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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 3 Febbraio 2009 Apertura di seduta Vice Presidente – Carla Bonfichi

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 3 Febbraio 2009 Apertura di seduta

Vice Presidente – Carla Bonfichi

Buona sera, benvenuti. Apriamo la seduta di questo Consiglio Comunale e risultano presenti i Consiglieri Abbate – Bonfichi - Borghi - Brambilla - Cremonesi - Dozzi - Gatti - Guzzetti - Merisi - Manenti – Zordan(?)... Avendo raggiunto il numero legale apriamo la seduta.

Chiedo se siete tutti d'accordo a invertire l’ordine dei lavori e affrontare per primo il Regolamento della tassa smaltimento rifiuti, che da ieri sera è stato spostato a questa sera. Se c'è qualcuno che è contrario?

Nessuno è contrario. Devo anticipare e comunicare che il Consigliere Pignatelli ha mandato giustificazione della sua assenza per impegni di lavoro e lo stesso Gusmini Emanuele che è assente per influenza.

Punto n. 1)

ADEGUAMENTO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLA T.A.R.S.U. -

Vice Presidente

Al primo punto all’ordine del giorno affrontiamo per l’applicazione della tassa smaltimento rifiuti solidi urbani. Vorrei leggere la comunicazione dell’Ufficio Segreteria Generale.

Con la presente l’Ufficio Segreteria porge le doverose scuse a codesto Onorevole Consiglio e al Suo Presidente per la non completa documentazione notificata ai Consiglieri Comunali il giorno 27 gennaio u.s. in merito all’argomento iscritto al punto 7): Adeguamento Regolamento comunale per la disciplina della T.A.R.S.U. –

In allegato il testo integrale completo dello schema di Regolamento, oggetto di approvazione.

Do la parola all’Assessore Stucchi.

Assessore Stucchi

Buona sera. Lascia subito la parola a Mino Melini che era responsabile fino all’altro ieri dell’Ufficio Tassa Rifiuti e che lunedì è diventato

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responsabile dell’Ufficio Patrimonio appena costituito in data 2 febbraio. La nuova responsabile dell’Ufficio Tassa Rifiuti è Monica Moriggi. In questo periodo sarà affiancata per tutto il periodo più intenso sempre da Mino Melini.

Comunque lascio la parola a lui per illustrare il lavoro che è stato fatto e che è stato fatto principalmente dall’Ufficio con molta competenza e soprattutto con la volontà di andare a completare tutto il Regolamento negli aspetti che erano ancora carenti.

Dott. Melini

Innanzitutto voglio precisare che non sono avvezzo a questo tipo di interventi e magari perdonatemi se non sarò magari chiaro. Questo lavoro è il completamento di un percorso che questo Consiglio Comunale ha potuto toccare e valutare già da tre anni a questa parte.

L’indirizzo che è stato dato dalla Giunta Comunale agli Uffici è quello di iniziare un percorso di valutazione di quelli che potrebbero essere i miglioramenti sulla raccolta differenziata, attivando delle leve di controllo importante su tutte le utenze e soprattutto sulle grandi utenze.

In principal modo in questi anni sono intervenute delle normative che hanno stravolto un pochettino i concetti della cosiddetta tassa smaltimento rifiuti, principalmente il 152 del 2006, il cosiddetto Decreto Matteoli che ha introdotto delle novità assolute, classificando dei rifiuti che prima non erano assimilabili agli urbani, esempio, cosa importante che questo Consiglio Comunale dovrà valutare stasera, i rifiuti agricoli, ad assimilabili agli urbani. Per la verità non tutti, però questa è una novità assoluta.

Il Comune di Treviglio a distanza di due anni dall’entrata in vigore del 152/2006 si è attivato, anche perché la normativa, come ho detto, è abbastanza farraginosa e lacunosa e adesso che più giurisprudenza si è espressa, abbiamo valutato di far partire un percorso concertativo con le associazioni di categoria. È importante quello che sto dicendo, perché il metodo di lavoro che questo Ufficio ha sempre utilizzato è quello della concertazione, non utilizzare mai degli atti di imperio con nuovi criteri di tassazione, ma sempre dialogando e con un confronto serrato con le associazioni di categoria.

Questo percorso è iniziato nel marzo del 2006, abbiamo attivato dei tavoli tecnici con Coldiretti e Confagricoltura e abbiamo invitato anche l’altra associazione degli agricoltori che mi sfugge il nome, la CIA diceva il Consigliere Manenti e il 23 di dicembre siamo addivenuti ad un accordo, comunque abbiamo convenuto su delle linee di indirizzo, condivise con le associazioni di categoria, con dei criteri di tassazione.

La Giunta dovrà determinare la tariffa a mq. che per quest'anno sarà

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qualcosa di veramente basso e utilizzeremo il 2009, sempre in accordo con le associazioni di categoria, per un censimento di tutte le superfici agricole.

Dico questo perché è un passaggio importante. Il 507 che ha introdotto la tassa smaltimento rifiuti prevedeva l’esclusione delle superfici ad uso agricolo dalla tassazione perché i rifiuti agricoli appunto non potevano essere conferiti al servizio, quindi non c’era il presupposto giuridico. Col 152 del 2006 i rifiuti agricoli possono essere conferiti al servizio e di contro uno dei punti qualificanti del Regolamento, che se magari lo vogliamo guardare, è l’art. 4 se non vado errato. L’art. 4, il comma c), è una piccola modifica, ma estremamente pregnante, dove dice che le aree scoperte pertinenziali ed operative adibite all’esercizio dall’impresa agricola sul fondo, sono invece tassabili le superfici delle abitazioni, nonché degli altri locali che risultino di stretta pertinenza all’esercizio dell’impresa agricola, a prescindere dall’effettiva dislocazione sul fondo agricolo.

Questo significa che queste superfici divengono assoggettate al tributo.

È un primo passo, aspettiamo il Regolamento attuativo del Decreto Ambientale, che tra le altre cose ha cassato la cosiddetta tariffa Ronchi, quindi a scanso di equivoci, nessun Comune che è a tariffa, anche per volere dell’ultima Finanziaria, può modificare il criterio di tassazione.

Chi è a tassa rifiuti rimane a tassa rifiuti, quei comuni che avevano scelto la tariffa Ronchi possono rimanere a tariffa Ronchi sinché non verrà attivato il Regolamento attuativo del 152/2006 che stravolgerà completamente il concetto. Questo è un pochettino il primo passo.

Alta novità assoluta, anche questo percorso concertato con le associazioni di categoria degli industriali, quindi con Confindustria, abbiamo recepito le loro osservazioni per quanto concerne l’attivazione del servizio di igiene ambientale, di raccolta e smaltimento dei rifiuti presso le grandi utenze, concordando con loro le modalità per determinare i nuovi criteri, la tariffa a mq. – Principalmente si partirà dal MUD, che è la dichiarazione praticamente dei rifiuti e anche qua si farà leva sulla tassazione per migliorare la raccolta differenziata. Questo lavoro non è un lavoro solo dell’Ufficio Tributi, ma è un lavoro che ha visto come capofila l’Ufficio Tributi, ma che viene coinvolto l’Ufficio Ambiente e i due Assessorati di riferimento.

Tenete in considerazione questo dato, la SAME per intenderci, produce tanti rifiuti quanti due quartieri abitativi di Treviglio. Il non entrare nel merito di quei rifiuti viene meno a quello che è il compito del Comune, che è il braccio operativo dello Stato sul territorio. Su questo lavoro noi ci crediamo, abbiamo trovato nei Dirigenti SAME la massima disponibilità, abbiamo fatto una prima bozza di convenzione a firma del

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Dott. Pelizzari. È un percorso lungo iniziato nel 2004 quello con SAME per dire la verità, che adesso stiamo man mano affinando e concretizzando.

