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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 26.02.2007 Apertura di seduta

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26.02.2007 Apertura di seduta

Presidente

... (inizio intervento fuori microfono)... il Consiglio è riunito nel numero legale per deliberare. Per consentire all'Assessore Simonetti di svolgere le sue deduzioni in merito al punto n. 2 all'ordine del giorno e avendo l'Assessore problemi legati al tempo, vi propongo, se non avete nulla in contrario, di anticipare il punto n. 2 all'ordine del giorno e svolgerlo immediatamente, prima delle comunicazioni del Sindaco e di svolgere altresì, contestualmente al punto n. 2 o subito dopo anche il punto n. 14 all'ordine del giorno, relativo al P.I.I. ex Sai ex Triade, data la connessione con il punto in discussione, relativo alle interrogazioni del Consigliere Riganti e alla proposta del Consigliere Zoccoli. Per cui se non vi sono obiezioni procediamo in questo senso. Procediamo col punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

Punto n. 2)

COMUNICAZIONI DELL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA IN MERITO AD ASSETTO URBANISTICO P.I.I. EX SAI - EX TRIADE (A SEGUITO DI RICHIESTA DI CHIARIMENTO DEL CONSIGLIERE ZOCCOLI ED INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE RIGANTI) -

Presidente

I testi presentati dai Consiglieri sono i seguenti. Consigliere Zoccoli.

Premesso che nella seduta della Seconda Commissione consiliare del 6 febbraio 2007, che aveva come argomento al primo punto dell’ordine del giorno l’informazione ex Sai Triade, illustrata dall'Assessore Filippo Simonetti, il quale elencava i punti di accordo raggiunto con la società immobiliare: minore volume, vantaggi per il Comune, convenzione, eccetera, il Consigliere Comunale Zoccoli Aldo chiede che tali proposte di modifica dell’attuale progetto urbanistico ex Sai Triade, che avrà se realizzato un notevole impatto sulla Città di Treviglio, non sia data solo una informazione alla Commissione preposta, ma sia inserito come punto qualificante del prossimo ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale, perché ritengo che queste proposte di modifica al progetto siano di competenza dei Consiglieri Comunali.

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L’interrogazione del Consigliere Riganti invece è del seguente tenore, protocollata il 13 febbraio 2007. Il sottoscritto Enzo Riganti, Consigliere Comunale, ascoltata la relazione fatta il 6 febbraio 2007 dall'Assessore Filippo Simonetti alla Seconda Commissione; sentito nella stessa sede dall'Assessore e dal Sindaco che le varianti al P.I.I. denominato ex Sai ex Triade non saranno discusse in Consiglio Comunale; accertato che tali varianti incidono sul dimensionamento globale degli insediamenti e che pertanto a norma dell’art. 14, comma 12, della L.R. 12 dell’11 marzo 2005 necessitano della preventiva approvazione del Consiglio Comunale, essendo il Consiglio Comunale l’organo deputato a valutare e approvare le varianti al P.I.I., prima di rivolgersi alle autorità superiori competenti in materia amministrativa e penale, chiede che sia posta all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale la seguente interpellanza al Sindaco, con richiesta di risposta scritta e verbale, in merito al P.I.I. denominato ex Sai ex Triade. Si chiede di sapere qual è la procedura che intende dare alla pratica di variante. Ringrazia per la cortese attenzione e per la gentile collaborazione. Enzo Riganti.

Diamo la parola all'Assessore Filippo Simonetti per il suo intervento.

Prego, Assessore.

Assessore Simonetti

Grazie, Presidente. Ritorno su questo argomento che è già stato oggetto di informativa data in Commissione consiliare territorio il 6 febbraio di quest’anno, in merito al Programma integrato d'intervento ex Sai - ex Triade. È a tutti noto che questo Programma integrato d'intervento è un Programma integrato d'intervento che questa Amministrazione ha ereditato come Piano già approvato, in attesa di firma di convenzione, che è un atto comunque dovuto da parte degli organi tecnici dell’Amministrazione; è altresì noto che questo Programma integrato d'intervento è stato oggetto di un ricorso prima al Tribunale amministrativo regionale, che ha rifiutato la sospensiva e poi al Consiglio di stato di alcuni privati cittadini, che contestavano la legittimità di alcuni punti, legittimità che il TAR non ha ritenuto dubbi al punto di concedere la sospensiva.

In attesa del responso del Consiglio di stato la proprietà, che aveva già subito firmato, subito dopo l’insediamento della nuova Amministrazione la convenzione approvata dal Consiglio Comunale precedente, la proprietà non intimava la firma della convenzione perché, pur avendo pieno diritto a chiedere la firma della convenzione come atto dovuto, riteneva di attendere e capire gli orientamenti dell’Amministrazione.

L’Amministrazione, interpellata in maniera così informale, dalla proprietà, ha ribadito da subito la sua da una parte piena contrarietà a

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un atto di cui non ha condiviso l’impostazione e nel tempo anche il pieno rispetto della legge e degli elementi di diritto che questo Piano conteneva, in quanto strumento approvato. Quindi ha rassicurato la proprietà che, pur non condividendo l’atto, era assolutamente sua intenzione, com’è ovvio che fosse, era sua piena intenzione comunque rispettare in maniera conseguente gli atti presi dall'Amministrazione precedente.

Ciò detto, stante però una situazione d’incertezza, che ha motivato la proprietà ad attendere ad emettere una intimazione di firma di convenzione, l'Amministrazione nella mia persona ha ritenuto di attivarsi per cercare di capire se fosse possibile trovare una soluzione differente, che con un impegno diverso da parte della proprietà avrebbe potuto convincere i ricorrenti a ritirare il proprio ricorso. La proposta che come Assessore mi sono sentito di poter fare, ribadendo ancora una volta che il mancato accoglimento di questa proposta non avrebbe configurato in nessun modo alcun ostacolo alla piena realizzazione delle potestà già assunte da parte della proprietà, la proposta che mi sono sentito di fare è stata quella di proporre alle parti una riduzione di 7.000 metri cubi nel comparto ex Sai, che risultava a mio parere il comparto più densamente edificato e anche più evidentemente fuori scala rispetto al contesto cittadino, con un’altezza di dieci piani, ben superiore al contesto limitrofo e una riduzione di 7.000 metri cubi in un comparto dove erano previsti 40.000 metri cubi avrebbe comportato rispetto a una torre prevista di dieci piani, una riduzione di più di due piani, che sono complessivamente 2.700 metri cubi per piano, 5.400 metri cubi, quindi sarebbero due piani, quindi questo configura, stante l’assetto approvato da questo Consiglio Comunale, configura il medesimo progetto con la riduzione di due piani e una parte del terzo, quindi presumibilmente sette piani più mezzanino più piano attico, che presumibilmente vuol dire quota gronda a sette piani, nel pieno rispetto delle altezze di alcuni fabbricati vicini. Questo avrebbe permesso di ottenere un edificio che non si innalzava rispetto alle altezze massime circostanti e quindi non segnalava il suo fuori scala come un’anomalia, che dal punto di vista paesaggistico è un dato molto importante.

Contemporaneamente, ritenendo che i cosiddetti standard qualitativi che la convenzione prevedeva non fossero idonei, come valutazione nostra questa, dell'Amministrazione intendo, perché lo erano dal punto di vista della legittimità, non fossero idonei nell’equilibrio dei volumi complessivi ottenuti, ho proposto alla proprietà di anziché cedere all'Amministrazione 1.000 metri quadri di uffici nel comparto Triade, per i quali era previsto un importo di 1.180.000 Euro, cederli a titolo gratuito all'Amministrazione, che quindi viene ad acquisire gratuitamente 1.000 metri quadri di uffici realizzati, laddove prima li acquisiva a titolo di

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prezzo scontato. Contemporaneamente ho ritenuto che il prezzo d’acquisto proposto dei 4.835 metri cubi che il comparto Triade poteva avere, in quanto una parte di proprietà comunale e che la proprietà si era impegnata ad acquistare in convenzione, 250 metri cubi, potessero essere monetizzati a un valore lievemente superiore. Questa proposta, come proposta unilaterale, non oggetto di alcuna possibilità di negoziazione, in quanto non è ruolo dell’Amministrazione tra due parti ritengo private, questa proposta è stata accolta sia dalla proprietà che dai ricorrenti e con una lieve formulazione che non modifica la sostanza degli importi, ma cambia alcuni dati, cioè la modifica è quella relativa all’aumento del corrispettivo per la cessione delle aree comunali, che era quantificato da 250 Euro a 300, invece aumenta solo da 250 a 257,74, perché questa riduzione dell’aumento, scusatemi il bisticcio di parole, è compensata dal mantenimento invariato degli standard e del costo di costruzione afferente alla costruzione ex Sai.

