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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 28.02.2008 Apertura di seduta Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 28.02.2008 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Riprendiamo i lavori del Consiglio Comunale. Risultano presenti i Consiglieri assegnati ad eccezione del Consigliere D’Auria, Gatti, Mancini, Pirola, Siliprandi, Zoccoli, Zordan, presenti gli altri.

Raggiunto il numero legale, la seduta è legalmente valida, alle ore 20,24. Sono giustificati gli Assessori assenti Stucchi e Colleoni e Adobati, per motivi di salute.

Procediamo col punto n. 8 all'ordine del giorno.

Punto n. 8)

ADEGUAMENTO DELLO STATUTO COMUNALE - Presidente

Per l’illustrazione del provvedimento diamo la parola al Segretario Generale. È presente Merisi, sì, ne diamo atto. Prego, signor Segretario. Ah, non avevo visto la sua richiesta di parola, Consigliere Merisi, prego.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Un brevissimo intervento. Ho letto sull’Eco di Bergamo questa mattina che il processo a carico di tre dirigenti Farchemia ha portato al passaggio, è un termine scorretto e me ne scuso con i colleghi, da inquinamento volontario a inquinamento colposo. Credo che questo, al di là della normativa e degli stretti termini da avvocati e quindi da legali, credo che sia comunque uno stimolo per questa Amministrazione a continuare nella strada intrapresa, per quanto agli inquinamenti che derivano, o deriverebbero, diciamo come vogliamo, da Farchemia. Chiediamo, chiedo anche una informativa contestuale nel caso in cui ci siano sviluppi in un senso o nell’altro.

Grazie, Presidente.

Presidente

Grazie Consigliere. La parola all'Assessore Tura, per una veloce replica. Prego, Assessore.

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Assessore Tura

L’altro giorno mi ha chiamato appunto l’avv. Borasi per informarmi dell’esito dell’udienza che c’era stata e mi ha appunto informato rispetto a quello che anche il Consigliere Merisi ha riferito poco fa; pensavo di trasmettere un’informativa ai Consiglieri anche via mail, magari tramite l’Ufficio Ambiente e così via non appena mi avesse dato una relazione lui, perché lui mi ha promesso proprio una breve relazione sulla vicenda. Mi ha anticipato comunque che l’udienza in sostanza si terrà, quella che dà inizio al dibattimento, si terrà comunque non prima dell’autunno, però è auspicabile che venga comunque convocata entro l’anno in corso. Poi di fatto tutta la questione legata alla richiesta dei Comuni di risarcimento è una questione ancora molto aperta. Grazie.

Presidente

Grazie, Assessore. Procediamo quindi con l’ordine del giorno, punto n.

8, adeguamento dello Statuto comunale. La parola al Segretario Generale, prego.

Segretario Generale

Allora, la proposta di adeguamento dello Statuto che viene sottoposta all’attenzione dei lavori consiliari in realtà è una, diciamo, manutenzione del testo statutario, non si è scelto di arrivare ad una riforma profonda dello Statuto perché si è ancora in attesa della emanazione con D.Lgs.

del nuovo Codice delle autonomie locali, attuativo della riforma del Titolo V della Costituzione. Sarà questo nuovo testo legislativo a definire i nuovi ambiti e i nuovi campi di intervento dello Statuto comunale, quindi prima della emanazione del testo appena citato, che va ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione è la legge delega La Loggia in materia di autonomie locali, non avrebbe avuto senso una riscrittura integrale del testo statutario. Si è partiti da una mia proposta tecnica che recepiva ovviamente anche delle direttive e delle indicazioni di carattere politico-amministrativo, che è stata sottoposta all’esame e al vaglio della Conferenza dei Capigruppo consiliari, che assumendo il ruolo di Commissione per il Regolamento è deputata all’analisi dell’istruttoria delle modifiche dello Statuto. E i lavori della Conferenza dei Capigruppo si sono sviluppati nel periodo settembre 2007-gennaio 2008 all’incirca.

Le modifiche dello Statuto, quelle tecniche, attengono essenzialmente alla ricollocazione dei riferimenti normativi che non erano aggiornati al Testo unico degli Enti locali, in numerosi punti dello Statuto era ancora

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richiamata la vecchia legge 142 del ’90; si è proceduto anche ad un assestamento delle competenze degli organi, recependo tra le competenze del Consiglio Comunale quelle nuove introdotte con la finanziaria per l’esercizio 2007 in materia di determinazione di aliquote e detrazioni ICI e in materia di regolazione della variazione dell’aliquota di compartecipazione dei Comuni all’addizionale IRPEF e assestando in chiave proprio tecnica alcune competenze della Giunta. Ad esempio in base all’ordinamento dei lavori pubblici il progetto esecutivo è un atto di carattere tecnico-gestionale che serve alla cantierabilità di un lavoro, di qui si è ritenuto di portarlo, trasferirlo nelle competenze dirigenziali, rimettendo viceversa la competenza della Giunta all’approvazione dei progetti preliminari e definitivi delle opere pubbliche o definitivi-esecutivi di opere pubbliche nei casi in cui sia possibile, per la semplicità dell’attività progettuale, accorpare le differenti fasi progettuali alla competenza della Giunta; insomma, rimettendo alla Giunta l’approvazione quindi di quegli atti progettuali dove effettivamente si fanno le scelte, cioè il progetto preliminare e il progetto definitivo e ad esempio rimettendo alla competenza della Giunta le varianti progettuali che nel contesto ordinamento lavori pubblici non siano ascritte ad una dimensione prettamente tecnica, ossia le varianti che non alterano il 5%

degli importi contrattuali di un’opera pubblica, 10% nel caso di lavori di manutenzione, tese al miglioramento della funzionalità operativa di un’opera. Queste varianti, come previsto dal Regolamento di esecuzione della vecchia Merloni tuttora in vigore, sono di competenza tecnica e quindi sono state trasposte in un contesto tecnico. Queste le modifiche eminentemente a carattere tecnico.

Per quelle di carattere politico-amministrativo c’è stato il riconoscimento di alcuni istituti di partecipazione quali il Consiglio delle donne e l’Osservatorio per l’analisi dei problemi sociali, presenti sul territorio, recependo in questo caso le indicazioni, le istanze, i testi promossi dagli stessi Comitati promotori di questi organismi di partecipazione, adattandoli il meno possibile e quindi rispettando l’idea e la traccia data dai vari Comitati promotori alle esigenze di uno Statuto comunale. Si è costruita diciamo la base di partenza per organismi di partecipazione in chiave territoriale, i cosiddetti Comitati di quartiere, da sviluppare poi in sede di Regolamento attuativo dello Statuto, si è meglio precisata la componente di garanzia e di controllo delle Opposizioni consiliari, evidenziando con chiarezza che ogniqualvolta una Commissione consiliare vada a rivestire compiti di controllo sull’operato dell’Amministrazione, la Presidenza di questa Commissione debba essere assunta da un rappresentante delle Opposizioni consiliari eletto dalle stesse Opposizioni consiliari, per evitare interferenze della Maggioranza, che comunque dispone di pacchetto di voti ovviamente

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pesante e rilevante, nella scelta di quello che dev’essere un pieno rappresentante delle Opposizioni.

Come anche si è prevista la Commissione trasparenza, collocandola in una logica diciamo rispettosa delle attuali distinzioni di competenze tra organi politici e organi tecnici e quindi come Commissione deputata alla elaborazione delle strategie del controllo di legalità interno degli atti dell’Amministrazione e che vede come suo strumento operativo il referente tecnico il Segretario generale dell’Ente, che in base alla legge è il garante della correttezza dell’andamento amministrativo e del rispetto dell’andamento amministrativo riguardo a Legge e Statuto e Regolamenti. In linea di massima queste le modifiche che sono state introdotte e qualche aggiustamento e qualche chiarificazione in chiave di principi generali sui quali non sto a soffermarmi. Si è trattato quindi di un allineamento anche ad esigenze funzionali ed operative del Comune, si è ridisciplinata ad esempio la composizione del Nucleo di valutazione in chiave più snella e meno pesante rispetto al passato, prevedendo fondamentalmente solo due componenti esterni in luogo, se non ricordo male, di una composizione precedente a cinque componenti, perché un organismo a tre può funzionare ugualmente bene e quindi non era il caso di appesantire questo organismo e così si potranno ottenere anche dei risparmi di spesa. Quindi questo fondamentalmente è il quadro delle opzioni inserite nella proposta di adeguamento statutario.

