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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 24 settembre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 24 settembre 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Presente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio.

La parola al Segretario per l’appello. Grazie.

MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo, assente… no, presente; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio; Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco; Cologno Andrea;

Fumagalli Giancarlo; Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura; Sonzogni Stefano, adesso assente; Ronchi Cristina; Calvi Emanuele; Pignatelli Gianluca, assente.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Ha chiesto la parola il Sindaco. Prego.

IMERI - Sindaco

Grazie, Presidente. Buonasera ai Consiglieri comunali.

Prima del Consiglio comunale, condiviso anche con i Capigruppo, credo che sia doveroso e bello ricordare Elena De Ponti che purtroppo quest’estate ci ha lasciato, sia per il ruolo che aveva all’interno del Consiglio delle Donne ma anche per l’attività che svolgeva sul territorio. Ricordo in campagna elettorale devo dire che abbiamo avuto molti momenti di confronto, è sempre stato bello perché era appassionata della vita della nostra città, suonava nella banda, poi per motivi quasi di affinità sui temi della sicurezza del lavoro abbiamo sempre avuto modo anche di confrontarci nelle occasioni in cui potevamo vederci. Impegnata appunto nel Consiglio delle donne ha sempre lasciato il segno perché credo che anche nei giorni della notizia che ha colto molti di noi, magari anche in vacanza, eccetera, ci sia stato grande sgomento sia per l’improvvisa, per quanto mi riguarda, dipartita, sia perché appunto era una figura importante all’interno della nostra città, nel tessuto sociale e nella politica intesa nel senso più bello di questa parola e quindi a nome mio e dell’Amministrazione credo che sia doveroso da parte di tutti, ci sono poi altri consiglieri che vogliono ricordare Elena, ricordarla per la sua presenza in città, per il suo impegno nella vita della comunità sotto varie forme, facendo anche le condoglianze, un abbraccio al marito, che vedo qui presente, da parte di tutti e al termine degli altri interventi che sono prenotati dedicarle anche un minuto di silenzio doveroso nella preghiera per Elena, ma anche doveroso per ricordare il suo impegno in quest’Aula e nella nostra città, per quanto ha fatto e per quanto ha lasciato. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Prego, Consigliera Rossoni, a lei la parola.

ROSSONI

Il 10 agosto scorso ci lasciava la nostra concittadina Elena De Ponti, componente del Consiglio delle Donne e rappresentanza della CGIL. Ringrazio il Sindaco e i Capigruppo consiliari per avere accolto subito la richiesta di aprire con il suo ricordo questo Consiglio comunale, la massima Istituzione cittadina. Elena De Ponti, l’ha già detto il Sindaco, era un volto noto dell’impegno sociale e politico della città. Laureata in giurisprudenza e con un master in sicurezza del lavoro aveva lasciato il posto da impiegata amministrativa per il sindacato perché più di ogni altra cosa l’appassionava l’idea di poter aiutare chi era più debole, chi era in posizione di svantaggio e di fragilità. Con lo stesso spirito ha affrontato l’impegno politico, lei era la grande organizzatrice, la persona che c’era dietro ogni evento o iniziativa. Elena era una che non mollava mai, che c’era sempre per le idee in cui credeva e per le persone che amava. Per me è stata soprattutto una carissima amica, una persona sulla quale poter contare sempre, che diceva quello che pensava con schiettezza, sincerità e che si sapeva sempre da che parte stava. Anche la Vice Sindaco, che è venuta a farle visita, ricordava la trasparenza di Elena, le aree avversaria politica e di questo la ringrazio. Elena stava sempre dalla parte dei deboli, era così nella vita pubblica e nella vita privata e con generosità si è avvicinata alla Sirio e alle ragazze che ha accolto e amato come figlie. Era umile e riservata con un fortissimo senso della dignità personale. Negli ultimi giorni, quando la malattia l’ha sopraffatta, ha voluto accanto a sé solo gli amici e gli affetti profondi a cui ha riservato parole davvero amorevoli.

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Norberto Bobbio nella sua ultima intervista ha detto che nella vita quello che conta davvero sono i rapporti umani che hai avuto con gli altri e a me sembra che Elena abbia tenuto questo monito come suo faro costruendo molto pur nel breve tempo che le è stato concesso.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliera Rossoni.

(Applausi)

COLOGNO – Presidente del Consiglio Consigliera Conti. Prego.

CONTI

Elena De Ponti la incontravo al Consiglio delle Donne dov’era assidua la sua presenza e forte la sua determinazione. Elena credeva nelle pari opportunità quale strumento per promuovere e valorizzare la libera soggettività di donne e uomini attraverso il rispetto reciproco senza condizionamenti. Elena anche sul luogo di lavoro ha sempre promosso politiche di genere che tutelavano la sicurezza sul lavoro per tutti indistintamente e la conciliazione vita-lavoro per le donne che si dividevano tra attività professionali, personali, di cura e di assistenza.

Elena era sempre presente nei momenti forti della politica trevigliese testimoniando passione e convinzione del dovere di esserci. Ciao Elena, sei stata un’avversaria politica leale.

(Applausi)

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Facciamo ora un minuto di silenzio. Prego.

(Minuto di silenzio)

Punto n. 1 all’o.d.g.: “Interrogazione presentata dal Consigliere Calvi prot. n.

47392/2019, relativa al rispetto delle normative in materia di barriere architettoniche”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al primo punto all’ordine del giorno, che è l’Interrogazione presentata dal Consigliere Calvi relativa al rispetto delle normative in materia di barriere architettoniche.

“Il sottoscritto Emanuele Calvi, Consigliere comunale del Gruppo Movimento 5 Stelle, premesso che i diritti delle persone con disabilità sono garantite dalla Costituzione della Repubblica Italiana dalla legge 3 marzo 2009 n. 18, avente per oggetto “Ratifica ed esecuzione della Convenzione Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, con protocollo opzionale fatta a New York il 13 dicembre 2006, e istituzione dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni del personale contabilità che ha accolto i contenuti della Convenzione ONU sui diritti dei disabili.

L’abbattimento delle barriere architettoniche si configura più in generale come intervento atto a rendere più semplici le cure, l’attività di vita quotidiana, la mobilità dei cittadini che non siano necessariamente disabili. Pensiamo a tutti i cittadini che possono avere forti disagi per la mancanza di accessibilità, in altre parole dalla persona anziana al non vedente, dal genitore con più bambini al paraplegico, dalla sedia a ruota alle carrozzine. Per accessibilità si intende la possibilità anche per persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari ed ambientali, quindi parcheggiare la propria auto in totale assenza di barriere architettoniche, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in adeguata sicurezza e autonomia, trovandovi servizi igienici ed adeguati elementi di ausilio e di orientamento.

I Piani di Eliminazione delle barriere architettoniche negli ambienti pubblici e negli spazi aperti sono specifici strumenti di gestione urbanistica finalizzati a rendere gradualmente accessibile edifici e spazi pubblici alle persone con disabilità. Questi Piani rappresentano il punto di partenza per la redazione di Piani Pluriennali di abbattimento barriere architettoniche. Si tratta quindi di strumenti necessari per avviare procedure coordinate attraverso cui migliorare il rapporto uomo- ambiente, in particolare quello antropizzato della città, ma non solo. Essi contengono la rilevazione

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e la classificazione di tutte le barriere architettoniche presenti negli spazi pubblici e negli edifici pubblici, le proposte per la loro eliminazione e la stima dei costi per gli interventi di abbattimento.

Il PEBA è anche lo strumento di programmazione cui riferire le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione degli interventi generalmente provenienti dagli oneri di urbanizzazione.