Cosa vuol dire? Che la costruzione ex Sai, pur riducendosi da 40.000 metri cubi a 33.000, continua a mantenere invariato il suo contributo in termini di standard e di costi di costruzione. Siccome questa differenza, che non sarebbe dovuta all'Amministrazione, compensa quella variazione di prezzo d’acquisto da 257 a 300, la sostanza numerica della proposta di accordo tra le parti è stata ritenuta pienamente accolta. Anche se non fosse stata ritenuta pienamente accolta, comunque è un rapporto tra le parti.

Ciò detto, è stato depositato all’avv. Maridati, che è il legale dell'Amministrazione, un documento, una dichiarazione d’intenti che l’avv. Maridati ha poi trasmesso all'Amministrazione il 19 febbraio di quest’anno, settimana scorsa, questa dichiarazione d’intenti subordina alla rinuncia al ricorso al Consiglio di stato e anche al ricorso pendente avanti il TAR di Brescia, rinuncia che è avvenuta e quindi domani la proprietà presenta al notaio un atto unilaterale d’obbligo, contestualmente alla firma della convenzione, come atto suo di rinuncia a 7.000 metri cubi, lo leggo compiutamente, documento che poi viene comunque distribuito ai Consiglieri: le proprietà si impegnano e si obbligano unilateralmente per sé e successori e aventi causa a qualsiasi titolo, ad apportare al Programma integrato d'intervento di cui in premessa, approvato con deliberazione n. 1806, in sede di sua attuazione ed esecuzione, le seguenti modifiche:

1.

1) riduzione dell’altezza massima degli edifici del compendio ex Sai sino al limite massimo di n. 8 piani fuori terra;

2) riduzione contestuale della prevista volumetria di metri cubi 39.999,75, di circa 7.000 metri cubi e comunque sino al limite massimo di metri cubi 33.000;

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3) aumento del corrispettivo per la cessione delle aree comunali, sempre per l’inerente possibilità edificatoria, in metri cubi 4.835, da Euro 1.208.750, pari a Euro metro cubo 250, a Euro 1.246.146, pari a Euro su metro cubo 257,74;

4) cessione gratuita al Comune di Treviglio degli uffici come descritti in convenzione di circa metri quadri 1.000, nel compendio ex Triade, con conseguente rinuncia al previsto corrispettivo di Euro 1.144.930;

5) immutato il resto dell’approvato Programma integrato d'intervento e della relativa convenzione, sia con riguardo al compendio ex Sai che con riguardo al compendio ex Triade, anche per quanto attiene all’entità dei contributi concessori e alle aree a standard assoggettate a uso pubblico e la parte monetizzata delle stesse, nonostante la riduzione volumetrica di cui sopra. Per quanto riguarda il contributo percentuale sul costo di costruzione, in sede di rilascio del permesso di costruire per intervento ex Sai, la superficie complessiva residenziale verrà maggiorata di metri quadri 2.000, pari alla superficie stimata della volumetria in riduzione di metri cubi 7.000.

2. Richiamare in sede di eventuali futuri atti di alienazione a terzi il presente atto ed obbligo unilaterale, che quindi non riguarda solo la proprietà attuale, ma anche i subentranti terzi eventuali.

3. Confermare l’impegno di cui al precedente punto 1.1, riduzione dell’altezza massima ad otto piani fuori terra, senza potervi in alcun modo derogarvi, anche in forza dell’applicazione di norme civilistiche o amministrative esistenti o sopravvenute.

Questo atto unilaterale è un atto che credo non modifichi l’assetto né gli obblighi dell’Amministrazione, ma semplicemente configuri un miglior risultato che l'Amministrazione ottiene, grazie a un impegno unilaterale della proprietà, alla cui lungimiranza in questo momento e alla lungimiranza anche dei ricorrenti, che hanno capito che era utile a questo punto trovare una situazione di accordo, vanno i ringraziamenti miei e dell’Amministrazione. Grazie.

Presidente

Grazie, Assessore Simonetti. Il Consigliere Riganti vuole intervenire per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta data alla sua interrogazione? Prego, Consigliere.

Consigliere Riganti

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No, non sono soddisfatto, anzi, attendo di avere la risposta scritta per vedere esattamente se quello che ha detto l'Assessore Simonetti è corrispondente a quello che ho annotato io adesso. Tra queste cose anche, mi scusi, questo lo chiedo subito, la superficie complessiva residenziale sarà aumentata di metri quadrati 2.000 in compenso di metri cubi 7.000 che vengono ad essere tolti; ho sbagliato a scrivere?

Assessore Simonetti

Solo al fine del calcolo del contributo di costruzione, non è che toglie 7.000 metri cubi e fa 2.000 metri quadri!

Consigliere Riganti

Ah, ai fini dei calcoli di costruzione, va bene, okay, va bene. Allora, no, non sono soddisfatto dicevo e da parte mia valuterò tutta questa situazione e comunicherò poi ai Consiglieri Comunali se mi rivolgerò, come ho detto, agli organi competenti, per vedere questa situazione.

Per me la domanda era: cosa intende fare il signor Sindaco di questa pratica, cioè se e qual è il procedimento. Mi scusi, lo leggo esattamente, si chiede di sapere qual è la procedura che intende dare alla pratica di variante. La procedura che si intende dare è andare dal notaio, cioè niente, il Comune non fa niente, l'Amministrazione Comunale non fa niente, non fa niente ma c’è questo atto unilaterale, perciò il Comune non intende fare questo. Avrò una risposta scritta.

Basta, grazie.

Presidente

Sentiamo il Consigliere Zoccoli se vuole intervenire anche lui sulla risposta e poi diamo la parola all'Assessore per la replica. Prego, Consigliere Zoccoli.

Consigliere Zoccoli

... (inizio intervento fuori microfono)... presentato dai Consiglieri Comunali di Forza Italia, io credo, dato che il mio era, adesso so che c’è stata un po' di discussione nella Conferenza dei Capigruppo se il mio era un ordine del giorno o era un’interpellanza...

Presidente

Preferisce intervenire dopo?

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Consigliere Zoccoli

Sì, se si collega, appunto, farò il mio intervento successivamente, mi aggancio.

Presidente

Sì, sì, va bene. Assessore Simonetti, prego, ha la parola.

Assessore Simonetti

Solo per chiarire quest’ultimo punto, sul quale forse il mio intervento non è stato chiaro per il Consigliere Riganti. L’Amministrazione non considera una variante, considera una rinuncia da parte della proprietà ad alcuni diritti, di cui la Giunta ha già preso atto e che in forza di un atto unilaterale autenticato vincoleranno la proprietà, che quindi potrà presentare il permesso di costruire solo conformemente a questo suo atto di rinuncia.

Presidente

Grazie, Assessore Simonetti. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Zordan, ne ha facoltà. Prego, Consigliere.

Consigliere Zordan

Dal punto di vista procedurale, dunque noi abbiamo un chiarimento per favore, abbiamo una interpellanza del Consigliere Riganti, un ordine del giorno di Zoccoli, che però s’è detto, viene trattato unitariamente insieme all’interpellanza; bene, abbiamo poi un altro ordine del giorno dei Consiglieri di Forza Italia, adesso trattiamo l’argomento complessivamente, per cui si interviene complessivamente su tutti questi temi? Quindi hanno la parola tutti quanti?

