Comune di Treviglio
Consiglio Comunale del 25 giugno 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA
Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00
Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:
IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente
RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente
CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente
FERRI Giulio – Consigliere Presente
GIUSSANI Francesco – Consigliere Assente
PREMOLI Monica Consigliere Presente
COLOGNO Andrea – Consigliere Presente
CONTI Maria Adelaide Presente
FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente
GHIGGINI Marco – Consigliere Assente
FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente
MOLTENI Erik - Consigliere Presente
ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente
SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente
RONCHI Cristina – Consigliere Presente
CALVI Emanuele – Consigliere Assente
PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente
e con la partecipazione degli Assessori:
ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente
MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente
NISOLI Alessandro – Assessore Presente
PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente
VAILATI Sabrina – Assessore Presente
Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.
MENDICINO – Segretario Generale
Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio;
Premoli Monica; Riccardo Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco, assente; Cologno Andrea;
Fumagalli Giancarlo; Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura; Sonzogni Stefano; Ronchi Cristina; Calvi Emanuele, non lo vedo; Pignatelli Gianluca, assente.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Veniamo al primo punto all’ordine del giorno.
Punto n. 1 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dal Consigliere Molteni prot. n.
31901/2019, riguardante le reti gas”
COLOGNO – Presidente del Consiglio
“Interpellanza presentata dal Consigliere Molteni riguardante le reti gas”.
“Il sottoscritto Consigliere comunale, premesso che entro la fine del mese di giugno si concluderà l’operazione di fusione tra Unigas S.r.l. e Edigas S.r.l., operazione deliberata anche da questo Consiglio comunale, come riportato dalla stampa locale è in corso una vertenza sindacale con i vertici di Ascopiave riguardante il mantenimento degli accordi in essere con i dipendenti Unigas prima della fusione; che il giorno 13 giugno ultimo scorso il Prefetto di Bergamo ha convocato i sindacati e i vertici della società per trovare un accordo; che nel corso del Consiglio comunale del 30 aprile 2019 avevo chiesto al Sindaco di Treviglio se nel periodo che intercorrerà tra il perfezionamento della fusione e l’espletamento della gara d’ambito del gas i canoni attualmente percepiti dal Comune di Treviglio, circa 430.000 euro, continuano a essere percepiti e dove esattamente negli accordi propedeutici alla fusione tali importi vengano garantiti, chiedendo al Sindaco di rispondermi con calma anche nei giorni successivi anche con un’e-mail; si chiede al Sindaco:
1) di relazionare in merito alla vertenza sindacale tra Unigas e Ascopiave;
2) confermare al Consiglio comunale che il Comune di Treviglio continuerà a percepire da Unigas il canone annuale di 430.000 euro nel periodo che intercorrerà tra la fusione e l’espletamento della gara d’ambito e di comunicare in quale paragrafo degli accordi di fusione è riportata la garanzia del percepimento di tali importi”.
Risponde il Sindaco.
IMERI – Sindaco
Grazie, Presidente. In relazione all’interpellanza presentata, informo che, uno, sempre dalla stampa locale, è stato comunicato che è stato raggiunto l’accordo in merito alla vertenza dei dipendenti della Unigas di Nembro sulla fusione con Edigas del gruppo Ascopiave. In particolare - cita la stampa - sono confermate le modalità di trasferimento e sono stati presi impegni riguardo a premi, utilizzo auto, trattamenti di reperibilità, recupero orario di lavoro e pasto giornaliero. Fonti della società, che ho sentito in questi giorni, mi confermano quanto riportato dalla stampa locale.
Tra l’altro, mi pare che appunto anche i sindacati abbiano ritirato la soglia di allarme che era stata all’origine dell’articolo citato.
Due, gli obblighi di Ascopiave sono contenuti all’articolo 6 comma 2 del progetto di fusione allegato all’accordo quadro, da dove si evince che l’impegno preso da Ascopiave copre tutti i contratti e obbligazioni in essere, personale e canoni compresi.
Cito testualmente: “A partire dalla data di efficacia della fusione, la società incorporante subentrerà di pieno diritto in tutto il patrimonio (attività e passività) della società incorporanda
e in tutte le ragioni, azioni e diritti, come in tutti gli obblighi, impegni e doveri di qualsiasi natura facenti capo alla medesima, in conformità a quanto previsto dall’articolo 2504 bis comma 1 del Codice Civile.
Ascopiave, tramite il Presidente dottor Cecconato, ha inoltre ribadito formalmente il proprio impegno/obbligo in merito al pagamento dei canoni in tre note ufficiali. La prima è del 24 maggio 2019, quando ha scritto a tutti i soci di Anita - testualmente – “Tengo a sottolineare che Ascopiave non ha mai messo in dubbio l’obbligo a provvedere al pagamento dei canoni in favore dei Comuni, così previsto dai contratti di concessione”. Si tratta di un impegno chiaramente esplicitato nell’accordo quadro sottoscritto il 28 gennaio e che la società intende ottemperare appieno”.
Successivamente, il 13 giugno Ascopiave, sempre a firma del dottor Cecconato, ha scritto ai soci di Anita: “Al fine di confermare e ribadire, ove occorre e possa, che Ascopiave provvederà senza soluzione di continuità al pagamento dei canoni in favore dei Comuni nel pieno rispetto di quanto previsto nelle concessioni per la gestione del pubblico servizio di distribuzione del gas metano”.
Terza nota, arrivata proprio in questi giorni a seguito della richiesta formale del Comune di Nembro di avere per la terza volta ribadito il concetto, rispondendo al Sindaco di Nembro che rivolgeva esplicita domanda e per conoscenza a tutti i soci, il dottor Cecconato ha scritto che Ascopiave provvederà al pagamento del canone nell’esatto importo indicato corrispondente all’attuale.
Quindi, come avevamo già avuto modo di dire anche nel corso del Consiglio comunale, da questo punto di vista gli obblighi in carico ad Ascopiave penso che siano chiari ed esplicitati, e del resto non avevamo motivo di dubitare.
Penso e credo di aver dato risposta a tutti i punti dell’interpellanza. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Molteni, prego.
MOLTENI
Grazie Presidente e grazie signor Sindaco.
Premesso che condividiamo la strategia e l’operazione Anita Ascopiave, per la quale abbiamo votato a favore, abbiamo presentato appunto l’interpellanza perché eravamo preoccupati di una situazione che tra notizie giornalistiche ufficiali e ufficiose non era ben chiara. Da quando abbiamo presentato l’interpellanza ad oggi ci sono state importanti evoluzioni, che anche lei ha citato.
La questione sindacale si è risolta e sembrerebbe anche la questione dei canoni; credo che proprio ieri siano stati sottoscritti gli accordi con i sindacati.
Per quanto riguarda i canoni, la mia preoccupazione riguardava la garanzia che il Comune di Treviglio avrebbe continuato a percepire il canone storico di 430.000 euro all’anno nel periodo che va dall’atto di fusione, che a questo punto credo che sia domani 26 giugno, al termine dell’espletamento delle gare.
In realtà con la fusione Edigas succede in tutti i rapporti, comprese le concessioni con i singoli Comuni e anche nell’obbligo di versamento dei canoni che è regolato nelle convenzioni. Ma la convenzione di Treviglio, che credo risalga al 2003, prevedeva un canone forfettario al 75 per cento del costo riconosciuto dal capitale sulla distribuzione e in caso di provvedimenti successivi, che dovessero modificare sostanzialmente il criterio di calcolo delle tariffe con la conseguente non congruità dell’attuale contratto, i rapporti economici verranno rideterminati tra le parti verificando aspetti contrattuali con i criteri economici di determinazione della tariffa.
Nel 2009 cambia il sistema tariffario con una remunerazione calcolata sulla RAB
(Remunerazione Asset Base). Nel frattempo la società fa investimenti, così la RAB di Unigas aumenta e decresce la RAB degli Enti. Nel 2013-2014 operazioni di conferimento delle reti in Anita a VIR, valore di rimborso pari a 60 milioni di euro. La RAB, naturalmente, è più bassa e aggiornata ad oggi, sottoscritta lo scorso anno con i Comuni, ammonta a 22 milioni per i Comuni e 25,5 milioni quella di Unigas.
La remunerazione capitale base di calcolo diventa diversa rispetto al CCD, quindi il rischio è la riduzione del canone e quindi degli introiti del Comune.
Mentre Unigas in tutti questi anni non aveva mai voluto rinegoziare il canone, con l’articolo della convenzione sottoscritta nel 2003 qualche rischio che Edigas potesse chiedere la rinegoziazione del canone c’era. Sarebbe stato, quindi, opportuno che gli accordi di fusione cristallizzassero il canone storico.