PEBA e PAU infine sono la cornice quadro per il coordinamento delle diverse politiche di intervento rivolte all’accessibilità e mobilità delle persone disabili non necessariamente limitate alla realizzazione di opere pubbliche, ma anche rivolte al miglioramento dei servizi prestati, trasporto pubblico, trasporto dedicato, comunicazione e informazione. Non si tratta quindi di piani rivolti esclusivamente al tema della mobilità bensì a quello dell’accessibilità delle città e degli edifici, ossia del diritto per tutti e per tutte di poter utilizzare le strutture urbane. Non si può come PEBA…

noti ai più come PEBA, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche devono dunque essere adottati entro il 28 febbraio ‘87 dai Comuni e dalle Province pena un commissariamento ad hoc da parte delle Regioni. Qualche anno dopo la legge quadro 104/92 sulla disabilità ampliò la materia di competenza con l’articolo 24 che stabiliva come i piani con l’articolo 32, comma 21, legge 41/86 dovessero essere modificati con l’integrazione dell’articolo accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da non ostacolare la circolazione delle persone handicappate.

Grazie a questa integrazione il PEBA assume valore di strumento guida per le varie condizioni di fruibilità dell’intero organismo urbano, dalla rete ai percorsi, dagli spazi agli edifici che su di essa si aprono. Il riferimento nella Legislazione italiana, il PEBA e il PAU, si trova nella legge finanziaria 41 dell’86, che all’articolo 32 comma 21 recita: “Per gli edifici pubblici già esistenti o non ancora adeguati alle prescrizioni del DPR 27 aprile 78 n. 384 dovranno essere adottati da parte di Amministrazioni competenti Piani Eliminazione Barriere Architettoniche intorno all’entrata in vigore della presente legge. Successivamente la Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e diritti di persone handicappate 104/92 stabilisce al comma 9 dell’articolo 24 l’eliminazione o superamento barriere architettoniche che i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della citata legge 41/86 sono modificati con integrazione all’articolo accessibilità agli spazi urbani con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili.

Grazie a questa integrazione il PEBA assume valore di strumento guida per le varie condizioni di fruibilità dell’intero organismo urbano dalla rete ai percorsi e dagli spazi resi pubblici che su di essi si aprono.

Il Decreto ministeriale, Ministero dei lavori pubblici, 14 giugno dell’89, il Ministro dei Lavori pubblici prevede le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’attività, la visibilità degli edifici privati di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata e agevolata ai fini del superamento dell’eliminazione barriere architettoniche. La legge quadro italiana che tratta il problema dell’accessibilità è la legge 13/89 che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici.

Il Decreto ministeriale 236 dell’89 si addentra maggiormente nella parte tecnica e individua tre distinti livelli di qualità dello spazio costruito. Questi tre livelli sono accessibilità, possibilità per persone con ridotte o impedite capacità motorie e sensoriali di raggiungere edifici o singole unità immobiliari e ambientali, di entrare agevolmente, di fruire di spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia; visitabilità, possibilità per persone con ridotte e impedita capacità motoria o sensoriale di accedere a spazi di relazione he ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Vengono considerati spazi di relazione gli spazi di soggiorno dell’alloggio e quelli del luogo di lavoro, servizio di incontro nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione di svolta; adattabilità, possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito, costi limitati allo scopo di rendere completamente, agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali.

Rilevato che oltre alla sopracitata normativa di carattere nazionale e sovranazionale, la Regione Lombardia si è dotata di normativa al riguardo con la legge regionale 79 recante il titolo “Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche, prescrizioni tecniche di attuazione”. L’articolo 15 della legge regionale sopra citata prevede che con un Comune destini una quota non inferiore al 10 per cento delle entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione ai fini dell’abbattimento di barriere architettoniche e localizzative per le opere, edifici ed impianti esistenti loro competenza.

Considerato che la circolare 25/18 della Regione Lombardia avente per oggetto l’incarico all’ANCI relativo al monitoraggio dei dati relativi allo stato di attuazione dei Piani Eliminazione Barriere

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Architettoniche, di cui alla legge regionale ‘89 n. 6, dimostra la necessità di verificare la situazione complessiva presso le Amministrazioni locali della nostra Regione al fine di acquisire una serie di informazioni, anzitutto in merito agli interventi effettuati sugli edifici di proprietà comunale, ma anche in relazione alla tempistica di completamento di interventi nel caso di parziale attuazione alla legge di programmazione agli adempimenti previsti nel caso di mancata realizzazione del dettato legislativo e che tale monitoraggio è stato effettuato tramite questionario conoscitivo.

Tutto ciò premesso, chiedo al Sindaco e all’Assessore competente qual è la percentuale di urbanizzazione destinata all’abbattimento barriere architettoniche per l’anno corrente, gli ultimi due anni di Esercizio a bilancio, a quanto ammonta il fondo e quali quote sono state accantonate secondo gli obblighi di legge ad oggi, quali interventi sono programmati per l’utilizzo di tali fondi per l’anno corrente e se eventualmente sia stato debitamente compilato il questionario commissionato all’ANCI dalla Regione Lombardia”.

Risponde l’Assessore Nisoli. Prego.

NISOLI – Assessore

Grazie, Presidente. Buonasera, Consiglieri.

Per quanto riguarda la prima domanda, qual è la percentuale di oneri di urbanizzazione destinata all’abbattimento delle barriere architettoniche per l’anno corrente e gli ultimi due Esercizi di bilancio.

Per quanto concerne le somme da destinare all’abbattimento delle barriere architettoniche questi sono reperibili al punto seguente.

Per quanto riguarda le somme effettivamente spese per tale obiettivo, non avendo ad oggi un’archiviazione storica dedicata alla tenuta scomposta delle specifiche lavorazioni per abbattimento barriere architettoniche, sarà necessario fare un’analisi dettagliata degli importi effettivamente spesi. Per tale motivo si necessita di un po’ di tempo per ricostruire gli anni 2017, 2018.

Per il 2019 la somma delle spese dedicate, tra opere esplicitamente dedicate a tale scopo e lavori di abbattimento barriere architettoniche all’interno di opere più ampie, ammonta a circa 251.000 euro, pari al 15 per cento degli oneri previsti.

A quanto ammonta il fondo dove tali quote sono state accantonate secondo gli obblighi di legge ad oggi, nel bilancio non vi è un fondo dedicato in modo specifico a tale scopo. Le Previsioni di bilancio dell’anno 2019 e gli accertamenti degli ultimi due Esercizi relativi agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria sono i seguenti: Previsione bilancio 2019 1.680.000, 10 per cento 168.000; accertato bilancio 2018 1.508.000, il 10 per cento 150.800; accertato bilancio 2017 1.249.000, il 10 per cento 124.900.

Quali interventi si sono programmati per l’utilizzo di tali fondi per l’anno corrente? Per l’anno corrente tra spesi e programmati i 251.000 sono così scomposti.

Opere connesse ai concetti PAU: messa in sicurezza e ripristino condizioni percorribilità marciapiedi via Colombo 19.300 euro; diversi lavori per l’adeguamento barriere architettoniche, messe in sicurezza marciapiedi via da Verrazzano 69.300; adeguamento barriere architettoniche, messa in sicurezza marciapiede fermata bus viale Merisio 13.700; interventi sparsi per adeguamento barriere architettoniche, messa in sicurezza euro 5.200; adeguamento semaforo e percorsi tattili per non vedenti via De Gasperi euro 50.000.

Opere connesse ai concetti PEBA: realizzazione di due ascensori nelle case ERP di via Cavour euro 93.500.

Si fa notare che tutti gli edifici di uso pubblico non residenziale del patrimonio comunale sono ad oggi tutti in condizioni di accessibilità per i lavori eseguiti nel corso degli anni.

L’altra domanda, se eventualmente sia stato debitamente compilato il questionario commissionato all’ANCI dalla Regione Lombardia, le ricerche al protocollo non hanno dato risultato. È in corso una verifica perché probabilmente è stato compilato su piattaforma regionale che non rilascia certificazione e ricevuta. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Prego, Consigliere Calvi.

