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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 13 marzo 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 13 marzo 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Presente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Assente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Assente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro, assente; Ferri Giulio; Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco; Cologno Andrea; Fumagalli Giancarlo; Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura, assente; Sonzogni Stefano, assente;

Ronchi Cristina; Calvi Emanuele, assente; Pignatelli Gianluca.

Punto n. 3 all’o.d.g.: “Progetto di aggregazione mediante fusione per incorporazione di Unigas Distribuzione S.r.l. in Ascopiave S.p.A. e successivo conferimento del ramo di azienda Unigas nella controllata Edigas, Esercizio Distribuzione Gas S.p.A. - Autorizzazione all’espressione di voto favorevole nell’assemblea dei soci Anita S.r.l. ed al subentro di Ascopiave/Edigas quale gestore del servizio di distribuzione del gas naturale nel territorio comunale per la residua durata nel corrente affidamento”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Come dicevo ieri sera anticipiamo il punto numero 3 all’ordine del giorno: “Progetto di aggregazione mediante fusione per incorporazione di Unigas Distribuzione S.r.l. in Ascopiave S.p.A.

e successivo conferimento del ramo di azienda Unigas nella controllata Edigas, Esercizio Distribuzione Gas S.p.A. - Autorizzazione all’espressione di voto favorevole nell’assemblea dei soci Anita S.r.l. ed al subentro di Ascopiave/Edigas quale gestore del servizio di distribuzione del gas naturale nel territorio comunale per la residua durata nel corrente affidamento”.

Ringrazio il dottor Zendra per essere qui stasera ad illustrarci il punto all’ordine del giorno. Prego, Dottore, a lei la parola.

Dottor ZENDRA - Amministratore Unico Società Anita

Buonasera a tutti. Scusate la voce. Questa sera cercherò brevemente di illustrarvi il progetto di fusione oggetto del presente punto all’ordine del giorno. È un argomento un po’ complesso, ma cercherò di sintetizzarlo, visto che avete altri punti all’ordine del giorno, in maniera tale di rendervi comunque edotti del progetto stesso, senza appunto occupare troppo tempo dei lavori del Consiglio comunale.

Qual è lo scopo della delibera? Una breve premessa: qua stiamo parlando di distribuzione di gas. A livello di gas abbiamo due diversi settori: la vendita e la distribuzione. La vendita è e rimane liberalizzata, pertanto ogni contribuente può tranquillamente rivolgersi a qualsiasi società di vendita per appunto richiedere la somministrazione del gas per civile abitazione o per altri usi, industriali eccetera: quindi a livello di vendita nulla cambia, poiché c’è la liberalizzazione del gas e ogni persona può andare e rivolgersi a qualsiasi società di vendita.

La distribuzione del gas invece sta subendo un mutamento profondo: questo perché, a oggi, in Italia ci sono più di 200 società di distribuzione di gas - fino a qualche anno fa erano più del doppio - e di fatto, a differenza di altri Stati dove appunto le società di distribuzione di gas sono in poche unità, la normativa va nella direzione di accorpare queste società di distribuzione e renderle appunto meno numerose e quindi accorpare le funzioni.

Detto questo, sono stati stabiliti i cosiddetti ambiti territoriali nell’ambito delle Province. Ci sono dei Comuni capofila, in questo caso Treviglio, che raggruppa tutta una serie di Comuni della zona - quindi la Bassa occidentale - che fanno capo appunto al Comune di Treviglio come capofila. Che cosa deve fare questo capofila? Deve fare una gara d’ambito e fare in modo che l’attività di distribuzione del gas venga messa a gara, quindi tutte le concessioni oggi esistenti in tutti i Comuni, nelle singole gare d’ambito, vengono chiuse, si mette a gara tutto e quindi chi vince la gara, vince la gara dell’intero ambito.

Succede che oggi Unigas, a cui appunto il Comune di Treviglio ha dato l’affidamento per la distruzione - unitamente a tanti altri Comuni che fan parte appunto di Unigas, che sono in tutto 28 Comuni principalmente della Bassa, dell’Isola e della Valle Seriana - ha dato appunto in concessione

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questo servizio di distribuzione. Chiaramente la società è interamente pubblica Unigas, tranne appunto la percentuale di quota che è di Cogeide, che a sua volta indirettamente ha una percentuale di socio privato, però è principalmente partecipata da enti pubblici.

Per poter partecipare a queste gare chiaramente bisogna avere delle risorse economiche particolarmente importanti: si parla di 2/300.000,00 euro solo per partecipare alla gara, quindi per produrre la documentazione e 4/500 milioni di euro per poter rilevare tutte le reti dei Comuni facenti parte appunto dell’ambito territoriale ottimale.

Cosa vuol dire? I Comuni che fanno parte di questo ATEM mettono a gara la partecipazione e di fatto chi vince la gara deve monetizzare i gestori uscenti. Chiaramente Unigas non ha le caratteristiche economiche e tecniche operative per poter partecipare a queste gare d’ambito, anche perché con delle risorse così importanti effettivamente il dispendio di denaro è molto alto.

Teniamo conto che Unigas oggi opera in quattro ambiti: quello di Treviglio chiaramente, quello di Dalmine (che fa parte dell’Isola), quello di Albino (che fa parte la Bassa Valle Seriana) e quello di Lovere (di cui fanno parte i Comuni dell’Alta Valle). Pertanto ben quattro ambiti effettivamente è particolarmente difficile e anche un oneroso.

La soluzione prospettata è stato di cercare un partner che praticamente fosse disponibile a partecipare con Unigas a queste gare d’ambito; questo per fare in modo di mantenere quelle che sono le caratteristiche principali del contratto che oggi regola i Comuni con Unigas in particolare - e questo vale tanto per Treviglio, ma vedremo anche i numeri, vale sostanzialmente per tutti i Comuni che fanno parte appunto di Unigas - un contratto che oggi regola i rapporti tra Unigas ed il Comune, quindi il pagamento di un canone di concessione particolarmente interessante, poiché appunto soprattutto questo canone viene pagato di anno in anno e contribuisce a finanziare in maniera determinante - vedremo anche gli importi dopo - la parte corrente del bilancio.

Inoltre Unigas distribuisce degli utili ad Anita: poiché Anita detiene il 51 per cento di Unigas, i Comuni hanno la partecipazione diretta in Anita e quindi Anita prende i dividendi da unica e li distribuisce ai Comuni ogni anno. Pertanto i Comuni, oggi come oggi, hanno un’entrata particolarmente rilevante e vedremo dopo i numeri: ho predisposto delle slide appunto per illustrarvi i numeri principali e velocemente ve li illustrerò. La cosa importante è che i comuni oggi hanno due fonti importanti di entrata: il contratto che paga Unigas e i dividendi che vengono pagati da Unigas ad Anita e da Anita ai Comuni stessi.

Se Unigas partecipata indirettamente da Anita e dai Comuni dovesse perdere la gara, è chiaro che verrebbe monetizzata subito, nel senso che è vero che sarebbe un’entrata importante, ma questa entrata importante verrebbe concentrata tutta in un anno e poi verrebbero meno quelle che sono le entrate correnti spalmate negli anni. Questo perché i gestori uscenti vengono monetizzati sulla base di quelle che sono le norme stabilite dall’ex authority e quindi ricevono degli importi appunto importanti in partenza, però chiaramente poi tutte quelle che sono le entrate concorrenti che oggi finanziano il bilancio stesso, verrebbero a mancare. Oltre al fatto che oggi, avendo comunque tramite la propria società Anita il controllo di Unigas, i Comuni sono rappresentati dal punto di vista territoriale e quindi hanno proprio un controllo anche diretto su questa società pubblica, quindi c’è un vantaggio sia di governance di questa società (quindi stabilire le linee di indirizzo, stabilire gli interventi e tutto), sia economico perché abbiamo dei contratti particolarmente vantaggiosi con Unigas, ma anche proprio dei dividendi, che tramite Anita, arrivano ai Comuni.

Lo scopo di questa operazione è di andare a provare a partecipare alle gare: provare vuol dire che non siamo certi che andremo a vincere le gare, le gare sono gare per tutti. È chiaro che sicuramente Unigas da sola non riuscirebbe a farlo; abbiamo bisogno di un partner - che è stato per i motivi che dirò dopo - individuato in Ascopiave per poter partecipare alle gare. Sicuramente è vero che i gestori uscenti, più Comuni hanno all’interno degli ambiti più sono avvantaggiati, perché vuol dire che liquidano solo i rimanenti Comuni, ma non è detto che risulteranno sicuramente gli aggiudicatari.

