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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 22.04.2008 Apertura di seduta Presidente

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(1)

Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 22.04.2008 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Diamo atto che è stato raggiunto il prescritto numero legale e che la seduta è legalmente valida, alle ore 19,29, essendo presenti tutti i Consiglieri assegnati ad eccezione del Consigliere Brambilla, Bussini, D’Auria, Merisi, Pirola, Scarpellino. Per il Consigliere Brambilla, informava il signor Sindaco che è mancata la suocera, da cui l’assenza di oggi e le condoglianze che facciamo a nome del Consiglio Comunale.

Procediamo con la trattazione dell’ordine del giorno, abbiamo iscritti ai primi tre punti...

(intervento fuori microfono)

... delle comunicazioni del Sindaco prima di iniziare l’ordine del giorno.

Prego, signor Sindaco.

Sindaco

Buona sera a tutti. Brevemente volevo informare, ma presumo che poi avrete la locandina o il volantino che comunica l’iniziativa, che per i problemi odierni del Tibet il 9 maggio alle ore 18 la Giunta incontrerà dei monaci tibetani, che terranno una mostra a Treviglio dal titolo “Arte e spiritualità della terra delle nevi”, dal 10 al 18 maggio. Volevo invitare tutti i Consiglieri interessati a venire in sala Consiglio il nove maggio alle ore 18; la manifestazione pubblica, cioè l’incontro pubblico si terrà alle ore 21 del 9 maggio, non è ancora certo se all’Upim o all’Auditorium. Abbiamo manifestato la nostra contrarietà alla violazione dei diritti umani in Birmania, credo che questo sia un altro momento che debba vedere il Consiglio Comunale unito per l’affermazione appunto dei diritti dell’uomo.

La seconda comunicazione riguarda il problema del teleriscaldamento della zona Bollone, intenzione era di portarlo in Commissione Seconda alla prossima tornata, perché sono rimasti in sospeso, nell’ultima Commissione Seconda, i due Bollini che ancora non hanno avuto l’approvazione da parte di questo Consiglio Comunale. Poiché mi arrivano sollecitazioni di spiegazioni rispetto alla problematica relativa al teleriscaldamento, chiedo all'Assessore Adobati brevemente di darne informazione al Consiglio.

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Assessore Adobati

Buona sera. Quello che è stato fatto rispetto a questo problema di dare attuazione al proposito di dotare il Bollone di teleriscaldamento, come dire, risponde alla necessità di rendere procedibile il meccanismo di identificazione di un soggetto realizzatore e gestore del teleriscaldamento. Per questa ragione, per affrontare gli aspetti tecnici della questione e amministrativi, è stata convocata una riunione presso questa Sala Consiglio con tutti i soggetti attuatori dei Bollini per il giorno 7 maggio prossimo venturo, quindi in quella sede, stante anche, così, le volontà che vorranno manifestare i soggetti attuatori, si arriverà ad una condivisione di una soluzione praticabile, fermo che l’intenzione dell’Amministrazione è sempre quella di mettere a disposizione, come da impegno convenzionale quadro, quell’area, quella superficie per l’impianto centralizzato di teleriscaldamento. Se il Segretario vuole aggiungere qualche elemento rispetto alle questioni di procedibilità amministrativa...

Segretario Generale

Allora, le problematiche che si sono presentate a livello di procedibilità amministrativa attengono alla possibilità di conferire alla società partecipata pubblica Unigas, in via diretta, diciamo, il compito, l’incarico della costruzione e gestione della rete e del funzionamento del teleriscaldamento. Non rientra nei compiti statutari dell’Unigas e soprattutto nel legame intercorrente tra l’Unigas e il socio pubblico ai sensi delle regole in materia di controllo analogo, quello di gestire il teleriscaldamento, che concettualmente è cosa diversa dalla gestione di reti di distribuzione del gas naturale. Quindi sono possibili queste strade, la trasposizione della situazione in un contesto di procedura di evidenza pubblica comunale, con istituzione formale di un vero e proprio nuovo servizio locale e con quindi tutte le regole del caso, oppure la agevolazione da parte del Comune, senza assurgere a dignità di servizio pubblico locale il teleriscaldamento, di accordi tra privati, rimettendo al Comune un ruolo di arbitro rispetto agli standard del servizio, fermo restando che in base agli assetti di convenzione urbanistica il Comune è abilitato a porre nella disponibilità dei privati ai fini della realizzazione di questa rete le aree pubbliche.

Quindi l’incontro dovrà verificare fondamentalmente se è attuabile un coordinamento tra privati affinché i privati, in piena autonomia, vadano ad accordarsi con un operatore qualificato per la posa in opera e il funzionamento del teleriscaldamento, rimettendo al Comune un ruolo di concessore di aree e di arbitro degli standard qualitativi, o se dovranno essere intrapresi altri percorsi, posto che un primo livello di valutazione,

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cioè dell’affidamento diretto ad Unigas confligge con le regole di concorrenza e di non interferenza con le dinamiche di mercato.

Presidente

Grazie Segretario. Non ci sono più altre, sono esaurite le comunicazioni. Consigliera Siliprandi, si è iscritta?

Consigliera Siliprandi

Be’, no, era solo una domanda, ma poi, comunque, a questo punto è una considerazione, che questa vicenda del Bollone è stata gestita in maniera estremamente frammentaria, voi sapete che io normalmente...

Presidente

Consigliera Siliprandi...

Consigliera Siliprandi ... mi dica...

Presidente

... sulle comunicazioni del Sindaco...

Consigliera Siliprandi

... devo fare una domanda allora...

Presidente

... non dovrebbe fare una domanda, ma semplicemente dire se è soddisfatta o no della comunicazione...

Consigliera Siliprandi

... no, non sono soddisfatta, perché come sempre...

Presidente

... non fare un intervento...

Consigliera Siliprandi

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... si fa in maniera frammentaria, in ritardo, si parla di teleriscaldamento da un anno e adesso, dopo un anno, quando abbiamo già deliberato alcuni Bollini e alcuni no, non si sa il perché alcuni sì e alcuni no, si parla di teleriscaldamento. Mi sembra molto molto tardi, è una considerazione, grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Consigliere Zordan, per lo stesso motivo, prego.

Consigliere Zordan

Se è possibile una domanda in risposta alla spiegazione tecnica data dal Segretario. Ma allora il Comune di Brescia con la società che era, una volta, tutta di proprietà del Comune di Brescia, come ha fatto ad affidare direttamente la gestione del teleriscaldamento all’ASM di Brescia, che non solo l’ha realizzato ma anche lo gestisce normalmente?

Presidente

Prego Segretario.

Segretario Generale

Allora, bisognerebbe approfondire due aspetti, il primo, l’asset della società pubblica di Brescia, se è una società integralmente pubblica, diciamo, grossi problemi non ce ne sono, è un braccio operativo del Comune che assume la forma societaria e quindi creando le linee di raccordo tra Comune titolare del servizio e braccio operativo la cosa si disbriga abbastanza facilmente. Se viceversa vi è stato il reclutamento di un socio privato attraverso procedura di gara, evidentemente questo reclutamento e quindi nei requisiti della formazione della graduatoria di merito degli azionisti privati nell’ambito della società pubblica, avranno dato il giusto peso e quindi inserito a livello di regole preliminari del gioco anche la gestione e lo sviluppo di impianti di teleriscaldamento.

Secondo me gli scenari sono questi.

Presidente

Grazie per la precisazione. Procediamo con l’ordine del giorno a vostre mani. Avrete notato che i punti n. 1, 2 e 3 dell'ordine del giorno riguardano il medesimo argomento. In Conferenza dei Capigruppo si è ritenuto, anche a mente dell’art. 66, comma 3, del Codice di procedere a una trattazione unica, quindi facendo un’unica discussione.

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Procediamo quindi con la illustrazione da parte dei proponenti dei rispettivi ordini del giorno e poi alla discussione, che sarà globale sui tre punti all'ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 22.04.2008 Punto n. 1)

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIERE MANCINI SU P.I.I. “EX SAI - EX TRIADE” -

Punto n. 2)

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIERE RIGANTI SU P.I.I. “EX SAI – EX TRIADE” -

Punto n. 3)

PROGRAMMA INTEGRATO D’INTERVENTO “EX SAI – EX TRIADE”

ADOTTATO ED APPROVATO RISPETTIVAMENTE CON DELIBERAZIONI C.C. N. 104-2005 E 18-2006 – INDIVIDUAZIONE AREE OGGETTO DI CESSIONE-PERMUTA – PRESA D’ATTO MODIFICHE AI SENSI DELL’ART. 14, COMMA 12, L.R. 11-3-2005 N.

12 -

Presidente

La parola al Consigliere Mancini. Vuole illustrare il suo ordine del giorno? Prego.

