I . N . A . I . L .
ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
BILANCIO di PREVISIONE
2011
S O M M A R I O
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
PREMESSA pag. 1
1 SCENARI DI RIFERIMENTO “ 7
QUADRO NORMATIVO “ 7
QUADRO MACROECONOMICO OPSE 2011-2013 “ 14
PREVISIONI DELL’ECONOMIA ITALIANA PER IL 2011 “ 17
DECISIONE DI FINANZA PUBBLICA 2011-2013 “ 18 2 GLI INDIRIZZI STRATEGICI 2011-2013 “ 20 2.1LA PROGRAMMAZIONE PER L’ESERCIZIO 2011 “ 21
3 LE POLITICHE DI BILANCIO “ 30
LE ENTRATE “ 32
LE SPESE “ 36
MISSIONE 1 - PREVIDENZA “ 37
MISSIONE 2 - ASSISTENZA SANITARIA “ 40
MISSIONE 3 - TUTELA CONTRO GLI INFORTUNI
SUL LAVORO “ 49
MISSIONE 4 - SERVIZI GENERALI ED ISTITUZIONALI “ 54
POLITICHE DEL PERSONALE E PER LA FORMAZIONE “ 55
POLITICHE PATRIMONIALI E DEGLI INVESTIMENTI “ 58
INFORMATICA “ 63
SPESE DI POSTALIZZAZIONE “ 64
SPESE TELEFONICHE “ 71
SERVIZI DI SUPPORTO PER LA MANUTENZIONE DEL
SOFTWARE ISTITUZIONALE E STRUMENTALE “ 77
NOLEGGIO HARDWARE E SOFTWARE “ 77
SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELL’HARDWARE
E DEL SOFTWARE “ 77
PROGETTAZIONE E SVILUPPO SOFTWARE “ 78
ACQUISTO HARDWARE E SOFTWARE “ 80
INFRASTRUTTURE PER RETI TRASMISSIONE DATI “ 80
COMUNICAZIONE pag. 82 4 COMPOSIZIONE DEL BILANCIO DI
PREVISIONE 2011 “ 86
5 ANALISI ECONOMICO – FINANZIARIA “ 90
6 LE PREVISIONI FINANZIARIE INAIL “ 97 6.1U.P.B. 1 – RAPPORTI CON LE AZIENDE “ 98
6.1.1 Entrate correnti “ 98
6.1.2 Uscite correnti “ 104
6.1.3 Partite di giro “ 106
6.2U.P.B. 2 – PRESTAZIONI DI TUTELA ASSICURATIVA “ 107
6.2.1 Entrate correnti “ 108
6.2.2 Uscite correnti “ 109
6.2.3 Partite di giro “ 116
6.3U.P.B. 3 – PRESTAZIONI E SERVIZI DI
TUTELA INTEGRATA “ 117
6.3.1 Entrate correnti “ 117
6.3.2 Uscite correnti “ 118
6.4U.P.B. 4 – STRUMENTALE “ 122
6.4.1 Entrate correnti “ 122
6.4.2 Uscite correnti “ 123
6.4.3 Entrate in conto capitale “ 128
6.4.4 Uscite in conto capitale “ 128
6.4.5 Partite di giro “ 132
6.5U.P.B. 5 – SUPPORTO “ 133
6.5.1 Entrate correnti “ 133
6.5.2 Uscite correnti “ 133
6.5.3 Partite di giro “ 137
7 LE GESTIONI EX I.S.P.E.S.L. ED EX I.P.SE.MA. “ 138 7.1U.P.B. 6 – GESTIONEEXI.P.SE.MA. “ 139 7.2U.P.B. 7 – GESTIONEEXI.S.P.E.S.L. “ 176 8 TABELLA II – QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA “ 182 9 TABELLA III – DIMOSTRAZIONE DEL RISULTATO
DI AMMINISTRAZIONE PRESUNTO
AL TERMINE DELL’ESERCIZIO 2010 pag. 183 10 TABELLA IV – PREVENTIVO ECONOMICO “ 185 11 PREVENTIVO ECONOMICO PER GESTIONI “ 193
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
PREMESSA
Il progetto di bilancio per il 2011 è stato elaborato sulla base delle stime del quadro di riferimento 2011-2013, delle esigenze di carattere gestionale e delle dinamiche, interne all’Istituto, rilevate nell’ambito dei diversi settori di intervento. Con particolare riferimento agli aspetti gestionali, si è tenuto conto delle previsioni economico finanziarie formulate dai Centri di responsabilità, anche secondo le logiche poste alla base della classificazione per missioni e programmi, in coerenza con i principi introdotti dalla legge 31 dicembre 2009, n. 196, di riforma della contabilità e finanza pubblica.
Le Missioni, che si identificano con le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica, costituiscono la rappresentazione politico-istituzionale del bilancio, necessaria per rendere più trasparenti le grandi voci di spesa e per meglio comunicare le direttrici principali di azione.
Ogni Missione si realizza concretamente attraverso più Programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività per perseguire obiettivi ben definiti.
In tal senso, la classificazione per Missioni e programmi, adottata dall’Istituto in via sperimentale fin dall’esercizio 2009, costituisce una delle basi portanti dell’attuale sistema di pianificazione dell’Inail, ed è finalizzata, tra l’altro, a stabilire una più stretta interrelazione tra obiettivi, attività e risorse, nonché per consentire una coerente rappresentazione dei dati finanziari e contabili in sede di redazione dei prospetti di bilancio.
Al riguardo l’Istituto – anche alla luce della predetta sperimentazione – sta realizzando uno specifico progetto che si pone l’obiettivo della revisione complessiva del processo di pianificazione, bilancio e controllo, volto all’introduzione di un unico sistema integrato, in coerenza con il percorso di armonizzazione dei sistemi contabili pubblici.
Per mezzo del nuovo sistema si tende, tra l’altro, a soddisfare l’esigenza di gestire tutte le informazioni necessarie a rappresentare l’impiego delle risorse, in senso economico- patrimoniale e analitico, dotando il controllo di gestione e il controllo economico di nuovi sistemi di reporting, prevedendo, in tale ambito, sistemi di rilevazione dei risultati secondo logiche di performance.
