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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 7 Maggio 2009 Apertura di seduta Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 7 Maggio 2009 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Iniziamo i lavori del Consiglio Comunale di oggi 7 maggio 2009. Procediamo con l’appello nominale a cura del Segretario, a termini di Regolamento. Prego Sig. Segretario.

Segretario Generale – Dott. Carbonara – Appello nominale Presidente

Sono quindi presenti 14 Consiglieri Comunali, assenti i Consiglieri Bussini, D'Auria, Gusmini Emanuele, Pirola, Scarpellino, Zordan. Il Consiglio è legalmente costituito alle ore 17.41. Prima di procedere con l’ordine del giorno dobbiamo ricordare il già Consigliere Giancarlo Prada che è purtroppo deceduto. La parola al Sindaco per un breve ricordo e poi faremo un minuto di silenzio. Prego Sig. Sindaco.

Sindaco

Credo che tutti voi abbiate conosciuto Giancarlo, è stato un compagno di viaggio che credo tutti ricordiamo affettuosamente. Ieri ci ha lasciato Giancarlo Prada, la terribile malattia che lo ha sottratto alla sua famiglia ha una crudeltà in più, quella di essersi portata via un po' per un volta, insieme con le forze, la capacità di riconoscere, la capacità di ricordare.

Aver tolto i ricordo a Giancarlo, come a qualunque persona che vorrebbe vivere dignitosamente la sua tarda maturità, è un’offesa che rende ancora più doverosa la nostra memoria. Giancarlo Prada è stato in questo Consiglio Comunale per due legislature, per due mandati e non vi è giunto né anonimo, né sconosciuto. Chiunque si sia interessato della Città e della cosa pubblica negli scorsi decenni, lo ha trovato sulla sua strada, perché ha fondato il Circolo Matteotti di cui è stato l’anima, una sua creatura di cui andava orgoglioso, anche perché il Circolo fu lo strumento per portare in una Treviglio sempre un po' sonnacchiosa, personaggi di spicco su grandi temi culturali ed economici, perché è stato per anni Segretario della Sezione trevigliese del Partito Socialista Italiano. Perché, Consigliere Comunale, ha esercitato con l’impegno, l’attenzione e l’umiltà che lo hanno sempre contraddistinto, un incarico specifico: la delega all’Anagrafe, allo Stato Civile, all’Economato e al

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Servizio Cimiteriale, seguendo a suo tempo anche l’ampliamento del cimitero.

Sapevamo che le sue condizioni di salute stavano peggiorando e per questo a maggior ragione lo abbiamo ricordato con affetto e riconoscenza l’autunno scorso all’inaugurazione del nuovo centro cottura. La mensa era stato un altro dei progetti che aveva seguito.

Diciamo addio con queste parole a una cara persona, a un uomo politico e ad un amministratore a cui ci siamo sentiti vicini e con il quale abbiamo collaborato, nel rispetto e nella stima. Un abbraccio nel dolore alla sua famiglia e ai suoi compagni di anni di vita politica.

Presidente

Lo ricordiamo con un minuto di silenzio. Vi invito ad alzarvi.

RACCOGLIMENTO Grazie.

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Punto n. 1)

SURROGA CONSIGLIERE COMUNALE DIMISSIONARIO, SIG.

NICANDRO MANCINI - Presidente

Procediamo quindi con il punto n. 1 all’ordine del giorno avente a oggetto: Surroga Consigliere Comunale dimissionario, Sig. Nicandro Mancini. Con lettera di dimissioni protocollata il 28.04.2009 del seguente e letterale tenore:

Con la presente il sottoscritto Nicandro Mancini comunica che per motivi strettamente personali a far data da oggi rassegna le proprie dimissioni da Consigliere Comunale, come in oggetto indicato. Nell’occasione per mezzo del Presidente del Consiglio, a cui la presente è diretta per competenza, porge un cordiale e caloroso saluto a tutti i Consiglieri, Assessori in carica, con l’augurio di buon lavoro.

Si è appunto dimesso il Consigliere Mancini. La lettera di dimissioni è stata immediatamente assunta al Protocollo come da T.U.

sull’ordinamento degli enti locali e procediamo quindi alla surroga del Consigliere dimissionario col primo candidato nella lista di Forza Italia per ordine di preferenze che è appunto il Consigliere Gusmini Ferruccio Andrea. Quindi poniamo in votazione la delibera in oggetto. Procediamo con voto palese con sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione. 15 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto, il Consiglio approva all’unanimità.

Pongo in votazione anche l’immediata esecutività della delibera testé assunta. Procediamo con votazione sempre con forma palese e sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione.

15 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto. Il Consiglio approva all’unanimità.

Invito il Consigliere Gusmini a prendere posto nel banco dei Consiglieri e gli auguro naturalmente buon lavoro per l’attività che svolgerà in seno a questo Consiglio Comunale. La parola al Sindaco.

Sindaco

Mi unisco all’augurio di buon lavoro del Presidente, do un caloroso benvenuto al Consigliere Gusmini Ferruccio, sicuramente la sua collaborazione sarà utile ed efficace per questo Consiglio Comunale.

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Grazie per la collaborazione e l’impegno che sicuramente fornirà per questo compito.

Presidente

Prego Consigliere.

Consigliere Gusmini

Sono emozionato perché alcuni di voi non lo sanno, ma io sono entrato qua nel ‘64. Sono uscito nell’89 e adesso rientro, obtorto collo, perché desideravo non entrare, ma Mancini ha insistito e mi ha detto devi sostituirmi. Sono qua e cercherò di collaborare con le Minoranze prima e con la Maggioranza dopo, se mi sarà concesso. Faccio tanti auguri di buon lavoro a me stesso e a tutti voi. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto la parola il Consigliere Zordan, ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

La vita procede, abbiamo salutato uno che parte e salutiamo adesso e auguriamo uno che rientra dopo tanti anni, come ha ricordato adesso Ferruccio. Un rapporto di amicizia e di stima mi lega a Ferruccio, perché io sono entrato nell’impegno amministrativo e politico proprio per la spinta sua e quindi anche se poi le strade non sono sempre coincise, ne Ferruccio? Però dicevo un rapporto di stima, di fiducia e di amicizia, volevo proprio dirlo e l’augurio che faccio anch'io naturalmente dico buon lavoro a te che sei tornato in questo Consiglio Comunale, che sia anche occasione di impegno e di stimolo e anche di equilibrio e di buon senso nel dibattito e nei rapporti tra Maggioranza e Opposizione.

Sindaco

È il caso di ricordare che è stato Sindaco della Città e quindi è il rientro di un uomo politico che ha avuto un ruolo.

Presidente

Consigliere Brambilla ha chiesto la parola, prego.

Consigliere Brambilla

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Sì, anche per me c'è un doveroso saluto all’amico Ferruccio. Lo ricordo come Sindaco e mi piace ricordarlo come inventore ed esecutore del Centro Civico e dei giardini di via Battisti e questa secondo me è una cosa molto importante. Mi dispiace soltanto che mi toglie il primato dell’età, perché è nato due mesi prima di me, però la consolazione è che lui è il più vecchio della Minoranza e io sono il più vecchio della Maggioranza. Ovviamente il discorso della collaborazione è pacifico nella misura in cui ci sono le possibilità per farlo. Grazie.

Presidente

Prego Consigliere Gusmini.

Consigliere Gusmini

Ho saputo qui che è morto Giancarlo Prada, volevo ricordare che era mio compagno di scuola e che con lui abbiamo fatto tante cose assieme per la nostra Treviglio. Sono molto dispiaciuto di questo fatto anche se sono convinto che purtroppo ha sofferto troppo, perché sappiamo tutti come era giunto in questi giorni. Volevo salutare lui come Consigliere e salutare la sua famiglia proprio da questi banchi. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Il Consigliere Merisi ha chiesto la parola, prego.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Anche da parte mia un saluto accorato a Giancarlo Prada con cui ho avuto modo di collaborare in più di un’occasione, sia per la mensa che per i servizi cimiteriali. Un cordiale saluto a Nicandro Mancini e un cordialissimo ben tornato a Ferruccio Gusmini, a nome mio personale e del gruppo che rappresento. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Scarpellino, prego.

