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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 25 giugno 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 25 giugno 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI

Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano:

PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

MELLI Paolo – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

RISI Oreste - Consigliere Presente

SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Assente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente

BORGHI Ariella – Consigliere Presente

BUSSINI Simona – Consigliere Presente

LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente

CIOCCA Daniela – Consigliere Presente

MERISI Federico – Consigliere Presente

MINUTI Luigi – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Buonasera, iniziamo i lavori del Consiglio Comunale di oggi 25 giugno 2013.

Procediamo, come da Regolamento, all’appello nominale a cura del Segretario Generale.

Prego, signor Segretario.

[SEGRETARIO GENERALE]

Pezzoni, assente; Cologno è assente; Sghirlanzoni, assente; Melli; Giussani; Premoli, non c’è;

Pignatelli, presente; Risi; Fumagalli è assente; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio; Borghi Ariella;

Ciocca Daniela; Lingiardi Francesco è assente; Bussini è assente; Minuti; Merisi.

10 presenti, 7 assenti. La seduta è legale.

Per la Giunta: il Vicesindaco Imeri; Nisoli; Mangano; Vailati non c’è; Zoccoli in Prandina è presente.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie, signor Segretario. La seduta è legalmente valida alle ore 18.18.

Possiamo passare all’ordine del giorno. Il consigliere Lingiardi mi ha preannunciato che sarebbe arrivato con ritardo legato a motivi di lavoro, per cui le interpellanze presentate dallo stesso le portiamo in coda all’ordine del giorno.

Per cui iniziamo col punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interpellanza presentata al Consigliere comunale Merisi relativa ad apertura di variante al PGT”.

Ne do lettura. Il Consigliere ha acclarato in data 20 maggio del ’13 al protocollo del Comune la seguente interpellanza: “1) Premesso che già in precedenza è stata inoltrata un’interpellanza avente lo stesso argomento; 2) alla precedente interpellanza è stata fornita risposta, che è agli atti.

Appurato che: a) la stampa nazionale ha riportato l’apertura di variante al PGT; b) l’Eco di Bergamo ha pubblicato un avviso avente ad oggetto ‘Avviso procedimento connesso alla redazione di variante agli atti di Piani di Governo del Territorio, Piano dei Servizi e Piano delle Regole’.

Verificato che: a) il terreno quanto al punto 1 e al punto a) è rappresentato dal comparto D del cosiddetto ‘Bollone’; b) si tratta di due interventi urbanisticamente assimilabili o addirittura uguali.

Interpella Sindaco e Giunta per avere risposta ai seguenti quesiti: 1) se tutti i proprietari del comparto D abbiano assentito all’intervento di cui ai punti a) e b); 2) se l’intervento proposto non si configuri come un’alterazione delle caratteristiche generali del PL, così come previsto dall’articolo 20 della Convenzione; 3) se l’intervento proposto non rappresenti variante sostanziale per quanto all’edilizia residenziale, EEP e convenzionata prevista nella Convenzione e pari a più di 16.000 metri cubi; 4) dove vengano destinate o allocate le volumetrie previste dalla Convenzione in quanto parrebbe che, con l’intervento proposto, venga messa in vendita solo superficie, senza il volume; 5) nel caso in questione di cui al punto quarto, rispetto agli introiti calcolabili dalla Convenzione, quale sia la differenza attiva o passiva di introiti per il Comune, compresi oneri e standard”.

Risponde l’assessore Nisoli, prego.

[ASSESSORE NISOLI]

Sì, buona sera. Do lettura alla risposta all’interpellanza.

Onde evitare errate letture e per comprendere, quanto alla precedente interpellanza da lei richiamata, i punti 1 e 2 e quanto pubblicato nei quotidiani da lei richiamati ai punti a) e b) dell’interpellanza in oggetto, occorre procedere ad alcune precisazioni prima di rispondere ai quesiti posti.

1) Destinazioni d’uso ammissibili nella zona denominata “Bollone”. Con delibera 27 del 29 marzo 2011 il Consiglio comunale ha deliberato di assumere la seguente direttiva nei riguardi del Settore Gestione del Territorio: si ritiene possibile l’insediamento, all’interno delle aree interessate dai Piani Attuativi degli ambiti A, B, C, D, E, F, G, H, I, costituenti la zona di espansione nord-est via San Zeno, denominata “Bollone”, per le destinazioni d’uso di cui all’articolo 19 delle NTA del PRG vigente, precedentemente elencate, laddove siano ricomprese tra quelle indicate al punto 3 dell’articolo 35 della NTA del Piano delle Regole adottato, fino al raggiungimento del 35 per cento della sup ammessa. È comunque vietato l’insediamento di

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artigianato di produzione, come prescritto dalle Norme Tecniche di Attuazione allegate alla variante n. 11 al PRG, articolo 31. Altresì, il Consiglio comunale ha precisato che in sede di rilascio dell’atto autorizzativo edilizio dovrà essere rideterminata l’eventuale maggiore quantità di aree a standard dovuta in relazione alle previsioni d’uso, diverse da quella residenziale, ammesse, e la relativa monetizzazione, con i valori di cui alla delibera di Consiglio comunale 58 del 28 luglio 2007, debitamente rivalutati. Si riportano, di seguito, le destinazioni compatibili con la residenza, individuate nell’articolo 19 delle NTA del PRG, che sono: negozi, magazzini di vendita, pubblici esercizi, banche ed uffici in genere, studi e laboratori professionali, agenzie commerciali, istituzioni complementari alla residenza e alle attività produttive, alberghi e ristoranti, teatri e cinematografi, sedi per il divertimento e lo svago, ad esclusione dei locali pubblici con dimensioni superiori a metri quadrati 300, sedi di attività assistenziali e culturali di associazioni in genere e di scuole private, attività artigianali di piccola entità o di servizio che non producono né rumori, né odori molesti o nocivi, purché vengano realizzati in edifici con tipologie omogenee a quelle della zona residenziale. Ciascun attività non dovrà comunque essere estesa ad una superficie complessiva superiore a quella di un piano dell’edificio;

autorimesse pubbliche e stazioni di servizio, sempre che si provveda ad un’adeguata soluzione degli accessi e delle esigenze di manovra, nonché ad una conveniente protezione contro i rumori molesti.

2) Le destinazioni ammesse dal comma 3 dell’articolo 35 delle NTA del Piano delle Regole, approvato con delibera n. 12 del 2012, sono le destinazioni residenziali e per servizi e attrezzature pubbliche o di uso pubblico (S); sono altresì ammesse destinazioni produttivo direzionale (PD) o commerciale (PC), fino alla media struttura di vendita tipo 1, e produttivo artigianale (PI) limitatamente all’artigianato di servizio. Altre attività o destinazioni non residenziali saranno consentite solo se esistenti precedentemente alla data di adozione delle presenti norme.

2) Precisazioni ai contenuti dell’interpellanza del 22.4.2013, protocollo 20545, ed è la risposta alla stessa, allegata alla delibera di Consiglio comunale n. 40 del 30 aprile 2013. Al punto 1 delle premesse all’interpellanza del 20 maggio 2013, di cui all’oggetto, si legge: “già in precedenza è stata inoltrata un’interpellanza avente lo stesso argomento”. Tale interpellanza, depositata al Protocollo del Comune in data 22 aprile 2013, richiamava nella premessa le richieste avanzate all’Amministrazione comunale da un operatore privato per il trasferimento, con ampliamento, in ambito “Bollone”, di un asilo nido esistente in altra zona della città (punto 1); i pareri negativi, fino al parere definitivo espresso dall’Amministrazione comunale, che faceva riferimento a una relazione, avvallata dall’Assessore, a firma della referente responsabile degli asili nido, da cui non risultava carenza di posti, ovvero necessità di ampliamento dell’offerta (punti 2 e 3); e che nello stesso periodo un asilo nido esistente si è trasferito nell’ambito comunale con facoltà di ampliamento, senza nessuna relazione ostativa dell’Amministrazione comunale (punto 4). La premessa prosegue nell’affermare che non sono mutate le succitate condizioni tecniche, urbanistiche e di necessità (punto a)) e che è stata fatta pubblicità da parte di un privato per un asilo nido in ambito “Bollone” (punto b), richiedendo infine al Sindaco ed alla Giunta di avere notizie dettagliate e circostanziate su quali siano le eventuali modifiche tecniche, urbanistiche e di necessità che potrebbero concedere la possibilità al privato di cui al punto b) di edificare la struttura, negata dalla precedente Amministrazione comunale, e su quali siano gli sviluppi dell’iniziativa di cui sopra.