Consigliere Mancini

Sì, io l’avrei illustrato se non vi fosse stato quello al n. 3, nel quale rilevo una imprecisione a priori, per cui la mia discussione su questo argomento evidentemente è influenzata dall’assunto poi preso dalla Giunta, oppure da chi ha fatto questa delibera, di considerare appunto non necessario il ripassaggio da parte di questo progetto in Consiglio Comunale, in quanto si ritiene che sia lo stesso progetto votato a suo tempo dall’allora Consiglio Comunale; tanto è vero che in questa delibera che si intenderebbe votare e che viene proposta a questo Consiglio, si invitano i Consiglieri a prendere atto; allora io dico, prendere atto di che cosa? Io adesso, in questo momento, posso prendere atto che sono le ore 19,40, questo posso fare, atteso che non ho nessun elaborato, nessuna carta scritta, nessun disegno, nessuna discussione sui disegni, quindi tutto ciò che doveva essere fatto, a mio avviso, in questo Consiglio, è stato fatto in altri posti, in stanze diverse, esautorando completamente le prerogative del Consiglio Comunale.

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Per cui, discutiamone pure, ma io inizierei a discutere nel cambiare, facendo un emendamento alla delibera proposta e ne possiamo discutere, ripeto, se questo Consiglio, me per primo, parlo per me, ma penso di interpretare anche, perché si chiede una cosa legittima, evidentemente di vedere gli elaborati, su un video, su un… cioè, noi stiamo parlando di quale progetto? Noi avevamo approvato un planivolumetrico, previsto appunto dalla normativa regionale e dal documento d’inquadramento di questo Comune, che evidentemente presentava alcune fattispecie, alcune situazioni diciamo tipologiche e anche di destinazione dell’immobile; oggi vedo che invece è un po' tutto diverso, vedo dalla delibera. Questo Consiglio penso, io non ne so niente e c’ero prima, figuriamoci i Consiglieri, non so, mi viene in mente Abbate, Scarpellino, che mi aveva chiamato, mi aveva detto in questo Consiglio che mi dovevo vergognare perché avevo approvato, avevo votato questo Piano. Allora io vi dico, come fanno a votare questi signori un Piano del genere se non hanno visto niente? E allora a me sembra una cosa assolutamente fuori luogo.

Quindi io inviterei, farei un emendamento a questo ordine di delibera, di modificare almeno quello, quanto è scritto alla terza… aspetta, quale pagina, il testo della delibera, quando si dice, delibera, poi alla seconda pagina, prendere atto inoltre, ecco, io non metterei prendere atto inoltre, ma farei l'emendamento a che si venga detto, verificano che le situazioni, le modifiche apportate nel planivolumetrico e nella richiesta di permesso di costruire non sono così sostanziali tali da non dover ripassare il progetto in Consiglio e quindi prendono atto, e non prendono atto tout court, quindi… non so se mi sono espresso. Ecco, farei, prima di discutere di questo argomento, chiederei una modifica a questa delibera proposta, se la devo fare scritta io la faccio per iscritto e quindi...

Presidente

Grazie Consigliere Mancini. A meno che il proponente, cioè la Giunta, non ritenga di fare propria la sua proposta, lei dovrà formalizzarla...

Consigliere Mancini Certo, assolutamente sì...

Presidente

... per cui dopo che la Giunta avrà illustrato il suo...

(interventi sovrapposti)

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Consigliere Mancini

... ma chiaramente io prendo atto, dopo aver visto gli elaborati, se ci vengono...

Presidente

Dopo l’eventuale proposizione di questo emendamento o la circostanza che venga fatto proprio dalla Giunta, il suo ordine del giorno lo mantiene per il voto?

Consigliere Mancini

No, non lo mantengo, assolutamente no...

Presidente

Fin d’ora lo riteniamo ritirato?

Consigliere Mancini

... lo intendo ritirato se viene modificata la roba, quella, la delibera così come proposta e modificata come da me proposta. Nel senso che il Consiglio, verificati gli elaborati, tutto...

Presidente

Sì, sì, è chiaro...

Consigliere Mancini ... prende atto che...

Presidente

... non lo ritira. Va bene.

Consigliere Mancini

Quindi ci vuole una votazione su quella...

Presidente

... sull'emendamento...

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Consigliere Mancini ... sull'emendamento.

Presidente

Grazie Consigliere Mancini. Consigliere Riganti, vuole illustrare la sua proposta? Prego.

Consigliere Riganti

Grazie. Riprendo il discorso del Consigliere Mancini, perché anch’io nella mia mozione chiedo che il progetto sia sottoposto all’esame dei Consiglieri Comunali. Io non l’ho mai visto, né prima né dopo né ora, ho intenzione di vederlo, ho intenzione di approvarlo, non voglio ritirarmi da una votazione, da un Consiglio; per vederlo bisogna, e chiedo, che venga portato a conoscenza ai Consiglieri Comunali, in modo cartaceo, in che modo o che non lo so, nel modo migliore sarebbe un disegno cartaceo, che illustra la situazione del Piano denominato ex Sai ex Triade all’inizio, cioè quando è stato presentato, nel marzo del 2006 e oggi, come viene presentato o come verrà costruito. La differenza convincerà i Consiglieri Comunali, se è una cosa proprio talmente banale che basta prendere atto, oppure se veramente è necessario, come io penso, viste le dimensioni, gli spazi che sono stati raccontati, tolti o aggiunti, che abbia la necessità, questo progetto, di essere sottoposto all’esame del Consiglio Comunale, perché per me ne ricorrono i presupposti di cui al comma 12, dell’art. 14, della L.R. n. 12, dell’11 marzo 2005. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Procediamo ora a illustrare il provvedimento proposto dalla Giunta. Assessore Adobati, lo illustra lei? Prego, ha la parola.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Il provvedimento che andiamo a sottoporre al Consiglio Comunale è una presa d’atto di modifiche che la valutazione dei nostri uffici ha condotto interamente dentro l’alveo del comma 12, dell’art. 14, della legge di governo del territorio. Questo perché, leggo il comma, così tutti hanno chiaro di cosa si tratta, non necessita di approvazione di preventiva variante, quindi con un meccanismo adozione, pubblicazione, osservazioni, controdeduzioni e successiva

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approvazione, non necessita di approvazione di preventiva variante la previsione in fase di esecuzione di modificazione planivolumetrica, a condizione che queste non alterino le caratteristiche tipologiche d’impostazione dello strumento attuativo, caratteristiche tipologiche d’impostazione dello strumento attuativo stesso, non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti e non diminuiscano la dotazione di aree per servizi pubblici e d’interesse pubblico o generale.

Stante la situazione ad oggi consolidata in termini di diritto, quello che noi andiamo oggi ad assumere è, pari volume, pari standard, una modificazione del… arretramento di una porzione superiore dell’edificio, che deriva da una prescrizione ASL, che peraltro era già contenuta nell’ultima deliberazione di questo Consiglio, intesa come prescrizione ASL alla quale attenersi e quello che noi andiamo ad assumere è un adeguamento a tale prescrizione e il cedimento di una porzione di superficie interna al comparto, di un riale che viene spostato al confine del comparto. Questo spostamento, anche con parere del Settore dei lavori pubblici, è uno spostamento auspicabile anche per l’Amministrazione Comunale, perché significa portare fuori una porzione del corso d’acqua, portarla sul limite della strada e facilitare i periodici interventi di verifica e di manutenzione da parte dei gestori dell’acqua.

Quindi è un elemento vantaggioso per l’Amministrazione in termini di gestione del sistema irriguo.

Oltretutto è stata e se n’è discusso anche in Commissione, identificata una modalità e la più equa, ci è parso, di identificare anche il beneficio per la cessione di questa porzione di superficie di proprietà comunale all’interno del comparto, ed è stata identificata nella monetizzazione, con un calcolo, una perizia che è stata effettuata per questo e per altri atti, portata oggi a 115 Euro al metro quadro, una monetizzazione dello sviluppo di tale riale per come si configura nella nuova situazione.

Quindi questa è la condizione per autorizzare questa cessione d’area e questo spostamento del corso d’acqua, naturalmente interamente a carico del soggetto attuatore. Quindi questi sono i due provvedimenti e le ragioni per le quali li riconduciamo interamente all’art. 14, comma 12.

Se poi ci fossero necessità di chiarimenti tecnici rispetto anche a questo punto legislativo, è presente qui anche il geom. Finardi, che potrà offrirvi delucidazioni maggiori di quelle che vi ho dato io. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. E’ terminata l’illustrazione dei tre punti all’ordine...

(intervento fuori microfono)

... vuole intervenire? Sempre per l’illustrazione del provvedimento della Giunta. Prego, se ha qualcosa da chiarire o da aggiungere.

