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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 28 maggio 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 28 maggio 2019 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Presente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Do la parola al Segretario. Prego.

MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio;

Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Ghiggini Marco; Cologno Andrea; Fumagalli Giancarlo;

Frigerio Lorena; Molteni Eric; Rossoni Laura; Sonzogni Stefano; Ronchi Cristina; Calvi Emanuele;

Pignatelli Gianluca.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Veniamo al primo punto.

Punto n. 1 all’o.d.g.: “Comunicazione Presidente del Consiglio delle donne”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Per errore è stato indicato “Audizione Presidente del Consiglio delle donne”, in realtà c’è una comunicazione da parte della Consigliera Ronchi. Prego.

RONCHI

Grazie, Presidente. Il 17 maggio è stata la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ricorrenza promossa dall’Unione Europea e celebrata dal 2004.

La data scelta non è casuale, coincide infatti con il giorno in cui nel 1990 l’omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’omo-transfobia nel nostro Paese rimane un fenomeno all’ordine del giorno, in assenza anche di una legge che punisca i reati di discriminazione ed istigazione all’odio, richiesta a gran voce da anni dalle associazioni e dalla comunità LGBT.

Mentre in diversi Paesi del mondo l’omosessualità è ancora oggi punita con il carcere, o peggio ancora con la pena di morte, in molti Paesi occidentali, dove grandi passi avanti sono stati fatti negli ultimi decenni sul cammino della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la lotta contro l’omo- transfobia è sempre più spesso diventata il viatico per combattere ogni forma di discriminazione legata all’orientamento di genere.

Su questa tematica da qualche tempo si sta muovendo la letteratura insieme alle altre arti per operare non solo un’attività di sensibilizzazione ma soprattutto di comprensione delle vicende umane che vi ruotano attorno.

“Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei” è un libro uscito nel 2012 che l’attore e scrittore James Lecesne ha trasformato in un romanzo, riprendendo quanto aveva filmato nel suo cortometraggio; è una storia di crescita e di liberazione di un ragazzino etichettato come gay e vittima del bullismo da parte dei suoi compagni.

Il cortometraggio, inoltre, è stata l’idea iniziale da cui è nato il progetto “Trevor project”, che è un telefono amico che ogni anno aiuta centinaia e centinaia di ragazzi, che si interrogano sulla loro identità sessuale, a non lasciarsi abbattere dagli insulti dai maltrattamenti tra le aule della scuola.

Molte celebrità hanno accolto con grande favore questo libro dove il protagonista, appunto, Trevor, che è un ragazzino di 13 anni, socievole, esuberante e spiritoso, ma per il suo modo di porsi nella scuola e anche al di fuori diventa vittima del bullismo.

Nel leggere questa divertente e toccante, ma anche reale storia, il lettore si chiederà cosa si proverà ad essere trattato come un diverso insultato, ogni giorno della propria vita ed essere frainteso anche

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da parte dei propri genitori.

Trevor che ha 13 anni è un inguaribile ottimista, uno spirito effervescente ed entusiasta, ed è un artista in erba che con la sua vita sogna di cambiare il mondo, proprio come Lady Gaga. A scuola però le sue passioni iniziano ad attirargli battutine di insulti e nella sua limpida ingenuità Trevor all’inizio non capisce, e così contribuisce a rinfocolare. Abbandonato dagli amici frainteso dal mondo degli adulti, genitori compresi, Trevor si ritrova presto affibbiata l’etichetta di gay, una storia che si ripete spesso in molte scuole anche nel nostro Paese. Per fortuna però nel caso di Trevor questo è solo l’inizio di un riscatto.

Il “Trevor project”, appunto, come dicevo prima, è un Telefono Amico, è in funzione 24 ore su 24 ed è un’opportunità che permette ai giovani in cerca di se stessi di confidarsi in totale sicurezza e di parlare dei propri dubbi sul proprio orientamento sessuale.

Con il tempo il “Trevor project” si è evoluto, è nato il “Trevor space” che è un portale protetto e sicuro dove i giovani possono conoscersi, offrirsi sostegno e scambiarsi informazioni.

“Ask Trevor” è una sezione invece in cui i ragazzi e le ragazze possono scrivere, porre domande non urgenti e leggere on line le risposte di chi gestisce il progetto, e poi c’è la “Trevor chat” che permette agli adolescenti americani di chattare con consulenti esperti e ricevere un’assistenza prima che il problema esploda.

E’ un progetto americano, ma ci sono anche numeri per cui è possibile chiamare anche dall’Italia.

Ho portato da parte del Consiglio delle donne questa esperienza americana e il Consiglio delle donne desidera con questa dichiarazione celebrare una data significativa in un percorso di libertà, di uguaglianza e di diritti che riguarda l’intera umanità, per difendere una società sempre più giusta e sempre più accogliente. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliera, per l’intervento.

Punto n. 2 all’o.d.g.: “Audizione Amministratore unico SABB S.p.A.”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 2 all’ordine del giorno: “Audizione Amministratore unico SABB S.p.A.”.

Invito il dottor Lizza e anche il dottor Dolci a prendere posto. Grazie.

Prego, Consigliera. Sì, non l’avevo visto. Prego.

ROSSONI

Volevo ringraziare il Consiglio delle donne per aver chiesto a noi Consigliere di voler ricordare questa giornata, come ha ben fatto la consigliera Ronchi a nome appunto di tutte noi.

Volevo richiamare le parole del Presidente Mattarella, che parlando appunto nella giornata internazionale contro l’omofobia, diceva che la lotta all’intolleranza deve essere impegno delle Istituzioni, e quindi proprio accogliendo questo appello il Consiglio delle donne ci ha chiesto di fare questo intervento, intervento purtroppo di grande attualità, perché nonostante la recente legge sulle unioni civili, nonostante diciamo l’evoluzione anche del diritto di famiglia, della società, purtroppo sono in aumento - e questo è un dato dell’Arcigay - i casi di omofobia. Così come, ad esempio, sappiamo che negli atti di bullismo e soprattutto, appunto, l’omofobia colpisce le babygang, i ragazzini, sappiamo che per esempio negli episodi di bullismo il fatto di prendere di mira un ragazzino per il supposto orientamento sessuale purtroppo è uno dei motivi per cui si scatena l’aggressività degli altri.

Quindi c’è molto da fare. Nonostante, appunto, i progressi anche del diritto però resta questo un tabù e una difficoltà che chi ha orientamenti sessuali diversi da quelli accettati socialmente incontra ogni giorno, nonostante appunto anche il dettato dell’articolo 3 della Costituzione che dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,

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innanzitutto, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, c’è ancora molto da fare.

E quindi credo che l’impegno delle istituzioni e l’impegno di tutti noi sia necessario. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere Rossoni.

Torniamo al punto n. 2. La parola al Sindaco.

IMERI - Sindaco Grazie, Presidente.

Abbiamo invitato l’Amministratore unico di SABB, il dottor Lizza, a partecipare al Consiglio comunale odierno, perché il 15 maggio si è tenuta l’assemblea di SABB che ha approvato il bilancio.

Di solito il Consiglio comunale esprimeva un indirizzo al Sindaco o un suo delegato che partecipava in assemblea, ma per motivi legati a tempi tecnici che SABB ha illustrato nel corso dell’assemblea non è stato possibile prevedere questo passaggio, e quindi abbiamo partecipato all’assemblea esprimendo un voto contrario, in coerenza con il mandato del Consiglio comunale ricevuto precedentemente e in coerenza con quella che è stata fin dall’inizio la posizione dell’Amministrazione comunale.

Abbiamo però ritenuto opportuno invitare l’Amministratore unico, sia per relazionare in merito al bilancio, così da fare un punto della situazione su un bilancio che presenta alcune criticità, sia - ed è per questo che c’è anche presente il dottor Dolce - perché legato al bilancio di SABB e alla stessa assemblea del 15 maggio c’è poi stata una successiva assemblea, convocata nello stesso luogo e nello stesso giorno un’ora dopo, in relazione agli sviluppi possibili dell’area, con riferimento alla bonifica che Team avrebbe dovuto realizzare e che non si è concretizzata e agli scenari futuri di quell’area.

Per questo motivo SABB ha commissionato a suo tempo con voto favorevole del Comune di Treviglio uno studio di fattibilità, che è stato poi presentato, che abbiamo trasmesso anche ai Consiglieri comunali, che è stato redatto dal dottor Dolce, che è qui presente.