Anche il Comune di Nembro, come ha citato lei poco fa, aveva scritto ad Ascopiave per avere garanzie che il canone rimanesse invariato nel periodo che va dall’atto di fusione al termine dell’espletamento delle gare. Ascopiave ha risposto confermando il canone storico. Si spera, pertanto, che questo avvenga anche per tutti gli altri Comuni.
Anche questa mi sembra che sia una situazione risolta, di conseguenza i dubbi che avevamo precedentemente sono stati, grazie al cielo, risolti. La ringrazio per la risposta.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Quindi si dichiara soddisfatto, Consigliere? Grazie.
Veniamo ora al punto n. 2.
Punto n. 2 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni in merito alla messa in sicurezza via Redipuglia e via Calvenzano”
COLOGNO – Presidente del Consiglio
“Interpellanza presentata dai Consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni in merito alla messa in sicurezza via Redipuglia e via Calvenzano”.
“I sottoscritti, Stefano Sonzogni, Eric Molteni e Laura Rossoni, in qualità di Consiglieri comunali del Gruppo del Partito Democratico, premesso che nel corso del Consiglio comunale del 1°
marzo 2017 la Consigliere Rossoni ha presentato interpellanza avente ad oggetto la messa in sicurezza dell’innesto su via Calvenzano da e verso via Redipuglia, nel dare risposta all’interpellanza l’Assessore ai Lavori Pubblici Basilio Mangano ha riconosciuto agli stessi la particolare pericolosità di tale incrocio, dando atto dei quattro incidenti verificatisi nel 2015 e altrettanto nel 2016.
In considerazione della riferita e conosciuta pericolosità, dopo aver dato atto al concorso della competenza provinciale sul tratto di via Calvenzano, lo stesso Assessore ha testualmente dichiarato che l’Amministrazione è in linea con il programma di mandato volto a dare aumento della sicurezza stradale sulla globalità del territorio cittadino, in carenza di intervento dell’Ente competente, inserito nel PON 2017-2019, nell’anno 2019 la realizzazione di una rotonda per mettere in sicurezza tale nodo stradale. La prevista realizzazione tuttavia è slitta di un anno, poiché l’aggiornato Piano dell’opera pubblica ha posticipato l’intervento al 2020 con uno stanziamento di euro 400.000, per inciso un importo sostanzialmente corrispondente al costo delle cucine della nuova Fiera, oggetto della variazione di bilancio approvata nella scorsa seduta consiliare.
L’incrocio tra via Redipuglia e via Calvenzano, da anni noto come un tratto di strada ad elevato rischio di incidente, sia per chi si immette da via Redipuglia, a causa della scarsa visibilità, sia per chi proviene da via Calvenzano in entrambe le direzioni, poiché la strada presenta una curva che può rivelarsi molto pericolosa per un guidatore distratto.
Al tempo stesso, a lato di via Calvenzano in direzione omonimo Comune da anni è stata realizzata una pista ciclopedonale ancora oggi priva di illuminazione, il che rende quasi impossibile percepire ostacoli nelle ore notturne, come l’ostacolo di un tratto della barriera di protezione piegato all’interno della pista per alcuni giorni a causa di un incidente stradale.
Tutto ciò premesso, chiedono all’Assessore dei Lavori Pubblici di riferire in ordine ai seguenti aspetti: se alla luce dei precedenti slittamenti dell’intervento si possa assicurare alla cittadinanza l’effettiva realizzazione della rotatoria nel corso del prossimo anno e le ragioni per le quali si è finora ritenuto di posticiparla; se e entro quale termine l’Amministrazione provvederà a dotare di pubblica illuminazione il percorso ciclopedonale di via Calvenzano”.
Risponde l’Assessore Mangano. Prego.
MANGANO – Assessore
Grazie, Presidente. Con riferimento all’interpellanza in oggetto e richiamata la risposta ad analoga interpellanza del 13 febbraio 2017, si confermano le linee programmatiche espresse in tale circostanza.
In particolare, si è dato corso agli interventi localizzati di messa in sicurezza, ultimo dei quali il posizionamento di un nuovo punto luce; è già inserito nel programma operativo e avrà immediato corso non appena sarà ricevuto il nullaosta della Provincia di Bergamo, Ente di competenza per tale tratto di viabilità.
Da sottolineare comunque che dall’analisi dell’incidentalità del triennio 2015-2017 si rileva una diminuzione di sinistri in tale intersezione da numero 9 triennio 2009-2011 a numero 2 nel triennio 2015-2017.
A tal riguardo ho fatto verificare che non sono 8 ma sono 2 gli incidenti che si sono verificati in questo periodo, denotando in tal modo l’efficacia dei pur circostanziati interventi già messi in opera.
Inoltre, al fine di migliorare la percorribilità del tratto di strada verso il Comune di Calvenzano, in particolare dell’utenza debole, è stato inserito nel progetto di sicurezza stradale in fase di approvazione, da presentare per la partecipazione allo specifico bando regionale, l’installazione di un impianto di illuminazione pubblica del tratto di pista ciclopedonale sul Comune di Treviglio, l’importo è di circa 35-38.000 euro.
L’Amministrazione comunale ha in corso un’interlocuzione continua con la Provincia di Bergamo per la realizzazione di opere di incremento di sicurezza su infrastrutture di competenza provinciale sul nostro territorio.
In particolare, priorità è stata concordata per la messa in sicurezza del ponte Baslini, opera già stanziata dalla Provincia di Bergamo e già in iter realizzativo.
Per tale motivo la realizzazione della nuova rotatoria in questione è stata slittata nella programmazione 2020. Sono in corso interlocuzioni con il suddetto Ente al fine di individuare forme di collaborazione per poter dar corso a tale opera, che rimane comunque di competenza provinciale.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Chi interviene dei proponenti? Consigliere Sonzogni, prego.
SONZOGNI
Grazie, Assessore, per la sua relazione.
La nostra interpellanza aveva lo scopo di essere un promemoria nei confronti dell’Amministrazione, perché la risposta che veniva data nel 2017 prefigurava la realizzazione di questa rotatoria, che è assolutamente sentita come necessaria dalla popolazione, già nel corso di quest’anno e vi è stato uno slittamento di un anno.
Noi non possiamo dimenticare che anche altre opere di rilievo per la sicurezza della circolazione di ciclisti e pedoni hanno subìto più volte rinvii dal 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e adesso arriveremo anche al 2020.
E’ un tema quello della sicurezza stradale che vi vede impegnati. A nostro avviso, richiederebbe un maggiore impegno.
Prendiamo atto di quella che è la sua risposta, ma evidentemente noi confidiamo e controlleremo che quanto lei ha dichiarato trovi infine realmente applicazione nel 2020.
Tengo a sottolineare che è da alcune settimane che la recinzione protettiva della pista ciclopedonale per Calvenzano è semidivelta per un tratto che è di almeno 10-15 metri, se non di più. Per diversi giorni addirittura era divelta in un modo da essere un ostacolo potenzialmente anche letale in piena notte, visto che non c’è nessuna illuminazione notturna.
Mi auguro che almeno sul versante della recinzione vi sia una messa in sicurezza immediata, perché non è pensabile che quella recinzione rimanga in quello stato, ripeto, in assenza di illuminazione ancora altro tempo, perché già è già fin troppo il tempo in cui è rimasta in questa condizione. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Prego, Assessore Mangano, una breve replica.
MANGANO – Assessore
Il Consigliere è per il promemoria. Però, nello stesso tempo, ricordo a me stesso e ricordo a questo Consiglio che sulla mobilità dolce questa Amministrazione è molto impegnata attivamente e concretamente realizzando una serie di interventi; lo ha fatto nel passato mandato. E’ proprio di questi giorni un progetto, uno studio di fattibilità che verrà approvato domani in Giunta, di 416.000 euro, che riguarda interamente e gran parte la mobilità dolce.
Quindi la ringrazio per il suo promemoria, giusto dall’opposizione, lo considero positivo, ma noi siamo sul pezzo e siamo impegnati su questo versante. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Chiedo scusa, Consigliere Sonzogni, si dichiara soddisfatto o meno dell’interpellanza?
SONZOGNI
Prendiamo atto di quello che dichiara l’Assessore.
Ci riserviamo di presentare analoga interpellanza nell’autunno.
COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Veniamo ora al terzo punto.
