LA
MAMFATTIRA
DELLE
KCELLANE
DI
DOCCIA
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DEL
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LA MANIFATTI RA
DELLE
DI DOCCIA
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FIRENZK
TlimKAriAGRAZZINI, GIANNINIt.C.1861
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LA MANIFATTURA
DELLE PORCELLANE
ni
DOCCIA
^ella
storiadellearticeramiche,laToscanaebb«?sempreilvantodiessere stataunadelleprime na- zionia fabbricarequelle celebratestoviglie, cono- sciute
comunemente
colvocabolodiVasi etruschi.I
FulaToscana che,intempipiùrecenti,mercé
' due orahc scultori fiorentini
—
LucadellaRobbiae BenvenutoCetiini—
fornìalle artibelleleprime ope- rediterra invetriataeiprimi smaltifissatisull’oro.Sidirebbedunqueessere quasiatitolo dieredi- tàeperdiritto disuccessione, selaToscana,aigiorni nostri
,possiedelaprimamanifattura di porcellane
,
chesiasortaedabbiaprosperatoinItalia.
' Laporcellana
—
quest’ultimogradodiperfezione dell’arteceramica—
fiorivanellaChinae nelGiap- pone datempoimmemorabile:perocchésiconoscel’esistenzadiquesta stovigliaduemilaanniprimadel-
«
—
reravolfjare,einconseguenzadueoIresecoli pri- rpadiegliEtruschifabbricasseroiloro vasi piùan- tichi.
Si tliceessersifabbricate delleporcellaneanche inEgitto:
ma
lepiccole figure, cuisidàquestonome, nonispettanoallaveraporcellana, nè perlacom-
posizione dellaloropasta
,nè per quelladelleloro vernici
, nè perilmetododifabbricazione.
Nell’anno 1500, iPortoghesi,perlaprimavol- ta,trasportaronoinEuropalestoviglie dellaChina
—
eforsefudaessiche ebberoil
nome
diporcellane—
essendoché questo vocalndo, inlingua portoghese
,
significhiscodellao vasoditerra.
Sebbenequesto splendido e delicatogenere di vasellamifiorisse,
come
sièdetto,nell'AsiaOrien- talefinoda tempi remotissimi,nonostantefu solo nel 1706 che da Boettingervennerosperimentatiiprimi tentativiper fabbricareunyres rosso,avente qualcheanalogiaconlaporcellana chinese.
Un
altrochimico,Tirchenhausen,perfezionòin seguitoquesta pasta, e
md
1710introdusselacom- posizionedellavera imrcellana nella manifatturadi Meissen,pressoDresda.Otto annidopo,ossianel 1718, unoperajo fug- gitoda Meissencomunicòiprocessidiquellamani- fatturaaunaconsimile fabbrica,chealloraerige vasi aVienna,laqualefupoilamadredimoltealtre del- rAlemagnaefors’anco dellamanifattura fiorentina diDoccia.
LaManifatturadiDoccia,fondatanel17.35dal marcheseCarlo Ginori,conta a tutt’oggi centoventi-
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7—
setteannidivita;edècontemporanea dellaMani- fatturaimperialediSèvres.
Ilsuoillustrefondatore uscivada unanobilefa- miglia,dellaqualefudettochelinodallametàdel secolo passatoaveva imparatoaconoscereciòchein- segnavanoitempi,cioècheIosplendore della ric- chezzainoperosa econsumatricedisemedesima non abbagliavapiù;chelegrandezze,puntellate dal pri- vilegio,crollavano;echericchezza egrandezza vera nonsipotevano oramaipiùcercare,senonlàdove letrovaronogliantichicapi delle piùillustri fami- gliefiorentine:nell’agricoltura,nelcommercio,nel- laindustria.
Lafamiglia Ginori,discendente dai signoridiCa- lenzano,avevadato,indiversitempi, alla repubblica fiorentinamagistrati operosi,priori,e ambasciadori.