Quindi l’invito all’audizione rappresenta anche un appuntamento tradizionale con cadenza annuale, non per illustrare semplicemente il bilancio ma per parlare del bilancio 2018, che si è chiuso con una grave perdita, e degli sviluppi futuri, tanto di SABB, quanto dalla partecipazione di SABB in Team, quanto dell’area di proprietà della Team all’interno del Comune di Treviglio.

Ringrazio entrambi per la presenza e cedo la parola al dottor Lizza.

LIZZA

Buonasera a tutti. Ringrazio l’Amministrazione comunale di avermi invitato. Iniziamo subito a raccontare per quanto riguarda il bilancio della SABB per il 2018.

La SABB, voi da diversi anni mi conoscete, non svolge nessuna attività, quindi è una gestione solamente di immobili che ha affittato alle proprie partecipate e gestisce le partecipate, tra cui la partecipata principale è la Geco per quanto riguarda la raccolta dei servizi.

Quindi io mi sono permesso questa sera di fare alcune slide per raccontarvi un attimo l’attività che svolge.

Dagli affitti, come vedete, non ci sono né aumenti, né diminuzioni del fatturato, i ricavi sono sempre quelli e rimangono invariati, e sono gli affitti di locazioni.

Ho suddiviso gli affitti. Quindi alla Geco percepiamo 170.000 circa all’anno… Chiedo scusa se sono passato. 174.949 a 178, che sono gli adeguamenti Istat. Da Ecolegno circa 20.520 e da Eco Inerti 6.800 euro.

Quindi, più o meno, come vedete, dai 202.000 del 2015 ai 206.865 de 2019, che andremo a incassare quest’anno.

I costi più o meno di gestione sono il 75 per cento degli introiti, quindi abbiamo un utile al netto delle imposte di circa 50.000 euro, che con il cash flow riusciamo ad avere 70-80.000 euro

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disponibile come liquidità tutti gli anni.

Posso farvi vedere tipo i debiti che sono, secondo me, importanti per la SABB, che all’inizio del 2014 erano 636.589 tra i debiti entro l’esercizio e oltre l’esercizio. Al termine, al 31 dicembre 2018, l’abbiamo ridotto a quasi 250.000, 249.489.

Il grosso debitore è il mutuo ipotecario che è stato fatto nel 2011 per vent’anni. Sono rate semestrali e, come potete vedere sotto, le rate rimborsate: nel 2014 27.000, 29.000 nel 2015, nel 2016 22.000, nel 2017 18.000 e 17.000 di quota capitale.

Siamo riusciti però risparmiando dei soldi, cercando di ottimizzare le risorse della SABB, circa 330.000 di liquidità che abbiamo immesso, cioè abbiamo ridotto il finanziamento. Quindi a tutt’oggi… o meglio, chiedo scusa, al 31 dicembre 2018 il debito sul mutuo è di 200.000. Quindi siamo riusciti a ottenere anche un risparmio di interessi sulla quota capitale e questi interessi generano ulteriore liquidità da immettere poi in riduzione del mutuo.

Posso farvi vedere anche per il mutuo, le rate dal 2011, i passaggi dal 2011 al 2018, potete dire le quote rimborsate e l’importo che abbiamo versato in eccedenza per ridurre il mutuo in anticipo, quindi 130.000 nel 2015, 100.000 nel 2016 e circa 91.000 per arrotondare i 200.000 euro.

Passiamo al conto economico. Ho cercato di essere un po’ succinto per raccontare un attimo. Potete vedere ancora i ricavi. I costi più o meno sono in linea, 158.000 nel 2015, 145.000 nel 2016, nel 2017 193.000, perché c’erano diverse consulenze per quanto riguarda la bonifica della Team, perché ci siamo avvalsi anche di un consulente tecnico ambientale per questo tipo di lavoro, e nel 2018 chiudiamo con una perdita di 2.150.441.

Mi sono permesso di mettere in rosso le due voci, per cui abbiamo questa perdita. Una è per quanto riguarda la svalutazione, parto dall’ultima che è la svalutazione della Team, di 478.460, che era il valore della Team che era iscritto in bilancio.

Abbiamo eseguito degli accantonamenti per 1.714.570, che è il 50 per cento del costo di bonifica dell’area, questo perché? Perché fino al 21 maggio 2018 la bonifica, degli accordi stipulati e comunque dalla presentazione delle domande in Regione Lombardia, era in carico alla Team, non essendo più in carico alla Team, perché è andata in liquidazione, di cui abbiamo svalutato anche la quota, automaticamente è ritornata più o meno in carica alla SABB. Perché è tornato in carica alla SABB il costo della bonifica? Perché c’è un procedimento da parte della Provincia di Bergamo che ha individuato ben quattro soggetti, tra cui anche la SABB, e dobbiamo procedere alla bonifica dell’area.

Abbiamo deciso di fare il 50 per cento dell’accantonamento, perché di questi quattro soggetti due soggetti non svolgono più l’attività, quindi rimangono solamente due operatori, che saremo noi come SAAB e l’altro operatore sarebbe l’Holcim.

Chiaramente ci siamo opposti in giudizio nei confronti della bonifica e a tutt’oggi non è ancora stata elencata la presenza, la discussione se è responsabile la SABB o non è responsabile la SABB, però abbiamo questa perdita di 2.150.000.

La perdita di 2.150.000 azzera, cioè copre quasi tutte le riserve che è il patrimonio netto della SABB, che come potete vedere al 2017 erano 2.615, al netto delle riserve e delle perdite degli anni precedenti, intendo il 2014, che sono i 75.527, è stata ridotta a 456.000.

Quindi riducendo superiamo un terzo la perdita… Avendo superato un terzo il patrimonio netto della SABB, fa scattare il Codice Civile il 2446, questo significa che ci sono due possibilità e abbiamo tempo un anno: la prima possibilità riguarda che chiediamo a tutti i soci di coprire le perdite e ricostituire il capitale sociale, credo che questa strada sia difficilmente percorribile, in quanto in soci sono tutti… la maggior parte sono Enti locali e quindi è difficile chiedere a un Comune, a un’Amministrazione comunale, di ricoprire una perdita di un certo valore, oppure abbiamo tempo un anno e ricostituiamo il capitale sociale, lo riportiamo il capitale sociale a 456.000 euro. Cosa significa questo? Significa che il capitale sociale al 31 dicembre 2012, che era di 1.850.000, quindi ogni azione valeva un euro, dovremo riproporzionarlo con le stesse percentuali al valore di 456.000, quindi con degli arrotondamenti, con degli accorgimenti. Comunque questo è il valore della società

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SABB rispetto al 31 dicembre 2017.

Ribadisco, c’è un problema comunque di bonifica dell’area, quindi in questo caso a dicembre dell’anno scorso abbiamo dato l’incarico a un tecnico, che è il geologo Dolci Ermanno della società Aretusa, per fare una valutazione di un progetto; anziché di una bonifica, si parla di un ripristino ambientale.

Magari per le cose tecniche passerei la parola al geologo.

DOLCI

Buonasera. Sono Ermanno Dolci. Mi è stato chiesto, voi sapete meglio di me, perché sono l’ultimo arrivato, su una questione direi ormai geologica, sono un geologo, da molto tempo, che riguarda l’area ex cava Vailata, una cava la cui attività è iniziata negli anni Cinquanta e si è conclusa come attività estrattiva intorno agli anni Settanta, dove l’attività estrattiva non era regolamentata praticamente da nessuna norma, bastava una comunicazione al Sindaco e al Distretto minerario.

La cava ha interessato la parte diciamo sopra falda per circa 5 metri ed ha interessato parzialmente anche la falda sotterranea, che qui soggiace mediamente dal Piano campagna a circa 6 metri.

In relazione al progetto di discarica di cemento amianto era stata prevista una bonifica, che consisteva essenzialmente nell’asportazione del materiale che era stato trovato contaminato da una serie di indagini, numerose peraltro, che avevano accertato che nel riempimento parziale di questa ex cava era stato utilizzato materiale che superava la colonna A, che è un punto di riferimento delle CSC, cioè il decreto di riferimento, che è il 152 del 2006, dice che un terreno viene considerato contaminato in base alla sua destinazione urbanistica, cioè se è una destinazione urbanistica a verde pubblico o residenziale, si ha la cosiddetta colonna che ha parametri più restrittivi, se invece ha destinazione produttiva, industriale o commerciale, è la colonna B che ha parametri più elevati.