Punto n. 3 all’o.d.g.: “Interrogazione urgente presentata dai Consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni prot. n. 32371/2019, in merito alla compatibilità tra la carica assessorile del Vicesindaco Pinuccia Zoccoli in Prandina e l’assunzione del ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Risorsa Sociale”
COLOGNO – Presidente del Consiglio
“Interrogazione urgente presentata ai Consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni in merito alla compatibilità tra la carica assessorile del Vicesindaco Pinuccia Zoccoli in Prandina e l’assunzione del ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Risorsa Sociale”.
“I sottoscritti, Stefano Sonzogni, Eric Molteni e Laura Rossoni, in qualità di Consiglieri comunali del Gruppo del Partito Democratico; premesso che da notizie apparse sulla stampa locale
risulta che il Presidente dell’Assemblea d’Ambito di Risorsa Sociale avrebbe richiesto un parere all’Associazione delle aziende speciali sociali della Lombardia NEAS in merito alla compatibilità tra la carica assessorile del Vicesindaco Pinuccia Prandina e l’assunzione del ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione della stessa di Risorsa Sociale suddetto parere si sarebbe espresso in termini negativi e della questione sarebbe stata ora investita l’Autorità anticorruzione; tutto ciò premesso, chiedono all’Assessore ai servizi sociali o al Sindaco di riferire con la massima urgenza rispetto a quanto emerso”.
Risponde l’Assessore Prandina. Prego.
PRANDINA – Assessore
Grazie, Presidente. Mi è stato richiesto da tre Consiglieri di minoranza, Rossoni, Molteni e Sonzogni, di relazionare in merito alla mia incompatibilità a ricoprire la Presidenza dell’Azienda speciale consortile Risorsa Sociale Gerra d’Adda.
Rincorrere notizie di stampa non è mai stata una ginnastica politica di questa Amministrazione, ma tant’è. La notizia che l’ex Presidente dell’Assemblea dei Sindaci ha presentato alla sottoscritta e al Sindaco Imeri, che ne erano all’oscuro, è presto apparsa d’incanto sui quotidiani e settimanali locali ancor prima dell’assemblea dei Sindaci svoltasi il 17 giugno ultimo scorso, dove la sottoscritta ha chiesto la parola per informare tutti i Sindaci eletti, soprattutto i nuovi, sul parere richiesto agli inizi del marzo scorso dall’allora Sindaco di Lurano.
A chi? All’associazione NEAS che raggruppa 20 aziende speciali lombarde.
Il documento in risposta produce una semplice trascrizione di una FAQ, facilmente rintracciabile da chiunque, ed esprime pareri negativi sulla compatibilità del mio ruolo di Presidente rivestito fino al 27 maggio ultimo scorso.
Negli anni precedenti, invece, si sono susseguiti pareri favorevoli sulla legittimità del mio ruolo, prodotti da alcuni Segretari che sono passati da questa Amministrazione, dal Commissario prefettizio e ultimo in ordine di tempo dalla dottoressa Immacolata Gravallese nel 2018, quando ricopriva la funzione di Segretario Generale del nostro Comune.
Vedete, in tutto questo c’è una strana coincidenza di date. Infatti, se vi ricordate, nel Consiglio comunale del 12 marzo abbiamo licenziato il regolamento sul gioco d’azzardo con lo stralcio dei
“Gratta e vinci” e dei “10eLotto”. Putacaso proprio il giorno dopo perviene a mia insaputa il parere negativo di NEAS. Coincidenza? Mah. Tempistica? Mah. O strategia politica?
E poi, perché renderla pubblica proprio ora dove si presenterà il rinnovo del CdA dell’Azienda?
Ho dedicato ore, giorni e mesi all’Azienda in tutta gratuità, lo voglio sottolineare. Ho, insieme al CdA e agli operatori, tutti, portato l’Azienda ad un fatturato di oltre 7 milioni di euro in servizi alla persona, con spirito di sussidiarietà ai Paesi più piccoli, dando così risposte concrete alla fragilità di tutto il territorio, senza mai sottolineare - dico mai - l’appartenenza politica, perché il sociale, il welfare in generale, per me non hanno colore alcuno.
Sono amareggiata, unicamente perché queste dinamiche politiche, perché sono dinamiche politiche, possono andare a detrimento dell’Azienda stessa.
Per cui, con tutta serenità, attendo da ANAC, a cui verrà inoltrata una richiesta di parere, e mi rimetterò alla sua determinazione.
Vedo però che sono in buona compagnia. Ho appreso da poco che la Consigliera Laura Rossoni ha rassegnato le dimissioni da componente di ODV (Organismo di Vigilanza) di Ygea S.r.l.
immediatamente dopo la notifica del Segretario generale sulla sua incompatibilità a ricoprire da anni il ruolo sopramenzionato. Benvenuta. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie, Assessore. Chi interviene? Consigliere Rossoni, prego, a lei la parola.
ROSSONI
Ringrazio il Vicesindaco Assessore Prandina. In effetti, devo proprio evidenziare la differenza di comportamento, nel senso che la fattispecie, come lei diceva, ha visto i pareri dei Segretari comunali precedenti, ai quali io mi sono attenuta. Visto il parere del Segretario comunale attuale che sollevava dubbi, io non ho avuto alcuna esitazione, perché ritengo che non ci devono essere dubbi, non ci deve essere nessun tipo di ombra a tenere separate le funzioni.
Quindi anche solo se ci fosse un dubbio io ho ritenuto giusto, corretto, rispettoso del mio ruolo, dimettermi.
Quindi certamente c’è un percorso analogo rispetto ai pareri, c’è una curiosa coincidenza dei tempi, non appena uscita la notizia della sua incompatibilità è stata sollevata l’eventuale incompatibilità mia; io ho ritenuto di non aver bisogno di approfondire. Penso che il mio ruolo sia anche quello di valutare, ripeto, di togliere di mezzo qualsiasi dubbio.
E’ un’esperienza che per me è stata assolutamente positiva, di cui ringrazio i Sindaci, ringrazio gli amministratori unici perché mi hanno confermata, ringrazio i componenti dell’Organismo di vigilanza, con i quali ho lavorato molto bene, e tutti i dipendenti, tant’è che l’Amministratore unico si è detto estremamente dispiaciuto della mia decisione. Però, ripeto, io ho ritenuto positivo sgombrare il campo.
Chiedo al Segretario comunale attuale di dirci qual è la sua opinione sull’incompatibilità sua e mi domando: non è che in realtà il problema sia un altro, cioè che sia stato chiesto un avvicendamento sulla Presidenza e quindi che gli altri Comuni semplicemente non vogliano più avere questo Presidente e preferiscano averne un altro? Non è che forse il problema è quello?
COLOGNO – Presidente del Consiglio Prego. Non è un dibattito però.
PRANDINA – Assessore
No. Guardi, quando io dico coincidenza, o strategia politica, o dinamiche politiche, l’ha detto lei, abbiano almeno il coraggio di dirlo in faccia, come ho sempre agito io.
Certo che si voterà. Però voglio chiedere all’ANAC, siccome il documento della NEAS lascia il tempo che trova, lascio ad altri invece più autorevoli la decisione, questo per tutti, perché può essere per Caravaggio sopra i 15.000 abitanti, può essere… Insomma, chiariamoci. Ci sono dei dubbi nella legge? Bene, andiamo all’Organo massimo che è l’ANAC. Poi il Segretario lo dirà.
MENDICINO – Segretario Generale
La materia dell’incompatibilità è molto molto complessa. Anche perché si incrociano due normative anche molto diverse. Una è il Testo Unico degli Enti locali, cioè il D.lgs. 267/2000, che pone all’articolo 78 e poi 63 una serie di incompatibilità sia a ricoprire incarichi di servizio, per esempio come quello che abbiamo citato prima per i Consiglieri, sia incarichi di Amministratore nelle partecipate controllate dai Comuni.
La cosa curiosa… E poi l’altra normativa è la legge sulla trasparenza, cioè il 39/2013. Insieme all’Avvocatura civica del Comune abbiamo fatto un lungo approfondimento anche per seguire tutti gli aspetti collegati. C’era da capire, per esempio, un discrimine. E’ molto rozzo il parere, non so come si chiama, INEA, che era stato presentato dall’ex Sindaco Bugini, mi sembra, era abbastanza… diciamo semplice, ecco, più che rozzo, non voglio denigrare. Però, è talmente complessa la questione che ormai sia la Giurisprudenza del Consiglio di Stato, sia l’ANAC, sono andati a vedere se queste competenze attribuite all’Amministratore dell’Azienda erano gestionali o meno, perché se sono gestionali è un grosso problema, se non sono gestionali no, e quindi c’è tutta una serie di casistiche che si trova anche sui siti web.