Consigliere Scarpellino

Ancora in ritardo e di questo mi scuso personalmente con il Consiglio, in particolar modo con il neo-entrato Gusmini, al quale ovviamente faccio gli auguri a nome della Lista che rappresento, un augurio di buon lavoro e prendo atto con piacere che sicuramente apporterà quel pizzico di saggezza e di esperienza che a questo Consiglio in talune

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sedute farebbe sicuramente molto comodo. Io purtroppo sono arrivato in ritardo, non è mia abitudine in queste occasioni, ma sono stato chiamato da dei cittadini che lamentavano un problema e quindi purtroppo ho fatto tardi e di questo mi scuso ancora con il Consiglio.

Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Esaurita la trattazione dell’ordine del giorno, dichiaro chiusa la seduta del Consiglio Comunale che verrà poi riconvocato a domicilio. Inizieremo invece alle 18 il Consiglio Comunale aperto sul tema dell’ambiente, per cui vi invito a prendere posto nell’aula UPIM. Arrivederci.

°°°

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale aperto sul tema dell’ambiente del 7 maggio 2009

Presidente

Buona sera. Iniziamo i lavori di questo Consiglio Comunale del 7 maggio 2009, Consiglio Comunale aperto sul tema dell’ambiente.

Procediamo come da Regolamento con l’appello nominale da parte del Villaggio dei Giovi a cui do la parola. Prego.

Vice Segretario - Dott. Nocera

Buona sera a tutti, grazie Presidente. Allora procediamo con l’appello nominale.

Presidente

Grazie. Sono presenti quindi 17 Consiglieri Comunali, assenti il Consigliere Pirola, Gusmini Emanuele, Bussini e D'Auria, è raggiunto quindi il prescritto numero legale e la seduta è legalmente valida alle ore 18.26. Procediamo quindi col punto unico all’ordine del giorno e do la parola al Sindaco per l’introduzione e poi all’Assessore l’illustrazione.

Procederemo in questi termini, interverrà il Sindaco, l’Assessore e poi i tecnici esperti dell’Assessorato, dopodiché raccoglieremo le richieste di intervento da parte dei Consiglieri e del pubblico e procederemo al dibattito. Mi raccomando per la presentazione di stare nei termini ragionevoli di un’ora, un’ora e mezza, in modo da poter avere spazio per il dibattito. Prima di procedere ha chiesto la parola la Consigliera Siliprandi per una comunicazione in merito allo svolgimento della seduta. Prego.

Consigliera Siliprandi

Grazie. Devo leggere un comunicato.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, comunicano la loro indisponibilità a partecipare alla discussione nell’ambito di questo Consiglio Comunale aperto che ha come oggetto la presentazione del rapporto sullo stato d’ambiente 2008. Contestano comunque la validità e correttezza di questo rapporto, inidoneo a conseguire effettivi risultati a favore della cittadinanza e del territorio di Treviglio, potendosi individuare nello stesso solo astratte ed a volte inesatte affermazioni pseudo-scientifiche,

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all’evidenza finalizzate a compiacere l’attuale Maggioranza, mediante forzature ed omissioni. Meglio sarebbe invece intervenire concretamente da subito con azioni idonee ad eliminare almeno una delle purtroppo note fonti di inquinamento del territorio, senza perdersi in inutili e improduttive dissertazioni, ma tant’è. A questa Maggioranza evidentemente importa più l’apparire che il fare.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, di contro, confermano la propria disponibilità a partecipare, a contribuire laddove vi siano auspicabili momenti di concrete proposizioni, di immediati interventi atti a migliorare l’ambiente, non potendosi tollerare oltre uno status quo allarmante e pericoloso per la salute dei trevigliesi.

Firmato da: Guido D'Auria, Giorgio Zordan, Eugenio Manenti, Enzo Riganti, Basilio Mangano, Ferruccio Gusmini, Patrizia Siliprandi.

Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Vuole produrlo che lo alleghiamo al verbale?

Consigliera Siliprandi Certamente.

Presidente

La parola al Sindaco. Per il pubblico presente che desidera poi intervenire, può iscriversi su apposito modulo fin d’ora. Prego Sig.

Sindaco.

Sindaco

Buona sera a tutti. Per noi è un momento importante, abbiamo redatto questo rapporto sullo stato dell’ambiente, secondo il metodo indicato dall’Agenzia europea dell’ambiente. Costituisce una novità molto importante per il nostro territorio, indica tutte le criticità rispetto alle quali occorre fare i conti in ogni intervento che si va ad effettuare sul territorio. Ci consente un monitoraggio continuo, l’auspicio è che questo monitoraggio continui nel tempo e che sempre venga tenuto in considerazione per appunto gli interventi nel nostro ambiente sul nostro territorio.

Si tratta di un rapporto sullo stato dell’ambiente che le Amministrazioni serie predispongono per avviare il processo di Agenda 21. Noi vogliamo avviarlo e vogliamo avviarlo con la serietà che ci contraddistingue.

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Quindi ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla stesura e all’elaborazione di questo documento, a partire dai Tecnici dell’Ufficio Ambiente, Severo, Monica, l’Ing. Zambotti ed Eugenio Cherubini.

Ringrazio l’Assessore e ringrazio gli esperti che hanno contribuito a redarre questo documento. La serata di stasera, con le modalità di svolgimento che ha appena illustrato il Presidente, è stata decisa dalla Conferenza dei Capigruppo, sia per quanto riguarda la data, sia per quanto riguarda i tempi. Vuole essere una presentazione, sappiamo, di un documento corposo alla cittadinanza, con il Consiglio Comunale che è la massima espressione della cittadinanza presente. Presentazione significa disponibilità ad illustrare alcuni contenuti, non tutti, perché poi le occasioni per approfondirli tutti non mancheranno, quindi una presentazione è l’opportunità perché anche i cittadini possano fare delle domande per approfondire i contenuti di questo impegnativo lavoro.

Quindi avendo indetto la Conferenza dei Capigruppo, Presidente il qui presente Presidente Pignatelli, questa assemblea, apriamo sicuramente la discussione, apriamo sicuramente la presentazione ai cittadini, ci auguriamo di poter in futuro riaprire anche in seno al Consiglio Comunale, quindi con un dibattito più serrato e più tecnico se vogliamo, o più amministrativo, ma stasera procederemo e sarà l’Assessore ad illustrare il punti salienti di questo documento e con le modalità appena espresse i cittadini avranno l’occasione di avere conoscenza e di partecipare all’approfondimento dei temi che stasera andiamo ad illustrare. Ringrazio tutti e auguro a tutti buon lavoro.

Presidente

Grazie Sig. Sindaco. Assessore Tura Le do la parola per l’illustrazione.

Prego.

Assessore Tura

Grazie. Due parole solo per chiarire che questo rapporto è stato redatto da un gruppo di lavoro costituito da professionisti esterni, selezionati dall’Ufficio Ambiente mediante appunto una selezione pubblica. Però anche se è stato fatto appunto da quattro professionisti esterni e coordinati dal Dott. Lussignoli e poi a seguire l’Arch. Giovanna Michielin, il Dott. Paolo Salviati e la Dr.ssa Silvia Rozzoni, occorre comunque riconoscere che questo lavoro ha comportato anche parecchia fatica e parecchio impegno anche per i dipendenti comunali, perché ovviamente è stato necessario predisporre moltissima documentazione e dare ogni supporto per la parte poi anche di coordinamento e per la parte di chiarimento che era comunque necessaria. Per cui indubbiamente a tutti loro va un caloroso

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ringraziamento ed in particolare all’Ufficio Ambiente che è quello che è stato più coinvolto in questo lavoro.