CALVI

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Buonasera. Lo scopo dell’Interrogazione era quella di porre un accento sul fatto di monitorare una situazione a cui il legislatore aveva messo mano fin dai lontani anni Ottanta. È chiaro che la risposta è soddisfacente, nel senso che, cioè viste le cifre e gli accantonamenti e gli impegni di spesa mi sembra tutto sommato che si possa definire come soddisfacente la risposta, anche se chiaramente l’impegno che intendiamo anche noi come Movimento 5 Stelle, l’impegno di controllo su eventuali opere rimane costante e tutto sommato possiamo definirci soddisfatti. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Punto n. 2 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dal Consigliere Sonzogni prot.

47370/2019, riguardante la riqualificazione di via della Pace”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 2, “Interpellanza presentata dal Consigliere Sonzogni riguardante la riqualificazione di via della Pace”.

“Il sottoscritto Stefano Sonzogni in qualità di Consigliere comunale del Gruppo del Partito Democratico, premesso che con deliberazione n. 175 del 30 novembre 2018 la Giunta comunale approvava il progetto di fattibilità tecnica, economica della riqualificazione via della Pace, via Tricolore, con l’obiettivo di procedere alla successiva approvazione del progetto definitivo esecutivo nell’edizione della gara d’appalto entro il mese dicembre 2018, le successive proteste oltre al previsto abbattimento dei pini in via della Pace spinge l’Amministrazione a rivedere il già approvato il progetto dopo ben sei mesi dall’approvazione su menzionato progetto di fattibilità, con deliberazione 62 del 29 maggio 2019 la Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità delle alternative progettuali di cui allo studio predisposto e consegnato nel maggio del 2019 dal Settore Qualità Urbana del Comune, individuando in particolare la soluzione n. 4.

Ad oggi non risulta il compimento di successive fasi di progettazione, tanto meno indizione relativa gara d’appalto. Sia i marciapiedi che la carreggiata in via della Pace si presentano chiaramente ammalorati con elevato rischio ad arrecare danni a cose e soprattutto a persone a prescindere dal crescente disagio nel transito di attraversamento di tale strada. Via della Pace è solo una delle numerose strade comunali caratterizzate da marciapiedi o manti stradali quasi del tutto… quasi o del tutto impraticabili soprattutto da parte di pedoni e ciclisti.

Tutto ciò premesso, chiedo all’Assessore competente di riferire sulle ragioni per le quali l’appalto di riqualificazione di via della Pace non risulta ancora assegnato malgrado il pessimo stato della strada e dei marciapiedi ed il lungo lasso di tempo trascorso dall’elaborazione delle prime ipotesi progettuali, sulle tempistiche che pensa di poter garantire alla cittadinanza per la riqualificazione o quantomeno messa in sicurezza di numerosi altri ammalorati marciapiedi presenti nel territorio comunale a partire da via Verrazzano”.

Risponde l’Assessore Mangano. Prego.

MANGANO – Assessore Grazie, Presidente.

Con riferimento all’Interpellanza in oggetto, inerente allo stato di avanzamento dell’intervento di riqualificazione di via della Pace e via Tricolore si riferisce quanto segue.

Le fasi di progettazione definitiva esecutiva hanno avuto inizio nel mese di giugno con l’obiettivo di approvazione del progetto definitivo esecutivo della citata soluzione n. 4 nel mese di agosto. L’iter è stato interrotto all’inizio del mese di agosto al fine di concentrare tutte le risorse tecniche ed economiche disponibili per la gestione degli interventi di ripristino dei gravi danni inferti dagli estremi eventi meteorologici abbattutisi sulla città in quel periodo.

Una volta assestate le azioni di ripristino sopracitate l’Amministrazione comunale ha disposto di riprendere le attività temporaneamente sospese, tra le quali la progettazione di via della Pace e Tricolore.

Il nuovo cronoprogramma prevede le seguenti fasi: interventi preliminari sulle alberature a partire da fine settembre, approvazione progetto definitivo esecutivo 2 ottobre 2019, indizione gare opere stradali entro il 15 di ottobre, affidamento lavori entro il 30 di novembre.

Per quanto riguarda via da Verrazzano, le fasi di progettazione definitiva esecutiva hanno avuto

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inizio nel mese di giugno con l’obiettivo della riqualifica dei tratti maggiormente ammalorati del marciapiede di via De Verrazzano che è stata conclusa nel mese di luglio 2019, analogamente al tratto di via Vasco de Gama, compreso tra via Bignamini e l’ingresso al parcheggio antistante la rotatoria su via Giovanni ventitreesimo.

Altri tratti ammalorati tra cui il tratto finale di via de Gama saranno inseriti nel Piano operativo 2020-2021.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Consigliere Sonzogni. Prego.

SONZOGNI

Grazie, Assessore.

Lei ci ha parlato di quella che è stata la tempistica rispetto alla nuova soluzione di intervento su via della Pace, ma non possiamo nasconderci il fatto che in precedenza era stato approvato un diverso progetto le cui fasi in prospettiva di fare un’assegnazione con gara entro la fine del 2018 e con studi che erano partiti, diciamo studi preliminari interni al Comune da ben prima.

Quindi ancora una volta noi prendiamo atto che c’è, come dire, una sua, un suo focus sul tema del ripristino dei marciapiedi ammalorati, ma tutto questo sta procedendo purtroppo con estrema lentezza.

Adesso mi perdonerà il paragone che mi rendo conto essere un po’ ardito, ma i marciapiedi di Treviglio sono un po’ la Salerno Reggio Calabria di Treviglio, nel senso che noi abbiamo una situazione - qualcuno sorride - noi abbiamo una situazione di marciapiedi ammalorati che è abbastanza nota a chiunque abiti a Treviglio, a chiunque percorra tutta una serie di marciapiedi.

Lei ha fatto, prima ha parlato della situazione di via Vasco de Gama, è una situazione che dura da anni, lei magari dopo mi risponderà che è una situazione che c’era anche con precedenti Amministrazioni, certo, ma sta il fatto, sta il fatto che questa Amministrazione che l’ha vista rinnovata nella carica di Assessore, ma lei è Assessore ai Lavori Pubblici ormai da otto anni e mezzo, è solo adesso che si sta intervenendo su via Vasco de Gama.

Cosa si è fatto in questi ultimi otto anni non è ben chiaro, nel senso si è iniziato ma si sta andando molto lentamente. C’è la questione di via Verrazzano, lei l’ha accennata, vedremo quando si avrà l’appalto. La questione di via della Pace, ripeto, non possiamo far finta che non è passato un anno e mezzo da quando si è cominciato a pensare. In prima fase non avete ragionato sulla tematica dei pini marittimi, poi la cosa è stata segnalata e adesso abbiamo questo ritardo.

Le segnalo, giusto così per farle un altro esempio, la situazione di via Gerola, che è una via che è utilizzata anche da molti cittadini del Bollone che attraversano la ex Statale 11 all’altezza della rotonda, quella, giusto per capirci, dove c’è via Camillo Terni e la Pizzeria 2001, e da lì attraverso un percorso solo pedonale si immettono su via Gerola.

Via Gerola è in uno stato pietoso, mi spiace anche qui doverlo segnalare ma questa è la situazione. Il problema è che questa Amministrazione o decide che il tema della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti è effettivamente un tema assolutamente prioritario oppure no.

Noi, ripeto, non disconosciamo che vi è stato indubbiamente un miglioramento, tutta una serie di attraversamenti con un grado di maggiore messa in sicurezza, talvolta, come dire, avete anche riconosciuto magari un po’ in ritardo che c’erano delle deficienze e siete intervenuti, ma sulla questione specifica della pavimentazione dei marciapiedi c’è un ritardo che noi non possiamo non registrare e non segnalare. Per cui battute o meno, ma secondo noi questa battuta ci stava in questo caso, le raccomandiamo ancora una volta di avere ben chiaro che il tema dei marciapiedi così ammalorati, ma a un punto tale che una persona che ha dei problemi di deambulazione o semplicemente anziana non li può percorrere, è a rischio caduta e quindi anche a rischio causa per il Comune, oltre che incolumità delle persone che camminano, è una situazione che richiede un intervento straordinario.