Il problema che è emerso è che paradossalmente il Consiglio di Amministrazione ha ancora
maggiori competenze rispetto al Presidente. Quindi il problema, che va anche oltre il discorso dei 15.000 abitanti, riguarda, secondo me, tutti i Consiglieri di Amministrazione che siano Consiglieri nei loro Comuni o Assessori nei loro Comuni, che a fronte di queste competenze gestionali portate avanti indubbiamente dal Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda speciale hanno un problema di incompatibilità.
Quindi il problema che è stato sollevato è abbastanza ampio, diffuso e trasversale. Ci sono tutti e due gli articoli dello Statuto dell’Azienda consortile, sia quello che riguarda il Presidente, sia ancor più quello del Consiglio di Amministrazione che comprende il Presidente, che attribuisce nonostante ci sia un Direttore amministrativo delle competenze gestionali; questo qui crea un problema rispetto alla normativa sulla trasparenza e anticorruzione del 2013.
Poi c’è il problema rispetto al Testo Unico che sancisce al comma 1 dell’articolo 63 questo divieto di ricoprire questo tipo di incarichi.
C’è un’esimente, cioè un’eccezione, l’articolo 67 del Testo Unico che dice: sì, però, se è previsto dallo Statuto che l’Assessore o il Consigliere possa far parte di questi organismi, allora potrebbe essere legittimo, a meno che il Consiglio comunale non approvi il bilancio dell’Ente, perché è un elemento significativo l’approvazione del bilancio per dire che c’è un controllo forte, e quindi se c’è un controllo forte l’esimente non regge.
Secondo il Consiglio di Stato e l’ANAC non regge comunque, perché la legge anticorruzione è specifica rispetto al Testo Unico e pone un problema netto.
Ci sono poi delle altre opinioni che dicono che una norma esterna a un Testo Unico non può modificare un Testo Unico se non in modo esplicito.
Quindi, viste tutte queste considerazioni, secondo me e secondo anche l’Avvocatura Civica, un problema di compatibilità c’è. Va oltre il discorso del Presidente e riguarda, secondo noi, tutti i Consiglieri d’Amministrazione che nei loro Comuni sono Assessori o Consiglieri comunali. Però, stante la complessità delle norme in discussione, l’ampiezza della giurisprudenza dei pareri anche dell’ANAC, sembra più che opportuno fare una richiesta di parere all’ANAC allegando naturalmente lo Statuto di Azienda speciale consortile Risorsa Sociale, perché l’analisi va fatta proprio sul caso specifico, è difficile parlare in termini generali.
Saranno allegati chiaramente tutti i pareri precedenti e tutte le note, lo Statuto del Comune, quello dell’approvazione del bilancio dell’Azienda, e quindi l’ANAC avrà tutti gli elementi per esprimersi in modo chiaro, definitivo e specifico proprio sulla vicenda di Treviglio, ma ancor di più sulla vicenda dell’Azienda speciale consortile Risorsa Sociale, perché è un problema che secondo me va oltre il Comune di Treviglio.
Spero di essere stato chiaro, altrimenti…
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Consigliere Rossoni, ha qualcosa da aggiungere? A posto così? Grazie.
Veniamo ora al punto n. 4.
Punto n. 4 all’o.d.g.: “Approvazione bilancio di esercizio anno 2018 società partecipata Cogeide S.p.A.”
COLOGNO – Presidente del Consiglio
“Approvazione bilancio di esercizio anno 2018 società partecipata Cogeide”.
Invito il dottor Rigamonti e il dottor Marchesi a prendere posto. Grazie e benvenuti.
Dott. RIGAMONTI
Buonasera a tutti. Ci vediamo in occasione dell’approvazione del bilancio.
Quest’anno farò una relazione un po’ più articolata rispetto agli anni precedenti, perché
ovviamente cerco di darvi delle spiegazioni, uno, inerenti al discorso del risultato dell’esercizio del bilancio della Cogeide di quest’anno; due, in merito all’operato e alle situazioni che c’erano pendenti o che comunque ci sono aperte sul tavolo, il famoso tavolo dell’acqua, e ovviamente a tutte le problematiche legate al discorso della gestione della società, quindi è un quadro generale per darvi un po’ la situazione a 360 gradi.
Dal punto di vista dello specifico, quindi tecnico, il bilancio dell’esercizio è sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, e per invariato si intende che il risultato dell’esercizio di 766.000 euro, che è l’utile conseguito nel corso del 2018, nasce da un’operazione di natura straordinaria, quindi deriva dalla chiusura famosa delle posizioni che c’erano con i famosi aiuti di Stato. E’ stato fatto un intervento anche con la società di revisione, è stato ritenuto ovviamente opportuno, visto che avevamo accantonato delle riserve per coprire questa posizione, liberare le riserve. Non è stato un passaggio facile, perché ovviamente le società di revisione sono abbastanza scettiche da questo punto di vista, però abbiamo ritenuto che ci fossero tutti i requisiti e tutti i presupposti quindi vi è molto tenuto da parte di tutti il parere a sdoganare sostanzialmente queste riserve che hanno ovviamente prodotto una sopravvenienza attiva rilevante, che si tramuta poi sul risultato dell’esercizio.
Tecnicamente l’utile, quindi l’attività di gestione in generale, è stata pressoché invariata rispetto all’anno precedente, quindi in termini di costi e ricavi non ci sono delle grosse differenze, se non il fatto che ovviamente la società dal punto di vista pratico comincia a sentire il fatto che abbiamo delle tariffe che sono un po’ ferme da tanto tempo e anche questo è un passaggio che poi vedremo dopo, vi farò, in sintesi.
In merito al discorso del risultato dell’esercizio però c’è da dire che dal punto di vista pratico in positivo rispetto all’annualità precedente c’è stato un grosso incremento degli investimenti, che voi vedete esposto nella relazione sulla gestione, perché sono stati fatti quasi il doppio degli investimenti rispetto all’anno precedente, il 50 per cento in più. Quindi abbiamo investito in… E non ci sono ancora tutti gli investimenti che stiamo completando, che sono legati, per esempio, alcuni in fase di ultimazione, che è il famoso, per esempio, quello più grosso è il collettore che c’è tra Mozzanica e Fornovo che hanno collegato per chiudere. Questo per farvi capire comunque l’investimento.
Questo, infatti, lo notate un po’ dal rendiconto finanziario. Il rendiconto finanziario ha generato una minore disponibilità liquida alla fine dell’esercizio, ma è conseguenza del fatto che sono stati fatti maggiori investimenti durante il corso del 2018. Quindi sostanzialmente questa è la motivazione che ha prodotto questo risultato.
Per quanto riguarda il discorso delle posizioni legate alla società, voi sapete che dopo aver ottenuto il riconoscimento dal Consiglio di Stato, ovviamente, siamo stati anche dal punto di vista pratico inseriti all’interno dell’Ufficio d’ambito come società riconosciuta e quindi con oneri e onori. Gli oneri sono purtroppo 70.000 euro di gestione che abbiamo dovuto sopportare, perché l’ATO non opera gratuitamente ed è una spesa che annualmente grava ovviamente sulle casse sociali, però è dovuta e quindi giustamente la si deve.
Sul discorso del riconoscimento tariffario abbiamo iniziato un percorso che ci ha visto anche in questa sede con un confronto tra noi e il responsabile, il Presidente dell’Ufficio d’Ambito.
Avevamo posizioni e abbiamo ancora da un certo punto di vista alcune posizioni che non sono esattamente coincidenti, però diciamo che abbiamo fatto dei grossissimi passi avanti evitando inutili contenziosi che secondo noi, secondo il Consiglio, non erano da percorrere e soprattutto era giusto arrivare a alla conclusione di una situazione che si stava protraendo da troppo tempo.
Quindi siamo arrivati alla fase finale, nel senso che siamo in fase di chiusura di questa posizione, con il riconoscimento delle tariffe da parte dell’Ufficio d’Ambito nei confronti della Cogeide, con la possibilità ovviamente della congerie di poterle poi applicare, e questo sarà un
discorso ovviamente che verrà definito dal punto di vista pratico dal nuovo Consiglio d’Amministrazione, perché noi siamo in scadenza di mandato, e a livello di gestione tecnicamente da parte di tutti i Comuni.
Vi ricordo che l’Ufficio d’Ambito definisce una tariffa che in teoria dovrebbe essere applicata, poi dal punto di vista pratico può essere gestita in modo graduale, quindi è una scelta politica e soprattutto tecnica fatta da parte dei singoli Comuni soci della Cogeide.