È obbligatoria anche una veloce illustrazione della procedura di approvazione, lo Statuto è uno di quegli atti che richiede una maggioranza qualificata per la sua assunzione definitiva, perché venga approvato definitivamente in prima votazione è necessario che venga raggiunto un quorum di due terzi dei componenti del Consiglio, in questo quindi 14 voti, altrimenti sarà necessaria una approvazione in doppia votazione, in doppia lettura, con almeno 11 voti per ciascuna votazione; in questo caso le due votazioni per assumere rilievo giuridico devono essere riproposte in un arco temporale di 30 giorni, le due votazioni devono raggiungere almeno gli 11 voti favorevoli, ossia la maggioranza assoluta dei componenti dell’organo consiliare. Lo Statuto poi entra in vigore, come modificato, se approvato, se modificato, dopo una pubblicazione in Albo pretorio per 30 giorni consecutivi.

Presidente

Ringraziamo il Segretario per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione. È iscritta a parlare la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

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Scusate, ma ho il fiatone, per le scale. Volevo solo dire che...

(intervento fuori microfono)

... no, ho smesso, ogni tanto rubo qualcosa a qualcuno che fuma qua presente, per fargli un favore, così fuma meno lui. Ho un emendamento da presentare e poi, Presidente, mi deve dire quanti interventi si possono fare prima della dichiarazione di voto, se si vota articolo per articolo o tutt’uno. Signora Sindaco, so che sono incorreggibile...

Sindaco

... (intervento fuori microfono)... ma soprattutto non impara...

Consigliere Siliprandi

... e lo so, ma lei non insegna bene però, evidentemente, mi scusi.

Sindaco

... (intervento fuori microfono)... guardi che il Consiglio non dipende da me...

Consigliere Siliprandi

... ma siccome le regole voi ogni tanto le cambiate, voglio essere certa...

Presidente

Be’, questo non credo, questo non credo, lo Statuto viene applicato con...

Consigliera Siliprandi

Benissimo, allora devo passare subito alla mia analisi? Presento prima l’emendamento...

Presidente

Consigliera, lei può fare il suo intervento, ha dieci minuti, lo spenda come crede, se ha l’emendamento è meglio che lo illustri.

Consigliera Siliprandi

Perfetto. Allora, intanto distribuisco l'emendamento a voi...

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Presidente

Prima lo illustri, poi ce ne dà una copia.

Consigliera Siliprandi

Devo avere gli occhiali perché non ci vedo.

(Interventi in sottofondo)

Così almeno non ci pensiamo più. Siccome il Presidente ogni tanto mi cassa gli emendamenti, nel dubbio… Allora, ho un po' di domande da fare, qualche osservazione e un emendamento che io avrei pensato di inserire all’art. 3.1 ter, subito dopo il 3.1 bis ovviamente. Prima dell’illustrazione dell'emendamento passo alle osservazioni che ho fatto.

Allora, art. 3, comma 1, punto 6, si parla di cittadinanza delle donne, cultura delle differenze, eccetera, e si parla di quella famosa quota di un terzo per ciascun sesso, che fortunatamente con grandi lotte da parte mia quando ancora c’era il Sindaco Minuti è stato recepito da questo Consiglio Comunale. Dopo però, durante l’Amministrazione Zordan, c’è stata un’aggiunta che io non ho mai approvato e che leggo, l’eventuale deroga al principio di cui al presente comma dev’essere espressamente motivata nel provvedimento di nomina. Trovo che sia superfluo e soprattutto sia… come dire, toglie ovviamente spessore all’articolo. Poi quello che comunque...

(interventi in sottofondo)

... va be’, qui mi sembra che gli impreparati siete voi. Il controllo spetta alla Commissione per le pari opportunità, allora io chiedo alla signora Sindaco dov’è questa Commissione pari opportunità? Come mai non c’è più una Commissione pari opportunità e come mai si fa riferimento a una Commissione pari opportunità che non c’è in uno Statuto comunale? Quindi è chiaro che o si provvede a istituire una Commissione pari opportunità, come tutti i Comuni ormai hanno e come le donne dignitosamente dovrebbero avere, oppure si toglie comunque le ultime due frasi.

(interventi in sottofondo)

Poi passiamo… voglio ricordare che la Commissione pari opportunità è assolutamente trasversale, nella Commissione pari opportunità dovrebbero far parte, anzi fanno parte quando c’è tutte le componenti, le rappresentanti di partiti politici, più quelle sindacali, questo per chiarezza nei confronti dei signori uomini, i quali sono pure rappresentati...

(intervento fuori microfono)

... no, nella Commissione stessa c’è anche la rappresentanza maschile, così c’era a Treviglio, ma non so come mai non è più stata istituita, non si sa, però è ancora richiamata nello Statuto, stranamente.

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Per quanto riguarda il Consiglio delle donne, sapete che non posso che essere d’accordo, visto che ho fatto una battaglia lunga quasi un anno perché lo si riconoscesse; l’unica cosa è che il Consiglio delle donne ha uno Statuto e soprattutto un obiettivo che non è quello delle pari opportunità, non è quello della Commissione, sono due cose completamente diverse, quindi l’uno non esclude l’altro e comunque richiedo alla signora Sindaco come mai lei non ha la sensibilità per aver istituito una Commissione pari opportunità, lei sa benissimo di cosa sto parlando.

Ecco, per quanto riguarda l’art. 30, pag. 45, giusto per semplificare a chi mi segue, referendum consultivo, qui si parla del 5% dei cittadini, mi sembra un po' poco, prima erano circa 2.000, adesso sarebbero 1.350, è un’osservazione, però può anche esserci, come dire, la risposta può anche farmi cambiare opinione. Ulteriori osservazioni, se il Presidente me lo consente, le porrò dopo la risposta di questi quesiti, dopo aver però illustrato l'emendamento. Allora, l’emendamento andrebbe, come dicevo prima, introdotto all’art. 3, comma 1, ter, pag. 3...

Sindaco

... (intervento fuori microfono)... è l’1.6 sul vecchio testo...

Consigliera Siliprandi

... esatto...

(interventi in sottofondo)

... no, non c’entrano più le pari opportunità, parliamo di un’altra cosa...

(interventi in sottofondo)

... allora, pag. 4, art. 3, finalità, abbiamo un comma 3.1 bis che recita:

Tutela della famiglia. Il Comune finalizza politiche a sostegno della famiglia quale nucleo fondamentale della nostra comunità, programmando altresì azioni positive per sostenere le nascite, assolutamente condivisibile, però è carente, quindi io aggiungerei, attraverso questo emendamento, quello che segue e quindi lo metterei 3.1 ter: quindi il Comune tutela pertanto, assumendo al riguardo ogni iniziativa possibile consentita, di carattere morale, sanitario, sociale ed economico, la vita dei suoi cittadini, dal concepimento alla morte naturale, riconoscendo che in ogni momento della vita la sofferenza sia fisica che morale va combattuta con ogni mezzo disponibile, assicura anche con aiuti economici per i più bisognosi che ogni cittadino sia liberato dalla sofferenza e possa conservare in ogni momento della propria vita la dignità di persona libera. Grazie.

(interventi fuori microfono)

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Presidente

Facciamo distribuire la copia. Ha terminato Consigliera?

Consigliera Siliprandi

... (intervento fuori microfono)... per ora, se lei mi consente poi di...

Presidente

Dopo la replica della Giunta può intervenire un’altra volta.

(intervento fuori microfono)

Prima di proseguire nel dibattito la parola al Segretario. Prego.

Segretario Generale

Allora, come ho detto all’inizio del mio intervento, in questa sede non si sta proponendo l’adozione di un nuovo Statuto, bensì piccole modifiche funzionali ad aggiornamenti normativi e al riconoscimento di istituti di partecipazione e questo credo sia stato anche lo spirito dei lavori sviluppati in sede istruttoria nella Conferenza dei Capigruppo.

L’impianto dello Statuto potrebbe essere profondamente rivisitato, è un lavoro che a mio parere in questo momento storico non ha senso, perché nel corso di quest’anno dovrebbe essere emanato il D.Lgs. di approvazione del nuovo Codice delle autonomie locali, che traccerà nuovi scenari e nuovi ambiti per la definizione degli ambiti di intervento da demandarsi ad uno Statuto di Ente locale. Un’altra osservazione di carattere procedurale, ogni modifica e ogni adeguamento di un documento delicato come lo Statuto vanno ponderati con molta attenzione; per carità, ora l'emendamento ha natura politica nei suoi contenuti, non ha delle ricadute tecniche precise e quindi assolutamente non...

(intervento fuori microfono)

... il contenuto del suo emendamento...

Consigliera Siliprandi

... (intervento fuori microfono)... non è politico sicuramente, scusate...

Segretario Generale

... sociologico, non giuridico...