Ma
inmezzo
aquesta serie, quasinoninterrotta, diuomininotevoliper virtù cittadine,lafiguradel marcheseCarlo viprimeggia sovranamente,siaper vastitàd’intellettonelconcepire,siaperardimento d’animoe per tenacitàdiproposito nelcondurrea fineleideate imprese.Creatosenatore dalgranduca Gian Gastone,oc- cupòleprimecariche dello stato
—
fufattosegreta- rioalleRiformagioni; e per ultimo,governatoredella cittàe portodiLivorno.Se nonchè,lesvariatefaccendepubblichenon tolseroalmarcheseCarlonèiltempo nèil
modo
di provvedere con meravigliosa costanzaai migliora- mentidell’agricoltura—
epiùspecialmente,almag-
gioresvolgimentodelleindustriee delle manifatture delsuo paese.—
8-
Preludendoallagrande impresa del biionilìca- mentodelle
maremme
,compravaibeni dellafattorìa diCecinacilMarchesatodiRiparliellacoll’animodi fondarviunacolonia.Consultavasul
modo
dirisanareilsuolo ilce- lebrematematico veneziano BernardinoZendrini; e siaccingevaarasciugareìpadulidelpianodiBib- bonae dellaCinquantina:adiboscare e coltivar ter- reni,a fabbricarecasamenti, e acbiamarvicolonidal regnodiNapoli, dall’isoladiS.Margherita,daaltri estraneipaesi,nonché da varieparti delgrandu- cato.QuestacoloniadiCecina,nellemire delmar- chese Carlo,nondoveva solamenteessere agricola,
ma
commerciantee manifattrice.Là dovevano essere introdotte parecchiearti; làdoveaessereincoraggiatalanavigazione:làpre- parate spedizioniperlapesca deicoralli.
E
findal-l’anno 1740parecchie feluchesimosseròdilà per andareaquellapesca;e cosiavvenneneiduese- guentianni;Gncbènei1744nepartivauna squadra di17,
come
aconquistare perlaToscanauna nuova industriaeuncommercionuovo.Fattevenire le capre d’Angora,il marchese Carlopensava a introdurrefra noilafabbricazio- ne degli scialli e dei cammellotti uguali a quelli si famosidel serraglio delGran-Signore; tentan- docosì
,unsecolofa
,quell’arditissimaspeculazione cheaigiorninostrihafattotantoonoreaiThernaud eadaltricapidifabbricadioltremonte.
Ma
laimpresache,|)ervastitàdiproporzioni e per|)ros|ierilàdisuccesso,dovevadigranlunga su-DigitizedbyGoogle
—
9—
penaretulle le altre,convaria sorte tentatedaquesto operosissimo patrizio fiorentino, eralo stabilimento d’unamanifatturadiporcellaneinToscana.
Finodall’anno 1738, egli aveva intrapresoa Doccia
—
villadella famiglia, a piccoladistanza da Firenze,nellevicinanzedi Sesto—
parecchie esperienze, pergiungerea fabbricarebuonivasidi pòrcellana,sulfarediquelli cheallora sitraeva- noagranprezzo dallaChina e dalGiappone. Tro- vandosigovernatoreaLivorno, spediasue spese una navenelle Indie orientali (efu la primavol- tachelabandiera toscanasventolò inqueimari)a fineditrasportarne i saggidi quelle terre me- desime che servivanoalla composizione dellepor- cellane chinesi.
^
' Inviatonel1737 aViennaacomplimentarel’im- peratoreFrancesco,vistipendiòun chimico
—
CarloI
Wandhelein
—
eun giardinierebotanico, Alarico Prugher;l’unoperchèvenisse a dirigereilavori della nascente manifattura;l’altroperchè formasseaDoc- ciaevimantenesse unorto botanico.Dopo moltee dispendioseesperienze,finalmente lamanifattura dei Ginori fu in grado di porrein commercioisuoiprimiprodotti.
E
qui èda notarsi, che in luttii paesi,nei qualifurono introdotte estabilitesimilimanifatture
,
esse
,o non ebbero lungadurata,osevissero e pro- sperarono,sifuperilpatrocinio indefessoe perla regalemunificenzadiqueisovrani, chedopoaverle fondate,lefecerolavorare per proprio conto.
Air incontro,lamanifatturadiDocciasisostenni^
costantementeevennea
mano
amano
ampliandosi,
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—
peroperasoltantodiquella stessafamiglia
,cheave-
vaia eretta
—
cnon ebbedalgovernodellaToscana altrosussidinoincoraggiamento,senon cbelapre- rogativadiesserel’unicafabbricadiquestogenere nellostato—
senza peròchefosseesclusalaconcor- renzadelleporcellane edialtrestoviglieprovenienti difuori.Questaprerogativa, accordatatemporaneamente, venneacessareconl’anno1812.