Sintetizzando, anche se è un po’ brutale, però per far capire anche magari a chi non è tecnico, ci siamo incontrati “a mezza strada” dove abbiamo riconosciuto il 20 per cento famoso degli investimenti che erano stati messi in tariffa e che dovevano essere messi in tariffa riconosciuti all’ATO per circa 3.800.000 e contestualmente ci sono stati riconosciuti dall’altra parte gli incrementi tariffari non applicati in questi anni, quindi con la generazione di un credito per circa 8 milioni di euro che vengono poi inseriti sul bilancio e che non andranno mai a scadere, considerando che è una riserva di bilancio.
Questo credo che sia un ottimo risultato, perché finalmente si dirime e si dà la possibilità a tutti di non avere la doppia giacca, perché vi ricordo che siete soci di ATO, siete soci di Uniacque e siete soci anche di Cogeide, quindi capisco che non è una situazione… Esatto, tre giacche, quindi sostanzialmente un double più uno spolverino sopra.
Quindi dal punto di vista pratico diciamo che siamo arrivati alla fase conclusiva di questo percorso. Semplicemente abbiamo prodotto la documentazione a loro direttamente, siamo in attesa. Ovviamente l’ATO ha dei tempi leggermente più lunghi rispetto ai nostri, perché è un po’ più… Diciamo così, devono produrre e soprattutto verificare una serie di documentazione, che abbiamo prodotto grazie anche all’intervento di un tecnico che ci ha assistito durante questa fase, tra le altre cose è stato anche tecnico… Esatto, regolatore dell’ATO, quindi una persona assolutamente super partes, di cui ci siamo fidati ciecamente, e devo dire che ha dato degli ottimi risultati. L’avessimo trovato prima forse, magari, saremmo arrivati prima a questa conclusione. Però, come in tutte le cose, nessuno nasce imparato e purtroppo bisogna anche fare… Esatto. Quindi dal punto di vista pratico abbiamo cercato di fare il possibile.
Siamo arrivati alla fine, quindi in teoria abbiamo fatto la nostra proposta, faremo la nostra proposta all’ATO con la variazione all’interno della convenzione per avere l’uniformazione del risultato della cosa anche tra legali proprio per dare compiezza del lavoro svolto.
L’ultima posizione che rimaneva sul tavolo per quanto riguarda questo Consiglio, che è stato fatto tra le altre cose ieri sera, era una posizione legata al famoso recesso pendente nei confronti di Anita. Il Consiglio di Amministrazione ha ricevuto in questi giorni una bozza di un accordo che dal punto di vista pratico il Consiglio d’Amministrazione ha assolutamente condiviso, quindi tecnicamente si tratta solo di avere dal punto di vista pratico adesso da parte di Anita le cifre con i numerini definiti da inserire in questo accordo, che inizialmente è stato presentato… Non so se lo sapete, però il contenzioso di Anita si basa su di noi e il Comune di Gandino, deve essere scissa questa cosa, perché ovviamente sono due cose completamente diverse, però il contenuto diciamo che è stato sviscerato ieri sera in modo assolutamente approfondito e avallato dal Consiglio di Amministrazione, quindi va benissimo per com’è esteso ed è tombale sulla situazione di Anita.
In questo caso ci sarebbero circa 810.000 euro di valore di sopravvenienza che verrà… No sopravvivenza, di cessioni quote, quindi con un plusvalore importante. Abbiamo già anche verificato che la tassazione su questo plusvalore andrà a PECS e quindi sostanzialmente ha un’incidenza dal punto di vista fiscale solo del 5 per cento e non una plusvalenza che genererà imposte sul reddito proporzionale. Quindi questo è sicuramente un grosso vantaggio dal punto di vista pratico anche in termini fiscali.
Quindi questo è in buona sostanza il quadro della situazione dove siamo arrivati. Gli investimenti che stiamo facendo sul territorio, dopo che anche qua abbiamo ricalibrato un po’
la posizione, sono stati definiti con l’Ufficio Tecnico, con il vostro Ufficio Tecnico e con tutti gli altri, quindi abbiamo cercato di dare compiezza del lavoro che è stato fatto.
So che c’è sia Magoni che l’ingegner Marchesi sono sempre a disposizione, nel senso che quando c’è qualcuno che chiede qualche informazione particolare sono assolutamente sul pezzo dal punto di vista pratico. Anzi, ringrazio per il lavoro svolto da parte dell’ingegnere, perché è assolutamente eccellente dal punto di vista operativo.
Per quanto riguarda il discorso del risultato dell’esercizio, come al solito, il Consiglio di Amministrazione propone il rinvio a nuovo del risultato e ovviamente l’Assemblea, essendo sovrana, potrà decidere che cosa fare dell’utile dell’esercizio. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie, dottore. Dichiaro aperta la discussione. Se ci sono domande, invito i Consiglieri a intervenire. Prego. Non ci sono interventi? Consigliere Fumagalli, prego.
FUMAGALLI
Grazie. Una domanda all’ingegner Marchesi. Buonasera. Ho memoria del problema dell’anno scorso legato allo smaltimento dei fanghi e la domanda è proprio se quel problema è stato risolto oppure ci state lavorando ancora. Questa è la prima domanda.
Poi una è legata ai numeri, ma sempre a lei come Amministratore delegato. C’è questo utile di 760.000 euro, la domanda è: in modo specifico è stato pensato a un investimento particolare, a un investimento che va a migliorare qualcosa, oppure no? Grazie, è sufficiente.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Consigliere Rossoni. Finiamo il giro delle domande prima di rispondere. Prego.
ROSSONI
Grazie. Volevo chiedere se ci poteva spiegare meglio l’accantonamento a riserva dei mancati aumenti tariffari. Qual è l’attuale delta tra le tariffe di Uniacque e di Cogeide? A quanto ammonterà la plusvalenza derivante dall’accordo con Anita?
Poi, invece, avevo una domanda per il Sindaco, non so se farla adesso, se le raccogliamo tutte adesso o meno. Sì. Il CdA è in scadenza, qui c’è tutto il problema delle prospettive con Uniacque, quindi mi domandavo se e quali erano le intenzioni dell’Amministrazione di Treviglio e indipendentemente dal nominativo che verrà scelto… Quindi, innanzitutto, quando si pensa di andare al rinnovo? E indipendentemente dal nominativo, quale sarà il mandato strategico che Treviglio darà al suo rappresentante nel CdA rispetto a questa questione di Uniacque?
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Altri Consiglieri? Non ci sono altre domande, per cui ha chiesto di intervenire il Sindaco.
Prego.
IMERI – Sindaco
Grazie, Presidente. Anticipo le risposte del Consigliere Rossoni, nel senso che l’Assemblea di Cogeide è già stata convocata per il 28 credo, vado a memoria, perché in questo periodo ci sono parecchie assemblee, quindi con le date si fa un po’ confusione. Stiamo valutando con gli altri soci in merito alla nuova composizione del CdA o comunque al CdA che seguirà, perché questo va in scadenza con l’approvazione del bilancio che è appunto prevista il 28 di giugno a Brignano, quindi stiamo facendo valutazioni.
Sicuramente gli indirizzi che verranno dati strategici, soprattutto in relazione a Uniacque, andranno anche condivisi con la maggioranza e con il Consiglio comunale, ma credo che la
tappa di avvicinamento debba essere sostanziale, sia per il tema delle tariffe, che però è marginale, ma soprattutto per gli scenari futuri e per tutelare, a mio avviso, il patrimonio del Comune di Treviglio da questo punto di vista.
Non dico sulla scia Anita, Unigas, Ascopiave, ma quasi, nel senso che probabilmente alcune operazioni vanno accelerate per evitare magari di restare con il cerino in mano. Però questo è un percorso che è già stato imbastito e che comunque va affrontato nell’immediato, perché come abbiamo avuto modo di discutere in Assemblea, ed era una delle domande che volevo fare a Marchesi in particolare come uomo operativo, anche per chiarezza e trasparenza nei confronti del Consiglio comunale, era proprio quella che mentre Treviglio ha convenzioni tutte in scadenza al 2031 per quanto riguarda i tre campi d’azione di Cogeide, quindi la depurazione, l’acqua, eccetera, ci sono Comuni che già quest’anno vanno in scadenza. Mentre per Castel Rozzone era stato più facile, perché restava solo la depurazione, ci sono Comuni anche grandi qui vicino che sono in scadenza quest’anno. Quindi era stata fatta un’ipotesi in sede di assemblea che credo sia opportuno - e la pongo come domanda in modo che venga data una risposta con eventuali aggiornamenti, perché io ho partecipato all’assemblea ma il Consiglio comunale no - avere anche aggiornamenti in merito a questo.