Parliamo di SAME, ma parliamo anche di Eurogravure quando si parla di grandi utenze, perché anche l’Eurogravure, che è una cartiera e la maggior parte del rifiuto lo dequalificano perché diventa materia prima che loro rimettono sul mercato, anch’essa sarà toccata da questa novità. Il percorso è iniziato l’anno scorso con la modifica regolamentare che voi avete approvato, introducendo dei nuovi criteri di tassazione per l’Azienda Ospedaliera. Questo dovrebbe essere per quanto mi riguarda, ma dovrebbe essere motivo di orgoglio anche per il Consiglio Comunale, perché abbiamo raggiunto un grande obiettivo, che è quello di ottimizzare le risorse della Pubblica Amministrazione in generale, l’Azienda Ospedaliera è estremamente soddisfatta di questo servizio. Abbiamo la tracciabilità di tutti i rifiuti prodotti dall’Azienda Ospedaliera, abbiamo fatto risparmiare all’Azienda Ospedaliera e in più teniamo sempre in considerazione che il servizio viene gestito dalla nostra società che è la S.A.B.B. e di contro se l’Azienda Ospedaliera, noi raggiungiamo il nostro obiettivo e in più tra le altre cose la nostra società acquista servizi, non possiamo che essere estremamente soddisfatti perché abbiamo raggiunto i tre obiettivi primari.

Grandi altre novità non ce ne sono, se non all’art. 9, dove vengono introdotte inizialmente delle categorie innovative per quanto riguarda gli usi agricoli. Come ho detto in premessa queste categorie sono state inizialmente concordate con le associazioni di categoria. Nulla vieta, un regolamento non è immodificabile, se ci sono proposte migliorative, nel corso del 2009 possono essere sicuramente tenute in considerazione e riproposte a questo Consiglio Comunale. Se avete domande o altre cose, anzi l’altra novità assoluta è quella dell’esclusione dalla tassa rifiuti per quanto riguarda le scuole statali, è una disposizione della Finanziaria del 2008 e ovviamente è stato semplicemente recepito, non c'è nulla. Qua aspettiamo il contributo a fronte di questa esclusione dello Stato, poi potrà essere più preciso magari il Dott. Pelizzari, lo Stato ci riconosce un contributo una tantum ad alunno.

Assessore Stucchi

Volevo solo aggiungere due cose. Innanzitutto esprimo il mio apprezzamento per il lavoro che ha fatto l’Ufficio e soprattutto per il metodo di lavoro che ha impostato con le associazioni degli agricoltori, per come impostare il censimento delle aziende agricole e per come successivamente finalizzare una eventuale possibilità di raccolta dei rifiuti speciali delle aziende agricole, così come richiesto proprio dalle associazioni di categoria. Per chiudere vorrei dire che comunque questa

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Amministrazione non ha assolutamente intenzione di fare cassa sull’attività agricola, stiamo solamente adempiendo ad un obbligo di legge e gli importi delle tariffe che sono stati indicati sono bassissimi, concordati con le associazioni di categoria. Adesso verrà quantificato quanto sarà il costo di raccolta dei rifiuti delle aziende agricole, in ogni caso comunque non è intenzione di fare cassa su questo settore che deve solo essere agevolato nel nostro territorio. Direi di passare al dibattito, se ci sono precisazioni da chiedere, siamo qua.

Vice Presidente

Grazie Assessore. Ringrazio per l’illustrazione chiara. È aperto il dibattito, chi vuole intervenire per richieste, informazioni, chiarimenti o altro? Non ci sono richieste o prenotazioni, a questo punto sono aperte le dichiarazioni di voto. Invito i Consiglieri a prenotarsi. Consigliere Guzzetti a Lei la parola.

Consigliere Guzzetti

Grazie. Ritengo positivo e anzi esprimo i complimenti per il lavoro fatto, mi sembra che siamo sulla strada giusta – tra virgolette – è il percorso che noi abbiamo auspicato anche come lista civica per quanto riguarda la tematica dei rifiuti. Lo riteniamo un argomento molto importante.

Purtroppo l’anno scorso nessuno si dimentica la triste realtà che abbiamo visto sotto gli occhi di tutti, della zona di Napoli e tutto quello girava attorno al Lazio e quindi dobbiamo insistere, trovare le modalità più opportune e trovare il percorso più adatto per migliorare e arrivare anche a degli obiettivi significativi per quanto riguarda la raccolta differenziata. Mi sembra un ottimo lavoro questo qui del Regolamento, il fatto di andare a normare e anche a interpellare le grandi realtà come quelle della SAME, Eurogravure, l’Azienda Ospedaliera, è importante il discorso dell’agricoltura, è anche un obbligo di legge, però dal nostro punto di vista questa è la strada.

È stato accennato il fatto che il Regolamento è stato fatto anche con la collaborazione dell’altro Assessorato dell’ambiente, noi riteniamo che sia indispensabile lavorare in stretto contatto con l’Assessorato dell’ambiente, ma non solo, anche forse con quello dell’Istruzione, cioè è un argomento che a livello trasversale implica per forza degli obblighi di collaborazione, per arrivare a dei risultati significativi. Mi sembra che questo sia un buon lavoro, bene iniziato e quindi congratulazioni e voteremo sicuramente a favore.

Vice Presidente

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Grazie Consigliere. Non ho altre richieste di dichiarazioni di voto, pertanto pongo in votazione l’adeguamento del Regolamento comunale per la disciplina della T.A.R.S.U. –

Consigliera Siliprandi

(inizio intervento fuori microfono) ... una domanda solo... (parole incomprensibili) sono considerati rifiuti speciali, perché qui dice i rifiuti speciali. Siccome leggo i rifiuti speciali provenienti da attività agricole, cosa si intende per i rifiuti speciali, perché si dice speciali se non sono speciali? Domanda, scusate.

Vice Presidente

Magari se la faceva prima Consigliera, eravamo in votazione.

Dott. Melini

Per quanto riguarda la terminologia “speciale” è la provenienza. Si dice rifiuto domestico, perché proviene dall’abitazione, sono rifiuti speciali tutti i rifiuti che provengono dalle attività produttive. Quindi le aziende agricole sono attività produttive e quindi sono rifiuti speciali. I rifiuti speciali si distinguono ... poi magari se ci fosse stato, giusto quello che dice il Consigliere Guzzetti, perché la tassa rifiuti si occupa della raccolta e della copertura dei costi, ma come vedete c'è una stretta relazione con l’Ufficio Ambiente che si tratta di ... I rifiuti speciali sono pericolosi e non pericolosi. I rifiuti agricoli, ci sono rifiuti non pericolosi e solo in parte pericolosi, come nelle altre attività, i rifiuti pericolosi devono essere smaltiti tramite dei circuiti certificati. Noi ci occupiamo dei rifiuti assimilabili agli urbani, in questo caso degli speciali per provenienza.

(intervento Consigliera Siliprandi fuori microfono non udibile) Dott. Melini

Quando si tratta con la normativa non è che possiamo semplificare, la forma è sostanza. Quindi quando si parla soprattutto di regolamenti bisogna stare attenti anche alla terminologia che si usa, perciò a volte la traduzione tecnica diventa difficile, perché deve essere utilizzata quella.

Vice Presidente

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Grazie. Sono aperte le votazioni. Consigliere Riganti Lei vota il punto dell’adeguamento alla T.A.R.S.U.? Okay, grazie. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 16 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, all’unanimità.

Ringrazio a nome del Consiglio il Funzionario Melini e il Dirigente Pelizzari. Grazie.

C'è da deliberare l’immediata esecutività. Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni. 16 voti favorevoli, nessun astenuto e nessun contrario.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 3 Febbraio 2009

Punto n. 2)

APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI AGGREGAZIONE INDUSTRIALE E TERRITORIALE DI UNIGAS S.R.L. MEDIANTE INDIVIDUAZIONE CON PROCEDURA AD EVIDENZA PUBBLICA DI PARTNER STRATEGICO PRIVATO DI MINORANZA. APPROVAZIONE DELLA CESSIONE E CONFERIMENTO A UNIGAS DELLE QUOTE DI BLUEMETA S.P.A. E SUCCESSIVA FUSIONE DELLA STESSA CON LA SOCIETÀ DI VENDITA DEL PARTNER STRATEGICO PRIVATO DI MINORANZA. DELIBERAZIONI ATTUATIVE -

Vice Presidente

Passiamo ora “All’approvazione del progetto di aggregazione industriale e territoriale di Unigas S.r.l. mediante individuazione con procedura ad evidenza pubblica di partner strategico privato di minoranza.

Approvazione della cessione e conferimento a Unigas delle quote di Bluemeta S.p.A. e successiva fusione della stessa con la società di vendita del partner strategico privato di Minoranza. Sono delle deliberazioni attuative”. Abbiamo presente con noi il Dott. Vittorio Rodeschini e il Dott. Antonio Pezzotta, Presidente e componente del Consiglio d'Amministrazione di Unigas e Bluemeta e li ringrazio a nome del Consiglio fin da ora. Apriamo l’illustrazione del provvedimento e do la parola all’Assessore Stucchi.