L’evoluzione normativa intervenuta nel corso del 2009, con particolare riferimento all’approvazione del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 e della già citata legge n. 31 dicembre, 2009, n. 196, ha fatto sì che il progetto, già avviato, subisse una forte accelerazione per allineare i tempi prefissati alle nuove scadenze imposte dalla legge, sui versanti dei sistemi contabili e di pianificazione e controllo di gestione.
In linea con la predetta evoluzione normativa, ed alla luce degli indirizzi formulati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con la Relazione programmatica 2011-2013 – strutturata in base alla medesima classificazione per missioni e programmi – il processo previsionale per il 2011 si è svolto secondo le nuove metodologie.
Nello specifico, i principali elementi di novità, in parte già accennati, sono rappresentati:
dall’introduzione di una metodologia di pianificazione e programmazione fondata su missioni e programmi, che permette di ricondurre attività e risorse nell’ambito della classificazione funzionale del bilancio, fin dalle fasi di definizione degli obiettivi;
dalla realizzazione di un unico sistema informatico, all’interno del quale, grazie all’integrazione tra i sottosistemi che lo compongono, è possibile effettuare le previsioni degli obiettivi, delle attività e delle relative risorse;
dall’evoluzione del sistema di programmazione degli obiettivi di produzione, i quali, da una mera gestione per indicatori, a partire dall’esercizio 2011, sono programmati secondo logiche di flussi e stock, partendo dai carichi di lavoro di riferimento delle singole strutture;
dall’introduzione di un sistema di programmazione per le strutture centrali fondato su criteri di integrazione e di sostenibilità delle scelte operate, in particolar modo per quanto concerne le attività delle strutture di supporto;
dall’utilizzo del valore FTE (full time equivalent – anni uomo) come parametro per l’attribuzione delle relative previsioni economico finanziarie alle missioni e ai programmi.
In linea con la predetta impostazione, le attività e le risorse sono state articolate, nell’ambito delle quattro missioni e degli otto programmi, secondo la classificazione già adottata in via sperimentale ai fini della sola rappresentazione dei dati contabili di previsione relativi agli esercizi 2009 e 2010.
Tuttavia, le sopravvenute esigenze connesse all’avvio del processo di integrazione degli enti soppressi e seguito dell’emanazione della legge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione con modificazioni del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, con la quale è stata disposta, tra l’altro, l’acquisizione da parte dell’INAIL delle funzioni degli enti soppressi ISPESL ed IPSEMA, hanno reso necessario individuare soluzioni di brevissimo periodo anche con riferimento alla definizione delle procedure di autorizzazione alla spesa e di definizione dei documenti di bilancio per
l’esercizio 2011.
Allo scopo, quindi, di raccordare i dati relativi ai predetti enti soppressi con quelli dell’Istituto, pur confermando le scelte operate a favore della definitiva adozione della riclassificazione del bilancio per missioni e programmi, ai sensi della più volte citata legge n. 196/2009, e sottolineando che l’intero processo previsionale dell’Istituto, alla base del progetto di bilancio di previsione 2011, si è svolto secondo le logiche funzionali che ne costituiscono il fondamento, si è reso necessario continuare ad adottare – ai soli fini della rappresentazione dei dati contabili – l’articolazione per Unità previsionali di base, seppur mantenendo separate evidenze per gli enti soppressi.
Si osserva, peraltro che, nelle more dell’adozione dei decreti attuativi previsti dalla legge delega (art. 2 della legge 196/2009), nonché della complessiva armonizzazione dei sistemi contabili pubblici, la normativa esterna di riferimento continua ad essere rappresentata dal DPR 27 febbraio 2003, recante il “Regolamento concernente l'amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla L. 20 marzo 1975, n.
70”, i cui principi sono stati largamente recepiti dall’Istituto nell’ambito dell’autonomia regolamentare riconosciuta dalla legge n. 88/89.
In relazione all’esigenza di garantire, nell’ambito di tale rappresentazione, una lettura separata dei dati relativi all’ex ISPESL ed all’ex IPSEMA, sono state quindi definite due nuove UPB, denominate rispettivamente “Gestione ex ISPESL” e
“Gestione ex IPSEMA”, rispondenti ad una logica di tipo funzionale del tutto analoga a quella che ha ispirato la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 300 del 21 giugno 2005, di adeguamento del bilancio dell’INAIL ai principi introdotti dal citato DPR n. 97/2003.
Dette UPB, introdotte in sede di assestamento del bilancio di previsione 2010 con determinazione presidenziale 6 ottobre 2010, n. 97 racchiudono, al loro interno, la rappresentazione
delle entrate e delle spese complessivamente ascrivibili a ciascuno dei predetti enti soppressi, nonché i raccordi operativi tra le singole gestioni ex IPSEMA ed ex ISPESL ed il bilancio INAIL, mediante la creazione di capitoli gestionali “tecnici”
relativi alle poste di entrata, ovvero di spesa, rispettivamente di parte corrente, in conto capitale e per partite di giro.
Le relative risorse sono state determinate tenendo conto delle specifiche esigenze connesse allo svolgimento delle funzioni nelle quali l’Istituto è subentrato.
Al riguardo, trovano rappresentazione, nei paragrafi dedicati, le note illustrative di ciascuna delle predette “Gestioni”, elaborate sulla base delle informazioni fornite dai competenti uffici che, nelle more della riorganizzazione interna, sovrintendono allo svolgimento delle attività proprie degli Enti soppressi.
Tale soluzione, di carattere transitorio in vista dei richiamati decreti attuativi, della riorganizzazione interna e dei conseguenti adeguamenti di natura regolamentare e contabile, è volta unicamente a garantire la continuità dell’azione amministrativa con riferimento alle funzioni in cui l’Istituto è subentrato, mediante l’autorizzazione alla gestione delle relative risorse economiche e finanziarie.
In tal senso, ed in coerenza con le scelte già intraprese in ordine all’adozione della classificazione per missioni e programmi, sono allo studio specifiche soluzioni per la riconduzione alle attuali Missioni e/o Programmi dell’Istituto delle funzioni in precedenza svolte dagli Enti soppressi, ovvero per la rivisitazione o l’ampliamento delle stesse.