Chiaramente da sola Unigas non ce la fa e quindi si fa il tentativo di trovare in tutti e quattro gli ambiti per vedere in quali si riesce a portarlo a casa.

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Chiaramente negli ambiti più rappresentativi che sono questo, Treviglio (quindi la Bassa) e la Valle Seriana (quindi quello di Albino), è chiaro che abbiamo più possibilità, perché siamo rappresentati come Unigas in un numero maggiore di Comuni e quindi l’esborso economico sarebbe inferiore, poiché abbiamo già dei Comuni uscenti.

Questo è stato quindi lo scopo, la mission è: proviamo a tenerci la distribuzione; da soli non si poteva fare.

Il partner: perché è stato scelto Ascopiave? Punto primo: tutta l’operazione è stata seguita appunto da Anita, quindi dal sottoscritto, unitamente con i Comuni, perché effettivamente Anita ha il 51 per cento di Unigas.

La prima cosa che è stata fatta è stato fare due gare ad evidenza pubblica per trovare ed individuare due soggetti, uno l’advisor finanziario, individuato nella ditta Sciara di Piacenza, di cui vedete anche il logo nella slide, in collaborazione col dottor Papa di Brescia ed è appunto la gara fatta per l’advisor; due, la gara fatta per l’individuazione del legale - anche lì procedure ad evidenza pubblica e tutto - individuato nell’avvocato Montagnier di Lodi. Abbiamo individuato le due figure.

La prima richiesta che ho fatto a queste due figure è: Ascopiave, quindi fondere Anita o fondere Unigas? La risposta è stata certa e chiara anche con i legali di Ascopiave, che hanno detto: “Non possiamo fondere Anita, perché pur essendo la conclusione più logica, poiché Anita ha in pancia alcune delle reti, la maggior parte delle reti dei vari Comuni, oggi possiamo procedere a fare la fusione solo in Unigas, perché il socio privato di Unigas è stato individuato con gara”. Il socio privato di Unigas è Ascopiave, che ha il 49 per cento; è stato individuato anche questo con una gara pubblica, pertanto il fatto di andare a fare la fusione direttamente con Ascopiave e Unigas non prevede la necessità di fare un’ulteriore gara ad evidenza pubblica, perché già a monte era stata individuata con gara Unigas con Ascopiave. Anche perché Ascopiave oggi è nostro socio al 49 per cento. Pertanto questa è stata la primissima cosa.

Un domani però, se si chiude questa operazione e chiuso appunto tutto quello che è il passaggio di Unigas in Ascopiave, bisognerà che i Comuni ragionino anche sul futuro di Anita, perché Anita oggi ha in pancia appunto questa rete e, per cercare la massima valorizzazione delle reti anche di Anita, in termini di remuneratività delle reti stesse, in sede di gara, dovremo anche andare a ragionare appunto per capire quale sarà il futuro di Anita. Un passo per volta, oggi cominciamo a fare quella che è stata la proposta di fusione di Unigas in Ascopiave.

Il percorso è questo: 8 di aprile bisognerà andare a fare l’assemblea di Anita. Nell’assemblea di Anita i Sindaci dovranno dare mandato al sottoscritto per dire: “A me sta bene che si faccia la fusione Unigas/Ascopiave” alle condizioni che illustrerò dopo.

Una volta che c’è la maggioranza di almeno dei due terzi su questa assemblea, il sottoscritto poi avrà il mandato per andare in assemblea di Unigas il 24 di aprile e gli servirà proprio che tutti i Comuni abbiano deliberato, quindi che ci sia il 100 per cento delle adesioni, per andare a fare l’operazione.

Uno dei requisiti appunto chiesto da Ascopiave è che tutti i Comuni fossero d’accordo su questa operazione.

Alla data odierna alcuni Comuni hanno già deliberato: per esempio il Comune di Caravaggio lo ha fatto l’altro giorno, tra le altre cose, all’unanimità; ieri l’ha fatto Spirano, lo ha fatto il Comune di Suisio, domani è all’approvazione del Comune di Albino. Bene o male, da qui a fine mese, tutti i Comuni dovrebbero andare ad approvare.

Noi abbiamo già fatto - e lo abbiamo giusto ultimato ieri - un elenco di tutti i Comuni: di fatto da qui a fine mese vanno tutti i Comuni ad approvarlo, quindi non dovremmo avere particolari problemi in termini appunto di predisposizione delle delibere da sottoporre ai singoli Consigli comunali. Tante cose sono state fatte anche e lo sapete, perché uno è stato fatto qua, tre incontri informativi uno per zona appunto per illustrare il progetto stesso.

I vari Comuni lo approvano, l’8 di aprile vengono in assemblea di Anita, delegano il sottoscritto, il sottoscritto il 24 di aprile va, alza la mano e approva la fusione - se appunto tutto va come dovrebbe andare - per quanto riguarda questa operazione.

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Che cosa comporta questa operazione? Poi vi lascio eventuali richieste di chiarimenti.

I passaggi che cosa sono? Unigas si fonde con Ascopiave. Teniamo conto che Ascopiave oggi - vedremo dopo com’è composto - è principalmente appunto composto come Unigas da Comuni. Di fatto, materialmente, il partner ideale è Ascopiave, non solo perché è già nostro socio al 49 per cento in Unigas, ma anche perché - e questo è di dominio pubblico, perché Ascopiave comunque è quotata in Borsa, quindi ci sono informazioni che sono note a tutti - sta dismettendo tutta una serie di partecipazioni, ma non nell’ambito della distribuzione, solo nell’ambito della vendita del gas:

ovverosia alcune società partecipate da Ascopiave, che si occupano di vendita, stanno per essere messe sul mercato perché Ascopiave ha la necessità di recuperare dei soldi per partecipare alle gare.

Appunto come accennavo prima, ci sono centinaia di milioni di euro per ogni singolo ATEM, figurarsi con tutti quelli che ci sono ora in ballo, effettivamente, nonostante appunto la valorizzazione di Ascopiave l’avete vista è superiore ai 700 milioni nei documenti che vi sono stati dati, comunque il fatto di partecipare a più ambiti oggettivamente comporta un esborso importante.

Ecco perché le notizie circolate sono la verità sì, però non riguardante l’attività di distribuzione, ma riguardante l’attività appunto di vendita stessa, proprio per concentrarsi maggiormente sulla distribuzione.

A seguito di questo otteniamo la nuova Ascopiave post fusione, di cui ci sarà, attraverso un aumento di capitale, verrà conferita ad Edigas, verrà dato mandato a Edigas, che è la nuova società, una sorta di Unigas 2, con la differenza che effettivamente questa Edigas partecipata da Ascopiave, parteciperà e quindi di fatto sarà lei che materialmente parteciperà alle gare d’ambito, però negli accordi che sono stati dati, che sono appunto uniti all’ordine del giorno e quindi in sede di approvazione di oggi, gli accordi sono che da qui alle gare d’ambito vengano mantenuti i canoni concessori che ci sono oggi.

Quelli che sono i contratti che regolano i rapporti tra Unigas e i singoli Comuni verranno mantenuti tali e quali tra Edigas e i Comuni stessi: quindi non cambia nulla. Questa Edigas di fatto diventerà la Unigas 2.

Nonostante sia partecipata appunto da Ascopiave, negli accordi - li avete letti - abbiamo Unigas e quindi Anita ha la possibilità e il diritto di individuare quello che è il Presidente del CdA di Edigas, che parteciperà alle gare d’ambito di rilevanza dell’ambito della Provincia di Bergamo.

La cosa importante è che canoni di concessione, da qui fino alle gare d’ambito, rimangono uguali.

Chiaramente dalle gare d’ambito in poi, che ci sia Edigas, che ci sia Unigas, che ci sia qualsiasi altra che ci sia, vengono regolati: è una gara, quindi non si può stabilire quello che sarà dopo. Quello che sarà dopo, indipendentemente da chi c’è, non possiamo dire né che vinca A, B o C, chi vince, vince;

si fa una gara, quello che sarà, sarà.