Per quanto riguarda il gruppo di professionisti esterni, come dicevo prima, sono stati selezionati dall’Ufficio Ambiente e si tratta comunque di un gruppo, come potete vedere, di persone giovani, ma molto motivati e molto preparati. La qualità del lavoro che hanno prodotto ha dimostrato quanto sia conveniente investire sui giovani, perché sono capaci di grandi entusiasmo e l’entusiasmo può portare veramente molta ricchezza. Sotto l’aspetto economico preciso che questo lavoro è stato comunque finanziato per due terzi grazie a un contributo della Provincia di Bergamo. Ma non essendo possibile questa sera presentare tutti i contenuti del rapporto perché veramente come avete potuto vedere è veramente un lavoro molto corposo, abbiamo pensato di selezionare un po' gli argomenti e abbiamo pensato di escludere o perlomeno di toccare soltanto brevemente, quegli argomenti che per quanto importanti sono stati magari già trattati recentemente dal Consiglio Comunale. Mi riferisco per esempio alla zonizzazione acustica, oppure che saranno oggetto proprio per la loro importanza di un successivo approfondimento. Per esempio la materia delle risorse idriche verrà ampiamente trattata in una mostra che si terrà proprio qui nella sala UPIM dal 6 al 21 giugno e qui avremo modo di fare un approfondimento ulteriore su quelle che sono tutte le tematiche che riguardano le risorse idriche, sia le risorse della nostra falda, sia i corsi d’acqua superficiali, gli interventi per la tutela, la qualità e così via.

Per quanto riguarda invece le risorse energetiche, grazie a un contributo della CA.RI.PLO, verranno organizzati prossimamente altri incontri pubblici e verrà anche realizzato un opuscolo informativo, per cui appunto questi argomenti verranno brevemente toccati oppure no stasera, altrimenti la presentazione diventerebbe veramente troppo lunga.

Due parole per quanto riguarda lo stato dell’ambiente che viene presentato stasera. Io non entro nel merito di considerazioni di carattere valutativo. Si tratta comunque di un quadro fatto di luci ed ombre, ma direi che l’aspetto più positivo che questo rapporto presenta, è proprio il rapporto in sé. Il rapporto in sé per tre motivi, il primo è che se è stato possibile realizzare un lavoro così corposo, così analitico, è perché comunque c’era una grossa mole di dati a disposizione. Dati che in parte erano stati raccolti anche negli anni precedenti, ma dati che sono stati ulteriormente arricchiti, consolidati grazie alla convenzione che abbiamo stipulato due anni fa con l’ARPA e grazie anche alle convenzioni che abbiamo stipulato con la Protezione Civile e con

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l’Istituto Tecnico Industriale, che hanno fatto un lavoro molto prezioso e di cui li ringrazio.

Un altro motivo è che con il rapporto sullo stato dell’ambiente si può avviare concretamente il processo di Agenda 21 come diceva il Sindaco e si può quindi impostare un piano d’azione concreto, con obiettivi misurabili e verificabili e questo ci consentirà anche di avviare il processo per ottenere la registrazione EMAS del Comune, obiettivo che è molto più ambizioso di quelli che generalmente vengono inclusi in altri processi di Agenda 21.

L’ultimo motivo è quello che è un po' anche contenuto nella presentazione fatta dal Sindaco all'inizio del rapporto. Questo rapporto è un punto di partenza, ma è un punto di partenza importante, perché in qualche modo obbligherà tutti, anche negli anni futuri, a fare riferimento ai dati che qui sono descritti e quindi a decidere le proprie linee d’azione, le proprie politiche sulla base di questi dati, in modo tale che poi occorrerà verificare se veramente siamo andati verso un miglioramento della situazione, o invece siamo andati verso uno sviluppo che però di fatto comporta un peggioramento della qualità della nostra vita. Grazie di tutto. Scusate, io sono sempre poco esperta in azioni di presentazione, direi che la parola va al Dott. Lussignoli che è il Coordinatore del gruppo. Io non sono proprio così brava a fare queste azioni di coordinamento e di presentazione, sono una neofita, ma anche proprio come temperamento non sono proprio il mio pane, ma come dicevo prima, Coordinatore del gruppo di lavoro è il Dott. Francesco Lussignoli, che inizierà a inquadrare l’argomento, a seguire poi ci sarà l’Arch. Giovanna Michielin e poi credo il Dott. Salviati e la Dr.ssa Rozzoni.

Un’ultima precisazione, credo che lo spazio che ciascuno di loro prenderà non sarà uniforme, ma questo perché abbiamo dovuto fare questa selezione sugli argomenti, per cui magari alcuni parleranno di più e alcuni parleranno di meno. Non per questo hanno contribuito in maniera diversa, oppure hanno toccato argomenti più o meno importanti, è perché abbiamo deciso di darci questi criteri di selezione.

Grazie.

Presidente

Grazie. Dott. Lussignoli quindi iniziamo con Lei. Prego.

Dott. Lussignoli

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Buona sera a tutti. Due parole iniziali per contestualizzare il lavoro che abbiamo svolto in quest’ultimo anno. Innanzitutto qualcosa per spiegare qual è la finalità di un rapporto sullo stato dell’ambiente.

La finalità tipica di un rapporto di questo tipo è quella di fornire degli strumenti per supportare sia la governance, sia i cittadini nel portare avanti e nel sostenere quelle che sono le attività che possono veicolare verso quello che viene definito lo sviluppo sostenibile. Ora, senza entrare poi in una definizione specifica del termine perché ne sono state fornite parecchie, quello che mi premeva sottolineare in questa premessa è che cosa intendiamo in questo rapporto, che cosa abbiamo inteso per sostenibilità. La sostenibilità è secondo noi la capacità di una comunità di coniugare sul proprio territorio quelle che sono le tre dimensioni considerate fondamentali dello sviluppo ambientale, dello sviluppo economico e dello sviluppo sociale. Si è passati da un’analisi separata di questi tre aspetti, alla consapevolezza che questi tre aspetti, se si vuole veramente realizzare uno sviluppo sostenibile, devono essere analizzati contemporaneamente in modo sistemico e devono essere analizzate le relazioni che esistono fra questi tre aspetti e quindi appunto ogni intervento di programmazione, di pianificazione che vuole portare avanti uno sviluppo sostenibile, deve tenere conto delle reciproche interrelazioni che esistono tra queste tre componenti.

Proprio per questo la struttura del rapporto è stata divisa e organizzata in tre macro-tematiche, una macro-tematica che riguarda la qualità della vita, in cui vi è un capitolo sulla struttura urbana... questa è la prima slide che ci siamo giocati, passiamo alla seconda. Dicevo che il rapporto è stato organizzato in tre macro-aree, una macro-area che riguarda la qualità della vita, con i capitoli che riguardano la struttura urbana, la dinamica dello sviluppo della popolazione e la mobilità e il traffico, una parte che riguarda brevemente la qualità dello sviluppo economico, nell’inquadramento delle attività economiche e dell’agricoltura e la terza parte, un po' più corposa, perché si tratta di un rapporto sullo stato dell’ambiente, riguarda appunto la qualità delle matrici ambientali.

Le matrici ambientali e i componenti che abbiamo analizzato sono quelli che normalmente vengono analizzati in un rapporto sullo stato dell’ambiente, con qualche aggiunta particolare. L’area, il suolo e sottosuolo, l’acqua, i rifiuti, l’inquinamento acustico e l’inquinamento elettromagnetico e il monitoraggio del gas radon. Un capitolo speciale sui rischi, una parte relativa all’energia e poi si conclude con la biodiversità.

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La metodologia che abbiamo seguito sostanzialmente si sviluppa attraverso un’analisi mediante indicatori e serie storiche, cioè abbiamo puntato soprattutto alla ricostruzione dei trend storici di riferimento. Per noi importante più che analizzare il dato magari parziale dell’ultima campagna, andare veramente a ricostruire e soprattutto tenere aggiornato negli anni, quella che è proprio l’analisi dei trend, perché questo ci fa capire effettivamente se stiamo migliorando o peggiorando rispetto magari a un periodo di un decennio precedente.

Un'altra cosa caratteristica è stata questa analisi che noi abbiamo sviluppato in ambiente GIS, mediante una tecnica definita mixcel, che è una tecnica particolare che prevede sostanzialmente un’analisi di quelli che sono gli elementi sia puntuali che per esempio areali, che lineari del territorio, che vengono rapportati a un valore di densità che viene rappresentato su singola cella e questo ci permette poi di rappresentare indicatori come per esempio indici di criticità e indicatori complessi sul territorio comunale. In questo caso abbiamo adottato, oltre alle normali carte che vengono di solito rappresentate nei rapporti sullo stato dell’ambiente, abbiamo adottato una delle tecniche che ci permettono di suddividere il territorio in celle di 100 metri per 100 metri e quindi rappresentare oltre tremila celle sul territorio comunale e quindi rappresentare il dato con una specificità e una caratteristica molto legata al territorio.