Al punto 2 delle premesse dell’interpellanza del 20 maggio 2013, protocollo 25351 di cui all’oggetto, si legge: “alla precedente interpellanza è stata fornita risposta, che è agli atti”. La risposta a tale interpellanza precisa che non risultano, allo stato attuale, domande relative a quanto richiesto e per le quali l’autorizzazione è di competenza di risorsa sociale; ed inoltre che nessuno studio ulteriore, nessun parere è stato richiesto agli Uffici. Per cui resta invariato quanto contenuto nelle relazioni allegate.

Gli allegati forniti unitamente alla risposta all’interpellanza consistono in: richiesta al Servizio Urbanistica, Ufficio di Piano, in data 21 gennaio 2010, indirizzata alla dirigente Settore Affari Generali e, per conoscenza, all’Assessore ai Servizi Sociali e Assessore all’Urbanistica, nella quale si specifica che, a seguito di richiesta di un operatore privato per la realizzazione di un asilo nido, con gli Assessori ai Servizi Sociali e all’Urbanistica era stata inizialmente valutata l’ipotesi di stralciare dal lotto D3 del “Bollone” una porzione di area da cedere tramite bando pubblico per la realizzazione di una struttura privata e che, successivamente alla decisione

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dell’allora Giunta comunale di alienare il lotto D3 ad uso esclusivamente residenziale, in parte libera e in parte convenzionata, non erano previste aree per l’insediamento di strutture della tipologia richiesta. In effetti, in data 18 marzo 2010, con determina del responsabile dell’Ufficio del Patrimonio, il lotto D3 fu messo all’asta.

Pertanto, onde verificare l’opportunità di procedere con una variante urbanistica per la trasformazione di parte dello standard individuato all’interno del comparto “Bollone” e destinato a verde pubblico in area di interesse comune, idonea all’insediamento di una struttura d’asilo nido, si richiedeva di valutare, per quanto di competenza, il fabbisogno specifico asilo nido esistente e futuro in quel territorio, zona nord-est, nell’ambito della programmazione generale comunale. Relazione a firma del dirigente Affari Generali e Servizi alla Persona e della responsabile PO, nella quale, dopo aver esaminato l’offerta di servizi all’infanzia data dalle strutture pubbliche e private, viene evidenziata la non sussistenza di un ampliamento dei servizi offerti per la prima infanzia, né quindi la realizzazione di una struttura da adibire ad asilo nido.

In base alle risultanze della relazione fornita, l’Amministrazione comunale non ritiene necessario provvedere alla variante urbanistica per trasformare un verde pubblico in area per attrezzature di interesse comune.

Relativamente al punto 4, non vengono forniti i dati circa l’esatto periodo del trasferimento ed ampliamento dell’asilo nido, né l’ubicazione dello stesso.

Si ricorda, comunque, che aprire un asilo nido è a tutti gli effetti l’avvio di un’attività imprenditoriale, che comporta il reperimento di locali idonei, personale specializzato e servizi all’infanzia ben regolati e studiati e nel rispetto della dignità della persona, universalità del diritto di accesso e uguaglianza del trattamento, effettività ed efficacia delle prestazioni erogate, dando la possibilità al privato di scegliere se richiedere l’accreditamento regionale, al fine di entrare nella rete delle unità di offerta, oppure di svolgere la loro attività rimanendo fuori dalla rete (legge regionale 3 del 2008).

Da una ricerca effettuata presso gli Uffici del SUAP e presso il Servizio Edilizia Privata e Urbanistica si è riscontrato che recentemente, dicembre 2012, sono state autorizzate le opere per la sistemazione dei locali di viale Piave al fine di trasferimento di un asilo nido privato già operante in via Tasso. L’edificio di viale Piave è classificato nel Piano delle Regole vigente come tessuto non residenziale NR1, normato dall’articolo 28 delle NTA del Piano delle Regole, nel quale sono ammesse destinazioni produttivo artigianali, produttivo commerciali fino alla media struttura di vendita di tipo 2, produttivo direzionale o per servizi; sono ammesse destinazioni residenziali. Di conseguenza, vista la compatibilità dell’asilo nido con la destinazione a servizi, sono stati autorizzati sia il trasferimento dell’attività, sia il rinnovo dei locali.

3) Contenuti degli articoli e avvisi pubblicati sulla stampa. Al punto a) dell’“appurato” di cui all’interpellanza del 20 maggio 2013 si legge: “la stampa nazionale ha riportato l’apertura di una variante al PGT allegato”. L’articolo, titolato “Treviglio, aperta una variante al PGT per cambiare destinazione urbanistica. Idea: un asilo al Bollone. Ancora ancora invenduta, si fa avanti un privato”, a firma di Pietro Tosca, allegato all’interpellanza, è tratto dall’inserto dell’8 maggio 2013 de Il Corriere della Sera Bergamo. L’articolo riporta la notizia circa la trasformazione urbanistica di quattro lotti di terreno edificabile nel nuovo quartiere nord-est, da una zona residenziale a zona di servizi per l’istruzione. L’articolo prosegue commentando le vicissitudini delle aree, messe all’asta più volte ed ogni volta con riduzione del prezzo, senza che però fosse avanzata alcuna offerta. L’articolo continua riportando in sintesi i contenuti dell’interpellanza da lei presentata e di cui è opportuno riportare interamente il seguente periodo: “L’interesse di un privato per costruire un asilo nido privato nel quartiere ci sarebbe da tempo. Un imprenditore avrebbe sondato l’Amministrazione anche in passato. Ne ha chiesto conto nell’ultimo Consiglio comunale l’esponente della minoranza, Federico Merisi, con un’interpellanza in cui chiedeva perché nel precedente mandato amministrativo non furono concessi i permessi. Ai tempi, però, le rilevazioni dell’Ufficio Pubblica Istruzione indicarono che il fabbisogno cittadino per questo tipo di servizi era già soddisfatto”.

L’articolo si conclude con un’intervista all’assessore Nisoli che riguarda il valore più basso del terreno con la nuova destinazione e della variante del terreno di proprietà comunale posto al PIP 1, che da standard diventa ora area edificabile per la realizzazione di capannoni artigianali.

Al punto b) dell’“appurato” di cui all’interpellanza del 20 maggio 2013 si legge: “L’Eco di Bergamo ha pubblicato un avviso avente per oggetto ‘Avvio del procedimento connesso alla

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redazione di variante degli atti di Piano di Governo del Territorio, Piano dei Servizi e Piano delle Regole’”. L’inserzione, pubblicata l’8 maggio 2013 su L’Eco di Bergamo, rende noto ai cittadini che la Giunta comunale ha dato l’avvio del procedimento di variante al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi, ai sensi dell’articolo 95 bis, comma 2, della legge regionale 12/2005, in modo che chiunque ne abbia interesse, anche per la tutela di interessi diffusi, possa, nei tempi prefissati dallo stesso avviso, quindici giorni dalla pubblicazione, presentare suggerimenti o proposte. Dell’avvenuta pubblicazione dell’avviso sull’Eco di Bergamo ne è stata data notizia sul sito PGT Web della Regione Lombardia; inoltre, l’avviso è stato pubblicato all’Albo pretorio on-line del Comune di Treviglio e nell’apposita sezione del sito web comunale riguardante le varianti al PGT.

Si ricorda che l’avvio del procedimento per la redazione del PGT e delle sue varianti è un atto obbligatorio, previsto dal comma 2 dell’articolo 13 della legge regionale 12/2005, e deve avvenire mediante pubblicazione su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale e sui normali canali di comunicazione con la cittadinanza.

Le aree di proprietà comunale in questione interessate dal procedimento di variante urbanistica, poiché inserite nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari, sono il lotto D3, comparto D del “Bollone”, da area residenziale a servizi, ed un terreno posto nel PIP 1, da area a servizi ad area edificabile produttiva. Si porta integralmente il testo dell’avviso al punto 1 riguardante il lotto D3: “Area compresa nel Piano delle Regole e nel Piano Attuativo San Zeno nord-est, comparto D del “Bollone”, convenzione sottoscritta in data 14.12.2009, repertorio 25527, mediante l’inserimento dell’area nel Piano dei Servizi con previsione di realizzazione attrezzature per l’istruzione scuole materne, scuole primarie, scuole secondarie di primo grado di cui all’articolo 8 del Piano dei Servizi; servizi prevalentemente costruiti SCI, fermo restando la validità di tutti gli obblighi convenzionali già in carico all’Amministrazione comunale in qualità di co-lottizzante”.