Da qui alle gare d’ambito rimane tutto così com’è.

Una volta proceduto all’individuazione tramite procedure ad evidenza pubblica dei nostri advisor finanziario ed avvocato, (chiaramente anche Ascopiave aveva i suoi), essendo una fusione anche il Tribunale ovviamente ha nominato il suo esperto, il suo perito. Di fatto quindi si è fatto un lavoro a tre: esperti advisor nominati da Anita per Unigas, esperti advisor nominati da Ascopiave e sopra, a fare da supervisione, l’esperto nominato dal Tribunale.

Che cosa ha comportato questa fusione? Come tutte le fusioni, quanto vale Unigas, quanto vale Ascopiave? Vediamo quanto - visto che c’è una fusione per incorporazione - quanto Anita, che aveva in Unigas il 51 per cento, oggi quanto dovrà avere in cambio di Ascopiave per avergli dato Unigas?

Le valutazioni sono quelle classiche, stabilite dalla normativa in tema di gas, quindi valutazione a RAB o valutazione a VIR e valutazione per attualizzazione dei flussi di cassa.

Velocemente che cos’è il VIR, cos’è la RAB. Il VIR è il valore di ricostruzione a nuovo, invece la RAB è il costo storico, quindi sono due concetti diversi di valutazione, stabiliti dalle norme e non sto qui a dilungarmi in dettagli tecnici, se non appunto che una e l’altra, le due valutazioni, hanno due vite utili differenti. Ovviamente c’è maggior degrado nella RAB. Per il calcolo del VIR si sono

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considerati comunque tutti i cespiti risultanti dallo stato di consistenza per il calcolo della RAB invece si tiene conto solo di quelli per cui esiste una fonte contabile obbligatoria, recante il costo storico originario.

La finalità è meramente tariffaria della RAB, però al di là dei dettagli tecnici – poi ci sono appunto gli esperti nominati, anche dal Tribunale, che hanno fatto tutti i loro conteggi - di fatto andiamo un po’ più al succo, che dice: quanto vale la partecipazione che Anita aveva in Unigas, quindi il 51 per cento, che oggi diventa la partecipazione diretta in Ascopiave?

Se facciamo il conto a RAB è il 2,55 per cento, se facciamo il conto a VIR è il 2,80, se facciamo la valutazione per l’attualizzazione per flussi di cassa è il 3,26: la media era dal 2,87 al 2,97. A seguito di trattative, di incontri eccetera eccetera, siamo usciti a portare un concambio al 3,05 per cento, che è la proposta appunto che è stata fatta, già approvata dal CdA sia di Unigas che di Ascopiave e che attende la validazione in termini ufficiali con le singole assemblee.

Il 3,05 è stato attestato anche dai nostri advisor, che essendo superiore comunque alla media semplice ponderata, è economicamente vantaggioso e lo trovate anche nei documenti scritti. Anita, in cambio della cessione del 51 per cento di Unigas, ottiene da Ascopiave il 3,05 per cento, di cui la partecipazione pre fusione la vedete, quella post appunto Asco Hoding, che praticamente sarebbero i Comuni del Veneto, che sono al 62 per cento, Anita al 3, le azioni proprie al 2, il mercato è al 28 per cento, visto che comunque è una società quotata, in più altri soci privati.

Teniamo conto che negli accordi è scritto che la famosa Edigas/Unigas 2 in caso di CdA fatto a tre, il Presidente spetta a Anita, quindi al socio pubblico; in caso di un CdA a cinque spetta il Presidente più uno dei membri, un po’ come avviene oggi con Unigas e quindi andranno comunque individuati.

Nell’accordo non c’è scritto, ma ve lo dico perché è scritto nello Statuto di Ascopiave, che a tutti i soci di minoranza di Ascopiave, esclusi quelli di Asco Holding, quindi i soci di minoranza non solo ad Anita - quindi Anita si dovrà mettere d’accordo anche con gli altri soci di minoranza - spetta il presidente del collegio sindacale di Ascopiave e uno dei membri del CdA, che rappresenti appunto i soci di minoranza in Ascopiave stesso. Al di là di accordi specifici nostri che reggono i rapporti Edigas, che sarebbe appunto, ripeto, la nostra Unigas 2, ci aspetta anche, insieme a tutti gli altri soci di minoranza, una rappresentatività nell’ambito proprio di Ascopiave, che è la capogruppo.

Adesso vediamo i numeri, perché di fatto alla fine uno dice: “Bene, tutto questo per arrivare a cosa?”. Guardiamo quali sono i dividendi percepiti dai Comuni, soci di Anita pre e post fusione.

Andiamo a cercare il Comune di Treviglio, così almeno avete il vostro dato: il 33. Benissimo. Il Comune di Treviglio ha il 15,25 per cento, che è la media dei dividendi che ha percepito negli ultimi anni al netto della questione di Alzano: sapete effettivamente, che tante cose vi comunico che abbiamo definitivamente risolto, quindi questa è l’ultima stagione termica ad arrivare al 15 di aprile manca un mese e due giorni, poi la partita di Alzano si è definitivamente chiusa, come vi avevo già anche illustrato in una delle ultime volte. La media storica è stata attorno ai 109.000,00 euro. La media storica dei dividendi di Ascopiave negli ultimi anni è stata di molto superiore, quindi il 3,05 per cento storicamente ha prodotto - se fosse appunto rapportato alla pro-quota - dovrebbe produrre 196.000,00 euro se utilizzassimo lo storico; il 51 per cento di Unigas invece ha prodotto 109.000,00 euro.

Questo perché - avete visto - la maggior parte della partecipazione in Ascopiave sono come noi, come voi insomma, dei Comuni e quindi hanno lo stesso comunque interesse alla distribuzione.

Essendo poi società quotata in borsa, a maggior ragione sapete ancora meglio che la valorizzazione delle società quotate in Borsa è anche sulla base appunto dei dividendi e degli utili che la società stessa è in grado di produrre. Pertanto lo storico ha portato un incremento abbastanza consistente di quello che ci si aspetta come dividendo.

Mettiamo insieme anche il canone, perché oggettivamente il canone - e qui lo vedete in ordine alfabetico - il Comune di Treviglio prende un canone particolarmente interessante, che sono 431.000,00 euro di importi di parte corrente: questa è la cosa fondamentale. Ancorché purtroppo si dovesse andare a perdere la gara d’ambito o addirittura non parteciparvi neanche, perché con Unigas

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sola non si riuscisse a partecipare, sicuramente il Comune avrebbe una alta monetizzazione della rete, perché le reti vanno cedute, ma sappiamo perfettamente che ci sono delle reti, cioè degli importi, che il Comune introita in conto capitale e deve spendere esclusivamente in conto capitale e sono finalizzate a quegli interventi, un conto è avere la remuneratività delle reti stesse, anche attraverso una convenzione, in questo caso che c’è con Unigas, e introitare delle entrate di parte corrente: 431.000,00 euro di parte concorrente, uniti ai 109.000,00 euro di dividendi medi che sono stati dati, ammonta a circa 540.000,00 euro. Se dovesse andare tutto per il verso giusto, quindi mantenere il canone e avere anche un incremento di dividendi post fusione, se Ascopiave dovesse mantenere la media, andremmo a 196, avremmo anche un incremento all’interno di questa operazione, quindi a 627.000,00 euro.

Chiaramente, a seguito delle gare, invece è un po’ difficile fare la previsione di quanto sono le gare, perché la gara è gara, chi partecipa, partecipa e quindi bisogna un attimino vedere.

Che cosa è stato dato, quindi i Consigli comunali? Questa dovrebbe essere l’ultima slide. Sono stati dati, già sono stati illustrati, di cui però non penso, se ci fosse qualche domanda per l’amor di Dio sono qua, di fatto però i documenti sono il progetto di fusione Unigas/Ascopiave già approvato dai due CdA, già depositato anche in Tribunale, già avallato da tutti i tecnici possibili ed immaginabili anche dall’esperto nominato dal Tribunale. L’accordo quadro Ascopiave/Unigas/Anita, quello che vi accennavo prima, dove effettivamente Ascopiave si impegna a fare l’aumento di capitale sociale per consentire alla nuovaigas, cioè Edigas di partecipare alle gare, la rappresentatività in Edigas è dei soci pubblici, cioè di Anita, che nominerà e quindi di fatto questa è l’operazione che si vuole fare.