Consigliera Siliprandi

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... (intervento fuori microfono)... ma non politico...

(interventi in sottofondo) Segretario Generale

Va bene, insomma, non serve ai miei biechi fini tecnici, mettiamola così, o perlomeno alle cose che devono essere sbloccate a livello organizzativo attraverso una modifica statutaria e quindi ovviamente non sono assolutamente, non posso essere assolutamente chiamato a svolgere alcun ruolo rispetto all’emendamento; volevo semplicemente evidenziare che un testo delicato come lo Statuto implica un forte lavoro istruttorio alla sua base e quindi è abbastanza difficile in sede deliberante ponderare con adeguatezza la tenuta di modifiche. Questa è l’osservazione e tenere conto che non si è ripreso in mano tutto lo Statuto, ad esempio l’articolo sulla Commissione delle pari opportunità è un articolo credo vigente dalla data di adozione originaria dello Statuto, non lo si è preso in mano proprio per tenere in piedi gli equilibri interni del testo, tenendo conto che dovrà essere azzerato tra qualche mese...

Consigliera Siliprandi

... (intervento fuori microfono)... sa benissimo che lo avrei deluso, visto che non c’è una Commissione...

Segretario Generale

... no, no, non sto dicendo questo, sto solo dicendo che, e poi non avrei questo potere, sto solo dicendo che si è andati a fare degli interventi chirurgici e nel dibattito e nelle proposte di modifica non è stato assolutamente preso in esame questo aspetto, tenendo conto che bisognerà ricostruire integralmente lo Statuto una volta assunto il Codice delle autonomie. Altri aspetti non così rigorosi dello Statuto ce ne sono, però si è cercato di economizzare i lavori e per economizzare, uso un termine virgolettato, perché poi i lavori della Conferenza si sono protratti per diversi mesi, ecco.

Presidente

Grazie Segretario. Procediamo nel dibattito. È iscritto a parlare il Consigliere Scarpellino, ne ha facoltà.

Consigliere Scarpellino

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Grazie signor Presidente. Il mio intervento è esclusivamente prima a cautelarmi da eventuali accuse di riuscire magari ad essere fin troppo polemico o offensivo nei confronti dei colleghi, però in qualità di Capogruppo devo evidenziare che il lavoro effettuato dalla Conferenza è durato ben oltre sei mesi, sei mesi di riunioni puntuali, convocate, riconvocate, verbalizzate, alle quali la nostra graziosa collega...

(intervento fuori microfono) Presidente

Prego.

Consigliere Scarpellino

... non è intervenuta, se non forse la prima volta. Io sono, proprio per forma culturale, che proviene dalla mia cultura sportiva, rispettoso delle regole e le regole erano concordate in Conferenza, che è vero, il Consiglio Comunale è sovrano, quindi è ovvio che è libertà di ognuno, di ogni rappresentante di partito presentare emendamenti, ma che ci saremmo limitati dopo un’ampia discussione avvenuta già in sede di Conferenza, raccogliendo gli autorevoli pareri del Segretario proprio per gli aspetti giuridici, che ci saremmo limitati a discutere qui le variazioni non condivise nella Conferenza dei Capigruppo, laddove non c’era stata una condivisione d’intenti, perché era quello l’obiettivo per arrivare a una variazione, che come ha evidenziato il Segretario potrebbe essere anche superata poi dalla legislazione.

Per cui un emendamento del genere, così poi profondo nei suoi contenuti, qui partiamo dal concepimento, allora passiamo anche dal, che ne so, anche dalle intenzioni, dal fidanzamento, non lo so, partiamo indietro, ecco, mi lascia perplesso. Per cui adesso io chiedo al Presidente del Consiglio le regole per il dibattito di stasera, la bozza è presentata, si presentano gli emendamenti ognuno per la propria parte dopo di che si vota emendamento per emendamento, oppure dobbiamo procedere articolo per articolo? Perché altrimenti non finiremmo più. Da quello che io rammento è che su questa bozza era possibile presentare stasera emendamenti, dandoci così come codice di autoregolamentazione emendamenti sulle variazioni non condivise nella Conferenza dei Capigruppo.

Presidente

Sì, Consigliere, le rispondo subito. La Conferenza dei Capigruppo, anzi, la Commissione per il Regolamento aveva stabilito un criterio guida per valutare le modifiche allo Statuto e proporre quindi un testo coordinato

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sostanzialmente di massima condiviso. È chiaro che questo gentlemen agreement vale per chi ci sta e che il Consiglio è sovrano, il Consigliere è sovrano di proporre in questa sede tutti gli emendamenti che ritiene.

Per ciò che riguarda il testo, il testo proposto in discussione e in votazione è quello allegato alla documentazione che è stata consegnata con la convocazione del Consiglio Comunale e ritengo di procedere a una votazione prima sugli emendamenti e poi complessiva sul testo come emendato, salvo diverse richieste. Se ha dei dubbi comunque me li palesi pure. È iscritto a parlare il Consigliere Gatti, ne ha facoltà.

Consigliere Gatti

Era una domanda inerente a quali potevano essere i punti su cui non si era d’accordo, ma lei ha spiegato bene, mi ero prenotato prima che finisse, per cui mi ha risposto. Grazie.

Presidente

Grazie.

(interventi in sottofondo)

Nessun altro Consigliere chiede di intervenire? Consigliere Riganti, prego.

Consigliere Riganti

Grazie. Allora, alcuni aspetti che ho visto e che sono… e dei quali apprezzo, i Comitati di quartiere, l’attenzione al verde, i parchi, e quella… l’art. 6.2, a pag. 8, dove parte del Comune, oltre organi del Comune, oltre al Consiglio, la Giunta e il Sindaco, sono anche i dirigenti, apprezzo. Però devo fare alcune invece osservazioni, la prima osservazione è subito a pag. 2, all’art. 1.4, viene citata e chiederei un emendamento, una modifica di questo articolo, dove si fa riferimento, sostiene adotta la Carta dei diritti e dei doveri per una pacifica convivenza, ecco, si dice che diverse realtà della comunità trevigliese l’hanno sottoscritta, ma io non la conosco, o comunque potrei conoscerne qualcun’altra, che magari non è questo testo; se si potesse togliere questo e però presenterò questo mio emendamento, dove dirò al Comune di Treviglio, ecco, invece di dire, nella convinzione, è convinto che la pacifica ed armonica convivenza possa realizzarsi solo all’interno di una società accogliente ed aperta, fondata sulla solidarietà e sui diritti umani.

Poi un’altra piccola osservazione, mi associo alla signora Siliprandi per la famiglia e stiamo parlando a pag. 4 del 3.1 bis, che vedremo il testo, leggeremo il testo del 3.1 ter, così come l’ha proposto e a pag. 16 viene

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detto, almeno un quinto, a pag. 16, l’art. 12.7, almeno un quinto dei Consiglieri Comunali, mentre prima era un quinto e a pag. 19 almeno un quarto, mentre prima era un quarto. Ecco, volevo questa spiegazione di questo almeno, cosa significa, chiedo al Segretario o a lei, signor Presidente? Questo almeno cosa comporta? Mentre prima era un quinto e un quarto, questo. Ecco, poi un altro segno che apprezzo, è per il referendum, l’aver portato da un numero fisso di 2.000 al 5%, che vorrebbe dire, con gli elettori attuali, 1.150 circa, se gli elettori sono 23.000, 1.150 sottoscrittori. Grazie per adesso.

Presidente

Grazie Consigliere. Invito i Consiglieri a iscriversi per il primo giro degli interventi. Vi ricordo che poi dopo la replica della Giunta è concesso un intervento per gruppo, per cui… Consigliere Merisi, è iscritto a parlare, prego.

Consigliere Merisi

Grazie. Ho appreso questa sera che il gentlemen agreement passa attraverso altri canali a me sconosciuti e che il nostro attuale Capogruppo non… di cui il nostro attuale Capogruppo non ci ha messo al corrente. Io voglio capire effettivamente se l'emendamento si può fare in generale, oppure se si può fare l'emendamento solo ed esclusivamente sulle parti su cui non c’era accordo fra i Capigruppo. Mi pare, caro Presidente, che lei ha detto su tutto. Bene, la ringrazio di questa conferma.

Presidente

Nessun altro è iscritto a parlare. Avete degli emendamenti da formalizzare? Consigliere Merisi? Consigliere Riganti? E allora attendiamo...

(interventi in sottofondo)

Consigliere Minuti, ha chiesto la parola, può intervenire.