Dalla lettura comparata di quanto riportato nella prima parte dell’articolo pubblicato su Il Corriere della Sera e quanto al punto 1 dell’avviso pubblicato su L’Eco di Bergamo, è evidente che l’avvio del procedimento dell’area del “Bollone” riguarda solo ed esclusivamente la variante dell’area individuata come lotto D3, nel comparto D, da area residenziale ad area per attrezzature per l’istruzione, scuole materne, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado.

Il titolo dell’articolo pubblicato sull’inserto Bergamo de Il Corriere della Sera e la parte dell’articolo riportata in corsivo tra le virgolette del punto a) sono inesatte. Infatti, l’articolo afferma che lei avrebbe richiesto perché nel precedente mandato amministrativo non furono concessi i permessi. Ai tempi, però, le rivelazioni dell’Ufficio Pubblica Istruzione indicarono che il fabbisogno cittadino per questo tipo di servizi era già soddisfatto; notizie già da lei conosciute, infatti sono citate nelle premesse dell’interpellanza, mentre l’articolo non riporta l’effettiva domanda su un’eventuale variante urbanistica per l’insediamento di un asilo nido e la risposta fornitale, che afferma che nessuno studio e nessun parere è stato richiesto agli Uffici, per cui resta invariato quanto contenuto nelle relazioni allegate alla risposta, sempre riferito all’insediamento di un asilo nido, peraltro da attuarsi mediante variante di un’area a verde pubblico ad attrezzature di interesse generale nel comparto Bollone, senza che vi sia indicato un comparto specifico dei nove che lo compongono, che, con le varie cessioni di area, hanno contribuito a comporre il disegno globale degli spazi pubblici sia del verde, dei percorsi e dei parcheggi, come risulta nella richiesta di parere inviata dal Servizio Urbanistica, Ufficio di Piano, in data 21 gennaio 2010, alla dirigente Settore Affari Generali.

Per quanto sopra precisato e relazionato, contrariamente a quanto riportato nell’interpellanza di cui all’oggetto, inoltrata in data 20 maggio 2013, non risulta verificato quanto da lei affermato ai punti a). Il terreno di cui al punto 1 e al punto a) è rappresentato dal comparto D del cosiddetto “Bollone”; infatti l’interpellanza di cui al punto 1 e la risposta di cui al punto 2 non riguardano il comparto D, bensì di tutta l’area a standard del cosiddetto “Bollone”.

b) Si tratta di due interventi urbanisticamente assimilati o addirittura uguali, si tratta esclusivamente di variante urbanistica riguardante il lotto D3 del comparto D, derivante dalla variante al Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari, che classifica l’area in questione come attrezzature per l’istruzione, scuole materne, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, di cui all’articolo 8 del Piano dei Servizi.

Tutto ciò premesso, si forniscono le seguenti risposte ai quesiti posti nell’interpellanza. Quesito

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primo: se tutti i proprietari del comparto d abbiano assentito all’intervento di cui ai punti a) e b). Risposta: considerato che relativamente al punto a) non è necessario dar risposta, poiché non pertinente, non avendo l’Amministrazione comunale avviato in tal senso nessuna variante al PGT, si precisa che, come richiamato nel punto 2, destinazioni d’uso ammissibili nella zona

“Bollone”, la destinazione pubblica o di interesse pubblico e già ammessa dalle attuali normative. Si cita la delibera di Consiglio comunale n. 27 del 2011, comma 3, articolo 35 della NTA. L’inserimento dell’area di proprietà comunale del lotto D3 del comparto D “Bollone” si è resa necessaria per la modifica al Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari, che prevede l’alienazione della stessa quale Piano dei Servizi, articolo 8, servizi prevalentemente costruiti, attrezzature per l’istruzione, scuole materne, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, come risulta dalla ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Treviglio, in adempimento alle disposizioni di cui all’articolo 58 del decreto legge 112 del 2008, allegata la deliberazione consiliare numero 66 del 2013. Pertanto, non risulta necessario l’assenso degli altri co-lottizzanti, i quali parimenti non dovranno chiedere l’assenso qualora propongano interventi con destinazioni d’uso ammesse, fatto salvo l’ottenimento dall’atto autorizzativo per la costruzione.

Quesito secondo: se l’intervento proposto non si configuri come un’alterazione delle caratteristiche generali del PL, come previsto dall’articolo 20 della Convenzione. Risposta: il rispetto della conformità alle varianti consentite dall’articolo 20 della Convenzione potrà essere verificato solo in sede di presentazione del progetto per l’ottenimento dei singoli permessi di costruire o DIA. Si ribadisce che la realizzazione di edifici con destinazioni d’uso ammesse non costituisce alterazione delle caratteristiche generali del PL. In sede di istruttoria connessa alla presentazione della richiesta per l’ottenimento dell’atto autorizzativo sarà verificata la conformità del progetto ai contenuti della Convenzione.

Quesito terzo: se l’intervento proposto non rappresenti variante sostanziale per quanto all’edilizia residenziale, EEP e convenzionata prevista dalla Convenzione, pari a più di 16.000 metri cubi. Risposta: l’edilizia residenziale, EEP e convenzionata propria del lotto, prevista dalla Convenzione urbanistica, è pari a metri cubi 1.924,70, derivante dai disposti della legge regionale 23/97, che consentivano l’aumento volumetrico del 10 per cento mediante l’approvazione di PA in variante al PRG; mentre l’edilizia residenziale libera, propria del lotto D3 di proprietà comunale, calcolata secondo i parametri del PRG, è pari a metri cubi 7.965,78.

La restante parte di edilizia convenzionata, di metri cubi 6.511, per un totale di 8.436, proviene dagli altri otto comparti del “Bollone”, come previsto dalle linee di indirizzo del coordinamento dei Piani Attuativi della zona nord-est, indicate dal Consiglio comunale con delibera 47 del 2007, che prevedeva di approvare il PL in variante al PRG con aumento volumetrico del 10 per cento, di cui la metà, 5 per cento, con facoltà di utilizzo da parte dei lottizzanti, destinando almeno il 5 per cento di edilizia libera per la realizzazione di edifici in edilizia convenzionata. Il restante 5 per cento proveniente dall’aumento volumetrico messo a disposizione dell’Amministrazione comunale per la localizzazione su altro lotto e/o comparto della zona, poiché l’utilizzazione dell’aumento volumetrico del 5 per cento a disposizione dei lottizzanti non costituiva un obbligo, alcuni lottizzanti hanno rinunciato all’aumento volumetrico, riversando ulteriori 1.256 metri cubi all’Amministrazione comunale.

Pertanto, considerato che l’atto di indirizzo di cui alla delibera di Consiglio comunale 47 del 2007 non indicava specificatamente il lotto di atterraggio dei volumi provenienti dall’aumento volumetrico, la possibilità edificatoria per l’edilizia convenzionata, individuata dalla Giunta con delibera 99 del 12.7.2010, da edificarsi sul lotto D3 del comparto D mediante l’approvazione di un progetto parivolumetrico, potrà essere trasferita, qualora vi fossero operatori interessati, su altro lotto all’interno del “Bollone” o su altro lotto di proprietà comunale, anche se a tutt’oggi l’Amministrazione comunale ha ancora a disposizione per l’edilizia convenzionata due lotti nel comparto PI Bergamo Est, dalla consistenza di metri cubi 1.750 cadauno. Di conseguenza, la mancata previsione di edilizia economica popolare o edilizia convenzionata sul lotto D3 non rappresenta variante sostanziale per quanto previsto in Convenzione.

Quesito 4: dove vengono destinate o allocate le volumetrie previste dalla Convenzione? In quanto parrebbe che, con l’intervento proposto, venga messa in vendita solo la superficie, senza il volume. La risposta è già contenuta nella risposta al quesito 3.