Noi ci aspettiamo che lei ci dica che sta pensando anche in prospettiva del Bilancio 2020 ad un intervento straordinario.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Prego, Assessore, brevemente.

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MANGANO – Assessore

Una breve replica. Io chiedo al Consigliere Sonzogni di mettersi d’accordo con se stesso.

Quando l’Amministrazione ascolta il dibattito in Consiglio comunale, mi riferisco a via della Pace, e quindi fa un approfondimento come è stato chiesto nel corso del dibattito, è chiaro che i tempi si allungano. Noi potevamo non tener conto di quello che era il dibattito del Consiglio comunale, se tenere o meno i pini, abbiamo ritenuto opportuno sentire, approfondire quella che era la richiesta del Consiglio comunale, io stesso avevo preso l’impegno che avremmo approfondito questa richiesta e nel caso in cui avremmo fatto un ulteriore approfondimento e portato una proposta.

Per fare le cose serie ci vogliono dei tempi, quindi bisogna mettersi d’accordo o si è democratici e quindi si ascolta il Consiglio comunale, si recepiscono le proposte e quindi si… di conseguenza si agisce e poi non si può venire a dire però era il 2018, beh, l’abbiamo fatto nel 2019. L’importante è che le cose non rimangano nel cassetto come ho visto per molti anni quando il Centrosinistra governava questa città.

No, beh caro… è così, siccome io ero qua e quindi le ho viste queste cose, noi le cose le facciamo e quando… e quindi ascoltiamo anche il Consiglio, quando si ascolta il Consiglio i tempi bisogna poi rispettarli e quindi si può perdere anche qualche mese.

Per quanto riguarda i marciapiedi, Treviglio l’abbiamo ereditato in un certo modo e in questi anni, in questi otto anni che lei dice, non siamo rimasti con le mani in mano. Lei… vi posso far vedere quanti interventi abbiamo fatto. Abbiamo finito? No, perché abbiamo ereditato una situazione disastrosa.

Poi dice si va sempre a ritroso, in questi otto anni, anno per anno abbiamo fatto degli interventi e guarda caso questi interventi li abbiamo fatti spesso e volentieri incontrandoci, confrontandoci con come noi, qua c’è la consigliera che spesso e volentieri è venuta agli incontri che facciamo prima del Piano delle Opere Pubbliche e fino adesso abbiamo trovato un accordo, spesso sul da farsi.

C’è tanto da fare, siamo d’accordo, lo faremo, faremo tutto, cerchiamo di farlo, i tempi è necessario che ci siano perché non è che possiamo con un colpo di bacchetta magica riuscire a fare tutto quello che in vent’anni non è stato fatto, lo stiamo facendo con i tempi necessari.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Punto n. 3 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dal Consigliere Sonzogni prot. n.

47371/2019, riguardante l’iter di vendita o liquidazione delle azioni della Società Autostrade Lombarde - BREBEMI”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 3 all’ordine del giorno, “Interpellanza presentata dal Consigliere Sonzogni riguardante l’iter di vendita o liquidazione delle azioni della Società Autostrade Lombarde - BREBEMI”.

“Il sottoscritto Stefano Sonzogni in qualità di consigliere comunale del Gruppo del Partito Democratico, premesso che con deliberazione 102/2018 il Consiglio comunale approva il Piano di razionalizzazione periodica alle partecipazioni societarie, di cui l’articolo 20 del Decreto legislativo 175/2016, con tale atto il Consiglio ha disposto la cessione onerosa, la partecipazione societaria consistente in 410.420 azioni, pari allo 00877 per cento del capitale sociale in Autostrade Lombarde SPA holding di controllo di BREBEMI SPA, concessionaria dell’omonima autostrada.

Con determinazione dirigenziale 607/2019 è stata indetta la procedura d’asta per la vendita alla partecipazione con base d’asta di euro 434.232, 01. La notizia è apparsa sulla stampa, l’asta risulta essere andata deserta. Ai sensi dell’articolo 24, comma 5, del Decreto legislativo 165/2016, cui rinvia l’articolo 20, comma 7 dello stesso decreto, in caso di mancata alienazione entro un anno dalla ricognizione alla partecipazione allo stesso liquidata in denaro secondo i criteri di valorizzazione fissati dall’articolo 2437 ter, secondo comma Codice Civile, con l’applicazione al procedimento erogato dall’articolo 2437 quater, sempre del Codice Civile.

Si registra un turno di pronunciamenti giurisprudenziali in specie dal Tribunale Civile Sezione Specializzata per le imprese di Brescia tendenti a limitare o ad escludere l’operatività dell’anzidetto meccanismo di liquidazione di denaro.

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Tutto ciò premesso, chiede all’Assessore competente di riferire sullo stato dell’iter di vendita o liquidazione delle azioni Autostrade Lombarde possedute dal Comune”.

Risponde il Segretario. Prego.

MENDICINO – Segretario Generale

Sì. Gli uffici hanno seguito nei tempi e nei modi stabiliti dal Consiglio comunale, con deliberazione dello scorso dicembre al Piano di razionalizzazione delle partecipate, la decisione di uscire da Autostrade Lombarde. Per cui a giugno il dirigente del settore finanziario ha bandito l’asta per la vendita, che è andata deserta, gli esiti di questa gara sono stati pubblicati all’albo nel mese di luglio e a dicembre, quindi come prevede la legge a un anno dalla deliberazione, si andrà a chiedere alla società di liquidare la competenza del Comune, come previsto dagli articoli 247 ter e quater del Codice Civile, secondo quelle modalità. Non sarà, non sarà facile perché il Tribunale amministrativo ha detto di no, negli anni scorsi sia quando l’ha chiesto il Comune di Brescia, quando l’ha chiesto la Provincia di Bergamo, però era in ballo la normativa precedente. Quella del 2016, che è scritta meglio, è più chiara e più netta, è entrata in vigore dopo che era stato depositato l’atto di citazione per le due cause che ho citato, quindi sicuramente a dicembre questa liquidazione il Comune di Treviglio la chiederà e se non verrà data la questione verrà valutata sul piano legale in tutti i mezzi che potremo mettere in atto per avere ragione in un contesto dove c’è una legge chiara e dice che il Comune ha questo diritto di recuperare questa liquidazione. Stiamo parlando di mezzo milione di euro.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Consigliere Sonzogni. Prego.

SONZOGNI

Sì. Grazie per il chiarimento. L’interpellanza aveva proprio questo senso, nel senso di far presente che c’è questa preoccupazione perché ci è nota questa giurisprudenza che si è formata, tra l’altro neanche a farlo apposta, proprio a partire dalle richieste di uscita dal capitale che riguardano Autostrade Lombarde, quindi che riguardano la BREBEMI, pronunce assolutamente diciamo opinabili nelle loro motivazioni.

Potenzialmente le stesse cose la holding potrebbe tentare di farle valere anche con la nuova normativa in realtà, perché si basano su un’interpretazione abbastanza pretestuosa del concetto di strumentalità rispetto alle competenze dell’Ente. Sono arrivati a dire con queste sentenze che anche il Comune di Brescia in fondo ha un nesso di strumentalità con la sua partecipazione in BREBEMI nonostante certamente ai Comuni non competa occuparsi di progettare e costruire strade di collegamento fra più Comuni, come in teoria si sarebbe potuto dire per una Provincia.

Per cui, ecco, su questo vi pregheremmo, appunto trattandosi di una somma anche considerevole, di tenerci informati perché è evidente che l’effetto sul bilancio comunale è importante. Potrebbe essere che il Comune debba in seguito esercitare questo diritto di uscita, non è un vero e proprio diritto di recesso, ma insomma ha un meccanismo che in qualche modo è simile, e quindi è bene ovviamente che non si formi una giurisprudenza negativa anche rispetto al Comune di Treviglio, per cui ci aspettiamo insomma che ci sia la massima attenzione su questi profili, che sono profili molto delicati proprio perché sono attualmente in divenire dal punto di vista dell’interpretazione giurisprudenziale. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere.