Presidente

Adesso abbiamo dato risposta all’interrogazione e l'Assessore ha fatto anche comunicazione, per cui oltre all’interpellante o interrogante hanno possibilità di intervenire per assentire o dissentire sulle comunicazioni tutti i Consiglieri. Dopo di che apriamo, continuiamo con i lavori col punto n. 14 all'ordine del giorno, che è l'ordine del giorno proposto da Forza Italia, su quello si aprirà l’usuale dibattito consiliare. Per cui probabilmente conviene che interveniate poi complessivamente sulla questione successiva.

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Consigliere Zordan Grazie.

Presidente

Consigliera Siliprandi, è iscritta a parlare.

Consigliera Siliprandi

Sì, una domanda al Segretario. L'Assessore Simonetti dice che non si tratta di variante...

Presidente Consigliera...

Consigliera Siliprandi Mi dica, Presidente...

Presidente

... lei interviene per dirsi favorevole o contraria alle precisazioni che ha fatto...

Consigliera Siliprandi

Ma stiamo parlando di una interrogazione e di una comunicazione.

Presidente

L’interrogazione non l’ha fatta lei, per cui non può...

Consigliera Siliprandi Un chiarimento...

Presidente

Ma nemmeno, non può...

Consigliera Siliprandi

Non si può chiedere chiarimenti, va bene.

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Presidente

Non può, può dirsi soddisfatta o no delle dichiarazioni rese.

Consigliera Siliprandi

A questo punto, se non ho un chiarimento, è chiaro che non posso essere soddisfatta.

Presidente

Sì, ma lei non ha fatto un’interrogazione. Tuttavia poiché il punto successivo...

Consigliera Siliprandi

No, lei Presidente ha detto che noi possiamo intervenire. Lei ci deve spiegare...

Presidente

Per assentire o dissentire sulle comunicazioni fatte, non per porre domande.

Consigliera Siliprandi

Non posso assentire o dissentire se non ho un chiarimento ulteriore.

Grazie.

Presidente

Prego, Consigliera. Non vi sono altri Consiglieri iscritti a parlare, procediamo col punto n. 14 all'ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26.02.2007 Punto n. 14)

ORDINE DEL GIORNO DEL GRUPPO CONSILIARE “FORZA Italia” IN MERITO A “P.I.I. EX SAI - EX TRIADE” -

Presidente

La parola al primo firmatario, Consigliere Lorenzi, per l’illustrazione.

Prego, Consigliere.

Consigliere Lorenzi

Se serve rileggo il testo, sennò lo do per letto.

Presidente

Come preferisce.

Consigliere Lorenzi

Va bene, inizio leggendo il testo, poi darò una breve illustrazione.

Propongo che il Consiglio voti il seguente ordine del giorno.

Il Consiglio Comunale della Città di Treviglio, appreso:

• che è stata rinegoziata la convenzione denominata Sai Triade, apportando modifiche sostanziali, 7.000 metri cubi di costruito in meno, 1.400.000 Euro di entrate in più per le casse comunali, al Programma integrato d'intervento rispetto a quanto deliberato dal Consiglio Comunale nella scorsa legislatura;

• che è stato ritirato il ricorso amministrativo avverso gli atti di adozione ed approvazione del predetto P.I.I.;

visto:

• che il Consiglio Comunale non è stato informato sull’accaduto;

considerato:

• che il Consiglio Comunale dev’essere considerato come una delle parti interessate all’accordo, in quanto il P.I.I. è sottoposto all’approvazione dello stesso;

• che l’art. 14, comma 12, della L.R. 12 dell’11 marzo 2005 prevede che non necessita di approvazione di preventiva variante la

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previsione in fase di esecuzione di modificazioni planivolumetriche, a condizione che queste non alterino le caratteristiche tipologiche d’impostazione dello strumento attuativo stesso, non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti e non diminuiscano la dotazione di aree per servizi pubblici e d’interesse pubblico o generale;

• che le modifiche apportate alla convenzione legate al P.I.I. ex Sai Triade sono da ritenersi sostanziali e pertanto incidenti sul dimensionamento globale degli insediamenti;

• che il Consiglio Comunale rappresenta il massimo organo di rappresentanza democratica della città,

impegna l'Amministrazione Comunale a sottoporre la variante al Programma integrato d'intervento ex Sai Triade all’approvazione del Consiglio Comunale, tramite apposita delibera, secondo i termini previsti dalla legge.

Il punto all'ordine del giorno non vuole entrare nel merito del Programma integrato d'intervento e del progetto, ma pone solo un problema di metodo innanzitutto e una preoccupazione rispetto alla normativa vigente. Non entra in merito anche perché il sottoscritto, primo firmatario, non è a conoscenza del dettaglio di progetto e non è neanche tenuto ad esserlo, in quanto è stato approvato dal precedente Consiglio Comunale, di cui non facevo parte e per cui i miei rappresentati al tempo delegati si sono occupati spero approfonditamente del progetto. Detto questo, rimango particolarmente sorpreso dal fatto che è un tema di cui si è discusso tantissimo in fase di campagna elettorale e per il quale io stesso, che appunto non ero a conoscenza del merito del progetto, dicevo: se sarò eletto dovrò studiarmi tutti questi argomenti, che adesso non conosco, non riguardano il mio lavoro e dovrò impararmeli. E sono rimasto parecchio stupito dal fatto che tutto questo argomento, caldissimo, di campagna elettorale, non è stato portato alla discussione del Consiglio Comunale, ma anzi, di esserne venuto a conoscenza solo tramite un comunicato, innanzitutto tramite un comunicato stampa dell’Amministrazione.

Ciò posto, appunto mi pongo un problema di metodo, se è un argomento che è stato approvato dal Consiglio Comunale e se è stata fatta una modifica a quanto approvato dal Consiglio Comunale, immagino che sia quanto meno dovuto al Consiglio Comunale averne comunicazione o averne discussione prima di aver a che fare con le varie parti in causa. In secondo luogo appunto, apprendendo, non ho competenze specifiche in materia, però per quanto mi riguarda io capisco che quella di cui si è parlato è una modifica che incide sul dimensionamento globale degli insediamenti, per cui mi è sorta anche

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una preoccupazione di carattere normativo e quindi mi aspetto che una modifica che incida sul dimensionamento globale degli insediamenti, perché appunto mi ha fatto specie che la legge dice che, nella frase prima, non incidano sul dimensionamento e nella frase dopo dice, non diminuiscano la dotazione di aree, per cui sull’incidano non vuol dire che dev’essere accresciuto, non importa che sia accresciuta o diminuita la cubatura del progetto, ma che sia in qualche modo modificata, per cui mi aspetto che spetti per legge al Consiglio Comunale, da quanto sono in grado di capire, il discutere la variante in oggetto. Vi ringrazio.

Presidente

Grazie, Consigliere Lorenzi. Dichiaro aperta la discussione, invito i Consiglieri a iscriversi. È iscritto il Consigliere Zoccoli, ha facoltà di intervenire.

Consigliere Zoccoli

Grazie, Presidente. Io ho sentito con attenzione, ma ho anche letto l’ordine del giorno dei Consiglieri di Forza Italia e anch’io nel mio ordine del giorno non entro nel merito dell’accordo Sai Triade, perché credo questo è stato approvato nella passata Amministrazione Zordan e di conseguenza io non entro nel merito di un atto già assunto. Poi io rispetto a quel tipo di intervento, questo tipo di intervento ex Sai Triade, non ho cambiato posizione, la mia posizione è ancora quella di dissenso da questo punto di vista. Ma il punto io credo non sia questo.