Quesito 5: nel caso in questione di cui al punto 4, rispetto agli introiti calcolabili dalla Convenzione, quale sia la differenza attiva o passiva di introiti per il Comune, compresi oneri e

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standard. Risposta: gli oneri di urbanizzazione previsti dalla Convenzione relativa al lotto D3 sono riferiti solo all’edilizia libera, metri cubi 7.965. Risultano essere oneri di urbanizzazione primaria euro 134.305, oneri di urbanizzazione secondaria euro 128.570, contributo percentuale sul costo di costruzione euro 195.000. Considerato che all’Amministrazione comunale è stata attribuita la quota del 41 per cento in rapporto al volume edificabile, l’importo presunto risulta essere di 80.000 euro. Poiché, come risulta dall’articolo 5 della Convenzione, l’Amministrazione comunale ha ceduto superfici a standard superiori, in rapporto a quanto di competenza non è prevista la monetizzazione di aree a standard. Per quanto riguarda il volume previsto in convenzionata, pari a metri cubi 8.436, gli importi presunti, ma non riportati in Convenzione, secondo quanto attualmente in vigore per il comparto “Bollone”

risultano essere: oneri di urbanizzazione primaria 142.000 euro, oneri di urbanizzazione secondaria 150.000, contributo percentuale sul costo di costruzione non dovuto. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Il consigliere Merisi ha chiesto la parola, può dichiararsi soddisfatto o meno.

[CONSIGLIERE MERISI]

Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la sua relazione in risposta alla mia interpellanza e devo dire, mi passi la simpatia, che è la prima volta che la vedo così lungo nelle risposte, di solito è più conciso. E’ una battuta, evidentemente.

Non mi posso certo dichiarare soddisfatto per tutta una serie di motivi che ho già espresso l’altra volta. Allora, innanzitutto questa era una richiesta ufficiale presentata, non come dice lei, presentata ufficialmente, per iscritto; è evidente che era una richiesta che cercava una risposta di un certo tipo. Non è stato presentato certo un progetto, io prima devo chiedere se lì lo posso fare, e la risposta è stata quella che è stata. Si trattava di un trasferimento, con eventuale possibilità di ampliamento.

Se le risposte sono queste, sono esattamente come quelle dell’altra volta: l’altra volta non ero stato soddisfatto, idem anche questa volta. Quando lei dice: “considerato che relativamente al punto a) non è necessario dare risposta perché non pertinente, non avendo l’Amministrazione comunale avviato in tal senso nessuna variante del PGT”; benissimo, alla pagina dopo:

“verificato che solo in sede di presentazione del progetto (…) si ribadisce che la realizzazione di edifici con destinazione d’uso ammesse non costituisce alterazione alle caratteristiche generali del PL”, esattamente come la Baslini. Per cui siamo nella stessa linea; legittimo, per carità, Assessore, la sua risposta, dovrà convenire che è legittima anche la mia insoddisfazione. In Convenzione sta scritto qualcosa di un pochettino diverso rispetto alla comunicazione per tutti.

È chiaro che se questa non viene considerata variante, non è necessaria la comunicazione ai convenzionati e non è necessario l’assenso.

Quanto allo spostamento delle volumetrie, ce l’aveva già detto anche l’altra volta, quindi lei conferma che attualmente questa Amministrazione non ha ancora deciso dove allocare questi metri cubi e che comunque sarà possibile da qualsiasi parte, tra virgolette, nel momento in cui ci sia una richiesta effettiva di interesse.

L’ultima cosa è sempre quella: “ai tempi, però, le rilevazioni dell’Ufficio Pubblica Istruzione indicarono che il fabbisogno dei cittadini per questo tipo di servizi era già soddisfatto”. Era soddisfatto, tanto è vero che a un asilo nido era stato consentito il trasferimento e a quest’altro no, ma questo è un altro discorso. Il concetto fondamentale è che cosa è cambiato nel frattempo. Lei ce l’ha spiegato, chiaramente non posso essere soddisfatto perché, secondo me, la sostanza, le idee di fondo, mi passi il termine, è un po’ diversa da quello che lei ci ha illustrato questa sera. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Procediamo oltre. Punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Interpellanza presentata dal consigliere comunale Merisi in ordine ai programmi di sostenibilità ambientale promossi dall’Amministrazione”. È stata acclarata al Protocollo del Comune in data 20 maggio ’13 la seguente interpellanza: “Premesso che: 1) la sostenibilità ambientale ormai è divenuta un punto fermo per qualsiasi intervento, non solo urbanistico o edilizio; 2) codesta Amministrazione comunale si è finora dimostrata attenta a questo argomento; 3) codesta Amministrazione comunale ha già proposto alcuni interventi in merito.

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Appurato che: a) Regione Lombardia sostiene la ventesima edizione di “Expo Scuola Ambiente”, ospitata dal Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo; b) Regione Lombardia sostiene il Festival dell’Ambiente di Bergamo.

Accertato che: a) le realtà legate a uno stile di vita sostenibile e alla la green economy sono giustamente in aumento; b) tali realtà costituiscono obiettivamente una base solida per un futuro sostenibile.

Interpella Sindaco e Giunta per avere informazioni dettagliate sui programmi che codesta Amministrazione comunale intende attuare per promuovere uno stile di vita improntato a un consapevole uso delle risorse ambientali, così come affermato recentemente dall’Assessore regionale all’Ambiente”.

Risponde l’assessore Imeri, prego.

[ASSESSORE IMERI]

Grazie, buona sera. In merito all’interpellanza devo dire che l’Amministrazione comunale, come citato nelle premesse, ha già proposto alcuni interventi che vanno nella direzione della sostenibilità ambientale, che tra l’altro è un tema sul quale la nostra città da sempre, a prescindere dalle Amministrazioni, è attenta e sensibile sia dal punto di vista appunto amministrativo, che dal punto di vista delle risposte poi della cittadinanza.

In questa fase storica lo strumento guida, se ho ben inteso poi anche le intenzioni dell’interpellanza, è sicuramente il PAES che abbiamo approvato lo scorso anno, uno strumento importante di pianificazione e di indirizzo, ma anche che ci ha permesso di fare un po’ il punto della situazione e capire quali siano gli interventi da pianificare o le aree su cui agire maggiormente per poter migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso un uso più consapevole delle risorse ambientali. L’Amministrazione ha quindi pianificato una serie interventi tecnici, assumendosi il ruolo di esempio da imitare, oltre a dotarsi di strumenti che abbiano riflesso anche sulla vita dei cittadini, quali ad esempio l’Allegato Energetico, anch’esso approvato lo scorso anno.

Alle iniziative già in corso, tra le quali ci sono anche i patrocini a iniziative, chiamiamole così, più leggere, ma che vanno nell’indicazione di stili di vita da sostenere, quindi il Festival Bike o la recente iniziativa proposta dall’ipermercato Pellicano, “Diecimila passi”, a queste iniziative si integrano e si integreranno nei prossimi mesi ulteriori proposte: un percorso formativo nelle scuole (che è già in essere e verrà riproposto) sul tema della raccolta differenziata; un altro percorso formativo sul tema dell’acqua come risorsa; e poi le iniziative di sensibilizzazione collegate e prevista dal PAES e rivolte a quelli che sono i cosiddetti stakeholder, attraverso azioni quali ad esempio l’Energy Day, che è già andato in scena anche lo scorso anno.

Inoltre, da un punto di vista più pragmatico, più operativo, stiamo valutando per la prossima stagione, per il prossimo anno, scusate il lapsus, la possibilità di incentivare la sostituzione di caldaie a gasolio (che sono uno dei lati emersi su cui agire maggiormente) con caldaie a minor impatto ambientale, andando a dare dei contributi ai cittadini perché ovviamente, oltre alle azioni che può intraprendere il Comune, ci sono poi quelle che devono intraprendere i privati, e questo a nostro avviso è un campo d’azione su cui agire.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Il consigliere Merisi ha chiesto la parola, prego.

[CONSIGLIERE MERISI]

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi dichiaro soddisfatto della risposta. Restiamo in attesa degli sviluppi concreti, come lei ci ha appena detto. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Punto n. 4: “Interpellanza presentata dal consigliere comunale Borghi in merito allo smaltimento rifiuti industriali, società Flydeco – via Ugo La Malfa, Treviglio”.

La Consigliera ha depositato in data 27 maggio 2013 la seguente interpellanza: “Premesso che la ditta Flydeco ha ottenuto l’autorizzazione AIA con DDS n. 12162… 21910/2007 – si tratta di errori di battitura – e che con decreto 5945 del 15 giugno ’09 ha acquisito una modifica all’AIA con prescrizioni, prescrizioni che non ha realizzato entro i termini previsti, dovendo quindi

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ricorre ad altra richiesta alla Provincia di proroga dei termini per ultimare i lavori di ampliamento autorizzati; che la Provincia, con nota a Protocollo 2245 dell’11.8.11 ha concesso la proroga richiesta da Flydeco precisando che i lavori avrebbero dovuto essere conclusi entro il 30.11.12 e gli impianti essere a regime entro il 31.3.13.