Assessore Stucchi

Lascerei subito la parola ai due rappresentanti dell’Unigas, Antonio Pezzotta è il Presidente dell’Unigas e Vittorio Rodeschini è Consigliere della Bluemeta. Lascerei a loro l’illustrazione, dicendo solo che questa operazione è stata condivisa da tutti i soci delle due società e che hanno già deliberato, hanno già assunto questa delibera per la maggior parte. Quindi sentiamo cosa ci dicono e poi faremo delle precisazioni se sarà necessario.

Vice Presidente

La parola al Dott. Pezzotta.

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Dott. Pezzotta – Presidente Unigas

Buona sera a tutti. In questa sala abbiamo già presentato il progetto con alcuni passaggi già fatti dal mese di luglio in poi. L’ultimo poche settimane fa con la Commissione, ora vi chiedo devo sinteticamente farvi l’esposizione di quello che si va a fare, o preferite fare domande, date per conosciuto… come volete, perché se devo fare la sintesi, cerco di essere il più breve possibile, cercando di evidenziare quelli che sono i punti salienti. Faccio una domanda per cercare di metterci in condizione.

Vice Presidente

Io direi di fare una sintesi.

Dott. Pezzotta – Presidente Unigas

Le due società coinvolte sono Bluemeta da una parte, società di vendita – Unigas dall’altra parte, società di distribuzione. Il vostro Comune è stato il Comune che a suo tempo, nel 2003, di fatto ha stimolato la costituzione di Bluemeta e ha di fatto condotto in una prima fase quello che era lo scorporo delle società che a suo tempo i Comuni avevano costituito, per la costituzione della società di vendita. Il Letta obbliga all’esternalizzazione, l’esternalizzazione e poi la successiva suddivisione tra vendita e distribuzione, distribuzione di fatto è la gestione delle reti.

Fatta questa prima fase che risale al 2003, costituito Bluemeta, Bluemeta, società alla quale poi sono confluiti altri Comuni, però alla fine sono 27 Comuni. Chiusi i primi due bilanci, utile disponibile da distribuire ai soci circa 1.300.000 Euro, tutti felici e da qui è partito lo stimolo per poi cercare di aggregare invece altre 13 società che facevano la distribuzione. Mentre il passaggio primo per la costituzione di una nuova società con lo scorporo dei rami di azienda è stato semplice, il passaggio secondo è stato un po' più complicato, perché 13 società, 13 Consigli d'Amministrazione, organi di revisione ecc. ecc. – Perciò comunque passaggio condiviso da tutte le Amministrazioni e da tutti i Sindaci e nell’ottobre del 2005 si è costituita di fatto anche la Unigas. Unigas società di gestione, che chiude i suoi bilanci con un attivo di circa 500-600.000 Euro, ne distribuisce 400.000 circa ai soci e tutto bene. Tutto bene finché interviene l’Autorità, l’Autorità interviene a cavallo del 2005-2006, anzi all'inizio del 2005, interviene dicendo in sintesi che cosa? Dobbiamo proteggere l’utente finale e nel proteggere l’utente finale imponiamo alle società di vendita quello che può essere

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l’aumento da applicare in tariffa, posto che le tariffe sono comunque sempre amministrate.

Aumento che è nell’ordine del 2% quando a quel tempo la materia prima era aumentata del 6 e rotti per cento, perché per effetto dell’indicizzazione al petrolio, contratti conclusi nell’ottobre dell’anno precedente, ci si è ritrovati nell’anno 2005-2006 con un bilancio chiuso a 900.000 Euro di perdita. 900.000 Euro di perdita non per un problema di malagestione, perché di fatto i costi erano anche qualcosa ulteriormente migliorati, quelli che erano i costi fissi, tutto per effetto del costo della materia prima. Si comprava la materia prima a uno e la si vendeva a 0,9.

A quel punto ci sono stati tutta una serie di ricorsi mossi dalle varie società di vendita, le grosse e dietro alle grosse anche noi, Eni e non Eni e sia il TAR che il Consiglio di Stato ha cominciato a mettere in discussione queste delibere. Rimane il fatto che il bilancio ha spaventato quelli che erano i soci e nelle assemblee ci sono stati momenti decisamente di tensione, perché la paura, la preoccupazione che se non veniva modificato qualcosa, ci saremmo ritrovati con una società che invece che vendere il gas, a fare acqua, con tutti i problemi inerenti le coperture delle perdite e le responsabilità dei Comuni stessi.

Sono cominciati un po' di discorsi, a quel tempo comunque la società aveva un valore che andava oltre il concetto del mero utile, ma aveva un valore in termini di utenti soprattutto, perché comunque l’utente rappresenta mercato e il mercato rappresenta avviamento, avviamento rappresenta opportunità e a quel tempo il valore mediamente era attestante intorno ai 60-70 Euro a utente. Si parla del fine 2006.

Discussioni nelle varie assemblee, il Bluemeta che rimane un attimo a vedere cosa succede, la convinzione per qualcuno che è meglio vendere, la convinzione per qualcun altro forse è meglio che facciamo un po' di considerazioni per capire come può andare, il percorso ha portato comunque qualche Comune, non ultimo il vostro, a dire va be’, per noi la vendita non è strategica, reputiamo opportuno rimanere nel gas attraverso la distribuzione, mentre la vendita è opportuno che la vendiamo, faremo cassa e vedremo cosa realizzeremo.

Nel contempo il Consiglio d'Amministrazione di Bluemeta, il tuttora Onorevole Consiglio, ha fatto fare uno studio esternamente alla società da uno studio di Verona, lo Studio Cavagioni di Verona, per capire un attimino come si potesse approcciare al problema. Lo Studio Cavagioni alla fine ha portato – studio rappresentato anche questo in assemblea, eravamo presenti tutti – ha portato però alcune osservazioni e l’osservazione principale era, attenzione, perché nel sistema gas è

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fondamentale che la distribuzione abbia una copertura sulla vendita e viceversa, perché è facile capire che il cliente unico della distribuzione di fatto è la vendita. Perché, cosa succede? L’utente paga il venditore, nella tariffa che l’utente paga al venditore è compresa la quota che deve essere girata al gestore, perciò al distributore, che è pari circa al 10- 11% della tariffa, perciò su 90 Euro che si pagano, 10 vanno al distributore, ed è chiaro che il venditore ha tutta la platea degli utenti, il distributore ha l’unico venditore come interlocutore.

Inoltre il distributore è sul territorio, il venditore non lo è, perché come sapete le campagne dell’acquisizione della clientela sono diverse, perciò è una protezione da parte del sistema stesso.

Conseguentemente questo studio ha portato a riflettere, ha detto se l’intenzione è di vendere forse vale la pena di vendere tutto e vi invitiamo a riflettere perché comunque è vero tutto, però oggi forse bisognerebbe pensare anche a un percorso diverso per salvaguardare poi tutto il sistema appunto, scusate la ripetizione di parole, il sistema gas.

Un accenno. L’Authority interviene in primis per cercare di salvaguardare l’utente, per salvaguardare l’utente va detto che anche all’Authority non sono degli sprovveduti, conoscono il tema, conoscono profondamente il mercato e hanno fatto tutta una serie di studi per capire quale poteva essere, a vantaggio dell’utente, il punto di equilibrio in termini di società e di aggregazioni. Tant'è che la legge originaria che era la Legge Letta addirittura dava effetti premiali ai quali noi abbiamo attinto al raggiungimento di certi numeri per le aggregazioni. E gli studi fatti dall’Authority hanno portato a dire che per quanto riguarda la vendita, sotto gli 800.000 utenti si rischia il default.

Detto questo comunque, tornando al discorso che facevo prima, le delibere dell’Authority sono state comunque corrette grazie ai ricorsi che sono avvenuti nel tempo, perciò di fatto cosa è successo? Che sì quell’anno si sono persi 900.000 Euro, l’anno successivo comunque si è usciti con un sostanziale pareggio e l’ultimo chiuso al 30 giugno del 2008 ha permesso una distribuzione di 400.000 Euro ai soci per quanto riguarda Bluemeta. Però va detta una cosa importante, che quei 400.000 Euro sono in effetti una sopravvenienza attiva per effetto della correzione del Bilancio del 2005-2006. Perciò a tutt’oggi diciamo che il Bilancio di Bluemeta è un bilancio che esce in positivo, ma può uscire in negativo, perciò sostanzialmente è in pareggio, con tutte le possibilità che il primo colpo di vento, la prima delibera lo rimetta in condizioni di precarietà assoluta. Salvo nevicate e salvo che le nevicate avvengano quando non vendi il gas sottocosto, sennò il 2005-2006 vi garantisco che si sperava facesse caldo. Questo l’inciso sulla vendita, perciò

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diciamo che a oggi la vendita ha subito questa correzione, è comunque in una posizione di attesa e con tutto quello che ne può conseguire, sperando che non intervenga ulteriormente l’Authority.