.Mancatoaiviventinel 1757il marchese Carlo («inori,ildiluifiglioe successore senatoreLorenzo ingrandìgliedifizieleollìcine
,aumentò i comodi relativi allavacro,almiscuglioe allapreparazione delle terree dellepaste,ediedealfabbricato quella formaesteriorediarchitettura,chetuttoraconserva.
Seguitandoegliimetodiciprocessimedesimi difabbricazionelasciatidalpadre,eimpiegando
ma-
Uìrialioraesteri,ora toscani,fececostruire statue
,
vasiedaltrioggettidiporcellana;delle più ampie dimensioni; ecre.sciutogradatamenteil
numero
degli operajefacilitatiimezzidellalavorazione,perven- nea supplirenonsoloallaconsumazioneinterna,
ma
benancheall’esportazione neilimitrofi stati italiani.
Finoall’anno1805lamanifatturadiDocciasi era servitaunicamentedellefornacirettangolari,per cuocerelesue porcellane.
Nel 1805,inaumentoallefornaci rettangolari areverbero,giàesistenti, vifucostruito unforno cilindricoverticale,
come
quelliche erano stabiliti inFrancia, nellaManifatturadiSévres enellefab- brichedimajolicadiWedgvood
.inInghilterra.Digilizi-,:yCoogle
Il
Daqueltempoinpoi,lamanifatturadiDoccia nonsolovenne ^nsibilmente migliorando isuoila- vori,siaperla maggior lucentezza delle vernici
,
siaperlavivacitàe ricchezza dei colori adoperati;
ma
benprestopotè eseguiree porreincommercio,
contemporaneamenteaiprodotti finidiporcellana
,
anche moltealtrespeciedistoviglieinferioriedi
ma-
jolichecomuni, perusospecialmente della classemeno
agiatae piùnumerosadellapopolazione.Sìimportanti e svariati miglioramenti,introdotti nella fabbrica delle porcellane dalSenatoreLorenzo
,
furono continuatiedaccresciuti daldì luifiglioe suc- cessore,ilmarcheseCarlo Leopoldo.
Non erano nuovi, nella famigliaGinori
, gli
(»empid’un grandezeloperilrifiorimentodell’agri- colturaedell’industriatoscana;tantoche il mar- chese Carlo sidiè subito aproseguireil buonifi- camento dei suoi vastipossessi
maremmani,
atti- vandoviottimisistemi agrari,appoderandoterreni incolti,promuovendoilperfezionamentodellerazze,
aprendonuovestradee fabbricando a sue speseun magnifico pontesulfiumeCecina
—
che nel 18.3ì>fuceduto abenefizio pubblico.
A
fondamentodelponte,eglipensò ingegnosa- mentedicostruireuna granpescaia deviatrice del- racquedelfiume,lequaliincanalateinuna gora,lungabencinque miglia,vannoamettereinmovi- mentoalcuni mulini,digrandissimosoccorsoaibiso- gnidiquella partedipaese.
Questemedesime acque,derivate dal fiume, do- vevano,secondoi progettidelmarcheseCarlo, ser-
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—
vireinoltre,
come
forzamotrice,perle macchine diopportunemanifattureche sarebberostatedalui stabilitein appositefabbriche; avendonegià otte- nute anticipatamente dalgovernole debile permis- sioni.Mentreeglivolgevainmentequestiprogettidi nuoveindustrie
, e dimiglioramentiagricoli
, non
perdevad’occhiolamanifattura delle porcellanedi Doccia,perlaqualeimmaginavae facevacostruire unforno circolare,allobraccia37,a quattro piani
,
assaipiùpolente per azione calorifica,emoltopiù economicoper la minorquantitàdi combustibile, che consuma.
Quellafornaceebbetanto credito pressoleper- sonedell’arte,che.\lessandroBrogniart,dopoaverla visitata,nepubblicòladescrizioneeidisegni nel Di- zionariouniversale tecnologico, tradotto dal france- seestampatoaVenezianell’1824eanni seguenti.