La nota legale. L’avvocato Montagner - dicevo prima, individuato prima - avalla e dice: “Tutta l’operazione sta in piedi, è economicamente vantaggiosa, ma - visto che è una nota legale - è giuridicamente sostenuta”. Perché poi voi sì, ma in prima battuta il sottoscritto, che è l’amministratore unico, dice: “Va bene andare a fare l’operazione senza fare una procedura ad evidenza pubblica, perché poi il primo che vanno a prendere sarei io?” “Sì, perché effettivamente già a monte era stata effettuata una procedura di evidenza pubblica e quindi la fusione è una continuità, è una logica conclusione di quell’intervento”.

Ecco perché non è stato fatto questo per Anita, però una volta chiuso, se dovesse chiudersi bene questo, il prossimo passaggio è studiare il futuro di Anita per cercare di massimizzare ulteriormente il valore delle reti. Piccolo inciso: la normativa parla di quale è la remuneratività delle reti in sede di gara se le reti sono di proprietà del concessionario, parla di remuneratività delle reti se le reti sono di proprietà del Comune, ma non parla di remuneratività delle reti se sono di proprietà di un terzo.

Anita oggi di fatto non è né concessionario, né Comune, è un terzo.

Abbiamo presentato, per il tramite appunto del nostro advisor, un quesito al Ministero, attendiamo risposta per capire bene.

Anita che non è né Comune, né concessionario: a chi va assimilato, a uno o all’altro? Perché hanno un conteggio di remuneratività diversa. Sulla base delle risposte che il Ministero ci darà, verranno fatte delle proposte per ottimizzare le reti, poiché le reti conferite in Anita, in sede di gara, si vuole dare una remunerazione più alta possibile a chiunque vinca la gara - è un’azione ripeto stabilita dall’authority - e quindi sulla base di quello che il Ministero ci risponderà, formuleremo a tutti i Comuni - Treviglio compreso evidentemente, anche perché il socio di maggioranza relativa - una proposta di poter studiare qual è la possibilità e la scelta migliore per valorizzare, massimizzare e mettere a frutto appunto quello che è il valore delle reti di Anita.

Abbiamo poi la relazione di congruità del concambio fatto dall’advisor finanziario, che di fatto appunto dice che tutto quello che era sopra al 3 andava bene, perché la media era dal 2,87 al 2,97, quindi il 3,05 è un importo e un concambio comunque favorevole.

Abbiamo infine la relazione conclusiva sull’operazione fatta appunto dalla Sciara, che di fatto fa un po’ il quadro complessivo che io, in venti minuti, vi ho riassunto. 28 minuti, grazie per la precisione:

mi sono dato 20 minuti e sono già andato oltre di 8 e quindi mi fermerei qua.

Se c’è qualche domanda sono a disposizione.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, dottor Zendra.

Dichiaro aperta la discussione: se ci sono domande da parte dei Consiglieri, prego, prenotatevi.

Non ci sono interventi, per cui metto in votazione il punto n. 3 all’ordine del giorno: “Proposta di aggregazione mediante fusione per incorporazione di Unigas Distribuzione S.r.l. in Ascopiave S.p.A.”.

Sono aperte le votazioni.

Se non ci sono interventi, no.

Prego.

SONZOGNI

Ringrazio l’amministratore di Anita. Mi permetto di osservare che effettivamente il tema della valorizzazione delle reti, che a suo tempo furono conferite ad Anita, è un tema abbastanza complesso, perché insomma c’è anche di mezzo una un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia su quello che deve essere il criterio di valorizzazione addirittura per gli stessi gestori.

Quando vennero conferite le reti ad Anita ricordo che venne fatto sul presupposto che Anita fosse equiparabile a un gestore; la cosa effettivamente è un po’ controversa. Personalmente non mi azzarderei a fare un bando come Comune, cominciamo come ente delegato d’ambito in cui si scrive una cosa del genere, o meglio lo farei sapendo che c’è il rischio di una contestazione da parte di operatori che potrebbero a questo punto dire: “Io non voglio essere obbligato a pagare, qualora mi rimborsino, ne voglio pagare uno più basso”. Fatto questo inciso, per il resto l’operazione come lei l’ha rappresentata, come la esaminiamo dallo schema di delibera, ma tanto come avevo anche commentato quando c’è stato l’incontro di presentazione a Treviglio, è un’operazione se vogliamo obbligata, ma al tempo stesso è anche un’operazione virtuosa, perché i valori sono valori di mercato.

Comunque le condizioni complessivamente sono delle buone condizioni.

Mi sento anche come Gruppo PD di raccomandare una particolare attenzione sul lato della definizione del piano industriale che non vediamo allegato agli atti, ma che è il fulcro dell’operazione, perché poi la scelta degli ambiti su cui puntare maggiormente dipenderà da quello.

Ci sarà da costruire delle alleanze all’interno di Ascopiave con gli altri soci di minoranza, perché c’è Amber Capital però poi c’è anche SM Rovigo, per cui per riuscire ad ottenere o un componente del CdA o il Presidente del Collegio Sindacale bisognerà creare una rete con questi due soci, sempre che SM Rovigo - come si leggeva tra l’altro sul Sole 24 Ore - non decida di uscire dalla società.

Detto questo, posso anticipare il voto positivo del Gruppo del Partito Democratico, auspicando che appunto ci sia questo grado di consenso anche presso gli altri Comuni. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere.

Consigliera Ronchi, prego.

RONCHI

Grazie, Presidente.

Grazie per la relazione. Questa è un’operazione finanziaria industriale in cui Treviglio ha un interesse finanziario legato ai rendimenti e alla conservazione del capitale investito. Le utility sono titoli rifugio a basso rischio e a rendimenti stabili.

La distribuzione del gas è un affare industriale trattato in modo professionale, come andrebbero trattati tutti i servizi a rete. Ciò che rende possibile quanto sopra è il fatto che sono definiti dall’AEEG i costi standard di gestione della rete, sulla base dei quali sono determinate le tariffe di trasporto o vettoriamento del gas, che vengono poi addebitate con l’operazione di vendita finale agli utenti sui cittadini. L’efficienza rispetto ai costi standard e il premio operativo dei soggetti di

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distribuzione: tale approccio, messo in moto dal decreto Letta nel 2000, funziona bene per la distribuzione a rete sul gas ed è utilizzato in altri Paesi anche per la distribuzione a rete di altri prodotti, fra cui l’acqua.

La definizione degli standard di costo e di servizio vincolante per gli operatori consentirebbe un funzionamento di molti servizi pubblici più efficiente per le risorse più efficace per il beneficio dei cittadini, che sono gli utilizzatori finali.

Per cui come ha benissimo illustrato, questa è un’operazione che è utile alla nostra città per tutelare e valorizzare il patrimonio investito di Treviglio, per cui Lista Molteni Sindaco anticipa il voto favorevole. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Consigliere Giussani.

GIUSSANI

Arrivo al dunque, anche perché non è la prima volta che vedo questa illustrazione: l’ho vista anche un mese fa quando Zendra è avvenuto anche con l’avvocato Montagnier, dove si è approfondito ulteriormente l’argomento. Eravamo convinti quella sera, siamo ancora più convinti questa sera, per cui il nostro voto sarà assolutamente favorevole.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Ha chiesto di intervenire a chiusura il Sindaco, prego.

IMERI – Sindaco Grazie, Presidente.

L’avrei fatto dopo, ma visto che i Consiglieri sono intervenuti ovviamente, io ho sentito un po’ più di volte la presentazione, avendo partecipato a una serie di incontri tecnici, di Assemblee di Anita e credo che sia importante e opportuno ringraziare l’amministratore unico anche per la disponibilità e per il metodo con cui è stata condotta in porto, visto che anche il Consiglio comunale di Treviglio si appresta a votare all’unanimità questo progetto che è un percorso che è stato lungo, di costruzione e di confronto con i soci. Treviglio ovviamente ha un peso rilevante all’interno di Anita e quindi è stato coinvolto in tutte le fasi di incontri con la Giunta, di incontri sul territorio, come quello al quale abbiamo invitato anche tutti i Consiglieri di minoranza per arrivare a stasera con la consapevolezza del passaggio che ci apprestiamo a fare. Ovviamente è un nuovo punto di partenza, non è certamente un punto di arrivo, però in questo modo credo che Treviglio - come tutti i soci di Anita - e Anita possono avere le gambe e la testa per poter poi essere protagonisti anche nella seconda fase, non subire passivamente quello che può accadere.