Punto n. 4 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni e Ronchi prot. n.

47373/2019, riguardante l’accertamento sui tributi”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 4, “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni e Ronchi riguardante l’accertamento sui tributi”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che nei mesi scorsi risultano accertati dall’Ufficio Tributi numerose irregolarità a carico dei cittadini trevigliesi relativamente agli omessi o parziali

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versamenti monetari riferiti agli anni 2014 e ’15. La verifica sul corretto versamento dell’imposta dovuta è dovere dell’Amministrazione efficiente, segnale di rispetto per tutti i contribuenti onesti.

Dal giugno 2011 Treviglio è amministrata dalla medesima compagine politica di Centrodestra. Per i tributi non versati la sanzione prevista è pari al 30 per cento dell’imposta e se ora sono state accertate irregolarità nel conteggio del 2015 è logico aspettarsi a seguire gli accertamenti relativi agli anni successivi 2016, ’17, ’18, per ognuno dei quali la sanzione prevista è sempre il 30 per cento. L’accertamento eseguito nell’anno successivo al periodo d’imposta consente al cittadino il ravvedimento operoso con sanzioni sull’imposta omessa o parzialmente versata limitata al 3 per cento e molto inferiore al 30, che si ripeterà per molti contribuenti trevigliesi per quattro o cinque anni, superando così in molti casi la sanzione all’imposta.

Ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali chiedono al signor Sindaco e alla Giunta di sapere per quale motivo gli accertamenti sui tributi dovuti non siano stati eseguiti con puntualità avendo cura di garantire all’Amministrazione la riscossione dell’imposta con maggior puntualità, consentendo al cittadino distratto e impreciso di regolarizzare la sua posizione di contribuente senza sentirsi vessato da sanzioni onerose a causa del ritardo dell’Amministrazione nell’accertamento dell’irregolarità”.

Risponde l’Assessore Vailati. Prego.

VAILATI – Assessore Grazie, Presidente.

In relazione all’interpellanza dei Consiglieri Molteni e Ronchi in merito agli accertamenti sui tributi si relaziona quanto segue.

È necessario premettere che l’attività di accertamento dei tributi è un’attività doverosa e che permette di recuperare risorse a favore della collettività tutelando i contribuenti onesti, garantendo così una maggiore equità fiscale. In particolare l’attività è regolata dall’articolo 1, comma 161, 162, 163 della legge 296 del 2006, che dispongono tra l’altro che gli avvisi di accertamento devono essere notificati a pena di decadenza entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Pertanto è proprio il legislatore ad aver fissato un termine ritenuto congruo per permettere agli enti un controllo sulle diverse annualità, contemperando gli interessi erariali con quelli di efficienza e buon andamento degli uffici.

Ancora da un punto di vista legislativo le sanzioni sono regolate dai decreti legislativi 471, 472, 473 del 1997, che dispongono una riserva di legge per le stesse sanzioni, nel senso che il loro ammontare è determinato dalla legge senza che l’ufficio possa procedere in maniera difforme, in particolare la sanzione del 30 per cento correlata agli omessi e parziali versamenti.

Venendo nel caso specifico evidenziato nell’interpellanza, si precisa che l’articolo 13 del Decreto legge 472/97 relativo alla possibilità di ravvedimento recita quanto segue: “La sanzione è ridotta sempre che la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziati accertamenti, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza” e quindi un accertamento effettuato l’anno successivo all’errore, esempio 2000… esempio 2018 notificato nel 2019, di fatto eliminerebbe del tutto la facoltà del contribuente di ravvedersi, che viceversa rimane una strada percorribile, anzi, consigliata dagli uffici quando un contribuente riceve un accertamento per gli anni pregressi. L’ufficio inoltre ai sensi del vigente regolamento sulle entrate può concedere rateazioni qualora il contribuente avesse una temporanea difficoltà nei versamenti.

Un’altra cosa da considerare, le eventuali variazioni che possono apportare delle modifiche al calcolo dell’imposta, sia IMU che TARI per esempio, devono essere presentate entro il 31 12 dell’esercizio successivo a quello della verifica, quindi una variazione del 2018 deve essere presentata entro il 31/12/2019.

Pertanto anche in caso si riscontrino difformità non è possibile prevederlo entro tale termine, prima di tale termine perché devi dare la possi… si deve dare la possibilità al contribuente eventualmente di presentare la variazione e quindi questo si ripercuote sull’anno successivo.

Inoltre per i tributi degli enti locali, per esempio l’IMU, il ravvedimento è possibile solo per l’anno precedente, quindi nell’esercizio 2019 posso ravvedere il 2018, non è possibile il ravvedimento lungo, come peraltro è previsto per le altre tipologie di imposte.

Allora, quanto detto sopra si riferisce in particolare all’IMU, un ulteriore passaggio invece è necessario per la TARI.

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Questo tributo diversamente dal precedente non è in autoliquidazione e quindi i contribuenti ricevono direttamente al domicilio l’importo dovuto con le relative scadenze stabilite dal Consiglio comunale. Successivamente al primo invio l’ufficio provvede a sollecitare eventuali ritardi già nel mese di luglio con un avviso bonario e per coloro che ancora non adempiono al versamento dovuto si procede all’accertamento vero e proprio.

Come voi sapete queste lettere di comunicazione così formale… informale vengono già… sono già attive dal 2017, quindi dal 2017 noi verifichiamo per la TARI, in quanto è un contributo da noi calcolato, se per esempio non è arrivato il versamento della prima rata già facendo una comunicazione.

Diversi sono gli accertamenti per l’omessa o infedele denuncia, perché in quel caso l’ufficio per esempio se rileva locali non dichiarati o metrature inferiori deve per forza procedere all’accertamento. Anche qui però il termine per la presentazione di eventuali variazioni è entro il 30 giugno dell’esercizio successivo, quindi anche qui c’è un differimento dei termini che ti dà la possibilità di verificare qualora ci siano delle modifiche nell’anno successivo.

Quindi ricapitolando rispetto alle richieste dei consiglieri, gli accertamenti vengono eseguiti nei termini previsti dal legislatore. Proprio il fatto di non accertare l’anno immediatamente precedente lascia aperta la possibilità ai contribuenti di ravvedersi con sanzioni ridotte. L’applicazione delle sanzioni segue rigorosamente il principio costituzionale della riserva di legge. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Consigliere Molteni.

MOLTENI

Grazie, Presidente.

Ringrazio l’Assessore Vailati per la risposta. Ovviamente l’intento dell’interpellanza non era tanto quello di capire la normativa che conosciamo e sappiamo la sua articolazione e come viene applicata, il fatto che, giustamente lei sottolineava, come il pagamento dei tributi sia una risorsa per la collettività, a maggior ragione per chi invece non li paga nei tempi stabiliti o negli importi stabiliti.

Semplicemente noi volevamo capire perché in un recupero crediti, che più volte nei bilanci avete sottolineato come questa Amministrazione fosse puntuale nell’attuarla… nell’attuarli, un’Amministrazione che governa la città da otto anni, di conseguenza il fatto, prendo atto delle scadenze, poi adesso sarebbe stato bello richiedere, però sarebbe stato un lavoro particolarmente oneroso anche per gli uffici, richiedere una sorta di statistica sui pagamenti effettuati nell’anno… - scusi - dopo una scadenza di un anno, quali sono stati pagati dopo più anni, quale sono state le rilevazioni – scusate, ma c’è una mosca - rilevazioni a cinque anni dal pagamento, quindi poter fare una statistica, più che altro perché va bene colpire i furbi giustamente, però alle volte le imposte magari vengono sbagliati i calcoli e quindi non è dolosa ma è colposa da parte di colui che paga. Di conseguenza noi intervenivamo da questo punto di vista.