Consigliere Minuti

Intervengo solo per coprire lo spazio della pausa di laboriosità dei colleghi che intendono proporre degli emendamenti. Per dire che condivido perfettamente il giudizio e la relazione del Segretario Generale, il quale ci rammenta che essendo in corso d’opera un’ennesima, ennesima, una modifica, un aggiustamento nella forma del Testo unico delle norme che disciplinano gli Enti locali, è opportuno limitare la nostra azione riformatrice locale ad una manutenzione del

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vecchio Statuto, introducendovi quelle cose che di fatto già altre norme principali sovrastanti la nostra, il Testo unico in particolare, hanno già introdotto, cioè le nuove competenze, il ruolo dei dirigenti, tocca mica a noi, le nuove competenze modestissime riportate in Consiglio, com’è l’adozione per esempio dell’ICI o poche altre; devo dire che sono d’accordo con questa tesi qui, per non fare del lavoro inutile, anzi, la frenesia di fare le norme non mi affascina. E devo dire che però in un provvedimento di manutenzione quasi ordinaria della norma statutaria sono stati anche introdotti alcuni elementi di qualificazione, qualcuno ritengo di poter dire, secondo il mio giudizio personale, elementi molto positivi, di qualità, per esempio ‘sto elemento che ha sorpreso il collega Riganti, perché non era a conoscenza. Ho partecipato io alla Conferenza dei Capigruppo che si riuniva nella forma di Commissione per lo Statuto, la questione del far assurgere a livello statutario un documento che era la cosiddetta Carta dei diritti e dei doveri e dei cittadini, di cittadini che cambiano così radicalmente in Treviglio, il 55%

dei trevigliesi, della gente che abita a Treviglio non è nata a Treviglio, sono tanti, eh, il 55%, sono davvero tanti e ci stiamo avvicinando al 60%. Quindi c’è una multiculturalità, c’è l’esigenza di approfondire questo tema e il riconoscimento statutario è una cosa importante.

C’è una enfasi particolare, ho visto, dedicata all’ambiente, ad Aalborg, soprattutto ai comportamenti ecocompatibili che il Comune intende stimolare, una cultura di prevenzione, di protezione dell’ambiente nuova, che meritava di assurgere a tutela statutaria. È questo un contributo, un approdo nello Statuto di sensibilità nuove che sono approdate nel Consiglio e io lo apprezzo molto. C’è la questione della Commissione della trasparenza, che era il frutto di una estemporaneità...

(interventi in sottofondo)

... delle precedenti Amministrazioni e che tuttavia materie di questa delicatezza è giusto che rientrino in un terreno che abbia il supporto di una regola che ne disciplini. Ci sono poi alcune novità che io non ritengo particolarmente apprezzabili, una e mi spiace dargli quella connotazione, per la verità gliel’ha data Riganti e io gliela rubo, la questione dell’abbassamento del quorum per fare i referendum, che è un po' illogico...

(intervento fuori microfono)

... certo, voi avete questa mentalità anti-referendum, va bene, avete, ma la Maggioranza che governa di solito dovrebbe avere la prudenza di mettere delle percentuali di cittadini sottoscrittori elevata, perché ogni referendum costa a Treviglio 350.000 Euro di costo e con 350.000 Euro se si passa la voce che raccogliere 1.150 firme si fa un referendum, anche se va giudicata l’ammissibilità, però voglio dire, l’abbassamento della percentuale così sostenuta dalla Maggioranza mi ha fatto sorgere

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il dubbio che questa Maggioranza sia rassegnata a diventare Minoranza, per cui pensa già di promuovere il referendum contro l’Amministrazione. Io avrei portato quel 5% al 25...

(interventi fuori microfono)

... per la difesa, sempre, delle ragioni di chi governa, ecco, però è una novità, al di là del giudizio, è una novità che è stata apportata.

Così come la novità il Consiglio delle donne. Certo che stona vedere da un lato l’inadempienza riguardo le norme statutarie precedenti, a tutela delle donne e la introduzione di un organismo nuovo, sulla cui efficienza è tutto da vedere, è tutto da discutere. Ciò non toglie che vi sono questi contesti di novità, condivisibili, non condivisibili, io mi pongo innanzitutto una regola deontologica riguardo a una cosa così importante come è lo Statuto, cesso di avere la pretesa che lo Statuto sia fatto a mio gradimento, lo Statuto è lo Statuto di tutti, io avrei altre diverse sensibilità, però mi uniformo a quello che è stato l’equilibrio, l’orientamento, con difficoltà maturato all’interno della Commissione, con un giusto dosaggio tra i condizionamenti di carattere giuridico e le sensibilità di carattere politico e personale. C’è una cosa che in Commissione più volte ho detto che non condividevo e che mi riservavo quindi in Consiglio, ed era quella della Maggioranza qualificata per l’approvazione del Bilancio, perché quella norma l’avevo introdotta a suo tempo io, certo in quasi una prepotenza rispetto alla norma che non la prevede e quasi una forma di autolesionismo, ma questo costringeva il Sindaco ad essere particolarmente attento a non perdere i pezzi della sua Maggioranza, che la sua Maggioranza fosse coesa, a che nelle questioni importanti come quella del Bilancio, devo dire che così sono andate le cose. Io avrei preferito che questa norma venisse mantenuta così com’era, ecco, cioè...

(intervento fuori microfono)

... no, adesso è stata prevista la Maggioranza semplice e non la Maggioranza qualificata. Ecco, questa è l’unica cosa che io mi sentirei di proporre di emendare.

L’emendamento della Siliprandi, siccome è firmato Benedetto XVI, io, come si fa a non votare un emendamento firmato Benedetto XVI, dico però che è aria fritta, con rispetto parlando...

(interventi fuori microfono)

... perché le affermazioni di principio devono essere seguite da una indicazione operativa, non a caso il Segretario dice, ah, ma non ha mica impatto tanto sulle… dice, è una questione di carattere politico. Ma non esiste nessuna indicazione concreta...

(interventi in sottofondo)

... su come sostenere la salute della gente, ci pensa l’ASL, ci pensa l’ospedale e il benessere della gente, azioni positive...

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cambio cassetta

... migliore sarebbe quella di contenere la nostra pretesa che un testo così importante come lo Statuto di un Ente, del nostro Ente, debba avere la marca, lo stampino di ognuno di noi, ecco. La sintesi che è stata maturata nella Commissione costituente credo sia un giusto approdo. Per questo senso di autodisciplina, a parte l'emendamento, hai preparato l'emendamento?

(intervento fuori microfono) ... di Riganti...

(intervento fuori microfono)

... però hai avuto il documento, si può anche evitare e quindi evitiamo anche questo emendamento e vi invito però a riflettere, perché se la proposta la fate voi come esecutivo, io non presento l'emendamento, se però mi convincete anche che l’emendamento sarebbe una forzatura, non presento nemmeno l'emendamento. Più peggio di così, cosa volete?

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Cremonesi, ne ha facoltà.

Consigliere Cremonesi

Grazie Presidente. Era solo per una richiesta di chiarimento alla Consigliere Siliprandi, in parte mi ha anticipato anche il Consigliere Minuti. Ritengo che sia diritto di ogni paziente vivere senza sofferenza e quindi di ogni cittadino vivere senza sofferenza; ritengo che sia abbastanza aria fritta la richiesta della Consigliere Siliprandi, ma il chiarimento è specifico sulla penultima riga, chiede all’Amministrazione che ogni cittadino sia liberato dalla sofferenza e possa conservare in ogni momento della propria vita la dignità di persona libera, chiede le l’eutanasia?

(intervento fuori microfono) Presidente

No, no, non fate dibattito fra di voi.

Consigliere Cremonesi Ho chiesto un chiarimento.

Presidente

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Grazie. Ha terminato, Consigliere?

(interventi fuori microfono)

E’ iscritto a parlare il Consigliere Pirola, ne ha facoltà.

Consigliere Pirola

Grazie Presidente. Due argomenti veloci. Ieri sera, se così la posso dire, ero stato un po' cattivo col Consigliere Minuti e invece devo dire che condivido molto il suo intervento di stasera; devo anche riconoscere che è un gruppo consiliare eterogeneo, nel senso che se ieri sera si era applicata la teoria della flessibilità, Consigliere Riganti, non ricito la frase in inglese sennò Zordan poi si mette a contestare...

(interventi in sottofondo)

... non so se il Consigliere Minuti si ricorda, però gli va riconosciuta una grande continuità di pensiero sull’aspetto del quorum per il referendum, perché alla fine degli anni ’80, inizio anni ’90, quando come gruppo culturale La Soffitta avevamo contribuito alla redazione di quello che forse era, correggetemi, il primo Statuto del Consiglio del Comune di Treviglio, già all’epoca c’erano state discussioni serali lunghissime con Luigi Minuti proprio su questo punto e i 3.000 erano già allora una sintesi tra chi come me, con qualche anno in meno diceva, ocio, che 3.000 proiettato su scala nazionale, fatte le debite proporzioni, renderebbe impraticabile qualsiasi referendum, non so se ti ricordi e che quindi, voglio dire, gli va dato atto di una grande coerenza su quel punto lì...