Allora, giustamente stasera abbiamo avuto tutta una serie di informazioni in modo ufficiale da questo punto di vista dall'Assessore Simonetti, che è stato credo chiaro nella sua esposizione, con la documentazione allegata e che in sostanza il mio punto e il mio ragionamento del mio ordine del giorno era che ci doveva essere un passaggio in Consiglio Comunale, perché credo che non solo queste materie urbanistiche siano anche di competenza del Consiglio Comunale, ma anche come riappropriarci ecco, da questo punto di vista, di un ruolo che compete ai Consiglieri Comunali, nel senso che io credo che questo sia un luogo non solo di, come si può dire, che facciamo presenza, ma credo che su queste materie che sono importanti e che riguardano anche il futuro della città, poi in positivo o in negativo, ognuno dà il proprio giudizio, siano così, che devono i Consiglieri Comunali esprimersi, valutarli e intervenire.

Anche, e questo lo devo aggiungere, anche su questa modifica apportata da questo punto di vista, perché credo che s’è deliberata una convenzione, oggi ci troviamo con un accordo, anche se come ha detto

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l'Assessore Simonetti un accordo unilaterale, però io credo che noi giustamente, ho avuto tutta questa documentazione, ma credo che dobbiamo anche fare una valutazione. Io credo che questa valutazione non la faccio, perché io ho fatto già un ragionamento complessivo sull’intervento fatto sulla Sai Triade e di conseguenza per me è un intervento negativo da questo punto di vista, però io credo che questo passaggio di documentazione prodotta, praticamente, che è la convenzione prodotta in questo Consiglio Comunale, con una delibera, con un percorso di discussione, di confronto e di votazione, dall’altra un accordo unilaterale costruito in un’altra sede, da questo punto di vista, io credo che questi due documenti devono trovare un percorso comune e il luogo è questo, perché poi questo diventi in futuro un atto dove il Consiglio Comunale, i dirigenti che poi lo dovranno gestire, sia praticamente un documento ufficiale da questo punto di vista.

Perciò io credo questo sia il punto centrale del mio ordine del giorno e credo che questo poi rafforzi e non indebolisca il ruolo del Consiglio Comunale e il ruolo dei Consiglieri Comunali. Perciò io non apro tanto una polemica se l’accordo unilaterale è giusto o sbagliato, è sufficiente o è negativo da questo punto di vista, il mio punto era di riaffermare e di conseguenza in questo luogo se c’è anche dei rilievi da fare a questo percorso; qui siamo nel luogo dove praticamente questi rilievi devono essere fatti alla luce del sole, ci togliamo via delle ombre, ci togliamo via, comunichiamo anche ai cittadini in modo lineare, in modo limpido, tutto il percorso che è stato fatto e togliamo un dibattito che magari tante volte può essere anche strumentale, oppure che non solo il dibattito non sia solo fatto tramite i giornali, ma sia fatto in questo luogo, che io ritengo un luogo importantissimo, che è il Consiglio Comunale. Ecco, io volevo solo affrontare l’argomento in questa dimensione, perciò rispetto a questo atto unilaterale ed a quello che è avvenuto, io ne prendo atto da questo punto di vista. Grazie, Presidente.

Presidente

Grazie, Consigliere Zoccoli. È iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Grazie, Presidente. Io avrei un paio di chiarimenti da porre all'Assessore Simonetti o al Segretario comunale, a seconda dell’argomento, chi dei due vuole meglio chiarire o intervenire, perché forse su questo ordine del giorno vanno fatti dei chiarimenti nei termini.

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Primo termine, l'ordine del giorno esordisce, è stata rinegoziata la convenzione, nell'ordine del giorno questo termine, si usa il termine giuridico, ha una prevalenza di accordo fra le parti, quindi sottoscritto fra entrambe le parti, l’atto che ci è stato consegnato è un atto unilaterale d’obbligo e d’impegno a concedere determinate cose, nella fattispecie, sintetizzo al massimo usando dei termini volutamente non di carattere giuridico-urbanistico, ma nella sostanza di fatto la proprietà compie una sorta di atto unilateriale, quindi atto di rinuncia a costruire, a edificare ics volume e quindi a ridurre il volume del Piano e nel contempo un atto di liberalità, così si può definire, al punto tre dell’atto, aumento del corrispettivo per la cessione delle aree e al punto quattro, cessione gratuita al Comune degli uffici come descritti in convenzione, di circa 1.000 metri quadri, cessione che nella convenzione non era prevista e immutata, quindi di fatto ci sono due atti di liberalità e un atto di rinuncia. Ma non può essere, può o non può essere considerata una rinegoziazione? La prima domanda è questa, perché di fatto il termine negoziazione implica un accordo fra le parti.

La seconda questione riguarda la L.R. 12, nella legge regionale 12 i Piani integrati d’intervento, forse è meglio chiarire anche questo aspetto, i Piani integrati d'intervento, quindi è meglio chiarire se questo atto unilaterale della proprietà modifichi o non modifichi, cioè vada a modificare gli standard, perché quello è l’atto fondamentale, l’art. 14 di fatto sottintende una modifica di dimensionamento che vada a modificare anche gli standard, non solo, è insito nei P.I.I. il fatto che a fronte di ics volumetria concessa a chi costruisce si vada ad un accordo con l’Ente, accordo che è stato intrapreso a tuo tempo, perché vengano concessi alla collettività determinati vantaggi, questo è insito nei P.I.I.

Nella fattispecie qui laddove il Consigliere di Forza Italia ha dichiarato, e non devono neppure diminuire, ma non devono diminuire le aree ed i servizi, infatti qui non diminuiscono le aree ed i servizi, anzi vengono incrementate le aree per i servizi, con un atto di liberalità da parte dell’acquirente? È giusto? Ho letto correttamente? Quindi di fatto non va a modificare l’atto convenzionale, ma questo atto di liberalità integra l’atto convenzionale.

Faccio un esempio banale, quasi, perché adesso parliamo di una materia molto complessa che è l’urbanistica, però se un cittadino, quale che sia, donasse al Comune un dipinto, quale che sia il valore economico o il pregio artistico di questo dipinto, è un atto di liberalità che comporta da parte dell’Ente una accettazione. Quindi di fatto, è vero che qui stiamo parlando di Piani urbanistici, però di fatto vorrei che fossero chiariti che in questo ordine del giorno forse ci sono delle improprietà e delle inesattezze, che vanno meglio chiarite anche ai proponenti. Grazie.

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Presidente

Grazie, Consigliera Bonfichi. È iscritto a parlare il Consigliere Zordan, ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

Allora, è evidente che io ho sostenuto e sostengo ancora questo Piano integrato d’intervento, perché quelle due aree che sono… ed era difficilmente percorribile la decisione di togliere l’edificabilità su quelle aree, sarebbe stato impossibile, essendo aree edificabili era opportuno e necessario che prima di allargarsi verso l’esterno della città con l’edificazione, si riempiano i buchi delle aree edificabili all’interno della città. Se vogliamo tutelare le zone agricole, le zone verdi attorno alla città, è chiaro che prima dobbiamo utilizzare al meglio i buchi, tra virgolette, esistenti all’interno del tessuto urbano, certo senza stravolgerlo. Gli edifici lì attorno, attenzione arrivano, l'Assessore ha sottolineato più volte di riportare la dimensione dell’intervento all’area circostante, alle edificazioni circostanti, ci sono edifici di nove piani lì attorno, quindi già edifici più alti rispetto agli otto previsti; va bene, comunque giusto riportarlo e apprezzo, l’ho dichiarato e lo confermo, apprezzo i risultati ottenuti, c’è stato un miglioramento complessivo per la comunità di Treviglio e cioè la riduzione dei volumi, un incremento dei risultati dal punto di vista economico, sicuramente è un fatto positivo.

Quindi da questo punto di vista non ci piove, sono convinto e apprezzo l’operazione fatta e i risultati ottenuti, però il percorso è un po' complicato e un po' contorto, per cui proprio per questo motivo ritengo opportuno che sia discusso tutto il progetto, il Piano integrato d’intervento sia ridiscusso e rivisto in Consiglio Comunale. Una prima motivazione è emersa qui, alcuni Consiglieri, parecchi Consiglieri qui sono nuovi completamente, l’argomento è stato ampiamente dibattuto a livello di campagna elettorale, però sul piano del dibattito istituzionale la maggior parte dei Consiglieri qui presenti non hanno seguito tutti gli aspetti del dibattito, gli elementi che hanno portato alla decisione a cui è arrivata la precedente Amministrazione, mi sembra che già questo porterebbe, sottolineerebbe, da un punto di vista di opportunità, non di necessità giuridica, di opportunità, sottolineerebbe la necessità di rivedere il tutto in Consiglio Comunale.