Ad
accrescerelacomoditàdei trasporti,lostesso marcheseCarlocongiunseilluogo della fabbrica col- lapubblica via,dallaquale è distantenonmeno
di mezzomiglio,mediantel’aperturad’unampioebene allineatostradone.Raccolseagrandespesamolteac- que cheandavanodisperse nei poggi circostanti, e dopoaverleaccomodate ad ornamentodelmagnifi- co parco compresonel vasto lenimentodella casa Cinoriinquestaparte,leusòadingrandire e perfe- zionareimulini destinati allamacinazionedelleterre. »Aumentatoillocale della manifattura, volleche vifossecostruita una sala per ordinarvi una col- lezionedaluifattadimodelli delle più pregiate scul- ture antiche emoderne
—
epromosse conognimodo
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—
lustudio del disegno e dellapittura
,perclièneiloro fregieornamenti,leporcellanediDoccia mostras- seroche erano operaitaliana.
A
raggiungerepiùsollecitamentequestolodevo- leflne,istituìapropriespese nellasua Manifattura,
oltre una scuola gratuita d’istruzioneelementare
,
ancheunascuola delleartideldisegno perifiglidei lavoranti.
Di più
,alprimofondarsiinFirenzediunacassii dirisparmio, eglifusollecitoa depositarviunaco- spicua
somma
per contodegli operajdella Fabbri- ca,riunitidaluiinsocietà discambievolesoccor- so:—
diguisachèsealcuno, per malattia, fosseim- pedito di lavorare,ricevesseungiornaliero aiutoda questa cassacomune
,destinataasovvenirelasven- turaeformatadairisparmidiquellagenteindustrio- sa,dalle penalistabilitealla Manifattura percerte
mancanze
,e,inragguardevoleparte, dalla stessa generositàdellafamigliaGinori.Questi ottimiprovvedimenti ed altri consimili
,
tuttirivoltinonsoloa sopperire alla esistenzaquo- tidianadell’operajo,
ma
a farne migliore,per quan- toerapossibile,lacondizione,meritaronoaCarlo Ginoridiesseredenominato l’Owen della Toscana.Avendoegli,nellasuaprima gioventù, intra- preso un viaggio perla Germania
,per la Fran- ciae perl’Inghilterra,neiluoghi soprattutto,ovele manifatture,soccorse dalle scienze,sieranolevate ad unaperfezione ignotaalle passateetà, osservò minutamente ogni cosa, mirando sempreai modi dicondurreamaggioreperfezionelafabbrica delle porcellane, e studiandosi
,altempostesso,diporta-
— li-
reiti Toscana industrienuovee fargodereilsuo paese dei benefizj delle piùrecentiscoperte edelle novelle applicazioni delle scienzee delleartiallepub- bliche e privateutilità.
A
questoscopo,essononri- sparmiava nèdiligenze,né spese
—
fosseropurco- spicue—
per raccogliere notizie,ottenere disegni e modelli ecomprarlibri,deiqualiora trovasiabbon- dantementefornitalabiblioteca della famiglia.Alla morte del marchese Carlo, ladirezione dellafabbricavenneaflidataalmarchesePierFran- cesco Rinuccini,c inappresso, alla marchesaMa- rianna Ginori,nellaqualitàdi
madre
etutrìcedei figliminorenni—
ed anche,, durante codesto pe- riodo,ebberoaverificarsinellamanifatturanotevo-liincrementi, massime perlaparteartisticae pel maggiore perfezionamentoarrecato nella lavorazione delle porcellane.
OggilafabbricadiDocciaèposseduta e diretta dalmarchese Lorenzo,figlio primogenitodelmar- cheseCarlo Ginori.
L’attuai proprietario, dedicatosi fin dallapri-
ma
etàa queglistudispecialichepiù strettamente riguardanolanobilissimaindustria,contantoonore promossaeavvantaggiatadasuoimaggiori,appena ebbeassuntaladirezione dellamanifattura,chesubi- to siadoperò conintelligente zeloadapplicarviquelle utili innovazioni,che venivanoindicate dallaespe- rienzae dai recentissimi progressi delleartiedelle scienze.E
fraimoltimiglioramenti,ivipraticati nell’ul- timodecennio.merita special menzioneun forno,
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—
15—
cheilmarchese Lorenzo immaginòe fece costruire
,
persurrogarne unaltro
,già esistente,destinatoal- l’ossidazione delpiomboe dellostagno,per uso delle vernici metalliche.