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Geom. Finardi ?

Io che conosco l’argomento ritengo sia stata chiara l’illustrazione dell'Assessore, però magari chi non lo conosce non ha avuto la stessa percezione, quindi non lo so se intervenire a illustrare ancora qualcosa, oppure attendere eventuali richieste di chiarimento e poi esprimermi a eventuali domande o altro. La sintesi comunque è proprio un po' questa, per fare un riassunto, le due questioni in discussione sono proprio queste, l’ultima a cui ha fatto riferimento è quella dello spostamento del canale irriguo, questo canale irriguo, di cui era già previsto lo spostamento in sede di approvazione del Piano, in seguito ad un’osservazione in fase di pubblicazione del Piano del nostro Settore lavori pubblici, era stato chiesto alla società che venisse spostato sì il fosso, ma tenuto all’interno, sul perimetro interno della loro proprietà. In quella occasione non c’è stata la possibilità tecnica di verificare se c’era la possibilità di portarla all’esterno della proprietà, quindi sotto il marciapiede comunale per intenderci, quindi il Piano è stato approvato e la convenzione sottoscritta in questi termini, cioè che il fosso sarebbe stato spostato, perché il fosso attualmente taglia a metà, più o meno, la proprietà Sai, spostato sul perimetro però all’interno della proprietà.

In fase esecutiva, cioè nel momento in cui la società ha fatto i rilievi e presentato il progetto, ha riproposto di poter spostare il fosso, sempre sul perimetro della proprietà e quindi non più in mezzo, ma sotto la proprietà comunale, questo è uno dei motivi per cui la pratica viene comunque proposta in Consiglio Comunale, perché va a incidere sul regime delle acque pubbliche. Noi abbiamo fatto una serie di verifiche da un punto di vista tecnico e da un punto di vista tecnico questa non dà problematiche, cioè il fatto di spostarlo all’esterno non dà dei problemi, perché non ci sono sottoservizi o altro, anzi migliora le possibilità di eventuali interventi futuri di manutenzione del canale irriguo. Per cui, per questo motivo, per il Comune, ripeto, da un punto di vista tecnico non era un problema, quindi lo si propone come ipotesi.

Resta il fatto che comunque questa non è di fatto una cessione dell’area, ma viene a costituire, chiamiamola così, un’ulteriore servitù sulla proprietà pubblica e quindi è stato richiesto alla società di indennizzare; non avendo dei parametri precisi la società aveva proposto, va be’, la indennizziamo al pari valore delle monetizzazioni delle aree a standard, che col Piano integrato d’intervento erano 80 Euro al metro quadrato, noi abbiamo fatto delle stime e oggi abbiamo rivalutato quest’area e siamo arrivati a 115, per cui si propone questo indennizzo e questo è il primo aspetto.

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Il secondo aspetto, appunto quello che illustrava l'Assessore Adobati, era questo, che in sede di approvazione del P.I.I. era stata comunque approvata l'osservazione ASL, che diceva, bisogna rispettare la distanza in funzione dell’altezza degli edifici, in particolare per gli edifici lungo via Setti, chi conosce la zona lo sa che nel lato verso ovest della via Setti ci sono degli edifici residenziali a filo strada, quelli di altra proprietà, quindi questo ha costretto, in fase esecutiva, ad arretrare questo edificio, per cui la seconda modifica, che è quella appunto attuativa delle prescrizioni ASL, che però sulla carta erano già accettate, perché il Consiglio Comunale ha approvato le osservazioni ASL dicendo, in fase esecutiva bisognerà fare in modo di dimostrare che c’è il rispetto per questi edifici; in fase esecutiva è arrivato il progetto e in effetti c’è questo arretramento sul fronte di via Setti, per la porzione est.

Presidente

La ringraziamo per gli ulteriori chiarimenti, naturalmente la ringraziamo anche per la disponibilità per le risposte che eventualmente vorrà dare alle domande poste dai Consiglieri. Abbiamo illustrato i tre ordini, le tre proposte di delibera, procediamo quindi con la discussione, invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Grazie, Presidente. Be’, qui sembra che l’unico problema sia lo spostamento del fosso, quando invece sappiamo che c’è anche una riduzione di volume, ma andiamo per ordine. Si parla anche di presa d’atto e il Consigliere Mancini ha presentato una mozione perché secondo lui non, e secondo me, insomma, ti do, ma non è la prima presa d’atto, ne abbiamo avuta un’altra, noi continuiamo a prendere atto e con questa nuova Amministrazione il Consiglio Comunale è stato scippato completamente dell’informazione, della possibilità di dare, non solo di deliberare, ma anche di dare un’opinione, cioè siamo stati completamente scippati.

L’altra presa d’atto, lo sappiamo benissimo e io l’avevo contestato in questa sede e allora c’era l’arch. Simonetti, risale al 26 febbraio 2007 e al 22… scusate e al 16 giugno 2006, Amministrazione Borghi.

Sappiamo che questo intervento ha avuto, dal punto di vista amministrativo e politico un iter particolare, sappiamo che questo Programma integrato d'intervento era stato approvato in questo Consiglio Comunale durante l’Amministrazione Zordan, sappiamo anche che in maniera molto strana, dopo aver sbandierato durante il

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programma elettorale che mai si sarebbe fatto palazzi o piuttosto che grattacieli, che voi non siete palazzinari, soltanto noi eravamo e siamo palazzinari, secondo voi, avete tradito i vostri elettori, avete fatto ben altro in maniera assolutamente oscura, non si sa nemmeno l’iter come sia andato, perché avete presentato un ricorso al TAR, l’avete ritirato, non si sa perché, non si sa con quali...

(intervento fuori microfono)

... tutti giochetti poco trasparenti, trattative criptate, tradimento di tutti i cittadini, ma soprattutto dei vostri elettori, che mi sembra che si siano stancati di voi e le ultime elezioni lo stanno dimostrando, si stancano della poca trasparenza, della poca democrazia, della poca chiarezza, del fatto di decidere come se questo fosse non un’Amministrazione democratica, ma un ducato, un principato, non si sa bene cosa sia.

Addirittura la signora Sindaca prende delle decisioni che veramente sono assolutamente poco chiare, magari saranno assolutamente condivisibili, ma faccio un esempio a caso, l’esempio di via Crivelli, che è vicino a casa della signora Sindaca, si stanno ponendo delle pietre bellissime sulla roggia, ma non si capisce perché si cominci da lì, perché? Questo, ripeto, non è un principato, forse le cose dovrebbero essere un po' più chiare, signora Sindaco. Ma al di là di questo, torniamo al problema, allora, qui si dice, non necessita di approvazione, diceva prima l'Assessore, perché il comma 12 dell’art. 14 dice che, ma queste sono interpretazioni vostre, perché quando abbiamo fatto l’altra presa d’atto col suo predecessore, Assessore Simonetti, io avevo sollevato il problema, problema che sta sollevando adesso il Consigliere Mancini, come mai non deliberiamo? Per noi questa è una variante; voi avete detto, non è una variante, anche se si trattava di convenzione diversa, non si tratta solo di un fosso, ma anche abbiamo cambiato la convenzione, durante questa Amministrazione. Per me è comunque una variante e abbiamo solo preso atto. Il suo predecessore, l’arch.

Simonetti, l’ho visto in imbarazzo, perché credo che la poca trasparenza di questa Amministrazione l’abbia imbarazzato più volte e mi ha dato una risposta che ha lasciato aperte molte porte, potevo anche aver ragione, non mi ha detto che avevo torto, è agli atti, basta vedere i verbali.

Comunque ancora una volta il Consiglio Comunale è scippato completamente della possibilità di deliberare in maniera chiara e di dire ai nostri cittadini quello che noi pensiamo davvero, i palazzinari non siano noi, siete voi, perché voi fate le cose, decidete le cose in maniera assolutamente non democratica e soprattutto poco chiara. Poi andrò avanti, grazie, potete dare tutte le spiegazioni che volete, avete un Segretario bravissimo, che tira fuori leggi, commi, interpretazioni di commi, ma non è così che si spiegano le cose.

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Presidente

È iscritto a parlare il Consigliere Mancini, ne ha facoltà.