Ho detto opportunità, non necessità giuridica, perché mi rendo conto che una delibera è già stata fatta. Però c’è anche tutto questo elemento di modifica e di innovazione dei contenuti della convenzione, certo, fatto unilateralmente dal proponente il Piano integrato d’intervento, però gli

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elementi convenzionali che hanno portato alla formazione e all’incontro delle due volontà qui sono modificati, certo, a favore di una parte solamente, per generosa decisione dell’alta parte, ha detto il Consigliere che mi ha preceduto, è stato un atto di liberalità, bene, un benefattore della comunità trevigliese, probabilmente c’è stata qualche motivazione che, penso che tutti siamo d’accordo, qualche motivazione che l’ha convinto. In precedenza ci sono stati numerosi e frequenti incontri per riuscire nella trattativa a portare la maggior quantità di benefici alla collettività e sono avvenuti in Giunta tra l’altro tutti questi incontri in precedenza, quindi di fronte a un organo collegiale. Ora qui il proponente dice, per magnanimità io metto a disposizione questo; è chiaro, ci viene spiegato, perché è stata fatta un’azione di mediazione da parte dell'Amministrazione tra i privati che hanno effettuato il ricorso e si è intervenuti in una questione, in una procedura giuridica in cui il Comune in pratica ha fermato l’iniziativa di un gruppo di privati, trovando una soluzione intermedia.

Benissimo, ma un’operazione di questo genere e i risultati che comporta e le modifiche all’accordo iniziale, originario, secondo me devono passare al vaglio del Consiglio Comunale, se non altro proprio per una motivazione che è stata ricordata anche in precedenza, qualunque atto di liberalità nei confronti di un Ente pubblico dev’essere poi, preso atto e approvato da parte dell’organo collegiale deliberante di questo Ente pubblico. Per cui, a mio avviso, mi sembra una cosa abbastanza semplice riportarlo in Consiglio Comunale. Dichiaro già che io sono favorevole e lo sostengo, però il fatto che venga riproposto, venga illustrato ai Consiglieri, tutti i nuovi Consiglieri che non hanno partecipato a tutto il dibattito precedente, che vengano indicati gli elementi che hanno portato a questa modifica degli aspetti convenzionali all’interno dell’accordo, mi pare che sia un fatto necessario, coerente e opportuno.

Presidente

Grazie, Consigliere Zordan. È iscritta a parlare la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Grazie, Presidente. Per chiarezza, poi immagino di poter parlare solo come dichiarazione di voto, mi dà la conferma?

Presidente

Lei può intervenire due volte, la prima per dieci minuti, la seconda per cinque e poi per altri cinque in dichiarazione di voto.

Consigliera Siliprandi

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Grazie mille, della risposta e della pazienza. Allora, noi stiamo parlando di quello che l’attuale Maggioranza nella precedente Amministrazione chiamava il mostro ecologico; sappiamo benissimo che è stato un percorso molto difficile anche per noi che abbiamo ritenuto che fosse comunque un progetto positivo per la città, un intervento positivo per la città e ne abbiamo discusso parecchie volte. Quello che io davvero non capisco è come mai questa Maggioranza, che tanto parlava di trasparenza, perde l’occasione adesso per essere trasparente. Non riesco a capire neanche la Consigliera Bonfichi che dice, capziosamente, l’ordine del giorno non viene… allora, questa è una modifica ma non è una variante, non viene rinegoziata la convenzione, ma è solo una presa d’atto unilaterale da parte del privato.

Ma di tutto questo poco importa, l’importante è l’informazione e la trasparenza in questa sede, tanto voi l’avete predicata e io la condivido, tanto adesso che siete nella stanza dei bottoni non la volete più, come dire, implementare e questa è una cosa che io davvero non capisco. Ma quello soprattutto che non capisco è che, visto l’iter precedente, un ricorso al TAR, che poi è stato in qualche maniera, va be’, il TAR si è espresso in maniera, come dire, che ha escluso tutte le ipotesi negative, adesso mi esprimo probabilmente non in maniera giuridica ma il concetto è questo, è stato ritirato un ricorso al Consiglio di Stato, ebbene questo vuol dire che comunque ci sono dei lati di questo Piano integrato che potrebbero anche essere oscuri o lo sono stati e comunque sono stati quasi del tutto chiariti o del tutto chiariti.

Ma se andiamo avanti per questa strada, senza informazione alla Città e ai cittadini e quindi con dei lati oscuri, che magari non vogliono sottintendere niente di male, per carità, ma la cosa strana è che comunque si voglia mantenere una non informazione, quindi si vogliono mantenere dei lati oscuri. Allora questa Maggioranza, questa Amministrazione, si rende conto che andando avanti così va incontro all’ignoto? Perché qualsiasi cittadino, anche un vicino di casa della ex Triade, eccetera, se oppugnerà la concessione che il privato chiederà e chiaramente verrà firmata, è chiaro che tutto questo verrà messo in discussione e può darsi anche che il cittadino che oppugna la concessione chieda come mai non è stata portata in Consiglio la variante.

Allora, per non arrivare a questo, perché mai non si discute qui in Consiglio e si pongono tutte queste strane, come dire, argomentazioni, tipo quelle che porta avanti la Bonfichi, che sono del tutto capziose?

Punto. Grazie. Che sia poi modifica o variante a me poco interessa, a me interessa che qui venga portato in maniera trasparente tutto,

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progetto e tutto l’iter, tutto l’iter che c’è stato e che ci sarà ancora fra privato e Amministrazione.

Presidente

Grazie, Consigliera Siliprandi. È iscritto a parlare il Consigliere Lorenzi, vuole replicare? Prego, Consigliere.

Consigliere Lorenzi

Sì, volevo replicare alla Consigliera Bonfichi, ringraziandola per le osservazioni fatte, che contribuiscono a migliorare il contenuto dell'ordine del giorno, in quanto se non è corretto il termine rinegoziata, può essere tranquillamente modificata, dicendo: appreso che è stato emanato un atto unilaterale… o vi invito a trovare la formulazione migliore.

E poi per quanto riguarda invece la citazione della legge regionale, la frase a cui facevo riferimento, forse mi sono spiegato male, era quella precedente: non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti. Chiaramente è acclarato che non è stata diminuita la dotazione di aree per servizi pubblici e interesse pubblico, ma anzi è stata aumentata. Ciò posto, appunto, per quanto mi riguarda potrebbe essere benissimo un’ottima soluzione quella approvata, anche queste modifiche non vanno a cambiare il significato dell'ordine del giorno, che è quello di dire che sono state fatte delle modifiche, non sono state portate in Consiglio, mentre ritengo opportuno portarle in Consiglio. Per cui propongo di trovare una formulazione adeguata a chiarire, a dare correttezza alla prima frase dell'ordine del giorno. Grazie.

Presidente

Grazie, Consigliere Lorenzi. È iscritto a parlare il Consigliere Scarpellino, ne ha facoltà.

Consigliere Scarpellino

Grazie, signor Presidente. Devo subito esprimere una grossa perplessità, posso capire bene la natura degli interventi, degli ordini del giorno presentati dai Consiglieri Riganti e dai Consiglieri di Forza Italia, arrivo anche a capire l’intervento dell’ex Sindaco Zordan, ma non riesco a capire come si possa parlare di lati oscuri da parte della Consigliera Siliprandi, quando ricordo bene quella riunione del Consiglio Comunale precedente che deliberò, lì veramente dove c’erano tanti lati oscuri, deliberò con molta tranquillità, e posso aggiungere superficialità,

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l’approvazione di quel Piano integrato. Ero tra il pubblico, rimasi scandalizzato, continuo ad essere scandalizzato da determinati interventi. Non abbiamo cambiato opinioni noi della Maggioranza, però da persone responsabili ci rendiamo conto di quello che è lo scenario attuale, il rischio reale e concreto, dopo una sentenza del TAR, che quel mostro di cemento, che mostro rimane, magari un po' più piccolo, lo chiameremo mostrino, possa essere realizzato senza alcun utile da parte del Comune, senza cercare nemmeno di limitare l’impatto sotto il profilo non solo volumetrico, ma soprattutto economico. E questo significa anche rendere inutile l’opera meritoria di quei cittadini che hanno fatto ricorso al TAR.

