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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 26 novembre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26 novembre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Presente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio

Cedo immediatamente la parola al Sindaco che ha chiesto di intervenire. Prego.

IMERI – Sindaco

Immediatamente o quasi. Buonasera a tutti. Stasera abbiamo tanti ospiti, apriremo ufficialmente il Consiglio comunale alle 18 con tre audizioni, vedo che sono già presenti anche il Direttore generale della ASST e i Presidenti della Commissione Pari Opportunità del Consiglio delle donne, ma abbiamo creato questa anteprima perché ci sembrava opportuno ringraziare pubblicamente, oltre ad averlo già fatto in varie occasioni, sia Nicoletta Sudati che Amanzio Possenti per la loro attività.

A dire il vero, il Direttore è già stato insignito del San Martino d’Oro, che è il più alto riconoscimento della nostra città, ma a ottobre ha ritirato a Milano l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio Magno, che rappresenta sicuramente un ulteriore tassello della sua lunga carriera sia da giornalista e da narratore dei tempi, ma anche dei titoli e dei riconoscimenti che ha ottenuto, dalle mani dell’Arcivescovo Monsignor Delpini, che tra l’altro a breve sarà nella nostra città per una lunga visita pastorale, ha ritirato questa importante onorificenza.

Abbiamo unito anche il ringraziamento a Nicoletta Sudati perché, come introduceva il Presidente del Consiglio, è stata sicuramente un Dirigente scolastico apprezzato e che si è impegnata parecchio nel suo mestiere, nel suo compito, nel suo lavoro, e sappiamo tutti che il proprio lavoro lo si può fare in tanti modi, lo si può fare per dovere e questo è un obbligo, ma lo si può fare anche mettendoci qualcosa in più, che credo sia evidente Nicoletta ha messo nella sua azione quotidiana all’interno della scuola sposando progetti che oggi sono un vanto per la città, ma che magari al momento rappresentavano delle sfide, penso a tutto il percorso dell’indirizzo musicale con gli investimenti, con la fiducia e la relazione con l’Amministrazione comunale ma anche con l’associazione che poi è nata “Musica per passione”, penso all’impegno che ha sempre messo anche nello sposare i progetti di cittadinanza attiva, compreso il Consiglio dei ragazzi e delle ragazze della città, e poi una lunga serie di attività che l’hanno vista impegnata all’interno della nostra città e che la vedono impegnata ancora oggi nonostante, diciamo, abbia concluso l’avventura lavorativa.

Questi sono esempi positivi che ci piace sottolineare, che ci piace portare, e per i quali ci sembrava opportuno all’interno dell’Aula del Consiglio comunale, che rappresenta la forma più alta della democrazia all’interno della città ed è rappresentativa di tutta la cittadinanza, concedere a loro non soltanto il giusto merito, il giusto tributo, seppur in forma, diciamo così, sobria, perché conoscendoli sono sempre stati contraddistinti entrambi da questa caratteristica, ma allo stesso tempo con un’ufficialità che è rappresentata appunto dalla presenza in Consiglio comunale e da un ricordo che lasceremo a loro di questa serata.

Credo che siano esperienze belle e positive da raccontare.

Il Direttore ancora oggi è protagonista sulle pagine del “Popolo cattolico”, io lo chiamo ancora Direttore, senza nulla togliere all’attuale, perché lo conosciamo così, senza nulla togliere a Filippo Magni. Ancora oggi racconta la vita della nostra città non solo dalle pagine del “Popolo cattolico”

ma anche partecipando a una serie di presentazioni di libri, convegni e altro, aggiungendo sempre valore anche a queste presentazioni.

Nicoletta la vediamo protagonista ancora oggi, ad esempio, attraverso il bando che ci ha permesso con “Bull out”, questo bando di Regione Lombardia, di entrare in una rete importante che sta dive consolidandosi, ma anche sotto altri profili, compresi quelli del volontariato.

Ecco, io credo che fosse opportuno e che sia opportuno concedere a loro questo momento importante, al quale noi tenevamo parecchio, ringraziarli per quanto hanno fatto e per quanto continua a fare per la nostra città, e a nome del Consiglio comunale e di tutta l’Amministrazione consegnare a entrambi una targa della nostra città, personalizzata, che sostanzialmente riassume nel logo, nello stemma del Comune di Treviglio e nella frase “con riconoscenza” quella che è la sintesi di questa serata.

Grazie e complimenti a voi.

Prof.ssa NICOLETTA SUDATI

Spettabile Sindaco, spettabile Giunta e spettabili Consiglieri, io vi ringrazio e sono commossa per questo pensiero che avete avuto per me.

Ho già avuto modo di dire il mio pensiero nel saluto in musica che i miei ragazzi e i miei

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insegnanti mi hanno dedicato. Il pensiero si riassume in una parola sola, che è gratitudine per tutti quanti mi hanno fatto da maestro nei primi passi che ho tenuto come insegnante e verso tutti coloro che hanno creduto in una scuola, che prima di tutto deve avere un progetto pedagogico, che deve credere nell’educazione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, insieme a un doveroso insegnamento che deve portare all’istruzione, ma soprattutto alla costruzione di una cultura nei nostri ragazzi che li faccia crescere come persone che hanno voglia di imparare, di curiosare, di stare con gli altri e di vivere in una comunità.

Io credo molto nel pensiero dei filosofi greci che dicono che è nella polis che si realizza una persona, perlomeno così è stato per me, magari per qualcun altro la strada è diversa, però è nella comunità che io penso che si possa costruire ogni progetto.

Devo riconoscenza, quindi, a tutta la comunità che mi ha accompagnato in un progetto di una scuola fortemente radicata nella comunità.

Non voglio aggiungere altro, se non due pensieri che non sono miei, e ve li leggo, uno è di un imprenditore filantropo statunitense Andrew Carnegie che dice “Nessun uomo sarà un grande leader se vuole fare tutto da solo e prendersi tutto il merito per averlo fatto”; l’altro pensiero è di un filosofo canadese, si chiama Charles Taylor, che dice “Se non ti prendi cura di ciò che hai non meriti di averlo”. La cura presuppone anche affetto, amicizia, passione, correttezza e responsabilità. Spero di averlo fatto bene. Grazie a voi.

AMANZIO POSSENTI

Buonasera. Grazie, evidentemente, al Sindaco, alla Giunta e a tutti voi che siete intervenuti a questa serata veramente straordinaria per il sottoscritto.

Io ricordo di essere entrato in questa sala, allora molto più disadorna di questa, nel 1951 quando cominciai a seguire le cronache dei Consigli comunali dalla Treviglio di allora, era veramente un paesotto, poco più che un paesotto. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, anche se noi non ne abbiamo fortunatamente, ma soprattutto è passato molto tempo che io ho dedicato al giornalismo, e riconoscere un giornalista - devo dirlo apertamente - è quasi una sfida, lo riconosco, perché oggi dai giornalisti si dice il peggio possibile e immaginabile, per cui dare a un giornalista un riconoscimento pubblico ufficiale, qual è quello di un Consiglio comunale, è sicuramente un riconoscimento che ritengo vada molto al di là dell’apprezzamento che può a volte sembrare generico e invece in questo caso è molto diretto e molto valido.

Quindi io non posso altro che ringraziare, non voglio fare assolutamente né prediche, né discorsi, perché non è né il luogo, né il tempo, anzi i tempi sono molto stretti. Devo solo dire una cosa: se sono riuscito a sviluppare abbastanza bene - spero e mi auguro - la mia professione, questo è dovuto evidentemente a tutti coloro che me l’hanno consentito, prima di tutto i miei familiari, mia moglie e i miei figli, ma poi anche mio fratello Renato e mio fratello Mario che mi hanno avviato al giornalismo, ma poi tutta la città, perché bene o male attraverso i moltissimi collaboratori che hanno convissuto con me la lunga esperienza al “Popolo cattolico” e che continuano tuttora a condividerla, ecco, a tutti questi collaboratori non può non andare la mia piena riconoscenza, perché senza di loro non ci sarebbe stato l’Amanzio Possenti di oggi.

Mi fermo qui, perché ripeto non è il caso assolutamente che io vado oltre.

Ringrazio di cuore e soprattutto invito sempre, questo sì, a capire il valore dell’informazione.

