BIBL.
NAZIONALE CfiNTRALB-FIR£NZ£
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DI VITTORIO EMANUELE
II.^
'
NOSTRO RE
VITTORIO KMANUELE
è il re, e più ilie il re è il gran cilladino che l\a offerto la sua vita alla pairia; enelTofferirgUela ha.dello: o Italia, lu sei-la
madre
mia,come
sei la
madre
del venliseimilionideimieifra-' lelli.V
Austria, T aborrila nemica della fé-licilà di luiti i popoli, è la tua piùfierane- mica o Italia. L'Austriahalegatoconpesan-
ti catene i tuoi piedi, perchè tu non possa
camminare
per la via della liberta; ha le- galole tue braccia perchè tu non impugniil inoscbetio contro di essa. L’Austria ha paura di te, e ti odia, perciò li feceschiava e
come
donna venduta vorrebbe stringerli eternamente fra le spe braccia. L’Austria ti odia, o.Italia; e percuote perciò colbastone del croato i tuoi figliglifapagare jnsoppor-^jyT^hlli
imposizioni, per beverglicosìilsangue^^y^,s.»
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Dio''
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2—
4.
e fargli deboli, e fiacchi, affinchènonabbia»
DO forze da spezzareleloro calene. L’Austria
U
odia^ o Italia, osa iofiamo,etiamo
tan- .10che tu sola,o bella e sventurata Italia, slei il ptDsiero ed il sospirodell’animamia.Ioti toglieròdall amplesso aborrito dell’au- sirìaco prepotente; io spezzerò tutte le tue catene,
armerò
I onnipotente tuo braccio; lidarò la libertà, e rindipendenza
; ti farò oa»
zione fo^le, e felice. Io ti libererò o Italia, e vedral^he aiutalo da Cavour, da Garibal- di,da Ricasoli, da Farini. e da altri ottimi
^italiani noi arriveremoà.>^antare l’Innodel- la.Vittoria e del Riscattosopra lerovinedel tirannico impero austriaco. Sì, deve venire quel giorno, nel quale in tulle le città ita- liane sarà cantato VInno della vittoria e del riscatto; locanteranno aVeneziaeda
Roma;
locanteranno a Napoli ed a Palermo.
io
ne faccio santissimogiuramento sulla t»»mba dimio
padre, per i tormenti edilsanguespar- so dai mille e mille martiridella libertà.Lo' giuro sul capo dei miei figli, per lamiaco- rona, per ilmio
regno, ‘per lamiavita;pei-• chè io son pronto a olTrirtiiosacrifiz'lotutto quanto Iiodi più caro, perchè tu divengali-
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bora, fori»',« felice.
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Chièdie non brami coooscere la vila di questo- liberatore d* Ita- lia? Eccoci pertanto a descrìverla brevc-menle, ‘ .
Il 30 diSettembre1817
CARLO ALBER- TO
diSavoiaCarignaoosisposava 4n Firenze conlatiricoipessaTeresa,fìgliadi quei buoiì principechefuFerdinando III. e dal quale tanto e tanto tralignòilfiglio Leopoldo, ed isuoinepotiFerdinando, e Carlo. Dal
matrimo-
nio di Carlo Alberto con la principessa Te- resa il 14 Marzo1820
nasceva un figlio, cui si dava ilnome
diVITTORIO EMANUE- LE:
quel figlio doveva essereil nostrore,edil liberatore d* Italia.
Quando
ne)1815
le Potenze distrussero Napoleone I. sì radunarono a Vienna, edi- visero rItalia amodo
loro in taóli Stali;e cimandarono
dei principi coll*obbligodiop- primerei popoli perchè non avessero voglia dì pensare alla libertà.Ma
se i popoli pos- sono per unmomento
mostrare di dormire, edì essere tranquilli, viene però il giorno della loro vendetta, e allora fanno tremarei principi,e gl’insegnano chebisogna gover- nare con amore, con giustizia, conlibertà;
— 4— ‘
&OQ.fare itirano?. Per quest» ragione avveo*- nero.in Italia,e fuorilerivoluzionidel1820, del 1830, e 31,del 1847, e del 1859. Ora quando appunto nacque il nostro R^, i po«
poli dì Napoli,dellaSpagna,edelPortogallo,
domandarono
ai loro principilaGostituafone,eja
libertà. I primi canti dieadunqueesso sentì pargoletto intorno la sua culla,furono quelli della iiberlà* Cresceva negli anni e sempre senliva il cantostésso di libertàdie%
iniuonavaoo i popoli della Grecia, e quelli d’Italia. Fatto giovanetto, intese i gemitied
i dolori profondi degl' Italiani, che l'Austria condannava a mille a mille alla mannaia, alla fucilazione, alla forca, alla Carcern nel
‘briodi Spielberg, deiquali ha parlato n luogoSilvio Pellico nelle mie Prigioni^ ed
ì quali rAustria condannava.e puniva per- chè ficnavanola libertà d’Italia.Egliserrava nel profondo delsuo petto qiiei lamenti e queidolori. .