Consigliere Mancini

Grazie Presidente. Allora io veramente trasecolo, nel senso, avevamo chiesto una specificazione, una illustrazione del progetto, così, a mio avviso, sono in imbarazzo anche quelli, forse sono stati catechizzati prima, dice, non dovete aderire alla richiesta, non lo so, però non è il problema del canale irriguo, il problema del canale irriguo non ce l’eravamo mai posto, assolutamente, e però lei Assessore, ha letto il comma 12, che anch’io ho qui sotto, e dice che, lo rileggo però, perché altrimenti qui stiamo spostando il problema dal problema vero, che è quello che questo nuovo progetto è completamente diverso rispetto a quello che noi abbiamo approvato prima e quindi necessita che venga riapprovato in questo Consiglio, ripeto, perché dice l’art. 12, lei l’ha letto un po' in fretta, però io lo rileggo a beneficio mio e poi magari anche di qualche altro, non necessita di approvazione di preventiva variante la previsione in fase di esecuzione di modificazioni... ?... a condizione, dice, che queste non alterino le caratteristiche tipologiche di impostazione dello strumento attuativo e non incidano sul dimensionamento globale dell’insediamento.

Ora questo è quanto dice l’art. 12, leggo la sua delibera e dice, alla pag. 3, in fondo alla pag. 3 all’inizio della quarta, dice che, vista la richiesta di permesso di costruire presentata dalla soc. Bergamo Verde, integrata in data 10-11 e in data, per la costruzione dell’edificio ex Sai Triade, nella quale oltre alla riduzione dell’altezza massima degli edifici sino al limite di otto piani e alla riduzione di volumetria di circa 7.000 metri cubi e fino al limite massimo di 33, come da atto unilaterale, ecco, poi qualcuno mi dovrebbe spiegare questo unilaterale, io penso che il responsabile qui della Verde srl, così, dopo che è cambiata l'Amministrazione, sia andato dal parroco, si è pentito di guadagnare dieci e allora è venuto piangendo a questa Amministrazione e ha detto, guardi, lei è una bella signora, adesso fa il Sindaco, io voglio cambiare, non voglio fare più dieci piani ma ne voglio fare otto e vi regalo pure un milione di Euro, perché voi siete più bravi, perché mi sembra di interpretare che questa unilateralità sia avvenuta soltanto dal signore responsabile della società richiedente.

Ora, con questa riduzione di volumi e con questa alterazione delle altezze, con questo spostamento perimetrale, ecco, io qui ho il progetto che allora fu approvato e ho l’ingombro totale dell’allora progetto,

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questo Consiglio a mio avviso deve essere messo al corrente quanto meno di un’altra planimetria che evidenzi l’occupazione, che a mio avviso è diversa rispetto a quella che abbiamo approvato l’altra volta;

l’altra volta in assoluta trasparenza, come diceva la Consigliera Siliprandi, ci è stato portato tre volte questo progetto qua in Consiglio, ci è stato illustrato al video, con progetti passati di mano 33 volte, il Consiglio è stato assolutamente informato. Oggi assistiamo veramente a un atteggiamento di chiusura e non capiamo il perché, però Andreotti diceva certe volte che a pensar male si fa peccato, però ogni tanto si indovina. Il dirigente ci ha detto anche c’era un’imposizione dell’ASL e pertanto per attuare quelle prescrizioni è stato spostato, non so, è stata diminuita l’altezza, allora...

(interventi in sottofondo)

... allora io chiedevo, l’altra volta avevamo 30 piani e 30 piani sviluppavano 30 metri di distanza, parliamo della via Setti, la prescrizione, mi sembra che lì ci siano 14 metri, adesso gli otto piani che svilupperebbero 24 metri le prescrizioni dell’ASL sono assolte in questo modo o no?

(intervento fuori microfono) Ripeto...

(intervento fuori microfono)

... no, no, questo lo chiedo perché noi non abbiamo un progetto, quindi noi, mi sembra che io, che sia la mia richiesta precedente, sia quella del Consigliere Riganti, sia quella della Patrizia Siliprandi, lamentavamo proprio la scarsa informazione che noi abbiamo avuto su questo iter per l’approvazione di questo progetto.

Riteniamo, ritengo, non parlo al plurale, ma ritengo che invece noi abbiamo oltre che il diritto, il dovere di essere informati a 360 gradi, viceversa ci sentiamo un po' esautorati da questo atteggiamento di chiusura, evidentemente poi qualcuno se ne prenderà le conseguenze, ecco, tutto lì. Ora, ripeto la richiesta, io questa sera chiedo intanto che venga ritirato questo ordine del giorno e che venga rimesso un’altra volta all'ordine del giorno dopo che tutti i Consiglieri siano stati informati, gli sia stata mandata la documentazione a casa, così com’è avvenuto nell’altra precedente Amministrazione in due-tre volte, io ho ancora i fascicoli a casa di questi disegni, adesso non ho più niente, quindi non voglio venire in quest’aula, né ho il tempo né la possibilità di analizzare quello lì, geometra, perché io quel disegno lì lo guarderei stasera se me lo fossi guardato prima, perché qui non ci inventiamo tutti tecnici.

Per cui fateci il gran piacere di informarci preventivamente, di mandarci tutti i disegni a casa, tutte le prescrizioni che sono state attuate, dopo di che si riporta in Consiglio e serenamente lo rivotiamo, ripeto, lo

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rivotiamo, non prendiamo atto di cose che fanno altri, perché io di cose che fanno altri non prendo atto. Tutto lì, ecco, ripeto la mia richiesta, ritirare questo ordine del giorno, perché secondo me è carente d’informazione nei confronti dei Consiglieri, perché non sono stati informati preventivamente, ritenendo che l’attuale richiesta di permesso di costruire è, diciamo, scaturisce da un planivolumetrico diverso da quello che noi abbiamo approvato, per cui di ripassaggio in Consiglio Comunale. Questo è quello che le chiedo, dopo di che, evidentemente, chi ha il bastone lo gira come vuole e ognuno si prende le sue responsabilità, per quanto mi riguarda ritengo valide le mie affermazioni, che questo Consiglio lo deve approvare previa informazione al Consiglio stesso. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Riganti, ne ha facoltà.

Consigliere Riganti

Grazie. Allora, nel 2006 avevo presentato una mozione per richiedere su questo argomento il parere dell’avvocato della Regione, ci eravamo accordati e ho accettato ben volentieri di ritirarla e di trasformarla in raccomandazione all’Amministrazione Comunale, però non mi risulta, non mi è stato dato ancora nessun parere dell’avvocato della Regione su questo argomento. Poi vorrei parlare del fosso, brevissimamente, ma citare l'Assessore Simonetti, il verbale della seduta del febbraio 2007, allora, per il fosso sono esterrefatto dal fatto che si valuti un posso perché è conveniente ai campari portarlo all’esterno della proprietà, il fosso vale per l’incidenza che ha sulla volumetria si costruisce, qui se non si sposta il fosso e se si mantiene lì il fosso e si rispettano le distanze dai fossi e si rispetta quello che si deve fare bisogna rifare il progetto, o altrimenti questi comperano il fosso per il valore che il fosso permette a loro di costruire.

E passo all’ultima questione, quella che ha dichiarato o detto l'Assessore Simonetti in Consiglio Comunale nella seduta del 26 febbraio 2007. Allora, l’aspetto partecipativo, lui dice, ecco un’obiezione di metodo rispetto a questa operazione, ci pare che l’aspetto partecipativo sia stato molto ma molto carente e poi, rispetto alla questione delle operazioni di trasformazione del paesaggio lombardo, che ci sia una procedura di valutazione paesaggistica dell’impatto che queste trasformazioni producono e va avanti dicendo, l’edificato è dieci piani, eccetera e tutto quello che occorreva e dicendo che questo impatto paesaggistico avrebbe meritato un’attenzione ben diversa.

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Altro punto, erano una decina di punti ma ne leggo solo quattro o cinque, il problema della certificazione energetica...

(interventi in sottofondo)

... per tutti i fabbricati oltre una certa soglia e questo intervento di complessivi di oltre 70.000 metri cubi, abbiamo fermi i Bollini e i Bolloni per una centrale termica, mentre qui non se ne parla e va avanti ancora. L’altro aspetto, poi magari ve li scriverò, signor Sindaco, lo farò presente, dissentire profondamente, allora per queste ragioni sinteticamente non possiamo che dissentire profondamente nel merito e nel contenuto con la scelta di adozione e approvazione del P.I.I. ex Sai ex Triade, per queste ragioni anche non si è scelto di costituirsi in giudizio avverso il ricorrente a difesa di un atto di cui non condividiamo le ragioni fondative. Si ricorda che il dissenso rispetto a questo P.I.I., il forte dissenso, non è mai stato nascosto dal Sindaco ai cittadini trevigliesi in campagna elettorale, è stato un elemento proprio di partecipazione pubblica e va avanti e lo salto e arrivo alla fine, dove quando l'Assessore dice, tuttavia rispetto al principio di continuità del procedimento amministrativo, di poter avviare alcuna trattativa negoziale con la proprietà… e va avanti. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto a parlare? È iscritto a parlare il Consigliere Zordan, ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

Be’, bisogna dire che la procedura su tutta questa operazione è abbastanza contorta, i romani direbbero intorcinata, premesso che io sostengo, l’ho portato io nella precedente Amministrazione questo progetto, che devo riconoscere che attraverso procedure che avete adottato voi siete riusciti anche a migliorarlo, quindi dal punto di vista della opportunità, che si arrivi a una conclusione positiva io sono d’accordo, però state procedendo attraverso meccanismi certo poco comprensibili, di fronte tra l’altro a una richiesta che è abbastanza semplice, banale, cioè la richiesta del Consiglio Comunale di vedere un po' meglio questo progetto. Ha ricordato, prima ci hanno inondato di carte per il precedente progetto, di questo, ecco, abbiamo quel foglio lì appiccicato adesso.