Nel contempo l’Authority però è partita a fare un’analisi anche della distribuzione, sempre nell’ottica dell’utente finale.

Anche qui studi e se qualcuno di voi vuole divertirsi, entra nel sito dell’Authority e sono pubblicati tutti questi studi e sono anche interessanti. Studi fatti su scala mondiale, studi che evidenziamo per esempio la realtà della Germania dove ci sono 700 società, 714 società di distribuzione e in altre realtà che ce ne sono molto meno, ecc. ecc.

ecc. – e in sostanza questo studio arriva a dire che cosa? Anche qui bisogna fare un’azione di scala, cioè ridurre le società, passare tramite aggregazioni o quant'altro e cercare nel contempo di garantire anche il servizio, perché mentre la vendita è a mercato libero, uno compra e vende, la distribuzione è un problema legato alle concessioni dei Comuni, è un problema legato alle gare, è un problema legato all’aspetto economico, ma non ultimo la sicurezza. E qui faccio un inciso, qualche Comune che è andato a gara, che ha portato a casa un sacco di denaro e che poi non ha garantito l’assistenza sul territorio con tutta una serie di problemi relativamente alla gestione delle reti stesse e questo sta succedendo e siccome è successo e succede anche qui vicino a noi – nella zona del Veneto per esempio è successo che i Comuni per garantirsi un introito alla fine hanno una gestione che è pericolosa, l’Authority dice che dobbiamo agire.

Agire cosa vuol dire? Cercare di creare dei bacini, bacini che sono quantificati dall’Authority, dai 150.000 utenti in su come minimo e dobbiamo anche pensare a fare un bando tipo. Bando tipo che in primis mette la salvaguardia della tariffa, secondo mette la salvaguardia della gestione delle reti, perciò la garanzia che le manutenzioni e quant'altro vengano fatte nei modi opportuni e per ultimo la remunerazione del capitale investito, che di fatto sono le reti dei Comuni, cioè i prezzi dei Comuni arrivano in fondo per l’Authority.

Allora Unigas. Unigas è una realtà oggi, la vostra società, che è partecipata da voi quasi al 20%, che fa circa 8 milioni di fatturato, otto milioni di fatturato distribuisce ai Comuni per la concessione circa 2.800.000 Euro, distribuisce dividendi per circa 400.000 Euro, perciò su 8 milioni di fatturato, di fatto i Comuni portano a casa 3.200.000 Euro.

Quando noi abbiamo preso in mano nel 2005 tutti i Comuni, il Comune di Clusone che io rappresentavo compreso, siamo andati a vedere anche tutta una serie di dati che riguardavano le precedenti situazioni, prendendo i dati pubblici e emergeva da questi dati pubblici che il Comune bravissimo non c’era, il Comune pessimo non c’era, diciamo un

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dato abbastanza allineato. Abbiamo visto che c'erano dispersioni tra il gas che si acquisiva e il gas che veniva venduto, di circa il 4% - 4% che oggi rappresenta una cifra enorme.

Grazie agli interventi fatti – tenete presente che come Unigas facciamo investimenti pari a circa tre milioni di Euro all’anno, nel 2006 abbiamo fatto tre milioni, quattro milioni nel 2007 e quest'anno sono ancora quasi tre milioni di Euro e la previsione dell’anno prossimo sono altrettanti, hanno permesso un recupero importante e oggi la dispersione nostra è pari circa allo 0,1%. Ma al di là della dispersione e dell’aspetto economico, ne deriva anche un aspetto di sicurezza, anche se quello si sa, può capitare comunque qualcosa di strano e preghiamo sempre Iddio che non succeda, però dispersioni inferiori vogliono dire sistema efficiente e funzionante.

Torno a prima, tre milioni di Euro investiti, la Unigas cosa ha di suo? Ha un utile per circa 5-600.000 Euro e ne distribuisce 400, abbiamo una disponibilità di altri 150-200 mila Euro, ammortamenti per circa 800-900 milioni Euro, perciò abbiamo una cassa effettiva di un milione – un milione e centomila Euro, contro tre milioni di Euro investiti. Come facciamo? Semplicissimo, andiamo in banca, posto che sappiamo benissimo che quando andremo a gara, rimetteremo a gara gli investimenti fatti e la banca ci finanzia, però è chiaro che arriveremo al 31.12 del 2010 in una situazione di possibili bacini per 150.000 e con un indebitamento sulla società importante.

Detto questo, le assemblee di fronte a tutto lo scenario che vi ho detto prima, a febbraio dell’anno scorso, in un’assemblea abbastanza diciamo discussa, devo dire che l’attenzione e l’interessamento da parte dei Sindaci è importante e anche il supporto e la condivisione più anche alla fine ha portato a dire, va be’, okay, fino a oggi il ragionamento l'ha portato avanti la Bluemeta, però lo scenario che si presenta anche come Unigas non è decisamente da trascurare; cari C.D.A. sedetevi e vedete cosa si può fare, dettando di sostanza due condizioni, nemmeno tre, due condizioni. La prima condizione è che avendo i Comuni iscritta comunque – alcuni Comuni l’avevano iscritta, il vostro compreso – comunque un’entrata derivante dalla cessione della vendita, era giocoforza, era importante portare a casa anche dei denari per quanto riguarda i Comuni e chiaramente questo in un protocollo industriale è un elemento – tra virgolette – negativo.

Seconda cosa, altra condizione, va bene che la vendita possiamo confluire in una realtà dove noi siamo comunque minoranza, ma è fondamentale che difendiamo le posizioni sulle reti, perciò comunque sulla gestione manteniamo il 51%. Con queste tre semplici indicazioni ci

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siamo trovati, abbiamo fatto un po' di analisi, abbiamo verificato il territorio e soprattutto, partendo dal presupposto che Unigas di fatto, che è poi quello che interessa ai Sindaci per essere presenti sulla rete, perché giustamente come il vostro Consiglio ha deliberato la vendite di per sé, per l’ente non è strategica, è una società di trading, compra e vende, però è strategica nel sistema e questo è stato il ragionamento fatto da tutti insieme, l’importante è che sulle reti abbiamo la tranquillità di avere il controllo diretto.

Abbiamo sviluppato questo progettino. Progetto che porta a dire che cosa? Bene, per portare a casa soldi ai Comuni dobbiamo per forza metterci in condizioni di realizzarle, trovando il modo di utilizzare Bluemeta e nel contempo, utilizzando Bluemeta, trovare il modo per farsì che aumentando il capitale di Unigas, rendiamo appetibile Unigas a un terzo interessato, per poter farsì che questo ente ci metta in condizioni di avere il denaro per liquidare i Comuni e di contro per dare liquidità anche alla società.

Qui è importante adesso aprire uno scenario territoriale. Noi abbiamo la Provincia di Bergamo, agiamo in Provincia di Bergamo, sapete che la Val Seriana, la Bassa e anche la zona dell’Isola sono i tre punti fondamentali dove agiamo. Come è sviluppata e nei documenti che avete comunque avete una piccola planimetria con una serie di numeri e valori, ma in sintesi oggi il territorio bergamasco rappresenta circa 467.500 utenti, questo alla data del 31.12.2007, però non è modificato nella sostanza. Circa un miliardo di mc. distribuiti, perciò quello che viene distribuito e messo in rete e le società che operano sul territorio sono di fatto: A2A (ex A.S.M.) che sono circa 140.000 utenti, poi c'è l’ENEL, che sono circa 100.000 utenti, ci siamo noi che oggi siamo 82.000 utenti e poi c'è il gruppo E.ON Thüga che sono altri 70.000 utenti, 70 o 72. Questo è il grosso della gestione del territorio. Poi ci sono tutta un'altra serie di società, non secondarie nemmeno per importanza, ma che sul territorio sono presenti in numero minore, per esempio Italcogim che fa parte del Gruppo Gas de France che sono circa 35.000 utenti e un'altra serie di società come vi dicevo che polverizzano poi la distribuzione.