Comunicare è la cosa più bella e importante del mondo, informare in modo obiettivo, sereno, plurale, completo e soprattutto dialogante è l’altra bella faccia del fare giornalismo serio e responsabile, come ho cercato di fare io. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Apriamo i lavori del Consiglio comunale.

La parola al Segretario per l’appello. Prego.

MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro, assente; Ferri Giulio; Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco; Cologno Andrea; Fumagalli Giancarlo; Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura, assente; Sonzogni Stefano; Ronchi Cristina; Calvi Emanuele, assente; Pignatelli Gianluca.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

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Grazie.

Punto n. 1 all'o.d.g.: “Audizione Direttore Generale ASST Bergamo Ovest”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al primo punto all’ordine del giorno, l’audizione del Direttore generale ASST Bergamo Ovest, dottor Assemberg Peter, che invito a prendere posto. Prego, dottore. Grazie e benvenuto.

Prego, Sindaco, se vuole intervenire.

IMERI – Sindaco

Grazie. Sì. Ringrazio il Direttore per aver accettato l’invito che ho formulato. E’ una tradizione di questo Consiglio comunale ospitare in audizione i Direttori generali della nostra ASST, abbiamo lasciato tempo al Direttore di entrare a pieno regime nei tanti impegni che anche all’inizio quando ci siamo conosciuti, appunto, aveva di conoscenza della nostra azienda ed è arrivato il momento di ospitarlo in questo Consiglio comunale per ascoltare la sua relazione, e ringrazio anche i collaboratori che sono presenti, vedo la dottoressa Pirola e il dottor Ciamponi che è qui al tavolo, per ascoltare quindi la relazione. Ovviamente poi ci sarà spazio anche per gli interventi dei Consiglieri comunali, affinché questo momento possa essere di confronto tra la città più rappresentativa del territorio, che ripeto però è un territorio molto vasto quello ricoperto dalla ASST.

Però ringrazio, appunto, per aver accettato l’invito e per essere qui presenti stasera a confrontarsi con il Consiglio comunale. Grazie.

Ecco, vedo anche, scusi, il dottor Bravi, che era nascosto prima da Giussani, e saluto e ringrazio anche lui.

DOTT. PETER ASSEMBERG

Spero che si sente comunque. Bene. Anzitutto, volevo ringraziare il Consiglio comunale della città di Treviglio, il Presidente, il Sindaco e la Giunta, e tutti i Consiglieri, evidentemente, per l’invito.

Per me è un’occasione anche, diciamo così, è la prima occasione in questo senso di farmi conoscere, me e i miei collaboratori, appunto, e poter poi in realtà, a parte una breve presentazione, come dire, così essere anche a disposizione per tutte le domande e gli aggiornamenti del caso, visto che ormai è quasi un anno che siamo in corsa su questa azienda e stiamo lavorando, quindi ci sono molte cose, alcune vecchie, alcune nuove, quindi val la pena fare una rapida carrellata.

Io vi propongo questi brevi passaggi, il primo è la situazione generale sulla ASST, quindi sull’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Bergamo Ovest in quest’anno, nel 2019 , qual è la situazione in generale; un secondo focus invece che riguarderà di più il presidio ospedaliero di Treviglio e Caravaggio, con particolare riguardo ad alcuni temi che sono i primariati in investimenti e Pronto Soccorso, e poi altro tema che invece vorrei sviluppare, perché è già stato credo anche oggetto di un’interrogazione e della risposta del Sindaco, ed è la vicenda di che tipo di futuro avrà l’attuale Prest di Treviglio e l’accordo che abbiamo fatto con la Fondazione “Anni sereni”, in modo da, come dire, completare anche questo tipo di cose, per poi evidentemente dare spazio alle domande.

Se passiamo al primo punto, io qui mi rifaccio a delle… Io posso risolvere l’informatica dell’ospedale, qua ho dei problemi.

Il microfono non è andato, il pc non va, è un sabotaggio.

Io vado anche a voce, non ho problemi. Io comincio, così andiamo come si faceva una volta.

Come vi dicevo, volevo appunto fare un rapido giro su alcune tematiche.

Intanto ricordiamo, perché lo diamo sempre per scontato, che la ASST Bergamo Ovest, dopo le riforme, lo sappiamo, copre come popolazione residente 475.000 abitanti su 77 Comuni; questi 77 Comuni sono divisi in quattro ambiti e nell’organizzazione di ATS nella Conferenza dei Sindaci ambiti e distretti, come sapete, il Sindaco, tra l’altro, mi congratulo, era stato eletto Presidente del Distretto Bergamo Ovest della ATS. Quindi la Conferenza dei Sindaci è divisa in tre, come le tre ASST, Bergamo Ovest, Bergamo Est e diciamo Papa Giovanni che vuol dire Bergamo Valle Brembana, sostanzialmente. Per quanto riguarda il nostro Distretto, che è il più numeroso in termini di popolazione, appunto, il Presidente del Distretto è appunto Juri Imeri.

Come sapete, sull’ambito del Distretto opera non solo la ASST Bergamo Ovest ma anche insistono varie strutture private, sia nella parte sanitaria - vedi Iob San Donato più Abilita di Rusconi, e poi

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ci sono invece una serie diciamo notevole di strutture per quanto riguarda i poliambulatori o altre tipologie di offerta.

Detto questo, quello che a me invece interessa focalizzare chiaramente stasera, essendo a Treviglio, è fare un focus su quello che è appunto Treviglio. Cosa significa per noi in termini di novità? Anzitutto, da febbraio ci sono i miei tre nuovi Direttori, da metà febbraio, io sono stato nominato a dicembre e ho iniziato il primo o il secondo di gennaio, e dopodiché per i primi mesi e mezzo ho avuto con me ancora i vecchi Direttori sanitario, socio sanitario e amministrativo che c’erano prima in carico con la dottoressa Fabbrini, dopodiché ho scelto la mia squadra di fatto rinnovandola tutta rispetto a quella precedente, e quindi ho preso Vincenzo Ciamponi perché era stato già con me alla ASST del Garda come Direttore amministrativo negli ultimi tre anni, tre anni fa, e poi Callisto Bravi che è, diciamo così, fieramente di Terno d’Isola, anche se si è un po’

imbastardito perché vive a Buccinasco, quindi c’è una discussione quotidiana, però lui è bergamasco, ha girato tanto, anche lui ha fatto tanto, tanto, tanto, tanto, il Direttore sanitario, Direttore generale, è uomo di grande esperienza anche, così come Flavia Pirola, che è il Direttore sociosanitario, che attualmente è ancora in carica all’Ospedale del Bambino Meyer di Firenze, è una dottoressa che ha girato veramente l’Italia e anche in ruoli sempre o di direzione medica o di direzione sanitaria, quindi ha comunque, come dire, diremmo noi gli attributi, le diciamo sempre, perché comunque è una donna veramente competente e capace.

Quindi con questa squadra siamo passati, diciamo così, a designare quello che è il Collegio di direzione. Faccio questi passaggi che sembrano formali ma invece diventano sostanziali, perché l’organo dell’Azienda, l’organo, diciamo, ci sono sostanzialmente due organi in Azienda, uno è il Direttore generale che è l’organo monocratico e quindi è il legale rappresentante che si avvale della direzione strategica, e poi però c’è un altro organo, appunto, oltre al Collegio sindacale c’è il Collegio di direzione. Il Collegio di Direzione è fatto, quindi, dalla Direzione strategica, da noi quattro, più i Direttori di Dipartimento.

Abbiamo, vi faccio dei nomi che chiaramente conoscete, Emergenza area critica Nevone, Scienze mediche Sganzerla, Diagnostica clinica Pesenti, Funzionale di percorsi oncologici Facchi, Funzionale patologie e prevenzione Bossi, Salute mentale e dipendenze dottor Monzani, Fragilità e presa in carico Fausto Alborghetti, Professioni sanitarie Gisella Guerini, poi abbiamo Giovanni Sgroi sulle Scienze chirurgiche fino al 31 dicembre, perché lui ha presentato le dimissioni per pensionamento, quindi va in pensione al 31 dicembre.