(interventi in sottofondo)

Ma un’altra dimostrazione di questa procedura, un po' curiosa, è dalla proposta anche di delibera, se voi guardate la delibera proposta dice, considerato, considerato, considerato, constatato, preso atto, preso atto, preso atto, delibera di prendere atto...

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(interventi in sottofondo)

... cioè, ma come? Delibera qualche cosa?

Per cui, prende atto, prende atto, prima, poi dice, bene, preso atto di tutto questo, delibera di prendere atto, a me pare che ci sia un qualche cosa che non quadra, anche da un punto di vista logico, in un impianto di questo genere, tanto vale dire, delibera di approvare complessivamente, dopo tutte queste evoluzioni, queste trasformazioni, questi miglioramenti, di approvare definitivamente questo progetto. Mi pare che sia una cosa lineare...

(intervento fuori microfono) ... qual è il problema allora?

(interventi fuori microfono) Presidente

Grazie Consigliere.

(interventi in sottofondo)

Nessun altro è iscritto a parlare? Diamo le parole al tecnico, se ha quelle risposte da fornire. Prego.

(interventi in sottofondo) Non c’è stata risposta.

(intervento fuori microfono)

... (intervento fuori microfono)... sulle distanze, se ora abbassando l’altezza c’è la distanza dagli altri edifici...

Geom. Finardi

Rispondo alla sua domanda, quella molto tecnica, del tipo, la modifica conseguente all’atto unilaterale...

Cambio cassetta ... era per capire se ho compreso...

Consigliere Mancini

Chiarisco, siccome lei aveva detto che una ragione per cui si era intervenuti sul progetto per adempiere alla prescrizione ASL precedentemente appunto assunta in sede di delibera dell’altra volta e allora io rilevo che siccome nel precedente planivolumetrico erano previsti dieci piani e dieci piani sviluppavano, siccome le prescrizioni dell’ASL dicono che l’altezza non dev’essere superiore alla larghezza dell’edificio antistante e allora immagino, siccome sapevo, sono dati che mi ricordo, magari mi sbaglio, lei me li rettifica, io mi ricordavo che fossero i 14 metri di larghezza e i 30 dovevano diventare 14 metri,

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adesso siccome sono otto piani e quindi sono tre per otto 24, i 24 metri sono comunque superiori ai 14 dell’asse stradale. Quindi pur stante questa differenza è assolta la prescrizione dell’ASL? È una domanda e quindi...

Geom. Finardi ... sì, sì, ho capito...

Consigliere Mancini

... a meno che, scusi, continuo il mio ragionamento, a meno che non si sia spostato l’edificio ancora di 14, è andato magari a 24 metri, allora l’abbiamo assolto, ma se è così ancora a maggior ragione parliamo di un altro progetto, che viene ricompreso proprio nella fattispecie prevista dall’art. 14.12 della legge 12 regionale, perché tutto l’insediamento è diverso da quello precedentemente approvato e quindi necessita, come dice l’art. 12, di riapprovazione in sede di Consiglio. Questo è quello che io penso, dopo se mi sbaglio evidentemente...

Presidente

Grazie Consigliere. Geom. Finardi.

Geom. Finardi

Le rispondo proprio da un punto di vista tecnico. Allora, il progetto approvato, quello che ha approvato il Consiglio Comunale, che prevedeva sì dieci piani, non prevedeva un edificio tutto alto dieci piani...

(interventi in sottofondo) ... non esattamente...

(interventi in sottofondo)

... tra l’altro ce lì lo schema, un po' semplificato però c’è, non prevedeva l’altezza di tutto l’edificio a dieci piani, ma aveva varie altezze, era articolato, quindi l’atto unilaterale, che era stato sottoscritto immediatamente dopo la firma della convenzione, che prevedeva la riduzione dell’altezza massima da dieci a otto, non andava a interferire per quella porzione di edificio fronteggiante gli edifici in via Setti, sul lato est, già lì erano previsti meno piani rispetto ai massimi dieci, cinque, sei, comunque visto che la via Setti è larga 10-11 metri, o 14, non c’era quel rapporto di distanza pari all’altezza.

In questa fase quindi è stato previsto, in quella posizione, l’arretramento dell’edificio per ottemperare a quella normativa. Quindi non...

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(intervento fuori microfono)

... la questione però è stata approvata dal Consiglio Comunale previgente nel momento in cui ha accolto l’osservazione ASL, in quella sede il Consiglio Comunale aveva già detto, in fase esecutiva dovrai dimostrare il rispetto di questa normativa, che con quel Piano, quello approvato non c’era, per cui era già un rinvio alla fase esecutiva...

Consigliere Mancini

... (intervento fuori microfono)... lo abbiamo modificato, è cambiato, riportiamolo e approviamolo...

Presidente

Non interloquite però, Consigliere Mancini. Prego, geometra.

Geom. Finardi

La differenza appunto è questa, che ci sono alcune modifiche in fase esecutiva che necessitano di variante, variante con tutte le procedure di variante, cioè adozione del Piano, pubblicazione, e alcune modifiche non necessitano di una variante, ma possono essere fatte in fase esecutiva. Queste due modifiche, quelle di cui trattiamo oggi, sono quelle che sono a metà strada fra le due, nel senso che vengono qui riportate in Consiglio Comunale giustamente per l’approvazione, perché il Consiglio Comunale ha approvato diciamo così quei progetti, quelle tavole di progetto e aveva approvato il fosso all’interno dell’area di loro proprietà, ed era stato poi inserito un articolo nella convenzione in questi termini, per cui è giusto che sia il Consiglio Comunale oggi ad esaminarle...

(intervento fuori microfono) ... però...

(intervento fuori microfono)

... no, non è variante, non è variante...

(intervento fuori microfono) Presidente

Non fate dibattito però, per piacere, lasciate finire il tecnico. Prego geometra.

Geom. Finardi

... cioè noi sosteniamo con questa delibera che comunque ci sono modifiche che possono essere approvate senza necessità di variante...

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(interventi in sottofondo) ... e questa è una di quelle...

(interventi fuori microfono) Presidente

Grazie. E’ iscritta a parlare la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà. Il suo secondo...

Consigliera Siliprandi

Presidente, al di là che io avrei preferito delle risposte sì tecniche, ma date da un politico, dall'Assessore o dal Sindaco, cioè qui si tratta anche di una questione politica oltre che tecnica. Ma al di là di tutto, qui mi sembra di capire, perché le cose, sembra di giocare con le carte che escono dalle maniche di quelli là, ma voglio dire, voi quando avete ritirato il ricorso al TAR, sembra, perché tutto è… si dice sembra perché nulla è certo, perché tutte queste concertazioni voi le avete portate avanti in camere criptate, sembra che voi abbiate ritirato il ricorso al TAR perché il privato si è impegnato ad abbassare da dieci a otto piani, poi voi mi dite è l’ASL che lo richiede, allora palazzinari siete davvero fino in fondo, perché vi andava bene anche dieci piani? Cioè, ditecelo, ecco. Ma al di là di questo noi e qui mi rivolgo al tecnico, anche se dovrei rivolgermi al politico, quando dice, avete approvato in Consiglio Comunale… non abbiamo approvato, noi abbiamo preso atto, noi il 26 febbraio 2007 abbiamo preso atto e perché lei probabilmente non c’era, ma le assicuro che non abbiamo mai deliberato, noi abbiamo, come adesso, noi prendiamo atto di un qualcosa che è stato deciso in altre stanze, in altre sedi...

(interventi in sottofondo)

... senza la presenza dei cittadini, che noi rappresentiamo.

Quindi purtroppo noi non abbiamo mai deliberato, abbiamo deliberato soltanto durante l’Amministrazione Zordan, questa è una cosa che dev’essere molto chiara, chiara a voi, chiara a chi ci sta dietro, ai cittadini che rappresentiamo, alla stampa, noi non abbiamo mai deliberato nulla, avete deliberato voi, in Giunta, e assolutamente estromettendo il Consiglio Comunale, cosa che state continuando a fare, voi perpetrate in questo vostro modo, assolutamente arrogante, assolutamente non democratico, come se si trattasse di un principato o di un ducato, lo ripeto, qui siamo in democrazia.