Ilnuovoforno,indimensioni piìipiccole del- r antico
,produceinegualtempo unadoppiaquan- titàd’ossido,ladicuiqualitàèincontrastabilmente migliore
—
eilcombustibilechevi siconsumacorri- sponde appenaauna trentacinquesimapartediquel- locheperl’avantioccorreva.Veroèchel’economiadelcombustibileelapiù perfetta ossidazione dei metallinonfuronoilsolo sco- po chesiproposeilmarcheseGinori.
Essoebbeancheinmiradiliberaregli operai daivapori e dalle micidiali esalazioni,acuifinal- loraeranostatiesposti;non chèdimitigareconve- nientemente la elevatissimatemperaturadella offi- cina.
L’esito corrisposeall’espettativa dell’inventore;
dimodoché,evitatifelicementeimiasmidelleevapo- razionieilsoverchio calore della stanza, egliprovò aun tempolasoddisfazionediavvantaggiarela
ma-
nifatturadiunutilissimotrovato,edivedereallonta- nate quellecausedimalessereed’insalubrità,che,
coll’antico sistema,pesavano necessariamentesugli operajdestinatia quell’ingrato lavoro.
Viaggiò,ancheesso,inFranciaeinInghilterra colloscopoprincipalmentedi visitarelefabbriche piùrinomate;edinqueste scientifiche escursionigli furonodinon poco giovamentoititolid’amiciziache lolegavanoalcelebrefisicoBrogniart,aH’ottimo cav.
De Riocreux,conservatore del museoceramico di
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Sèvres,ealchimico
M/
Pelouzc,cheloaccoglieva perun annonelsuo laboratorio, pressolazeccadi Parigi.Due nuovemacchinefurono costruite, aDoc- cia, sopraildisegnodi due consimiligiàesistenti nellamanifatturadiSèvres.Unadiquestemacchine .serveper gettare a colo diversiarticolidiporcella- na,especialmentequellicheperleloroampiedi- mensioninon sonoidoneiper essere lavoratialtornio.
Coir altramacchinasipoteronoottenerelelastre daminiatura,diuna dimensione maggioredell’usato.
Insaggiodiquesteduenuovelavorazioni, fe- licemente tentate nella manifatturadiDoccia,sotto ladirezione delmarcheseGinori
,furonoinviatial- r esposizione universalediParigialcuni oggetti,fra iquali diverse miniature,su lastradiporcellana,co- piate dai piùrinomati originali della nostra galleria
,
per opera,inmassimaparte,delgiovanepittoreLo- renzo Bechcroni,educatonell’arteacuradello sta- bilimento.
Vifuegualmenteriattivatalafabbricazionedelle porcellane amezzorilievo,sulfarediquelleche an- ticamentesilavoravanonellacelebremanifatturadi CapodiMontea Napoli.
E
questa riproduzionediun vasellame antico,
cosipregiatoaidinostri
,venneeseguita a Doccia contanto gustoe condotta atalperfezione,cheben prestosimeritòilfavore universale el’ammirazione degliintelligentie degliamatoridiartibelle.
All’esposizioneuniversale di Parigi del 18SK, oltrelamedagliadisecondaclasseconferitaalla
ma-
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—
nifatturadiDoccia,ilGiurìvolle distintoconmen- zioneonorevole,nellacategoria dei cooperatori,il
chimicodellamedesima,signorGiustoGiusti.
Questo modesto,quantovalentegiovane,figlio diunodeipittoridello stabilimento,fuallevato agli studiedallascienza percuradellafamigliaGinori
,
cheavevascòrte inluileottime qualità,cheinbre- velofecerostimatoed apprezzato daquantiloco- nobbero.Nel 1851, inoccasione della esposizione universalediLondra
,ilmarcheseGinoriloinviava a Parigied a Londra, perchèvisitandoleesteremani- fatturecconfrontandoneiprodotti,ne avvantaggias- seleproprie cognizioniabenefìzio dellaFabbricadi Doccia.
IlGiustidovèingranpartelamenzione onore- vole,conlaqualefupremiato,alfeliceritrovamento deiprocessiperlariproduzione delle maioliche al- ruso delXIVc
XV
secolo,cheintantopregio tor- naronoainostrigiorni.
