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ALCUNI AVVISI AI VENERABILI SACERDOTI DELLE DIOCESI UNITE DI FELTRE E BELLUNO. AssiMìrsn. &U» pttt Jfcomiit JS. Digitized by Google

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ALCUNI AVVISI

AI VENERABILI SACERDOTI

DELLE DIOCESI UNITE

DI FELTRE E BELLUNO

AssiMìrsn

&U»

ptttJfcomiit JS.

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Sermomeus,etpradicatio mea non inpersuasibilibus fiumana sapienti^ver bis,sedinostensione spiritusetvirtuxis.(AdGorioib.

cap.3.)

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Wm

GIOVANNI RENIEIt

PER DIVINA PROVVIDENZA

TISCOTO SI ULTI! E BELIMI)

&&

sj©ss?sì© oatLatrtjassasE©©saia©

Alla

chiamata delpadre i figli accor- sero eoaedificante sollecitudinea mettere i

fondamenti della pia Società deiS. Esercizii pernoi proposta colla Circolare del 18 di novembrep. p.Questa pronta condiscendenza, questaoffertadimoitia sobbarcarsiad un’opera difatica edi sacrificio,da cui si escludeo-

{

jni mercedeterrestre

, per non cercarvi che a gloria diDionellasantificazione dei popoli, ci hacolmati di verace conforto, perchè ci

sembra nondubbia provadi sacerdotalcarità.

Per non metteretempoinmezzo ci affrettia-

mo

però di annunciare a tutto il venerabile Clerodelle dueDiocesi la regolare Institu- zione diquesta domestica epia famiglia di operai evangelici,pubblicandoi nomi deige- nerosi chevisiascrisserospontaneamente, ed insieme alcune brevie semplici regole, che mentre varranno diavviamento agli ascritti, faran conoscereaglialtri 1’agevolezzadi te-

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ner dietroal loro nobileesempio.

E

siccomeci tarda 1’aprire al finirdel- f inverno la sacraVisita pastorale ordinata dai Canonie desiderata dal nostrocuore, cosi avremobella occasionedigiovarci tostodello zelodi alcuni,e di venir mostrando anche inpratica lo scopo della nostraInstiluzione, e quai realivantaggi saremo per derivarne.

Intantocon alletto paterno impartiamo a tutti la pastorale benedizione.

Dallanostra residenza di Belluno

il21 Gennajo 1857,

ÀSTStl VESCOVO

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I.

SCOPO DELLA INSCITAZIONE.

P

recipuòscopodellapresenteinstituzio- ne vuol essere,come ognun puòcomprendere, la eterna salute delleanime. Ilsuonodivoci nuove, la solennitànon frequentediuncorso apposito disermoni,l’assistenza inque’ giorni diconfessori straordinarii a cui poter aprire ignoti ad ignoti gli arcani della coscienza, i

canti sacri e le preghiere comuni, e più

eli’altro laGraziadivinachein talioccasioni piove più abbondante a vivificarela parola e lo sforzo dei ministri evangelici, dannoci ragion di sperare,che questo principal line, dove piìi dove meno, sarà sempreraggiunto, giusta lapromessa chefò IddiopelProfeta=

V

erbunimenni,quotiegredieturde ore

meo

,

non

revertetur

ad me

vacuimi

=

( Isac.53).

Ma

due altri lini coniidiain di racgiun- gere in pari tempo, 1 unocioè d incammi- nare i predicatori medesimi verso la propria santificazione, 1’altro di offerire ai giovani sacerdoti uno stimolo ellicace allostudio, e ad imitare nella vita costumata e nello zelo

i migliori.

Ed

invero questiduefinidovreb- bono essereconseguenzaordinaria dell’ ufficio che stiam per assumere. Perocché ognisacer- dote,quandosiaveramente compresodallasan- tità dellasuamissione,comepotrebbeinculcare

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S'9

G

ai popoli 1’esercizio dellamorale di Cristo, senzapredicare in pari tempoa se stesso?Egli sabene con S.Gregorio ehe=cujus vitade- spicitur,necesseest,ut ejus prccdicaliocon

-

temnatur.—Quindinell’attodelcomporreedel recitare quei gravi discorsi pieni di santaun- zione edi eterneverità, eglipercertodovrà dire a se medesimo colle parole del Dottor S.Girolamo=Ao/z confundant operatua ser-

mo

nern

tuum

, ne

cum

in Ecclesia loqueris tacitus quilibet tibirespondeal:curergo quee dicis

non

facis?

=

Cosìdal vedercrescerela virtù dei maturi anchela gioventù clericale toglierà, speriamo, occasionediemularne con magnanimagarala operosa pietà.