Tanto premesso, le previsioni di bilancio per il 2011 sono state determinate nel rispetto dei seguenti criteri fondamentali:
riorganizzazione qualitativa e strutturale delle dinamiche di spesa, nell’ottica della realizzazione di obiettivi di efficienza;
definitivo superamento del criterio di costruzione del quadro
previsionale con logiche di tipo incrementale;
accoglimento del principio di programmazione della gestione finanziaria (formulazione delle previsioni di entrata e di spesa per aggregazione dei programmi da realizzare nell’anno di riferimento).
In relazione alla scelta operata dall’Istituto di adottare i criteri introdotti dalla citata legge n. 196/2009, di riforma dei sistemi contabili e del bilancio, ed in una linea di continuità rispetto alla sperimentazione avviata in tal senso fin dal 2009, si fornisce, in appendice al presente bilancio di previsione, la rappresentazione per Missioni e Programmi dei dati contabili relativi all’attività già svolta dall’Inail prima dell’emanazione del citato decreto legge n. 78/2010.
1. SCENARI DI RIFERIMENTO
Quadro normativo
Il quadro di riferimento è fortemente caratterizzato da numerosi provvedimenti, in parte già richiamati in premessa, destinati ad incidere in maniera significativa sull’attività e sugli assetti dell’Istituto.
In primo luogo deve farsi riferimento al già citato decreto legge n. 78/2010, sia per le molteplici implicazioni di carattere organizzativo e istituzionale connesse all’attuazione dell’articolo 7 del provvedimento, con il quale è stata prevista, tra l’altro, la soppressione dell’ISPESL e dell’IPSEMA con l’attribuzione delle relative funzioni all’Istituto, sia per gli effetti derivanti dalla manovra economica contenuta nel medesimo articolato normativo, con particolare riferimento agli articoli 6 e 8, con i quali sono state introdotte numerose misure in materia di riduzione della spesa pubblica. Viene pertanto confermata e rafforzata l’esigenza di proseguire in una rigorosa azione di contenimento della spesa stessa, da reinterpretare in una dimensione di medio periodo, anche in relazione al generale contesto europeo.
La citata legge n. 122/2010 contiene infatti, tra l’altro, disposizioni che producono effetti sul bilancio di previsione per il prossimo triennio 2011-2013 e costituiscono una anticipazione della manovra triennale di finanza pubblica, orientata alle richiamate esigenze di contenimento della spesa pubblica, liberando anche risorse per il sostegno dei settori dell’economia
maggiormente sofferenti a seguito della crisi internazionale che ha riguardato l’ultimo biennio.
In tal senso, la circolare 28 del 2 luglio 2010 “Previsioni di bilancio per l’anno 2011 e per il triennio 2011 – 2013. Budget per il triennio 2011 – 2013” del Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede espressamente che il disegno di legge di bilancio per l’anno 2011 e per il triennio 2011- 2013 debba essere predisposto alla stregua degli stessi presupposti della legge n. 122/2010, in quanto “volto a completare l’opera intrapresa con il citato decreto legge [n. 78/2010, all’epoca non ancora convertito in legge], per il conseguimento degli obiettivi che il nostro Paese si è impegnato a raggiungere in sede europea”.
Nel delineare il quadro di riferimento deve farsi necessariamente cenno al decreto legislativo n. 150/2009 ed alla legge n. 196/2009, provvedimenti entrambi già citati, che rappresentano due momenti fondamentali nello sviluppo delle iniziative di riforma che il legislatore ha adottato, in ambito pubblico, nella prospettiva di conseguire risultati di carattere strutturale e permanente in ordine al miglioramento ed alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse.
Avuto riguardo al primo, sono note le misure di attuazione che stanno interessando tutta la pubblica amministrazione per la realizzazione del sistema di misurazione della performance individuale ed organizzativa, nonché per garantire, attraverso l’attuazione del ciclo della perfomance a partire dal prossimo 2011, la realizzazione di risultati concreti e verificabili, in maniera del tutto trasparente, da parte dei destinatari dell’azione pubblica.
Tale decreto prevede infatti che ciascuna amministrazione si doti di un piano di obiettivi programmati su base triennale definiti
“in coerenza con quelli di bilancio indicati nei documenti programmatici”, e che elabori indicatori di misurazione della performance organizzativa e individuale.
La legge di riforma della contabilità e finanza pubblica, con
l’introduzione della classificazione funzionale del bilancio per missioni e programmi, potenziando gli strumenti conoscitivi attraverso i quali si esplicano i poteri di indirizzo, si colloca anch’essa nell’ambito delle misure volte a razionalizzare l’azione amministrativa attraverso un più immediato collegamento tra la finalizzazione degli stanziamenti di bilancio e gli obiettivi perseguiti con le politiche adottate.
Detta legge, inoltre, rafforza il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nella gestione delle politiche e dei conti pubblici, rende più evidente la programmazione di medio- termine e aumenta la significatività della decisione dell’allocazione delle risorse pubbliche rafforzando, inoltre, l’importanza della misurazione e valutazione dei risultati perseguiti con la spesa pubblica e dell’efficacia delle misure rivolte al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.
L’art. 21 della legge n. 196/2009, al comma 11, contempla un collegamento tra gli indicatori individuati con le Note Integrative al bilancio di previsione e il complesso di obiettivi e indicatori del sistema interno di gestione delle performance richiamati dal decreto legislativo n.150/2009.
In materia di revisione degli assetti organizzativi e riduzione degli organici, per gli enti pubblici non economici, per gli enti di ricerca e per gli enti di cui all’art. 70 del decreto legislativo n.
165/2001, si richiamano gli adempimenti previsti dall’articolo 74 della legge n. 133/2008 e gli ulteriori interventi previsti dall’art. 2, commi 8 bis e seguenti, della legge 26 febbraio 2010, n. 25 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
Tale ultima disposizione ha previsto l’obbligo di procedere ad un’ulteriore riduzione degli uffici dirigenziali di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, in misura non inferiore al 10 per cento di quelli risultanti a seguito dell'applicazione del predetto articolo 74, nonché alla rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non
dirigenziale, ad esclusione di quelle degli enti di ricerca, apportando un’ulteriore riduzione della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale risultante a seguito dell'applicazione della ripetuta normativa.