In questo caso, siccome la destinazione urbanistica del Comune di Treviglio è area verde a uso pubblico, cioè in riferimento a colonna A, si è trovato nelle varie indagini del piano di caratterizzazione che c’erano superamenti di alcuni metalli pesanti, di idrocarburi sostanzialmente, di arsenico, che però è abbastanza ubiquitario in provincia di Bergamo, abbastanza presente un po’

dappertutto, e mi sembra in un punto di mercurio.

E’ una contaminazione non particolarmente grave, che superava, è vero, la colonna A, ma se per caso quest’area avesse avuto destinazione produttiva, credo che uno solo parametro superava le soglie di contaminazione, cioè non sarebbe stata considerata contaminata, però la legge dice che basta superare uno solo dei parametri che l’area deve essere sottoposta a bonifica.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, i monitoraggi eseguiti a monte e a valle hanno visto che sì la falda è contaminata, ma già a monte rispetto all’area di interesse, l’ex cava Vailati, il che vuol dire che la presenza di sostanze nel sottosuolo, superiori alla soglia consentita, non rilascia nulla in questo momento verso la falda freatica.

D’altra parte, non bisogna essere geologi per capire che, se un’area è rimasta lì cinquant’anni sotto la pioggia, tutto quello che poteva andare in soluzione è stato ormai rilasciato e i buoi sono scappati, ma dico per fortuna perché uno degli effetti che la natura ha è la capacità di resilienza – un termine che si usa spesso – molto maggiore rispetto alla capacità di danno che noi riusciamo ad arrecare, sennò con tutte le porcherie che abbiamo messo da quando siamo presenti, dovrebbero essere tutte le falde contaminate.

A parte questa mia valutazione, l’intervento di bonifica era stato previsto, come tutti sapete, e approvato dal Comune di Treviglio dopo una serie di conferenze di servizi, di pareri e contro pareri e prevedeva l’asportazione di tutto questo materiale contaminato ed aveva una giustificazione economica dagli introiti della discarica di cemento amianto. Il costo presunto – non ricordo la cifra esatta, ma la trovate nella mia relazione – era di circa 3.700.000 euro, per cui Lizza parlava prima del fatto che era stata rilasciata una fideiussione che rappresenta il 50% dei costi di bonifica.

La SABB mi ha detto: “Ora non si fa più la discarica, chi va a prendere questi soldi per fare la bonifica? Trovami un’altra soluzione”. La soluzione, invero, c’è e la legge lo consente perché, se voi

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andate a vedere l’articolo 240 del 152, punto di riferimento, non dice che la bonifica può essere fatta solo con l’asportazione dei materiali: questa è una modalità della bonifica, ma ci sono altri elementi, altre possibilità di soluzione, fra cui la messa in sicurezza permanente. Vi leggo il testo esatto che è il comma 1 del 240 che dice: “Messa in sicurezza permanente. L’insieme degli interventi atti ad isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente. In tal caso devono essere previsti piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d’uso rispetto alle previsioni degli strumenti urbanistici”.

Poi c’è da dire che l’allegato 3 al Titolo Quinto, sempre del 152, che la norma di riferimento, prevede che ci sia una correlazione tra l’intervento di bonifica e gli aspetti di tipo economico: alla luce di questo, ho proposto un intervento che è molto più semplice, ovverosia, considerando che la falda non è contaminata e che le contaminazioni non sono particolarmente accentuate, pur riferendo che esistono, di proporre una messa in sicurezza permanente che avviene in sintesi – adesso ve la faccio breve – con la stesura di un manto impermeabile che può essere uno strato d’argilla con adeguata impermeabilità o un telo in HDPE in polietilene ad alta densità, laddove sono individuati i settori contaminati, perché non tutta l’area, non tutti gli 80.000 metri quadrati sono contaminati.

Questo ovviamente ha un costo e, per sopperire a questo costo che rappresenterebbe solo un isolamento, cioè vietare che ci sia un’ulteriore percolazione dell’acqua nei terreni, ho previsto che ci sia anche un contestuale recupero ambientale, che però si configura anche lui come recupero di bonifica, cioè riportare terre e rocce da scavo come sottoprodotti, così come stabilisce il 184 bis del 152, ovverosia materiale che viene dagli scavi che effettuiamo per le case o per opere pubbliche, che comunque hanno i requisiti della colonna A, cioè certamente non contaminati, in modo da ritombare questo buco e riportare un’area degradata come attualmente è presente, in un’area che ha una sua dignità, che ha una sua funzione.

Questa seconda attività di riporto di terra ha un suo valore economico perché se voi fate uno scavo, se qualcuno ha un’impresa e deve smaltire la terra, paga e quindi io ho fatto tre valutazioni economiche per sostenere questo intervento perché SABB mi ha detto che non c’è più neanche una lira, quindi dobbiamo autofinanziarci. E ho valutato che l’intervento di posa dei teli, di messa del terreno di coltivo, di gestione di riporto della terra, l’uomo con la pala che stende la terra, dei monitoraggi che dobbiamo fare, dei controlli, eccetera, costa circa un milione; per recuperare questo milione, ho fatto tre ipotesi di riempimento: una a livello piano campagna, una con un lieve sopralzo di circa 2 metri e uno con un sopralzo di circa 4 metri, in modo da avere più ricavi, cioè mettere più terra.

Nel primo caso mettiamo 312.000 metri cubi di terra, nel secondo caso 365.000 e nel terzo 405.000 metri cubi; è evidente che, mettendo più terra, siccome ho considerato un ricavo medio di 5 euro al metro cubo secondo il mercato – sono stato anche prudente su questa cifra – si consente di recuperare minimo 1,5 milioni e al massimo 2 milioni. Non è una grande operazione da un punto di vista economico, non è che ha grossi margini, ma ha il vantaggio indubbiamente di migliorare le condizioni ambientali del sito e metterle in sicurezza, di recuperare un’area che adesso è degradata a una funzione sociale (noi abbiamo previsto inerbimento, ma si potrebbe fare un rimboschimento e quindi un polmone verde visto che anche vicino alla la BreBeMi) e soprattutto togliere quello che era un problema soprattutto dell’Amministrazione comunale, la possibilità di fare domani un’ulteriore discarica.

Immagino subito l’obiezione che uno può farmi: ma come, siamo partiti da un intervento di bonifica che costava l’ira di Dio e spostava, adesso sembra che in quattro e quattr’otto la risolviamo; anch’io mi son fatto questa domanda e probabilmente le soluzioni che sono state proposte partivano da una possibilità economica notevole, per cui non si è riflettuto più di tanto sulla possibilità di fare interventi minimali, che però consentano un’adeguata sicurezza.

La seconda domanda è: uno mette la terra, ma chi ci assicura che questa terra non sia contaminata, eccetera? Come in tutte le cose il rischio c’è, nessuno può toglierlo, però indubbiamente c’è tutta una

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normativa che è dettata dal DPR 120, che prevede una serie di analisi in sede di produzione, una serie di comunicazioni all’ARPA e una serie di analisi in sede di conferimento. Quindi il problema dell’attività è che venga seguita la norma e vengano eseguiti gli adeguati controlli. Come sempre, è chiaro che non è il fatto che ci sia la pena perché manchino i ladri, però non si può fare neanche niente perché uno può frodare.

Non so se sono stato chiaro. Ho evitato di presentare delle slide perché l’area la conoscete forse meglio di me, ma se volete le proietti. Però se volete farmi domande, magari entro più nello specifico. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie, Dottore. Ci sono interventi da parte dei Consiglieri? Prego, Consigliere Molteni.

MOLTENI

Grazie, Presidente.

Io ho tre domande da rivolgere al dottor Lizza. La prima è: è vero che l’assemblea dei soci SABB ha revocato l’azione di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci? E, se è vero, per quale motivo? La seconda domanda è: a che punto è la procedura di recupero crediti per gli ammanchi SABB per la nota vicenda? L’ultima è una curiosità su una cosa che forse ricordo male per cui chiedo conferma: se non ricordo male, il contabile della società aveva scritto una lettera in cui era disponibile a rilasciare garanzie per gli ammanchi che erano stati rilevati a suo tempo, ma ripeto che vado un po’ a memoria. Se fosse confermata questa cosa o comunque in qualsiasi caso, come avete proceduto per tutelare la società? Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Consigliere Sonzogni, prego. Prima facciamo tutte le domande e poi rispondiamo. Prego.