Al di là di esprimere ovviamente il voto favorevole, avendolo seguito a lungo la vicenda, credo che sia opportuno ringraziare l’amministratore unico di Anita per la massima disponibilità che ha garantito quando è stato nominato - e lui me lo ricorda sempre - si era parlato di una società sostanzialmente semplice da condurre in porto. In realtà, un po’ di castagne sul fuoco sono arrivate e di grande lavoro ne è stato fatto.

Mi piace riconoscere anche la capacità di cogliere gli spunti che i soci hanno saputo dare: è stato organizzato un incontro per i funzionari e i Segretari comunali, sono stati organizzati tre incontri territoriali e questo è a dimostrazione anche di una sensibilità e di attenzione verso i soci che va riconosciuta.

Grazie a Danilo Zendra.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto, anche se avete già sostanzialmente

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anticipato. Non ci sono dichiarazioni di voto, quindi pongo in votazione il punto n. 3 all’ordine del giorno: “Progetto di aggregazione mediante fusione di incorporazione di Unigas Distribuzione S.r.l.

in Ascopiave S.p.A.”.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Hanno votato all’unanimità tutti i Consiglieri comunali.

Il punto all’ordine del giorno è approvato.

Punto n. 1 all’o.d.g.: “Approvazione nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione esercizio 2019/221”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al primo punto all’ordine del giorno: “Approvazione Nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione esercizio 1019/2021”. Prego, Assessore.

VAILATI – Assessore Grazie, Presidente.

Questa sera andiamo ad illustrare la nota di aggiornamento al DUP, è il DUP praticamente, per il bilancio 2019/2021. L’idea è quella di iniziare con un’introduzione tecnica che farà il nostro dirigente, il dottor Pecoroni e poi lascerò spazio ai colleghi Assessori per un’illustrazione, ciascuno per il proprio Assessorato, del contenuto. Do la parola al dottor Pecoroni. Grazie.

Dott. PECORONI - Dirigente Settore Finanziario Buonasera a tutti i Consiglieri. Grazie, Assessore.

Nel percorso di programmazione che poi porta alla presentazione del bilancio di previsione, sicuramente un punto importante ovviamente lo riveste il Documento Unico di Programmazione.

Già da questo nome si capisce la centralità, all’interno del sistema di bilancio, di questo documento, documento che peraltro avete già potuto affrontare nel Consiglio di luglio, quando fu presentato da parte della Giunta al Consiglio comunale.

Ora ovviamente bisogna anche tenere conto che nel mese di luglio alcune grandezze non erano ancora definite: prima fra tutte la legge di bilancio, che è stata approvata alla fine dell’anno. Con la presentazione della nota di aggiornamento si va a integrare, aggiornando con i dati effettivi di bilancio, il Documento unico di Programmazione.

Il Documento Unico di Programmazione viene approvato prima del bilancio e non secondo i termini canonici di norma, perché il termine di previsione del bilancio sono stati slittati fino al 31 marzo.

Ormai credo che sia abbastanza conosciuta la formazione del Documento Unico di Programmazione, che affianca a una parte strategica, nella quale vengono descritte tutte le attività a livello strategico dell’ente con i propri obiettivi, una parte più propriamente operativa, nella quale vengono descritti in maniera più dettagliata gli obiettivi dell’anno, le risorse assegnate per quell’anno e poi tutta una parte programmatoria di settore, che va dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche, al Piano delle assunzioni, al Piano biennale dei servizi delle forniture: insomma tutto quello che poi va a costituire il procedimento complesso del bilancio.

È una delibera separata, che prevede precedere quella del bilancio, anche perché se il bilancio fosse in contrasto col Documento Unico di Programmazione non sarebbe coerente e quindi in qualche modo viziato.

Direi che altro non aggiungerei per il momento.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Dottore.

La parola all’assessore Pezzoni.

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PEZZONI – Assessore Grazie, Presidente.

Per quanto riguarda le attività dell’Assessorato Sviluppo e Innovazione sottolineo la continuità con le linee attuate fino a questo momento del mandato amministrativo. Devo evidenziare il fatto che, durante il corso di quest’anno, abbiamo iniziato un’attività anche di programmazione diversa, alla luce del cambio alla guida della direzione della posizione organizzativa, a seguito del pensionamento del dottor Riganti: con l’entrata in servizio della dottoressa Ceciliot e dall’altra parte con la fusione diciamo degli ambiti che sono relativi allo sviluppo e all’innovazione, intesa nel senso più ampio, quindi commercio e attività produttive da una parte, dall’altra parte le attività culturali e infine la parte che è connessa ai sottosistemi del servizi informatici del Comune.

Credo che sia importante sottolineare il fatto che in questi anni si è cercato di, da una parte ottimizzare le risorse, dall’altra di migliorare la qualità dei servizi; per quanto riguarda il discorso delle forniture si sono viste anche con l’utilizzo dei bandi: gli ultimi, quelli sulla connettività, hanno portato alla riduzione ulteriore rispetto a quella che già avevamo avuto due anni fa dei costi complessivi, con l’incremento delle performance invece prestazionali.

Abbiamo però dall’altra parte - e secondo me credo che sia la cosa più significativa - iniziato la procedura che era caratteristica del programma di mandato, dell’assegnazione per bando di alcune delle risorse culturali. Questo, che l’anno scorso è stato utilizzato ad esperimentum sulla stagione cinematografica estiva, quest’anno sarà riproposto non soltanto per la stagione cinematografica (“Cinema Sotto le Stelle” nel chiostro), ma anche per le prossime iniziative: penso ad esempio alla stagione musicale e anche ad altre iniziative di programmazione complessiva da una parte dell’inverno delle attività invernali trevigliesi e, per l’anno successivo, l’anno prossimo, stiamo predisponendo una bozza di delibera quadro sulle attività della Estate trevigliese.

A questo proposito segnalo che da un paio di mesi si è avviata anche una collaborazione più sistematica col Distretto Urbano del Commercio: è arrivato finalmente il riconoscimento della possibilità di attivazione delle iniziative all’interno dell’intero perimetro del territorio comunale. C’è già stata una riunione di coordinamento per la programmazione delle iniziative di quest’anno e nei giorni prossimi, una attività anche di promozione e di rilancio delle attività del Distretto Urbano, con la disponibilità che abbiamo già avuto - e questo credo che sia una cosa importante - a fare interventi coordinati di promozione sistematica delle iniziative della città. Significa sostanzialmente un pacchetto complessivo di azioni che poi vedono anche una raccolta di sponsorizzazioni da una parte, di sostegni dall’altra e di promozione, non soltanto all’interno del perimetro della città, per tutte quello che saranno le iniziative estive della città.

Sono davvero dico momenti in cui si sta cercando un salto ulteriore rispetto alla qualità della programmazione e dall’altra parte ha la disponibilità dell’Assessorato a investire in collaborazione.

Nelle settimane scorse, uno degli elementi che era stato oggetto anche di interrogazione da parte della minoranza, che era il servizio informatico e il Wi-Fi della biblioteca, i computer della biblioteca ed altro, sono stati oggetto di sostituzione, di miglioramento prestazionale: adesso viaggiamo sui 40 Mega in Wi-Fi all’interno del centro civico grazie alla collaborazione con l’associazione degli Amici della Biblioteca.

Su questo io credo che l’offerta si stia qualificando proprio con la collaborazione tra Terzo Settore da una parte e Istituzioni e queste sono le linee che intendiamo proseguire per il resto del mandato.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Prego, Assessore Mangano.

MANGANO – Assessore Grazie, Presidente.

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Io nell’iniziare questo mio breve intervento, parto dalla lettura di un articolo che ho avuto modo di leggere su un settimanale locale da parte dell’Onorevole Facchetti, che parla della nostra città come la città di solo market e rotonde oppure la città che ha soltanto l’anfiteatro o un capannone.