Rilevato che dovrebbero essere vigenti due Convenzioni, quella volontaria con il Dipartimento ARPA di Bergamo per il controllo delle emissioni in atmosfera e degli scarichi idrici, stipulata nel 2007 e rinnovata, come dice l’Assessore, con nota a Protocollo 36186/2012 per l’anno 2012, e quella 3 agosto 2009 che il Comune ha stipulato con Flydeco S.r.l. al fine di rendere più stringente il rispetto della normativa da parte della ditta stessa, introducendo un meccanismo sanzionatorio di tipo economico.

Evidenziato che Flydeco, dietro sua richiesta del 29.10.12, protocollata in Provincia al 105108, ha ottenuto, senza aggiornamento dell’AIA, di realizzare un’importante variante del sistema di aspirazione che riguarda la zona a batch, autorizzazione vincolata, secondo la norma provinciale, firmata dall’ingegner Andrea Castelli, alla valutazione di ARPA; che, per stessa ammissione dell’azienda, tale nuovo sistema avrebbe dovuto impedire alla formazione gassosa, che talvolta ha un andamento rapito, di diffondersi immediatamente nell’ambiente e di restarvi a lungo per inefficienza dell’impianto di espirazione in uso; che la ditta, in data 30.11.12, ha rinunciato a installare un impianto di pretrattamento mediante evaporazione di alcuni reflui, autorizzato dal decreto AIA del 2009, comunicazione acclarata al 60471 del Protocollo comunale e che non si conosce la risposta a questa richiesta di rinuncia avanzata da Flydeco.

Sottolineato che l’Assessore all’Ambiente, sempre con nota a Protocollo 36186/2012, ha dichiarato che è Flydeco a controllare se stessa in quanto effettua la valutazione del rischio di agenti chimici mediata ogni tre, quattro anni, in base ai valori di esposizione rilevati nei monitoraggi ambientali; compie misurazioni olfattometriche semestralmente per il controllo delle sostanze emesse e degli odori; l’impianto è gestito e monitorato da Flydeco con tecnologie di automazione e telecontrollo.

Considerato che anche lo scarico diretto in fognatura di questa ditta, seppur sempre monitorato da Cogeide, richiede controlli sempre più costanti e accurati perché non si riscontri come nel 2008 (nota ARPA 25 luglio 2008) il superamento dei limiti per i valori di PH dell’azoto liquido e del boro, con conseguente notifica di reato alla Procura e diffida alla ditta; perché il canale recettore in cui scarica il depuratore, cioè il fiume Serio, non peggiori qualitativamente le sue condizioni (è già uno dei fiumi più inquinati della Lombardia), cioè non vada in continuazione a diminuire la sua capacità idrica di derivazione naturale e quella che viene da monte nell’aumentare il flusso dei reflui che provengono dalla depauperazione degli scarichi industriali.

Verificato che il Difensore regionale della Lombardia in data 30.8.12 ha inviato una lettera, Protocollo 03984MDT201204245.31/8 al Comune di Treviglio e all’ASL a all’ARPA di Bergamo chiedendo conto delle iniziative da lui intraprese relativamente all’inquinamento atmosferico provocato da Flydeco, inquinamento segnalato gli Enti citati con esposto datato agosto 2011 e rimasto, all’agosto 2012, senza alcuna risposta.

Ricordato che l’inquinamento atmosferico e le molestie olfattive vengono continuamente rilevate e segnalate anche formalmente a partire dal 1996: con delibera 593/96 del Comune di Treviglio, Flydeco viene inserita nella classificazione ditte insalubri; nel 2000 vengono raccolte 620 firme, soprattutto per chiedere all’Amministrazione di intervenire per mettere fine alle molestie olfattive; nel luglio 2007 si verifica una grave incidente, con intervento della Polizia locale e dei Vigili del Fuoco, con danni alla salute dei residenti nei pressi dell’azienda, trasportati d’urgenza al pronto soccorso; che la Consulta per l’Ambiente di Treviglio (verbali 26.7.07, 9.10.07 e 27.4.09), il Consiglio comunale di Treviglio (7 aprile ’09, 5 aprile ’11, 9 agosto ’12) e l’Assessore regionale Raimondi, in conseguenza di una interpellanza con risposta scritta dell’Italia dei Valori in data 13.3.12, sono costretti a occuparsi del problema che Flydeco continua a provocare. Nella VAS del PGT del Comune di Treviglio del dicembre 2010, pagine 168 e 169, si legge a proposito di Flydeco: ‘Nell’ambito della Conferenza dei Servizi, il Comune di Treviglio ha fatto presente il manifestarsi di criticità dovute alle emissioni olfattive e emissioni fuggitive’; il 13.5.12 Legambiente fa un esposto alla Procura di Bergamo; le segnalazioni dei cittadini sono sempre state numerose e i verbali di controlli effettuati per le molestie olfattive, nonostante l’intervallo di tempo che necessariamente intercorre tra la denuncia e il sopralluogo, ammettono la presenza di odori. Il 22 e il 23 maggio ultimo scorso

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sono stati nuovamente segnalati al Comune e ad ARPA insostenibili e insopportabili esalazioni pungenti e acide.

Le osservazioni inviate alla Procura per la pratica J Consult sono firmate da parecchi residenti e ditte della zona che si oppongono all’apertura di un altro impianto di conferimento e trattamento rifiuti accanto a Flydeco, anche perché paventano, per timori espressi persino dalla Provincia, che la J Consult sia un ampliamento di Flydeco.

Dato atto che numerosi atti tecnici dei Comuni di Treviglio e Casirate d’Adda e della Provincia di Bergamo dichiarano che l’area in cui è insediata Flydeco e potrà essere insediata j Consult presenta numerose criticità: abitazioni, mensa, scuola professionale, esercizi pubblici, palestre frequentate da bambini, aziende commerciali limitrofe, roggia Vailate adiacente all’impianto proposto e irrigante i campi sottostanti, importanti attività manifatturiere con problematiche ambientali complesse, due ditte a rischio, RIR, BreBeMi e TAV in fase di realizzazione alla periferia di Casirate; che le condizioni di compromissione reale e potenziale dell’area interessata potranno divenire ulteriormente critiche per il non distante progetto di discarica di cemento/amianto che ha recentemente ottenuto il parere favorevole di compatibilità ambientale della Regione.

Valutato che, per quanto detto e illustrato, la ditta va tenuta in continuazione sotto la lente di ingrandimento e va strettamente monitorata da parte di tutti coloro che, a diverso titolo, hanno il difficile compito di presidiare il sistema dei controlli; che il Consiglio comunale deve, per il suo ruolo di bilancia, continuamente informarsi sulla tenuta dei sistemi di controllo riguardanti questa azienda per garantire al massimo la tutela della salute dei cittadini, tanto più oggi che ai rischi di Flydeco potrebbero essere accumulati quelli di J Consult, che ha chiesto di insediarsi accanto a Flydeco nonostante la ferma opposizione dei Comuni e dei Consigli comunali di Treviglio e di Casirate.