SONZOGNI

Grazie. Io ho due domande per il geologo Dolci e le altre per il dottor Lizza. Dal geologo ero curioso di avere questi chiarimenti: innanzitutto sul sito, dopo la messa in sicurezza permanente, che tipologia di destinazioni ritiene compatibili, sia come destinazioni urbanistiche, sia proprio, dal punto di vista esemplificativo, dell’eventuale realizzazione di edificati. Non penso che sia possibile, però era giusto per avere un chiarimento in merito.

Poi chiedo se è ipotizzabile un riempimento che in parte superi il piano di campagna e in parte no, nel senso che se, come accade in altre riqualificazioni, in particolare in contesti metropolitani, è pensabile avere una collina e in parte un prato.

Questo per quanto riguarda il geologo Dolci. Per il dottor Lizza io ho un po’ di domande e non so se vuole magari prendere nota perché sono tantine.

Partiamo dal discorso di TEAM: volevo sapere chi sedeva nel CdA prima che la società fosse messa in liquidazione, ovviamente per conto di SABB; sarebbe interessante capire come i rappresentanti di SABB erano stati individuati da SABB medesima, nel senso se SAB li ha individuati di comune accordo con i Sindaci dei Comuni soci, di comune accordo con il Comitato del controllo analogo insomma con quali modalità sono stati scelti questi rappresentanti.

Inoltre, dopo il rinvenimento delle contaminazioni nel terreno ceduto da SABB a TEAM, perché tutto nasce come responsabilità di SAB in relazione al fatto che – ma questo risulta in atti, sono anche atti pubblici –molti anni fa SABB vendette una parte di questo terreno alla TEAM medesima, TEAM dopo il rinvenimento delle contaminazioni ha chiesto un risarcimento danni alla SABB? Se sì, con quali modalità? Qual è l’entità di questo risarcimento danni? TEAM o il suo socio privato ha chiesto a SABB, oltre al risarcimento danni legato alle contaminazioni, anche la diffusione di somme legate al fatto che la società TEAM ha una natura sostanzialmente consortile, per cui i due soci, quello pubblico e quello privato, devono compartecipare alle spese di investimento? Infatti

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l’operazione è particolarmente onerosa e, al di là dei costi finali legati alla bonifica, ci sono stati vari costi di sviluppo e sarebbe interessante capire qual è il deficit potenziale che attualmente ha la società SABB nei confronti del socio privato, di TEAM, che ho ragione di credere che abbia chiesto a SABB di concorrere a queste spese.

Lei prima ha citato un accordo che era intervenuto tra la SABB e la TEAM e/o il socio privato di TEAM in merito alla copertura dei costi di bonifica: sarebbe interessante se lei ci chiarisse i termini di questo accordo, visto che non è pubblico, e anche con quali professionisti la SABB ha negoziato questo accordo, ovviamente sia legali che tecnici.

Poi, sempre per quanto riguarda il discorso della posizione di SABB rispetto alla bonifica, quello che non ci è chiaro è che posizione abbia assunto SABB in relazione appunto al procedimento di bonifica, che è stato condotto dal Comune, è stato condotto dalla Regione, vi è stata una conferenza dei servizi, ma non è chiaro che posizione abbia assunto SABB, nel senso se ha chiesto di partecipare al procedimento, se ha fatto una memoria con delle osservazioni procedimentali, se nell’ambito di questa memoria di osservazioni ha contestato l’esorbitanza della somma di 3,5 milioni per i costi di bonifica, che il geologo Dolci ha detto essere una cifra assolutamente esorbitante, perché si oggi si parla di 1 milione e invece in quella sede si parlò di 3,5 milioni di euro e vorremmo capire se la società ha formalmente contestato questa somma.

Poi, in particolare, vorremmo capire se SABB, attraverso i suoi rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di TEAM, ha sistematicamente votato contro il costo di 3,5 milioni della bonifica, che sarebbe andato a penalizzare SABB dal punto di vista economico, sia in relazione alla responsabilità per l’inquinamento, sia anche in quanto socio. Quindi vorrei sapere se vi sono sistematicamente tutte votazioni contrarie nel CdA e poi anche ovviamente nell’assemblea dei soci e se ci può dare anche gli estremi di queste votazioni.

Dopodiché, un altro aspetto che è emerso in realtà nei lavori della Commissione Trasparenza, della quale faccio parte, è quello del rispetto della normativa sulla trasparenza delle società partecipate, anzi in questo caso in realtà a controllo pubblico, quindi vorremmo capire se la società ritiene di essere soggetta e di rispettare la normativa in materia di trasparenza; in realtà, guardando il sito internet della società, non vi è evidenza degli incarichi attribuiti negli ultimi anni, anzi sarebbe interessante magari se il dottor Lizza fosse così cortese da darci un’idea di questi incarichi di consulenza che sono stati attribuiti in questi ultimi anni: questo per tutti gli aspetti che hanno riguardato l’operatività della società.

Infine vi è un aspetto che in realtà attiene poi anche direttamente alle funzioni di questo Consiglio comunale, che a più riprese ha adottato l’indirizzo di procedere ad una razionalizzazione delle partecipate di secondo grado, Ecolegno e Ecoinerti, però tuttora queste partecipate sono lì e vorremmo capire che intenzioni ha la società rispetto a questo percorso di razionalizzazione, perché non è stato ancora portato avanti e quali sono gli ostacoli. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Consigliere Giussani, prego.

GIUSSANI

Una domanda al dottor Lizza, ma più che una domanda è una conferma, e due al dottor Dolci, però mi passi la battuta, consigliere Sonzogni: vista la sfilza di domande che ha fatto, devo presumere che proprio non ha mai seguito il discorso di discariche e bonifiche e se avesse fatto a me quelle domande, al 90% gli avrei risposto.

Detto questo, dottor Lizza, lei parlava di 2.150.000 euro di passivo in bilancio, dato da 1.750.000 euro che è la fideiussione e 450.000 euro di svalutazioni; in sintesi, se non ho capito male, se si dovesse arrivare a trovare un accordo di sistemazione, questi importi verrebbero cancellati: questa è la domanda per il bilancio.

Al dottor Dolci, invece, chiedo se gentilmente, in modo sintetico, ci può spiegare un attimo la

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differenza fra le tre tipologie di prodotti che entrerebbero nella buca, perché onestamente, quando parliamo di terra, non ne capisco molto, ma proprio in modo sintetico.

L’altra domanda è: variando la tipologia di quei prodotti, chi è che deve dare l’autorizzazione? Cioè, per la prima tipologia è sufficiente la Provincia oppure Treviglio? Questa è la domanda. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Calvi, prego.

CALVI

Buonasera. Vorrei fare una domanda al dottor Dolci, ma faccio una premessa citandolo, nel senso che lui ha dichiarato che sostanzialmente la contaminazione in falda è residuale perché i pozzi di ispezione a nord dalla cava hanno già valori di contaminazione dovuta a metalli pesanti alti; di conseguenza, la domanda è questa: il valore della bonifica è in relazione e in funzione di che cosa, visto che gran parte degli inquinanti, come lei ha sostenuto poc’anzi, praticamente si è dilavata nel suolo ed è fluita nel plume di falda e ha avuto il suo decorso.

Questo è molto importante, dal mio viso dal mio punto di vista, perché, come portavoce del Movimento 5 Stelle, ho proposto una mozione a proposito proprio del Piano di recupero ambientale e dunque, di conseguenza, mi sarebbe utile capire se effettivamente la bonifica proposta in precedenza è sovrastimata. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Se non ci sono altri interventi, prego, per le risposte, chi vuole cominciare. Grazie.

DOLCI

Prima risposta al Consigliere di cui non ricordo il cognome. Sul recupero ambientale morfologico, qui siamo nel campo dell’opinabile, cioè non esiste un aspetto tecnico, se non di carattere paesaggistico; ad esempio, a me piacciono molto le collinette in pianura perché faccio parte degli architetti paesaggisti, però ho tanti colleghi che dicono che in pianura è un aspetto esogeno, non va bene. E già il Sindaco mi ha risposto, quando ci siamo trovati alla SAAB che l’ipotesi di +4 metri la scartiamo subito perché non va bene.