Rientra, invece, nell’ambito delle misure volte a conseguire risparmi di spesa, la legge 13 novembre 2009, n. 172, con la quale è stato posto l’obbligo di razionalizzare gli immobili strumentali e di realizzare poli logistici integrati (cd. “Case del Welfare”).
In detto provvedimento è stabilito che venga emanato apposito decreto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per indicare degli ambiti di integrazione logistica e funzionale cui attenersi per realizzare i risparmi richiesti dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247 concernente l’attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività, al fine di evitare, a decorrere dal 1° gennaio 2011, l’aumento delle aliquote previdenziali necessario a finanziare per la quota di 3,5 miliardi di Euro l’abolizione del cd. “scalone”
pensionistico.
L’obbligo di realizzare poli logistici integrati è stato peraltro ripreso anche dall’art. 8 della più volte citata legge n. 122/2010, il quale, rispettivamente, ai commi 6 e 7 ha riconosciuto agli enti interessati canoni e oneri agevolati a seguito della realizzazione di detti poli logistici, stabilendone la relativa misura in rapporto ai parametri fissati dall’Osservatorio del mercato immobiliare, ed ha stabilito la misura percentuale della riduzione dell’indice di occupazione procapite con riferimento agli immobili utilizzati dagli enti medesimi.
Con riferimento agli oneri per il rinnovo contrattuale del personale per il triennio 2011-2012, viene richiamato quanto previsto dall’art. 9, comma 17 della legge n. 122/2010, il quale statuisce che “non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012 del personale di cui all'articolo 2, comma 2 e articolo 3 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni. È fatta salva l'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale nelle misure previste a decorrere dall'anno 2010 in applicazione dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 dicembre 2008, n. 203”.
Sul versante istituzionale, nel 2011 potranno trovare ulteriore sviluppo le fasi operative collegate alla emanazione dei decreti attuativi previsti dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106 contenente “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Al riguardo si richiamano specificamente l’articolo 8, concernente il Sistema Informativo per la Prevenzione (SINP), l’articolo 52, finalizzato alla costituzione di un fondo di sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e alla pariteticità e l’articolo 40, relativo alla redazione di informazioni da parte dei medici competenti.
Nel delineare il contesto di riferimento, giova dunque riassumere brevemente le principali novità introdotte dal decreto legislativo n.106/2009, di interesse per l’Istituto. Tale provvedimento:
ha ampliato il contenuto dei flussi informativi nell’ambito del Sistema informativo nazionale per la prevenzione, prevedendo l’inserimento dei dati relativi agli infortuni sotto soglia indennizzabile dall’INAIL;
ha introdotto la possibilità di erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera, previo accordo quadro da stipulare in sede di Conferenza Stato- Regioni per la definizione delle relative modalità di erogazione;
ha previsto che, al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere ad
erogare prestazioni di tipo sanitario, utilizzando servizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate, svolgendo tali compiti con le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese;
ha specificato ed ampliato le competenze dell’istituto nelle attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione, con particolare riferimento al finanziamento, anche nell’ambito della bilateralità e dei protocolli con le parti sociali e le associazioni di tutela degli invalidi sul lavoro, dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro nelle piccole e medie imprese;
ha introdotto l’obbligo di comunicazione in via telematica all’INAIL dei dati relativi agli infortuni sul lavoro a fini statistici;
ha stabilito che il fondo di sostegno alla piccola e media impresa, costituito presso l’INAIL, sia alimentato, in sede di prima attuazione, con i residui delle risorse previste per le finalità di cui all’art. 23 del decreto legislativo n. 38/2000, iscritti nel bilancio dell’Istituto.
In tema di politiche patrimoniali e di investimenti, si richiamano infine:
la legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Legge Finanziaria per il 2008) che ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2008, la destinazione di un importo massimo corrispondente al 7%
dei fondi disponibili (ossia delle somme eccedenti la normale liquidità di gestione) ad investimenti immobiliari realizzabili esclusivamente in forma indiretta.
l’art.43 bis della Legge 27 febbraio 2009, n. 14
“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie
urgenti”, concernente la retrocessione degli immobili cartolarizzati in proprietà all’Istituto
all’art.8 comma 8 della legge n. 122/2010 di conversione con modificazioni del decreto n. 78/2010 relativo alle così dette “Casa del Welfare” o “Poli logistici integrati”.
l’art.8 comma 15 della stessa legge, il quale dispone che
“...il limite previsto dall’art. 2, comma 618, della legge 244/2007, per le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, a decorrere dal 2011, è stato determinato nella misura del 2% del valore degli immobili stessi”, ferme restando le deroghe indicate nell’articolo medesimo.
In considerazione della situazione di emergenza della regione Abruzzo, l’art. 14 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito nella legge n. 77 del 24 giugno 2009, (attuato con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
3820/2009) ha imposto il vincolo di includere, nell’ambito degli investimenti degli Enti Previdenziali relativi al quadriennio 2009-2012, “gli interventi di ricostruzione e riparazione di immobili, ad uso abitativo o non abitativo, localizzati nei territori dei comuni” colpiti dal sisma.
In materia, si richiamano anche la delibera commissariale n.
120/2009, con la quale è stato autorizzato l’avvio delle attività per la costituzione di un Fondo immobiliare “chiuso”, nonché la delibera n. 285/2009, con la quale è stato assunto l’impegno di spesa relativo ai suddetti fondi disponibili del bilancio di previsione 2009, per l’importo complessivo di euro 822.000.000.
Da ultimo, il decreto legge n. 78/2010, convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010, ha riformulato le disposizioni riguardanti gli investimenti a reddito diversi da quelli da destinare all’Abruzzo. Nello specifico, l’art. 8, al
comma 4, nel fare salvi, per l’appunto, gli investimenti a reddito da effettuare in via indiretta in Abruzzo, ha disposto che “le restanti risorse sono destinate dagli enti previdenziali all’acquisto di immobili adibiti ad ufficio in locazione passiva alle amministrazioni pubbliche, con modalità di attuazione che saranno stabilite da un decreto di natura non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.