Si interpellano il Sindaco e la Giunta per sapere: 1) se, secondo quanto prescritto dalla nota della Provincia, protocollo 2245 dell’11.8.11, i lavori si sono conclusi entro il 30.11.12 e gli impianti sono entrati a regime entro il 31.3.13; sennò, quali interventi non sono stati portati a termine e per quando è prevista la fine lavori; 2) se le Convenzioni citate sono entrambe vigenti nel 2013, quanti controlli esterni ARPA, dalla loro stipula, hanno consentito di effettuare, in quali date e con che esiti rispetto agli impegni pattuiti; se la somma di euro 6.000 è stata regolarmente versata anche a febbraio 2013; quante volte il Comune, senza preavviso, ha visitato gli impianti e quante volte ha avuto accesso al sistema di telecontrollo (punto 4, Convenzione 2009); se Flydeco ha partecipato attivamente ai crediti formativi degli studenti delle scuole superiori, mettendo a disposizione annualmente due posti per l’organizzazione di corsi di formazione di laboratorio chimico e di gestione impianti e, se sì, quali istituti ha coinvolto e in quali periodi dell’anno scolastico; 3) se l’azienda ha avuto il via libera dall’ARPA, come previsto dall’autorizzazione della Provincia, per realizzare il sistema di aspirazione che riguarda la zona a batch e che avrebbe dovuto consentire di meglio controllare e di gestire la formazione gassosa che si crea nell’ambiente; se sì, si chiede copia dell’atto; se tale sistema è stato installato e con quali risultati. 4) se la ditta ha avuto un’ufficiale autorizzazione a non installare l’impianto di pretrattamento mediante evaporazione di alcuni reflui, autorizzato nel decreto AIA del 2009 e, se sì, quali controlli si sono effettuati per provare che effettivamente la tecnologia citata non avrebbe migliorato le capacità gestionali dell’impianto; 5) se non si ritiene che Flydeco debba in continuum essere soggetta a controlli esterni, quindi essere costretta a installare un sistema di controllo, come per esempio Profibus, usato da Idroclean a Casirate, che legge, acquisisce e conserva per un certo tempo i dati, mantenendoli a disposizioni delle Autorità (ARPA e Provincia), che possono acquisirli direttamente in impianto o, in alternativa, farseli trasmettere via modem per poterli leggere e interpretare presso i loro uffici provinciali; se non si sia presa in considerazione la possibilità di inviare, per la sola analisi olfattometrica, alcuni dati a laboratori specializzati, come per esempio il CRPA di Reggio Emilia; 6) se si intende procedere con ulteriori verifiche da parte di terzi per approfondire e verificare le concentrazioni odorigene emesse, sia che l’impianto Flydeco sia a regime, sia che non lo sia ancora (si veda nota Assessore Imeri, protocollo 36186); 7) se non si è mai verificato, dopo il 2008, che lo scarico dei reflui in fognatura superasse i limiti fissati in deroga dalla Convenzione del 2009 e, se sì, con che frequenza e con quali valori; quanti sfiori a valle dell’impianto si sono registrati dal 2009 a oggi; 8) quali sono state le rispose dell’Ufficio Ambiente e dell’ARPA (si chiede copia degli atti) alle segnalazioni dei

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residenti del 22 e 23 maggio ultimo scorso; 9) quali sono state le risposte di ASL e ARPA al Difensore regionale della Lombardia (l’accesso agli atti è dell’1.12.12 e risulta senza risposta);

se non si ritiene che siano documenti importanti e quindi da richiedere, se non ancora acquisiti, per tenere coordinate le azioni dei diversi Enti e tutela massima della salute pubblica (e se ne chiede copia); 10) se è possibile, vista la delicatezza della situazione di Flydeco per i problemi di impatto ambientale e di insalubrità che genera, che semestralmente venga fatto un punto della situazione in Commissione consiliare per monitorare l’evoluzione dei problemi emersi e che emergeranno, con ciò salvaguardato il diritto di informazione e di controllo del Consiglio comunale e per dar conto ai cittadini del fatto che il primo obiettivo di questa Amministrazione è la salute delle persone e dell’ambiente”.

Risponde all’interpellanza l’assessore Imeri, prego.

[ASSESSORE IMERI]

Buonasera. Rispondo punto per punto all’interpellanza, partendo dal primo punto, che riguarda i lavori di adeguamento all’impianto, lavori che erano stati autorizzati nel 2011 dalla Provincia di Bergamo, che ci sono conclusi, la comunicazione di messa in esercizio è avvenuta il 24 marzo, la messa a regime – che è prevista entro novanta giorni – è invece avvenuta il 26 aprile del 2013.

Per quanto riguarda il punto 2, quello che riguarda le Convenzioni, abbiamo in essere una Convenzione con l’ARPA, che è stata sottoscritta il 27 giugno del 2012 ed è una Convenzione volontaria che viene stipulata tra Comune ed ARPA per il controllo di numerose matrici ambientali, tra cui anche le emissioni atmosferiche, all’interno del quale, nell’elenco delle aziende, è ovviamente inserita anche la ditta Flydeco. ARPA ha recentemente chiesto una proroga dei termini per completare gli interventi previsti dalla Convenzione, proroga che è stata concessa in questi giorni, e i punti di controllo della ditta Flydeco sono ancora da essere effettuati e ovviamente sono previsti nelle prossime settimane, con una periodicità che non conosciamo in quanto vengono effettuati a sorpresa.

La Convenzione invece in essere tra Flydeco e Comune è del 3 agosto del 2009, una Convenzione volontaria che prevede da una parte il versamento di una cifra annua e dall’altra introduce un meccanismo sanzionatorio di tipo economico. A oggi non si sono mai verificate le condizioni previste dalla Convenzione dal 2009 per l’applicazione di una sanzione ai sensi della citata Convenzione. La somma di 6.030 euro viene regolarmente versata e anche quest’anno la ditta ha provveduto con reversale n. 143 del 31 gennaio 2013.

Per quanto riguarda le verifiche, i sopralluoghi, controlli, ci sono state diverse attività di controllo sia in seguito alle segnalazioni che sono pervenute dalla ditta Fratelli Frigerio, sia in seguito ad attività di ufficio, tanto del Comune di Treviglio, quanto dall’ARPA in sede di verifiche AIA. L’ultima è quella del 27 maggio, che viene poi citata e di cui si allega il verbale; il 22 maggio è intervenuta la Polizia locale; il 19 marzo è intervenuta l’ARPA, e c’è un verbale anche di quello. Nel 2012, luglio 2012, settembre 2012, ottobre 2012 e poi a gennaio 2013, 23 e 30 gennaio e 23 maggio 2013 erano in corso verifiche dall’ARPA e del Comune per il rinnovo dell’AIA. A novembre 2012 un altro controllo dell’ARPA per quanto riguarda una segnalazione dalla ditta Fratelli Frigerio; 21 agosto 2012 intervento dell’Ufficio Ambiente, segnalazione Fratelli Frigerio; e un anno fa la riunione che abbiamo fatto come ufficio, presente anche il sottoscritto, presso la ditta Flydeco, con sopralluogo, verbalizzato, il 18 giugno 2012 un controllo di routine dell’azienda e degli interventi.

Relativamente alla Convenzione, il sistema di telecontrollo riguarda il campionatore automatico per quanto riguarda lo scarico in fognatura, un campionatore che è collegato e controllato da Cogeide; invece, non è previsto alcun sistema di controllo per quanto riguarda le emissioni. In merito a questo non ci sono verificati superi o anomalie dei dati.

Per quanto riguarda i crediti formativi, la richiesta sempre del punto 2, si conferma che Flydeco collabora annualmente con le scuole, in particolare con l’Istituto Mozzali, e questo anche prima della Convenzione, che è del 2009. Ci sono stati due studenti nel 2007/2008, due studenti nel 2008/2009, due studenti nel 2009/2010, un solo studente (ma perché indicato soltanto uno) nel 2010/2011, due studenti nel 2011/2012 e due studenti nell’anno scolastico 2012/2013.

La Convenzione regola e prevede questo, ma veniva appunto già fatto: l’azienda fornisce supporto all’Istituto per effettuare analisi sul territorio di Treviglio; viene effettuata una formazione per la durata minima di due settimane a due studenti del quarto anno del corso di

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chimica e il periodo in cui vengono svolte queste attività è il periodo primaverile/estivo.

Peraltro, Flydeco evidenziava anche che tra le finalità di collaborazione e formazione espresse nella Convenzione era stato chiesto al Comune, in sede di stipula della Convenzione, di selezionare alcune scuole con cui portare avanti una serie di incontri formativi sugli aspetti di gestione ambientale applicati al funzionamento eccetera eccetera, cosa che poi non è più stata proposta.

Per quanto riguarda il punto 3, quindi per quanto riguarda l’intervento agli impianti, Flydeco aveva fatto una proposta di rivedere il sistema di trattamento, andando a migliorare la situazione per quanto riguarda sia l’aspetto ambientale, sia l’aspetto della sicurezza degli operatori di Flydeco, quindi le normative che riguardano la sicurezza sui luoghi di lavoro. La Provincia di Bergamo, con una nota, quella che viene citata del dottor ingegner Castelli, la nota del 4 dicembre, concordava con la ditta, facendo salva la possibilità di ARPA di esprimere una propria valutazione in merito. Il progetto riguardava la rideterminazione delle portate aspirate per le emissioni gassose provenienti appunto dai trattamenti a batch per la neutralizzazione delle emissioni nella nuova configurazione. Si passa da 3.500 newton/metro cubo a circa 900, ma di fatto è una aspirazione molto più localizzata e compartimentata.