(intervento fuori microfono)

... ocio è corretto, anche perché non c’è una traduzione in inglese.

L’altro punto, sempre riprendendo, condivido molto quanto diceva l’ex Sindaco Minuti quando diceva, non dobbiamo avere uno Statuto che piace a tutti, no, in cui ciascuno vuole trovare le cose che gli piacciono e io che sono un po' biecamente efficientista questo l’ho trasformato dando una delega in bianco al mio Capogruppo, due indicazioni di massima e poi dicendogli, le riunioni falle te, porta a casa la roba, ecco...

(interventi in sottofondo)

... basta che ta sa dèe una muida. Allora, in questo approccio, biecamente efficientista e un po' sanamente intollerante, io dico che gli emendamenti fatti da un Capogruppo a sé stesso li capisco poco, anche perché mi sembrano nel solco della continuità di capire poco gli snodi di alcune istituzioni di cui ci siamo dotati...

(interventi in sottofondo)

... allora, la Consigliera Siliprandi da anni ci spiega che lei non va nelle Commissioni perché lei è Minoranza. Allora, io non so se questo sia un

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modo per affermare che tutti gli altri delle Minoranze che invece partecipano costantemente sono inciuciati con la Maggioranza o sia per affermare che non ha capito cosa sono le Commissioni consiliari, però questa qui è una cosa strana dal punto di vista dell’alfabetismo istituzionale, ieri sera ha fatto domande sul Bilancio, che va be’, sì, voglio dire, c’entravano col Bilancio come una citazione di Hidegger c’entra con la creazione del mondo, va bene tutto.

Allora io dico che per scelta di metodo stasera non approverò nessun emendamento, per rispetto di chi si è fatto, puntini puntini...

(intervento fuori microfono)

... ha lavorato per sei mesi, ha discusso, ha trovato una sintesi. Io personalmente avrei scelto un impianto molto diverso, ma è un mio parere personale, rispetto il lavoro dei Capigruppo e quindi questa sarà la mia scelta di metodo stasera. Mi sarebbe piaciuto, perché oltre a essere efficientista, epidemicamente intollerante, sono anche molto pubblicista e la trasparenza secondo me è importante, che per esempio venissero messi agli atti lo stato delle presenze di questi sei mesi di lavoro della Commissione del Regolamento, così tutti potevamo sapere chi ha partecipato, chi non ha partecipato, chi ha partecipato tanto e chi ha partecipato poco. Ho finito.

Presidente

Grazie Consigliere. Sono stati distribuiti i due emendamenti, quello del Consigliere Merisi e quello del Consigliere Riganti...

(intervento fuori microfono)

... quello c’era già. Per cui inviterei i proponenti a illustrarlo. Vuole iniziare lei, Consigliere Riganti? Consigliere Merisi, vuole illustrare l'emendamento?

Sindaco

... (intervento fuori microfono)... l’ha ritirato?

Presidente

Non so, non ancora. Prego, Consigliere.

Consigliere Merisi

Grazie, Presidente. Credo che ci sia poco da illustrare...

(interventi in sottofondo)

... chiedo di cassare il comma 6.2, in quanto al di là del mazzo che si è fatto qualcuno, qualcuno aveva anche promesso che comunque

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sarebbe stato cassato. Mi sembra non pertinente e uso solo questi termini, definire i dirigenti organi del Comune, quando c’è un testo di legge che non lo prevede, poi le interpretazioni, per carità, possono essere singole, pubbliche, svariate, invariabili, tutto quello che vogliamo, non sta scritto, io ritengo che i dirigenti non possono essere definiti organi del Comune. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Riganti? Ma lo ritira l'emendamento?

No. Lo vuole illustrare? Prego, ha la parola.

Consigliere Riganti

Grazie. Allora, mantengo l'emendamento, pensavo di ritirarlo, ho letto la carta, ma lo mantengo. L’art. 1.4, io ho la versione, questa, questa copia, dopo...

(interventi in sottofondo) ... alla pag. 2, dopo...

(interventi in sottofondo) Presidente

Silenzio in aula.

Consigliere Riganti

... dopo la riga che dice, fratellanza tra i popoli, il Comune di Treviglio nella convinzione, invece nella convinzione dico, è convinto e prosegue tutto, rimane fino e metto il punto dopo diritti umani. Tolgo, sostiene e adotta la Carta dei diritti e dei doveri per una pacifica convivenza, elaborata e sottoscritta da diverse realtà della comunità trevigliese. Ora, se vogliamo fare una Carta dei diritti e dei doveri per una pacifica convivenza, vediamola assieme e diamo incarico a una Commissione o a qualcuno di farla e di stenderla, aggiornandola ad oggi e ai problemi di oggi. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere.

Consigliere Riganti

Se vuole spiegazioni glielo dirò anche cosa voglio dire.

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Presidente

... (intervento fuori microfono)... vuoi replicare tu? Be’, però qualche chiarimento te l’hanno chiesto.

(interventi in sottofondo)

E’ iscritta a parlare la Consigliera Bussini, ne ha facoltà.

Consigliera Bussini

Grazie. Vorrei prima di tutto ringraziare anch’io i Capigruppo per l’impegno svolto in questi mesi per la rivisitazione e modifica dello Statuto, in particolare vorrei esprimere la mia soddisfazione in merito all’inserimento dell’art. 28 bis, che riguarda l’istituzionalizzazione del Consiglio delle donne e a tal proposito vorrei fare una brevissima cronistoria. Il Consiglio delle donne nasce a Treviglio nel 2002 per volere di alcune donne già impegnate in politica e di altre che vivono quotidianamente nel mondo delle Associazioni. Le donne, scegliendo di operare in sedi non istituzionali, sono molto presenti nelle organizzazioni di utilità sociale e di volontariato che agiscono direttamente sul territorio, mostrando un forte senso di responsabilità civica. Esperienze precedenti quali il Consiglio delle donne del Comune di Bergamo, ma tante altre, hanno motivato queste donne ad attuare un simile progetto anche nella nostra città. Il Consiglio delle donne si è costituito con delibera del Consiglio Comunale del 16 luglio 2002, l’organismo è estremamente eterogeneo e trasversale, riunisce donne elette nel Consiglio Comunale e rappresentanti delle associazioni e organizzazioni operanti sul territorio trevigliese.

Con l’insediamento della nuova Amministrazione si è costituito un Comitato promotore che ha lavorato, non sto ad elencare tutte le attività svolte perché ho presentato una relazione qualche mese fa e chi volesse averne copia, l’avevo già distribuita comunque a tutti i Consiglieri, e questa Comitato promotore ha rivisto il Regolamento e attende l’istituzionalizzazione dell’organismo stesso attraverso l’inserimento di questo organismo di partecipazione all’interno dello Statuto comunale. In seguito a tale azione il Consiglio delle donne poi è pronto a presentare il nuovo Regolamento del funzionamento dello stesso al Consiglio Comunale. Dall’esperienza di Consigliere delegato all’organizzazione ed avvio del Consiglio delle donne resto fortemente convinta che il Consiglio delle donne costituisca una misura concreta di promozione della partecipazione politica delle donne e un momento di crescita civile e sociale per tutte le rappresentanti delle Associazioni che ne fanno parte. Sono convinta della sua valenza non solo sul piano culturale, ma anche sulla sua utilità, in quanto strumento di proposta

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all’Amministrazione Comunale, per favorire la reale applicazione delle pari opportunità tra uomini e donne.

Vorrei inoltre ricordare che il 2007 è stato l’Anno europeo delle pari opportunità e l’Unione Europea si è posta diversi obiettivi, tra i quali le pari rappresentanze nei processi decisionali, la promozione delle donne alla direzione della cosa pubblica e nelle Amministrazioni locali. Il quadro nazionale sappiamo che non è confortante, per cui non posso che essere orgogliosa che il nostro Comune, attraverso l’istituzionalizzazione del Consiglio delle donne accolga in parte le raccomandazioni europee e nazionali. Perché istituire il Consiglio delle donne vuol dire creare veramente i presupposti perché anche nella nostra comunità venga applicato il principio delle pari opportunità, non per obbligo precostituito, ma per autonoma e cosciente presa di posizione. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Nessun altro è iscritto a parlare per il dibattito?