VITTORIO EMANUELE
il 12aprile1842
sposòla principessa Adelaide,laqualegliera cugina perchè figlia di una sorella di Gallo Alberto, e cbémorte gli rapi il 20 geonajo del 1856. Di questo nialrimooioebbe quat-— 5 —
iròfigli, il primodeiqualinacqueil14Mìir-^ zo 1844. 1! suo
nome
èUM
lìKRTO;
òsso sa- rà r erede delia corona paterna^ ;> .Nel
1848
colle cinque gloriose giornale di Milano cominciòlaguerra delTIiaiià gól- TAustria, e lacomandò come
è nolo Carlo Albertosuo genitore,lìgli vi prese partecol suo fratello il Duca di Genova, giovane va- lorossimoed infelice morto nel 1855.,Prese parte a tutti combattimenti,ma
si dipinse come, un eroe alla Croce bianca, a Sé Mas- simo,ed a S. Lucìa.Seguilo i*armistizio tornò a Torino col •
genitore,e col fratello.Kicorainciala laguer- ra nel 1849, nella terribile e spaventevole giórnala del23
marzo
aNovara
tantoCAR- LO ALBERTO
quantoVITTORIO EMANUE- LE
combatteronocome
leuoi finché ebbero speranza di vincere; equando
si accorsero cheilnumero
deitedeschieraiofioiloy eche non vi era speranzadi vittoria,silanciarono- iomezzo
alla mitraglia,edallapioggia dello palle, in cui restarono piùdiun* ora eme:^
zo,cercandodisperalilamorfe;
ma
laProv- videnza li volle salvi; la Provvidenza dio anco io quel giornosi mostrò pietosa»perDigiiizedbyGoogle
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6—
r Italia^ orbandola, è vero, a nuove prove di sacrifiai;
ma
solo per rendere più lumi- noso il suo Irioofo.CARLO ALBERTO
peròvolle allora abbandonareilIrono; 6
VllTO- BIO EMANUELE
accettò In unmomento
tanto solenne, lo scettro, e la corona dallamano
disperaladel padre.E
giurò di ser- bare la costituzione, di vivere per VItalia, di prepararsi alia vendettadiquelladisfatta.'' Il
Re
di Napoli nel 1848 diede e giurò la Costituzione ai popoli e poi gliela tolse , massacrandoinNapolistessoiliberali.PioIX
chiamò il primo gPItaliani a libertà; diede e giurò la costituzioneairomani,epoi gliela tolse, LeopoldoIIdiede e giuròdue volte la Costituzione,poi spergiurocome
gli altri, la ntolse.VITTORIO EMANUELE
il Re galan-tuomo
giurò di conservarla elaconservò;si offri tattoall'Italiaèfa tolto'perritalia.Così fannoigalantuomini, eglionesti.Negli ultimi fO anni i principi tornarono ad opprimere i popoli, e il Nostro Re fece suoi i dolori di ItiUi gl’Italiani, e fu runico dei principidie neiTannopassatofacesselaguerraall’Ausiria;e saognuno
cheessoandavaalla lesta dei soldati;sfidava col suo petto lo palle nemiche, e la
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morte;pereliè è udprincipechenon combatte per ambizione;perchènonèunmillantatore,
come
quello che nel1848
non sapeva- e$scr bravo cheasventolarla bandiera dal palazzoIdilli. Ktili haroo»balluto per larendeozione
d‘ Italia; esso èstatogalantuomo;esso ècol ptipolo, e vuole essere lutto per la sua feli- cita; quindi i popoli non
amano
altro dielui, e odiano tutti gli altri, perchè sono
^pl•^^i^lri, oppressori e nemici dei popoli. li* se i Tpscani, e quelli dell’Emilia vogliono essere governali da luì,e non daaltri,nonè giusto che il loro re sia quello die penòe soffiì con loro; che ha combattutoper loro;
che parlò di loro, e lì difesesempreinnanzi alle Potenze?
E
non è giusto, non è grati- tudine e dolere chenoi siamo uniti a Lui, quando ha tantoamore
per noi? Esso lia altresìbisogno del nostro aiuto per liberare la Venezia che è ancora in potere dell'Au- stria; por assistere gli oppressi dal PapaRe
e da quello di Napoli, h!questo sotto tanto
uomo
avverrà; noidobbiamo
sperarlo. La parola ebraicaEmanuele
initaliano significa Salvatore.Noi siamo superbi di aver perRequesto
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pfoéi questo galantuomo senza esempio (:n qui nella storia dei Be. La sua Famigliare- gna da
800
anni; e io tutta VKuropa non ve ne è uo altra die sia antiracome
quella del nostro Re; e la storia ri dire die tra Iregnanti di questa gloriosa ed eroifM famiglia
non
vi fu mai un despota, un tiranno, un oppressoredel suo popolo. Chi dunque non sarà superbo di dire: ILMIO RF È
VIT-TORIO FMANUFLi:?
* ''
YI¥A
1/ITALIA WIVA^TITTORIO RaiA.TV£LIR.
l’iicnip,Tip.Soliiiiii 1860.
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