Io mi metto nei panni di colui che paga una tassa sbagliando il calcolo dell’importo perché non conosce bene la normativa, per carità, capisco che la legge non ammette ignoranza, e quindi sbaglia nel calcolo dell’importo e non venendo rilevata subito l’infrazione si trova una maggiorazione del 30 per cento, che non è veramente… è un terzo dell’intero importo e quindi da questo punto di vista secondo la nostra visione, se si fosse… se si potesse intervenire immediatamente diverrebbe più facile per l’Amministrazione recuperare subito i crediti e da parte della… del cittadino non vedersi un’imposta maggiorata di un terzo del pagamento totale.

Quindi questo era il senso dell’interpellanza, poi entrare nello specifico dei numeri per poter capire, al di là delle segnalazioni che ci sono giunte, poter capire il Comune di Treviglio per quello che riguarda i monetari, i pagamenti come sono nella puntualità e come sono le riscossioni dei crediti nell’arco dei cinque anni, può essere un range temporale che ci aiuta a capire il fenomeno, ad interpretarlo, però, ripeto, dal nostro punto di vista la riscossione immediata o meglio l’accertamento immediato della riscossione non graverebbe sulle tasche del cittadino e permetterebbe al Comune di riscuotere immediatamente i tributi.

Facendo l’avvocato del diavolo io potrei aspettare volutamente più tempo nel verificare il tributo pagato sapendo che comunque ho una maggiorazione nella riscossione e di conseguenza ho ogni volta un terzo in più del pagamento. Ripeto, faccio l’avvocato del diavolo, chiaramente - vedo

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l’Assessore che sorride - è una provocazione voluta ma per far capire che questo era il senso dell’interpellanza, quindi andare incontro al cittadino che io mi metto nei panni, come diceva Mike Bongiorno, della casalinga di Voghera che magari non ha a disposizione un commercialista o comunque non… per non colpa, ripeto, bonariamente sbaglia il calcolo del… e quindi, cioè… o il Comune per X motivi. Io non penso che siano solo furbi o ci siano solo sprovveduti, può capitare e quindi questo era il senso dell’interpellanza.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Quindi si dichiara come, Consigliere?

MOLTENI

Pienamente soddisfatto a metà, si può dire?

COLOGNO – Presidente del Consiglio Perfetto. Grazie.

Punto n. 5 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Ronchi e Molteni prot. n.

47373/2019, riguardante l’installazione del tasto a chiamata dei semafori per i non vedenti”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al quinto punto, “Interpellanza presentata dai Consiglieri Ronchi e Molteni riguardante l’installazione del tasto a chiamata dei semafori per i non vedenti”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che tra il 2000 e il 2005 sono stati installati a Treviglio semafori sonori che permettono ai non vedenti di attraversare gli incroci in completa autonomia, l’impianto semaforico che si trova fra viale de Gasperi e viale Monte Grappa, il tasto di chiamata sonora su un palo su quattro, nei lati in cui non c’è bisogna affidarsi alle fortune o a qualche passante comprensivo e collaborativo mettendo a repentaglio l’incolumità dei non vedenti in fase di attraversamento dell’incrocio.

Ciò premesso i Consiglieri comunali chiedono al signor Sindaco e alla Giunta di sapere per quale motivo tali semafori sono sprovvisti del tasto di chiamata, se sia previsto un intervento per sanare tale situazione”.

Risponde l’Assessore Mangano. Prego.

MANGANO – Assessore Grazie, Presidente.

Con riferimento all’interpellanza in oggetto inerente la non adeguatezza per non vedenti dell’impianto semaforico posto all’incrocio tra viale de Gasperi e viale Monte Grappa, si riferisce quanto segue, in particolare elenchiamo tutti gli atti che sono stati posti in essere a supporto dell’iter che è stato seguito.

Con delibera della Giunta comunale del 24/10/2018 è stato approvato il progetto definitivo inerente l’adeguamento per i non vedenti dell’incrocio semaforico in oggetto e della realizzazione di un percorso tattile di collegamento tra la stazione centrale e il centro città, comportante una spesa presunta di 50.000 euro, delle quali 46.267 per opere in appalto e 3.732 quali somme a disposizione ed autorizzata la presentazione di domanda di contributo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Con nota del 30/10/2018 è stato chiesto di essere ammessi al finanziamento previsto nel bando per l’assegnazione del finanziamento a favore dei Comuni per la realizzazione di attraversamenti semaforizzati adeguati alle esigenze per non vedenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Con comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’11/2/2019 è stata comunicata assegnazione del contributo per la realizzazione del progetto.

Con nota del Comune di Treviglio del 17/4/2019 è stata inviata copia della convenzione relativa ad assegnazione contributo per la realizzazione del progetto di adeguamento dei semafori alle esigenze dei non vedenti, bando del 25/9/2018.

Con comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 18/6/2019 è confermata la registrazione della convenzione sottoscritta.

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Con determina dirigenziale del 22/8/2019 è stato accertato il contributo statale di complessive 25.000 euro.

Si è di seguito proceduto all’approvazione del progetto esecutivo ed all’espletamento delle selezioni per l’affidamento dei lavori stradali, impiantistici e di segnaletica. L’inizio dei lavori è previsto nel prossimo mese di ottobre.

Quindi quanto rilevato dal Consigliere rientrava nella programma di questa Amministrazione, soltanto che dovendo fare un intervento che non si limita soltanto all’inserimento del tasto sonoro, ma c’è un cambiamento totale dell’impianto con l’aggiunta del percorso tattile che costa circa 25.000 euro. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Consigliera Ronchi. Prego.

RONCHI

Grazie, Presidente e grazie Assessore della risposta.

Proprio stasera in Consiglio l’interpellanza del Consigliere Calvi ci ricordava la Convenzione di New York del 2006, quindi l’approvazione, il recepimento di tutti gli ordinamenti nazionali della Carta dei Diritti delle persone disabili, e sappiamo bene quanto l’adeguamento di queste strutture permetta l’autonomia, l’indipendenza e l’emancipazione, per cui siamo molto contenti che arriverà in porto questa opera. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Quindi si dichiara soddisfatta?

RONCHI

Pienamente soddisfatta.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Punto n. 6 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni e Ronchi prot. n.

47374/2019, riguardante la limitazione da parte dei Consiglieri comunali all’accesso del protocollo”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora all’ultimo punto… all’ultima interpellanza, “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni e Ronchi riguardante la limitazione da parte dei Consiglieri comunali all’accesso del protocollo”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che da alcuni mesi la consultazione del protocollo comunale riservati ai consiglieri comunali risulta limitata a numerosi capitoli indicati come protocollo riservato per i quali non viene indicato né il mittente, né il destinatario, neppure l’oggetto. Più recentemente non è più possibile nemmeno per i capitoli protocollo visualizzare il documento protocollato ed eventuali allegati. La consultazione al protocollo, come sancito dal Regolamento comunale, è attività indispensabile all’esercizio delle funzioni del consigliere comunale che non può essere limitata all’accessibilità… nell’accessibilità e nella conoscenza di atti e documenti regolarmente registrati.

Ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali chiedono al signor Sindaco e alla Giunta di sapere quali siano attualmente i nuovi criteri di accesso al protocollo riservato ai consiglieri comunali, per quale motivo sia stata operata limitazione all’accesso rilevata, diversamente se vi sia stato un problema di carattere tecnico”.

Risponde il Segretario. Prego.

MENDICINO – Segretario Generale

Ecco, colgo l’occasione dell’interpellanza presentata dai Consiglieri Ronchi e Molteni per illustrare in dettaglio termini e modalità del diritto d’accesso dei consiglieri comunali.

Sino allo scorso primo settembre la consultazione del protocollo comunale era accessibile tramite

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accredito da remoto per tutta la posta salvo alcune limitate materie riservate attinenti i servizi sociali, affido minori e simili, e il personale misure disciplinari, assistenziali, previdenziali e simili, questo per la necessità di garantire il rispetto della privacy su materie sensibili dopo l’interessamento del DPO della privacy, responsabile della privacy di Treviglio. A decorrere dal 2 settembre la visibilità è stata definita secondo le linee guida della più recente giurisprudenza amministrativa del Ministero dell’Interno e della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi.