Dall’altra parte, sulla rete integrata materno-infantile invece abbiamo avuto un distacco in Regione di Rozzoni, che prima era stato storicamente Direttore del Distretto ASL di Treviglio, poi era diventato appunto Direttore del Dipartimento materno-infantile della rete integrata e poi ci è stato chiesto in Regione, e quindi è nella Direzione generale welfare e si occupa, insieme al dottor Caiazzo, in particolare della parte socio sanitaria. Quindi c’è Marco Salmoiraghi che si occupa di polo ospedaliero e Rozzone, invece, si occupa di socio sanitario, quindi da questo punto di vista avere anche un trevigliese diciamo a Milano è cosa buona, perché comunque conosce, sa di cosa stiamo parlando, quindi ci sono delle progettualità, delle cose da fare insieme.

Io vado avanti, siamo sempre al buio, quindi vado avanti perfettamente. La cosa che è importante, per cui sottolineo questa cosa del Collegio di direzione, che nella sostanza è un organo che può essere inteso in modo formale, come un’assemblea degli azionisti o come un CdA, diciamo un CdA allargato potremmo definirlo; io, invece, lo intendo come un organo operativo.

Quindi io all’inizio dell’anno ho fatto il budget e l’ho attribuito ai Direttori di Dipartimento, e una volta che ho negoziato con loro, l’ho firmato con loro, loro sono stati a loro volta, come dire, ingaggiati nel discutere loro il budget del Dipartimento con i vari primari. Quindi è un organo che dal mio punto di vista gestisce insieme a noi l’Azienda, questo perché ritengo comunque che un’azienda non può non vedere un coinvolgimento pieno, effettivo ed efficace dei suoi clinici, dei suoi chirurghi e di tutti i suoi professionisti, e questo deve esserci dall’inizio, quindi da quando si fissano gli obiettivi, quando si stabiliscono i mezzi, quando ci sono i problemi, insomma gestire insieme tutto quello che succede nella vita di un’azienda, che comunque è importante.

Per quanto riguarda il Comune di Treviglio, parlo solo di quello, voglio ricordare due numeri, occupiamo direttamente 1.054 lavoratori, di cui 982 in ospedale e 72 sul territorio. Inoltre, abbiamo dei lavoratori in libera professione e interinali dell’indotto, pensate solo alla gestione della mensa, pulizia, manutenzione, eccetera, quindi sono comunque numeri credo per Treviglio abbastanza importanti.

Ad ottobre, quindi da gennaio ad ottobre, per la sola parte generata a Treviglio, quindi di ricoveri, ambulatoriale e territoriale abbiamo fatturato l’equivalente di prestazioni pari a 55 milioni e

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pensiamo di chiudere l’anno 65 milioni di euro, sto parlando di Comune di Treviglio, senza i Comuni attorno.

Quindi è evidente che è una realtà di cui noi siamo ben coscienti, come dire, dell’importanza che ha l’interno della ASST su questo terreno così vasto, su questi tanti Comuni, però è indubbio che c’è un baricentro su Treviglio necessariamente importante.

Se adesso parliamo un po’ di cosa sta succedendo, soprattutto lo sviluppo, come sapete, perché cerchiamo anche un po’ noi, come diceva il Direttore prima, cercavamo di comunicare il fatto innanzitutto che abbiamo ripreso la marcia dei nuovi primari, dei nuovi primariati, questo è fondamentale.

In un reparto, noi siamo arrivati, io avevo quando sono arrivato circa 13 Direttori di struttura complessa - uguale quelli che si chiamavano una volta primari - facenti funzione, cioè non c’erano, non erano stati determinati da un concorso e fra i pari grado ne avevano nominato uno, un facente funzioni.

Il problema del facente funzione è che, come dire, è uno fra pari, quindi diciamo gestisce al meglio quello che è il reparto ma dopodiché evidentemente difficilmente impone dei cambiamenti o delle innovazioni.

Il fatto di poter fare nuovi concorsi vuol dire anche la possibilità di trovare o all’interno e confermandole, questa è una Commissione che lo definirà, quello che è il primario, oppure prenderlo dall’esterno e portarcelo a casa.

Abbiamo quindi in corso adesso il concorso per Direzione medica dei presìdi, perché la Direzione medica riguarda sia il presidio di Treviglio Caravaggio che quello di Romano di Lombardia, e quindi c’è un Direttore che deve occuparsi degli aspetti sanitari, degli aspetti più, diciamo così, quotidiani e operativi delle due Strutture.

Poi a seguire dovremmo fare quello di Urologia, poi il Servizio farmaceutico, l’Oncologia, la Radioterapia e il Servizio territoriale delle dipendenze, che è una nuova struttura che abbiamo richiesto dopo che era stata indicata dalla precedente Direzione. Secondo noi il tema delle dipendenze è un tema cruciale, in particolare - io ho un po’ il pallino, come il nostro Direttore di Salute mentale - sull’adolescenza, sui giovani, eccetera. Con questo diciamo iniziamo una prima tranche di concorsi per poi cercare di portarci in due anni, due anni e mezzo, sostanzialmente, ad aver rinnovato tutto, avendo tutti i nuovi primari.

L’altra annotazione che mi pare importante dare è quella di dire che noi abbiamo o in corso o appena finanziato, comunque complessivamente investiti, finanziamenti già finanziati, scusate, 14,5 milioni di euro, di cui in corso che chiudiamo quest’anno 2,1 milioni di euro, come vedete, invece, chiuderemo l’anno prossimo a 7,5 milioni, più il 18 di novembre ci hanno dato altri 4,9 e rotti milioni che spenderemo dal 2020 fino al 2022, perché qui dentro, faccio un esempio, ci sono 3 milioni di euro per rifare totalmente il piano dell’ortopedia, quindi rifare un piano mediamente sono 3 milioni di euro, ne abbiamo dieci di piani, quindi, insomma, però andiamo avanti.

E poi da richiedere, punto di domanda, perché qui lo sa anche il Sindaco, che ringrazio, anche perché in alcune occasioni che abbiamo avuto di interlocuzione con la Regione abbiamo anche tante richieste e idee che già abbiamo presentato in Regione, di cui una in particolare richiede una certa urgenza e riguarda la parte informatica sulla quale siamo direi troppo indietro e quindi abbiamo chiesto a Regione Lombardia di darci una mano per poter fare una messa a punto di tutto il sistema informativo, perché sempre di più oggi, ma anche in futuro, è fondamentale, sia per gli operatori che per i cittadini, cioè automatizzare il più possibile tutti i processi e questo sarà diciamo il futuro.

Sul Pronto Soccorso, qua non spaventatevi ma semplicemente sono i numeri dei codici, diciamo, degli accessi al Pronto Soccorso di Treviglio, dove all’inizio, sulla sinistra, abbiamo la media del 2018 con un totale di 4.309 accessi a settimana, giusto? Confermi?

(Intervento fuori microfono)

Sì, però, voglio dire, il concetto 4.300 al mese, scusatemi. Era la media dell’anno.

Poi, dopodiché, vedete quelli mensili. Era, esatto, la media mese annuale. 4.300 mediamente nel mese nel 2018, sono diventato 4.012. Vi ricordo che al Pronto Soccorso di Treviglio sono in corso i lavori per il nuovo Pronto Soccorso, quindi noi temevamo di avere, diciamo così, un calo molto drastico degli accessi, invece da questo punto di vista io mi complimento con i miei, perché sono riusciti, a parte un paio di mesi in affanno, in particolare agosto e settembre, poi sono ritornati già a ottobre sui livelli di 4.200 accessi, che è quella poi bene o male anche 4.200, 4.300, che comincia a essere quella normale.

Sostanzialmente, noi avevamo comunicato all’inizio di questi lavori ad AREU che avremmo potuto

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avere dei cali nell’ordine del 15 per cento, in realtà è molto di meno. Quindi sostanzialmente il PS così com’è sta tenendo, con una novità però che io qua dico, cioè avete visto, chi è venuto ha visto anche che dentro nel nuovo PS abbiamo messo della nuova tecnologia, per cui ci saranno dei macchinari dentro il Pronto Soccorso che permetteranno effettivamente di arrivare a delle diagnosi, parlo della TAC, della PET-TC, piuttosto che la risonanza magnetica, cioè tutte cose che permetterà già nell’ambito del primo accesso di avere questo.