In tale mutato quadro normativo, al fine di riattivare la politica dei propri investimenti immobiliari, fermi ormai da troppo tempo si è ritenuto congruo destinare il 50% dei fondi disponibili al programma di ricostruzione in Abruzzo (determina del Presidente n. 98 del 13 ottobre 2010).
Quadro macroeconomico OPSE 2011-2013
variazioni % annue
2011 2012 2013
PIL 1,2 1,5 2,0
Inflazione 1,8 1,9 1,9
Retribuzioni Industria e Servizi INAIL 1,9 2,2 2,5
Occupazione Industria e Servizi INAIL 0,4 1,0 1,5
Occupazione Agricoltura -1,6 -0,8 -0,2
Fonte: stime OPSE su dati MODINAIL e dei principali Istituti di analisi economica, disponibili al mese di settembre 2010.
Lo scenario previsionale, aggiornato sulla base dell'Insieme delle previsioni macroeconomiche di alcuni dei più importanti Istituti di ricerca (in particolare OCSE, CER, GOVERNO, FMI, UE) disponibili al mese di settembre 2010, tiene conto delle misure correttive di finanza pubblica del Governo italiano nonché delle previsioni per il 2011-2013 contenute nella Decisione di Finanza Pubblica deliberata dal Consiglio dei
Ministri il 29 settembre scorso.
Si precisa che il modello econometrico “ModInail” è attualmente in fase di evoluzione e affinamento, in coerenza con quanto richiesto dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza che ha posto, per il 2011, l’obiettivo strategico di definire una nuova versione del modello in questione al fine di supportare con sempre maggiore efficacia le attività previsionali.
Al riguardo, già nel corso del 2010 è stato avviato uno specifico progetto per lo sviluppo di tale modello, il quale dovrà costituire sistema di supporto alle decisioni di breve- medio periodo, in stretta correlazione con i documenti previsionali del Governo e saldamente ancorato agli andamenti dell’economia interna ed internazionale, con particolare riferimento all’Unione Europea.
Allo stato attuale, sono in corso le attività di studio e analisi delle serie storiche da utilizzare come base prototipale per la realizzazione del progetto, al fine di realizzare, entro la fine del 2011, uno strumento di facilitazione delle attività di programmazione attraverso la prefigurazione di situazione future mediante modelli proiettivi.
Si deve tuttavia specificare che non si è al momento in grado di stabilire con esattezza i tempi e le modalità di integrazione, in tale progetto, delle analisi econometriche relative ai settori produttivi già di competenza dell’IPSEMA.
Il quadro previsionale pone ancora molti interrogativi sulle prospettive di medio periodo. Il graduale superamento della crisi economica e l'apertura della discussione circa le strategie di uscita dalle politiche di emergenza messe in campo per contrastarla, non si annuncia come un percorso lineare.
In Italia si stima che il PIL, dopo essersi contratto di circa il 5 per cento nel 2009, possa superare la soglia dell'1 per cento nella media di quest'anno. Nei successivi periodi è previsto un consolidamento del recupero (1,5% medio nel triennio) che,
tuttavia, resterà lento e difficile. L'incremento dei prezzi al consumo dovrebbe salire gradualmente fino all'1,6 per cento nel 2010 e si dovrebbe attestare intorno all'1,9 per cento nel triennio 2011 - 2013, riflettendo in parte la tendenza al rialzo dei prezzi dell'energia.
Rimane preoccupante l'evoluzione del mercato del lavoro. A causa del forte effetto di trascinamento negativo ereditato dalle tendenze del 2009 (-1,6%), l'occupazione nell'Industria e servizi segue un percorso di modesto recupero nel 2010 (- 0,9%), pur mantenendo un segno negativo, mentre segni positivi si dovrebbero registrare nel triennio successivo (+
1,0% circa). Nell'Agricoltura si conferma invece un trend decrescente, seppure in rallentamento nel triennio. Le retribuzioni unitarie del settore privato per l'intera economia dovrebbero seguire una dinamica intorno al 2,2 per cento medio nel triennio; collocandosi in un range compreso tra l' 1,9 e il 2,5 per cento.
In tale scenario va inquadrata la previsione delle entrate dell’Istituto.
Per il 2011 le stime più recenti concordano per un tasso di sviluppo che supera il punto percentuale, in debole accelerazione rispetto al 2010 e ampiamente superiore al 2009, che rappresenta l’anno di minimo del ciclo economico in atto.
Le valutazioni degli istituti di ricerca sono abbastanza concordi per quanto riguarda i consumi delle famiglie (+ 1,1% in media rispetto ad una stima del + 0,7% nel 2010 ed al -1,7% nel 2009) e l’andamento degli investimenti (circa 2,4% annuo di media).
PREVISIONI DELL'ECONOMIA ITALIANA PER IL 2011
variazioni percentuali
Circa i prezzi al consumo, sulla scia di una ripresa della componente estera dei costi e di un lento rafforzamento del tono congiunturale, tutti gli Istituti di ricerca concordano su un incremento atteso intorno all’1,8 per cento a fine 2011. Il dato sull’occupazione, ancora negativo per il 2010 (- 0,9% in media),
OCSE CER FMI Unione
Europea
Confindustria
Maggio 2010
Luglio 2010
Maggio 2010
Maggio 2010
Settembre 2010
PIL 1,5 0,9 1,2 1,4 1,3
Consumi delle famiglie 1,1 0,8 1,2 1,3 0,7
Investimenti fissi lordi 3,8 1,2 2,4 2,5 3,4
Esportazioni 3,6 4,0 3,5 4,1 4,3
Importazioni 3,0 4,0 3,6 3,5 4,5
Prezzi al consumo 1,0 1,9 1,7 2,0 1,9
Disoccupazione (% su forze lavoro)
8,8 8,9 8,6 8,8 9,1
Retribuzioni unitarie private (per l’intera economia)
1,9 2,2 2,1 1,7 2,0
Occupazione ULA 0,7 0,0 0,4 0,4 0,4
Prezzo del petrolio ($/barile)
80,0 78,2 83,0 83,7 80,0
Tasso di cambio dollaro/euro
n.d 1,23 n.d. 1,26 1,30
Indebitamento delle P.A. (% sul Pil)
5,0 4,4 4,9 5,0 4,1
tornerà a salire portandosi ad un livello del + 0,4 per cento medio. Il tasso di disoccupazione dovrebbe collocarsi intorno alla soglia dell’8,7 per cento. Le retribuzioni lorde per dipendente, rimangono su tassi di crescita storicamente molto bassi, pari a circa il 2,0 per cento medio.