Per questo ritengo di apprezzare l’opera della Giunta, per essersi posta come strumento mediatore, di averci dato anche a noi nuovi Consiglieri gli strumenti e i dati che ritengo abbastanza chiari e leggibili, per poter valutare, adesso, stasera, con senso di responsabilità, la necessità di arrivare a un ordine del giorno che sostenga l’operato della Giunta.

Grazie.

Presidente

Grazie, Consigliere Scarpellino. È iscritta a parlare la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Seconda e ultima volta prima della dichiarazione di voto? Be’, scusa Consigliere Scarpellino, ma forse tu non hai capito cosa ho detto. Io di lati oscuri li trovo in voi, in voi che avete fatto ricorso al TAR e quindi pensavate ovviamente che ci fossero dei lati oscuri, di voi che avete fatto ricorso al Consiglio di Stato e quindi pensavate ovviamente che ci fossero lati oscuri, di voi che avete ritirato il ricorso al Consiglio di stato e questo per me è un lato oscuro, perché non ho capito perché l’avete ritirato, mettendovi dal vostro punto di vista ovviamente. Di voi, che continuate coi vostri lati oscuri, perché non volete fare chiarezza su questo e non volete portare in Consiglio Comunale quello che è modifica, variante, rinuncia da parte del privato, tutto quello che… presa d’atto, non mi interessa, tutte queste cose vanno portate davanti alla Città attraverso un Consiglio Comunale.

Non capisco Scarpellino, di cosa tu ti stia indignando, quando in realtà sono io che mi sto indignando per un iter totalmente non trasparente.

Tu puoi dire tutto quello che vuoi dell'Amministrazione precedente, ma non che non fosse trasparente, perché qui l’abbiamo discusso, abbiamo proposto, l’abbiamo votato, ma in maniera trasparente. Poteva essere,

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come dire, condivisibile o non condivisibile, ma non c’è stato nessun lato oscuro come iter, questo iter io lo trovo oscuro e non capisco perché si continui, quando poi alla fine chiaramente si arriva, come dicevo prima, qualsiasi cittadino potrà oppugnare la concessione che verrà ovviamente firmata, perché può darsi che lui ritenga che ci sia una variante. Ditemi perché qui non ne possiamo parlare con serenità, ditemi questo. Cosa dovete nascondere?

(intervento fuori microfono)

Evidentemente qualcosa sì, visto che è stato anche ritirato, e non so perché, da parte vostra; io non l’avrei neanche mai fatto, perché non c’era motivo dal mio punto di vista. Comunque sia, quello che noi chiediamo, come Lega, come sempre abbiamo fatto in tutti gli atti di questa Amministrazione, di cui tutti gli atti in Consiglio Comunale, trasparenza, al di là poi della condivisione o meno del merito. Grazie.

Presidente

Grazie, Consigliera. È iscritto a parlare il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

Consigliere Minuti

L’Assessore nell’illustrare il provvedimento che conclude un lavoro di rinegoziazione sostanziale, ma non è una rinegoziazione giuridica, che porta però a migliorare i termini di uno strumento urbanistico che è vigente e che sarebbe inevitabilmente marciato verso la sua attuazione così com’era, ha usato il vocabolo torre, è vero, per qualificare l’edificio di otto piani che sta in piazza Setti; dopo Zordan dice che ce ne sono vicini di nove, che non cambia niente, in realtà il condominio che sta in via. Sottolineo questo aspetto perché c’è un assente dalla discussione, perché il dibattito che si è svolto i mesi scorsi non riguardava soltanto la presunta torre della ex Sai, ma riguardava soprattutto i grattacieli della Baslini e il dibattito era molto più vasto e si diceva che nel caso in cui fosse cambiato regime, si sarebbe provveduto a revocare le delibere dell’uno e dell’altro provvedimento, ovvero delle torri e dei grattacieli.

Io dico che non si è visto nulla, io non lo so perché non è… magari qualcosa c’è, però non è trasparente, io non ho visto nulla. Io mi auguro, alla luce del buon risultato che l'Assessore ha portato a casa e che ci ha sottoposto stasera, in modo altrettanto improprio di quell’equivoco relativo alla rinegoziazione, sul vocabolo rinegoziazione, perché non era questo il modo per chiudere questa vicenda, dico, l'Assessore vada avanti e ci proponga in un futuro ravvicinato, prima che le cose diventino anche lì ineluttabili, la definizione non delle torri ma dei grattacieli della Baslini. Perché io sono per dire che, fermo

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restando che concordo, i ragionamenti, che le situazioni sono diverse tra l’una e l’altra cosa, che forse bisogna pur crescere in altezza, però dipende dove, come, eccetera; bisogna sottrarre meno aree all’agricoltura, d’accordissimo, però ecco, mi piacerebbe che perlomeno a Treviglio nel Millenario del campanile, anche se la Sindaca e altri dicono, ma saranno mille e non più mille? Se sono mille, io ritengo che sono mille, però che lo siano o non lo siano...

(intervento fuori microfono)

... a me dispiacerebbe, dispiacerebbe che in una occasione tanto solenne si costruiscano campanili diversi, che tendono ad imporre i gusti della nostra epoca, che non dureranno mille anni, che al massimo dureranno un secolo, però la presunzione degli uomini è quella che le proprie cose debbano durare in eterno. Mi spiacerebbe se durassero in eterno i grattacieli della Baslini.

Detto questo, la questione che viene posta qui non è giusto esaminarla in termini squisitamente giuridici e cioè dobbiamo rideliberare il Piano integrato, perché le modifiche sono sostanziali, perché la caratteristica dei Piani integrati è la modifica del regime degli standard, prima compravi mille metri, adesso li hai in regalo; a parte la variazione dei volumi allora torniamo a deliberare. Ma se torniamo a deliberare ‘sa semper al camp de cent pertighe, ‘va a ca’ pu. L’istituto dell’atto d’obbligo unilaterale è una tradizione storica del Comune di Treviglio, io mi ricordo da quando ero ragazzino così, che ero membro della Commissione Edilizia, quando le situazioni erano problematiche e volevi imporre una cosa che normalmente si tende a trascurare, ma che fortunatamente una volta che ci si… cioè la qualità degli edifici, senza fare violenza ai progetti, ma vuoi condizionare la libertà progettuale di un architetto? Allora si introduceva, tu hai diritto ad avere tot metri cubi di costruzione, però per cortesia fai un atto d’obbligo unilaterale dove tieni le distanze da quell’altro edificio, cedi una porzione più grande di spazi di interesse collettivo, in modo che il tuo edificio si inserisce meglio nel contesto nel quale tu lo collochi, è una tradizione che ha avuto tante…

Allora, un atto d’obbligo unilaterale ha la capacità di modificare una convenzione così eccezionale come quella del Piano integrato Sai Triade, che era stata approvata dal Consiglio? Be’, un istituto giuridico è un istituto, il contenuto è un contenuto politico, vale a prescindere dalla misura. Se noi oggi rideliberassimo il Piano Sai Triade si riporrebbe sì, Consigliera Siliprandi la questione, non si pone nel caso del rilascio di una concessione edilizia attuativa, il caso del cittadino che fa ricorso contro la concessione, quando il ricorso si è chiuso sullo strumento principale, non c’è più ricorso contro la concessione, quella roba lì non ha senso...

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(intervento fuori microfono)

... se però noi riadottiamo lo strumento principale invece, Piano integrato, a parte che si porrebbe la questione di qual è la competenza dell’organo e io ritengo che ora sia chiarito che la competenza dell’organo è la Giunta e non il Consiglio, sarebbe la Giunta e non il Consiglio, no, ma davvero ritorneremmo al campo delle sette pertiche.