IL

QUAL GENEREDIPREDICAZIONE MEGLIO ADDICASI AL NOSTRO INST1TUTO.

Intitolando la nostraunione Societàdei S. Esercizj abbiam senz’ altro indicato lana- tura eziandiodell’eloquio piùconformeall’in- tento. I santi Esercizj, concetto celestedi S.

Ignaziodi Lojola,si compongonod’istruzioni e di meditazioni. Leurie ele altre doman- dano nitidezza e semplicità di sermone.Ogni dottrina vuoidommalica ovuoi moraleattin- gasi alle pure sorgentidi S. Chiesa,*e nelle applicazioni di esse abbiasi cura dievitare ogni esorbitanza,e diattenersi alle opinioni più comuni e più ricevute dai sacri Dot-

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tori, intralasciando affattolecontraversiesco- lastiche. Chifaràleistruzioninon ometta pos- sibilmente d’insegnare ciòche risguarda la pratica del S. Sacramento della Penitenza:

poiché nel suggerire ilmodo migliore diben confessarsi troverà motivodi parlare, senza uscirdi materia,d'altriargomenti opportuni, di entrarnei cuori

, e di toccarne maestre- volmente certe mollerecondite, lequali col soccorso della Grazia produconospesso con- solanti risoluzioni dipentimento.

Due

temi inoltre si raccomandano,iqualipossonotrat- tarsi tanto in forma d* istruzione, quanto di meditazione : la bestemmia divenuta pur troppo usuale anco nelle campagne, e la de- vozionealla gran Madre di Dio.

Nelle meditazioni ciascheduno troverà convenevole di nonintralasciare i novissimi,

l’ultimofine dell’uomo,elaimportanzadella eterna salute, vecchimezzi

ma

fortida chia- mare a partito le aniine cattolishe distratte dalle seduzionidelmondo, rimanendosempre vera la sentenzadello SpiritoSanto=Jfe/m?- ruare novissima tua

,etinesterniminonpec- cabis.

=

(Eccli.7.4^)•

A

quellegrandi verità raccolte dalle di- vine ScrittureT’oratoreavrà cura dinon ag- giungere nulla di umano e mollo meno di esagerato: non leggende, nou racconti a cui manchi la sanzion della Chiesa, non ispuu- racchi nò violente invettive. In

somma

sulle

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//<

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labbradel inumilo evangelico campeggi più la caritàche il terrore,sovvenendosi che il

Maestro divino ebbe adirea’discepolirsrrg/w/z peni mittere in terroni, etquidpolo, nisi ut accendatur? (Lue. 11.49)

Per tal

modo

nelle nostre missioni evi- teremo il pericolo dioffrir pretestoai mali- gnidi calunniarci dicendo, che adulterando lo spirito mansuetodell’Evangelio, facciamo ufficiodi atterrire i pusilli.

III.

DI ALCUNI MEZZI ESTERIORI ATTI AD AGEVOLARE LA BUONARIUSCITA DEI S. ESERCIZI!.

È

forse inutile venirricordando agli o- {

>eraievangelicilaconvenienza di conformare acompostezza personale allagravità della loro missione.Tutti certamente riconoscerai!

necessariodipresentarsi alle parrocchie che glidomandanovestitidaveri ecclesiastici:ri- conoscerannecessario dimantenere non solo in chiesa,

ma

in canonica e fuori negli atti e nelle parole un contegno dolcesimansueto fratellevole,

ma

irreprensibilesempre:ricono- sceran necessario di assistere alle confessioni senza risparmiodifatica,essendo specialmente dalle confessionichesisperailfruitomigliore dellamissione. Del resto inquesto divinmi- nisterola nostradivisa èildisinteresse=gr<z- tisaccepistis,gratis date

=

(Math. 1

0

.8).

Rivolli a zelare lagloria di Dio ela salute

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9

delleanimeredente daGesùCristo,dobbiamo

altresì rispingerecon vigore qualunque ten- tazione dell’amor proprio.

Deh

! chetutti possano affermar con S.

Paolo

Ita loquimur

non

quasihominibus placente sed

Deo

,qui novitcordanostra

=

(ad Thess. 2). Portiamo quindi scritta nel cuore quella savia lezionedi S. Girolamo

Docentetein Ecclesia,

non

clamorpopuli, sedgemitussuscitetur;lacrymccauditorwn laudes tutesint—.

IV.

METODO DA TENERSIREI S.ESERCIZII.