L’unico aspetto tecnico che dobbiamo considerare è che questo riempimento di terra nel tempo tenderà a cedere per consolidamento, per cui dobbiamo fare un po’ a dorso di mulo di modo che le acque meteoriche che cadano vadano nelle rogge vicine, però basta superare di mezzo metro il piano campagna.

Cosa si può fare su quest’area? La destinazione comunale – adesso non l’ho qui però lo avevo segnato in relazione – è verde pubblico, quindi non c’è una limitazione d’uso perché, per un aspetto tecnico, ma anche normativo, l’unico problema che ci può essere è la presenza a meno 4-5 metri sul fondo cava di terreni contaminati e quindi, se lasciassimo così, c’è il rischio di contatto dermico, cioè un bambino che va a giocare lì, va a toccare il suolo, si mette in bocca della terra – scusate se banalizzo, ma è così – che può contenere dell’arsenico, degli idrocarburi o dei metalli pesanti e quindi c’è un rischio per la salute.

Se io questo lo isolo con il telo e metto sopra 5-6 metri di terra, è chiaro che questo rischio non c’è, per cui sopra posso fare, compatibilmente con le decisioni urbanistiche, qualunque cosa; è chiaro che potrei fare anche l’edilizia, basta che faccio una platea, però è lo strumento urbanistico che decide.

Io, se devo dare un consiglio – ma è opinabile – ci farei un bel bosco naturale che rimane un polmone verde, di quei boschi che poi si sviluppano da soli, che c’erano in pianura quando qui c’era il lago Gerundo: riprendiamo questo spazio. Però questa è una scelta successiva e non c’è una limitazione d’uso, se non quella di tipo urbanistico, cioè delle scelte di pianificazione del territorio.

Mi faceva una domanda il signor Giussani: ci siamo anche conosciuti prima, poi è un personaggio famoso don Luigi Giussani, ma non c’entra niente, non è parente, ma non c’è da vergognarsi: credo

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che, se fosse suo parente, sarebbe anche un onore perché c’è una causa di beatificazione. C’è anche Alberto da Giussano.

Cosa possiamo mettere dentro? Lì avevamo ipotizzato di mettere terra, cioè la definizione che dà la normativa è terre e rocce da scavo, cioè tutto ciò che proviene da scavi; è evidente che, se io faccio uno scavo nella zona di Treviglio, nelle zone dove avete le cave, viene fuori la ghiaia, ma non mettono qui la ghiaia, la portano a un impianto. La terra è quello strato prevalentemente argilloso che non ha una funzione, se non quella di recuperare dei buchi, cioè è materiale naturale, che per legge può contenere il 20% di corpi estranei e cosa vuol dire corpi estranei? Che se faccio uno scavo per la fognatura in un’area antropizzata come la Regione Lombardia, è difficile che non trovi un mattone, magari trova anche un montone dei romani, o un pezzo di calcestruzzo e fino al 20% di corpi estranei possono essere presenti perché siamo in Lombardia e se lei fa uno scavo a Milano, è impossibile trovare il 100% di terreno naturale.

Questa terra deve avere dei requisiti ben precisi, cioè non deve superare la colonna A, vale a dire gli idrocarburi 50, arsenico 6 milligrammi/chilo e deve avere, su un test di cessione, cioè il comportamento all’acqua, altri parametri, quindi è materiale naturale che deve avere dei requisiti ben precisi e la materia è normata dal DPR 120 del 2017.

L’ultima domanda che mi faceva lei è come mai non si è pensato prima di fare questo intervento, ma mi è sfuggito perché mi sono dimenticato assolutamente di prendere una biro e non ho preso appunti, per cui mi ripete il suo quesito?

CALVI

Le chiedevo: visto che lei ha dichiarato che sostanzialmente i pozzi di ispezione a nord dalla falda risultano fonte primaria di inquinamento rispetto ai pozzi a sud, se c’è la necessità in sé di fare la bonifica, vista la valutazione e il valore di questa bonifica.

DOLCI

Come Ermanno Dolci, cittadino e tecnico, io non metterei neanche il telo da un punto di vista squisitamente tecnico, ma la normativa dice che le matrici ambientali devono essere tutelati e, tra le matrici ambientali, c’è l’acqua superficiale, l’acqua sotterranea e il suolo; siccome il suolo è contaminato, dobbiamo fare delle opere di protezione, come dicevo prima, perché non ci sia un contatto tra il suolo contaminato e la persona. Applichiamo delle norme specifiche del 152.

E’ chiaro che, come dicevo prima, se io metto un materiale di scavo grossolano e permeabile, quindi leggera come ghiaia, va in una cava, mentre quello che metterò qui è quello che non ha un valore economico, quindi sarà a terra che devo smaltire e sarà evidentemente terra a bassa permeabilità, perché contiene un alto contenuto di argilla e di limo. Quindi quello che andrò a fare, quegli 5-6 metri che riporterò, sono già di per sé un cuscinetto che isola il sottosuolo.

Però, parlando con i funzionari dei vari enti competenti, mi hanno che comunque bisogna fare una separazione tra il terreno contaminato e il terreno naturale di riporto.

Spero di essere stato chiaro e poi, sul problema delle acque sotterranee, dice l’ARPA che qui non c’è contaminazione; è anche vero che, in termini prudenziali, è sempre meglio isolare eventuali fonti di contaminazione. Spero di aver risposto adeguatamente.

LIZZA

I primi quesiti sono di Erik Molteni. Per quanto riguarda la conferma dell’azione di responsabilità, confermo che ad aprile 2019 l’Assemblea ha deciso di revocare l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e faccio una breve cronistoria: il contabile Mungari si è autodenunciato per un ammanco di 157.000 euro ed è stata fatta una denuncia penale in corso, quindi si è proceduto tramite la Corte dei Conti. Quindi quando noi, a novembre 2017, abbiamo proceduto con l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei revisori, dopo due settimane siamo stati contattati da loro dicendo che c’è già la Corte dei Conti che sta procedendo nei nostri

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confronti, quindi la procedura per quanto riguarda la SABB era questa, ma perché lo statuto della SABB stabilisce queste procedure, tramite la Camera di Commercio una camera di conciliazione.

Abbiamo sempre se ha aspettato e rinviato l’operazione di costituirci in giudizio nei loro confronti, proprio perché c’era la Corte dei Conti che stava procedendo nei loro confronti e il Collegio Sindacale ha cercato una via breve: erano stati ritenuti responsabile della Corte dei Conti tutti e tre per ben 45.000 euro, mentre all’amministratore unico erano stati imputati responsabilità, secondo il PM della Corte dei Conti, per ben 85.000 euro di differenza. Il Collegio Sindacale era stato ritenuto non responsabile, ma per mancati controlli il PM lo riteneva responsabile.

Loro come hanno proceduto? Hanno chiesto un patteggiamento, una specie di riduzione di pena, quindi hanno offerto circa 6.000 euro a testa per un totale di 18.000, anziché 45.000 e li hanno versati sul conto corrente dalla SABB e quindi l’azione della Corte dei Conti è spirata.

Noi pensavamo che andasse avanti per le lunghe per quanto riguarda l’amministratore unico, mentre dopo due settimane che la Corte dei Conti ha chiuso l’operazione Revisori, ha espresso anche il suo parere dicendo che responsabile è Mungari per quanto riguarda l’ammanco degli 850.000 euro e riteneva in via sussidiaria l’amministratore responsabile: questo significa che, se non si riesce a portare a casa i soldi, comunque l’amministratore deve pagare 10.000 euro.

A questo punto, vista la sentenza e viste le diverse diatribe fra le persone anche in assemblea, si è deciso di chiudere la posizione, perché si è capito che comunque Mungari, non aveva molti soldi da restituire e l’amministratore unico avrebbe impugnato comunque con una sentenza a favore della Corte dei Conti e sarebbe stato molto difficile procedere. E’ vero che c’è una lettera, che ho visto io di persona, con cui Mungari metteva a disposizione l’unico bene personale, che era l’autolettura, però io mi sono consultato con il legale che, per la parte penale, seguiva la pratica e mi è sempre stato detto di aspettare finché la pratica non è ancora chiusa.