Da ultimo abbiamo riportato alla fine del rapporto una parte sintetica che riassume tutti gli indicatori, questi indicatori sono divisi appunto per i diversi capitoli e riportano il riferimento al modello SIR, cioè determinante pressione stato impatto, risposta dell’Unione Europea, quindi questo ci dice sostanzialmente se l’indicatore ci sta dando un’informazione relativamente a una pressione o per esempio a una risposta dell’Amministrazione. Io naturalmente vi ho riportato in tabella lo stato attuale, cioè il valore dell’indicatore e poi una valutazione sintetica mediante le faccine, in modo da rendere immediatamente comprensibile anche quella che è la positività o la criticità evidenziata.

Per noi, ecco, è importante soprattutto che questo rapporto, soprattutto nell’ultima parte, cioè quella degli indicatori, che restituiscono proprio l’analisi sintetica, venga tenuto aggiornato nel tempo, in modo da poter vedere effettivamente se vi è stato un miglioramento o un peggioramento.

Detto questo, la nostra presentazione oggi sarà un po' articolata, perché ciascuno parlerà di quello che ha prodotto e sviluppato nel rapporto, quindi io passerei la parola all’arch. Michielin, che spiegherà la parte relativa alla struttura urbana.

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Arch. Michielin

Noi abbiamo ritenuto, all’interno di un rapporto sullo stato dell’ambiente, di dedicare un capitolo, per quanto magari non così importante come altri, alla struttura urbana, pensando che capire come si è sviluppato il territorio aiuti in qualche modo a inquadrare e a capire alcuni degli elementi dello stato dell’ambiente.

Per analizzare la struttura urbana abbiamo in alcuni casi fatto riferimento a degli studi che sono stati condotti ad altri livelli, dalla Provincia piuttosto che dall’Osservatorio dell’INU, in altri casi abbiamo fatto delle elaborazioni specifiche sulla base dei dati che avevamo a disposizione e quindi in particolar modo dell’aerofotogrammetrico.

Il primo degli argomenti che risultano significativi e di cui avete sicuramente sentito molto parlare, perché se ne parla molto in questo periodo, è quello del consumo di suolo; per quanto riguarda il consumo di suolo non avevamo dati specifici relativi al territorio di Treviglio, quindi serie storiche di un certo livello in grado di darci qualche indicazione significativa, abbiamo pensato quindi da una parte di utilizzare queste immagini che vedete nella diapositiva, che fanno vedere in rosso l’urbanizzato, come si è evoluto l’urbanizzato negli ultimi cent’anni e sono tratti da alcuni studi della Provincia, e poi abbiamo fatto riferimento a quello che è uno studio, per quanto discusso, dell’Osservatorio INU Legambiente del Politecnico di Milano, che analizza per tutto il territorio lombardo l’evoluzione del consumo di suolo.

Treviglio ricade per quanto riguarda la riduzione della copertura di suolo agricolo, cioè quanto l’urbanizzato, piuttosto che l’area naturale, ha eroso al territorio agricolo, in una classe che viene classificata fra il 3 e il 5%, non è una delle classi più alte, non è neanche la classe più bassa, è una classe intermedia. È invece in classe abbastanza elevata, scusate, io non vi ho detto che i dati sono dal ’99 al 2004, quindi negli ultimi cinque anni precedenti insomma, è invece in classe molto elevata per quanto riguarda la riduzione della copertura di suolo naturale, cioè quanto si è perso negli ultimi anni, in realtà dal ’99 al 2004, sulla base dei dati che erano disponibili, di territorio naturale, quindi di quelle che sono le fasce boscate, piuttosto che le aree di vegetazione naturale intorno ai canali per quanto riguarda i territori di pianura e la classe è fra il 10 e il 30%.

L’analisi dell’uso del suolo, quindi di quanto da aerofotogrammetria di oggi, cioè quella che abbiamo disponibile, di come ha utilizzato il territorio, ci dice, sono dati in questo caso dell’Arpa, che abbiamo anche confrontato con l’aerofotogrammetria fatta recentemente e risultano

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coerenti insomma, ci dice che il 72% della superficie comunale è agricola, il 25% è di area artificiale, quindi di area urbanizzata piuttosto che di area di escavazione e il 3% è destinato ad area naturale, corpi idrici. Abbiamo calcolato un indicatore, che poi è stato utilizzato come indicatore di sintesi, che è quello del rapporto fra la superficie naturale e la superficie totale del territorio comunale e ci dice che oggi Treviglio ha un 1,9%, cioè meno del 2% del suo territorio destinato a superficie naturale.

Altri indicatori importanti per quanto riguarda l’uso del suolo, la struttura urbana, sono quelli della superficie urbana pro capite, abbiamo sempre utilizzato i dati dell’Arpa, del rapporto di Regione Lombardia 2007, perché ci permettevano di fare dei confronti con gli altri Comuni vicini, quindi di capire rispetto a classi di altri Comuni qual è lo stato di Treviglio; ci dicono che Treviglio ha 288 metri quadrati di superficie urbana per ogni abitante, che vuol dire che rispetto a Bergamo per esempio, ogni abitante consuma più territorio, mentre ne consuma di meno rispetto alla media provinciale, che si attesta ai 298 e rispetto all’Ambito 21, che è l’ambito di riferimento del Piano provinciale e quindi dei Comuni contermini rispetto a Treviglio, che si attesta ai 367, quindi un valore notevolmente maggiore.

L’immagine che vedete a fianco, la prima in alto sulla sinistra, rappresenta invece l’intensità d’uso del territorio, che è il rovescio della medaglia, se prima io calcolo quanto ogni abitante usa come suolo, con l’intensità d’uso vedo, a parità di suolo urbanizzato, quanta popolazione ospito, si vede, qui è ancora più evidente come Bergamo sia ovviamente il territorio con densità maggiore e Treviglio si attesti subito in seconda classe. La superficie urbanizzata è quindi il 22% del territorio, sempre da dati INU, e anche in questo caso Treviglio si attesta in una classe non elevatissima rispetto ad alcuni Comuni limitrofi, soprattutto rispetto ai Comuni magari della prima cintura bergamasca, che hanno una superficie permeabilizzata molto più alta, una percentuale di superficie comunale molto più alta rispetto a quella di Treviglio.

Un’altra elaborazione che abbiamo fatto, in questo caso solo per il Comune di Treviglio, perché avevamo dati solo per quello, è quella legato al grado di impermeabilizzazione; cercherò di spiegarla bene perché è un po' complessa, nel senso, se prima noi riuscivamo a valutare con dati diffusi sul territorio qual è il totale della superficie urbanizzata piuttosto che impermeabilizzata del Comune, in questo caso abbiamo cercato di valutare dentro la singola porzione di territorio quanta di questa superficie risulta urbanizzata, cioè non permeabile. Lo scopo di questa elaborazione è capire il grado di impermeabilizzazione,

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l’impermeabilizzazione è importante perché incide negativamente sulla possibilità di ricarica della falda, ovviamente se io asfalto tutto il Comune, paradossalmente, non avrò più possibilità di ricarica della falda, riduce l’evaporazione ovviamente, aumenta il deflusso superficiale, cioè io avrò, nel momento in cui piove molto, dei problemi di gestione del reticolo idrico, irriguo insomma.

Questa elaborazione è stata fatta su celle, facendo una serie di analisi dei dati, quindi abbiamo cercato di valutare solo quello che non è suolo in qualche modo permeabile, cioè sono stati eliminati i giardini, da tutto quello che è il suolo urbanizzato sono stati eliminati tutti i giardini per esempio, che permettono la permeabilità e si vede quindi la distribuzione nelle singole celle delle aree a maggior classe di urbanizzazione. La carta evidenzia ovviamente la localizzazione dei nuclei abitati, dove vediamo le concentrazioni di blu scuro e in particolare alcune aree del centro storico che risultano fortemente impermeabilizzate e le aree produttive, dove ho grandi coperture di capannoni e quindi ho un grado di impermeabilizzazione abbastanza elevato, evidenzia anche la tendenza insediativa lungo la conurbazione lineare di alcune direttrici, si vedono proprio le viabilità che entrano e che escono rispetto a Treviglio e anche la presenza diffusa di piccole aree di impermeabilizzazione su tutto il territorio.