É
questounodeipiù splendidi resultatiottenutinegliultimianni dallo stabilimento Ginori.Infatti,mentre da molto tempo,parecchiefrale primarie fabbricheceramiche,sioccupavanodique- stabellaediffìcilissimariproduzione,lamanifattura diDocciasipresentòalla esposizionediParigicon alcunisaggidi maiolicheistoriate
—
alcunedelle qualiornatediqueilustri iridaticheresero cosìam-
miratocotestogeneredistoviglieantiche.Reduce dall’esposizione, il Giustisiaccinse a
|x;rfezionare semprepiùquesto
ramo
difabbricazio- ne,applicandoviiresultatideglistudjfattiall’este- ro;allorché nel 13Giugno1858.spentodarapidissima18
malallia
,lasciavadisèUnivoedonoralo compianto, nonsolofraicollegllidello stabilimento
,
ma
benanco fraquantiavevano avuta ragionediavvicinarlo.Un
elegantemonumento,sullolaloggia esterna - dellaChiesadiColonnata,fattoerigerea proprie spe- sedalmarcheseGinori,ricordaaisuperstitilevirtù eimeritidell’estintoscienziato.Ciòchedistingueparticolarmentelamanifattura diDocciadallealtrefabbriche elarendeforseunica nelsuo genere,sièlosvariato
numero
diprodotti cheinessasilavorano. Dalle fìnissimeminiature su lastrediporcellana,dinoncomunidimensioni, e dal- lebenmodellate scultureinbiscuit;dallemaioliche vagamenteistoriateeiridateall’usodimaestroGior- gioe delXantoe dai bassorilieviinporcellana colo- rati,dalle riproduzioni delle terreinvetriale e dipinte all’usodiLucadellaRobbiae dallefeliciimitazioni delleporcellane dellaChinae delGiappone, ipro- dottidellamanifatturadiDocciadiscendono,attra- versando tuttele gradazionidell’arte,aglioggetti piùumili epilieconomicidellainfimafabbricazione divasellame!
Intalescala svariatissimacomprendonsilepor- cellanericcamentecolorate odorate col massimo sfarzofinoa quellebiancheo consemplici profilature incoloriperusodomesticooperservizio dei caf- fè,alla porcellanaopaca, detta anchemasso ba- stardo
,digrandissimouso nelle famiglie per discre- tezza diprezzoesolidità
,alle terraglie bianchee dipinte,allemaioliche ealleterregialle, l’esitodelle qualièdiffusissimofraleclassi
meno
agiate, perlaDigitizedbyGoogle
—
19—
estrema modicità del prezzo, nonché p(;r la loro durata.
E
quasi tuttocìònonbastasse,silavora aDoc- ciaogni sortadiporcellane e di altre terre per uso di chimica,difarmacia e difotografia,sicostrui- scono fornelliditerrarefrattariaportatili percop- pellazioni,mattoni per fornifusori, fornelli econo- micidacucina, fornida pane,statue,gruppi e vasi in.terra cotta, cuscinio sediliperornamento di giardini
,ambrogette omattonelle variopinte,odi terrecolorate perpavimenti
—
edinfineavvinel- lostabilimentounvasto laboratorio,corredatodipre- gevolissimi modelli,oveogniannosi fabbricano a centinaia quelle stufeinterra cotta,che servonoari- scaldaregliappartamenti,e nelle quali, allaeleganza esteriore delle forme,siunisceun ben combinatogiro interno delfuoco;dalcheemergerisparmiodicom- bustibileedilmaggiorsviluppo possibiledicalore.Visifabbricano,inoltre,isolatoridiporcellana e cilindridapilaperlatelegrafia, etichetteeno- menclaturedipiante,perilgiardinaggio;cartelliper
inomidelle stradee perlanumerazionedellecase
,
deiqualisivedonogiàparecchi sagginellanostra cittàdiFirenze.
Questa operosità,semprecrescente,raggiunta ne- gliultimianni dalla manifatturadiDoccia,harecato unnotevoleaumentonellaproduzione,talché oggidì meglio che duecentoartistie lavorantidiognigenen*
trovanoinessaunacomodaesistenza.