Per quanto riguarda le numerose domande dell’avvocato Sonzogni, in TEAM ci sono stati, per il periodo giugno 2015-luglio 2018, io, Lizza Marco e l’avvocato Mirko Grassi: siamo stati nominati direttamente dai Sindaci previa telefonata, perché io sono stato nominato il 27 marzo 2015 e il 3 aprile 2015 è stata fatta una conferenza di servizi di cui io non ero a conoscenza e nessuno mi ha mai contattato, neanche la parte di TEAM, intendendo proprio la parte che interessava la SABB, quindi i due rappresentanti nominati da SABB in TEAM. A giugno sono stato contattato da uno di loro due che mi ha detto: “Io sono un rappresentante di TEAM, sono scadute le nomine e siamo da rinnovare”. Al che, fatta qualche osservazione e qualche confronto con dei Sindaci, che poi ritengo parlino fra di loro, siamo stati nominati io, in quanto professionista commercialista, e un avvocato, un legale per poter procedere correttamente nei confronti della TEAM.

Questo è servito anche per poter fare un collegamento maggiore rispetto alla costituzione precedente perché possiamo dire che, da quello che ho visto io nei primi tre mesi, la SABB aveva il suo percorso e i Consiglieri di amministrazione ne avevano un altro, quindi, cercando di mettere insieme i rappresentanti, c’è stata una migliore distribuzione e maggiori informazioni sotto questo aspetto.

Credo che la cosa abbia funzionato e a un certo punto siamo intervenuti direttamente e ci hanno anche aperto i documenti perché in un primo momento abbiamo avuto parecchie discussioni con loro, anche abbastanza alterate e alla fine hanno capito che la volontà nostra non era quella di fare opposizione o magari di capire qualcosa, ma di cercare di trovare una soluzione ottimale per poter portare avanti il discorso di salvare la SABB e la TEAM perché, come ho detto prima, la SABB è ritenuta responsabile dell’inquinamento, quindi deve fare la bonifica.

Per quanto riguarda un’altra domanda sul risarcimento dei danni da parte di TEAM su SABB – intendo quello lei, avvocato Sonzogni? – c’è una lettera che esprime che la TEAM potrebbe chiedere i danni per quanto riguarda la bonifica dell’area, però in questo caso non è mai intervenuta. Io ho provato a chiedere anche al legale, che poi è l’avvocato Grassi in questo momento e mi è stato spiegato che possono chiedere i danni se effettivamente la bonifica viene eseguita: se non viene eseguita la bonifica non c’è nessun tipo di risarcimento danni. Questo mi è stato detto.

Per quanto riguarda l’accordo tra le parti, è stata fatta una scelta di questo tipo, non tanto da me ma

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dall’assemblea dei soci: la SABB rischiava la bonifica e se la TEAM avesse dovuto fare la bonifica, comunque poteva chiedere il risarcimento danni nei confronti della SABB; per questo i soci hanno optato per questo accordo che non è riservato perché pubblico in quanto il Comune di Treviglio me l’ha chiesto ed è stato consegnato. E’ un accordo alla pari, quindi 51% e 49% di eseguire la bonifica, quindi la SABB doveva trovare il finanziamento per andare ad eseguire la bonifica per poi successivamente fare la discarica d’amianto.

Poi mi chiede se nel CdA ci sono stati voti contro, ma noi non abbiamo mai votato contro, non ci siamo mai opposti per quanto riguarda il discorso della bonifica o dell’amianto, anche perché, dopo la nostra nomina, abbiamo sempre informato l’assemblea dei soci SABB di quello che succedeva, quindi quando andavamo in assemblea, sia per l’approvazione del bilancio, sia per qualsiasi operazione, avevamo le delibere e i poteri perché erano a conoscenza di tutte queste informazioni.

Rispetto alla normativa trasparenza in materia, posso dire che, quando sono stato nominato, i legali erano due in carica e un terzo come consulente e sono qua presenti: uno è lei e uno è l’avvocato Cologno dietro di me, l’avvocato Cologno per quanto riguarda la pratica di Mungari e lei per quanto riguarda la bonifica dell’area.

Per quanto riguarda la difesa nei confronti del TAR di Brescia, se non sbaglio, uno per quanto riguarda la difesa per la bonifica e uno per quanto riguarda la difesa contro l’Holcim che, se non sbaglio, si era opposto: mi corregga se sbaglio. Quindi lei ha fatto due pratiche.

Questi sono i due avvocati e poi è stato utilizzato un altro avvocato, che è l’avvocato Grassi, che, quando ha terminato la procedura della nomina del Consiglio di Amministrazione, gli è stato dato l’incarico ancora per quanto riguarda la bonifica, perché è importante, secondo me, che ci sia una continuazione, visto che comunque conosce tutta la procedura ed è stato anche nel Consiglio di Amministrazione della TEAM.

Un altro consulente che è stato incarico, di cui comunque anche lei è a conoscenza, è Impresa Esche, che è stato il suo consulente, per quanto riguarda i valori di bonifica dell’inquinamento.

Per quanto riguarda la razionalizzazione delle partecipate, sono un paio di anni che sto cercando di valutare e a gennaio del 2019 l’Assemblea mi ha dato incarico di procedere con la valutazione di una fusione soprattutto di Ecolegno, che è al 100%, e anche di Ecoinerti, perché a tutt’oggi la SABB non può essere considerata una partecipata per la legge Madia, quindi dobbiamo procedere per quanto riguarda la fusione tra l’Ecolegno e la SABB per poter svolgere un’attività, altrimenti non ha più significato che stia in piedi quindi deve vendere la propria attività e sciogliere la propria partecipazione.

Per Giussani confermo che a tutt’oggi l’assemblea dei soci non ha deliberato questo progetto, è un mandato esplorativo e quindi stiamo cercando di verificare se possiamo fare questo tipo di procedura e precisiamo che la proprietà dell’area oggi è dalla TEAM quindi la legge ambientale permette a un terzo, che potrebbe essere la SABB, di eseguire la bonifica dell’area.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Sonzogni, prego.

SONZOGNI

Grazie, Presidente. Ci tengo a sottolineare che, per quanto riguarda il mio incarico defensionale, che è stato attribuito quando lei non era ancora amministratore, come ricorderà io ho rinunciato all’incarico nel luglio dell’anno scorso, per cui in questo momento io non ho nessun incarico, ho rinunciato, non ho chiesto ulteriori onorari rispetto a quell’incarico e quindi attualmente sono totalmente privo di conflitti di interesse in merito. Questo ovviamente anche per quanto riguarda l’altro incarico di cui lei ha parlato, che è gemello e coevo del primo. Questo giusto per chiarire rispetto ai colleghi, visto che ho sentito qualche brusio, ma è una cosa nota dall’anno scorso.

Però su alcune questioni non mi ha risposto e io a questo punto mi permetterei anche di chiedere se è possibile un consulto anche al Segretario comunale, perché alla Commissione Trasparenza che si

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occupa in maniera sistematica di tutte le partecipate del Comune di Treviglio in realtà risulta che la società sia soggetta a una serie di obblighi in materia di trasparenza e di anticorruzione. E siccome abbiamo qui presente il Segretario comunale, che è responsabile dell’anticorruzione del Comune, a questo punto chiederei al Segretario se ci può dare magari qualche delucidazione in merito.

A parte questa questione che è rimessa al Segretario, siccome lei ci ha precisato che appunto è stato nominato per via telefonica amministratore della TEAM, volevo capire a questo punto quali erano gli emolumenti che le venivano riconosciuti in qualità di amministratore di TEAM e poi scopriamo che il collega avvocato Grassi,. dopo essere stato nel CdA di TEAM, è diventato legale di un ricorso che è anche contro TEAM e vorrei capire se questa cosa è stata valutata dal punto di vista del conflitto di interessi, perché il ricorso, che io stesso ho scritto e presentato a suo tempo, è per l’individuazione di SABB come responsabile dell’inquinamento contro la Provincia di Bergamo e contro il Comune di Treviglio e in realtà anche nei confronti della TEAM, visto che c’è una contrapposizione netta di interessi, oltre al fatto che l’interesse della TEAM e del suo socio privato era di aumentare il più possibile i costi di bonifica, come è emerso e come ha riconosciuto anche il geologo Dolci e interesse della SABB ovviamente era di minimizzare il più possibile.