Questa, come vedremo nella diapositiva successiva, è una delle questioni importanti dal punto di vista della struttura urbana per Treviglio; prima di passare alla diapositiva successiva volevo però soffermarmi un attimo sulla suddivisione in classe, valutando quante aree, cioè quante celle sono nelle singole classi, dando un’altissima impermeabilizzazione con classi dove per ogni cella più dell’80% risulta impermeabilizzata, quindi ho quasi un’impermeabilizzazione totale, alta è dal 50 all’80, medio-alta dal 25 al 50 e media dal dieci… no, scusate, medio alta, dal 25 al 50 media, dal 10 al 15 bassa, dallo zero al 10 è nulla, è zero ovviamente; vediamo che in realtà più del 50% del territorio comunale ha una impermeabilizzazione che si attesta attorno al medio, medio-bassa, quindi ci sono solo alcune aree dove ho un’impermeabilizzazione molto elevata.

Questa è una diapositiva un po' difficile, perché sono calcoli un po' complessi, vi ho detto prima che uno dei temi secondo me più rilevanti è quello, anche per il territorio di Treviglio dal punto di vista della struttura urbana ovviamente, è quello della distribuzione dei nuclei urbanizzati, abbiamo cercato quindi di individuare alcuni indicatori, coi quali però non abbiamo potuto fare confronti perché sono pochi i piani ancora che li calcolano, c’è qualche sperimentazione nel Ptcp di Cremona, ma non

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ci sono molte possibilità di confronto, abbiamo cercato di individuare alcuni indicatori relativi alla morfologia urbana.

Il primo indicatore è quello della morfologia perimetrale, cioè valuta la presenza di edificazioni compatte, quindi di nuclei urbani compatti, che quindi a parità di suoli urbanizzati generano una minore, dei centri, minore interferenza col suolo agricolo che ho intorno e conseguentemente minori costi economici ed ambientali. Il valore ottimale in questo caso sarebbe uno, cioè il quadrato che voi vedete in mezzo arancione, intorno abbiamo cercato di rappresentare quanto esce invece la morfologia perimetrale calcolata per i vari nuclei di Treviglio, Castel Cerreto che è molto compatto è un rettangolone, ha una morfologia perimetrale molto prossima all’uno, Treviglio ovviamente, perché è il capoluogo, è l’aggregato più grande, ha una morfologia perimetrale che si attesta attorno a 2,05, comunque un dato che rispetto alla letteratura che abbiamo trovato è abbastanza normale per capoluoghi di questa densità, mentre risulta un po' più complesso e un po' più critico forse per Treviglio, quello della morfologia distributiva, cioè la valutazione di quanto i nuclei di piccola dimensione, puntiformi, sono presenti sul territorio. Ovviamente la presenza di tanti nuclei comporta la necessità di avere notevole viabilità, costi di trasporto, la difficoltà di servire tutti i cittadini, perché se ho una forte polverizzazione sul territorio non posso avere per esempio i parchi pubblici vicini, una serie di costi ambientali e anche di qualità della vita che sono di un certo tipo.

Gli istogrammi, cioè i quadratoni vi presentano il valore calcolato per Treviglio, per Castel Cerreto e Geromina, per l’urbanizzato puntiforme e per i puntiforme e gli agricoli, cioè gli insediamenti agricoli sparsi sul territorio. Questo risulta significativo nel momento in cui lo confrontiamo con i dati che abbiamo di distribuzione della popolazione sul territorio, se l’indice di Treviglio è dello 0,72, a Treviglio io in realtà ho l’89% della popolazione, il valore puntiforme invece ci dice che il 23%, cioè che l’indice di morfologia distributiva è dello 0,23, il valore di riferimento è sempre uno, e io in realtà nell’urbanizzato puntiforme e negli agricoli ho un 5% della popolazione, quindi un peso di suolo consumato notevole, per l’urbanizzato puntiforme e per gli insediamenti agricoli, che in realtà ospita una popolazione molto più bassa.

Un indicatore abbastanza simile è quello della struttura insediativa, che valuta la presenza di configurazioni accentrate, diffuse, che sono anche in questo caso …?... di frammentazione di suolo agricolo, eccetera.

Calcolando senza gli insediamenti agricoli, per Treviglio risulta che io ho per ogni ettaro di territorio 0,06 insediamenti, abbiamo cercato di rappresentarlo calcolando invece anche gli insediamenti agricoli, per

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ogni ettaro di territorio abbiamo 0,3 insediamenti, quindi una densità abbastanza significativa.

Questa è un’elaborazione che abbiamo cercato di fare invece sulla distribuzione delle abitazioni e sulle classi di età di abitazioni, i dati in questo caso sono i dati del censimento Istat, perché sono gli unici dati che danno la distribuzione delle abitazioni inareali, cioè in elementi spaziali, quindi ci dicono dove sono le varie abitazioni per età, piuttosto che per abitazioni vuote, si vede che, non so se si vedono abbastanza bene, comunque le quattro immaginine di Treviglio, una di seguito all’altra, danno l’età delle abitazioni, la prima si vede in marrone il centro storico, cioè le aree dove sono concentrati gli edifici più vecchi, e poi via via abbiamo cercato di scaglionare in prima del ’45, dopo il ’45 e dopo gli anni ’60, si vede che piano pianino il territorio si è sviluppato, prima in maniera concentrica, poi sempre più allargandosi e nell’ultima, dopo gli anni ’60, distribuendosi molto intorno alle cerchie di Treviglio, distribuendosi molto. Per quanto riguarda invece le abitazioni vuote, il 7% del totale delle abitazioni censite risulta vuoto al censimento Istat del 2001 e non sono solo concentrate nel centro, sono anche presenti in tutta la cerchia di Treviglio, ovviamente da dati disponibili.

Un altro dei temi che abbiamo cercato di affrontare abbastanza approfonditamente, anche su sollecitazione degli uffici, è quello delle aree verdi. Per quanto riguarda le aree verdi di Treviglio, quindi le aree pubbliche verdi o comunque le aree a servizi, noi vediamo che abbiamo una dotazione di aree esistenti pari a 13,9 metri quadri-abitante, io passerei subito a quella dopo e dopo torno indietro, che significa… qui abbiamo i confronti rispetto ad altre realtà territoriali, significa che Treviglio per esempio ha una dotazione migliore rispetto a quella di Bergamo, di Como, di Varese, di Lecco, una dotazione peggiore rispetto a quella di Lodi, di Milano, di Brescia, di Mantova, piuttosto che di Sondrio, Pavia e Cremona, comunque insomma ha una dotazione che rispetto per esempio ai valori di legge, che pure… delle vecchie leggi, che pure sono poco significativi insomma, è abbastanza in equilibrio.

Invece per quanto riguarda il rapporto fra il verde urbano e la superficie comunale, abbiamo un valore che si attesta, che è molto basso, ovviamente Milano ha un valore molto alto perché ha quasi tutto superficie urbana, quindi avrà molti più parchi, il valore basso di Treviglio è legato anche al fatto che il 72%, come abbiamo visto prima, di territorio, è territorio agricolo, quindi una prevalenza di ambiti agricoli sulla superficie urbanizzata e forse anche al fatto che non esistono aree verdi di grosse dimensioni, se non l’Oasi del Roccolo in qualche modo.

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Tornando alla dotazione complessiva, abbiamo le aree di verde pubblico attrezzato sono pari a 6,9 metri quadri-abitante, quindi dei 13 metri quadri-abitante iniziali 6,9 sono di aree verde pubblico attrezzato, di aree speciali, cioè di aree… magari il verde pubblico delle scuole, il verde delle scuole interno alle scuole, abbiamo il 2,3%, e invece… 6,19 metri quadri-abitante, scusate, mentre di verde di arredo abbiamo neanche un metro quadro-abitante.