Così come sul discorso tariffario, perché il Presidente ha accennato appunto a un’accelerazione rispetto a una fase di stallo - quasi più di stagno direi e di ristagno - nella quale eravamo finiti nella diatriba ATO Cogeide, eccetera, e capire quali sono oggi le basis point, perché chiaramente nel mandato al Consiglio d’Amministrazione o nella chiusura del Consiglio attuale sarà fondamentale arrivare anche a una definizione di questo tema, perché più il tempo passa e più si rischia poi che la distanza tra la tariffa attuale di Cogeide e quella di Uniacque, qualora si dovesse confluire, anziché diminuire aumenta, com’è in questo momento. Uniacque l’ha adeguata, Cogeide no, e quindi abbiamo addirittura aumentato la distanza rispetto a quella che è, con problemi che poi si ripercuotono sui cittadini ma anche sugli Enti locali, perché a Cogeide qualche fattura la paga anche il Comune.
Quindi volevo avere indicazioni in merito a questi due temi dall’ingegner Marchesi, il tema delle convenzioni e dell’eventuale accordo con Uniacque per gestire questa fase transitoria, eccetera, e il tema della tariffa in che modo e con che proporzioni. Perché ricordo che lo scorso anno nella Nota integrativa al bilancio era prevista una previsione di un aumento del 6 per cento annuo, però il 18 ce lo siamo già giocati, perché non siamo riusciti ad approvare, e quindi non vorrei che il 18 per cento poi arrivasse, anzi il 19 oggi, credo, la distanza da Uniacque arrivasse tutta in un colpo. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Non ci sono altre domande. Per cui, ingegnere, prego, per le risposte a lei la parola.
Dott. MARCHESI
Buonasera a tutti, innanzitutto.
Comincio in merito alla domanda sui fanghi. L’argomento fanghi purtroppo è un argomento delicato, nel senso che quest’anno, se vogliamo, la situazione rispetto all’anno precedente è peggiorata in termini di tensione riguardo alle possibilità di smaltimenti, di conferimenti di questi sottoprodotti della depurazione che, ricordiamolo, per noi è diventato un problema, è un aspetto che ha assunto più importanza anche in riferimento ai limiti allo scarico che la società deve rispettare, che sono più stringenti rispetto solo a quelli di due anni fa, e quindi vuol dire che se dobbiamo rispettare dei limiti più stringenti dobbiamo trattenere più sostanze inquinanti.
Diciamo che nonostante questo, stando attenti anche molto alla gestione, il quantitativo rispetto all’anno scorso di fanghi si è un po’ più contenuto, ma perché dipende da alcuni aspetti
anche gestionali che abbiamo messo in pratica.
Per quanto riguarda invece i costi di smaltimento fanghi purtroppo il mercato è impazzito, mi viene da dire, per cui, come già tra l’altro esposto in occasione, forse previsto nello scorso anno ma esposto anche in occasione di qualche incontro formale o informale a livello di soci, che si è tenuto nel corso degli ultimi mesi, questa problematica era già stata evidenziata, per cui i prezzi si sono sostanzialmente incrementati del 50 per cento circa. Sento poi voci diffuse che addirittura altri gestori hanno sostenuto costi ancora maggiori. Per cui questa è una problematica che investe tutto il settore della depurazione, ma non solo nostro, di Cogeide, ma della Lombardia e di tutta Italia, mi viene da dire, perché c’è stata una vera e propria esplosione.
La sostanza qual è? Che gli impianti presso i quali conferire questi fanghi di depurazione sono diminuiti in funzione di nuovi limiti più stringenti allo scarico. Sostanzialmente, se prima gli spazi a cui potevano essere destinati questi fanghi di depurazione potevano essere presentati sia da impianti di termovalorizzazione, che da impianti di compostaggio, gli impianti di compostaggio sono sostanzialmente saturi, sono diminuiti e sono saturi, e quindi la destinazione finale di questi materiali sono sostanzialmente gli impianti di termovalorizzazione, che per mille altri motivi legati proprio allo smaltimento dei rifiuti di ogni genere hanno il pallino in mano e quindi fanno un po’ il mercato che vogliono. Siccome i termovalorizzatori non sono moltissimi in Italia, presso questi termovalorizzatori vengono conferiti anche tanti rifiuti che prima seguivano altre vie, tipicamente la plastica che fino all’anno scorso andava in Cina, tanto per fare considerazioni piuttosto attuali, ormai non si sa più, la Cina non è più un mercato presso cui può essere conferito questo tipo di rifiuto, la sostanza è quello che si legge sui giornali, di capannoni che vengono stipati all’inverosimile e poi nella migliore delle ipotesi questi rifiuti vengono portati a inceneritori, quindi con una tensione sui prezzi elevatissima, perché gli spazi disponibili sono pochissimi; nella peggiore delle ipotesi invece viene dato fuoco ai capannoni per smaltirli in modo illegale. E quindi è un problema veramente grave, che tra l’altro coinvolge veramente tutti i gestori.
Tra l’altro, mi sono sentito recentemente, anche Uniacque ha le stesse problematiche e anche di incrementi molto significativi su questa voce di costo. Diciamo che le decisioni in quest’ambito dovrebbero e dovranno essere prese a livello regionale o nazionale, nel senso che siccome è una problematica che veramente a livello di, stiamo parlando di cifre importanti, stiamo parlando di impianti che hanno impatti su territori estesi, non potrà che essere a livello almeno regionale.
Il problema qual è? Che bisogna capire se c’è un interesse vero a gestire questo problema a livello provinciale o regionale, oppure si vuole lasciar fare al libero mercato che in questo momento è comandato, tenuto in mano dai grossi proprietari degli impianti di termovalorizzazione, che in questo momento si leccano i baffi da questo punto di vista. Anche perché poi arrivano rifiuti da tutte le parti d’Italia, perché dal centro Italia, per esempio, in giù non ci sono impianti e quindi c’è una forte tensione, veramente, proprio tanti gestori hanno difficoltà a trovare, anche a qualunque prezzo, pur disposti a pagare qualunque prezzo hanno difficoltà a trovare impianti in grado di smaltire questi fanghi.
Per quanto riguarda gli investimenti, gli investimenti tengono conto ormai, soprattutto, mi viene da dire, di quelli che sono gli obiettivi che il regolatore nazionale pone in capo ai gestori in termini di efficienza sui tre settori.
Quindi, banalmente, cerco di essere sintetico, sulla parte acquedotto ci sono una serie di parametri che i gestori devono rispettare, degli obiettivi di miglioramento in termini di contenimento delle perdite, in termini di sostituzione e efficientamento dell’attività di misura, quindi i contatori presso le utenze, piuttosto che di distrettualizzazione delle reti, che vincolano e indirizzano comunque gli investimenti già in ambiti ben specifici. Analoghi discorsi poi
valgono sulla parte fognaria e sulla parte depurativi in virtù del rispetto dei nuovi limiti allo scarico e così via.
Quindi diciamo che gli investimenti sono piuttosto indirizzati, pur nell’ambito di un certo grado di libertà devono essere in qualche modo convogliati verso questi obiettivi di efficientamento che il regolatore nazionale pone su specifici argomenti.
Stavo guardando adesso le… Parlo dei discorsi… Su Anita, magari parli tu. Okay.
Per quanto riguarda… Sì, magari su Anita lo anticipo, posso anticiparlo anch’io. La partecipazione di Anita, incarico mi sembra 180.000 euro, la transazione che si sta portando avanti con la controparte invece dovrebbe aggirarsi su un valore intorno agli 800.000 euro, quindi il delta fra questi due valori dovrebbe essere il beneficio, diciamo così, per Cogeide, ancorché adesso non ci sia ancora niente, sono solo accordi verbali, non c’è ancora nulla di definito e scritto.
Mi sembra che comunque nella prima metà del mese di luglio Anita sia determinata a definire questi valori e quindi si dovrebbe definire la questione.
Per quanto riguarda la scadenza delle convenzioni effettivamente Cogeide gestisce i servizi su quindici Comuni in virtù di convenzioni che hanno scadenze piuttosto frammentate, sia con riferimento al territorio, sia con riferimento al servizio gestito.
Una scadenza, così, parcellizzata sarebbe difficile da gestire per mille motivi, perché questo vorrebbe dire che sullo stesso territorio magari il servizio acquedotto potrebbe essere gestito da Uniacque, il servizio fognatura da Cogeide e il servizio depurazione ancora Cogeide, per cui l’utente dovrebbe fare la domanda di allacciamento alla fognatura a un gestore, quella dell’acquedotto a un altro, questo per dare solo degli esempi, ma si creerebbero effettivamente diverse problematiche anche in termini proprio di tecniche gestionali, in termini anche di reciproci rapporti tra i diversi gestori in virtù proprio anche degli scambi dei servizi resi all’ingrosso uno all’altro.