(interventi fuori microfono)

E’ iscritto a parlare il Consigliere Mangano, prego.

Consigliere Mangano

Solo per un chiarimento, desidererei sapere sulla proposta del Consigliere Minuti in merito all’approvazione del Bilancio, qual è la presa di posizione, se la fa propria la Giunta quell’eventuale proposta o la rigetta. Se la rigetta presento un emendamento io. Per quanto riguarda l’approvazione a maggioranza assoluta.

Presidente

La parola al Sindaco, prego.

Sindaco

La Giunta, per rispetto alla Commissione dei Capigruppo, appunto terrà la linea di andare ad approvare il testo così come concepito, perché crediamo che se un testo, che organicamente abbia un po' rispettato le diverse sensibilità, per cui che ci sia già stata una integrazione di diversi livelli di pensiero, di diversi livelli di sensibilità. La Giunta, il Segretario credo che abbia seguito tutti i lavori della Conferenza dei Capigruppo, che abbia motivato la ragione per cui sul piano proprio normativo non è possibile mantenere...

(interventi in sottofondo)

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... scusate, che lo cerco un attimo, mantenere la norma a cui fa riferimento Minuti della maggioranza qualificata, credo che l’abbia spiegato alla Conferenza dei Capigruppo. Lo Statuto non è chiamato a disciplinare la fattispecie, inoltre si interferisce con principi generali di continuità del mandato amministrativo, sistema dello scioglimento da mancata approvazione del Bilancio, attinenti alla materia elettorale, sia pure per accezione allargata, che è costituzionalmente competenza esclusiva dello Stato. Quindi ritenendo che tecnicamente ci sia questa interferenza, non riteniamo in sede di approvazione dello Statuto, credo che tutti gli approfondimenti andassero fatti prima di arrivare in Consiglio Comunale, quindi non riteniamo far nostra questa proposta.

Vorrei solo dare una risposta, quella della Commissione pari opportunità, perché...

(interventi in sottofondo)

... intanto voglio dire che nei fatti noi abbiamo dimostrato il rispetto, almeno nella Giunta, dove è facoltà del Sindaco, il rispetto delle pari opportunità. La Commissione pari opportunità, che esisteva quando io sono stata Capogruppo dell’Ulivo, di cui non ho fatto parte perché non disciplinava l’istituzione con le stesse norme con cui si disciplina oggi la partecipazione al Consiglio delle donne, non era la Commissione pari opportunità di cui si parla nello Statuto, era una Commissione pari opportunità nominata dal Sindaco; c’è stata col Sindaco Minuti, ha lavorato, col Sindaco Zordan non è stata quasi mai convocata, la Presidente si è dimessa subito e non è più stata sostituita, è venuto avanti il discorso del Consiglio delle donne, che con l’Amministrazione Zordan ha fatto i primi passi. Questa Commissione pari opportunità è la Commissione disciplinata normativamente, che è quella che prevede…

non c’è neanche in Provincia questa Commissione, perché prevede la presenza sia di politici che di lavoratori del Comune. È una Commissione che non fa capo solo alle normative e al Ministero delle pari opportunità, ma fa capo al Ministero del lavoro, il quale in ogni Provincia colloca una Consigliera delle pari opportunità proprio per tutti i problemi soprattutto di inserimento nel lavoro delle donne.

(intervento fuori microfono)

Quindi, no, lo lasciamo, perché l’autonomia e l’iniziativa della Consigliera Siliprandi ci può essere da stimolo, non abbiamo nessun problema ad istituirla...

(intervento fuori microfono) Presidente

Silenzio.

Sindaco

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... quindi, guardi, noi non abbiamo proprio nessun problema ad istituirla, questa Commissione pari opportunità non è niente di quello che c’è già stato, se lei si dà da fare per diventare leader di un percorso che porti alla Commissione pari opportunità...

(intervento fuori microfono)

... noi saremo ben lieti di seguirla in questo percorso. Altrimenti l’iniziativa resterà a noi e valuteremo come e quando istituirla.

Presidente

Grazie signor Sindaco. Prima di procedere con le repliche, il Consigliere Minuti voleva formalizzare l'emendamento?

(intervento fuori microfono)

Sulla maggioranza relativa necessaria per l’approvazione del Bilancio?

(interventi in sottofondo) Consigliere Minuti

Sono lacero contuso, Presidente, perché capisco i ragionamenti giuridici, d’altronde ho la paternità della precedente formulazione, ed essendo stato in un senso riconosciuto coerente dal collega Pirola, sostengo la bontà della riconferma nello Statuto di questa garanzia. Lo presento immanentemente. Nel frattempo volevo dire che abbiamo maturato col collega Riganti che cassare dalla previsione statutaria il riconoscimento della Carta dei diritti e dei doveri sarebbe ingiusto, stante il riconoscimento unanime che c’è stato nella Conferenza dei Capigruppo, però ha ragione il Consigliere Riganti che leggendo attentamente quella carta ci sono alcuni elementi che fanno riflettere e che sono superati. Per cui saremmo per circoscrivere l'emendamento a questa formulazione, e cioè, il Comune di Treviglio condivide lo spirito della Carta dei diritti e non la lettera, tutto il, quindi si limita a condividere lo spirito...

(intervento fuori microfono) ... condividere lo spirito.

Presidente

Formalizzate il nuovo emendamento, entrambi a questo punto gli emendamenti. Consigliere Zordan, voleva intervenire nel dibattito o per le repliche successive?

Consigliere Zordan

Volevo intervenire un momento nel dibattito.

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Presidente Prego.

Consigliere Zordan

A proposito della maggioranza richiesta, maggioranza assoluta richiesta per l’approvazione del Bilancio, attenzione, il Sindaco dice, ma quello che hanno deciso i Capigruppo noi ci atteniamo, manteniamo quella linea, in Conferenza dei Capigruppo, a meno che non mi ricordi male, ammetto sempre la possibilità di errore, ma mi era sembrato che si fosse proprio posto questo problema e il Segretario aveva detto che la normativa non definisce la maggioranza che deve… non è prescrittiva, sulla maggioranza per l’approvazione del Bilancio e lascia la facoltà ai singoli Enti locali. Per cui, almeno, il motivo per cui ne abbiamo discusso è stato proprio questo e non c’era una unanimità nel proporre la maggioranza relativa per l’approvazione del Bilancio, anzi qualche discussione c’era stata. Per cui io mi permetto di insistere su questo, proprio come affermazione, come precisazione che esiste una maggioranza che sostiene il Sindaco, la necessità che ci sia una maggioranza assoluta. Nel documento, che è il documento principale di un’Amministrazione, ma proprio per questo ritengo che sia importante, necessario, giusto, che ci sia, sia prescritta, sia richiesta la maggioranza assoluta e cioè 11 su 20. E lo dico avendo sofferto tutti i problemi per...

(interventi in sottofondo)

... pur avendo sofferto tutti i problemi per arrivare a 11 Consiglieri durante la mia… però mi sembra che sia una cosa giusta e doverosa.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Gatti, ne ha facoltà.

Consigliere Gatti

Presidente, era per fare una domanda, per sapere come, perché forse l’esperienza poi gioca sempre degli scherzi. Cioè, si può intervenire come Consiglieri Comunali anche dopo aver votato gli emendamenti oppure va fatto prima?

Presidente

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Noi stiamo affrontando una discussione sulle proposte di modifica e anche sugli emendamenti, quindi ora assistiamo...

Consigliere Gatti

Voglio dire, dopo gli emendamenti posso intervenire per un discorso generale sul? Cioè, perché è un conto...

Presidente

Dopo che sono stati votati gli emendamenti?

Consigliere Gatti

Esatto. Perché è un conto fare dei...

Presidente

Dopo che sono stati votati gli emendamenti ci saranno le dichiarazioni di voto sullo Statuto, però la dichiarazione di voto la fa uno per il gruppo...

Consigliere Gatti

... infatti, però voglio dire, un conto è fare un intervento senza sapere, cioè, voglio dire, la questione posta adesso anche dal Consigliere Zordan, se c’è o non c’è il numero, uno fa una considerazione di un certo tipo nel suo commento, oppure ne fa un’altra. Cioè, voglio dire, non sono emendamenti di poco conto, per cui chiedo se è possibile dopo fare comunque un...

Presidente

Visto che me lo chiede, siccome si tratta dello Statuto, che è un atto fondamentale del nostro Ente, io credo che in parziale deroga allo stringente Regolamento, deliberati gli emendamenti, accolti o respinti, lascerò volentieri qualche minuto per considerazioni, mi rimetto però a voi per essere sintetici...

Consigliere Gatti

La ringrazio, allora intervengo dopo. Grazie.