Detto questo, la considerazione che abbiamo fatto è, è importante che noi riusciamo a costruire comunque un percorso che ci permetta, rimanendo nel territorio, di trovare un partner industriale serio, non quello che sta capitando in altre realtà e che ci permetta di essere pronti, quando ci sarà l’ambito dei bacini, a contare come bacino, perciò fondamentalmente il progetto prevederà un bando tarato su un protocollo industriale per la ricerca di uno che ci permetta di arrivare ai famosi 150.000 utenti, con punteggi o non punteggi, percorso che

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stiamo costruendo in questo momento. Perciò fondamentale è questo passaggio. Capirete che il gioco si farà tra A2A – ENEL e Thüga.

Apro un ulteriore inciso. Sapete che all’origine, quando sono state costituite le società, c’era un partner privato all'interno delle società.

Partner privato che è al 2% in Bluemeta e al 7,3% in Unigas.

Questo partner privato ce lo siamo trovato di fatto perché era presente in CO.GE.I.DE. che voi conoscete, era presente nella Nord Servizi che era la società di Albino e nella Generale Servizi che era la società di Gandino, dove lui partecipando a gara era diventato socio appunto di queste realtà.

CAMBIO CASSETTA

... Fortunato Rota, proprietario delle società che partecipavano, nel 2007 decide di cedere le due società. È entrato in contatto sia con A.S.M., sia col Gruppo Thüga E.ON e alla fine ha venduto al Gruppo Thüga E.ON che è il gruppo tedesco, il più grosso gruppo privato, che ha comunque nel suo DNA la partecipazione minoritaria nelle società di distribuzione. Perciò noi oggi di fatto abbiamo all'interno nostro uno dei tre papabili relativamente alla ricerca del partner che vi ho detto prima.

Quindi il progetto prevede in prima fase, una fase che è acquisizione prima contestualmente, acquisizione del 50% delle quote di Bluemeta da parte di Unigas e conferimento da parte dei Comuni in aumento delle azioni restanti. A supporto di questa operazione abbiamo dato un incarico per fare delle perizie, perché così almeno riusciamo a capire anche di che cosa parliamo. Le perizie che hanno portato a due valori, 12 milioni di Euro Unigas, 18 milioni di Euro Bluemeta. Perciò la liquidazione ai soci verrà fatta sulla base peritale, perciò sulla base dei 18 milioni di Euro e ai soci verranno distribuiti 9 milioni di Euro. Gli altri 9 milioni andranno in conto aumento capitale, perciò noi alla fine avremo l’Unigas che avrà un valore di 12 più 18 che fanno 30 e un debito nei confronti dei Comuni per 9, quindi valore netto circa 21 milioni di Euro.

A quel punto, fase due, perciò la prima fase sarà quella e questa fase comunque sarà condizionata all’esito della fase 2, perché è chiaro che se la fase 2 non va in porto allora dovremo pensare a qualcosa di diverso e credo che potranno nascere un po' di preoccupazioni. La fase 2 cosa prevede? Un bando, un bando comunque pubblico, accompagnato da un progetto industriale, se vogliamo un po' più aperto, ma facsimile – l’esperienza ha insegnato che il progetto industriale è difendibile sia al TAR che al Consiglio di Stato e per tutti vale l’operazione – purtroppo ahinoi – Bergamo BASF quando è andata con

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A.S.M., perché la Provincia aveva fatto ricorso alle delibere del Consiglio e alla fine il Consiglio di Stato – prima il TAR e poi il Consiglio di Stato hanno detto che erano legittime, perciò sulla base del progetto industriale andiamo tranquilli, la ricerca di questo partner che, partecipando a gara, dovrà fare un’offerta sulla base delle perizie che vi ho detto prima. Contiamo perciò di portare, speriamo di portare a casa qualche denaro in più, ma alla fine riuscire a realizzare quel denaro che serve, perciò i 18 milioni o rotti di Euro che ci permettono di pagare da un lato i Comuni e dall’altro di assestare la società.

Non ultimo il partner industriale dovrà comunque metterci in condizione di salvaguardare la vendita, perché non dimentichiamo quello che abbiamo detto in premessa, cioè la vendita se non va in una realtà di almeno 800.000 utenti, o una realtà legata anche al mondo dell’energia e quant'altro, rischia prima o poi di trovarsi in default e oggetto del bando sarà comunque che il potenziale partner metterà a disposizione la sua società di vendita, affinché noi confluiamo la Bluemeta, perciò tramite fusione, conferimento o quello che sarà, perciò Bluemeta scomparirà e a quel punto Unigas avrà una partecipazione in questa società. Inoltre chiederemo comunque, proprio per tutelare la partecipazione, una presenza nel C.D.A. per quanto riguarda il discorso della società di vendita.

Alla fine cosa avremo? Avremo l’Unigas che partecipa nella società di vendita per una partecipazione minoritaria e nel bando, come trovate in delibera, chiederemo anche che venga prospettato un reddito atteso per quella partecipazione che potrà permettere comunque a Unigas di avere un dividendo che può permettere di sopperire agli investimenti senza andare sul sistema, ecc. ecc. ecc. – Il tutto in previsione dopo per il 2010 di poter attivarsi e prepararsi insieme al partner privato, per essere riferimento nella gara di bacino.

Proprio in questo Consiglio qualcuno dei vostri Consiglieri a suo tempo io ricordo che aveva sollevato una condizione che è quella che poi comunque condividiamo tutti, sarà importante che nel 2010 si procederà a una gara unica e questa sarà la forza, perché se noi faremo una gara unica è chiaro che comunque ci difenderemo sicuramente meglio, portando la gara più su dati tecnici che dati prettamente economici, mantenendo quello, poi le gare sono gare e potrebbe essere anche che la perdiamo, però quantomeno non ci facciamo male.

Nel durante di questo percorso è emersa un’ultima variabile non di minore importanza, variabile che su stimolo dell’Avv. Rodeschini già all'inizio, è stata valutata in un primo momento con un punto di domanda, per poi arrivare come una richiesta. Perché? Chiaramente se

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privatizziamo fino al 49%, perciò quelle quote che oggi sono ritenute dal privato non le possiamo aggiungere al 49, sennò andremo in minoranza, dobbiamo avere la tranquillità che il restante 51% non si alzi domani mattina uno che ha in mano il 2 e che decida di fare il Pierino di turno e dice mi porto a casa i soldi, seppure un’istituzione, può capitare.

Perciò fondamentale che venga costituita una società di scopo, che è definita holding in questo caso, però lo scopo unico è quello di avere di fatto questa società dove il 51% è blindato e di modo che tutte quelle che sono le soluzioni, i pensieri, le indicazioni, le nomine e non nomine, vengono tutte decise in un contesto dove è il territorio che decide. Lì bisognerà decidere come fare quello Statuto, se dare peso al territorio, se non dare peso, ma qui noi ci fermiamo, perché è un compito poi di carattere più politico. Anche se questo lavoro deve cominciare da subito e comunque quello Statuto, con quegli eventuali patti parasociali, ammesso che servano, perché da una prima analisi potrebbe bastare uno Statuto blindato, dovrà ripassare in Consiglio Comunale.

Pertanto il risultato finale quale sarà? Due soci di Unigas, il socio pubblico, 51% - socio privato 41% - Unigas che opera sul territorio, di concerto con il partner privato e con sinergia e di contro la partecipazione in quella che sarà la società di vendita che potrà permettere un reddito nel tempo.