Per desiderio disuggerirenormesicure, perchè in pratica trovatebuone, abbiamcre- duto,quanto al metodo da tenersi neldarei

S.Esercizj, valercidiquelle giàproposte alla veneranda Congregazione dei Santi Esercizj nellaDiocesidiTreviso, acuiabbiamoavuto lasorte diappartenere.Letogliamoall’Articolo V. di quelsuccoso Regolamento.

Giunti al luogodellamissione,vi si ter- rannodue discorsi per giorno, nella mattina cioè e nella sera, in quelle oreche il Par- roco giudicherà piùoppurtuneal suo popolo.

Nei primo giorno al primodiscorso si pre- mettail canto dell’inno

=

Veni Creatore.

Nelle altremattineinnanzial sermone venga celebrata la S.Messa: quindisicantino laudi spirituali lincile il predicatorecompariscasul

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pulpito.Egli apriràogni mattina il discorso colla seguente Orazione.

Mio Dio, vi adoro profondamente. Vi ringrazio diavermi creatoredento e benefi- cato intante maniere. Vioffro tutti i miei pensieri, tuttele mie azioni,tutto

me

stesso insieme coi meriti vostri, a vostra gloria ed in penitenza de’miei peccati.PelvostroSan- gueeper la vostramorte perdonatemilemie colpe, edatemi grazia di fuggire il peccato, e di amarvi sempre con tutto il cuore, con tutta 1’anima, con tutta la volontà. Cosisia.

Il popolo ripeterà inciso per in inciso questa devota preghiera. Finito ildiscorso

,

potrà cantarsiqualche altraLaudefinche sia prontala celebrazione di un’ altra messa.

Nella sera poi lapredicasarà preceduta sempre dall’

inno=

Veni Creator

=dopo

cui

1’Oratorediràdal pulpitoilversetto

—Emitte

etc, e 1’

Oremus

Deus quicordaetc=.ludi, sull’esempiodi quel grande missionario che fu il B. Leonardo da Porto Maurizio, sipre- mettano alsermone posatamente le conside- razioni seguenti.

Vita breve, mortecerta, Delmorire 1’ora incerta, Un’anima sola si ha, Se si perde, chesarà?

Se perdi il tempo che adesso hai Alla morte nonl’avrai.

Diosempre ti vede,

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Dio tigiudicherà:

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paradiso o inferno titoccherà.

Tuttofinisce e finisce presto, Ìj eternità nonfinisce mai.

Terminata la predica,s’intuoniilsalmo

=Mìserere=

ì si espongailSS.Sacramento, e cantato correntemente il

= Tantum

ergo

=

tutto si chiuda collabenedizione.

Nel tempo dei Santi Esercizj espongasi nel mezzo della Chiesaodin altroluogoop- portunola imagine diGesùCrocefissoall’a- dorazione del popolo; non si canti mai la messa nè da vivo nè da morto per non im- pedireleconfessioni; edai canticisuaccennati sisbandisca ognisolennità musicale. Oltracciò sarà moltoa desiderarsi, e gli oratori non mancheranno d’inculcarlo

, che nell’ultimo giorno si faccia perle mani del Parroco la Comunione generale.

Y.

OBBLIGHI DEI REV.PARROCHI E DELLE PARROCCHIE VERSO I MINISTRIDEI SANTIESERCIZI.

1 parrochi oleFabbricierie delleChiese incui sidarannoiSantiEsercizjnon devono aglioratorinessuna retribuzione, oltreilvitto e l’alloggio. Siccome perònon sarebbe con- veniente, quand’anche ne avessero i mezzi

,

obbligareadispendio chi prestagratuitamente l’operafaticosa della sacra predicazione; cosi lefabbricierie od i parrochi avran curadi

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ao

1

2

soddisfareogni spesadiviaggi,edioffrirper essile solite mancie aifamigli dicanonica ed ainuncii di chiesa.

VI.

ALTRI AVVERTIMENTI.

Affinchè tanto i predicatori

, quantogli altrisacerdoti chiamati ad assisterealle con- fessioni nonabbiano a star lontani dallelor chiesepiudiunafesta,sistudieràd’incominciar lamissioneingiorno feriale.Perlaopportuni- tàpoi diquestaiRev. Parrochi, dacuisicono- sconopienamenteibisogni elecondizioni rurali edeconomichedeiloro popoli,vorranno chie- derlain tali tempi, che ilavoricampestrinon vengano a patirnedanno. Già i mesidi ozio pei contadini dellemontagnesono anchetroppi.

Questa regola però non potrà venire osser- vata nell’occasione delle prossimeVisite pa- storali, in cui nutriamo speranza chei nuovi operai evangelici farannosi alacremente pre- cursori del proprio Vescovo.