Presidente

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Allora, mentre facciamo fotocopiare gli emendamenti diamo la parola al Segretario per delle precisazioni.

(interventi in sottofondo) Lo formalizzi, l’ha già scritto...

(intervento fuori microfono) ... va bene, poi le do la parola...

Consigliera Bonfichi

Avevo prenotato, ma poi adesso si è...

Presidente

Consigliera Bonfichi, prego.

Consigliera Bonfichi

Grazie Presidente. Volevo entrare nel merito, al di là delle considerazioni fatte dai colleghi precedentemente, soprattutto con riferimento a questo ultimo argomento di discussione, che riguarda la maggioranza sulla delibera del Bilancio. È vero che da un punto di vista diciamo più prettamente politico una maggioranza è una maggioranza quando è tale e quindi è ovvio che da un punto di vista politico il voto del Bilancio debba essere un voto di 11 Consiglieri, almeno 11 Consiglieri, perché altrimenti non sarebbe una maggioranza. Però questo è un taglio prettamente politico, da un punto di vista giuridico invece io mi chiedevo, se noi mettessimo, ancorché mettessimo nello Statuto questo vincolo di maggioranza e il Consiglio Comunale deliberasse un Bilancio di previsione con dieci voti invece che con 11, questo significa giuridicamente lo scioglimento del Consiglio? Credo di no, perché di fatto non è una norma vincolante agli effetti della legge elettorale e cioè di fatto non essendoci, da un punto di vista normativo e giuridico con una fonte superiore normato un numero minimo di persone che devono votare il Bilancio, mi sembra, come dire, capzioso mettere una norma così vincolante in uno Statuto, ancorché questa norma poi potrebbe benissimo essere disattesa. Perché di fatto io dico, il Bilancio deve avere 11 voti, ma se un Bilancio di previsione prossimo fosse deliberato con dieci che cosa succede? Il Consiglio è sciolto? Il Prefetto ha titolo di indire nuove elezioni? Di mandare il Commissario e quant’altro? O diversamente disattendiamo una norma statutaria perché contraria, se si può dire il termine, o contraddittoria nei confronti di una norma superiore? Grazie. Volevo anche un chiarimento al riguardo.

Presidente

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Grazie Consigliera. La parola al Segretario, prego.

Segretario Generale

Allora, la mia impostazione rispetto alla maggioranza qualificata è riprodotta fedelmente dalle osservazioni che ha letto il Sindaco, io non ho mai sostenuto in Conferenza dei Capigruppo che non essendoci una imposizione legislativa il Comune potesse disporre liberamente, anzi, la mia teoria è nettamente contraria a questa impostazione. Ora cercherò di argomentarla con la massima semplicità possibile, perché si va ad interferire in contesti tecnici abbastanza complessi.

(intervento fuori microfono)

La prima linea argomentativa è che ad ordinamento vigente lo Statuto non può disciplinare ciò che vuole, il Testo unico degli Enti locali, nello specifico nell’art. 6 e in qualche altro articolo, delimita in maniera molto chiara e netta gli ambiti in cui la fonte statutaria può intervenire; tra questi ambiti non c’è la definizione di maggioranze qualificate in rapporto a contesti di materia. Quindi non vi è una incardinazione della legge nei confronti dello Statuto che consenta allo Statuto di individuare delle maggioranze qualificate ai fini dell’approvazione del Bilancio, lo Statuto deve fare altre cose e questa è una prima linea argomentativa.

Una seconda linea, un po' paradossale, ma a volte con i ragionamenti paradossali si possono comprendere tutta una serie di implicazioni.

Perché 11? Possiamo salire a 14, a 15, a 18 o 20, in questo modo diventerebbe facilissimo far saltare la funzionalità dell’organo. Poi ci sono ragioni di metrica e proporzionalità istituzionale, il Testo unico degli Enti locali individua tre casi specifici di maggioranza qualificata, l’approvazione dello Statuto medesimo, uno, 14 voti favorevoli in prima lettura, due votazioni a 11 in seconda, due terzi e maggioranza assoluta, ho esemplificato dando i numeri della realtà consiliare di Treviglio. L’altro caso è quello dell’approvazione del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, quindi 11 e l’altro caso ulteriore, costituzione di Consorzi tra Enti locali, maggioranza assoluta, 11 voti.

Se un atto non di parte come il Regolamento di funzionamento del Consiglio, che dev’essere un atto condiviso, richiede una maggioranza a 11, non è disomogeneo istituzionalmente richiedere la medesima maggioranza all’atto di parte per eccellenza come l’approvazione del Bilancio?

Altra linea argomentativa, la disciplina delle votazione e del come e del dove, in quali limiti inserirle è materia che va naturalmente nel Regolamento di funzionamento del Consiglio e non nello Statuto, al limite nel Regolamento di contabilità, lo Statuto ha altri compiti.

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Ulteriore linea argomentativa, l’approvazione del Bilancio è un elemento che assicura la continuità di un mandato amministrativo, secondo me, è una mia opinione, tecnica, è un’opinione, il Consiglio non è abilitato ad interferire su principi generali di conservazione del mandato amministrativo, quello che...

(intervento fuori microfono)

... è la legge dello Stato in base alla Costituzione, non si può disporre di tutto, c’è una gerarchia delle fonti, ancora, che va rispettata. Quanto...

(intervento fuori microfono)

... potrei parlare tranquillamente?

Presidente

Consigliera Siliprandi, per cortesia, poi farà la sua replica, però non interrompa...

(intervento fuori microfono) ... continuamente le persone...

(intervento fuori microfono) Segretario Generale

Cioè, allora io sto dicendo cose sensate, se lei ritiene che le mie cose non sono sensate, esposto all’Agenzia dei Segretari, attivazione di procedimento disciplinare, cioè non sono cose che mi scompongono più di tanto. Faccia così e segua, però mi faccia parlare, anche perché il mio inserimento nel dibattito consiliare secondo me necessita di un surplus di rispetto, perché le mie argomentazioni sono molto più limitate delle vostre, non mi posso confrontare a 360 gradi, quindi non ho le vostre stesse tutele, qui intervengo come tecnico e sto dando delle opinioni tecniche; se dico cose sballate si rivolga agli organi che governano il mio rapporto di lavoro per far dichiarare la mia incapacità, è quello lo strumento.

Poi, altro aspetto, cosa succede se lo Statuto va a prevedere una cosa del genere e qui con una maggioranza semplice si approva il Bilancio?

Come diceva prima la Consigliera Bonfichi. Secondo me c’è carenza di potere in concreto e in astratto della fonte statutaria, disposizione nulla, il Consiglio continua a funzionare perché ha approvato il Bilancio, questa è una mia opinione. Quindi secondo me con una previsione statutaria, di cui posso anche capire la logica, si va ad interferire in un reticolato di problematiche tecniche complessissime e si crea una situazione tecnico-giuridica molto confusa, molto ambigua e secondo me non riconducibile a precettività assoluta. Secondo me un Bilancio votato da dieci persone, cinque astenuti, sei contrari, è un Bilancio approvato, il Prefetto non attiva la procedura di scioglimento del

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Consiglio Comunale, però questa è una mia opinione, tecnica, ma è un’opinione. Tutto qui.

Ah, quanto all’altra precisazione richiesta dal Consigliere Riganti, sull’introduzione dell’almeno, è solo una precisazione terminologica, nella precedente formulazione un quarto poteva prestarsi ad una interpretazione letterale, per cui solo un quarto o un quinto dei Consiglieri può; è evidente che se si raggiunge un numero più elevato quei diritti sono comunque azionabili, è stata solo una precisazione proprio terminologica, a carattere spicciolo-operativo.

Presidente

Ringraziamo il Segretario per i chiarimenti. Abbiamo quindi un emendamento del Consigliere Minuti, un altro emendamento della Consigliera Siliprandi, mentre il Consigliere Riganti...

(intervento fuori microfono)

... modifica l'emendamento precedente. Procediamo all’illustrazione degli emendamenti che sono stati depositati adesso. Diamo la parola al Consigliere Minuti, se lo vuole illustrare...

(intervento fuori microfono)

Consigliere Merisi, non ho visto...

Consigliere Merisi

Scusi Presidente, volevo prima che il Consigliere Minuti illustrasse il suo emendamento, perché mi è sfuggito qualche cosa, ma probabilmente me lo chiarisce nel momento in cui lo spiega. Grazie.

Eventualmente poi chiedo.

Presidente

Grazie. Consigliere Minuti, prego, ha la parola.