Presidente

È iscritto a parlare il Consigliere Minuti, ne ha facoltà.

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Consigliere Minuti

Premesso che il dibattito sarebbe più facilitato e più sereno se alle pareti dell’aula consiliare fossero esposte le tavole del progetto, il Consigliere Mancini dice, meglio se l’avessi ricevuto a casa...

(intervento fuori microfono)

... insieme alla documentazione, però di norma si fa così, stiamo parlando di un intervento edilizio che ha un grosso impatto economico per il Bilancio del Comune di Treviglio, il che farebbe dire che questo problema è anche una risorsa per il Comune di Treviglio, visto che da questa delibera di stasera ne scaturisce un’entrata di 1.200.000 Euro, però è oggettivamente un problema, è un problema giuridico ed è un problema tecnico; la discussione su entrambi sarebbe stata facilitata dalla visura delle tavole. Lo dico perché, per esempio, per attenermi all’argomento strettamente all'ordine del giorno, che è quella della individuazione del tracciato della roggia e la questione del Regolamento quindi dei rapporti patrimoniali tra Comune e, a seguito del mutamento del tracciato della roggia...

(interventi in sottofondo)

... questa roggia, come diceva il Consigliere Riganti, che viene stimata per il valore di superficie, ma nel progetto originario generava del volume? Questa è la domanda, perché se generava del volume allora il suo valore doveva essere diverso, se invece del volume non lo generava, questioni da chiarire, sia poi con l’ausilio delle tavole e sia nella discussione.

In realtà non si tende a chiarire questa cosa perché c’è una difficoltà da parte della Maggioranza ad assumersi la responsabilità di una decisione politico-amministrativa, che è l’approvazione di uno strumento urbanistico che non si condivide e che del resto ha attivato il suo iter in precedenza, altri se ne erano assunti la responsabilità politico- amministrativa e si erano creati dei diritti che non si possono fagocitare, altrimenti si va di fronte a dei contenziosi e allora si sono utilizzati due strumenti. Il primo, quello della delibera che avevamo assunto in precedenza, che è stata chiamata presa d’atto di un, non è stato deliberato nulla, ha ragione la Consigliera Siliprandi, è stata adottata la formula della presa d’atto di un atto d’obbligo unilaterale, con la quale la controparte dello strumento negoziale del Piano d’intervento urbanistico si è sottoposta a quelle modifiche che hanno in un certo senso ridotto l’impatto politico dell’intervento, che è stato accettato dall'Amministrazione ma non mai formalizzato con una delibera. Adesso ci viene proposto nuovamente...

(intervento fuori microfono)

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... di prendere atto e io capisco, Sindaco, la ragione della formulazione della presa d’atto, spero che lo capisca anche lei...

(interventi in sottofondo)

... della presa d’atto, perché se noi passiamo, come chiede il Consigliere Mancini, ma la cosa doveva funzionare allora, non adesso, adesso è quasi ininfluente, secondo me, se noi anziché prendere atto deliberiamo, riadottiamo lo strumento urbanistico, com’è, l’è inturne de due agn, lo dobbiamo riadottare, viene ripubblicato, ci sono ancora le osservazioni, poi, cioè, non è che possiamo fare un accanimento terapeutico su un Piano urbanistico che viene da lontano e va da lontano, voglio dire, la presa d’atto è anche questa in un certo senso giustificazione, ma l’aveva la volta scorsa, infatti ha adottato lo strumento della presa d’atto si è evitato quella.

Adesso stiamo parlando soltanto di permuta di aree e allora secondo me la Giunta non dovrebbe avere difficoltà ad accogliere la proposta che lei fa, Consigliere Mancini, perché l’accoglimento di quella proposta non comporta la ripubblicazione del Piano, di nuovo la procedura delle osservazioni e la successiva riapprovazione del Consiglio e quindi quell’atto doloroso per entrambe le parti, quell’altra che perde tempo e la Giunta che è costretta a votare una cosa che non condivide. Ma anche se, secondo me, non dovrebbe avere queste preoccupazioni, perché quando si governa si votano le cose che si condividono e anche quelle che non si condividono.

Detto questo e quindi riportata la cosa, credo, devo dire che per quel che avete letto, ha letto Riganti, ha letto l'Assessore, l’ha ripetuto il comma 12 del Testo Unico sull’edilizia lombarda che definisce i limiti oltre ai quali occorre fare la riapprovazione e tra i limiti c’è la modifica del volume, be’, qui la modifica del volume c’è, diminuiscono, devo dire che siccome la norma ripete norme precedenti, che c’erano già, che la interpretazione costante però di questa norma è che veniva intesa come soggiacente all’obbligo della pubblicazione quando i volumi aumentavano, non quando i volumi diminuivano e quindi in un certo senso, pur essendo l’interpretazione letterale favorevole a una riadozione, una approvazione e una riadozione, la interpretazione logica è che qui non creano dei diritti aggiuntivi a un privato, per cui altri possono contestare, presentare osservazioni, ma semplicemente si prende atto di tutto un iter che è intervenuto, che non aggiunge nulla, semmai...

(intervento fuori microfono) ... toglie qualche cosa.

E allora ‘sta parola da mettere invece di presa atto, delibera, cambia niente a mio avviso, si aggiunga che nello stesso tempo, in conclusione,

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prende atto che a seguito di questa delibera non si farà luogo alla pubblicazione, alla ripubblicazione del Piano perché non necessaria, in quanto non modifica le caratteristiche del Piano, così come risultato dalla precedente delibera di presa d’atto dell’atto d’obbligo unilaterale.

L’ho fatta lunga sull’aspetto politico-giuridico, ma mi sembrava doveroso dirlo, perché è anche come richiamo all'Amministrazione, che non è che può deliberare solo quel che gli piace, che quando si governa si delibera quel che si deve deliberare. La seconda questione è la modifica del tratto della fognatura, dico della fognatura, perché ci sono delle connessioni tra fognatura e roggia, questa roggia viene giù da via Grossi, adesso tagliava la proprietà della Sai e usciva dall’altra parte, la nuova proposta è di farla andare giù verso via Portoli e farla uscire giù di là, verso la via...

(interventi in sottofondo)

... al contrario? Te edet che se ghe fudess l’è un toc de disegn se pol anche capile i robe?

(intervento fuori microfono)

... la roggia serve anche come fognatura? La domanda, perché se serve anche fognatura, siamo tutti d’accordo che le cose sono, giuste, siano sicure così? Perché capisco che non passare sotto una proprietà rende sicuro il problema della manutenzione, ma a Treviglio molte rogge passano sotto le proprietà e non succede niente. Ecco, volevo sapere, essere garantito sotto questo aspetto.

Dopo di che, se tecnicamente le soluzioni sono accettabili e se addirittura ne consegue una ulteriore entrata, ancora un’altra, a favore del Comune, io sono favorevole alle entrate a favore del Comune e quindi non mi sconvolgo per la delibera, sono disponibile a votarla.

Avrei preferito tutta questa maggiore, non dico trasparenza, che è una parola grossa, ecco, maggiore coinvolgimento, le carte affisse e per una questione di una parola, da aggiungere alla delibera, io aggiungerei la raccomandazione formulata dal Consigliere Mancini, che cambia nigott.

Presidente

Grazie Consigliere Minuti. La Giunta risponde? Interviene?

(intervento fuori microfono)

Consigliere Mancini, intanto se vuole formalizzare l'emendamento, così lo distribuiamo. Grazie.

(interventi in sottofondo) Consigliere Mancini

Consigliere, evidentemente ci sono state due proposte, quella valida ritengo che sia la seconda, nel senso che dopo la discussione del

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Consigliere Minuti mi ha ulteriormente confortato nel mio assunto, nel senso che è sicuramente un atto deliberativo che il Consiglio farà, sulla base di preventiva informazione, cartacea e planimetrica dei volumi che si andranno ad occupare, non sottovaluto l’aspetto economico che il Comune potrebbe aver, di cui il Comune potrebbe avere vantaggio, laddove appunto e prendo spunto dalla bella notizia, che sappiamo che il Consigliere Minuti è molto bravo, tecnico, in queste robe qui, quindi bene ha fatto a stigmatizzare l’aspetto, se il passo della roggia nel precedente volume comportava, nel precedente disegno comportava volume...

(interventi in sottofondo)

... quindi non comportava volume. Quindi va be’, voglio dire, queste cose sono tutte informazioni che il Consiglio le deve recepire prima, quindi se ne è informato può deliberare serenamente, questo, non si vuole andare a caccia di streghe, stiamo… io e penso anche gli altri Consiglieri, mi è parso di capire, stiamo contestando l’iter che si è imposto a questo progetto.