Facciamo semplicemente un’analisi e ricordiamoci che, qui è un tema annoso, i rossi, cioè quelli gravi, gravi, gravi sono mediamente 30 al mese, 40 al massimo, 50 nel mese più storto, quelli gialli, quindi quelli impegnativi che hanno avuto già, hanno una richiesta di assistenza molto importante girano intorno al migliaio al mese, mentre quelli verdi sono, i bianchi sono quasi zero, gli altri sono circa 3.000, sui 3.000, 3.100, 3.400, molto altalenante, oltre 3.000 sono quelli a bassa, diciamo così, gravità di fatto.

E qui ci sarebbe da fare tutto un ragionamento infinito.

Quello che possiamo dire è che sul Pronto Soccorso in generale è aperto un tavolo presso la ATS di Bergamo con tutte le aziende, sia pubbliche, che private, per delle azioni di miglioramento sui Pronto Soccorso.

Se andiamo all’altro punto, è quello che vi accennavo prima sul PREST. Quindi noi fra qualche anno lasceremo i locali in locazione in via Rossini, 797 metri quadri, e trasferiremo l’attività del personale dove? Per 465 metri quadri e la parte erogativa dei servizi nella costruenda nuova palazzina alla Fondazione Anni sereni prenderemo un piano, sostanzialmente, invece quella che è la parte amministrativa di supporto che non ha impatto sul paziente o sul cittadino viene dentro in ospedale dove si riorganizza insieme agli altri uffici.

Quindi questo succederà tra qualche anno. E’ ovvio che stiamo già, come dire, comunque pensando ad alcune cose. E’ vero che oggi via Rossini… Diciamo, le valutazioni che noi abbiamo fatto come ASST sono state queste: abbiamo oggi un locale in locazione, quindi paghiamo un privato, io quando sono arrivato mi sono trovato davanti Iob e non sapevo più dov’ero, cioè mi sembrava di essere al San Donato, a me questa cosa non va bene. Cioè a me di una commistione così di confusione, con tutto il rispetto che ho per i miei amici Galli, piuttosto che, eccetera, però non mi andava bene, primo.

Secondo, su Treviglio era, è in un posto dove al di là di quelli che abitano in un range di 500 metri che ci vanno a piedi per tutti gli altri, e su lì afferisce non solo Treviglio ma molti altri Comuni, è scomodissimo.

Dall’altra parte c’era anche, c’è la voglia di poter creare un polo sanitario, sociosanitario, e la RSA e tutti i servizi sociali il più possibile vicini, questo è indubbio. E’ chiaro che a qualcuno può provocare un disagio, però su quelli stiamo lavorando e assicuriamo sin d’ora comunque che noi avremo un servizio di navetta che dalla vecchia sede porterà i pazienti, quindi ci saranno una serie di servizi per evitare disagi sui cittadini, ma prevale per noi il fatto di far avere un’identità chiara dei servizi messi in modo razionale e per la prima volta riflettere come ASST. Cosa vuol dire? Che non è che io c’ho gli immobili ex ASL e li tengo lì per vent’anni così, quella era un’altra logica;

adesso la nostra logica vuole che noi integriamo tutti i nostri servizi il più vicino possibile a noi e al paziente. Quindi laddove siamo cerchiamo di metterci con un certo ordine, perché altrimenti non ne usciamo più, diciamo che facciamo la riforma, siamo ancora anni che ne parliamo, ma alla fine bisogna farla, e si fa anche organizzativamente, si fa creando degli spazi, si fa per esempio mettendo degli spazi dove la gente è indegno che debba stare per la scelta e revoca in coda sotto il sole, sotto l’acqua, in pochi metri quadrati, eccetera, eccetera, eccetera. No, ci vogliono spazi, ci vuole una cosa un po’ moderna. Quindi questo è lo spirito, che è andato di pari passo col fatto…

cioè è nato nello stesso momento in cui la Fondazione, invece, ci chiedeva se ci interessava, quindi abbiamo messo insieme le due cose.

Io ricordo appena arrivato in tempi quindi non sospetti rispetto alla richiesta della Fondazione Misserini, che pure vede il Comune, che io vi chiesi ma non c’è qualcos’altro in giro? Perché noi vorremmo avvicinarlo all’ospedale, perché sicuramente… poi chi ci ha abituato non ci fa caso a certe cose, ma per me che venivo da fuori era evidente che non va bene da un punto di vista organizzativo, di immagine, eccetera, e poi c’era questa commistione che francamente crea confusione, eccetera.

Poi io non disturbo il privato ma non voglio neanche, come dire, aprirgli le mie porte per fare arruolamento dei pazienti che poi portano da un’altra parte, così i kamikaze, non lo sono mai stato, io sono per il pubblico, pagato dal pubblico e continuerò a fare così. Dopodiché, ognuno fa il suo, giustamente, di mestiere.

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Ecco, io con questo ho concluso, nel senso che come vedete ho cercato di fare una panoramica, perché ripetersi non serve a nessuno, e quindi da questo punto di vista io sono da questo momento aperto alle vostre domande. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, dottore.

Se ci sono domande. Prego, Consigliere Giussani, si è prenotato.

GIUSSANI

Direttore, lei parlava di investimenti, ristrutturazione, macchinari, va tutto bene, ma tutti i giorni noi sentiamo e leggiamo sui giornali che c’è una carenza di medici a livello nazionale; questo problema ce l’avete anche voi a Treviglio? E mi riferisco soprattutto al Pronto Soccorso.

E’ vero che voi usufruite addirittura di una cooperativa per fare questo servizio? Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere.

Finiamo il giro delle domande. Consigliere Rossoni, prego.

ROSSONI

Buonasera. Grazie per la relazione che ho trovato molto interessante e mi ha anticipato un po’ il Consigliere Giussani.

E’ un momento diciamo difficile in generale per la Sanità, non solo per Treviglio, questo problema della carenza dei medici credo che sia, come dire, abbastanza strutturale e costruito un po’ nel tempo, negli anni, nel senso che c’è stato un problema di accesso alle specializzazioni non sufficiente a coprire il turnover di chi andava in pensione, quindi è un problema generale che riguarda evidentemente anche Treviglio.

Proprio mi chiedevo su questo: ci può dire com’è il turnover e rispetto alle specialità che in qualche modo si sono perse cosa sta facendo? Lei ci ha detto del bando che ha fatto, ma se ci sono altri interventi che ha fatto su questo.

Mi è piaciuto molto il discorso che ha fatto sulle dipendenze, che è un tema cruciale, secondo me c’è un altro tema cruciale che è quello della presa in carico del paziente non acuto e quindi dell’accompagnamento delle persone fragili nel posto ospedaliero. Cioè noi abbiamo un innalzamento dell’età della popolazione, ci sono molte persone che non possono permettersi economicamente di pagare una badante, che servizi ci sono sul territorio? Su questo io credo che ci possa essere una riflessione che viene fatta anche con i Comuni, ad esempio, quindi anche con gli aspetti sociali, così come con i Comuni, e noi siamo a Treviglio, in particolare con il Comune di Treviglio si potrebbe ragionare del servizio navetta. Lei l’ha accennato per quanto riguarda il collegamento tra la vecchia sede di via… della ASST e l’ospedale, ma io credo che sia un problema generale, nel senso che l’ospedale è un grande servizio per tutto il territorio ma è evidente che se c’è una difficoltà di accesso a questi servizi anche l’ospedale ne risente. Quindi la concorrenza del privato anche per quanto riguarda gli ambulatori, eccetera, può anche essere legata al fatto che comunque probabilmente un servizio navetta strutturato in un certo modo, soprattutto appunto per gli anziani soli che non sempre hanno a disposizione qualcuno che li accompagna, potrebbe essere una misura che, appunto, in un’ottica territoriale si può mettere in campo. E poi, appunto, quali sono le sue idee su questo tema delle persone bisognose, appunto, e del post ospedaliero.

Infine, lei ha già accennato anche a questo, non so se ha in testa di procedere a un rinnovo dell’appalto delle pulizie, se prevede che ci possano essere migliorie o meno. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Frigerio, prego.

FRIGERIO

Sì, grazie, Presidente. Io volevo chiederle: quindi tutti questi lavori di ristrutturazione al Pronto Soccorso ridurranno poi alla fine i tempi di attesa? Questa è la prima domanda.

L’altra: mi è stato riferito la tendenza dell’ospedale di utilizzare farmaci generici al posto appunto di quelli originali con brevetto, volevo chiedere se era stata una scelta che voi avete assunto oppure è stata una cosa condivisa o comunque l’indirizzo della Regione Lombardia. Grazie.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Molteni.