L’emergenza verde del Comune è ovviamente l’Oasi del Roccolo, perché per dimensione e qualità è l’elemento verde più importante a Treviglio, e poi, insomma, volevamo anche far notare la presenza di quelli di cui noi abbiamo parlato, parchi agricoli, che sono il parco del Roccolo e il parco del Cerreto e adesso, poi ne parlerà meglio Silvia, del Plis che è stato istituito. La dotazione di verde resistente è aumentata rispetto al 2004, almeno i dati pubblicati sul Bilancio sociale del 2004 davano una dotazione di 9,63 metri quadri-abitante, i dati che noi abbiamo calcolato sono di 13,9 metri quadri-abitante, quindi dovrebbe essere incrementata la dotazione di verde disponibile.

Questa l’abbiamo già vista…

Per valutare il verde, soprattutto i giardini pubblici, abbiamo cercato innanzitutto di capire qual è l’entità, la tipologia di questi giardini, abbiamo fatto riferimento alla classificazione UTET, che distingue i giardini in relazione alla loro dimensione, la dimensione di un giardino in letteratura di solito viene considerata come incidente sul grado di influenza, cioè sul raggio di influenza di questo giardino, quanto la popolazione; più un parco è grande più la popolazione è disposta a muoversi per raggiungerlo, più un parco è piccolo, più io preferisco averlo sotto casa piuttosto che fare dieci minuti di macchina, se devo andare in un parchetto. Quindi abbiamo giardini di isolati, giardini di quartiere, giardini di zona, che cominciano ad avere un raggio d’influenza di 800 metri e vanno dai due ai sette ettari, parchi urbani, parchi periferici ancora più grandi. A Treviglio abbiamo sei giardini di quartiere, 25 giardini di isolato, quindi piccolini, a servizio proprio solo dell’isolato; manca, in questo caso non abbiamo considerato il parco del Cerreto, perché è fuori, perché ha una storia particolare, manca un vero e proprio parco urbano, di una certa dimensione.

Abbiamo cercato di valutare, con un indicatore, l’accessibilità degli spazi verdi, quindi abbiamo considerato quei raggi d’influenza che ci diceva la classificazione UTET, quindi la classificazione dei giardini in relazione alla tipologia, quanto la popolazione può essere disposta a muoversi per raggiungerle e abbiamo visto che il 47% della popolazione ha accessibilità, quindi sta dentro il raggio d’influenza di un giardino d’isolato, mentre per quanto riguarda i giardini di quartiere i valori

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salgono fino al 55%. In generale sul territorio comunale il 75% della popolazione, ovviamente sempre dai dati disponibili, quindi da Istat, ha accessibilità a un giardino pubblico; c’è invece un 25% che non ha accessibilità in termini di fruibilità in qualche modo concreta, senza prendere l’auto, piuttosto che senza spostarsi oltre il raggio d’influenza.

Quindi un quarto della popolazione residente non ha accesso ad alcun tipo di giardino e questo forse può costituire un elemento di riflessione.

Per quanto riguarda la qualità dei giardini, abbiamo utilizzato sempre dei riferimenti che abbiamo trovato in letteratura, quindi abbiamo utilizzato un indicatore che valuta un mix di requisiti, quindi siamo andati a vedere giardino per giardino quelli che sono presenti sul territorio e per ciascuno abbiamo dato dei punteggi legati a questo indicatore, che valuta la funzionalità, cioè quanto è funzionale rispetto sia alla funzione del giardino, sia rispetto alla possibilità di accogliere altre funzioni, magari eventi, piuttosto che quelle cose che rendono migliore la qualità della vita insomma, dentro un parco pubblico, la qualità estetica, quindi quanto è bello, quanto le piante sono rigogliose, cioè quanto c’è vegetazione; ecco, la sicurezza, se ho per esempio gli accessi pedonali protetti, se riesco, se ho l’illuminazione, se ho una recinzione che permette alle mamme di stare tranquille, in qualche modo, qual è la qualità e il livello dei servizi e dell’arredo presente e se ci sono dei fattori di pressione vicino, per esempio se io ho un elettrodotto vicino o una strada molto trafficata, perché magari ho un bellissimo giardino, ma di fianco ci passa l’autostrada, piuttosto che, e quindi la mia qualità del giardino…

(cambio cassetta)

… questi punteggi, non scenderei molto, la cosa che però notavamo è che il valore massimo teorico dell’indicatore è quattro, i giardini di Treviglio il più alto si attesta a un valore 1,64, quindi forse anche in questo caso, pur essendo una buona manutenzione, qualche cosa si potrebbe fare. Queste sono solo le immagini di alcuni giardini col punteggio maggiore, il giardino col punteggio maggiore è il giardino di via Beato Angelico, quindi quello di fronte, perché è ampio, perché ha molta vegetazione, perché ha molta dotazione, perché è protetto, i giardini peggiori li vedete nelle foto sotto, magari sono ancora non attrezzati o sono da attrezzare e in qualche modo vegetazione, oppure sono molto piccoli.

All’interno della struttura urbana, passiamo a un altro tema, abbiamo cercato di capire e di valutare quelli che sono gli elementi di connettività ecologica, anche legati alla rete ecologica che vedremo dopo.

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Per quanto riguarda gli elementi di connettività ecologica, cioè quegli elementi che permettono la biodiversità in qualche modo, abbiamo valutato, vedete nelle immaginette, sempre con la tecnica mixcel, la densità di alcuni elementi che di solito sono considerati importanti, il reticolo irriguo, la vegetazione ripariale, quindi la vegetazione naturale, che a Treviglio è praticamente solo vegetazione ripariale, la densità di siepi e filari e poi l’ultima è la densità degli alberi puntuali, qui abbiamo utilizzato i dati dell’aerofotogrammetrico, la densità degli alberi puntuali l’abbiamo calcolata ma è quella meno significativa, quindi tutto quel verde che vedete in realtà è il meno significativo rispetto agli altri elementi. Abbiamo una presenza diffusa di corsi d’acqua, questo si vede, perché la prima è tutta azzurrina, a cui non corrisponde però un’altrettanta diffusa presenza di elementi vegetazionali, sia di vegetazione di ripariale, che abbiamo quasi esclusivamente intorno alla Vailata, piuttosto che, adesso cerco di ricordarmi i nomi, dalla roggia Mulini, così almeno la chiama il CTR e la roggia di Sopra e quella sopra ancora che è la, non me la ricordo più…

(interventi in sottofondo)

… va be’, comunque li vedete dove corrono gli elementi di vegetazione ripariale, che è un elemento molto importante, e poi una densità di filari abbastanza diffusa in qualche modo sul territorio, però l’indice di densità agro-forestale, che misura praticamente la lunghezza dei filari su ettaro, non raggiunge ancora l’obiettivo minimo fissato dal Ptcp, che è di 30 metri su ettaro a Treviglio, che pure non è un dato malvagio, nel senso che ci sono Comuni che hanno dati più bassi, però si attesta attorno ai 23,1 metri su ettaro, quindi uno sforzo ancora da fare per raggiungere l’obiettivo del Ptcp, che è ovviamente un obiettivo provinciale, ma insomma, se ogni Comune lo raggiunge, ci si arriva prima ecco.

Per quanto riguarda la rete ecologica, la rete ecologica è definita come, in qualche modo, quel sistema di aree di vegetazione, cioè di aree di naturalità che risulta connesso, è più un progetto che una cosa che realmente esiste, nel senso che ormai la Regione, le Province, tutti cercano di mettere in campo dei modelli e dei sistemi per riuscire a reincrementare la biodiversità, a reincrementare la connettività ecologica, a ristabilire dei punti di contatto fra le aree marginali di naturalità che rimangono sul territorio, ovviamente ad ampia scala.

Il Comune di Treviglio, per quanto riguarda la rete ecologica provinciale del Ptcp vigente, è interessato da alcuni corridoi importanti della rete provinciale; gli elementi più importanti, a parte le aree di biodiversità più forti, gli altri elementi più importanti Treviglio li ha tutti, è interessato da un nodo provinciale di primo livello che è in parte l’area del Plis, è interessato da alcuni corridoi di primo livello che sono le aree dove poi, sempre in relazione ai progetti infrastrutturali sovralocali, dovrebbero

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essere interessati da viabilità piuttosto che dalla Tav di un certo peso, quindi nei cali anche la Provincia stessa dice, qui occorre concentrare degli interventi di mitigazione, piuttosto che ridefinizione delle connettività ecologiche ed è interessato al nodo provinciale di secondo livello. Questo risulta importante soprattutto nell’approcciarsi a queste infrastrutture e ai progetti che il Comune vorrà portare avanti sul proprio territorio.