D’altronde una questione così importante, dal punto di vista sostanziale e dal punto di vista politico, dal punto di vista del sentire comune, poteva non andare in Consiglio? No che non poteva non andare in Consiglio e doveva andare a mio avviso non nella forma di una comunicazione, per quanto apprezzabile, per quanto anche anticipata da una analoga comunicazione che è stata fatta in Commissione Consiliare, andava a mio avviso in Consiglio sotto forma di espressione di un indirizzo del Consiglio. Vedete, secondo me avete fatto una goliardia, quando al punto 3 della delibera della Giunta scrivete di autorizzare il dirigente del Settore urbanistico, edilizia privata, ecologia e ambiente a sottoscrivere la convenzione urbanistica, perché il dirigente dell’urbanistica ha il potere da sé di sottoscrivere la convenzione, non è che ha bisogno della balia che glielo dice.

In realtà voi avete espresso un concetto politico e cioè, caro dirigente, prendi atto che noi abbiamo fatto una sostanziale rinegoziazione e tu accertati che nel sottoscrivere l’atto quell’appendice, quell’atto d’obbligo unilaterale, venga effettivamente rilasciato. Be’, insomma, c’è davvero una commistione tra formule giuridiche, in parte anche insomma pleonastiche o addirittura forzature e invece il contenuto vero.

Allora il contenuto vero, secondo me, è quello di modificare il testo della mozione che voi avete presentato, dove non stiamo a riportare in Consiglio la questione, sennò davvero della Baslini non discuteremo più, davvero del Bilancio non discuteremo più, poi staremo a lamentarci perché ci riuniamo di due mesi in due mesi e magari solo per discutere delle interpellanze e delle interrogazioni. Io dico, mettiamo allora...

(intervento fuori microfono)

... propongo una modifica, se i Consiglieri proponenti sono d’accordo e cioè di dire: il Consiglio Comunale, valutato tutto lo stato dell’arte, con tutte le premesse che sono state fatte, esprime il proprio indirizzo favorevole all’evoluzione che hanno preso le cose, a quanto… approva la comunicazione dell'Assessore, condivide l’indirizzo dell'Assessore.

Distinti saluti. Ecco, questa secondo me, che non c’entrano i distinti saluti, però sta sempre bene salutare qualcuno…

Ecco, io sono per chiuderla qui, però con quella formulazione, perché riportare lo strumento urbanistico ci apre una strada, non per noi, non lo dico perché poi dovremmo stare qui a vedere se ci sono 11 voti

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favorevoli al Piano di recupero, poco rileva se ci sono, perché chi ha mandato avanti una negoziazione che è più favorevole, largamente più favorevole rispetto alla precedente, si assumerà anche la responsabilità di compiere, se necessita, un atto di governo di approvare di nuovo un Piano integrato di recupero, ma non ha senso, perché si ritorna daccapo. Quell’atto è soggetto a nuove impugnative e quindi è vulnerabile, senza contare che nel frattempo si è fermata quella cosa, che il TAR ha trascurato e cioè che la competenza è di un organo diverso e l’interpretazione che ne ha dato il TAR è stata anche lì piuttosto goliardica, io ritengo, perché non puoi dire che se la deliberazione è fatta da un organo più ampio, più rappresentativo, è più efficace, è più legittimo, altrimenti il Presidente della Repubblica delibera per conto nostro tutti i nostri argomenti. Però, ecco, non si può criticare il Tribunale, non si può criticare la Magistratura, secondo me una soluzione è quella lì, però oh, la mozione non è mia, io l’avrei presentata in quei termini, vediamo come...

Presidente

Grazie, Consigliere Minuti. Ha chiesto di intervenire l'Assessore Simonetti, ne ha facoltà.

Assessore Simonetti

Grazie, Presidente, grazie ai Consiglieri che sono intervenuti. Premesso che il Consiglio Comunale di Treviglio è sovrano e può discutere di tutto ciò che ritiene opportuno parlare e io credo che stasera si parli di questo argomento e va assolutamente bene, ho apprezzato molto l’intervento del Consigliere Minuti, nel senso che credo che il tema non sia il non parlarne in Consiglio Comunale del Programma integrato d'intervento ex Sai - ex Triade. Per quanto mi compete come Amministrazione però penso che il tema vero sia porre una delibera al Consiglio, che il Consiglio può legittimamente assumere. Allora il senso di questa informativa, come ha ricordato il Consigliere Minuti già preceduta da un’informativa data in Commissione consiliare e qui ricordo che comunque di questo iter è sempre data informazione alla Giunta, quindi non ci sono stati passaggi oscuri, il senso di questa comunicazione era non impegnare il Consiglio con una deliberazione che potesse essere una deliberazione impropria.

Perché, voglio dire, ribadendo il fatto che l’Amministrazione ha cercato di favorire un incontro tra le parti private, sempre ribadendo ogni volta che erano fatte salve le possibilità di diniego da parte delle parti, cioè che se i ricorrenti avessero deciso di continuare il ricorso l'Amministrazione non aveva potestà comunque per ostacolarli e se la

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proprietà privata avesse deciso comunque di presentare un permesso di costruire, prima una diffida ad adempiere alla firma, l'Amministrazione non l’avrebbe ostacolata in nessun modo, sempre ribadendo questo fatto, però vorrei dire che quando l’Amministrazione ha trovato un punto d’incontro tra le parti avrebbe potuto trovare un punto d’incontro diverso, avrebbe potuto trovare un punto d’incontro che anziché 7.000 metri cubi riduceva 3.000 metri cubi o 2.000 o 500; cioè io non so se questo punto d’incontro è giusto, mi è sembrato un punto d’incontro ragionevole, però altri avrebbero potuto pensare a punti d’incontro diversi.

Allora cosa vuol dire, che il Consiglio Comunale ha la facoltà di esprimersi su questo esito numerico? Io francamente credo di no, credo che se adesso il Consiglio Comunale dovesse fare una delibera di approvazione di questo accordo, sarebbe una delibera curiosa perché il Consiglio Comunale potrebbe anche negarlo, potrebbe anche dire, no, questo accordo non va bene. E allora noi come Amministrazione cosa ci troveremmo? A negare un impegno di una proprietà a ridurre? Certo, c’è l’eccezione presentata dal Consigliere Lorenzi che pone il tema della variante in riferimento alla L.R. 12; io qui penso, confortato anche dal parere che ci ha dato il Segretario e il legale dell'Amministrazione in questo senso, che quando noi parliamo di incidere sul dimensionamento, la ratio della legge è incidere sul dimensionamento nel senso che non si può dare un Piano integrato d’intervento che di per sé è uno strumento di variante, si sa, in aumento, e che poi dopo in sede di permesso di costruire o comunque in sede di attuazione incrementa ancora ulteriormente. Certo, alla lettera stretta incidere sul dimensionamento, anche la riduzione incide sul dimensionamento, vero è però che la facoltà di un privato che presenta un permesso di costruire in forza di uno strumento attuativo è quella di non arrivare al massimo, cioè io posso ottenere un Programma integrato d'intervento per 20.000 metri cubi e presentare un permesso di costruire per 18.000, una volta che sono conforme a questo e che le norme interne al Programma integrato d'intervento mi consentano questa variazione, perché ci sono dei Programmi integrati d’intervento che vincolano in maniera stretta e precisa la tipologia dell’opera e le sue quantità.

Questo Programma integrato d'intervento ammetteva delle variazioni apportate anche in sede di controdeduzione all’approvazione del Piano integrato d’intervento, quindi l’incidere sul dimensionamento una volta che si applica una riduzione, io credo che non configuri l’atto di variante. Certo lo configurerebbe laddove si diminuisse la dotazione degli standard, delle aree pubbliche, ma così non è, perché gli standard delle aree pubbliche vengono salvaguardate. Quindi in questo senso è un’operazione, questo atto d’impegno che la proprietà fa, che non

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mette, questo è parere mio come Assessore, ma già visto anche dall'Amministrazione, col conforto dei nostri consulenti, non mette l'Amministrazione nella necessità di portarsi a una riapprovazione di questo atto, per cui questo porterebbe il Consiglio a rischio di produrre un atto illegittimo, che la proprietà a un certo punto potrebbe censurare e avrebbe ragione di censurare. Potrebbe dire, ma come? Tu adesso mi neghi questa proprietà che prima invece io avevo ottenuto in forza dell’atto di approvazione?