Io penso che sia un po’ ingeneroso l’Onorevole Facchetti, perché forse gli manca un pezzo: nel momento in cui fa una critica, che io prendo come provocazione giusta, perché rappresenta uno stimolo, ma penso che bisogna anche mettere i puntini sulle i per dire come abbiamo preso la nostra città nel 2011, cosa abbiamo fatto e se abbiamo fatto soltanto i capannoni, se ci sono solo supermercati oppure 8 anni di amministrazione hanno segnato un’inversione di tendenza rispetto a un immobilismo che abbiamo registrato per diversi anni nella nostra città. Un immobilismo che abbiamo potuto vedere, constatare, con piazza Garibaldi, con l’UPIM, che è stato fermo anni, un centro storico sofferente e quindi bisognava riprendere un’azione politica, un’azione amministrativa, per ribaltare una situazione di difficoltà che abbiamo ereditato.

In questi 7 o 8 anni - e quindi anche questi due anni e mezzo della Giunta Imeri - non si è stati fermi, anzi la città ha fatto un grande salto di qualità, abbiamo avuto una grande attenzione per la viabilità, l’abbiamo avuta per i parcheggi, l’abbiamo avuta per il verde; abbiamo realizzato anche piazza Setti, perché rispetto ad una politica del no: quella precedente era no all’Auditorium, era no alla Fiera, era no alla Piazza Setti, anche se queste realizzazioni che noi abbiamo fatto, facevano più o meno parte anche dell’agenda politica di chi ci ha preceduto. Non vuole essere questo di guardare indietro: noi guardiamo avanti, ma per guardare avanti bisogna avere la consapevolezza di quello che è stato fatto.

Mentre noi in due anni abbiamo realizzato Piazza Setti, precedentemente non sono riusciti a terminare Via Felice Cavallotti, tanto per fare un esempio.

Abbiamo realizzato la riqualificazione di quasi metà del centro storico in due anni, quindi abbiamo messo concretezza e abbiamo creato le condizioni perché Treviglio voltasse pagina. Infatti il centro storico della nostra città, che aveva avuto delle criticità per diversi anni, devo dire che è cambiato.

Questo lo verificano i nostri concittadini e anche chi viene a visitare la nostra città.

Detto ciò, questa è la premessa per quello che noi abbiamo inserito nel DUP: il DUP recepisce - come ha detto prima il dottor Pecoroni - il programma di mandato della nostra maggioranza e quindi nel programma di mandato, gli obiettivi - io velocemente perché devo stare in cinque minuti - dico qua cosa abbiamo fatto. Ieri è stato detto - quando sono state illustrate le slide - che bene o male nel 2019 si realizzeranno circa 10 milioni di interventi nella nostra città. Una parte di questi interventi sono stati finanziati nel corso del 2018 e troveranno attuazione nel corso del 2019.

Velocemente posso dire la realizzazione degli interventi che abbiamo fatto in Via Bergamo: a giorni, anzi penso che nell’arco di un mese, apriremo anche via Da Verrazzano: questo è stato un intervento di oltre 600.000,00 euro.

Abbiamo appaltato - e penso che ai primi di aprile inizieranno i lavori di Viale Piave - la rotatoria di Viale Piave e Curletti per 300.000,00 euro. Rifaremo - e quindi verrà razionalizzato il sistema semaforico dell’incrocio di Via De Gasperi e, nello stesso tempo, partirà anche il bando Lumen, un intervento che riguarda un contributo stimato intorno ai 600.000 euro, dove si rifarà un tratto esteso di illuminazione lungo la circonvallazione esterna (viale Buonarroti, Montegrappa, Piave, Merisio):

anche questo è un intervento che è partito nel 2018 e troverà attuazione nel 2019.

Per quanto riguarda il 2019 sulla viabilità continua l’intervento di manutenzione sulle nostre strade per 150.000,00 euro, procederemo alla realizzazione di un percorso pedonale tra via Probi Contadini e il Bosco del Castagno (questo alle Cerreto), in maniera tale di chiudere l’anello di percorrenza in quel sito. L’importo è di 108.000,00 euro.

Procediamo col potenziamento dell’illuminazione pubblica per 100.000,00 euro di interventi;

riqualificate le piazze del centro storico, rimane soltanto l’intervento in Via Zanda e in Via Buttinoni e abbiamo previsto 100.000,00 euro di intervento: con questo intervento abbiamo riqualificato la pavimentazione di tutto il centro storico.

Nello stesso tempo procederemo a quell’intervento in Via della Pace e Via Tricolore, stiamo

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approfondendo quello che era stato detto in Consiglio comunale, cercando di salvare le alberature che ci sono, mantenendo il doppio senso e vi ricordo che qua l’importo era di 190.000,00 euro.

Altri interventi di minore importo, ma che riguardano le manutenzioni ordinarie e straordinarie sugli edifici pubblici sono abbastanza importanti e procederemo a farli: sono circa 200.000,00 euro complessivamente tra edifici scolastici e immobili comunali.

La gestione del calore comporterà una spesa di 460.000,00 euro e per quanto riguarda il nuovo Polo Fieristico noi procederemo - pensiamo di ultimare entro aprile 2019 - il padiglione. Mi permetto di dire su questo intervento, senza nessuna vena polemica: ho visto dei manifesti dove dicono che si buttano i soldi. Abbiamo giustamente delle valutazioni diverse: chi dice sempre di no sono sempre soldi buttati, chi ha una sua visione anche della città, considera un investimento importante e questo investimento sulla Fiera è una struttura che crea quelle condizioni per far sì che ci siano quei famosi investimenti. È una struttura per acuti per fornire ulteriori e nuovi servizi alla nostra città.

Nelle fonti di finanziamento una parte consistente è del mutuo: sono circa 4.800.000,00 euro e devo dire che in una situazione di crisi gli investimenti restano un aspetto positivo. In questo contesto l’indebitamento con le nostre Amministrazioni - abbiamo visto ieri - non aumenta, ma diminuisce considerevolmente, facendo anche questi investimenti, che hanno una ricaduta positiva sull’economia, sull’occupazione, ma la cosa più importante è che rendono il nostro territorio attrattivo per quanto riguarda l’intorno.

Quando si dà l’idea di città, quando si fanno le enunciazioni di principio, poi bisogna intervenire:

certamente non tutti possiamo essere d’accordo, ma bisogna avere l’equilibrio, il buonsenso e anche il coraggio di intervenire. Noi penso che su questo l’abbiamo fatto, poi si può essere d’accordo, non si può essere d’accordo, l’importante è non soltanto enunciare.

Poi c’è una manutenzione straordinaria per l’ampliamento dell’Asilo Nido del Titigulì: sono altri 150.000,00 euro.

Continua anche l’attenzione per quanto riguarda la valorizzazione e la riqualificazione degli alloggi popolari e sono 160.000,00 euro per ogni anno.

Un altro intervento importante, con un contributo di euro 100.000,00 da parte di Regione Lombardia, riguarda la manutenzione straordinaria del PalaFacchetti: è previsto qua un investimento di 200.000,00 euro.

Trovate pure nel Piano delle opere pubbliche la demolizione dell’ex scuola del Cerreto, che rientra nel quadro degli accordi con gli istituti educativi, dove noi avremo la possibilità di avere un centro polifunzionale molto bello del valore di circa 700.000,00 euro: l’impegno dell’Amministrazione comunale è di demolire l’ex scuola per - abbiamo appostato - 100.000,00 euro.

In quella che è la sinergia tra pubblico e privato, c’è la ristrutturazione della Ganassina e sono appostati 800.000,00 euro nel Piano delle Opere Pubbliche.

Ci sono una serie di interventi per quanto riguarda la scuola Cameroni, la De Amicis: De Amicis riguarda in particolare la sostituzione dei serramenti e qua c’è un’interlocuzione con la Soprintendenza. Lo stesso vale per l’adeguamento statico dell’edificio della palestra della Grossi:

qua l’intervento prevede un milione e mezzo, 1,2 milioni abbiamo chiesto come contributo, vediamo se quest’anno ce lo concedono e 300.000,00 euro sono invece le risorse del nostro Comune.

Poi c’è anche l’ampliamento del cimitero: anche qua stiamo valutando per il suo ampliamento e già abbiamo proceduto alla acquisizione delle aree.

Per quanto riguarda il reticolo idrico è previsto un investimento importante di 300.000,00 euro per ogni anno.