MOLTENI

Grazie, Presidente. Buonasera. Grazie dell’esaustiva presentazione.

Io farei più una domanda di largo respiro, nel senso che so che voi Direttori generali siete un po’

precari, nel senso che viaggiate e vi spostate, difficilmente riuscite a programmare un lavoro a sul medio e lungo termine, però da diverso tempo mi ponevo questo quesito: io sono stato a trovare un’amica la scorsa settimana nel reparto di Chirurgia e guardando un po’ in giro mi dà sempre l’impressione di una struttura molto datata, lei prima parlava di… aveva già messo in preventivo un intervento per il rifacimento del reparto di Ortopedia, ecco, volevo sapere e capire - deduco che insomma ci state già ragionando ovviamente - nel medio e lungo termine quale può essere la prospettiva dell’Ospedale di Treviglio? Lei prima ci diceva che serve 77 Comuni, quasi 500.000 abitanti, quindi stiamo parlando di numeri veramente importanti, che presumo siano anche destinati a salire, con le sfide che la medicina al giorno d’oggi ci impone, quindi sempre più tecnologica, sempre più all’avanguardia, anche la degenza sta cambiando, una volta si rimaneva ricoverati settimane, ora fortunatamente grazie alle nuove tecniche di intervento pochi giorni, però quasi tutti gli ospedali hanno camere singole, per esempio, noi abbiamo ancora all’ospedale di Treviglio camere da tre-quattro persone. Ecco, volevo capire nel medio e lungo termine, perché presumo che viste le cifre, si parla di 3 milioni di euro a piano grossomodo, quindi siamo intorno ai 30-35 milioni di euro di intervento, quali sono le prospettive per il nostro ospedale? Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Ghiggini.

GHIGGINI

Buonasera, Direttore. Grazie per la relazione.

Inizialmente lei parlava che all’inizio del suo mandato si è ritrovato quei Direttori di Dipartimento e praticamente stilava i budget di competenza per ogni Direzione, se è possibile sapere quali sono i budget per ogni Dipartimento in modo tale da capire eventualmente le priorità. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Ci sono altri interventi? Consigliera Ronchi.

RONCHI

Grazie, Presidente. Grazie per la relazione.

Volevo chiedere questo in merito agli investimenti, mi è piaciuto molto il discorso dell’identità dell’Ospedale di Treviglio, quindi non solo una riorganizzazione degli spazi ma proprio anche della sua identità, perché penso che spaventi un territorio quando si ha un’incertezza sull’ospedale, ho provato, purtroppo più volte mi è accaduto di andare ultimamente in Pronto Soccorso e posso dire di persona, per anni di esperienza, che sta avendo una grandissima trasformazione, è proprio tutta un’altra cosa. Quindi volevo chiedere, visto che presumo ci sia un enorme investimento su quello che è un momento di emergenza nella vita di tutti noi, se l’ospedale in modo prospettico avrà intenzione, proprio per darsi un’identità, di potenziare magari di più alcuni tipi di servizi proprio anche per differenziarsi da una concorrenza privata, perché vedo che il gruppo San Donato fra Ponte San Pietro, la Gavazzeni, la clinica Castelli, insomma, sul territorio bergamasco sta avendo una grande diffusione, quindi se l’ospedale di Treviglio una volta riorganizzato poi punterà negli investimenti in identità proprie di servizi sempre più precise. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Fumagalli, prego.

FUMAGALLI

Grazie, Presidente. Volevo sapere se avevate previsto degli investimenti relativi alla sicurezza degli utenti. Nei tempi passati era anche capitato che al Pronto Soccorso c’erano stati dei casi di persone che per mille motivi avevano perso il controllo, avevano creato dei disagi con i pazienti e quant’altro, quindi l’obiettivo era di capire se avevate pensato anche a questo. Grazie, dottore.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Sonzogni.

SONZOGNI

Buonasera, Direttore. Due domande. Una prima, mi riallaccio a quello che ha appena chiesto il collega, non tanto per la sicurezza degli utenti ma anche del personale medico al Pronto Soccorso, ma la domanda riguarda la prevenzione di eventi ad esempio come i furti, perché ho conoscenza di diverse persone che hanno subìto da ricoverate dei piccoli furti.

Mi rendo conto che non si possa impedire la circolazione all’interno dell’ospedale almeno in orari di visita, però volevo capire se c’è un piano di contrasto di questi episodi.

Poi in via generale, perché mi è parso di non aver sentito le parole su questo aspetto, le aree dal punto di vista diciamo clinico medico sulle quali lei, con la sua Direzione strategica, ha un programma di potenziamento, su cosa diciamo punta oltre al discorso delle dipendenze.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere Sonzogni.

Non ci sono altri interventi, per cui, dottore, a lei la parola per le risposte. Grazie.

DOTT. PETER ASSEMBERG

Sì, grazie. Cominciamo dalla prima. Nel Pronto Soccorso c’è una cooperativa? Sì, me la sono trovata, nel senso che c’era già una cooperativa di medici sostanzialmente perché c’erano carenze d’organico e quindi la scelta della Direzione precedente, anche forzata da un certo punto di vista, a un certo punto, per mancanza di medici, è stata quella di cercare una soluzione esterna trovandola parzialmente con una cooperativa.

Allora su questo io posso dire che invece noi abbandoniamo questa strada, non siamo soddisfatti della qualità di questa cooperativa, per nulla, né in termini di rapporto con i pazienti, né in termini di qualità del lavoro che svolgono questi clinici, è una cooperativa, per chi non lo sapesse, che è stata messa insieme assolutamente in modo legittimo e tutto quanto da un ex medico del Pronto Soccorso di Treviglio, contro il quale non abbiamo niente di particolare, ma tutto sommato non ci interessa più, quindi al 31 dicembre noi chiudiamo il rubinetto con questa cooperativa. Perché? E questo poi in trasversale va su tante altre cose, ma ci torneremo dopo. Perché il Pronto Soccorso è il punto d’accesso all’ospedale e io non lo lascio in mano a terzi che non sono di qualità e che creano poi tutta una serie di problematiche sull’utenza.

Quindi la cooperativa c’è, sì, fino al 31 dicembre e poi fuori, e gestiremo con i nostri medici, e poi spiego come.

E’ anche stata una risposta a un bisogno contingente, ma adesso dobbiamo uscire dall’emergenza e trovare una soluzione definitiva.

Invece, le domande sul personale, in generale la carenza di personale, questa, come dire, è nota.

Nello stesso tempo, come dire, ci sono e pian piano vedo che avanzano sia a livello di Roma, ministeriale, in Conferenza Stato-Regioni, c’è un interessamento, finalmente, una sensibilizzazione di tutti, direi senza particolari colori politici, su questo tema, finalmente, perché non possiamo andare avanti così.

E’ chiaro che siamo di fronte a una generazione addirittura che va in pensione in questi anni, quindi è chiaro che siamo al massimo del picco della difficoltà, e quindi la possibilità che ci è stata data da Regione Lombardia, ad esempio, e anche poi a livello nazionale di poter utilizzare gli specializzandi del quarto e quinto anno ci permetterà di metterli prima, come dire, di staccarli un po’ degli studi e metterli a lavorare un po’ prima, così che lavorano e studiano insieme, e cominciano a essere operativi un po’ prima di quelli che sono i tempi lunghissimi che oggi ha uno per diventare medico e cominciare a lavorare in ospedale, piuttosto che sul territorio.

Quindi, sì, però nello stesso tempo come dipendenti siamo a 1.650 dipendenti e sono numeri, anzi, un po’ più alti di qualche anno fa, quindi comunque, nonostante tutto, noi abbiamo tenuto e teniamo, e continuiamo a voler tenere.