Ripeto, se verrà portato in Consiglio, previa informazione e con la dovuta documentazione, io sono qui, l’ho votato prima e lo rivoto ancora adesso, ma nell’assoluta, non uso il termine, giustamente non è trasparenza, in maniera assoluta, ma coinvolgimento del Consiglio, che ne prenda atto, che non si senta appunto svilito nelle sue prerogative.

Per cui la mia proposta è quella di ritiro dell’ordine del giorno e di riportarlo alla prossima volta, previo invio di documentazione a casa a tutti i Consiglieri, perché mi chiedo appunto, io ne so qualcosa e gli altri che ne erano qui, ma questi adesso, i colleghi che non erano qui nella precedente Amministrazione, come fanno a prendere atto di che cosa se non hanno visto uno straccio di carta? E questo vuol dire essere assoldati a una Amministrazione, insomma, quasi, non mi fate dire quello che magari penso ma che non voglio dire, dài...

(interventi in sottofondo)

... per cui bisogna essere informati. Grazie. Ritiro...

(interventi in sottofondo) Presidente

Consigliere Mancini, quindi non presenta l'emendamento...

Consigliere Mancini

No, chiedo il ritiro dell'ordine del giorno...

Presidente

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... il suo ordine del giorno invece lo lascia...

Consigliere Mancini

... no, lo ritiro se viene ritirato questo, evidentemente.

Presidente Va bene.

Consigliere Mancini

Non ha senso. Per la Giunta, sulla richiesta di ritiro e posticipazione?

Non è accolta, va bene. La parola al Sindaco.

Sindaco

Allora, ringrazio il Consigliere Zordan, il nostro tentativo è stato di migliorare questo P.I.I. e ovviamente di fare un maggior interesse dell’Ente comunale, così come ringrazio il Consigliere Minuti, che ha ricordato che ci sono altri diritti in questa vicenda, non solo quelli del Consiglio. E allora, perché ci sia una variante bisogna che ci siano i presupposti tecnici della variante e noi in questo momento siamo a un progetto esecutivo, di permesso di costruire, che è come la pratica edilizia esecutiva. C’è un percorso dentro la Commissione del paesaggio, proprio perché come abbiamo detto attraverso le parole del Consigliere Simonetti ci teniamo parecchio che non ci sia un impatto negativo paesaggisticamente parlando, o non più negativo di tanto, e quindi abbiamo davvero espresso rispetto per questo Consiglio Comunale nel portare a conoscenza, perché potevamo deciderlo in Giunta, di queste problematiche, che poi sono una presa d’atto di quanto ha deciso quella parte che oggi chiede di vedere la realizzazione di una decisione che ha preso lei, perché ha approvato lei le richieste ASL.

Quindi mi sembra veramente un controsenso questa cosa qui, noi non abbiamo introdotto niente rispetto a quanto la precedente Amministrazione, nel caso particolare mi rivolgo al Consigliere Mancini, perché è lui che sta portando avanti questo tipo di intervento, stiamo realizzando quanto lui ha deciso, con la sua manina, di votare nella precedente Amministrazione, ha già votato, noi non possiamo che prendere atto che quella decisione diventi esecutiva. Dopo di che, adesso chiedo ulteriormente al Segretario di spiegare, perché non ci siano i presupposti tecnici per chiamare variante questo, dopo di che, scusate, per vedere i progetti, sono all’esame della Commissione

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paesaggio, Commissione che abbiamo nominato e rispetto alla quale, credo dobbiamo riconoscere un ruolo autorevole in questo campo, prima c’era la Commissione edilizia, adesso c’è la Commissione paesaggio. Mandarvi a casa i disegni non ci costa assolutamente nulla, abbiamo forse sbagliato stasera, né l’Assessore Adobati, nuovo all’esperienza amministrativa, né Fausto Finardi hanno pensato di portar qui i disegni, ma non costituisce problema, ma il fatto è che non esiste variante.

Adesso prego il Segretario di chiarire meglio perché non esiste variante e io credo che se c’è diritto da parte del Consiglio Comunale di vedere i progetti, di commentarli, ma in questo momento neanche il Sindaco e neanche la Giunta ha diritto di entrare nel merito del progetto, perché è una cosa tecnica, perché siamo in fase di permesso di costruire, tutti gli atti sono stati fatti secondo la norma, in questo momento dobbiamo rispettare anche i diritti degli operatori, credo e quindi rispettando i presupposti tecnici con cui si va a decidere se è variante o non variante, io credo che tuteliamo il Consiglio Comunale, l’operatore e non ci diamo ulteriore spazio di demagogia, che su questo tema continua a dilagare, secondo me, senza più fondamento, perché le decisioni sono state prese, non esistono i presupposti tecnici perché sia variante, adesso ve lo spiega forse il Segretario in modo tecnicamente più elaborato.

Presidente

Grazie signor Sindaco. La parola al Segretario, che è stato richiesto un intervento, prego.

Segretario Generale

Allora, si è reputato che non ricorrano i presupposti della variante perché si rimane abbondantemente dell’alveo della autorizzazione rilasciata dal Consiglio Comunale con il percorso di approvazione del Piano, che gli assestamenti marginali sottoposti nel contesto della delibera attengano ad una dimensione di gestione tecnica della pratica edilizia, in un contesto assimilabile al permesso di costruire, la logica dell’aver riportato nel testo deliberativo le prese d’atto attiene e a una dimensione di completezza, chiarezza, trasparenza, a fronte di un dibattito consiliare che avrebbe comunque toccato questi elementi, in considerazione della presentazione di un ordine del giorno specifico, quindi si è voluto, rispettando e modulando la capacità di intervento del Consiglio sull’assetto del Piano, tenendo conto dello stadio evolutivo del Piano, proporre un quadro completo, integrato e coordinato, delle

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novità, anche le più marginali, quelle che non integrano gli estremi della volontà consiliare.

E vi è stato uno sforzo, credo dovuto e ossequioso dei principi generali dell’ordinamento del procedimento amministrativo, di razionalizzare, economizzare, efficentizzare i lavori del Consiglio Comunale, perché vi era un ordine del giorno che… due ordini del giorno che proponevano queste problematiche e dato che vi erano degli assetti tecnici comunque da sottoporre alla votazione del Consiglio, perché abbiamo non variazioni urbanistiche, ma variazioni di assetto immobiliare che integrano gli estremi della competenza consiliare, quindi nella logica di avere un quadro chiaro, di non ripetere, di non essere ridondanti, si è costruita la delibera, ovviamente da un certo punto di vista tecnico, in modo da assorbire tutte le problematiche prospettate e da rispettare le esigenze di confronto sollecitate dai Consiglieri. Quindi nella costruzione della delibera sono state inserite anche esigenze di coordinamento dei lavori consiliari, per evitare di discutere come tre distinti monoliti argomenti che si trasfondono e sovrappongono tra loro.

Questo è quanto si è valutato di fare e non ho nulla di più da aggiungere da quanto illustrato dai tecnici e dall'Assessore.

Presidente

Ringraziamo il Segretario Generale. Assessore Adobati, prego, ha la parola.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Devo una risposta rispetto a una questione che è stata sollevata dal Consigliere Minuti e che era già emersa in Seconda Commissione da parte del Consigliere Gatti, rispetto alla quantificazione della pattuizione rispetto alla cessione dell’area del corso d’acqua.

Essendo stata sollevata già in Seconda Commissione, abbiamo avuto modo di analizzare la cosa e, come dire, i termini di attribuzione dei diritti volumetrici sono attribuiti al comparto e non alla superficie, tant’è che l’operatore non ha facoltà di chiedere a fronte del fatto che adesso possiede una strisciolina di superficie in più, non ha facoltà di chiedere diritti volumetrici ulteriori, come sarebbe nell’interpretazione, assolutamente possibile, che fosse la superficie territoriale, la superficie fondiaria a sviluppare volume. Quindi per questo abbiamo assunto la monetizzazione, in questo caso l’abbiamo fatto riaggiornandola con una nuova perizia, questo naturalmente anche a beneficio delle casse comunali. Grazie.