LamanifatturadiDoccia è distante ottochilo- metrida Firenze, e quasiunchilometro dalla stazione
— mo-
della stradal'errataa Sesto,h^ssaècircondata daiva-
stipossessidellafamiglia Ginori
,dicuilenumerose boscaglieservonoadalimentareinparteilconsumo delle fornaci.
Infaccia allo stabilimento veggonsi icantieri destinatiallaconservazionedellalegna.
Lapiùvastadiqueste costruzioni,cioè quella overaccolgonsilefascinedilegnaminuta,presentava lamattinadeldì21Giugno 18S8 unospettacolode- solante e spaventoso.
Un
fulmine, cadutoviduranteun violentouragano,attaccòilfuoco ratpidamente atutta lalegna,dicuiilcantiereriboccava.Malgradoipiù sollecitiedenergiciprovvedimenti,malgradoisoc- corsi prestaticon generosaspontaneità daiPompieri delprincipeDemidolT,cbeprimiaccorserosulluogo daS.Donato,ilcantiererimasequasiintieramente di- strutto,e renormequantitàdilegnaiviammassata,unitamenteallatettojachecoprivailfabbricato
, si
convertirono inun mucchiodiceneri,edirovine.
Fortunatamente,finoda qualche anno,laprevidenza delproprietarioavevapensato a porre cotesti cantieri sottola salvaguardiadellasocietà diassicurazione diMilano: dimodochéilguasto materialevenne da questapienamenterisarcito.
Illocaledellafabbrica è unvastissimoedifizio diforma quadrangolare,aduepiani,con facciata dielegante architettura toscana, volta a levante.
Ilprimo luogo davisitarsinellostabilimento per chidesideraformarseneunaadeguataidea
,sonoi
depositidiquelleterre,cbelostudioel’esperienza hannofattoriconoscere perlepiùadatte allaforma- zione delle paste perleporcellane.
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/ Dagli indicalidepositileterrepassano allala-
^
, verta,mescolateinquellaproporzionechesiconvie- ne perottenereilmassodurofinissimo, il masso biancocomune,
e ilmasso bastardo, chesono le trequalitàdiporcellanacheforniscelafabbrica di Doccia.
Cosilavate e preparate,leterrevengonorac- colteinappositi locali sotterranei
,neiqualisonote- nute al grado diumiditàche bisogna, peraverle semprepronteallavoro.
Lalavorazione delle porcellane,terragliee
ma-
jolichesioperadai formatoriedai tornitori,
ad
ambedue
lequaliclassisonoassegnate più stanze,sia nelprimosianelsecondopianodell’ edifizio. Ed è mirabilcosa avedersiquantacopiadi oggettima-
nifatturatisipossainbrevetempo ottenere perla saggiaadozioneditutti imigliorimetodi chealla giornatasiconosconoe perla pratica tradizionale deilavoratori.
Primadipassare allefornaci,vengono ipezzi trattenutialcuntemponeimagazzini, all'effetto di condurli a quelgradodiprosciugamento che è ne- cessariopermetterliinstatodisubire isuccessivi processi.
Lefornacisonosei,anoncontareipiccoli for- ni0 mufole esclusivamentedestinate alla cottura del- leporcellane colorate. Di questeseifornaci,treser- vonoallacottura delle majolichee delle stufe, le qualiultimeformanounasezione speciale nello sta- bilimento. Delle altretre,la minoreportail
nome
difornace francese,edèadunsolopiano: l’altra èlacosìdettafornace italiana,a quattro piani
,quella
—
22—
medesima che abbiamonutatu essere stataimmagi- nata dalmarcheseCarloLeopoldo;un’ altraaquat- tropiani,che ora trovasiinviadicostruzione, è lafornace ideatadall’attuai proprietario,ilmarchese Lorenzo.
Esaminatiiprocessidellamanifattura,le
mac-
chine,iforniperla ossidazionedeimetalli, e le
stanze delle tante e svariate lavorazioni, rimanea vedersilasala
,giàaccennata,contenenteimodelli
'
dellepilicelebrate antiche emodernesculture:illa- boratoriochimico;einfine lagalleria delleporcellane terminate,ovefinodall’originedellostabilimento ten- gonsiraccolti'imigliorisaggidiquellochenelledi- verseepocheèstatosuccessivamenteprodotto.