Una precisazione che mi chiede l’Assessore Stucchi, allora costi dell’operazione. Al primo momento ci siamo mossi e nel muoverci cosa abbiamo fatto? Abbiamo volutamente scartato il territorio come supporto, salvo il Notaio Santus, che reputiamo al di sopra, proprio perché vi garantisco che un po' di telefonate a destra e a sinistra ecc.

ecc., sono arrivate appena. Allora abbiamo detto cerchiamo di renderci credibili e nel renderci credibili abbiamo preso Ernest & Young, abbiamo preso la K.P.M.G., giusto? E abbiamo preso lo Studio Pirola che è uno Studio importantissimo di Milano, fuori dal territorio di Brescia. Quando ci siamo seduti a fare le prime valutazioni vi garantisco che ci siamo visti delle ipotesi di parcelle che ci hanno un po' preoccupato, partendo dal presupposto che parecchie energie, in tutta modestia, riusciamo a sopperirle anche noi. Perciò tutto questo progetto che oggi vedete di fatto è stato sviluppato da noi, col supporto di due perizie di due società di questa portata, che sono costate 50.000 Euro, grazie allo Studio Pirola che ha capito l’operazione e di contro c'è per forza il supporto tecnico-legale che serve e che alla fine costerà circa 120.000 Euro, quindi contro una prima ipotesi nata dalle due società di revisione, che a risultato finale parlavano di 600.000 Euro più tutti gli accessori e quant'altro, alla fine noi crediamo che con un totale di circa 250.000 Euro potremo fare l’operazione. Meno dell’1%, vi invito a guardare, l’1%

non basta per le perizie.

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Detto questo, onde anche qui essere tranquilli, la decisione dei due C.D.A. è quella che quei 250.000 Euro verranno portati a gara, perciò chi vincerà dovrà anche rifondere, pertanto la base di gara è quella definita, dovrà rifondere anche questa quota di costi che vengono sostenuti. Secondo, a oggi hanno deliberato più della metà dei Comuni, devo dire che ci sono stati alcuni Comuni, gradevole passaggio, dove abbiamo visto Minoranza e Maggioranza stringersi la mano e poi ribeccarsi su altri punti, perciò la condivisione da parte, in primis dei Sindaci, ma poi di tutti i Consigli è completa, salvo un voto contrario nel Comune di Alzano, perché uno ha votato contrario. Per il resto stiamo uscendo con la quasi unanimità, dobbiamo fare ancora il passaggio in Provincia che il Presidente ha detto sto preparando il tutto, ma c'è la piena disponibilità, perché la Provincia è dentro per effetto di scorporo di CO.GE.I.DE. e nel contempo è avvenuta anche una piacevole sorpresa che un Comune come quello di Ponte San Pietro che è un comune importante, perché per l’Isola rappresenta il riferimento, è il Treviglio dell’Isola tanto per capirci e lo sapete meglio di me, perciò il comune di riferimento, comune che ha tuttora in gestione il gas, col quale eravamo entrati in contratto due-tre volte e devo dire che hanno deciso, nel durante dell’operazione, adesso abbiamo un ulteriore incontro venerdì per metterlo a punto, non potremo sovrapporla perché tecnicamente nascono dei problemi, ma hanno deciso di confluire anche loro, sia con la società di distribuzione, sia con il 70% della società di vendita, perché loro hanno anche la società di vendita e lo sa Iddio come sta in piedi, con quello che vi ho detto prima, comunque questa è la realtà. Ci hanno chiesto di partecipare e stiamo organizzandoci, perciò anche Treviglio entrerà.

Non so se sono stato troppo sintetico o troppo... adesso se avete domande, precisazioni, siamo qui.

Vice Presidente

Assessore Stucchi vuole intervenire? Okay a Lei la parola.

Assessore Stucchi

Volevo ringraziare il C.D.A. dell’Unigas e della Bluemeta che in questo anno hanno dimostrato grande professionalità e ci stanno mettendo molto del loro, al di là delle consulenze, comunque hanno lavorato molto bene e io li ringrazio molto.

Vice Presidente

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Grazie. Si è prenotato il Consigliere D'Auria, a Lei la parola.

Consigliere D'Auria

Come funzionano gli interventi? È colloquiale, posso fare quante domande voglio?

Vice Presidente

È meglio che facciamo magari una serie di domande, dipende da quante saranno, potrebbe anche essere che se ne ha una serie risponde direttamente a Lei.

Consigliere D'Auria

Va bene, grazie. Nel progetto che ha descritto, La ringrazio innanzitutto per la descrizione, nel momento in cui ha detto verrà poi messo tutto al bando, un bando tarato, quindi fatto in modo che poi si riesca a vincere sostanzialmente, ma tarato a nostro favore, volevo capire se poi c'è la probabilità che a questo bando partecipano altre società, ENEL – A2A, quelle che ha citato e cosa succede se malauguratamente vincesse una di queste altre società. Grazie.

Vice Presidente

La parola al Consigliere Manenti.

Consigliere Manenti Risponde prima a lui?

Vice Presidente

No, raccogliamone due o tre. Dott. Pezzotta, Rodeschini, volete rispondere direttamente alle singole domande o le raccogliamo?

Dott. Pezzotta – Presidente Unigas

Rispondo al volo. Premesso che questo bando non è il bando finale della gara che andremo a fare come bacino unico, ma questo qui è il bando di ricerca di un partner privato, partner privato industriale che ci garantisca, uno, di fatto la possibilità di avere quel denaro che abbiamo detto prima e secondo che entra in Unigas fino al 49% e sarà tarato su questo progetto industriale. Progetto industriale di territorio, perciò fondamentale che abbia una presenza sul territorio di un certo tipo,

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perciò dicevo prima A2A – ENEL e Thüga, che sono di fatto i tre che sono presenti sul territorio. Tutti e tre oggi per noi rappresentano il partner industriale giusto, con una differenza, che A2A è A2A, Thüga è Thüga e perciò sono filosofie magari diverse in termini più politici che gestionali. Per la gestione siamo comunque tranquilli che vinca uno o l’altro.

Tenete presente questo per onor del vero, ENEL sta dismettendo le reti, perché probabilmente hanno bisogno di rivedere e hanno costituito o stanno costituendo insieme a operazioni finanziarie un fondo e credo che stiano vendendo per 16 miliardi e rotti le reti, cose di questo tipo, perciò molto probabilmente sarà A2A, Thüga, attuale nostro socio E.ON e qui La ringrazio per la domanda, perché nella descrizione non avevo detto una cosa. Teniamo presente che oggi noi abbiamo il socio privato, questo socio privato ha dei diritti, diritto di prelazione, il diritto del fatto che ha partecipato a gara a suo tempo, perciò oggi potrebbe anche vantare qualche problemino, ci sono dei patti parasociali, finalizzati all’amministratore delegato in Unigas, già partner privato e questo percorso, anche perché è nato in assemblea, il partner privato l'ha di fatto condiviso.

Ci sono alcune cose ancora sulle quali stiamo lavorando per capire se il partner privato avrà o meno la volontà che per noi sarebbe un ulteriore obiettivo importante, di farsì che già portando a gara, anche la sua fuoriuscita. Cioè a dire quantifichiamo quanto vale quel plus che tu hai maturato nel tempo, ma mettiamoci in condizione per chi partecipa possa essere tranquillo sul fatto che non si trova poi l’elemento disturbante. Sarà qualcosa di più, lo si valuterà, lo si farà valutare e siamo in questa fase di trattativa, perché per noi, se riusciamo, sarebbe importante aggiungere questo, perché sicuramente dà un valore aggiunto al bando stesso.

Vice Presidente

Scusa, non resta registrato e non sentono dietro la domanda.

Dott. Pezzotta – Presidente Unigas

Posso rispondere? (va bene) – Allora il bando finale, questo sarà il bando che andremo a fare come Comuni, chiaramente c'è da lavorare, bando da approntare entro il 2010, nel quale si spera, perché i bacini dovevano essere definiti entro il giugno-luglio dell’anno scorso, hanno demandato alla Regione la definizione dei bacini e stiamo attendendo e il bando tipo lo stanno lavorando, ma purtroppo c'è in corso il benedetto o maledetto 23/bis che ha creato non pochi problemi, sul discorso delle

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gestioni pubbliche hanno fatto un disastro, confondendo le leggi di settore e hanno tirato l’acqua e lì adesso pare che ci sia il Consiglio dei Saggi, che entro il 31 marzo dovrebbero dirci anche di che morte moriamo. Comunque noi lavoriamo su quelli che sono i dati di fatto certi, in previsione per evitare di farci mangiare, ma stiamo difendendoci, cercando di rimanere concentrati sulla distribuzione.

Certo che si potrebbe perdere, certo, certo...

Vice Presidente

Si era prenotato Manenti, ma non vedo più la prenotazione. No, io non la visualizzo più. Okay, grazie.