L’ARPA non ha fatto pervenire alcuna nota, anche perché appunto era una possibilità che aveva, non era un parere prescritto, anche perché si trattava di modifica non sostanziale dell’impianto. Dopo la messa in esercizio, che è avvenuta appunto a marzo, Flydeco ha eseguito il primo ciclo di campionamenti post modifica e ha trasmesso in data 28 maggio i dati, dati che parlano, per i parametri COV (composti organici volatili), un valore contenuto nei limiti dell’AIA, che è di 50 milligrammi newton/metro cubo; inoltre è stata effettuata anche l’indagine olfattometrica, che ha dato un risultato di 210 unità olfattometriche, rispetto alle 300 date come limiti dei valori guida.

Inoltre, nella bozza di relazione finale a conclusione delle visite ispettive per il rinnovo dell’AIA, l’ARPA ha anticipato un parere tecnico favorevole allo stralcio dell’impianto di evaporazione proposto dalla ditta, visti sia i riscontri analitici che le motivazioni tecniche addotte dalla ditta.

Per quanto riguarda l’autorizzazione alla variante, quindi al punto 4, si fa riferimento alla nota dalla Provincia di Bergamo di cui sopra.

Punto 5, analizzatori in continuum delle emissioni atmosferiche; le emissioni in atmosfera di Flydeco, soltanto due punti di emissione, il punto E e il punto E1 hanno delle indicazioni in merito a dei parametri da rispettare: il punto 1 per quanto riguarda le polveri totali sospese, le PTS, e l’altro per quanto riguarda gli odori, quindi le unità olfattometriche e, appunto, le COV.

Il tipo e le caratteristiche di tali emissioni non giustificano, a parere tecnico del Servizio Ambiente, l’istallazione di un analizzatore in continuo. Si rimanda all’AIA per eventuali ed ulteriori valutazioni.

Per quanto riguarda il punto 6, le verifiche da parte di terzi, ovviamente il riferimento già nella risposta precedente era alla Convenzione con ARPA, nulla esclude che si possa poi ampliare al altri, ma per noi lo strumento di verifica del territorio è principalmente quella Convenzione.

Per lo scarico in pubblico fognatura c’era stato appunto un supero, che era del 2008. La Convenzione prevede che, nel momento in cui si verifichi un superamento dei limiti, si proceda per due volte a fare la verifica, entrambe le verifiche successive fatte allora avevano dato, in contraddittorio con la ditta, esito positivo e quindi non c’era alcun supero: era stato un episodio sporadico, per questo motivo non è stata emessa la sanzione e da quel tempo non sono più state note problematiche relative allo scarico in pubblica fognatura, come peraltro si evince dai dati dell’analizzatore in continuo installato da Cogeide sullo scarico, perché noi abbiamo da una parte quello in uscita di Flydeco e poi quello di Cogeide. Peraltro, i valori sullo scarico in pubblica fognatura sono stati rivisti, ed era già previsto nell’autorizzazione AIA che nel corso del tempo si riducessero, e anche con i nuovi parametri non si evidenziano superi.

Punto 8 riguarda le molestie, le segnalazioni del 22 e 23 maggio, sono pervenute alla Polizia locale e all’Ufficio Ambiente in forma mail, che è arrivata il 23 maggio alle ore 17. Il 24 maggio, tra l’altro una comunicazione è arrivata anche all’ARPA, secondo le nuove procedure che avevamo già consegnato anche alla ditta Fratelli Frigerio, era stata attivata l’ARPA, che ha poi contattato il Comune di Treviglio. Si voleva fare un sopralluogo il 24 maggio, ma era una giornata particolarmente piovosa e quindi si è rinviato al 27 maggio e si allega il verbale dal signor Cherubini dell’Ufficio Ambiente, il quale appunto evidenzia che ovviamente il 27 maggio, quindi non immediatamente in seguito alla segnalazione, non si evidenziavano particolari

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criticità, ma si è appreso anche che proprio il giorno in cui sono pervenute le segnalazioni ARPA era a fare una verifica in Flydeco e nulla aveva da eccepire in merito alle emissioni in corso.

Quindi i tecnici di ARPA erano sul luogo fisicamente il 23 maggio e, mentre arriva la segnalazione al Comune, l’ARPA, che era presente, non ha evidenziato nulla.

Per quanto riguarda il punto 9, quindi la comunicazione del Difensore regionale, che aveva chiesto al Comune, all’ARPA e all’ASL di relazionare in merito, perché era stata fatta una segnalazione, sempre dalla ditta confinante; noi abbiamo provveduto a dare la nostra risposta, non sono pervenute risposte di ASL ed ARPA. Abbiamo provveduto a sollecitare, a richiedere nuovamente la documentazione, quindi se mai ce la faranno avere e se mai abbiano risposto, provvederemo a consegnarla. Abbiamo inoltrato ancora una nota formale di richiesta di questi dati.

Per quanto riguarda il punto 10, dove c’è una richiesta fondamentalmente di aggiornamento semestrale della situazione, penso che non sia il caso di calendarizzarla ma piuttosto di continuare su una strada che mi sembra – però mai dire mai – sia stata intrapresa, nel senso che le eventuali richieste mi sembra che siano sempre state accolte e, qualora dovessero esserci particolari sviluppi, non c’è bisogno che sia semestrale, ma potrebbe essere anche mensile, quindi penso che calendarizzare semestralmente una Commissione con all’ordine del giorno un aggiornamento che potrebbe magari essere superfluo oppure necessitare di cadenza inferiore non sia una indicazione accoglibile. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

La Consigliera Borghi ha chiesto la parola, può dichiararsi soddisfatta o meno. Prego.

[CONSIGLIERE BORGHI]

Sì, non sono assolutamente soddisfatta, si continua a sottovalutare questo problema. Mi fa piacere, ovviamente, mi rassicura il fatto che i lavori di adeguamento dell’impianto siano terminati e che siano stati messi a regime, ma ho chiesto precisamente quanti controlli ha fatto l’ARPA dalla stipula delle Convenzioni ad oggi, nulla si dice, si dice che va senza preavviso, mentre toccava al Comune andare senza preavviso, e tutte le date qui citate di sopralluoghi sono in concomitanza di segnalazioni da parte dei cittadini, che non sono poche.

Io possiedo tutta questa documentazione e vi posso assicurare che in qualche caso si ammette la presenza di molestie olfattive, in qualche altro caso, siccome si va anche dopo un certo periodo di tempo, queste cose non si ammettono, ma io credo che i cittadini non segnalino per buon tempo, ma perché effettivamente hanno problemi di natura anche respiratoria.

Dico che se aumentano le segnalazioni, Assessore, guardi che lei è fermo alla segnalazione del 22 e del 23, il sopralluogo è stato fatto il 27, ma io possiedo tutta la documentazione anche di ARPA, che dice, un certo signor Bianchi di ARPA rimanda la cosa a Zambotti e l’Ufficio Ambiente manda fuori il 27. Il 6 giugno ci sono altre segnalazioni ad ARPA e all’Ufficio Ambiente; l’11 giugno ci sono altre segnalazioni: l’ARPA questa volta manda il signor Luca Bianchi. Capisce che c’è qualcosa che non funziona?

Legambiente fa una lettera all’Assessore, chiedo di avere questa risposta e ancora oggi non so che cosa l’Assessore abbia risposto a Legambiente, perché questa volta Legambiente si è fatta sentire, anche perché non era stata data alcuna risposta proprio all’esposto di Legambiente dell’anno precedente. Del resto lei stesso, Assessore, dice che mentre gli scarichi in fogna sono controllati da Cogeide, per le emissioni atmosferiche è quasi sempre, salvo, ma non mi dice quanti sopralluoghi ha fatto ARPA e quali risultati ha avuto, è quasi sempre Flydeco a controllare se stessa.

Per quanto riguarda il pretrattamento rifiuti mediante evaporatore, mi fa piacere che sia stato installato, ma guardi che l’autorizzazione provinciale diceva che doveva esserci il via libera da parte dell’ARPA. In nessun caso ARPA, rispetto a questa cosa qui, avrebbe potuto lavarsi le mani, cosa che invece non è stata assolutamente ricercata.

Per quanto riguarda l’impianto di evaporazione, ecco, qui è il punctum dolens anche della ditta, che appunto chiedo l’impianto di evaporazione perché spesso le esalazioni gassose restano nell’ambiente e possono essere (speriamo non nocive) comunque moleste per chi vive nell’ambiente interno ed esterno, e quindi è la stessa ditta che, chiedendo questo impianto, ammette le proprie pecche.