E quindi quello che è stato fatto sono stati degli incontri informali con Uniacque per sondare la possibilità, perché un eventuale accordo per uniformare le scadenze, ancorché con il beneplacito e con la supervisione dell’ATO, deve essere trovato tra i due gestori. Nel senso che se si trova l’accordo tra i due gestori l’ATO è ben contento, anzi, si è dichiarato comunque favorevole a perseguire questa uniformazione delle scadenze. Questa uniformazione vorrebbe dire che alcune magari gestioni più avanti negli anni terminerebbero un po’ prima e quelle un po’ più ravvicinate andrebbero un po’ oltre, mediando le une con le altre.
Abbiamo inviato una nota ufficiale a Uniacque circa un mese e mezzo fa, un mese fa, che è stata ricevuta… E’ previsto che si facciano degli incontri. Non sono ancora iniziati questi incontri, non sono entrati nel vivo, per il semplice motivo che Uniacque in questo momento è impegnata in modo piuttosto significativo su un altro fronte, che è quello dell’acquisizione delle gestioni della società Hidrogest nel territorio dell’isola, che la sta impegnando parecchio da questo punto di vista, sia da un punto di vista amministrativo, che tecnico. E quindi sentiti a voce i responsabili di Uniacque hanno dato la disponibilità a trovare un accordo, che converrebbe comunque a tutti, però è uno degli obiettivi che ci siamo posti nel breve termine quello proprio di incontrarci per addivenirne a una, per fare in modo che, tra l’altro, questo tipo di rapporto frammentato non vada a discapito dei cittadini, delle Amministrazioni comunali per avere un unico interlocutore, oppure anche di tariffe diverse sullo stesso territorio, perché si genererebbero poi tutte queste complicazioni che sarebbero importanti e poi non darebbero certo un bel servizio al cittadino. Quindi sono previsti degli incontri spero a breve, adesso solleciteremo ulteriormente questi incontri.
E’ anche vero che noi più che chiedere questi incontri se la controparte non ci risponde non possiamo fare. L’ATO ben volentieri si è messa a disposizione, ma non ha voce in capitolo, se non quella di benedire, diciamo così, questo eventuale accordo. Da parte nostra massima
disponibilità in questo senso.
Circa il discorso tariffario tra Cogeide e ATO c’è sostanzialmente un grosso punto di disaccordo che era emerso ancora all’inizio dell’anno o alla fine dell’anno scorso relativamente a delle partite relative a una quota parte di tariffe riferite agli anni dal 2007 al 2011, per le quali cogente sosteneva un certo tipo di posizione in merito alla contabilizzazione di queste partite e l’ATO ne sosteneva una diametralmente opposta; non si è arrivati a una mediazione, che Cogeide era pure disponibile a fare, ognuno era convinto delle proprie posizioni, quindi non si è arrivati a questa mediazione.
Adesso l’idea è quella di fare in modo che queste partite vengano in qualche modo riconosciute come contributi in conto capitale ricevuti da Cogeide per la realizzazione di una serie di opere nell’ambito dei propri investimenti e dall’altra però Cogeide, in virtù di soggetto salvaguardato a decorrere dal 2012, ha richiesto all’ATO e ha fornito documentazioni in tal senso all’ATO per verificare quale fosse l’impatto della nuova tariffa a cui Cogeide avrebbe avuto diritto a decorrere dal 2012 in qualità di soggetto salvaguardato.
Sostanzialmente, le tariffe Cogeide sono ferme dal 2011, siamo arrivati al 2019. In questo momento la tariffa di Cogeide è inferiore del 17 per cento, 18 per cento circa rispetto a quella di Uniacque.
Uniacque, tra l’altro, mi dicono, proprio in virtù anche delle difficoltà e di maggiori costi anche relegati ai discorsi fanghi, gestionale, eccetera, andrà verso ulteriori, dovrebbe andare, adesso non voglio anticipare nulla, però da qualche voce che sento andrà verso ulteriori incrementi.
Sostanzialmente, è stato quantificato in circa 8 milioni di euro quello che è il mancato introito di Cogeide a livello tariffario a decorrere dal 2012 fino al 2018.
E quindi con la presentazione di questi documenti sostanzialmente viene riconosciuto questo, le chiamano partite a conguaglio, a cui Cogeide ha diritto e che poi ha diritto di applicare in tariffa nei prossimi anni, con modalità poi da definire in accordo con ATO e d’accordo con i Comuni, per poter recuperare tutto questo, i mancati incrementi di tutti questi anni, che poi saranno destinati comunque a realizzare gli investimenti e via dicendo.
D’altra parte Cogeide si allinea a quello che sono le posizioni dell’ATO relativamente a quella quota parte di addizionale, 20 per cento che l’ATO ritiene debba essere contabilizzata in un modo molto preciso.
COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.
Dott. RIGAMONTI
Rispondevo alla domanda fatta dall’avvocato prima in merito, dall’avvocato Rossoni, in merito al discorso della plusvalenza derivante da Anita.
E’ una nota squisitamente tecnica, comunque gliela spiego molto semplicemente. L’accordo prevede: da parte di Cogeide la richiesta che è stata fatta è stata una richiesta di recesso.
Evidentemente, se l’opposizione fosse stata chiusa sotto forma di accordo di recesso, il recesso determina una liquidazione che ai fini del Testo Unico non può o non potrebbe produrre l’applicazione della PECS, che è ovviamente determinante in questo delta. Quindi sostanzialmente che cosa succede? L’accordo prevede non il discorso del recesso ma l’acquisto delle quote da parte della società Anita di proprietà. Quindi tecnicamente il dal punto di vista pratico si genera una plusvalenza che può essere sottoposta al discorso PECS, quindi non ha tassazione piena e va al 5 per cento; questo vi dà la possibilità di avere ovviamente un maggior utile alla fine dell’anno da distribuire. Questo tecnicamente è il discorso.
Poi gli ultimi due passaggi, in base al discorso della fusione e al riferimento di prima, è ovvio che in questo contesto sulla posizione dell’ATO ci troviamo di fronte… Ovviamente, il percorso
non è che sia cambiato, perché comunque tutti i Sindaci all’attuale Consiglio di Amministrazione hanno sempre chiesto di procedere verso quello che è considerato il discorso della convergenza, che è l’obiettivo finale, e così abbiamo lavorato.
La condizione è che per poterlo fare bisogna mettere, per evitare sostanzialmente i problemi che per esempio in questo momento Uniacque sta avendo con Hidrogest, l’obiettivo è stato quello di portarsi avanti e quindi creare i presupposti per poter fare la fusione, cosa che è stata fatta in questi mesi, per poter poi accedere senza grosse problematiche.
Tipo, abbiamo chiesto di uniformare le scadenze, perché quello ovviamente risolverebbe un grosso problema; abbiamo determinato il fatto che dal punto di vista pratico ci sia anche sul discorso dell’utilizzo contabile proprio quando ci sono le funzioni di queste dimensioni diventa un problema anche l’aspetto contabile della gestione col flusso della fatturazione, e anche quello è un passaggio che tecnicamente hanno già fatto e ci siamo anche da questo punto di vista portati avanti.
Quindi, in buona sostanza, l’unico aspetto che secondo l’ATO giustamente servirà sarà quello di avere una tariffa uniforme.
Da questo punto di vista l’attuale Consiglio ha fatto presente che grazie al meccanismo che è stato trovato e comunque alla possibilità di si può arrivare gradualmente ad ottenere il discorso tariffario, che sarà poi l’obiettivo finale.
Lo strumento dal punto di vista tecnico per poter arrivare alla fusione è quel famoso lavoro del tavolo dell’acqua fatto qualche anno fa, che deve semplicemente essere “rivisitato” nelle parti dei numeri, ma tecnicamente è già preparato.
Quindi rispondevo anche al discorso del Sindaco di prima, mi scuso, perché era uno delle cose che avevo portato, il discorso di uniformare le scadenze, perché è una cosa che mi ero segnato, poi mi sono dimenticato, e giustamente il Sindaco l’ha fatto notare.
Dall’altra parte è un percorso che comunque è già sul tavolo, quindi sostanzialmente si tratta semplicemente di decidere da parte vostra quando volete proseguire dal punto di vista tecnico su questa strada.
Diciamo che gli ostacoli principali, che sono le valorizzazioni, la liquidazione del socio privato e quant’altro, in quel famoso documento erano stati affrontati e hanno tutti i presupposti per poter essere definiti. Grazie.
COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, dottor Rigamonti.
Consigliere Ciocca, si è prenotato?
CIOCCA
Sì. Avevo due punti da chiedervi. Uno riguardava le tariffe, però mi avete già risposto.
Il secondo: di solito voi siete abituati ad andare nei Consigli comunali e i Consiglieri vi chiedono, invece in questo caso vi vogliamo ringraziare, perché nel 2018 avete realizzato, con l’operazione Spiderman, avete ingabbiato i pensili, i due acquedotti pensili. Era un impegno che avevate preso qua, quindi possiamo sciogliere il nodo.
Penso e auspico che poi si faccia un intervento massivo, chiaro. Grazie comunque.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie a Spiderman. Non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri, per cui dichiaro chiusa la discussione.
Per dichiarazione di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto, per cui… Consigliere Sonzogni, prego.
SONZOGNI
Grazie, Presidente. Io a livello professionale ho avuto il piacere, anni fa ormai, svariati anni fa, purtroppo, di contribuire a quello che poi è stata la conferma di Cogeide come gestore salvaguardato del servizio idrico integrato e poi presi parte al tavolo dell’acqua, non lato Cogeide ma lato di un altro gestore, e quindi ricordo bene questa gestione un po’ travagliata di questo tavolo dell’acqua, che fu purtroppo anche un po’ conseguenza di un atteggiamento che non è quello attuale ma è quello passato di Uniacque, che non era molto propensa al raggiungimento di accordi equi e equilibrati con gli altri gestori. La stessa ipotesi che viene ventilata, che è un’ipotesi di assoluto buonsenso, di cooperazione tra i gestori in forma consortile, piuttosto che con la tecnica del sub-affidamento, tale per cui quando si hanno delle gestioni che vengono a scadere all’interno dei singoli Comuni e quindi c’è il problema del segmento che in teoria è scaduto e altri segmenti che invece hanno ancora il titolo giuridico valido, questa è una soluzione che era stata discussa ed è una soluzione giuridicamente anche tecnicamente fattibile, altrove è concretamente utilizzata. Quindi mi sembra che sia un percorso assolutamente da auspicare, proprio perché l’idea di avere una convivenza tra gestori, al di là dei problemi contabili, fiscali, è una cosa… Poi c’è anche il problema tariffario.
Quindi io, personalmente e come Gruppo, mi sento di raccomandare al Sindaco di porre un indirizzo strategico in questa direzione.
Poi se vi sarà un ragionamento di convergenza tra gestori che, ripeto, è stato a lungo argomento di discussione in quegli anni, che sono anni ormai, stiamo parlando di cinque anni fa buoni, la convergenza è auspicabile ma il problema è in che modo si arriva a questa convergenza. Nel senso che gli Enti locali soci di Cogeide e la stessa Cogeide hanno a lungo battagliato per conservare un’autonomia di gestione, che è insieme sia un valore economico, perché mantenere in vita delle concessioni è un valore economico in sé, questo vuol dire un valore in termini sociali e di qualità del servizio. L’attenzione - lo si diceva prima l’operazione Spiderman - che può dedicare un gestore di dimensioni ridotte e più vicino al contesto locale, meno prigioniero anche di dinamiche che sono quelle tipiche di una grande gestione, come lo è quella di Uniacque, non è la stessa attenzione che appunto sarebbe in grado - a mio avviso, da quella che è l’esperienza in altre realtà territoriali - di prestare Uniacque.
Quando questo Comune ragiona sul fatto di dare un indirizzo in termini di convergenza, si ricordi bene di quello che può essere il grado di attenzione all’utenza anche in termini di investimento che potrebbe garantirgli Uniacque rispetto alla quale il Comune non ha il grado di influenza che può avere ad oggi, che ha avuto fino ad oggi rispetto a Cogeide, se non altro per il ben diverso peso nella compagine societaria.
Vi sono state a suo tempo dei fenomeni di convergenza particolarmente soddisfacenti per il soggetto che ha dato il via libera alla convergenza, mi riferisco a Bas Sii che venne integrata nel mondo Uniacque ma con un riconoscimento importante addirittura del valore di avviamento.
Questi tempi ormai sono passati, difficilmente si avrebbe un qualcosa del genere ad oggi, però se si va in questa direzione la raccomandazione è di prestare un’estrema attenzione, ripeto, alle condizioni economico patrimoniali e operative di questa integrazione.
Quindi noi ci sentiamo di dare ovviamente un voto assolutamente favorevole e positivo al bilancio di Cogeide, sperando che questa buona qualità del servizio continui a essere erogata anche in futuro, possibilmente contenendo al minimo gli incrementi tariffari che, lo ricordava il Presidente di Cogeide, sono comunque teoricamente graduali. Si può evitare un brusco aumento, la politica dovrebbe essere quella di andare verso una graduale convergenza, come peraltro anche la stessa Autorità dell’energia…
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Concluda. Grazie.
SONZOGNI
Quindi questo è possibile, e anche su questo noi invitiamo il Sindaco ad attivarsi perché si vada verso eventualmente una gradualità dell’aumento.
COLOGNO – Presidente del Consiglio
Grazie. Per dichiarazione di voto, il Sindaco, prego.
IMERI – Sindaco
Grazie, Presidente. Proprio per i motivi che dicevo prima, quindi l’assemblea che chiuderà il mandato del Consiglio Amministrazione, mi sento, al netto poi degli scenari che stiamo concordando con gli altri soci in merito al CdA di Cogeide, di ringraziare il dottor Rigamonti e tutti i Consigli di Amministrazione che in questi anni non facili, devo dire, perché citava lui alcuni incontri anche in questa sala e devo dire che in certi momenti si è arrivati anche a qualche tensione, ovviamente parlando del sul piano amministrativo, e nonostante questo c’è sempre stata la disponibilità al dialogo.
Abbiamo avuto anche sicuramente qualche frizione in merito a qualche proposta, scelta o scenario che il CdA stava ipotizzando, penso alla revisione dello Statuto ed altro, ma credo che sempre con grande correttezza rispetto ai ruoli e coerenza si sia poi cercata la strada migliore nel rispetto di quelli che sono i soci e di quello che ovviamente è il Consiglio d’Amministrazione.
E’ chiaro che Cogeide garantisce quanto diceva il Consigliere Sonzogni, quindi una sorta di prossimità che permette di avere una relazione più diretta, però è chiaro anche che oggi per stare al mondo bisogna per forza guardarsi un po’ attorno, e quindi lo scenario ipotizzato in merito al futuro in Uniacque è uno scenario che non possiamo far finta di non vedere ma che va, concordo, gestito, valutato e accompagnato con tempistiche e modalità che poi ogni Consiglio comunale - e spero che il Consiglio comunale di Treviglio in questo sia particolarmente proattivo - dovrà andare a definire nell’interesse sicuramente della società, ma anche poi di quello che sono gli scenari futuri.
Chiaro che il tema delle tariffe io già in questa sede lo scorso anno, sempre in questa fase, avevo chiesto di coinvolgere l’Assemblea dei soci, l’abbiamo fatto a volte tirando la giacchetta, e il problema effettivamente di trovare la quadra tra tutti i soggetti in campo non è facile.
Ovvio che dovremo essere particolarmente attenti e bravi ed evitare salassi per i contribuenti, fermo restando il fatto che la tariffa attuale, è evidente, oggi è fuori mercato, sia per i maggiori oneri che gravano sulle società.
Quest’anno è stato citato il tema della straordinarietà dell’utile che viene proposto, si sta definendo il contenzioso con Anita e sarà probabilmente un’altra straordinarietà per l’anno prossimo, ma poi i margini operativi oggi che permettono poi gli investimenti, quindi non solo Spiderman, per il quale anch’io ringrazio, ma investimenti veri sulla rete, sugli impianti, sui pensili e su altro, è ovvio che devono trovare poi la copertura economica, perché a oggi leggiamo nella relazione degli investimenti che sono i 2-3 chilometri all’anno che effettivamente non credo possano essere l’ambizione massima di Cogeide, oltre a qualche investimento sui cicli, si era parlato l’anno scorso di qualche investimento per ridurre i costi di energia, il tema dei fanghi che è già stato citato, per il quale ovviamente una famiglia un po’
più allargata potrebbe aiutare ad essere forse un po’ più concorrenziali su certi temi e magari anche ad avere prezzi diversi.
Certo è che questi sono scenari futuri. Noi approviamo il bilancio d’esercizio 2018, si chiude formalmente - poi sarà l’assemblea a definire il futuro del Consiglio d’Amministrazione - un