Su questo aggiungo che l’annotazione della concorrenza tra attività del presidio ospedaliero di Treviglio, innanzitutto la concorrenza io non la vedo assolutamente riferibile a Bergamo come città, perché ci vogliono, la faccio tutti i giorni, ci vogliono 45-50 minuti, faccio prima ad andare a Brescia in Poliambulanza o andare al San Raffaele all’Humanitas, giusto? Quindi la nostra concorrenza o quelli di Treviglio che vanno da un’altra parte non credo che vadano a Ponte San Pietro, per essere chiari. Forse qualcuno a Zingonia, sicuramente, ma dopodiché basta. Da che

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cosa lo capisco questo? Altro dato: in ATS a Bergamo hanno presentato nell’ultima conferenza erogatori pubblici privati i dati degli ultimi tre anni più la situazione, non mi ricordo se era giugno o luglio, quindi sostanzialmente noi quest’anno stiamo andando bene, stiamo andando su ritmi che sono simili a quelli del privato, cioè noi non stiamo arretrando, non c’è dubbio, non stiamo arretrando, anzi stiamo tenendo bene il passo, con tutti i problemi che abbiamo.

Quindi nel frattempo al privato in questi ultimi anni gli hanno messo sempre più dei tetti, per cui anche loro non possono più sforare e andare dove vogliono, quindi hanno in qualche modo un contingentamento. Per quanto riguarda diciamo la fase post acuta e il post ospedaliero è chiaro che in questo senso, per esempio, il nostro mettere un PREST dentro una RSA è un segnale, è una RSA che fa tante altre cose.

E’ chiaro che le RSA, paradossalmente, mentre l’ospedale si deospedalizzare, le strutture territoriali si ospedalizzano, adesso l’estremizzo ma è così. Quindi oggi dei servizi che una volta facevamo noi con un costo molto elevato, eccetera, vengono, possono e sempre più saranno svolti da strutture vicine intermedie, eccetera.

Sul fatto ce ne sono abbastanza di queste strutture che ricevono il fragile e il post acuto, da quello che mi dice la mia Direttrice sociosanitario no, non sono sufficienti per la popolazione che abbiamo, e quindi non parlo nello specifico solo di Treviglio, se guardo tutta Bergamo Ovest dico no, però da questo punto di vista è un tema che riprenderemo con il Sindaco in quanto Presidente del Distretto e quindi quello sarà l’ambito dove andremo dentro a fare i conti delle strutture che ci sono qua, quelle che ci sono in Bergamo Est, quelle al Papa Giovanni, cioè dobbiamo riequilibrare certe cose e certe sono deboli e mancano.

Per quanto riguarda le altre domande, quella sul Pronto Soccorso non lo so, ma credo che la sto svolgendo. Sui farmaci generici, il problema dei farmaci generici, o brand, quelli, diciamo così, che hanno il brevetto scaduto, piuttosto che, allora noi di fatto come azienda i nostri acquisti, soprattutto i farmaci ormai al 95 per cento, ma si arriverà al 100 per cento, sono centralizzati presso la ex Arca, la Centrale regionale acquisti, oggi si chiama Area punteggiata, che vuol dire Agenzia regionale informatica e acquisti. Quindi loro a livello centrale raccolgono i fabbisogni di tutte le strutture pubbliche in termini di farmaci, loro sono i primi promotori del fatto che si prendono dei farmaci biosimilari, generici, brand, eccetera, eccetera.

Qual è il paradosso? Il problema non siamo noi, diciamo, aziende ASST, ospedali, eccetera, è più un problema del privato che va in farmacia, paradossalmente, perché? Avevo un esempio, credo un numero che avevo letto che mi aveva stupito. Allora attualmente per i farmaci quelli generici, bioequivalenti, biosimilari, eccetera, i cittadini spendono qualcosa come 20 milioni al mese, 20 milioni di euro al mese, in farmacia, cioè aggiungono loro. Perché? Faccio l’esempio: se io voglio l’aspirina, il mio medico di base di Medicina Generale o specialista deve scrivere sulla ricetta

“acetilsalicilico”, questo deve scrivere, cioè il principio attivo, dopodiché io con questa ricetta vado in farmacia e gliela do; o faccio così e quindi risparmio oppure se io vado e gli dico “voglio l’Aspirina C effervescente, voglio la Vitamin C, voglio la…”, non so che altro, pago una differenza che vale, cuba, 20 milioni di euro al mese, quindi siamo a 240 milioni.

Cioè è più un problema del, non so come dire, del singolo quando va in farmacia, perché noi siamo e saremo sempre più obbligati - e dico giustamente - a aderire a dei protocolli regionali e/o nazionali che ci dicono cosa fare, che farmaci prendere, eccetera, e non solo, quindi non facciamo neanche noi la gara, quindi noi quelli dobbiamo dare ai pazienti, non altri, quindi quelli prescriviamo e quelli danno, e diamo.

Le altre domande. Quindi la scelta non è una scelta nostra, è sicuramente nazionale, da un lato, e di Regione, che di solito vanno di pari passo su queste cose dei farmaci, perché sono delicate.

Sulla struttura datata, le prospettive, investimenti, allora innanzitutto è importante, perché un altro intervento sfumatamente l’ha fatta passare questa cosa, al di là dei Direttori generali che vanno e vengono più o meno frequentemente, non c’è alcun dubbio che Regione Lombardia ha riaffermato a me e ad altri, quindi non solo il Direttore generale protempore ha preso degli impegni, perché comunque il presidio ospedaliero sul presidio di Treviglio Caravaggio ci siano cospicui investimenti. Perché dico questo? Perché così ne scartiamo subito un’altra. Non, invece, intraprende la strada di un nuovo ospedale, per essere chiari, perché ci sono già cantieri a Milano, eccetera, durano… La struttura è stata giudicata tecnicamente, nonostante abbia la sua età ma per fortuna in questo caso è stata fatta bene all’epoca come struttura, non dico… sto parlando di cemento armato, per intenderci, e quindi significa il cemento e il tondino com’è messo.

Le verifiche fatte in questo senso sono buone, il resto è un disastro che va sistemato passo per passo.

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Nello stesso tempo noi adesso però non è che stiamo aspettando di fare i 3 milioni, stiamo lavorando per rifare il reparto, il piano dove c’è la Neurologia, stiamo già lavorando, quindi è un altro piano che viene pronto, stiamo rifacendo tutta la questione sale parto, eccetera, eccetera.

Cioè quei 14 milioni e mezzo molti, come avete visto, sono già in chiusura o nel 2020 si concludono, quindi per fortuna noi stiamo già andando avanti e continueremo, ovviamente, con un ritmo che è compatibile.

Se anche ci dessero - estremizzo - 100 milioni cash, adesso, subito, non saremmo in grado di realizzare tecnicamente, non saremmo in grado come stazione appaltante, dovremmo andare fuori, sarebbe un disastro. Quindi procediamo al ritmo più spedito possibile, ma anche il più ragionevole e umano.

Però è chiaro che l’intento è quello di rinnovare totalmente l’ospedale, cioè l’ospedale deve essere totalmente nuovo non solo come struttura ma anche come macchinari, tecnologia e informatica, questo è l’obiettivo, condiviso da Regione Lombardia.

Per quanto riguarda invece il budget per il dipartimento o comunque mi collego a un’altra domanda “su cosa puntate o punterete?”, io su questo mi riservo e chiedo al Presidente del Consiglio e al Sindaco l’opportunità, quando sarà il momento, di venire a presentarvi quello che sarà il nuovo POAS, cioè il nuovo Piano di organizzazione, perché a me adesso poco interessa fare i conti con dei perimetri che io eredito, mi spiego? Quindi vorrei venire a discutere con voi dell’idea prima ancora che io la realizzi con una delibera di nuovo Piano di organizzazione, e quindi necessariamente facendo dei Dipartimenti in un certo modo ne cade che il budget poi sarà fatto in un certo modo.

Io adesso ho preso un perimetro che esisteva e non l’ho messo in discussione, quindi in questo senso io al momento sono fermo da un punto di vista strutturale, non sto ancora facendo delle scelte. Ho fatto delle scelte quando abbiamo indicato, per esempio, come importanti e prioritari certi primariati rispetto ad altri, ma mi sembra che l’Oncologia, piuttosto che, sia assolutamente urgente.

Quindi credo che sarà utile un nuovo passaggio qua da voi proprio quando ci sarà da parlare di questo, di organizzazione, anche perché non ho problemi sui numeri, sì, ma non più di tanto, insomma, nel senso che tanti per il principio diciamo di eguaglianza col privato, tanti quanti ne dà il privato, cioè pochi, quindi i miei budget me li tengo per me, per noi, ce li gestiamo noi, sono obiettivi nostri.