Consigliere Manenti

Qualche domanda, magari risposte sintetiche, perché non voglio portare via tempo ai colleghi. Leggo sulla delibera che ad oggi 3 febbraio, nel capitale sociale il socio privato per il 7,3% è Cargas S.r.l. - Lei nella Sua relazione ha detto testualmente che l’Ing. Rota Fortunato, proprietario di Cargas S.r.l., di Car Partecipazione S.r.l. e di Generale Servizi S.r.l., ha ceduto la propria quota di partecipazione a Tura EDM.

Allora io chiedo perché non è stata corretta la delibera, visto che la Sua affermazione è assolutamente contraddittoria con quello che leggo nella delibera.

Secondo, Lei ha parlato di reciproci diritti di prelazione, mi domando perché sulla vendita di una piccola quota del 7,3% i Comuni che sono tanto pronti ad aggregarsi non abbiano esercitato il diritto di prelazione.

Terzo, mi domando a quanto ha venduto Rota Fortunato, in modo da poter perequare i nostri valori alla vendita di Rota Fortunato. Quarto, come si può accettare l’ingresso di Tura EDM, che è una delle società che fanno cardine in quella società, e non azionare tutte le precauzioni, compreso quelle dei patti parasociali che vengono citati quali conosciuti da noi Consiglieri, ma vengono negati all’esame in quanto nessuno ne è a conoscenza di questi benedetti patti parasociali, in modo che da questi patti parasociali noi potevamo comprendere se c’erano delle azioni di difesa contro l’attacco di Rota Fortunato nei confronti delle società pubbliche. È un attacco vero e proprio, li vediamo tutti i giorni quando andiamo nelle assemblee societarie e stasera qua mi tocca svolgere non una funzione politica, ma una funzione di parasocio di una società o comunque di tutela dei cittadini trevigliesi.

Cinque, mi chiedo perché il termine del 31.12.2010 non sia effettivo;

infatti neppure prima del Consiglio Comunale Lei mi ha dato una chiara risposta se questo termine di legge del 31.12.2010 sia effettivo, oppure,

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come già citato da una sentenza, potrebbe essere prorogato a non mai.

Leggiamo in questi giorni sulla questione acque che è caduto tutto, ne abbiamo discusso per mesi, adesso la Regione Lombardia ha detto: ma i comunisti gestiscano le acque che a noi non ce ne frega niente. E noi abbiamo venduto l’acqua, l’amministravamo molto bene e ci troviamo senza acqua. Sesto, perché e questo ve lo chiedo, anzi dovrei chiederlo a dei tecnici del Comune di Treviglio, perciò mi rivolgo all’Assessore e non a voi, che svolgete una parte non sicuramente propria per il Comune di Treviglio, ma per una complessità di ingressi, ma perché il Comune di Treviglio non fa il Rota Fortunato della situazione? Cioè il Comune di Treviglio sta alla finestra e vede e dopodiché la mia azione, che è comunque maggioritaria nelle società, perché non posso venderla, in un eventuale attacco di vento diciamo la lancetta sulla situazione? Perché questa qui, la via finale è chiara, la via finale è chiara, noi ci aggreghiamo, noi vogliamo aggregarci, perché senza aggregazione l’aquila non mangia. Ci siamo capiti tutti. Allora, con un unico boccone valiamo 100, costiamo 100, con 100 bocconi costiamo un milione. Okay? Chiarissimo?

La mia azione, Treviglio al di fuori, Treviglio che va e che tratta le sue azioni, le può trattare... scusa Riganti, avevi preso l’appunto te, le può trattare con una delle tante altre società, ENEL, E ON, Italcogim... le mie azioni valgono, il boccone solo non vale più niente, questo me lo insegna la storia della economia. Allora perché il Comune di Treviglio invece non riflette e dice: ma io mi tengo la mia autonomia, a me queste operazioni non mi interessano; io rimango rispetto ai patti parasociali, ma venderò al migliore offerente, io sono il Rota Fortunato, il Comune di Treviglio.

Comunque questo sarà oggetto del mio intervento politico, l’intervento attuale sono le risposte a queste contraddizioni fra il suo intervento e quello che leggo scritto nella delibera. Grazie.

Vice Presidente Grazie. A Lei la parola.

Dott. Pezzotta – Presidente Unigas

Perfetto, allora, nella mia relazione sintetica ho omesso un passo fondamentale che è questo, una decisione politica dei soci che è quella di scegliere di non perdere la distribuzione del gas. Lei mi deve scusare, noi siamo dei tecnici e abbiamo sviluppato un progetto su degli input da parte dei soci. Per questo sono state fatte delle assemblee ed è uscito chiaro trasversalmente, se fosse stato presente Lei

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probabilmente avrebbe risposto in modo diverso, la volontà da parte delle istituzioni di mantenere una posizione sulla distribuzione. Tant'è che la Sua posizione è stata dibattutissima all'interno delle assemblee, vendiamo tutti che se vendiamo il pacchetto completo facciamo tutti più soldi ... scusi? Mi permetta, Le dico cos’è avvenuto e cosa noi come C.D.A. avevamo il dovere e il compito di sviluppare. Per cui quando una decisione assembleare, all’unanimità, dopo una serie di passaggi definisce che è strategico rimanere all'interno delle reti, perché la decisione politica trasversale è quella che le reti sono fondamentali e che è un dovere per l’istituzione rimanere, io non so cosa risponderle.

Poi vado alle contraddizioni. Allora contraddittorio CART, quella definizione non è sbagliata, mi sono spiegato male prima nell’esposizione e nella fretta e nel non dono della sintesi, mi scusi.

Oggi il socio è CART, l’Ing. Fortunato Rota ha venduto CART, perché CART era socia, conseguentemente la prelazione che potevano far valere i soci non esiste, in quanto il socio è rimasto CART. Detto questo, Le dico che il valore della vendita dell’Ing. Fortunato Rota non sono tenuto a conoscerla, perché personalmente oggi stiamo cercando tramite una serie di valutazioni e le garantisco che il valore della vendita oggi è superiore rispetto a quello che ha venduto a suo tempo l’Ing.

Fortunato Rota. Però, ripeto, il nostro compito non è quello di andare a vedere se l’Ingegnere fa o non… Noi oggi l’Ing. Fortunato Rota l’abbiamo ringraziato, non abbiamo più rapporti con lui, tant'è vero che dal primo di gennaio – prima eravamo nei locali di proprietà dell’Ing.

Fortunato Rota, ci siamo trasferiti in altri locali. Il personale che lui voleva dipendesse da lui, è stato forzatamente portato in Unigas e oggi Unigas è indipendente e questo progetto, Le dirò personalmente il fatto che abbia venduto l’Ing. Fortunato Rota ci facilita, perché da quando il rapporto non è più con un gestore del gas, persona fisica individuale, bravissimo imprenditore, furbo o non furbo, maledetto, benedetto non sta a me dirlo.

Oggi noi abbiamo un rapporto con un socio che La invito, se Lei prende questo gruppo che è il gruppo tedesco, è il più grosso gruppo in Europa, esiste dalla fine del ‘900, questo gruppo ha nel suo DNA ... è andato in giro, è venuto anche, se non ricordo male, il Presidente si è presentato alla Giunta di Treviglio, il fatto di partecipare in minoranza nella distribuzione, perché nel suo DNA c'è questo e noi siamo questi.

Ma qual è l’interesse di un privato eventualmente a partecipare a una situazione di questo tipo? È molto semplice, ha un rapporto diretto col territorio tramite le istituzioni e difende la vendita, perciò sicuramente è interessato e quindi per quanto riguarda il discorso Fortunato Rota, non posso rispondere in altro modo.

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31.12.2010. Le ho detto prima che l’effetto normativo è legato alla Legge Galli prima, al Decreto Marzano poi, alla correzione del Testo Unico, il 113, il 113/bis e quant'altro, l’art. 23/bis dell’ultima Finanziaria, con la quale la confusione normativa ha portato a non poter definire con esattezza se la scadenza è il 31.12.2010 o se ci sono effetti diversi.

Oggi ci sono società di distribuzione, A2A per esempio, che va nei Comuni e dice che è legittimo prorogare fino al 31.12 del 2012. A parer nostro, stante le sentenze del TAR, le decisioni del Consiglio di Stato, salvo che dalla rilettura dell’art. 23/bis che vi ho detto prima ne esca un contenuto diverso, questa è la posizione ad oggi. Perciò noi nel rispetto di quelli che sono i riferimenti di legge che è la Legge Galli e il Decreto Marzano, siamo convinti oggi che la scadenza debba e debba rimanere il 31.12.2010. Aggiungo che l’Assessore (non ricordo più il nome) di Regione Lombardia, ha detto che per lui è il 2012-2013 e qualcuno gli ha chiesto ma come fai? Sulla base di quale logica normativa?