La Provincia adesso ha fatto uno studio preliminare per la rete ecologica, che ci permette di approfondire un po' meglio sul territorio di Treviglio queste indicazioni, che sono un po' complesse da capire, in realtà in questo studio ha cercato innanzitutto di valutare con degli indicatori quello che è lo stato non solo di Treviglio ma di un ambito più vasto ovviamente, per quanto riguarda la presenza di habitat, piuttosto che la connettività, cioè quelli che sono gli elementi di connettività ecologica importanti e poi ha cercato di definire quelli che sono i corridoi a una scala più di dettaglio che possono essere e che dovrebbero essere potenziati.

Di questo studio noi vorremmo anzitutto comunicare alcune cose, calcolano alcuni elementi abbastanza complessi, quindi non li spiegherei molto, però per esempio per quanto riguarda la connettività, cioè la presenza di quegli elementi che vedevamo prima di connettività ecologica, lo studio ci dice che rispetto ad altre aree della Provincia l’ambito che interessa anche il Comune di Treviglio ha un indice di connettività basso, quindi è necessario potenziare e ampliare la trama boscata, la trama dei filari, la trama delle siepi, localizzata sul reticolo idrografico minore in particolare.

Per quanto riguarda l’indice di circuitazione, cioè la possibilità per gli animaletti, detta in parole molto semplici, di muoversi senza rifare sempre gli stessi percorsi, quindi di avere possibilità di scelta nel movimento, anche in questo caso abbiamo un basso indice e quindi anche in questo caso la Provincia indica la necessità di incrementare gli elementi di connettività.

La capacità portante valuta invece in relazione alla presenza di funzioni umane quanto il territorio destinato a queste funzioni umane è in grado di sopportarle e siamo abbastanza in equilibrio, quindi loro dicono, questo è sufficiente per il mantenimento delle funzioni che abbiamo già insediate, senza per forza impattare nuovo territorio, ed è ovviamente un altro indicatore quello invece dell’habitat naturale, che abbiamo già visto più volte a varie scale, è sempre basso. Quindi il Comune di Treviglio si trova in linea con i Comuni limitrofi, che sono caratterizzati dagli stessi legnami, che in qualche modo… insediative, piuttosto che anche dell’attività agricola, però è necessario un aumento di questi elementi di connettività dell’habitat naturale.

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Per quanto riguarda quindi Treviglio, la cosa che volevamo far notare è il grafo della connettività, io spero che si veda nella carta sotto, quella con la grande campitura gialla, la grande campitura gialla sono gli ambiti agricoli, invece gli elementi in arancione sono quelli che la Provincia individua come grafo della connettività, cioè gli elementi di connettività ecologica forti del territorio. Sono quindi la roggia Vailata, la roggia Mulini, la roggia Visconti e la roggia di Sopra e intorno a questi loro propongono di sviluppare maggiormente gli elementi di naturalità.

L’ultimo punto, sempre per quanto riguarda la struttura urbana, noi abbiamo cercato di valutare, anche perché questo l’avevamo fatto prima, perché lo studio è uscito a dicembre mi sembra, a novembre- dicembre, quello della Provincia, abbiamo cercato di stimare un indice di naturalità per tutto il territorio, valutando la presenza degli elementi di connettività, attraverso fattori di incremento del grado di naturalità, quindi i fontanili, le aree a più alta densità di filari, le aree a più alta densità di reticolo idrografico, la presenza del Plis e fattori invece di decremento del grado di naturalità. Quando io ho una densità del reticolo stradale molto elevata, avrò sicuramente una naturalità minore e con minor possibilità di sviluppo, quando io ho gli scarichi in corpo idrico superficiale, avrò un impatto sul reticolo che magari è denso, ma che sicuramente non ha la stessa qualità che posso avere da altre parti, la densità degli elettrodotti, che è un fattore di decremento della…

abbiamo valutato come fattore di decremento della naturalità, una serie di elementi che cercavano di capire sul territorio qual era il grado di naturalità del territorio.

La carta quindi ha le celle più verdi quando il grado di naturalità è maggiore, meno verdi quando ne ha minore, quindi questa elaborazione evidenzia la mancanza di chiari ed estesi elementi ad elevata naturalità, quindi di aree di una certa densità che possono essere definite pozzi di naturalità, la maggiore presenza di naturalità nella parte ovest del territorio, come già riconosciuto dalla Provincia, in realtà come già riconosciuto anche nel Plis, nella pianificazione comunale col Plis.

Quindi alcuni elementi di erosione di naturalità, intorno ad alcuni elementi che sono importanti sul territorio, come l’Oasi del Roccolo, e la funzione di connessione svolta in particolare dalla roggia Vailata.

Questa è, in sintesi, abbiamo ovviamente eliminato alcune parti, come abbiamo cercato di rappresentare il territorio per quanto riguarda la struttura urbana. Nella presentazione abbiamo pensato di cambiare un po' l’indice, quindi di attaccarci la biodiversità per dare continuità e chiudere questo argomento, quindi io passerei la parola a Silvia Rozzoni.

Dott. Rozzoni Silvia

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Okay. Per quanto riguarda la biodiversità abbiamo analizzato la componente vegetazionale e la componente faunistica presenti sul territorio di Treviglio, iniziamo quindi con la vegetazione. Per quanto riguarda la vegetazione, in questa diapositiva è presente questa mappa, questa mappa è una mappa dell’abbondanza delle specie floristiche, che diciamo è stata tratta dalla carta floristica della Provincia di Bergamo, la carta floristica è stata redatta suddividendo il territorio della Provincia di Bergamo in quadranti di lato circa 11 km per 11 km e andando a contare fisicamente tutte le specie rilevate all’interno di ogni quadrante, che poi è il numero che vedete sulla mappa.

Per quanto riguarda il territorio di Treviglio, come si può vedere, diciamo è compreso tra tre quadranti, tre-quattro quadranti, una cosa più o meno così, è evidente come nella parte orientale del territorio il numero di specie floristiche sia notevolmente inferiore rispetto alla parte ad ovest e questo si collega un po' a quanto ha appena detto l’arch.

Michielin sulla naturalità, l’indice di naturalità presente all’interno del territorio, quindi è maggiore nella porzione ovest ed è inferiore nella porzione est. Se notiamo anche i valori dei territori limitrofi al Comune, si può vedere come il valore massimo delle specie floristiche rilevate all’interno del territorio, che è poi circa di 620 unità, non si discosta di molto rispetto a quello rilevato nei Comuni che costituiscono insieme a una parte del territorio di Treviglio il Plis, che diciamo è intorno alle 680 unità.

In questa slide invece sono presenti un po' il tipo di vegetazione riscontrato e rilevato all’interno del territorio, abbiamo pensato di dividere diciamo le specie tra specie autoctone, cioè specie effettivamente originarie del nostro territorio, dalle specie invece esotiche, cioè importate per vie diverse. Tra le specie autoctone diciamo che possiamo trovare soprattutto il faggio, la farnea, l’olmo, il pioppo, che sono un po' tutte quelle specie che hanno costituito in epoca preromana, romana, comunque in epoca antica, quella foresta planiziale che costituiva un po' tutta la pianura padana.

Per quanto riguarda invece la componente faunistica ci siamo scontrati un po' con un problema, cioè all’interno del Comune di Treviglio non sono disponibili dei censimenti recenti delle specie faunistiche, quindi abbiamo pensato di, diciamo, agire con un duplice approccio, innanzitutto per quanto riguarda gli uccelli e i mammiferi abbiamo introdotto il concetto di idoneità ambientale, che cos’è l’idoneità ambientale? È quella capacità del territorio di fornire le condizioni necessarie ad una specie perché questa specie possa insediarsi in questo territorio. I dati sugli uccelli e sui mammiferi sono stati tratti da

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un rapporto del 2008 della Regione Lombardia, un rapporto sull’abbondanza, sullo stato di conservazione e sulla distribuzione degli uccelli e dei mammiferi all’interno della Regione.