Questo è quello che voi trovate nel Piano delle Opere Pubbliche, quindi anche se ho perso qualche minuto in più, questo è il tempo.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Prego, Assessore Prandina, a lei la parola.

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PRANDINA – Assessore Grazie, Presidente.

Troverete, signori Consiglieri, nel DUP alla Missione 12 gli obiettivi del Settore Servizi alla persona. Prima di illustrarvi gli obiettivi strategici, mi preme informarvi che, a livello di risorse umane del mio Settore, siano esse figure professionali (come le assistenti sociali), che amministrative, siamo a pieno regime con una pianta organica totalmente coperta e di questo sono davvero contenta.

Dividerei poi gli obiettivi tra disabili, anziani e giovani.

Per quanto concerne i disabili continua dal 2011 la valorizzazione e il sostegno del coordinamento della disabilità trevigliese, presidiato dall’assistente sociale d’Area, dalla sottoscritta e da tutte le associazioni. Coordinamento che programma specifiche progettualità: all’interno dell’area disabilità si potenzieranno i servizi di supporto all’autonomia con misure comunali e regionali, anche attraverso il fondo della non autosufficienza (il cosiddetto FNA). Attraverso poi il reddito di autonomia: il servizio SFA, che è un servizio di formazione sempre all’autonomia solitamente dedicato a malati psichici, la ADH (che è l’assistenza domiciliare disabili), compreso poi il servizio del SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare) e il pasto veicolato a domicilio.

Abbiamo poi un corposo capitolo per l’assistenza educativa scolastica di quasi euro 800.000,00 che va ad accompagnare 86 disabili che frequentano le scuole dell’obbligo, ma anche dall’Asilo Nido e, capite, è un capitolo solo di uscita, perché è completamente gratuito il servizio.

Per gli utenti anziani, al fine di favorire la mobilità e i trasferimenti in città, continua il progetto Omnibus 70, che ha visto un record di viaggi nel mese di settembre scorso per ben 1.106 viaggi di nostri concittadini anziani, grazie anche al contributo della Same per i trasferimenti del sabato mattina. Applicheremo il Regolamento licenziato recentemente dal Consiglio comunale per la missione nella RSA Anni Sereni, che consentirà di rendere la lista d’attesa più rappresentativa dei bisogni socio-assistenziali dell’anziano e della propria famiglia. Sempre per persone adulte a rischio emarginazione promuoveremo, in continuità con il 2018, i tirocini lavorativi e l’applicazione che va a chiusura del REI per far posto all’RDC (Reddito di Cittadinanza), il Regolamento collegamento per il contrasto del gioco patologico - che abbiamo visto ieri - e gli interventi di sostegno alle persone senza fissa dimora.

Si implementeranno i servizi domiciliari per gli anziani, come il SAD, il pasto a domicilio, il centro diurno integrato, il telesoccorso. Questi servizi sono molto importanti, perché servono per allontanare sempre più l’istituzionalizzazione nelle case di riposo: più si potenziano i servizi a domicilio, meno si va in casa di riposo.

Per quanto riguarda la rete interistituzionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il progetto “Non Sei Sola” si sta concludendo: in giugno si concluderà il biennio che ha visto Regione Lombardia destinare più di 200.000,00 euro per sportelli ascolto, accompagnamento psicologico, legale, formazione e, ultimamente, un progetto per l’autonomia lavorativa e abitativa per le donne maltrattate in uscita dal percorso. Approvato tutto dalla rete interistituzionale che incontreremo come Comune capofila proprio il 19 di marzo per presentare il progetto della nuova annualità.

Per le politiche dell’infanzia: continuerà il CRE estivo; ci sono stati 400 bambini e bambine iscritti nel 2018 e il CRI invernale, che ha numeri più piccoli, ma ha un significativo indice di gradimento da parte delle famiglie che lavorano anche durante le lunghe vacanze natalizie.

Terminata poi la ristrutturazione e l’ampliamento dell’Asilo Nido Titigulì: in via sperimentale si proporranno anche delle aperture serali.

Per le politiche giovanili: con il nostro servizio comunale Pregio vedrà la luce finalmente, dico, il Progetto “Giovani App”, che sarà presentato nella sala Consiglio del Comune di Bergamo venerdì mattina. Ho detto finalmente perché sono due anni che stanno partorendolo.

Proseguiranno poi i progetti intergenerazionali tra giovani e anziani presso il CDI e, sempre per i

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giovani, degli stage estivi presso associazioni di volontariato.

L’impegno dell’Amministrazione di tutelare le fasce più deboli è sicuramente prevalente. Da parte mia grande spazio all’ascolto, in special modo ad anziani e minori, cercando di dare sempre risposte concrete alle fragilità di ognuno.

Continuerà poi il rapporto con il gruppo di lavoro Servizi alla Persona, che ringrazio nelle persone qui presenti i Consiglieri Ghiggini, Ferri e Ronchi, estendo poi a tutti gli altri componenti esterni per la serietà e la competenza nell’approfondire le tematiche sociali.

Chiudo perché nel mio servizio - perché non è un lavoro, è un servizio - in alcune situazioni mi metto in discussione: fragilità umane e miserie umane si presentano tutti i giorni. Mi metto in discussione perché ritengo che sia il modo migliore per capire gli altri. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore Prandina.

Assessore Nisoli a lei la parola.

NISOLI – Assessore Grazie, Presidente.

Buonasera Consiglieri. Per quanto riguarda gli aspetti del DUP 2019 del mio Assessorato, inizio con la parte dell’Urbanistica Edilizia Privata.

A marzo del 2019, la scorsa settimana, la Regione Lombardia ha pubblicato la variante al PTR (Piano Territoriale Regionale): da questo momento la Provincia di Bergamo ha un anno per portare a termine la variante al PTCP provinciale, che era iniziata circa due anni fa. Una volta completata l’adeguamento del PTCP, anche il Comune di Treviglio potrà finalmente approvare la variante generale al nostro PGT vigente. In questi mesi procederemo con l’affidamento dell’incarico per la redazione della VAS (la Valutazione Ambientale Strategica) e l’affidamento dell’incarico per la redazione della variante. Variante avviata un anno fa: abbiamo raccolto circa 70 proposte da parte dei cittadini; in questi mesi le analizzeremo, procederemo appunto a stendere la variante di pari passo con quello che sarà il PTCP della Provincia, così da arrivare a marzo 2020 con il Piano provinciale approvato e successivamente adottare e portare a termine anche la nostra variante nell’anno.

È in corso la redazione di un allegato al PGT che riguarda l’aspetto del Piano del Commercio: è stato affidato a uno studio, insieme appunto allo Sportello Unico SUAP Commercio e Urbanistica, per un censimento di quelle che sono le attività esistenti e uno studio di quelle che possono essere le potenzialità. Era un allegato previsto nel PGT approvato, abbiamo affidato l’incarico l’anno scorso e lo porteremo a termine fra poco.

Il Servizio Edilizia sta seguendo e sta istruendo piani attuativi e piccole varianti o comunque piani di recupero che vengono presentati dai privati per poi essere sottoposti al Consiglio o alla Giunta, se sono conformi o non conformi al PGT.

Per quanto riguarda invece il settore del patrimonio, ieri abbiamo visto il Piano delle alienazioni con l’inserimento delle aree e delle 10 unità che andiamo a dismettere e a vendere. La previsione per quest’anno è - come aveva detto anche l’Assessore Mangano prima - 160.000,00 euro all’anno per il triennio per la manutenzione ordinaria di quello che è il patrimonio ERP, per cui le piccole manutenzioni, quelle veloci, che devono essere sempre fatte per mantenere in efficienza gli appartamenti.

Abbiamo previsto inoltre interventi importanti per quanto riguarda il complesso di via dei Cappuccini per 550.000,00 euro: riguardano il rifacimento del tetto, delle facciate e la sistemazione per dei problemi di umidità di risalita che ci sono.

Il complesso di via Cellini: anche qui sono tre immobili, sono previsti 250.000,00 euro di interventi e riguardano la formazione del cappotto, l’isolamento della copertura e la sostituzione dei serramenti per il risparmio energetico.

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Un altro intervento è sull’immobile di Via XX Settembre n. 7 per 100.000,00 euro e qui riguarda la sostituzione dei serramenti sempre per il risparmio energetico.