Nella cappellaannessaallafabbrica, meritano specialeattenzioneimonumenti,condottiinporcella- na, dei defuntisignoridiquestamanifattura, e nella vicinaparrocchialedi S.RomoloaColonnatalalam- padaetuttor aitarmaggiore,candelieri
,ciborioe ogni altra parte,purediporcellana,e dallacasa Gi- norioffertiindonoa quella Chiesa.
Questostabilimento
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osservòun intelligente visitatore,nel 1840—
meritadiessereconsiderato nonsolosottol’aspetto diofficina meccanica,ma
sottoquello eziandiod’una completaistituzionein- dustriale. Equi èdoverifulgela virtù,fattasi|K)ì ereditaria,del suo fondatore;il quale, a colti- vare efarprosperarelamanifattura,creavaunafa- migliadioperaj
,cheeglicomposedeliadiscendenza dei primilavoratori,daluielettinel
numero
dei suoi stessicoloni,famigliacheeglivincolavacon legamiDigitizedbyCoogle
diprotezione ed’amore allostabilimento, famiglia della quale pertutti glistadjdellavitadell’iiomoegli assumevalacura.
Nella deliziosapendicecircostanteallafabbrica diDoccia,ilsenatorCarlo eisuoidiscendenti costrui- ronounaborgata per
comodo
domiciliodiquestaqua-sicoloniadioperai,laqualedaisuoiprimi principj
,
come
portavalaognorcrescente prosperità dellama-
nifattura,éandatasempre aumentando.E
lacasa Ginorinonfupagadell’avere provve- dutoaibisognimateriali della famiglia,perleicrea- ta;vollealtre.sìtenerlaonestamenterallegrata e per talmezzoingentilirneicostumi e allontanarla dai vizi,aiqualipotessero serviredioccasione e d’ali- mentoleore del giornaliero sollievo gliozidelle giornatefestive.Aquestoeffettofu istituitaaDoccia un’accademiadimusica,compostaunicamenteda- glioperajdellafabbrica
,iqualipersiffattoesercizio nonsolorallegrano semedesimieilluogo,
ma
uniti- innumerosa bandaebene uniformata,intervengono esonoprincipale parte nelle solennitàdei paesicir- convicini.E
qui è luogo d’avvertire, per isterica verità, cheintuttiqueicasi,neiqualipermotivodirista- gno commerciale od’altro,rimasesospesolosmercio deiprodotti,e nei quali moltissime manifatturesi
trovaronocostretteamandare ramingandoiloroope- rai,aDoccia,per attodibenevolenzadellafamiglia Ginoriversoilavoranti della fabbrica,furonosempre continuateleforniture deilavori,senza alterazione nessunasianelprezzo,sianellamisura.
LaManifattura Ginuri,nullaprima Esposizione Toscanadel1838,ottennelamenzioneonorevole.
Inquellasuccessivadel 18illefuconferito il
premiodeliamedagliad’orodiprimaclasse.
Nel 1850lefuconfermatoilpremiodidetta
me-
dagliad’orodiprimaclasse.Successivamente,cioènell’anno 1852, ilpro- prietariodelloStabilimentovenneinsignito dellade- corazione delmeritoindustrialediprimaclasse.
AllaFisposizionediLondra,lafabbricadiDoc- cia,essendolemancatoiltempodiprepararsi
, non
spediquasinullaenonpotèriportarvichela
meda-
gliadipresenza.
All’EsposizionediN’ew-Yorkessaaveva spediti benpochiog((ptti;pureviottennelamenzione ono- revole.
Nell’occasionedell’ultima EsposizioneToscana delnovembre1854,lefuconfermato perlaterza vol-^
tailpremiodellamedagliad’orodiprimaclasse
,in
vistadeigrandimiglioramentiverificatisinella
ma-
nifatturadopor Esposizionedi Londra,edinspe- cialmodo
perleporcellane colate,per quelle ari- lievo,perleminiature,peimolteplici oggettidiuso chimico,e peiritrovatilustridaapplicarsi sullema-
joliche.E
inultimo, alla EsposizionediParigi del 1855 laManifatturadiDocciafupremiatadellamedaglia di 2'classe;edilsuochimicosig.Giusto Giusti,come
abbiamo accennatodisopra,fudistintoconlamen-
zioneonorevolenellacategoria dei cooperatori.^C7/
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