Invece, quella che sarà l’organizzazione è quella e quindi da lì però si capiranno anche qua come si muoveranno i numeri, sicuramente è un momento dove io mi sento di poter venire e presentarvelo prima dell’adozione, quando è ancora in corso l’iter, perché è un iter complesso, lo sapete, che prevede varie interlocuzioni, io credo, essendo una ASST, al di là dell’ospedale, del presidio ospedaliero, che però valga la pena condividerlo con il territorio, perché appunto parliamo di ASST, non di ospedale solamente.

Poi, vediamo se ho preso tutto. Allora sulla sicurezza, Pronto Soccorso, aggressione, da quando abbiamo avuto un episodio, adesso non mi ricordo in che mese, io ho fatto subito due mosse:

uno, d’ora in poi chi tocca un nostro dipendente viene denunciato d’ufficio dall’Azienda, cioè è finita, zingara o non zingara che sia, e lo dico perché c’è stato un episodio preciso, non per razzismo, c’è stato uno che gli ha dato una legnata a una dottoressa, e basta, cioè non è che si entra e si mena la gente così.

Quindi da questo punto di vista noi come azienda tuteliamo i nostri professionisti, anzitutto, se succedesse qualcosa, anche se non deve succedere, noi andiamo assolutamente a denunciare e facciamo causa a chi ha causato quel danno.

Dall’altra parte ho subito messo della guardiania al Pronto Soccorso, se ci fate caso ci sono delle guardie h24 che girano non armate, perché su quello non andremo mai verso la guardia armata, quella è una scelta la mia dottoressa Pirola dice etica, probabilmente lo è, perché se vai in giro armato poi qualcosa può succedere comunque anche se non vuoi, quindi potresti anche aumentare il rischio per i pazienti e gli operatori. Però certamente la guardiania c’è e andremo avanti a tenere le guardie al Pronto Soccorso di Treviglio. All’inizio era partita come una cautela, visto i lavori in corso, le ristrettezze, ma credo che visto l’andazzo e in generale la tendenza… qua devo dire, però, che va anche richiamata la cittadinanza, la popolazione, la gente a due cose: una, bisogna ricordarsi che non esiste la cura per tutto, quindi non è che se uno va in ospedale esce guarito, o va dal medico e questo lo guarisce, non sempre purtroppo è così, la scienza medica non è così perfetta, quindi se qualcuno ti ha promesso che tu qua e sempre comunque guarirai ha sbagliato, e non solo, ma se diventa una tua pretesa che tu arrivi in ospedale e devi essere

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guarito, perché questo è il problema, scatta una mentalità violenta e aggressiva perché tu devi guarire, e subito, con questa pretesa non fondata su alcun dato scientifico. In più, c’è indubbiamente un, come dire… è anche un malcostume. Quindi c’è sicuramente un aspetto, come dire, su cui bisognerebbe ritornare ad avere tante professoresse come quella che è stata premiata stasera, che educhi un po’ la gente, bisognerebbe, e lo dico anche rispetto a me e ai miei collaboratori, è sempre una lotta, perché la tensione è sempre tanta, soprattutto al Pronto Soccorso, però è chiaro che devi cercare in qualche modo di mantenere comunque una sorta di freddezza anche quando non è semplice, anche quando uno… Poi, chiaramente, stiamo facendo formazione, stiamo facendo formazione sugli operatori rispetto alle aggressioni, perché iniziano sempre, quasi sempre, con un’aggressione verbale, e quindi il problema è come depotenziare l’escalation subito e comunque mettersi subito in una situazione di sicurezza, perché altrimenti si lascia andare e dopo non controlli più niente.

Infine, appunto, siamo attenti anche perché normalmente chi finisce nei guai sono i più esperti, perché pensano di essere sempre in grado di gestire qualsiasi situazione e qualsiasi persona, di essere i più bravi del mondo, e invece tutti i casi non li hanno visti neanche loro, c’è sempre quello che ti stupisce e che… Però è indubbio che noi difenderemo i nostri operatori. E lo dico, per me una persona, io non lo chiamo neanche un paziente, non lo chiamo neanche un cittadino, uno che viene, aggredisce e picchia per me è un delinquente, quindi prima va fuori dall’ospedale o dalle nostre strutture e meglio è, e se non ci torna tanto meglio ancora, perché bisogna essere chiari, non è che si viene lì e far west. Quindi su questo tema noi siamo molto, molto attenti, perché poi è un atto.

Sulla sicurezza nel senso di furti io dico lì è più difficile, perché discende appunto da una scelta fatta tanti anni fa in tutti gli ospedali di aprire i reparti. Nel momento in cui tu hai il reparto aperto è veramente difficile, per questo tra l’altro si consiglia normalmente a chi viene di non portarsi oggetti, cose di valore, perché è vero, perché è un attimo che uno entra e può, nel momento in cui lo si prende.

Devo dire da questo punto di vista - e li ringrazio - abbiamo un’ottima collaborazione con le Forze dell’Ordine, per cui che sia Polizia locale, che siano Carabinieri, piuttosto che, quando chiamiamo intervengono.

Credo di aver risposto a tutto, ecco, non so.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, dottore, per le risposte.

Prego, Sindaco, a lei la parola.

IMERI – Sindaco

Sì, per chiudere, ringraziando il Direttore Generale e i suoi Direttori per la presenza e per aver accettato l’invito ancora una volta.

Mi fa piacere che sia emerso anche negli interventi dei Consiglieri il riconoscimento del valore del progetto del polo socio-sanitario in condivisione, diciamo, in collaborazione con Anni Sereni, da una parte perché, mi è piaciuto molto il riferimento in cui il Direttore ha detto “cominciamo forse davvero a ragionare non da ospedale ma da ASST”, quindi un’apertura al territorio e un’integrazione, che nel nostro caso è agevolata anche fisicamente, geograficamente da una zona che si presta e da una RSA come quella di Anni Sereni che in questi anni, oltre a aver rivalorizzato la RSA standard, ha investito nell’hospice, nelle cure intermedie, negli appartamenti protetti e adesso si appresta a questo nuovo ampliamento.

Dall’altra parte, rifacendomi a questo, già nell’interrogazione che c’era stata lo scorso mese avevamo accennato anche noi a un dialogo aperto per un sistema di navettaggio che si estendesse un po’ a tutta la città; chiaramente, è un obiettivo a medio termine ma che è anche nel nostro programma di mandato, e quindi tanto con la Fondazione quanto con la ASST si sta ipotizzando un percorso per arrivare a questo obiettivo.

Mi fa piacere, anche sottolineare che ci sono investimenti in corso, che Regione Lombardia - e siamo anche stati a farci portavoce un po’ delle istanze della nostra Struttura, qua parlo dell’Ospedale di Treviglio - abbia riconosciuto anche la progettualità, perché ovviamente i soldi non arrivano a pioggia o a caso, ma arrivano sulla base di progetti, addirittura qualcosina in più, e questo permette di continuare ad investire non solo sulla struttura, che compirà cinquant’anni al 2021, quindi va da sé che qualche segnale di vecchiaia ce l’abbia, ma ci sono già stati alcuni cantieri, alcuni sono in corso, alcuni partiranno, anche sulle attrezzature, perché all’ultima

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inaugurazione a cui siamo stati si parla di 2-3 milioni di euro per un’attrezzatura che occupa una stanza di 20 metri quadrati e capite che su tutto l’ospedale sono investimenti significativi.

Il tema importante che mi pare sia emerso stasera e che già avevo colto nell’interlocuzione col Direttore è, da una parte, un forte senso di appartenenza al territorio e alla comunità, e anche dell’Azienda, quindi la relazione col privato che è sicuramente dialogo attorno ai tavoli che ci vedono impegnati diciamo a più alto livello ma sul territorio, è chiaro che il pubblico rimane il pubblico e deve lavorare in tale direzione, rafforzare quindi l’identità della nostra ASST e del nostro ospedale, e la valorizzazione del personale, perché chiaramente ogni azienda può fare tutti gli investimenti migliori del mondo, può avere le idee più belle del mondo, ma chiaramente poi da una parte deve avere disponibilità di personale, questo è un tema che riguarda ormai tutti gli ospedali e tutte le strutture sanitarie, quindi mi auguro che anche il Governo da questo punto di vista finalmente dia una mano, dall’altra valorizzare quello esistente.