DECISIONE DI FINANZA PUBBLICA 2011-2013 29 SETTEMBRE 2010
Variazioni percentuali
(*) Valore' percentuale (**) Fonte: ISAE
Con la pubblicazione del documento di Decisione di Finanza Pubblica (DFP), il Governo ha aggiornato le previsioni per il
ESOGENE INTERNAZIONALI Commercio internazionale Prezzo del petrolio ($ al barile) Cambio dollaro/euro
2010 2011 2012 2013
10,0 76,4 1,303
6,5 75,1 1,276
7,0 75,1 1,276
7,0 75,1 1,276 ECONOMIA ITALIA
PIL 1,2 1,3 2,0 2,0
Importazioni 5,9 3,4 3,7 3,7
Consumi famiglie residenti 0,5 0,8 1,7 1,8
Investimenti fissi lordi 2,2 2,5 2,6 2,3
Esportazioni 7,1 4,8 4,8 4,6
Occupazione (ULA) -1,5 0,7 0,8 1,0
Tasso di disoccupazione(*) 8,7 8,7 8,6 8,4
Tasso di occupazione (15-64 anni)(*) 57,1 57,3 57,9 58,6
Costo del lavoro 3,0 1,5 1,6 1,6
Produttività 2,7 0,6 1,1 1,0
Inflazione programmata 1,5 1,5 1,5 1,5
Inflazione (indice IPCA al netto prod. energ.) (**) 1,3 2,0 1,8 1,7 PIL nominale (milioni di euro) 1.554.718 1.602.836 1.664.899 1.730.115 FINANZA PUBBLICA
Indebitamento netto (in % del PIL) Saldo primario (in % del PIL) Debito P.A'/PIL
-5,0 -0,3 118,5
-3,9 0,8 119,2
-2,7 2,2 117,5
-2,2 2,6 115,2
periodo 2010-2013; rispetto al quadro delineato nella Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza pubblica (RUEF) dello scorso mese di maggio, le variazioni sono state contenute, pur tenendo conto di un primo semestre 2010 più vivace delle attese. Per l'anno in corso infatti, la crescita del PIL dovrebbe migliorare di due decimali, portandosi all’1,2%, come risultato di una lieve contrazione dei consumi privati compensata da un aumento degli investimenti e da un forte impulso alle esportazioni. Anche i prezzi, espressi dall'indice armonizzato IPCA, dovrebbero mostrare un andamento più stabile, chiudendo il 2010 con una variazione dell’1,3%. In termini di ULA, l'occupazione dovrebbe proseguire il calo già in atto da diversi mesi, raggiungendo il punto di minimo del ciclo; tuttavia il tasso di disoccupazione e di attività sono confermati rispettivamente all'8,7% e al 57,1% della forza lavoro. Per il 2011, rispetto alla RUEF, il Governo si attende una crescita del PIL più contenuta (dall’1,5 alI'1,3 per cento), soprattutto per la perdurante debolezza della domanda interna, non compensata dalla ripresa degli investimenti né da un più intenso scambio commerciale con l'estero (il 3 cui saldo è comunque atteso invariato, rispetto a maggio). Nel biennio 2012-2013 il PlL si manterrebbe invariato al 2 per cento.
I consumi privati, per effetto della manovra, subiranno una contrazione media di circa 1 punto percentuale per il triennio 2010-2012. L'impatto maggiore di questa situazione lo si avrà sull'occupazione (ULA), per la quale è prevista una riduzione di 1,5 punti percentuali nel triennio 2010-2012. Il tasso di occupazione rimarrà al di sotto del 60% e quello di disoccupazione si collocherebbe all'8,7 per cento nel 2010 e passerebbe gradualmente all’8,5 per cento medio nel biennio 2012-2013.
2. GLI INDIRIZZI STRATEGICI 2011-2013
La Relazione programmatica predisposta dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza per il prossimo triennio si basa, oltre che sulle linee di mandato strategico - richiamate integralmente – sulle valutazioni in ordine al periodo di riferimento, caratterizzato da una diminuzione del gettito delle entrate, in conseguenza della crisi economica, nonché dalle criticità determinate dai limiti imposti all’autonomia dell’Ente, anche in relazione alle possibili ripercussioni negative sui livelli di servizio e sul processo di revisione delle tariffe.
Nell’ambito delle strategie delineate, rappresentano elementi fondamentali il completamento degli interventi finalizzati alla razionalizzazione dei costi di funzionamento (migrazione sulla rete di fonia IP, utilizzo generalizzato della Posta elettronica certificata etc…), pianificato per il 2011, l’innovazione del modello di presidio del territorio e di erogazione dei servizi e l’adeguamento del sistema contabile, previsionale e di rendicontazione.
Con la Relazione programmatica il CIV ha impegnato quindi la Tecnostruttura ad individuare gli obiettivi operativi da intraprendere per il conseguimento dei risultati prefissati con gli obiettivi strategici, ovvero di quei risultati che, alla luce di analisi di fattibilità e sostenibilità economico-finanziaria, saranno risultati compatibili in relazione ai fattori ed alle variabili del
contesto.
In ordine alle iniziative di sostegno alle attività istituzionali, è stato inoltre evidenziato che l’acquisizione della conoscenza dei bisogni e delle istanze dei soggetti che interagiscono con le Unità operative dell’Istituto – da attuarsi mediante la consultazione con le parti sociali, nell’ambito dei rapporti con Comitati Regionali di Coordinamento dei Comitati Consultivi Provinciali - costituisce un elemento irrinunciabile ai fini dell’esercizio delle attribuzioni proprie del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza.