Per quanto riguarda invece gli anfibi e i rettili, abbiamo tratto i dati da un censimento fatto nel ’95 e pubblicato su un volume edito anche dal Comune di Treviglio, che è la <Natura fuori porta> di Antignati e altri autori.

I risultati sono stati un po' quelli che vedete in questa tabella, per quanto riguarda gli anfibi sono state censite sei specie, per i rettili sei specie, per i mammiferi 21 e per gli uccelli 48, questo sempre ricordando che i mammiferi e gli uccelli non sono stati realmente censiti, ma sono il numero di specie che potenzialmente potrebbe essere presente nel territorio.

Abbiamo poi confrontato l’elenco di queste specie con le liste rosse internazionali e nazionali, che sono quelle liste che includono le specie a rischio di estinzione, e poi con gli allegati della Direttiva Habitat e della Direttiva Uccelli, che includono quelle specie che necessitano di particolari forme di conservazione e come si può vedere tra gli anfibi abbiamo derivato tre specie a rischio, tra i mammiferi diciamo sette specie potenzialmente a rischio e tra gli uccelli circa nove specie.

Il Comune di Treviglio ha già adottato alcune piccole forme di tutela della biodiversità, diciamo che con la costituzione del Plis si è proprio posto un po' questo obiettivo, il Plis come sappiamo punta molto sulla presenza dei due parchi un po' più estesi all’interno del nostro territorio, il parco del Roccolo e il parco del Cerreto; i due parchi hanno due vocazioni comunque differenti e questo è stato stabilito dal Ptcp della Provincia, il parco del Roccolo in particolare ha un contesto di elevato valore naturalistico e paesistico, mentre il parco del Cerreto è un’area agricola con finalità di protezione e di conservazione.

Per quanto riguarda il parco del Roccolo, gli elementi sicuramente più rilevanti sono il fontanile con tutto l’ecosistema che lo costituisce, un ecosistema importantissimo e l’oasi naturalistica che è gestita dagli alpini e che comunque presenta anche questa una grande varietà floristica e poi conseguentemente anche di fauna.

Per il parco del Cerreto invece si possono trovare delle popolazioni di lepri comuni, di conigli, delle specie di stringiformi, delle specie di rapaci e anche la nidificazione della quaglia nelle colture cerealicole, questo ha fatto sì che il parco del Cerreto fosse inserito tra le zone di ripopolamento e di cattura del Piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo.

Dott. Lussignoli

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Allora, due parole adesso sulla mobilità e il traffico, anche per introdurre il capitolo sulla qualità dell’aria, che verrà dopo. Dunque, noi come dotazione di strade abbiamo stimato da aerofotogrammetria che il Comune di Treviglio dispone di circa 240 km, suddivisi in viabilità extraurbana di livello provinciale e statale pari a 21 km, viabilità extraurbana di connessione comunale 34 km circa, viabilità urbana, comprensiva delle Ztl, circa 106 km, e viabilità vicinale pari a 78 km., per una percentuale di circa 4,12% della superficie comunale che risulta destinata a strade, con una dotazione di strade che è di 5,77 km su 1.000 abitanti residenti.

Se noi andiamo a calcolare l’indice di densità infrastrutturale si nota come Treviglio abbia un valore molto elevato, pari a 5.104 metri per kmq, il che significa che Treviglio è effettivamente un nodo ad accessibilità molto elevata, con tutti i risvolti che questo comporta, anche in termini di frammentazione del territorio e in termini ambientali.

Come si vede dalla cartografia elaborata qui sotto mediante la tecnica mixcel, si evidenziano delle aree a maggiore densità lineare di strade, le quali sono ubicate principalmente nel centro storico e lungo alcune zone della seconda circonvallazione; questo però non ci dà un’informazione, in realtà ci da un’informazione soltanto della densità lineare, ma non di effettivamente della pressione, della criticità che le strade comportano sulla vivibilità poi delle persone. Per valutare questo aspetto abbiamo rielaborato un indice, denominato indice di criticità di strade, che è un indice che prende la densità di strade vista precedentemente, sostanzialmente le strade vengono pesate in funzione del grado di traffico e quindi sostanzialmente del disturbo e anche dell’esposizione che possono determinare alla popolazione, vengono intersecate moltiplicandole per i valori della distribuzione della densità di popolazione per cella; in questo modo si ottengono sostanzialmente delle classi di questo indice di criticità che ci dice dove la popolazione… vi è il maggior numero, diciamo, la maggiore densità di popolazione che risulta esposta al traffico.

Come si vede, mentre prima avevamo una densità maggiore nel centro storico, qui la situazione critica si sposta ed è evidente la presenza delle celle rosse soprattutto lungo la zona della seconda circonvallazione e anche intorno, nella parte iniziale della viabilità provinciale verso nord. Queste quindi sono le zone dove vi è una maggiore esposizione della popolazione ai problemi legati al traffico, che non solo sono problemi legati alla qualità dell’aria, ma anche per esempio al rumore.

Qui una mappa un po' per una sorta di provocazione, abbiamo provato a calcolare quella che è lunghezza delle auto equivalenti, cioè abbiamo

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rapportato tutti i veicoli immatricolati, secondo dei pesi, a una lunghezza diciamo di un’automobile ed è come se avessimo rappresentato in questo modo le auto disposte in coda, in fila una intorno all’altra, da questa mappa si vede che sostanzialmente innanzitutto la lunghezza delle auto equivalenti in coda è circa 96 km, cioè è un indice, è come se tutte le auto improvvisamente si mettessero sulla strada e occuperebbero circa il 59% della rete stradale comunale, naturalmente considerata a senso unico, questo per darci un’indicazione di quanto effettivamente le automobili occupino dello spazio vitale anche nella nostra vita quotidiana.

Abbiamo ricostruito i dati anche relativi all’incidentalità, non è una cosa facile, perché l’Istat non mette a disposizione il dato a livello comunale, però per noi ha fatto gentilmente un’eccezione e si vede che dal 2000 al 2007 a Treviglio c’è stata una media di 154 incidenti per anno, con quattro morti e 214 feriti. Naturalmente questo ci dice un po' poco, per fare dei confronti e quindi abbiamo costruito degli indici, che sono indici di mortalità stradale, cioè il numero dei decessi in un anno ogni 100 incidenti, l’indice di lesività stradale il numero di feriti in un anno ogni 100 incidenti, e l’indice di pericolosità che è il numero di morti in un anno in relazione alle persone coinvolte quindi negli incidenti, naturalmente riferiti a 100 unità.

I valori di ogni singolo anno sono riportati lì sotto, il confronto è possibile solo per il 2007, per i valori provinciali e i valori regionali e si evidenzia per quest’anno una forte criticità soprattutto dell’indice di mortalità e dell’indice di pericolosità per Treviglio, con valori che effettivamente nel 2007 sono stati molto critici, anche perché si è registrato un incidente che ha coinvolto un numero molto elevato di persone; l’indice di lesività invece risulta in linea con i restanti valori.

Due parole sulla rete ciclabile comunale, il Comune dispone, secondo le nostre stime, in base ai dati forniti dagli uffici comunali, di circa 39 km di piste ciclabili, anche queste vanno distinte, cioè 13,1 km sono le strade esistenti in sede propria, cioè le vere piste ciclabili, gli altri 25,7 km sono piste ciclabili presenti su viabilità locale di connessione e fra le frazioni, ad uso promiscuo. Quindi sono previsti altri 28,5 km di piste per arrivare a un totale che a regime arriverà a circa 67,3 km.

Per fare un confronto abbiamo dovuto utilizzare i dati Istat dell’Osservatorio delle città, che sono riferiti a un valore di densità di piste ciclabili ogni 100 kmq, quindi il valore di Treviglio è stato rapportato al valore di 100 kmq, nonostante Treviglio abbia una superficie di circa 30, 31,54 kmq. Per Treviglio viene fuori un valore di densità pari a 41,4 km ogni 10 kmq, il che è una dotazione che è maggiore di alcuni Comuni capoluogo, quali Como, Lecco, Varese, Bergamo e Milano; risulta inferiore invece per esempio ai valori anche

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