Mi piace molto, apprezzo e raccogliamo ovviamente l’invito a ospitare nuovamente il Direttore per la presentazione del POAS, che sarà ovviamente anche allargato a tutti i Sindaci. Io in qualità di Presidente prendo questo invito anche con almeno i Presidenti degli Ambiti, perché chiaramente, come si dice, si va fortemente in quella direzione.

C’è un tema fortissimo, che è quello della salute mentale, che sta emergendo in tutti gli incontri che sto facendo e che stiamo facendo, e so che anche su questo c’è un’attenzione e si sta ragionando.

Ringrazio anche la dottoressa, perché partecipa a tutte le riunioni di risorse sociali dell’Assemblea dei Sindaci, la dottoressa Pirola, e questo è un altro segnale che mi piace sottolineare, perché la presenza del Direttore sociosanitario della ASST all’interno dell’Assemblea dei Sindaci, che è quella che poi porta avanti le istanze sul territorio, permette da una parte di dialogare e dall’altra anche di recepire quali sono le istanze, e questo mi pare che come inizio sia un ottimo inizio, un ottimo approccio, un segnale di apertura forte e vera al territorio, che ci auguriamo possa ovviamente consolidare i risultati che ci diceva. Quindi l’ospedale non sta arretrando, ma dall’altra parte siamo tutti consapevoli che serve una spinta forte in avanti, che mi pare abbia tutte le premesse per camminare.

Quindi grazie e buon lavoro a lei, a tutta la sua squadra e a tutto il personale della nostra ASST.

Punto n. 2 all'o.d.g.: “Audizione Presidente Consiglio delle donne”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 2 all’ordine del giorno, l’audizione del Presidente del Consiglio delle donne.

Prego, Avvocato Agazzi. Grazie.

DOTT.SSA SILVIA AGAZZI

Buonasera a tutti. Ringrazio per l’invito, a nome del Consiglio delle donne, ovviamente, invito che mi permette di relazionare su quella che è stata l’attività del Consiglio delle donne nell’anno 2019, nonché anche di prospettare quelle che sono le nostre intenzioni per il prossimo anno.

Le attività che sono state svolte quest’anno sono state numerose e hanno coinvolto tutte le associazioni che compongono il Consiglio.

Al fine di rendere più veloce e di aiutare anche il lavoro del Consiglio delle donne, perché chiaramente il fatto che ci si incontri una volta al mese rende alquanto difficile portare avanti le iniziative e anche studiare quelli che sono i temi poi che vogliamo trattare, abbiamo deciso - e questo l’avevamo già iniziato a fare lo scorso anno - di suddividerci in gruppi di lavoro, perché questo consente di velocizzare e trattare al meglio i temi, per cui ogni gruppo di lavoro si compone più o meno di 4 o 5 persone che si occupa del tema che man mano viene trattato.

Abbiamo quindi suddiviso il lavoro con i gruppi che sono: la Segreteria, Programma e relazione e il gruppo Eventi.

Il gruppo Segreteria, per esempio, si occupa di organizzare quelle che sono le riunioni preparando l’ordine del giorno, quindi sulla base dei vari temi che vogliamo affrontare, di relazionare anche ogni volta che ci dobbiamo incontrare sulle nuove tematiche che si vogliono affrontare, allegando tutta quella che è la documentazione necessaria al fine di poterci documentare prima e studiare quella che è poi la materia che verrà affrontata nella riunione del Consiglio delle donne. Questo perché? Perché sono numerosi i temi che abbiamo cercato di trattare nel 2019, anche temi alquanto importanti e dei quali molto spesso non vi era conoscenza in merito, perché tra questi

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temi di cui ci siamo interessati e di cui abbiamo cercato di fare anche formazione interna, perché alla fine per capire se effettivamente era un tema che poteva interessare al Consiglio delle donne doveva prima di tutto essere studiato da noi membri del Consiglio delle donne.

Abbiamo, per esempio, trattato il DDL Pillon e abbiamo cercato di fare una formazione tra di noi proprio al fine di capire che strada prendeva, per capire se potevamo in qualche maniera interessarci come Consiglio delle donne.

Quindi abbiamo il gruppo Segreteria che si occupa di redigere quelle che sono le convocazioni dell’ordine del giorno e di allegare la documentazione che man mano ci serve per affrontare dei nuovi temi per noi interessanti.

Oltre a questo, abbiamo iniziato a caricare quelli che sono i verbali del Consiglio delle donne sul sito del Comune, proprio al fine di rendere possibile a chi è interessato di prenderne visione e quindi di sapere quella che è l’attività che viene svolta dal Consiglio delle donne.

Al fine di operare in rete il Consiglio delle donne partecipa, ovviamente, alle attività della rete interistituzionale della Commissione Pari Opportunità e del Consiglio delle donne di Bergamo.

Abbiamo poi trattato nel corso dell’anno il 17 maggio per la giornata contro l’omofobia è stato redatto e letto in Consiglio comunale un testo circa il pensiero del Consiglio delle donne. Abbiamo aderito al progetto “Mind the G.A.P.” presentato da Risorsa Sociale Gera d’Adda, in qualità di Ente capofila dell’ambito di Treviglio in tema di contrasto del gioco d’azzardo patologico, anche questo è un tema che ha interessato il Consiglio delle donne.

Sono state poi portate avanti diverse iniziative ed eventi a partire… e questo, ecco, l’organizzazione degli eventi è stata delegata al nostro gruppo Eventi, che si incontra normalmente una volta in più al mese rispetto alla riunione del Consiglio delle donne proprio perché, chiaramente, l’organizzazione di un evento comporta numerose attività che non potrebbero essere gestita in una sola riunione mensile.

In particolare, il gruppo Eventi si è occupato della realizzazione pratica per la festa dell’8 marzo, è stata fatta la mostra “Il coraggio delle donne” con delle immagini di donne coraggiose, delle loro storie di vita e con una selezione di poesie che sono state scelte dal Consiglio delle donne.

Nel mese di novembre, ovviamente, sappiamo è il mese contro la violenza alle donne, sono state numerose le attività che sono state organizzate, il Consiglio delle donne ha partecipato a numerose attività e ha organizzato il 20 di novembre un convegno il cui titolo è stato “Le parole per dirlo” con i relatori della Onlus Terre des Hommes e anche con l’Università di Bergamo, oltre che chiaramente poi con il patrocinio di tutti gli altri, perché abbiamo deciso di affrontare quello che è il tema della violenza ai danni delle bambine e dei bambini, oltre che al tema della violenza chiaramente di genere contro le donne.

Sappiamo che questa tematica di violenza, quindi anche sui minori, è stata molto a cuore, è stata molto seguita dal Consiglio delle donne in tutto l’anno, tant’è che abbiamo poi partecipato e approfondito al nostro interno, quindi, la conoscenza di questa tematica e poi abbiamo partecipato alla mozione presentata per il Garante dell’infanzia.

Sono state poi numerose le attività che abbiamo seguito da vicino, quindi numerose le attività sempre in tema anche di violenza sulla donna, e sappiamo che questo mese di novembre è ancora pieno di iniziative alle quali sicuramente parteciperemo.

Abbiamo poi deciso di svolgere una formazione all’interno del Consiglio delle donne, perché abbiamo deciso che le varie associazioni… sarebbe stata un’opportunità di crescita per tutti poter affrontare dei temi di formazione che interessavano le associazioni che compongono il Consiglio delle donne, per cui abbiamo chiesto alle varie associazioni di proporre un argomento che potesse interessare, da trattare, e abbiamo deciso quindi di partire con questa formazione sia rivolta chiaramente ai membri, alle associazioni che compongono il Consiglio delle donne, ma abbiamo pensato di allargarla anche alla cittadinanza, per cui chi fosse interessato abbiamo intenzione di partire con questa formazione e le associazioni stanno presentando quelli che sono i loro temi a loro cuore, quindi i temi più importanti per ogni associazione.

Sono numerose poi le altre idee che stiamo portando avanti, i progetti che abbiamo intenzione poi di realizzare nel 2020, sempre con un occhio di riguardo a quelli che sono le problematiche delle donne, per cui problematiche che possono partire da diversi… spaziare sotto diversi ambiti.

Sicuramente l’anno prossimo porteremo avanti le iniziative già iniziate e ne intraprenderemo di nuove.

Io ringrazio comunque per l’invito e ringrazio tutti per avermi ascoltato. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

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