In sintesi l’accesso al protocollo informatico è garantito in tutte le materie dal 2 settembre, quindi anche in quelle prima precluse perché riservate. L’accesso è consentito però in relazione a soli dati di sintesi, numero di registrazione del protocollo, ricavabili dalla consultazione telematica, data, mittente e destinatario, modalità di acquisizione, oggetto, non al contenuto dei documenti la cui visione resta soggetta alla normativa ordinaria in materia di accesso alle sue regole, tra queste la necessità di richiesta specifica da parte del Consigliere, non di motivazione, perché non siamo nell’ambito della 241, ma nell’ambito dell’articolo 43 del Testo Unico.

I consiglieri hanno quindi la possibilità di trarre dal protocollo informatico ogni informazione utile per poter successivamente chiedere l’accesso completo ai documenti di loro interesse. Questa modalità operativa di esercizio del diritto di accesso da parte del consiglieri consente di garantirlo ottemperando al tempo stesso al dovere di garantire il diritto alla privacy.

L’indirizzo interpretativo che ho qui illustrato è ormai consolidato. In proposito allego alla nota che dopo verrà consegnata ai consiglieri la sentenza del TAR Basilicata del 2019 perché é la più recente.

La consultazione ed acquisizione rimane soggetta a ordinarie regole in materia di accesso, tra le quali la necessità di richiesta specifica, un approfondimento dottrinale ricco di citazioni giurisprudenziali. Ne voglio citare solo una per non tirarla troppo in lungo, sempre una delle recenti. Il TAR Sardegna che dice: “Il contenuto della… il diritto non può essere esteso al contenuto della documentazione in arrivo o in uscita dall’Amministrazione, che è soggetta alle ordinarie regole in materia di accesso, tra le quali la necessità di richiesta specifica, ma i soli dati di sintesi ricavabili dalla consultazione telematica del protocollo, quindi numero di registrazione, data, mittente e destinatario e modalità di acquisizione, oggetto”.

Ecco, è un indirizzo che è assolutamente consolidato, univoco, uniforme e garantisce comunque un’accessibilità che è a 360 gradi, cioè non ci sono materie precluse, e oltre questo, che è un dato, diciamo, di tipo giuridico, aggiungo, ricordo quell’impegno dell’Amministrazione comunque a informare i consiglieri in materia di contenziosi che possono riguardare il TAR, la Corte dei Conti, eccetera, che ci eravamo presi in questo Consiglio qualche mese fa. Questo è il quadro.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie.

Consigliere Molteni.

MOLTENI

Grazie, Presidente. Ringrazio il Segretario comunale.

Sì, nel frattempo, dal protocollo, da quando ho protocollato l’interpellanza a oggi sapevo di questo cambio, nel senso ho avuto modo di documentarmi in merito a questo cambio. Volevo chiedere alcune delucidazioni in merito, perché mi confrontavo anche con altri consiglieri comunali - ci corregga eventualmente qualora non fossi preciso - di una sentenza del Consiglio di Stato, penso dello stesso tenore di questa del TAR della Basilicata in merito all’accesso ai documenti del protocollo.

In secondo luogo, rileggendo il regolamento di svolgimento dei lavori del Consiglio comunale mi pare che forse si debba intervenire per colmare una lacuna in tal senso, al netto di questo nuovo aggiornamento giurisprudenziale, in modo tale che ci sia a 360 gradi una normativa ben recepita anche dal Regolamento del Consiglio comunale.

In ultima istanza, vero, noi abbiamo la possibilità una volta rilevato i punti principali, gli spunti principali, di poter fare l’accesso agli atti, capisco che non ci sia una metodologia di sollecitazione per l’accesso agli atti perché c’è tempo 30 giorni per avere i documenti, spesso e volentieri i documenti arrivano proprio all’ultimo giorno utile. Non abbiamo più le Commissioni consiliari, torniamo ancora al cane che si morde la coda, su cui più volte noi dell’opposizione abbiamo battuto il dito e cioè, okay, fare opposizione è complicato in una città come Treviglio, che è una

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città di medie dimensioni e che quindi ha un apparato burocratico amministrativo importante, gli spunti sono sempre tanti, avere i documenti spesso dopo 30 giorni si rischia di ricevere la documentazione quando ormai i buoi sono scappati dal recinto, per così dire.

Quindi, ecco, se fosse possibile, capisco che non è norma… non si può normare un passaggio di questo tipo, però ogni qualvolta noi chiediamo l’accesso agli atti di poter avere i documenti il prima possibile al netto dell’impegno che hanno poi gli uffici comunali nel reperire la documentazione, ecco.

MENDICINO – Segretario Generale

Ecco, gli uffici hanno indirizzo di dare ai consiglieri entro dieci giorni e quello assolutamente…

quando ci sono stati casi di una documentazione voluminosa, mi ricordo il Consigliere Calvi l’anno scorso, è stato avvertito, gli è stato spiegato, ma sono casi… in genere non si superano mai i dieci giorni, non si arriva ai trenta assolutamente, ecco.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Segretario.

Punto n. 7 all’o.d.g.: “Approvazione del Bilancio Consolidato – Esercizio 2018 ai sensi del d.lgs n. 118/2011 e s.m.i.”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 7, “Approvazione del Bilancio Consolidato - Esercizio 2018”.

Prego, Assessore Vailati, a lei la parola.

VAILATI – Assessore Grazie, Presidente.

Allora siamo al terzo anno del Bilancio Consolidato per il nostro Ente. Il Consolidato parte dalla delibera di Giunta comunale, la delibera del 29 di agosto 2019, dove viene individuato il gruppo Amministrazione Pubblica del Comune di Treviglio e poi il perimetro di consolidamento. A decorrere dall’esercizio 2019, quindi con riferimento ai dati dell’esercizio 2018, la definizione di società partecipata è estesa alle società nelle quali la Regione o l’ente locale possiede direttamente o indirettamente una quota pari al 20 per cento o 10 per cento se trattasi di società quotate.

E’ in ogni caso considerata irrilevante la quota di partecipazione inferiore all’un per cento.

Il gruppo Amministrazione Pubblica è il seguente: abbiamo YGEA S.r.l. come società controllata, Treviglio Futura S.p.A. come società controllata, la SABB è una società partecipata al 14,89 per cento, senza affidamento diretto per i servizi pubblici locali e quindi percentuale anche inferiore al 20 per cento; la Cogeide con 18 e 62, vi è però una partecipazione del socio privato, quindi è esclusa dal GAP; UniAcque S.p.A. 2,51, società partecipata senza affidamento diretto, quindi è esclusa; abbiamo poi Anita S.r.l. 15,25 società partecipata, ma senza affidamento diretto, con quota inferiore al 20 per cento; Autostrade Bergamasche 0,5, quindi società peraltro con socio privato e quindi la percentuale è irrilevante; Autostrade Lombarde S.p.A. 0,08, stesso discorso della precedente; Risorsa Sociale Gera D’Adda 26,75 per cento, azienda speciale consortile, ente strumentale partecipato, quindi si consolida; Fondazione Anni Sereni Treviglio Caravaggio e Fara Gera d’Adda ONLUS, dove non vi è una vera e propria partecipazione e quindi la Fondazione tra l’altro è esclusa, ai sensi dell’articolo 11 del decreto legge 135/2018. Abbiamo così individuato nell’elenco le società che vengono conglobate nel Consolidato.

Abbiamo due metodi, il metodo integrale e il metodo partecipato.

Il metodo integrale si utilizza per la società YGEA S.r.l. perché è partecipata al 100 per cento e Treviglio Futura, 100 per cento, mentre il metodo partecipato, cioè considerato… considerando i valori in base alla percentuale di possesso del capitale sociale, Risorsa Sociale Gera d’Adda.