Per quanto riguarda la nostra richiesta – e questa era la richiesta più forte - di evitare che

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Flydeco controllasse se stessa, con cose piuttosto realizzabili operativamente, perché se le ha fatte Casirate, non capisco perché non possa farle Treviglio, che sono appunto un impianto che monitori la situazione delle esalazioni, che spesso sono acide, in modo tale che Provincia e ARPA possano in continuum averle. E soprattutto, come lei ha detto nella risposta alla precedente interpellanza, che una volta terminata, diciamo, la messa in regime dell’impianto secondo le prescrizioni, avrebbe lei stesso chiesto verifiche a terzi per quanto riguarda le molestie olfattive. Si dice che i valori non giustificano il fatto che ci sia un controllo esterno a Flydeco, questa cosa mi preoccupa tantissimo, non perché non creda a ciò che si afferma, ma perché il limite è sempre possibile superarlo, ci possono essere gravi, gravi, gravi danni per la salute delle persone, e per quanto riguarda la misurazione, difficile, olfattometrica, anche su Bergamo News è apparso recentemente che queste molestie olfattive aumentano, ma che ci sono laboratori, che utilizzano anche Zanica e Urgnano, per andare a fare delle verifiche puntuali.

Per quanto riguarda…

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Consigliera, concluda, per cortesia.

[CONSIGLIERE BORGHI]

Sì, concludo. Per quanto riguarda le risposte di ASL e ARPA al Difensore civico, sono cinque o sei mesi che le chiedo, spero che finalmente si siano sollecitate queste risposte. Comunque, anche qui c’è una mancanza di attenzione, cioè secondo me chi amministra questa cosa qui deve, rispetto alle segnalazioni di un Difensore regionale, farsi carico del problema e prestare molta attenzione e sollecitare ASL e ARPA. Va bene che siamo noi a chiedere, quando riteniamo opportuno, che venga portato l’argomento in Commissione, lo faremo. Assessore, noi siamo molto preoccupati perché i cittadini lo sono e siamo a un punto di non ritorno; le dico che il Titolo…

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Consigliera, concluda, per cortesia.

[CONSIGLIERE BORGHI]

Sì, finisco. Che il Titolo III bis dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, all’articolo 29 quater, dice che “in presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio AIA il Sindaco, qualora lo ritenga necessario per la salute pubblica, può chiedere all’Autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l’autorizzazione rilasciata ai sensi di…”, quindi potremmo giungere a chiedere questo. Il Sindaco di Quinzano d’Oglio, con un decreto rispetto ad un impianto x ordina di mettere in essere entro e non oltre la tal data tutte le determinazioni atte a porre fine all’emissione di esalazioni che provocano notevoli disagi olfattivi e respiratori alla popolazione.

Vorremmo che anche il Sindaco o l’Assessore di Treviglio stesse dalla parte dei cittadini in questo modo, ricordando che J Consult è dietro la porta e questi fenomeni possono raddoppiarsi.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Grazie. Assessore Imeri, vuol dare…? Una breve replica dell’assessore Imeri.

[ASSESSORE IMERI]

Sì, mi fa… non so se sorridere o arrabbiare, perché io sono uno che cerca sempre di essere abbastanza moderato, però penso che sia importante dividere quella che può essere la polemica politica, e va bene tutto, cavalcare un’onda, un cavallo, ma proprio un’onda grande

grande, e quella che è la realtà.

Stiamo parlando di azioni che sono state fatte, di interventi che l’azienda ha fatto, sicuramente di alcune segnalazioni. Per quanto mi riguarda, sono sempre state oggetto di attenzione, mi sembra assurdo dire che non si tengono in considerazione o non si dà il giusto peso, perché le garantisco che gli Uffici, la Polizia locale e l’ARPA, con la quale siamo in contatto, sono particolarmente attenti. Se poi i verbali di ARPA dicono che l’intervento in loco si conclude

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perché non si ravvisano nemmeno le condizioni per intervenire, se poi arriva una segnalazione nel giorno in cui l’ARPA è fisicamente in azienda, e quindi sembra un po’ un paradosso, se poi si deve assolutamente andare a cercare il pelo nell’uovo, io penso che sia da una parte importante collaborare su un tema che comunque è sotto controllo, su un’azienda che comunque sta facendo degli sforzi, ci sarà magari qualche difficoltà, possiamo vederlo.

Io invito, perché ho chiesto anche questa disponibilità al dottor Costa, ad avere magari un incontro anche in loco, così almeno ci rendiamo tutti conto, perché un conto è dire “mettiamo un rilevatore in continuo, facciamo, disfiamo” eccetera, criminalizzando una situazione che può vedere criticità, come ce le hanno tutte le aziende. Qualsiasi azienda autorizzata, per quanto riguarda le emissioni eccetera, ha una fase di autocontrollo, sono poche quelle che poi hanno un regime di monitoraggio in continuo. Qui è stato ritenuto fondamentale per quanto riguarda le acque, e infatti è attivo; non è ritenuto fondamentale per le emissioni, potremo valutare in sede di rinnovo dell’AIA quello che è previsto eccetera eccetera, però davvero invito a prendere coscienza di quella che è la realtà, nella logica da una parte appunto di garantire ai cittadini, fermo restando che le segnalazioni fortunatamente sono molto sporadiche, non per questo non meritano attenzione, anzi, ci mancherebbe; dall’altra parte, però, senza mettere per forza alla gogna un’attività imprenditoriale che è sul territorio.

Siamo contrari all’ampliamento di J Consult, abbiamo delle perplessità anche su alcune dinamiche relative a questo tipo di attività, però mi sembra un po’ fuori luogo andare a mischiare un po’ di demagogia e un po’ di situazioni: quando si fanno i controlli, i controlli a sorpresa eccetera eccetera. Non esiste nessuna azienda che venga controllata dalla mattina alla sera, è normale che questo avvenga, così come è normale che ci siano poi dei controlli.

Non ci sono solo controlli in seguito a segnalazioni, ce ne sono anche altri; la stessa azienda addirittura lamentava, tra virgolette, il fatto che spesso e volentieri, se non con cadenza quotidiana, la Polizia locale faccia dei sopralluoghi, così come abbiamo chiesto di fare, proprio per essere sul pezzo nel momento in cui potrebbe verificarsi qualcosa.

Quindi mi dispiace, perché penso che sui temi che riguardano l’ambiente abbiamo sempre cercato di avere una certa condivisione, pur con opinioni diverse, però penso che se ci troviamo in un punto di incontro un po’ più costruttivo e meno precostruito, soprattutto magari andando in loco e quindi magari come Seconda Commissione potremmo organizzare un incontro, penso che possa essere più utile a tutti. Grazie.

[PRESIDENTE PIGNATELLI]

Bene. No, Consigliera. Sì, poteva replicare, articolo 69, comma decimo.

È trascorsa un’ora dall’inizio della discussione delle interpellanze e interrogazioni, quindi, ai sensi del quinto comma dell’articolo 69, sospendiamo la trattazione degli atti ispettivi, che proseguirà in coda al Consiglio, e passiamo al punto numero 15 all’ordine… Sì, così abbiamo stabilito in Capigruppo mesi fa. Al punto n. 15 all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

“Adozione variante parziale al PGT per inserimento nel Piano dei Servizi dell’area ex Cava della Vailata – Immobili di via Palazzo e via Fissi (ai sensi dell’art. 13 L.R.

12/2005)”.

Illustra la proposta di delibera l’Assessore all’Urbanistica. Prego, Assessore.

[ASSESSORE NISOLI]

Sì. La Giunta comunale, con delibera n. 171 del 29 ottobre 2012, ha dato avvio al procedimento per la redazione di variante puntuale per l’inserimento nel Piano dei Servizi dell’area ex Cava della Vailata, compresa tra la via Palazzo e la via Fissi, unitamente alla verifica di assoggettabilità alla VAS.

L’area in oggetto, si tratta di un’area posta a sud-ovest del centro abitato di Treviglio, di dimensioni significative, 80.000 metri quadrati, già adibita ad attività di escavazione, poi a discarica di inerti, oggi attualmente è dismessa e si presenta in una situazione di degrado ambientale e paesistico.

In forza agli accordi sottoscritti quest’area avrebbe dovuto essere oggetto di recupero, riqualificazione e recupero ambientale, oltre che di rinaturalizzazione. Di questa opera di rinaturalizzazione, di recupero ambientale non è mai stato fatto niente. Il territorio a sud dell’abitato di Treviglio è interessato dalla realizzazione di opere pubbliche di carattere sovracomunale a forte impatto ambientale e, appunto, si rende opportuno prevedere un

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