Consigliere Minuti

Allora, la proposta di modifica è tendente a mantenere nel testo la dicitura, mettendola appropriatamente al comma 4 dell’art. 40, il Bilancio dovrà essere approvato dalla Maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al Comune. Perché questo era nel testo originario dello Statuto e in tutte le successive manutenzioni dello Statuto.

Ricordo che i primi testi erano stati regolarmente assentiti dal Comitato di controllo e le successive modifiche, quando non è stato più necessario sottoporre l’atto al Comitato di controllo perché non c’era più, aveva comunque avuto il parere di regolarità tecnica e giuridica da

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parte del Segretario. Io comprendo la prudenza del Segretario e apprezzo i suoi interventi consulenziali e mi auguro che continui a darli con questa efficacia, però siccome, come giustamente ha detto lui, le nostre sono proposte di carattere politico, io ritengo che sia opportuno che una Maggioranza cerchi di avere almeno la Maggioranza semplice.

Poi non credo proprio che vi sia una Maggioranza consiliare che possa stabilire che per approvare il Bilancio ci debbano essere 18 Consiglieri, ci vogliono 15 Consiglieri, ma nemmeno credo nessuno ha immaginato di prevedere che ce ne debbano essere necessariamente 13, qual è la Maggioranza consiliare ordinaria, quale viene formata a seguito di risultato elettorale. Si fa una proposta di 11 Consiglieri, quindi credo estremamente prudente, anzi, non è la proposta, è la riconferma di una norma che c’è già, ecco, non lo trovo così sconvolgente. Questo era lo spirito dell'emendamento.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliera Siliprandi, vuole illustrare il suo secondo emendamento?

Consigliera Siliprandi

Posso anche fare un’osservazione sull'emendamento del Consigliere Minuti, che condivido totalmente e per quanto riguarda quello che ha affermato il Segretario, tra l’altro il Segretario comunale dice che questa è la sua opinione, sono le sue idee, per cui sono assolutamente discutibili, perfettibili e contestabili. Io non sono convinta di quello che lei dice, ma con questo lei non se la deve prendere, perché ognuno ha le sue opinioni, come giustamente dice lei, visto che è una sua opinione; io ho la mia e credo che in democrazia si possano avere delle opinioni, lei non ha dato una certezza, ha dato una sua opinione, che io non condivido. Comunque sia, qualsiasi sarà, se l'emendamento del Consigliere Minuti non passerà, io penso di impugnare la delibera e quindi sono assolutamente d’accordo con...

Segretario Generale

... (intervento fuori microfono)... Consigliera Siliprandi, lo sa che non la può impugnare...

Consigliera Siliprandi

... e va be’, ci provo, visto che le sue sono opinioni, ogni opinione...

Segretario Generale

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... (intervento fuori microfono)... no, no, questa è proprio una certezza...

Consigliera Siliprandi

Perfetto. Be’, ci sarà una strada sicuramente.

(interventi in sottofondo)

Quindi, al di là della condivisione totale col Consigliere Minuti e confermo perché ero presente e l’abbiamo sempre mantenuto questo criterio, che è un criterio assolutamente democratico, io ritengo che si debba mantenere ancora, perché questo Statuto non è lo Statuto della signora Sindaca Borghi, è lo Statuto della Città di Treviglio, forse ce lo stiamo dimenticando e quindi non lo si può fare a sua immagine e somiglianza, lo si deve fare per rispetto della Città di Treviglio. Per quanto riguarda il mio secondo emendamento, il primo non so se posso illustrarlo in maniera più estesa, perché...

Presidente

Lo ha già illustrato il primo...

Consigliera Siliprandi

... no, non l’ho illustrato, perché ho avuto una domanda da parte, giustamente e correttamente da parte del Consigliere Cremonesi che mi ha fatto...

Presidente

... sì, sì, poi le ha fatto delle domande, quando procediamo con le repliche interviene sul...

Consigliera Siliprandi

Lo faccio dopo? E lo faccio dopo. Il mio secondo invece emendamento riguarda l’art. 3, pag. 3, dove la variazione di Statuto recita, al comma 5, promuovere attivamente una produzione e un consumo sostenibili, con particolare riferimento a prodotti ecocertificati e del commercio equo-solidale, può anche essere condivisibile, anche se trovo pleonastico che in uno Statuto si descriva questa particolarità. Ma visto che comunque il pleonastico, pleonastico per pleonastico allora aggiungiamo, rispettando le nostre tradizioni, aggiungiamo anche, e dei prodotti del nostro artigianato, adesso qui io non ho più la mia cosa, ma comunque, dell’artigianato locale, perché non possiamo dimenticare il nostro artigianato locale, visto che parliamo dell’equosolidale, allora

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rispettiamo l’equosolidale e rispettiamo anche il nostro artigianato locale e le nostre tradizioni. Quindi se volete mettere o se pensate che nello Statuto ci debba essere questo, benissimo, riconosciamo l’equosolidale, riconosciamo anche, cioè quello dei paesi del terzo mondo, per carità, giustissimo dargli una mano, ma altrettanto giusto dare una mano e riconoscere i nostri prodotti locali, che non vanno dimenticati. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Consigliere Riganti, abbiamo dato atto che è stato ritirato il secondo emendamento presentato in ordine cronologico, cioè il suo primo emendamento, vuole illustrare la nuova versione? Prego.

Consigliere Riganti

Grazie. Allora, l’importante erano quelle parole che venivano messe, sostiene e adotta, le sostituiamo queste due parole con condivide lo spirito della Carta dei diritti e mi impegno, se ci sarà questa Commissione o questo gruppo consiliare che lo farà, di rivedere anche con i costituenti questa Carta dei diritti, che è la Caritas, il Sindacato e quant’altri, rivederla e aggiornarla ai problemi attuali. Sono gli stessi problemi ma visti con un’ottica diversa di come vedevamo questi aspetti indicati nel 1989, ‘90 e ’91. Grazie.

(intervento fuori microfono) Presidente

Grazie Consigliere. Sì, va be’, Consigliera. Grazie.

(intervento fuori microfono)

Consigliere Mancini, è iscritto a parlare, ne ha facoltà.

Segretario Generale

È lo stesso, i Consiglieri non sono abilitati ad impugnare dinanzi alla giurisdizione amministrativa le delibere...

Consigliera Siliprandi

Ah, be’, siamo qui tanto per fare due ciacole, siamo qui a far due ciacole...

(intervento fuori microfono) Consigliere Mancini

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Ma io sempre per… grazie, Presidente, sempre ritornando sul fatto del quorum previsto per l’approvazione del Bilancio, di cui si sta discutendo, mi rifaccio a, intanto alle precisazioni puntuali del Segretario in merito a tale argomento...

(interventi in sottofondo)

... a me sembra quasi quasi, adesso volevo chiedere anche a Minuti e anche agli altri colleghi, che mi sembra un po' pleonastica ‘sta roba qua, nel senso che forse anche a tutela di una Minoranza se non mettiamo la maggioranza assoluta, magari scusami Minuti, tanto per parlare, a tutela della Minoranza, ma è evidente, se 11 Consiglieri che compongono la Maggioranza di fatto assoluta di un Consiglio Comunale di Treviglio non votassero il Bilancio, se dieci lo votassero, vuol dire che 12 sono contrari...

(interventi in sottofondo)

... no, allora, ecco, bravo, allora noi dovremmo disciplinare in questa aula qui che una eventuale astensione dei Consiglieri nella votazione del Bilancio, ricalchiamo la norma del Senato, si ritiene un voto contrario, perché altrimenti così com’è, dire che ci vuole una maggioranza assoluta mi sembra pleonastico, se 11 lo votano è già, passa già...

(interventi in sottofondo)

... ma se appunto, non so se sono riuscito a rendere l’idea, è superfluo dire che 11, perché 11 sono già, costituiscono già la maggioranza, se la votano. Se noi invece non mettiamo niente, tuteliamo maggiormente la Minoranza. Per cui, io voterò anche il tuo emendamento, però mi sembra corretto non mettere una maggioranza come qualificata, definita qui, nel...

(interventi in sottofondo)

... come assoluta? Allora stiamo dicendo la stessa cosa...

(intervento fuori microfono)

Be’, assoluta vuol dire, assoluta che significa?

(intervento fuori microfono)

11, appunto. E allora cosa stiamo votando? Forse ho capito male?

Consigliere Mangano

... (intervento fuori microfono)... quello è stato cassato, quindi non esiste in questo momento... quindi teoricamente possono votare sei, cinque e gli altri non...

Consigliere Mancini

... ed è quello che sto dicendo. Se possono votare sei vuol dire che gli altri 15 sono a casa e quindi è un argomento che deve interessare la Minoranza venire a votare contro quei sei. Per cui è pleonastico mettere

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