Sono in conclusione i lavori importanti al complesso di Piazza Cavour: verranno consegnati gli appartamenti entro l’estate: questo edificio è stato portato a 32 unità e si è concluso il bando per l’assegnazione; verranno appunto assegnati e consegnati gli appartamenti prima dell’estate. Questo è quello che riguarda la parte del patrimonio. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Sindaco, prego.

IMERI – Sindaco Grazie, Presidente.

Per quanto riguarda le aree di mia competenza, per quanto riguarda il settore dell’ambiente, abbiamo già detto molto ieri nell’ambito della discussione sulla TARI, quindi i servizi dedicati prevalentemente al decoro urbano e al servizio di igiene ambientale, che comprende la pulizia dei parchi, la raccolta differenziata, la sperimentazione del bidone con microchip.

Mi piace ricordare che però il settore dell’ambiente si occupa anche di temi significativi: non dimentichiamo e non dimentico il tema della Cava Vailata, perché se ne è parlato a lungo. Chiuso al Consiglio di Stato, sembra che sia finito: in realtà abbiamo ottenuto una grande vittoria, ma bisogna gestire adesso il passaggio con SABB e TEAM. Scade il 15 marzo il termine per la bonifica a carico di TEAM; abbiamo già scritto a tutti gli enti competenti (Regione, ARPA, Provincia) per capire cosa fare sia della fideiussione, che attualmente non abbiamo rilasciato nonostante le richieste di TEAM, sia poi dall’area.

Nel frattempo, era già emerso anche in questo Consiglio, a seguito di una notizia di stampa falsa o comunque scritta male, l’assemblea di SABB ha deliberato all’unanimità di dare incarico a un geologo per studiare strade alternative rispetto alla bonifica proposta da TEAM, che era evidentemente iper onerosa. La relazione doveva essere consegnata a fine gennaio, in realtà, su mia sollecitazione, l’amministratore di SABB, l’amministratore unico di SABB, il dottor Lizza, ha trasmesso prima una nota interlocutoria e poi una nota presentata dal geologo, nella quale dice che sono in corso incontri con ARPA, che non è di facile definizione il progetto alternativo, che si può pensare a una messa in sicurezza eccetera. Attenderemo questo esito, che è, per quanto mi riguarda come avevo già avuto modo di dire, uno dei pochi voti favorevoli del Comune di Treviglio in assemblea di SABB, ma che permette anche di essere tutelati, in quanto, oltre a essere soci di SABB, siamo anche i soggetti che devono poi agire in relazione all’attività di bonifica. Non dimentichiamoci che SABB è stata riconosciuta responsabile dalla Provincia di Bergamo di parte di quell’inquinamento.

Dall’altra parte invece le buone notizie arrivano sul fronte Habita/Baslini, perché - come sapete - nella prima parte dei lotti F6 e F7 si è conclusa positivamente la bonifica, tant’è che sono iniziati anche i lavori per iniziare la parte urbanistica.

Sul fronte della sicurezza, avrete letto sulla stampa nei giorni scorsi, che stiamo chiudendo un accordo che io credo sia molto importante e che superi anche questioni politiche, anzi è da prendere ad esempio per il territorio nazionale: sostanzialmente noi abbiamo promosso lo scorso anno un progetto di lettura targhe in tempo reale, collegate col server della Questura, quindi con degli alert che partono nel momento in cui ci sono auto rubate, auto sospette eccetera. L’iter burocratico è stato particolarmente lungo, perché la pratica è rimasta ferma un po’ in Questura, poi il Ministro dell’Interno, poi il Garante della Privacy, poi siamo riusciti a sbloccarla e alla fine la Questura ha detto: “Va bene, però, rispetto al progetto originale per il quale abbiamo dato l’okay, preferiremmo un unico interlocutore, quindi appoggiati al cosiddetto sistema Thor, che è quello della Val Seriana”.

Con il Sindaco Cominelli, che è il Presidente della Comunità Montana, abbiamo formulato l’istanza

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e nel frattempo anche la città di Bergamo, che però deve ancora realizzare le infrastrutture (noi abbiamo tutto tranne il collegamento al server, quindi le telecamere agli accessi alla città sono già funzionanti, il rilevamento targhe, ma ovviamente non in tempo reale, come è il progetto), anche Bergamo ha chiesto - perché la Questura ha dato la stessa risposta anche loro - e col Vice Sindaco Gandi e il Presidente della Comunità Montana siamo d’accordo che stipuleremo questa convenzione.

La convenzione prevede sostanzialmente un mega server, un mega cervellone e il fatto che ci si possa appoggiare e, soprattutto, il fatto che poi questo server possa essere estendibile anche ad altri Comuni, che possono pensare di mettere in rete, insieme a tutte le Forze dell’ordine, le telecamere poste agli ingressi della città.

Abbiamo acquistato il foto-trappole, continua l’impegno con il cane antidroga e uno dei punti del DUP, che riguarda anche il potenziamento dell’illuminazione pubblica e della videosorveglianza, andremo a concretizzarlo. Per quanto riguarda la videosorveglianza stiamo predisponendo il progetto di potenziamento: penso al parco dietro alle scuole Tommaso Grossi, penso ad altri punti che abbiamo citato espressamente nel programma elettorale, ma soprattutto continua l’impegno a fare manutenzione degli impianti esistenti o sostituzione, perché chiaramente devono essere mantenuti efficienti quelli prima di pensare a nuovi impianti.

Sempre in relazione con altri enti o privati, oltre alle convenzioni in essere (Leone d’Oro, Condominio al Centro eccetera) con RFI stiamo definendo un progetto integrato per quanto riguarda le banchine delle stazioni ferroviarie, che oggi non sono oggetto di videosorveglianza, ma lo sono i sottopassi e le aree di contesto. Su questo ci siamo confrontati anche con il dirigente regionale della Polizia Ferroviaria, che oggi non è dotata di monitor e di sistema di verifica.

Per quanto riguarda lo sport, dal punto di vista della gestione dello sport, visto che era anche una domanda posta ieri, credo che il risultato economico sia positivo, perché siamo passati da un 9 per cento di copertura dei costi a un 27 per cento, che è il dato più alto mai raggiunto dalla città di Treviglio, senza però - diciamo così - gravare sulle società sportive, alle quali invece stiamo restituendo impianti sportivi finalmente adeguati (la pista di atletica è stata completata).

Il DUP ovviamente parla del futuro e nel futuro c’è la riqualificazione del PalaFacchetti con la manutenzione straordinaria e le due palestre, quella dalla scuola Grossi e quella di Viale Piave, che sono i temi sui quali vogliamo investire.

Il tema delle convenzioni con le associazioni sportive è solido: continuano e si è arricchito delle convenzioni con le federazioni di ginnastica, di judo, karate e arti marziali, che credo siano particolarmente significative, perché anche domenica c’erano 700 atlete di ginnastica della nostra struttura.

Due temi direttamente collegati anche al sottoscritto, anche se poi ci sono i Consiglieri delegati:

grande attività del Consigliere Ghiggini per quanto vada la Protezione civile e anche all’interno del (inc.) credo che stiamo lavorando bene insieme agli altri Comuni, organizzando le esercitazioni e tutte le dinamiche che abbiamo purtroppo avuto modo anche di verificare in situazioni di emergenza.

La relazione, le esercitazioni e il contatto con tutte le forze di Protezione civile e con gli altri Comuni è essenziale e ringrazio per questo il Consigliere Ghiggini.

Sul fronte dell’agricoltura, ringrazio il Consigliere Ciocca, col quale si sta lavorando bene: il passaggio dalla Commissione Aquirigola alla Commissione Agricoltura ha sicuramente giovato, perché è un’attenzione a 360 gradi al tema. Abbiamo portato in Giunta e valutato il discorso roggie, quindi il Consorzio di bonifica, sul quale stiamo dedicando grande attenzione e ovviamente la valorizzazione del comparto agricolo che passa anche attraverso la camminata enogastronomica, ma soprattutto con le istanze degli agricoltori che vengono colte direttamente nella Commissione e poi valutate o portate al tavolo. Penso ad esempio agli animali nocivi sui quali c’è grande confronto.

Tutti i progetti che stiamo portando avanti e che andremo a concretizzare, camminano ovviamente anche sulle gambe dei due Consiglieri che hanno le deleghe specifiche e colgo anche l’occasione per ringraziarli. Grazie.

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