Avuto specifico riguardo all’acquisizione delle funzioni in precedenza svolte dall’ISPESL e dall’IPSEMA, disposta, come detto in precedenza, dall’articolo 7 della legge n. 122/2010, il Consiglio ha approvato la deliberazione n. 11 del 4 agosto 2010, con la quale ha inteso fornire “primi indirizzi per definire i principi generali che dovranno informare per gli aspetti ordinamentali, organizzativi, contabili e di bilancio, le macro-fasi del processo di acquisizione delle funzioni” dei predetti enti soppressi.
Rispetto a tale esigenza, rafforzata dall’ampliamento delle competenze dell’Istituto a seguito della predetta acquisizione di funzioni, sono state adottate specifiche iniziative idonee a garantire l’espletamento delle predette attribuzioni. Dette iniziative trovano riscontro, per i correlati aspetti finanziari, nell’ambito dell’UPB di riferimento.
2.1. LA PROGRAMMAZIONE PER L’ESERCIZIO 2011
Le pagine seguenti riportano le tabelle riassuntive degli obiettivi strategici declinati nell’ambito delle missioni e dei programmi e delle relative linee guida. Queste ultime rappresentano l’impegno assunto dall’Istituto per il triennio ai fini della
realizzazione dei predetti obiettivi strategici e, come tali, costituiscono la base della programmazione degli obiettivi e delle attività di sviluppo per lo stesso periodo.
Nei successivi paragrafi si darà conto, in relazione a ciascuna missione e, nell’ambito di queste, di ciascun programma, delle principali attività di sviluppo, di gestione e dei piani di produzione che, nel loro insieme, rappresentano la programmazione dell’Ente per il 2011.
In relazione a dette attività, ed ai relativi anni/uomo (FTE) programmati per l’esercizio 2011, sono state stimate le risorse economiche e finanziarie necessarie a sostenerne la realizzazione nel corso dell’esercizio 2011, che trovano adeguata rappresentazione nelle tabelle di bilancio.
Relazione programmatica 2011-2013
Obiettivi strategici e linee guida per l’esercizio 2011
Missione 1 – Previdenza. Premi
Obiettivo strategico Linee guida
Ridurre il montante dei crediti contributivi del: 2%
Monitorare costantemente le entrate per premi ed il puntuale governo dei crediti, garantire la massima efficienza delle azioni di recupero
Missione 1 – Previdenza. Evasione contributiva
Obiettivo strategico Linee guida
Prevedere un gettito da recupero dell’evasione ed elusione contributiva maggiorato, rispetto agli obiettivi 2010, del: 30 per cento
completare e implementare il sistema di business intelligence. In particolare, attraverso gli incroci con le informazioni in possesso dell’Inps, dell’Agenzia delle entrate, delle Camere di commercio, del Ministero del Lavoro, delle aziende erogatrici di energia elettrica sarà possibile:
1. razionalizzare e massimizzare l’apporto della funzione ispettiva;
2. consentire al processo aziende delle Unità territoriali di acquisire informazioni per procedere direttamente alla contestazione delle irregolarità rilevate;
3. garantire la piena trasparenza dell’attività di lotta all’evasione ed elusione contributiva attraverso lo sviluppo di sinergie basato sulla condivisione di informazioni;
riconsiderare le modalità di liquidazione dei verbali ispettivi sia Inail, sia di altri Enti, per garantire la massima tempestività degli interventi di recupero dei premi omessi;
consolidare la programmazione delle attività di informazione e aggiornamento degli ispettori, anche in sinergia con gli altri Organismi di vigilanza.
Missione 1 – Previdenza. Gestione dei rapporti assicurativi con i datori di lavoro
Obiettivo strategico Linee guida
prevedere una riduzione delle spese di postalizzazione del: 50 per cento
Avviare il confronto con le associazioni di rappresentanza datoriali e con gli intermediari delle aziende per sostituire le comunicazioni cartacee con la posta certificata PEC
Missione 1 – Previdenza. prestazioni istituzionali di carattere economico erogate agli assicurati
Obiettivo strategico Linee guida
Prevedere, se completato l’iter normativo relativo alla rivalutazione automatica del danno biologico, un incremento della spesa per rendite pari al 15 per mille
Attuare tutte le opportune iniziative per favorire la introduzione, già dal 2011, di un sistema di rivalutazione automatica del danno biologico analogo a quello in vigore per il danno patrimoniale
Prevedere, successivamente, un ulteriore incremento degli oneri derivanti dagli altri provvedimenti proposti al legislatore.
Proporre la rivisitazione del sistema indennitario introdotto in via sperimentale con l'art. 13 del D.Lgs. n. 38/2000; in particolare:
abbassare il grado di invalidità indennizzabile in capitale che attualmente, ai sensi
dell'art. 13 del Decreto legislativo n. 38/2000, è pari al 6%;
abbassare il grado di invalidità indennizzabile in rendita comprendendo nella rendita sia una quota per il ristoro del danno biologico, sia una quota per l'indennizzo delle conseguenze patrimoniali della menomazione;
estendere i parametri di valutazione del danno biologico a tutti gli istituti giuridici, interni ed esterni al Testo Unico, riguardanti gli invalidi del lavoro, con conseguente rideterminazione dei gradi di invalidità stabiliti dalle vigenti disposizioni per accedere alle relative provvidenze (ad es. prestazioni accessorie per i Grandi Invalidi, accesso alle liste di collocamento mirato, esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, ecc.).
Missione 2 – Missione assistenza sanitaria -prestazioni diagnostiche e curative per gli infortunati sul lavoro
Missione 2 - Prestazioni riabilitative post infortunio per il recupero della capacità lavorativa
Missione 2 - Interventi per la fornitura di protesi
Obiettivo strategico Linee guida
Prevedere uno stanziamento in rapporto al gettito di una annualità pari a: 15 per mille nel 2011
Garantire la piena e ottimale funzionalità degli 11 ambulatori Inail autorizzati, colmando le carenze di risorse sanitarie attraverso il ricorso a medici contrattualizzati e acquisendo dall’esterno gli altri servizi necessari, nell’attesa di eventuali deroghe dei Ministeri vigilanti in termini di assunzioni mirate
Garantire congrue risorse per la fornitura di protesi, al fine di adeguare la risposta al fabbisogno degli assistiti, e per il ripristino della concessione di ausili anche nel periodo di inabilità temporanea assoluta, approntando allo scopo una specifica contabilità analitica e prevedendo altresì adeguata informazione agli aventi diritto.