Presidente

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Grazie Assessore. E’ iscritto a parlare il Consigliere Merisi, ne ha facoltà.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Solo una doverosa precisazione, ennesima devo dire, in questa sala, in questo consesso. Prima ancora che la ASL si pronunciasse con il parere citato il sottoscritto in qualità di Consigliere allora di Minoranza, fece presente qual era l’effettivo problema sul lato via Setti, quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, una tantum o una semper. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritta a parlare la Consigliera Bonfichi, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Nel merito vorrei scindere i due piani, di fatto la delibera proposta dalla Giunta è tesa a, come giustamente ha detto Zordan e il Consigliere Minuti, a modificare alcuni aspetti della convenzione che erano già stati deliberati. Ora, io mi sono andata a rileggere la documentazione e devo dire che a dispetto di quello che viene detto su questi banchi il Consigliere Comunale, diversamente dal cittadino comune, ha qualche diritto in più, nel senso che il Consigliere Comunale ha libero accesso agli uffici, il personale degli uffici è a disposizione, può consultare a suo piacimento e per tutto il tempo che lo desidera la documentazione depositata presso gli uffici, atti, carte, chiederne copia, quindi di fatto credo che la conoscenza dell’argomento possa anche essere affrontata senza pretendere che tutte le tavole e disegni e quant’altro vengano inviati a casa, ma andandoli a consultare presso gli uffici.

La seconda questione riguarda il fatto che comunque questo argomento è passato in Seconda Commissione, ricordo ai Consiglieri che nella passata Amministrazione io non facevo parte della Seconda Commissione e nulla vieta che quando la questione è arrivata all’ordine del giorno del Consiglio Comunale io ne fossi ampiamente documentata e informata, ma non solo per il volume di documentazione. Terzo aspetto, oggi siamo di fronte a una questione profondamente diversa, il Piano è stato adottato, pubblicato, approvato e questo costituisce un’acquisizione di diritti da parte del soggetto attuatore, che non possono essere modificati. Ricordo che in sede di approvazione del Piano e ricordiamo qualche data, 17 marzo 2006, noi abbiamo allora,

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cioè l'Amministrazione che governava, l'Amministrazione Zordan, allora ha approvato, accolto una serie di osservazioni e ne ha rifiutate altre, ne ha respinte altre, fra le osservazioni accolte esisteva l’osservazione dell’ASL e nella stessa seduta e nella stessa sede il Piano è stato approvato, accogliendo integralmente l’osservazione dell’ASL, formata da n. 4 pagine di testi e di una serie di argomentazioni.

Nella fattispecie l’argomentazione, si sapeva già allora, tutti i Consiglieri sapevano già allora, che avrebbe portato a delle modifiche, tant’è che, leggo il testo della delibera del 2006 dove si dice, il Consiglio delibera di approvare il Programma integrato d'intervento proposto dalla ditta Sice srl, Bergamo Verde, di cui alla delibera 104 di adozione, era la prima delibera, quindi si è… quel Consiglio Comunale ha deliberato quel progetto, con le integrazioni convenzionali e normative approvate in sede di esame delle osservazioni pervenute, di altri Enti, Provincia e ASL e da privati. Per cui quelle osservazioni se andavano ad apportare delle modifiche al Piano che si era visto fino allora, è chiaro che il Consiglio le ha accolte, da subito, quel Consiglio Comunale con i voti contrari nostri, in questo caso, allora, e quindi il Consiglio Comunale in cui sedeva anche il Consigliere Mancini, approvando le osservazioni, ha approvato anche le conseguenti modifiche che quelle osservazioni portavano.

Ora, credo che e tra l’altro nel dibattito consiliare queste cose sono emerse, diverso sarebbe stato il percorso se si fossero approvate le osservazioni allora, se quella Maggioranza avesse approvato le osservazioni, si fosse presa un mese di tempo, avendo la possibilità e la facoltà, cosa che noi avevamo chiesto in Minoranza di approvare il Piano, perché sarebbe stato modificato dalle osservazioni dell’ASL.

Questo credo che per chiarezza della questione io volevo sottolineare.

Nel merito la delibera di oggi vorrei riportarla all’alveo reale, che è quello dello spostamento della roggia e che è quello della cessione- compensazione, che è un atto dovuto nei confronti dei soggetti attuatori, che è sia nell’interesse dell’Ente che nell’interesse dei soggetti, anzi direi, nell’interesse dell’Ente in via prioritaria, perché se fosse esclusivo interesse dei soggetti attuatori probabilmente il dibattito si sarebbe svolto in un modo diverso.

Quindi io credo che, insomma, sia pretestuoso accusarci di fare, di voler fare i palazzinari, perché questo progetto non è stato da noi deliberato, ma è stato deliberato da un’altra Amministrazione, a noi oggi il compito esclusivo di applicare il Piano approvato e guarda caso, per fortuna nostra, ma per fortuna anche della città, il Piano approvato nel 2006, dal 2006 ad oggi ha visto anche, nell’applicazione della delibera di quel Consiglio Comunale, ha visto ad oggi delle modifiche sono

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sostanzialmente migliorative, sia dell’assetto planivolumetrico, che migliorative anche degli interessi del Comune e della cittadinanza. Poi l’applicazione delle prescrizioni ASL, nel momento in cui erano state accolte, era un fatto dovuto, quindi…

Presidente

Ha terminato Consigliera?

Consigliera Bonfichi Sì, grazie.

Presidente

Grazie. Abbiamo iscritti a parlare ancora i Consiglieri Siliprandi e Mancini, ma hanno già fatto i loro due interventi, per cui il terzo non può essere consentito. È iscritto invece a parlare il Consigliere Minuti per il suo secondo intervento...

(interventi in sottofondo)

... ha facoltà di parlare, prego.

(interventi in sottofondo) Consigliere Minuti

Voglio dire, i ragionamenti che ha fatto la Consigliera Bonfichi in un certo senso sono un po'… è come se guardasse con un occhio solo, perché ha sottolineato la questione del Regolamento...

(interventi in sottofondo)

... degli aspetti patrimoniali per la cessione del sedime della roggia e non ha considerato che la seconda parte della delibera riguarda la modifica del Piano attuativo e la discussione riguarda se questa modifica doveva essere preventivamente approvata o se invece il Consiglio deve prenderne atto. Ma il ragionamento l’abbiamo fatto prima, a mio avviso, la Giunta si lava eccessivamente le mani, su questa cosa qui poteva avere il coraggio di scrivere che approva queste modifiche, atteso, riconoscendo che non dovevano essere approvate preventivamente e che quindi esse non comportano, questa non comporta la ripubblicazione del… avrei adottato questa formula.

Capisco che a volte sposare le questioni di diritto con le questioni di politica è un po' complesso, ma bisogna anche fare uno sforzo, se si vuole che il clima anche consiliare sia più sereno e che magari le votazioni escano senza gli strascichi che spesso e volentieri ci sono e che non sono produttivi per la comunità.

(32)

Io ho detto, con molta credo chiarezza, che l’interpretazione che è sempre stata data del comma 12 di quell’articolo del Testo Coordinato dell’edilizia lombarda è sempre e costante, è stata di far soggiacere alla riapprovazione le modifiche in aumento, ma mai quelle in diminuzione.

Quindi il mio parere...

(interventi in sottofondo)

... anche se è opinabile la cosa, a mio parere quindi i due ordini del giorno dei Consiglieri Mancini e Riganti sarebbero, sotto questo profilo, non dico pretestuosi, ma una forzatura e andrebbero oltre questa interpretazione, che è una interpretazione costante. Avrei quindi con molta tranquillità respinto i due ordini del giorno e votato la proposta della Giunta. Adesso mi trovo di fronte a un atteggiamento di tale rigidità e di, sono veramente meravigliato e quindi dico, ognuno fa...

(interventi in sottofondo) ... cosa c’è?

(interventi in sottofondo)

... quel che mi piace lo dico io, quel che piace a me...

(interventi in sottofondo)

... tu dici quel che piace a te e se hai da intervenire intervieni chiedendo la parola, va bene?

(interventi in sottofondo)

Detto questo, non siamo alla dichiarazione di voto, faro la dichiarazione di voto, quando la Giunta insisterà sulla sua posizione il mio comportamento sarà di conseguenza.

Presidente

Grazie Consigliere Minuti. Consigliere Mancini, dicevo prima, quando lei era fuori aula, alla Consigliera Siliprandi, che avete già fatto i vostri due interventi, per cui...

(intervento fuori microfono)

... lo può fare in dichiarazione di voto, Consigliere...

(intervento fuori microfono)

... eh, ma il dibattito ha i suoi tempi e il suo numero di interventi.

(interventi in sottofondo)

E’ iscritto a parlare il Consigliere Mangano, ne ha facoltà.

Consigliere Mancano

Grazie. E allora, il dibattito mi ha indotto a prendere la parola, pensavo che l’argomento potesse essere risolto in maniera più lineare, mentre vedo che ci sono delle grandi difficoltà e condivido col Consigliere Minuti la rigidità di questa Giunta e di questa Maggioranza, dove penso che il Sindaco nel dire che poteva non portarla in Consiglio Comunale per la votazione, mentre nello stesso tempo sento dal Segretario trattasi

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