Quindi passiamo, a questo punto, dopo aver individuato le società che si collocano nel Bilancio Consolidato, a stabilire gli stessi criteri di valutazione, cioè devono esserci i criteri di valutazione omogenei. Pertanto si prendono come riferimento i bilanci, per quanto riguarda il nostro Ente il Consuntivo dell’anno 2018, per quanto riguarda invece le società il Bilancio depositato nell’anno 2019 riferito all’anno 2018.

Come sapete le società hanno dei criteri di individuazione e di redazione dei bilanci che

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stabiliscono un criterio di competenza, diverso è il criterio dell’ente locale.

Quindi inseriti tutti questi dati vengono elisi quei dati in comune, per esempio i crediti che sono magari debiti nell’ente, oppure i crediti dell’ente che sono debiti nelle partecipate. In più vengono elise anche le quote di partecipazione, cioè il patrimonio netto della società con l’importo della partecipazione che si trova nel bilancio dell’ente.

Anche i ricavi e i costi che generano delle poste comuni vengono tolti, ma perché? Per evitare che ci siano dei valori gonfiati nel… e che quindi possono essere doppi debiti o doppi crediti, per questo vengono elisi.

Il risultato quindi, mettendo insieme tutti questi dati, porta ad un’elaborazione di un conto economico consolidato e di uno stato patrimoniale consolidato.

Un’ulteriore nota in riferimento allo stato patrimoniale consolidato, voi sapete che va beh, il criterio, i nostri costi e ricavi dell’Ente sono quelli che risultano nella parte corrente. Per quanto riguarda invece lo stato patrimoniale è uno stato patrimoniale un po’ anomalo che per l’Ente non è molto significativo, perché? Perché noi andiamo ad inserire delle poste che sono solo figurative che in realtà nelle società di capitali vengono considerati costi. Per esempio l’accantonamento del TFR, che nel bilancio dell’ente non c’è, così come gli accantonamenti e gli ammortamenti.

Quindi gli ammortamenti li inseriamo a livello figurativo, mentre nei bilanci delle società diventano costi. Per questo abbiamo una situazione, un risultato finale che prende in considerazione tutti questi valori e di fatto la conclusione è che il valore dello stato patrimoniale risulta un valore negativo, ma perché abbiamo più di 6… quasi 7 milioni di euro tra ammortamenti e fondi che vengono inseriti solo a livello figurativo.

Per quanto riguarda i pareri abbiamo recepito il parere, va beh, di regolarità tecnica, di regolarità contabile, e anche il parere favorevole del Collegio dei Revisori. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a prenotarsi.

Non ci sono prenotazioni, per cui pongo in votazione il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Approvazione del Bilancio Consolidato, esercizio 2018”.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Hanno votato contro il Consigliere Calvi, il Consigliere Pignatelli, la Consigliera Ronchi, il Consigliere Molteni, la Consigliera Rossoni e il Consigliere Sonzogni.

A favore gli altri.

Mettiamo ora in votazione l’immediata esecutività della delibera.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Si sono astenuti il Consigliere Calvi e il Consigliere Pignatelli.

Hanno votato contro la Consigliera Ronchi, il Consigliere… mancavo io, chiedo scusa, mancava il mio voto che è favorevole.

Hanno votato contro la Consigliera Ronchi, il Consigliere Molteni, la Consigliera Rossoni, il Consigliere Sonzogni.

A favore gli altri.

Il punto all’ordine del giorno è approvato.

Punto n. 8 all’o.d.g.: “Ratifica variazione d’urgenza al Bilancio di previsione finanziario 2019-2021 (Art. 175, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000) assunta dalla Giunta comunale con deliberazione n. 95 del 12/08/2019”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Andiamo ora al punto n. 8: “Ratifica variazione d’urgenza al Bilancio di previsione finanziario 2019-2021 assunta dalla Giunta comunale con deliberazione 95 del 12 agosto 2019”.

Prego, Assessore Vailati, a lei la parola.

VAILATI – Assessore

Grazie. Chiediamo al Consiglio la ratifica della variazione d’urgenza che è stata deliberata dalla Giunta comunale il 12 agosto 2019. Sono state quindi apportate in via d’urgenza le variazioni al

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Bilancio di previsione 2019/2021. I requisiti d’urgenza del provvedimento surrogatorio adottato dalla Giunta sta nella necessità di effettuare quanto prima gli interventi finalizzati alla messa in sicurezza del Palazzetto dello sport ed alla prevenzione di eventuali ulteriori danni al patrimonio comunale a seguito della tromba d’aria che ha investito la città di Treviglio il 2 agosto 2019.

Abbiamo reperito le risorse e quindi abbiamo provveduto a fare la variazione per poter finanziare anche i lavori di somma urgenza e comunque per determinare poi quelle che erano le necessità di spesa. Abbiamo applicato un avanzo di amministrazione vincolato per euro 96.000, che era relativo all’IVA destinata per gli investimenti e che quindi abbiamo potuto utilizzare in questa situazione e 474.000 euro finanziato con risarcimento assicurativo.

Vi comunico che è stato aperto prontamente il sinistro, che quindi i periti hanno già, stanno lavorando appunto per stabilire quant’è l’entità del rimborso ed in ogni caso è prudenziale e prevedibile una somma di 474.000 euro che abbiamo inserito per lo stanziamento. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a prenotarsi.

Consigliera Rossoni. Prego.

ROSSONI

Io ho solo una domanda in realtà, cioè volevo sapere visto che purtroppo eventi straordinari, diciamo, come la tromba d’aria, visti i cambiamenti climatici sono, temo, ormai da prendere in considerazione, mi domandavo se avevate adottato dei particolari accorgimenti per evitare appunto questi fenomeni che purtroppo temo stiano diventando strutturali, cioè rifate esattamente la copertura come prima o ci sono degli accorgimenti volti… - è una domanda riferita alla delibera, non so chi può rispondere - volti a evitare appunto che possano o comunque a tenere in considerazione appunto questo problema che ormai sta diventando ripetitivo e quindi bisogna cominciare a prenderlo in considerazione.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Consigliere Sonzogni. Prego. Facciamo il giro degli interventi.

SONZOGNI

Sì. Grazie, Presidente. Due domande. Diciamo nell’immediatezza del fatto il Sindaco, se non ricordo male, aveva fatto riferimento a una richiesta di stato di calamità e vorremmo capire poi che iter ha avuto questa richiesta, se c’è una, come dire, un’aspettativa fondata, che possa esserci un riconoscimento oppure no, qual è la somma che eventualmente potrebbe essere percepita a questo titolo, e poi vorremmo anche capire se la copertura assicurativa si è dimostrata sufficiente a coprire il danno che si è verificato o se, alla luce di quanto accaduto, si ritenga di eventualmente fare una “manutenzione”, tra virgolette, delle coperture assicurative per avere una copertura magari più ampia, adesso non mi è chiaro ovviamente questo aspetto, però, appunto come si diceva prima, purtroppo con il rischio che questi eventi siano più frequenti bisogna anche ragionare in termini di una copertura assicurativa magari più efficiente, se questa non è, adesso…

poi ci risponderà su questo. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere Sonzogni.

Altri interventi? Non ci sono altri interventi, per cui il Sindaco per le risposte. Prego.

IMERI – Sindaco

Grazie, Presidente. Beh, prevenire certi fenomeni è abbastanza difficile, sicuramente in fase di progettazione di un edificio nel 2021, ’20, ’19, se ne tiene conto.

La nuova copertura, ed è il motivo per cui stiamo ancora chiudendo l’iter della gara di assegnazione, è una copertura diversa da quella precedente, che ha sostanzialmente delle volte continue con un’elasticità diversa da quella attuale, e c’è uno studio ingegneristico allegato al bando di gara che è il motivo per il quale mentre tutti gli altri appalti si sono già conclusi e i lavori sono già iniziati, anche il parquet, quello della copertura invece attualmente è ancora in fase di richiesta di nuove offerte alle ditte, perché la ditta che si era aggiudicata, diciamo così, la prima

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