Poi non ci ha dato una risposta rispetto alla questione del ulteriori costi oltre a quelli della bonifica perché l’operazione attualmente vien da ritenere molto in deficit di sviluppo e di studio dell’operazione della discarica e ho ragione di credere che dei costi siano stati anticipati dal socio privato: dovremmo capire quali sono questi costi, anche perché l’area in realtà appartiene alla TEAM, che è in liquidazione, quindi c’è questo passaggio che ci manca e non riusciamo a capire in che modo SABB si riprenderebbe in carico quest’area e cosa dovrebbe ancora riconoscere al socio privato per liquidare l’operazione.

Sulla questione della responsabilità erariale, ricordo – ma anche su questo chiedo l’aiuto del Segretario comunale – che le due responsabilità concorrono, cioè la responsabilità privatistica civilistica come amministratore o come Sindaco è concorrente alla responsabilità erariale, così come la responsabilità del dipendente concorre eventualmente con quella erariale, per cui sono due profili in realtà concorrenti. Il fatto che sia stato raggiunto un patteggiamento davanti alla Corte dei Conti non esclude l’azionabilità dell’altro tipo di responsabilità, che si muove su un piano privatistico.

Però, ripeto, visto che c’è il Segretario ed è il responsabile anticorruzione, vi chiederei se cortesemente può fare delle precisazioni perché mi sembra che siano utili a tutti. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Prego, Segretario.

MENDICINO – Segretario Generale

Ne avevamo parlato in Commissione Trasparenza e purtroppo il sito di SABB è completamente fuori ogni regola dell’anticorruzione e della trasparenza: manca la nomina del responsabile anticorruzione, il piano anticorruzione e trasparenza, gli incarichi non sono evidenziati, quindi questo può creare anche dei problemi di legittimità e un domani anche di responsabilità erariale. Ho fatto un elenco e ho dovuto prendere un foglio A3 perché non ci si stava in un foglio A4.

Comunque gliel’avevo segnalato, dottor Lizza, in una lettera di un po’ di tempo fa e non mi ha risposto; già l’avevo dovuto scrivere l’anno scorso perché non consegnava i verbali ai due nostri consiglieri Giussani e Calvi, insomma c’è anche una difficoltà a comunicare.

Comunque questi problemi di anticorruzione e trasparenza sono evidenti, molto concreti e anche abbastanza gravi, quindi io colgo l’occasione stasera per dare un forte sollecito in questo senso.

Per l’altro ambito, quello della responsabilità patrimoniale e civilistica, sono due tipi di responsabilità diverse: quando si va a scuola ci elencano le cinque responsabilità dei dipendenti pubblici, e in questo ambito sono civilistiche e patrimoniali, quindi immagino che ci sia stata una valutazione che forse però il Consiglio dovrebbe far capire meglio e spiegare.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Dottor Lizza, prego.

LIZZA

Volevo rispondere che, per quanto riguarda la trasparenza, stiamo provvedendo alla lettera e confermo la PEC che è stata inviata; abbiamo aperto il sito e abbiamo già predisposto tutto l’elenco degli incarichi, che non sono molti e riguardano gli amministratori, i revisori, il collegio sindacale, un avvocato e un consulente esterno, che in questo momento è il dottor Dolci e nessun altro.

Ci siamo dati impegno di nominare, ogni qualvolta di dar l’incarico per quanto riguarda i CIG, così tutto è trasparente, con l’importo che deve essere dato e l’incarico.

L’unica osservazione e domanda da porle, comunque, è questa: ho visto che tutte le controparti si sono opposte e hanno presentato delle deduzioni al Consiglio di Stato e mi sono accorto che la SABB non ne ha presentate, però in questo caso è lei, avvocato, che doveva presentare queste deduzioni, perché la sentenza è avvenuta il 21 maggio e lei non si è opposto a nessuna deduzione, non sono neanche mai contattato da lei sotto questo aspetto. Questo mi dispiace perché lei era l’avvocato della SABB in quel momento quando ho fatto la consulenza e in Consiglio di Stato lei non mi ha supportato perché tutti, dall’opposizione al Comune di Calvenzano, al Comune di Casirate si sono opposti e hanno presentato deduzioni, lei non mi ha contattato per presentare delle deduzioni, quindi l’unica che non le ha presentata è stata la SABB.

Io purtroppo non sono un legale, quindi questa è un’osservazione che devo fare nei suoi confronti.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Consigliere Sonzogni, per fatto personale, prego.

SONZOGNI

Molto brevemente perché non mi sembra questione da sottoporre al Consiglio comunale. Io ero legale nel ricorso contro la Provincia sull’individuazione come responsabile dell’inquinamento e il contenzioso di cui lei parla è quello promosso dal Comune di Treviglio e poi in parallelo da cittadini e poi anche dai Comuni di Calvenzano e Casirate prima contro il pronunciamento favorevole di compatibilità ambientale e poi successivamente contro l’autorizzazione integrata ambientale: sono contenziosi completamente diversi. Io non ho mai ricevuto alcun incarico da parte della società rispetto al contenzioso riguardante la contestazione della compatibilità ambientale prima e dell’autorizzazione integrata ambientale dopo, per cui non vedo perché lei si debba permettere di fare delle osservazioni del genere: lei poi le sta facendo in sede pubblica, per cui la invito a considerare anche il rischio di querela che lei sta subendo e la invito a contenere le sue diciamo considerazioni pubbliche, perché lei in questo momento è a rischio di querela.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Giussani, prego.

GIUSSANI

Visto che io delle minacce velate del consigliere Sonzogni proprio “me ne fotto”…

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Per cortesia, parli in italiano comprensibile a tutti i presenti in sala: non credo che sia difficile.

GIUSSANI

Mi ha fatto girare i coglioni questo tipo di atteggiamento.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio

E allora, se le girano, può anche andare a casa e facciamo prima.

GIUSSANI

Va bene, volevo solo sottolineare che stiamo parlando dell’avvocato Sonzogni e dell’avvocato Grassi, due avvocati che orbitano in area PD, ma questa è una considerazione marginale, per l’amor di Dio, perché se dovessimo dare gli incarichi in base all’appartenenza del partito, si rischierebbe di avere tanti disoccupati.

Detto questo, io volevo fare invece una domanda al Segretario: lei prima ha fatto una sfilza di mancanze di trasparenza e di cose poco corrette, ma questo stato di fatto si è creato ultimamente o anche quando il consigliere Sonzogni lavorava per la SABB, anche quando era incaricato per fare certe attività dalla SABB? Grazie.

MENDICINO – Segretario Generale

La legge anticorruzione è del 2012 ed è partita l’applicazione dal 2013, sono adesso ormai vari anni e bisogna provvedere.

(Intervento fuori microfono)

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Possiamo rimanere sull’ambito dell’audizione? Grazie.

MENDICINO – Segretario Generale

Comunque, rimanendo seri, questo va risolto perché non è possibile che una società così importante sia completamente fuori da ogni regola.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Consigliere Molteni, prego.

MOLTENI

Mi scusi, Presidente, se mi permetto, però mi sembra che stiamo andando un po’ fuori dai binari della discussione, cioè con il rispetto per tutti, però mi sembra che c’è un’audizione sul bilancio della partecipata…

COLOGNO – Presidente del Consiglio Ho già detto di stare nell’ambito dell’audizione.

MOLTENI Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Sindaco, prego.

IMERI – Sindaco

Grazie, Presidente. Avevo chiesto la parola prima proprio per cercare di tornare all’ambito dell’audizione, che sostanzialmente si compone di due parti, una che riguarda il bilancio di SABB, perché poi in questo Consiglio comunale, sulla stampa, sui social si è dibattuto a lungo della discarica di cemento amianto, si è dibattuto a lungo della posizione del Comune di Treviglio, che per qualcuno poteva sembrare utopica, ma che invece ha portato al risultato concreto di fermare l’iter della discarica di amianto e questo lo rivendico come merito, ma soprattutto come obiettivo

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raggiunto e impegno mantenuto; dall’altra parte ovviamente molte delle preoccupazioni che noi abbiamo sempre posto nell’assemblea di SABB trovano stasera, a mio modo di vedere, l’ennesima conferma di quello che è un grande pasticcio che ha avuto una genesi e poi è stato gestito, a mio modo di vedere, in modo molto approssimativo e che oggi ci pone, come soci di SABB e di TEAM, che è proprietaria dell’area e, come diceva giustamente il consigliere Sonzogni, una delle tante obiezioni che io ho fatto all’ultima assemblea alla quale ho partecipato è che noi stiamo facendo i conti senza l’oste, ma probabilmente anche senza tutto quello che c’è dietro.