Non so se sono stato esauriente.

Vice Presidente

Assessore Stucchi voleva intervenire? Prego, a Lei.

Assessore Stucchi

Mi sembra che Pezzotta abbia un po' inquadrato meglio la situazione.

Se la domanda è: perché Treviglio invece di partecipare insieme agli altri Comuni in questa operazione nel tentativo di salvaguardare le reti come proprietà pubblica, un tentativo, perché nel 2010 o 2011 o 2012 non sapremo come andrà la gara, se la domanda è perché Treviglio invece di partecipare a questo tentativo di mantenere le reti in mano pubblica invece non ha fatto l’imprenditore privato della situazione, per cui avrebbe dovuto fare un’azione diversa da quella degli altri Comuni, facendo pesare di più la sua posizione e quindi massimizzare la sua posizione, se questa è la domanda... (intervento fuori microfono Consigliere Manenti) ... esatto. Comunque la domanda è perché non la metti a gara punto e basta?

Perché noi abbiamo deciso, uno, di partecipare a questa operazione che vede un obiettivo aggregato in un unico obiettivo, cioè quello di rinforzare la distribuzione, la partecipazione della Bluemeta all’operazione, perché noi siamo un socio pubblico e abbiamo deciso insieme agli altri soci pubblici una strategia e perché vogliamo mantenere le reti in mano pubblica e crediamo che questa operazione, così come è stata impostata, possa dare in qualche modo la possibilità di mantenere le reti in mano pubblica. Questa è stata la decisione del Comune di Treviglio e degli altri Comuni. C'è stata molta discussione tra

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i Comuni, però alla fine è prevalso il principio di sussidiarietà orizzontale tra i Comuni.

Vice Presidente

Grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Siliprandi, ma non è in aula, a Lei Consigliere Zordan la parola.

Consigliere Zordan

La risposta alla domanda che volevo fare l'ho avuta adesso dall’Assessore. Quindi rinuncio.

Vice Presidente

Grazie. Consigliere Brambilla, a Lei la parola. Consigliere Brambilla scusi un secondo, posso dare la parola al Dott. Rodeschini? A Lei.

Dott. Rodeschini

Vorrei solo fare una precisazione che molti di voi conoscono, ma forse è opportuno fare. A questa decisione siamo arrivati dopo un 7-8 mesi di lavoro, nel senso che nel momento in cui i Comuni ci hanno dato l’indicazione di lavorare su questo progetto e parliamo del gennaio, inizio febbraio 2008, da lì c'è stato tutto un lavoro fatto dal Consiglio d'Amministrazione anche avvalendosi dei professionisti ai quali ci siamo rivolti, per comprendere se era possibile, perché all'inizio allora nemmeno era certo che si potesse provare questa strada. Strada che peraltro passa obbligatoriamente dal bando che tutti ci auguriamo che abbia esito positivo, ma ovviamente non ne siamo certi. Quindi ci sono stati sei mesi di incontri nei quali naturalmente la parte politica è stata la parte più importante, se posso sminuire il nostro ruolo, nel senso che noi abbiamo operato sulla base di indicazioni unanimi, provenienti da tutti soci. Questo secondo me è un dato fondamentale per comprendere anche la filosofia del progetto che non è destinata semplicemente a far cassa nel modo migliore possibile, ma ha anche questo aspetto.

Vice Presidente

Grazie. Consigliere Brambilla a Lei la parola.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Io è già la quarta o quinta volta che ascolto queste cose qua e quindi forse sono riuscito a capire qualcosa. Non faccio

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commenti sulla questione politica, perché era stato chiaro prima che c’era tutta una procedura a monte che ha portato a questo tipo di soluzione e che quindi io condivido perché giustamente il fatto che Unigas rimanga in mano pubblica per il 51%, è la garanzia per tutti i Comuni, perché comunque possano intervenire nel discorso della gestione. Dopo però mi piacerebbe sentire cosa avrà da dire l’Avv.

Manenti successivamente sul piano politico, perché essendo un avvocato e mi pare anche un esperto societario, quindi sicuramente avrà da dire delle cose interessanti e le valuteremo.

Per quanto riguarda invece l’aspetto tecnico-economico, chiamiamolo così, anch'io avevo un paio di domande da fare, perché nella sua esposizione, mentre diamo per scontato che la fase uno è pacifica, perché la fase uno è facile, si acquistano le azioni, noi le vendiamo, una parte le conferiamo e va be’, tutto okay. La fase due invece che è quella della ricerca del partner privati al 49%, mentre sembra scontato che per noi vanno bene i partner eventuali sul mercato, mi sembra meno scontato e l'ho sentito ancora adesso dall’Avvocato che ha fatto il suo intervento, mi sembra meno scontato che noi andiamo bene per loro, nel senso che potrebbe anche darsi che non andiamo bene. Questo vuol dire non so, abbassamento dei prezzi, non so quale tipo di cose.

Questo aspetto l’avevo in dubbio anche l’altra volta e adesso vorrei magari avere qualche chiarimento in più, a prescindere dal discorso della data.

Poi invece la cosa che volevo chiedere sulla delibera erano i puntini dell’art. 6. Al punto 6 della delibera e qui magari chiedo anche al Segretario, dove parla di autorizzare ecc. ecc., ci sono dei puntini. Ora noi possiamo approvare una delibera coi puntini o dobbiamo metterci una data? Siccome sono rimasti i puntini qua...

Assessore Stucchi

In Commissione avevamo definito questo termine in 24 mesi e credo che ci sia nel verbale che ha redatto il Presidente della Prima Commissione. Se non è scritto nella delibera in vostre mani, chiedo di poterlo aggiungere come emendamento della Giunta, si dice così? Ne avevamo parlato in Commissione e credo che ci fosse stato il voto unanime.

Consigliere Brambilla

Sì, io mi ricordo, ma siccome vedo alcuni puntini... Quindi sono due anni ...

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Assessore Stucchi

Sono 24 mesi, Federico aveva scritto 24 mesi.

Vice Presidente

Grazie. È stata già riportata sulla delibera questa cosa. Consigliere Riganti a Lei la parola.

Consigliere Riganti

Grazie, tanto sono breve. Il Dott. Pezzotta ci ha relazionato l’operazione, ma molte cose che Lei ha detto non sono scritte qui nella relazione. Noi cosa votiamo? Il Suo racconto o quello che c'è scritto qui sulla proposta di deliberazione? E poi il costo dell’operazione, un piccolo particolare, non è scritto, ma è normale le cifre che Lei ha detto che le paga chi compera normalmente e chi compra si assume anche le spese, però sarà meglio anche mettere questo nella delibera, se vogliamo. Un'altra cosa. Lei ha risposto al Consigliere Avv. Manenti dicendo che non può dire, non sa dire quanto hanno pagato, quanto hanno fatto, ma avete fatto delle indagini, avete fatto delle verifiche. Io parlo da edile, quando valuto un immobile dico, in base alla rendita, in base a... in base ai valori di mercato conosciuti. Cioè voi non conoscete a che cosa ha venduto Rota, avete evitato di conoscerlo questo dato.

Mi pare un po' strano anche questo.

Poi un'altra cosa, dite a noi resta la rete. Cosa vuol dire ci resta la rete?

Che le spese dopo per tappare i buchi, per cambiare i pezzi di rete, per aggiustarla, per farla funzionare ecc. spettano a noi gli altri guadagni e non su quello che trasmetto? Io faccio un po' il discorso e penso a quello che avviene col petrolio, che passano, quelli che non mi fanno passare guadagnano ecc., cioè noi siamo in una posizione dominante dopo o siamo in una posizione servente? Noi siamo quelli che tappano i buchi, o siamo qualcos’altro?

Un'altra cosetta se riesco a mettere a punto. Lei ha detto il Pierino della situazione, nella relazione io non vedo che ci sia questo rischio, però Lei ha detto che ci potrebbe essere il rischio del Pierino della situazione. Il Comune di Pumenengo che ha il 2%, 10.000 Euro, dice il mio 2% lo metto in vendita a un milione, diecimila Euro di valore e io vinco un bell’Enalotto perché lo vendo a un milione. Noi con cosa restiamo, con un pugno di mosche? Grazie.

Vice Presidente

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