E allora al Consigliere Zordan io vorrei dire, qui non è intenzione mia di riaprire polemiche, che so che hanno riguardato questa città nei mesi scorsi e l’anno scorso, credo che però non sia stato fatto un percorso contorto, nel senso che da parte mia almeno e da parte dell'Amministrazione che è stata informata, una volta che è stato chiaro che erano salvaguardati i diritti della proprietà ed era salvaguardata e non può essere diversamente, la facoltà dei ricorrenti di ricorrere, il punto vero era riuscire a convincere le parti, una volta che le parti si sono convinte e senza forzature, perché questo, nessuno può dimostrare il contrario, una volta che le parti si sono convinte ne è stata data subito informazione alla Giunta, alla Commissione consiliare ed ora al Consiglio. Io non so se c’era un percorso più lineare, magari sì, io non riesco a immaginarlo, francamente.

E questo anche, vorrei dire alla Consigliera Siliprandi, di cui ammiro la veemenza, ma non mi pare di aver mancato di trasparenza, nel senso che era un atto già approvato, che dava alla proprietà la possibilità di intervenire e quindi non c’è stato nessun percorso possibile attraverso procedimento amministrativo dell'Amministrazione, non si poteva portare in Commissione Edilizia, non si poteva portare all’espressione del parere del dirigente, l’unica possibilità era in forza di un atto nuovo, prenderne atto come Giunta e quindi...

(intervento fuori microfono)

... quindi vorrei chiudere questo intervento in maniera molto semplice, dicendo che va bene la discussione del Consiglio, forse è giusto che il Consiglio discuta, che valuti questo intervento, attenzione che deliberare un qualcosa di diverso rispetto a una potestà che la proprietà già ha, può essere un atto controproducente. Io inviterei tutte le parti consiliari a non riaprire una polemica che c’è stata, al momento opportuno, è giusto che si discuti di queste cose, ora siamo in presenza di un atto già assunto e credo che sia opportuno cercare di capire quali sono gli scenari futuri di Treviglio e aprire il dibattito serio e concreto sulle cose future. Grazie.

Presidente

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Grazie, Assessore. E’ iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Grazie, Presidente. Noi abbiamo preparato un documento integrativo e modificativo, visti gli ordini del giorno e le istanze che sono state presentate e l’abbiamo consegnato al Segretario comunale e invito a distribuirlo ai Consiglieri. Nel frattempo vorrei darne lettura ai Consiglieri Comunali, premetto che non è un atto, non è un ordine del giorno che entra nel merito del Piano integrato d’intervento, perché l’atto è già stato deliberato, per cui credo sia opportuno che lo leggiamo insieme, ci sono delle premesse lunghe, perché l’iter procedurale è stato piuttosto corposo, però secondo me mette in assoluta chiarezza e scinde quello che è stato e quello che è il piano tecnico da quello che è il piano politico.

• Premesso che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 104 del 14 dicembre 2005, veniva adottato ai sensi degli artt. 92 e segg.

della L.R. 12-2005, il Programma integrato d'intervento denominato ex Sai Triade; premesso che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 17-3 veniva approvato definitivamente il P.I.I. ex Sai Triade con modificazioni e integrazioni dello schema di convenzione urbanistica; il richiamato P.I.I. veniva pubblicato sul BURL, serie inserzioni e concorsi, n. 20, il 17-5-2006;

• premesso che alcuni cittadini residenti a Treviglio proponevano in data 3 marzo 2006 ricorso avanti al TAR Lombardia, sezione di Brescia, per l’annullamento, previa adozione di misure cautelari, della deliberazione consiliare n. 104 del 14-12-2005, oltre a motivi aggiuntivi al ricorso, presentati in data 31 marzo 2006, ovvero data successiva alla deliberazione definitiva di questo P.I.I.;

• premesso che il TAR Lombardia, sezione Brescia, con propria ordinanza al registro generale 424, del 7 aprile 2006, ha respinto la domanda di sospensiva cautelare;

• premesso che gli stessi cittadini residenti a Treviglio hanno promosso in data 19 luglio 2006 ricorso al Consiglio di stato, per la riforma dell’ordinanza del TAR Lombardia sezione di Brescia;

• premesso che è stato trasmesso, con nota pervenuta il 16 febbraio 2007, protocollo 8022, schema di atto unilaterale d’obbligo a firma legale rappresentante della soc. Sice srl e Bergamo Verde srl, da stipularsi e trascriversi nelle forme di legge, da cui emerge la volontà di definire il contenzioso e concludere il procedimento urbanistico in questione, apportando unilateralmente al P.I.I. e condizionatamente alla rinuncia dei richiamati procedimenti giudiziari, avvenuta a seguito della dichiarazione sottoscritta dai cittadini ricorrenti in data

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3 febbraio 2007, alcune modifiche alla convenzione, rispettose delle impostazioni consiliari e migliorative della posizione del Comune;

• premesso che la Giunta ha preso atto dei contenuti di cui allo schema di obbligazione unilaterale dell’argomento con deliberazione n. 29 del 23 febbraio 2007, dichiarata immediatamente eseguibile;

• Richiamati l'ordine del giorno presentato sull’argomento dal Consigliere Zoccoli in data 7 febbraio, l’interpellanza presentata sull’argomento dal Consigliere Riganti in pari data, l’ordine del giorno presentato sull’argomento dal gruppo consiliare Forza Italia in data 21 febbraio, la comunicazione a chiarimento dell'Assessore all’urbanistica arch. Simonetti, esposta nel corso dell’odierna seduta consiliare;

• Riscontrata l’esigenza di una presa d’atto consiliare ai fini di chiarezza complessiva e qui sta sostanzialmente a nostro avviso l’atto politico, perché di fatto l’atto procedurale e giuridico che riguarda il P.I.I. si conclude con la delibera consiliare del 17 marzo 2006, a fronte della quale, anzi, con la pubblicazione sul BURL;

• Esaminato lo schema di atto d’obbligo unilaterale a firma del legale rappresentante della soc. Sice e Bergamo Verde, da redigere, stipulare e trascrivere nelle forme di legge all’atto della sottoscrizione della convenzione urbanistica, così come approvata dal Consiglio Comunale con le deliberazioni 104 e 18,

con voti il Consiglio Comunale delibera di prendere atto del contenuto dello schema di atto unilaterale d’obbligo a firma del legale rappresentante pro tempore della soc. Sice srl e Bergamo Verde srl, pervenuto con nota di accompagnamento del legale del Comune il 16 febbraio 2007, acclarata al protocollo generale 8022, che prevede in ordine all’attuazione ed esecuzione del Programma integrato d'intervento denominato ex Sai Triade le seguenti autolimitazioni, che poi sono quelle che abbiamo letto nell’atto che ci è stato consegnato in copia: riduzione dell’altezza massima degli edifici del compendio ex Sai Triade sino al limite massimo di n. 8 piani fuori terra; riduzione contestuale della prevista volumetria di metri cubi 39.999,75, di circa metri cubi 7.000 e comunque sino al limite massimo di metri cubi 33.000; aumento del corrispettivo per la cessione delle aree comunali;

cessione gratuita al Comune degli uffici di circa 1.000 metri quadri, nel compendio ex Triade, con conseguente rinuncia al previsto corrispettivo di 1.144.000 Euro; immutato il resto dell’approvato Programma integrato d'intervento e della relativa convenzione, sia con riguardo al compendio ex Sai che Triade, anche per quanto attiene all’entità dei contributi concessori e alle aree a standard assoggettate ad uso pubblico e la

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