Infatti il progetto che viene presentato riguarda la “valorizzazione” o comunque il recupero ambientale dell’area, genererà, se dovesse andare in porto, un reddito, ma l’area a oggi non è di SABB e quindi SABB può farsi promotrice di questo progetto, ma se non ha l’area, come la gestisce?

Altra incongruenza che è emersa e che emerge clamorosamente è che la bonifica da 3,5 milioni di euro, che poi sono diventi 3,7 e poi stavano diventando 5, come più volte sottolineato in questa sede anche attraverso una mozione nel corso dell’assemblea di SABB, è una bonifica che TEAM ha deciso volontariamente di fare, quindi portare via il terreno, eccetera, per accelerare i tempi, convinta di avere i mezzi per arrivare all’ottenimento dell’AIA.

Evidenzio che c’è stato un lasso di tempo, tra il ricorso al Consiglio di Stato e la sentenza, nel quale TEAM poteva “congelare” l’iter della bonifica, quindi non avviare il cantiere, non spendere per fare delle opere e non spendere per approntare il cantiere, ma ha voluto farlo generando ulteriori perdite perché io ricordo ancora una volta che SABB, male che vada, comunque un milione l’ha già buttato come finanziamento soci all’interno di TEAM e ricordo che c’è una fideiussione sulla quale stiamo discutendo, che oggi garantisce il Comune di Treviglio, rilasciata da TEAM. TEAM continua a chiedere che non venga escussa, noi stiamo cercando di capire con gli enti competenti come comportarci perché di fatto poi il tema della bonifica oggi è latente, non si è attuato e quindi dovremo subentrare noi come ente territoriale, escutere la fideiussione e fare quella bonifica.

Però, come confermava il dottor Dolci, è una bonifica surreale rispetto al reale intervento che poteva e potrebbe essere fatto e quindi ha senso che escutiamo una fideiussione di 3,5 milioni e appaltiamo lavori per 3 milioni? Quindi ci sono una serie di discussioni in merito.

Non dimentichiamoci che SABB chiude con oltre 2 milioni di perdite, che mi pare sia la proposta all’assemblea partecipato dall’assessore Vailati e coprirà con parte del proprio patrimonio, quindi stiamo sostanzialmente continuando a svalutare la società per aver scelto, fortunatamente non la nostra Amministrazione e per nostra intendo Pezzoni-Imeri, ma per aver scelto come ogni Amministrazione comunale di Treviglio, in epoca antecedente, la strada sostanzialmente di un tunnel cieco e mi dispiace che purtroppo anche qualche altro Comune e i soci di SABB non abbiano saputo cogliere delle preoccupazioni che noi avevamo e che non erano, come spesso ci siamo sentiti dire, legate al fatto che è sul nostro territorio e quindi non lo vogliamo, ma erano concrete.

Infatti abbiamo un Consiglio di Stato che ci ha dato ragione e abbiamo oggi i numeri che evidenziano che il buco è tale non solo fisicamente, ma anche finanziariamente, economicamente e patrimonialmente, perché ai 2 milioni di perdita di SABB ricordo che si aggiunge il fatto che oggi TEAM è una società in liquidazione, che è molto vicina all’approssimarsi della fine della bombola di ossigeno che la tiene in vita e ricordo che tutti gli scenari, anche il più ottimistico possibile, presentato nella relazione del geologo Dolci che prima faceva riferimento all’obiezione del Sindaco che era che non vogliamo la collina, ma perché è la stessa che abbiamo fatto in relazione alla discarica di cemento amianto.

Poi la schiena d’asino ci può stare però è chiaro che noi montagne o colline lì non ne vogliamo e quindi, come dicevo, anche dalla previsione più ottimistica SABB porterebbe a casa 2 milioni di euro, a fronte però del milione che spenderebbe, quindi un milione; quindi ripeto che, bene che vada, SABB andrebbe a zero in questa operazione; peccato che poi ci sia TEAM della quale siamo soci al 49%, che è in liquidazione e che ha un lungo elenco di creditori, di spese e anche di amministratori.

Prima si faceva la domanda su quant’era il gettone di presenza, ma mi pare che non avete preso

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neanche un euro, al netto di quelli che vi spetterebbero: siete anche voi creditori nei confronti della società.

Quindi il quadro che emerge stasera, è un quadro sul quale bisogna tenere alta l’attenzione e per la quale il Comune di Treviglio – mi spiace dirlo – spesso un po’ solo contro i mulini a vento, si è sempre speso e che necessita assolutamente di una posizione responsabile dell’Amministrazione di Treviglio; SABB ha protocollato credo ieri la richiesta di un incontro tecnico preliminare per valutare la relazione che era stata discussa nell’assemblea e noi daremo ovviamente la massima disponibilità, perché, come abbiamo sempre detto, noi non siamo contro a prescindere da SABB, a Team e agli altri Comuni. Chiaro che SABB deve seguire probabilmente un po’ di più le indicazioni.

Ho letto anche da qualche parte che Treviglio è rimasto solo. Treviglio sì, è rimasto solo, ma credo che sia rimasto anche coerente sempre e quindi continueremo su questa strada, augurandoci che di fronte al disastro/pasticcio che si è creato, si riesca tutti insieme a trovare una soluzione, che dipende dal Comune di Treviglio, perché l’area sul nostro territorio, ma che ci vede protagonisti anche come soci. Io come socio continuo e continuerò a manifestare grosse preoccupazioni e perplessità.

Ribadisco quello che ho già fatto formalizzare anche all’Assemblea di SABB, credo qualche mese fa ormai: la necessità che, oltre alla trasparenza anticorruzione, all’adeguamento di sito eccetera eccetera, SABB si conformi al fatto che possa essere una società effettivamente operativa, cosa che oggi è parzialmente, in quanto ECOLEGNO è partecipata al 100 per cento, ma non è SABB. Come si è detto in questo Consiglio, perché poi bisogna anche mantenere fede agli impegni presi, ribadisco - e mi pare che l’amministratore abbia confermato questa indicazione - la necessità che si faccia al più presto possibile la fusione, ma l’incorporamento di ECOLEGNO all’interno di SABB, sia per eliminare una società, che a mio modo di vedere fa bene, sia per dare a SABB una legittimazione che oggi è un po’ latente.

Ringrazio però ovviamente l’amministratore unico di SABB, perché oggettivamente sa che quando viene a Treviglio non passa certo un’ora, un’ora e mezza delle più serene della sua vita, però avviene sempre e di questo credo che vada dato atto. Come va dato atto che anche nel corso delle Assemblee spesso la relazione è di dialettica contraria tra me e l’amministratore, ma ovviamente sempre di massima correttezza, perché abbiamo dei ruoli istituzionali che ognuno di noi deve rappresentare.

Come socio di SABB, il Comune di Treviglio dovrà - e credo che anche la mozione che discuteremo più avanti vada in questa direzione - dimostrare di essere attento alla società, attento al proprio territorio, di cercare di contenere i danni che altri, con i voti favorevoli, hanno fatto, mentre noi ci siamo sempre espressi contrariamente a un progetto che si conferma, ripeto anche stasera, un pasticcio. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Se non ci sono altri chiarimenti ringrazio anch’io il dottor Lizza e il dottor Dolci per l’intervento di stasera. Grazie e buonasera.

Punto n. 3 all’o.d.g.: “Interrogazione presentata dai consiglieri comunali Rossoni, Sonzogni e Molteni Prot. n. 26738/2019, relativa all'evento di musica elettronica che ai terrà' al PalaFacchetti”

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al terzo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione presentata dai Consiglieri comunali Rossoni Sonzogni e Molteni relativa all’evento di musica elettronica che si terrà al PalaFacchetti”.

“I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che a partire dal pomeriggio di venerdì 7 giugno sino a domenica 9 giugno 2019, il PalaFacchetti ospiterà un evento di musica elettronica della durata di 48 ore consecutive, il PalaFacchetti per quanto venga talvolta utilizzato come sede di concerti, non

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