VH.

FORMADELLA PIA SOCIETÀ’

Pertogliere dalla nostra impresa qual- siasiallettamentodell’arnor proprio,non visa- ranno tra i Confratelli preminenze nèdistin- zioni. Qual di loro sarà più operoso cpiù ardente dell’amoredi Dio e del bene dei prossimi,quegli guadagnerassi migliorporzio- ne di meriti.

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La

sovrintendenzadella pia opera«im- porrassiunicamentediun Direttore supremo eh’è ilVescovo,edi dueVice-Direttori,uno

F

er ladiocesi di Feltro, per quelladiBelluno altro;i quali manterranno fraloro fraterna comunicazioneinognireciproco bisogno.Que-

st’ufficio importante e vitale viene affidato ai due Vicarii Generali, della cui fervidaca- rità i due Cleriebbersi prove luminose.

Ad

essiavranricorso divolta involtaiRev. Par- rochi desiderosi di avere ilbenefizio deiS.

Esercizj, chiedendoli qualche mese innanzi affinchè abbiali tempodi provvedervi.

La

società frattantosimette fiducialmente sotto gli auspizi celestidiMaria Vergine im- macolatamente Concetta, di S.FrancescoXa- verio Apostologlorioso delle Indie, e di S.

Vincenzo dePaoli fondatoredelle Missioni, invocandone il patrocinio incessante per la durata, e peglielletti salutaridell’operasan- ta. Cosi sia.

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€atitto$ci

c/cc Sdacerdoto c/e//e due boccio afcrùtiàc/inora

/lonùmeamenfe

a/Za Sdociciù c/eo «9f (Suenyzf

E8®S3E, WSS <SW<S>

©33iIE5'C®IBI5

ltfOHS. CAN.D.GIO.BATTISTA CERCENA*VIC.GEN.

Vice-DirettoreperlaDiocesi di Belluno

1. Mons. D. Luigi Dall’Osta canonico 2. D. Giovanni de

Donà

Direttore del

Ginnasio vescovile

3. D.VitoTalamini > Professori 4. D. GiacomoRossi 5 del 5. D.Fortunato ZannantoniJ Seminario 6. Mons. D. Giambattista Martini Arci-

diacono del Cadore

7.D. Gabriele Gregori PievanodiAuronzo 8.D.MatteoPampaniniPievanodiVal-

le in Cadore

9. D. Angelo CeloltaCurato di Selva io D. Bortolo

De

LucaCuratodiVinigo

1 1

. D. Antonio Vici Parroco di Farra 12. D. Giuseppe Pedante Curato di

Valle d’Agordo

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1

5

13. D. NicolòBcttioArcipretediSedico Vicario Foraneo

14. D. Matteo

De

LucaArcipretediS.

Gregorio

15. D.Antonio Guernieri Arcipretedi Sospirolo

16.D. Antonio Sperti Cappellano del Civ. Spedale

17.D. Gio.Battista del Monego

man-

sionario

18. D. Antonio Bonelli mansionario 19. D. PietroColle mansionariodiLaste 20.D. BenedettoDeòlaraansion.diRiva 21.D. Pietro

De

Zan

22. D.Simeone Del Favero cooperatore di Auronzo

23.D. Giovanni Talamini cooperatore di Perarolo

24.D. Luigi

De

Marchi cooperatoredi Sospirolo

25.D.Alessandro

De

Menecli 26.D. Floriano Davià

MONS. CAND. FRANCESCO BERTAGNO VIC.GENER.

V

ice -"DirettoreperlaDiocesi di Feltre

1. D. Quirico Turco cappellano delCi- vico Spedale

2. D. Giovanni Sotti mansionario nel

Duomo

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2-f+

3.D. Paolo Ceccato Preceulorcnel

Duomo

4. D. GiuseppeBizzarinimansionarionel

Duomo

8. D. GirolamoDoti. Rossi Arcipretedi S. Giustina

9. D. Felice

De

Biasi Arciprete di Pe- devena

10. D. Gio. Battista Segato Arciprete di Rasai

11.D. Francesco Pieratolocappellanodi S. Luca

12. D. Vittore Dalla Piazza catechista all’orfanotrofio

13. D. Vittore Perotto Vicario parroc- chiale diVignui

14. D. Innocente Scalet mansionario di Foen

io. D. Gasparo ScaletCurato di Arina 16. D.PietroSusani mansionario a Cer-

mai.

a

ascessi©

DALLA TIPOGRAFIADI A.TISSI.

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