Avviare il confronto con i Ministeri della Salute e del Lavoro e delle Politiche Sociali e, per il tramite dei Ministeri, con la Conferenza Stato – Regioni al fine di definire l’accordo quadro necessario a consentire l’erogazione di servizi sanitari da parte dell’Inail attraverso:
l’esercizio diretto;
il convenzionamento con soggetti pubblici e privati.
Chiedere formalmente il coinvolgimento dell’Inail nella programmazione sanitaria al fine di realizzare sinergie e complementarietà tra gli Enti interessati (Ministero Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regioni, ASL ecc. ), funzionale ad assicurare omogeneità di trattamento sul territorio
Formulare proposte utili alla convenzione quadro Stato/Regioni/Inail
Progettare servizi atti ad assicurare adeguati livelli per i casi più gravi realizzando, entro il 2011, uno studio di fattibilità in merito a dimensione, collocazione e costi di uno o più centri nazionali di riabilitazione non ospedaliera per lungo degenti
Obiettivo strategico Linee guida
Prevedere un apposito stanziamento per finanziare le iniziative descritte, alimentato nel 2011 dallo 0,2 per mille del gettito
Concordare con le Regioni, l’ISPEL, l’ISS e il mondo accademico un programma di diffusione su tutto il territorio nazionale delle buone prassi di sorveglianza sanitaria già attuate in alcune Regioni, relativamente agli ex esposti all’amianto
Contribuire con gli altri Enti interessati a porre in campo progetti di ricerca sui tumori polmonari asbesto correlati, prevedendo anche report periodici sui risultati e/o sullo stato di avanzamento dei progetti stessi al fine di ridurre i casi mortali o migliorare le aspettative di vita dei lavoratori colpiti.
Promuovere – in raccordo con gli altri soggetti interessati e per le finalità di cui ai due punti precedenti – un progetto teso a tracciare una mappa dell’uso dell’amianto nei siti produttivi e sul territorio, mettendo a disposizione i dati raccolti dalla CONTARP nell’esercizio dei compiti di accertamento e certificazione delle avvenute esposizioni in attuazione della L. 257/92.
_ Missione 3- Tutela contro gli infortuni sul lavoro
Interventi per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro
Obiettivo strategico Linee guida
Prevedere uno stanziamento in rapporto al gettito di una annualità pari al 20 per mille nel 2011
Superare la fase sperimentale del sistema di erogazione degli incentivi per pervenire a un assetto definitivo in grado di assicurare regolarità ed efficacia agli investimenti.
A tal fine Istituire un Fondo di rotazione e predisporre uno studio di fattibilità che ne evidenzi i rapporti costi/benefici nel rispetto dei vincoli normativi.
Ai fini della promozione della cultura della sicurezza, progettare e implementare il Data Base degli assicurati che:
permetterà ai singoli lavoratori, senza la introduzione di ulteriori adempimenti per i datori di lavoro, di conoscere i rischi per i quali l’azienda ha attivato la copertura assicurativa Inail;
consentirà la elaborazione di un organico piano di intervento e la progettazione delle singole iniziative sulla base degli effettivi bisogni rilevati.
Incrementare gli investimenti in prevenzione al fine di ridurre la spesa per infortuni e malattie professionali;
adottare come criterio prioritario di accesso ai fondi di finanziamento alle imprese, progetti presentati da imprese virtuose e, ove possibile, ispirati a buone prassi validate dalla Commissione consultiva istituita presso il Ministero del Lavoro ex D.Lgs.81/2008, art. 6, nel testo modificato dal D.Lgs. 106/2009;
Elaborare criteri e procedure standardizzati di accesso, tempistica contenuta e criteri di valutazione dei risultati per l’erogazione dei fondi di sostegno alle
imprese - da gestire eliminando le criticità riscontrate nel pregresso e mediante bandi che prevedano modalità snelle e di immediata ottemperanza – affinchè divengano un volano per il sistema, nella duplice finalità di finanziamento in conto capitale e conto interessi.
Assumere iniziative con le Parti Sociali e gli Organismi Paritetici, per l’Insediamento degli Osservatori nazionali e regionali degli infortuni mortali e malattie professionali, quali indispensabili strumenti per la programmazione degli interventi prevenzionali sul territorio; i dati dovranno confluire nel Sistema Informativo Nazionale
Attivare, alla luce del D.Lgs. 81/2008, la mediazione delle Parti sociali per il monitoraggio dei bisogni, in termini di sinergie tra le Direzioni Regionali, le Organizzazioni di rappresentanza (imprese, lavoratori) sul territorio, le Organizzazioni sindacali e, ove possibile, la bilateralità anche per il tramite dei Co.Co.Pro.
Dare attuazione ai nuovi compiti di consulenza di cui all’art. 9 del D.Lgs.106/09 verificando preliminarmente le possibili interazioni con ISPESL secondo quanto previsto dall’art. 2 del “collegato lavoro”
Missione 3- tutela contro gli infortuni sul lavoro - reinserimento degli infortunati nella vita di relazione
Obiettivo strategico Linee guida Prevedere un incremento delle risorse
per prestazioni dirette del 50 per cento nel 2011
Superare il carattere sperimentale degli interventi già previsti dall’art. 24 del decreto legislativo 38/2000 e diffondere le buone pratiche già sperimentate.
Creare una rete che – attraverso la collaborazione con le Istituzioni e ogni altro soggetto pubblico e privato operante sul territorio, a diverso titolo, coinvolgibile – renda possibile la completa ed efficace erogazione dei servizi di reinserimento.
Sviluppare l’attività di reinserimento attraverso la stipula di protocolli trilaterali:
INAIL, Istituzioni, Parti Sociali, così come positivamente attuato in alcuni contesti.