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SULLO STRABISMO ESAME CRITICO [DI] GIUSEPPE PI RETTI. Giuseppe Piretti. Digitized by Google

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(1)

SULLO

STRABISMO ESAME CRITICO

[DI] GIUSEPPE

PI RETTI

Giuseppe Piretti

(2)
(3)

PRESIDENTE DELL' ISTITUTO D' ING0RAGGL1MENTO

DEGLI ORFANI DEGL INFERMI DE POVERELLI IN PI1 LUOGHI DELLA CITTA RACCHIUSI

PRINCIPAL REGOLATORE

DE" BISOGNOSI GIOVATORE PRESTANTE DELLA PERSONA

CORTESE NEI MODI

PER BELLEZZA DI CUORE E DI MENTE PER SUBLIMITÀ'

D'

INGEGNO

PER GENEROSO E DEVOTO CHIARISSIMO

NON PER DESIO & ADULARE

NON PER ACQUISTAR GRAZIE E FAVORI

(4)
(5)

ParràTorse

ad

alcuno che alquanto tardi io

mi

facciaa ra- gionare sud'obbiettoche

a

questi nostri giornirichiama1'at- tenzione

non

parede' enitori delle scienze salutari,

ma

di

gran

parte ancora del popolo.

Ma

quanto

a me

iotengo per

fermo che

infattidi giudizisu cose

che

risguardonolasanità dell'uo-

mo

bisogna

andar

molto adagio e consideratamente, e molta concentrazionedi

mente

si richiede perrenderliesatti, e

ma-

turi: chealcerto quanto piùifatti siripetono tante

nuove

e

maggiori

occasionisi

porgono

all'osservatore perrettificarnei

mezzi,

o

percorreggerli,

o

perfezionarli:avverte

Zimmermann che

la ripetizione delleosservazioni siailmiglior

modo

perpo- terdistinguereilfalsodaldubbioso,ildubbiosodal probabile,

il probabiledal vero,ilverodal certo.

Appoggiato

aquestiprin- cipia? sai

malamente mi

sareiavvisato, sevolendovenire

a

discor- reredi quellainfermitàdell'

organo

visivonotaoggi atutticol

nome

di

Strabismo

parecchio

tempo non

viavessi sopra

me-

costessopensato eiperfezionamentiarrecatidanostrichirurghi nel!'operarnelaguarigione

non

avessi diligentemente

prima

os-

^ servati. Ilperchè ora che il

tempo

mei concede verrò breve-

mente

a svolgere alcune

mie

teorichesuquestovizioea sporre

iprogressie miglioramenti

che

l'

ingegno

di valenti nostripro«

fessori

va

tutto giorno facendo nelcurarlo, esealcuna cosa

ancora rimane

afare.

Ma prima

diquesto

vogliamo

avvertire

che

io

Strabismo

sidistingue intrespecie in verticale cioè in convergente, ed in divergente, e che rarissimo sia V

esem-

pio della

prima

maniera.

La

qual

somma

rarità

paragonata

alla frequenza delle altre

due

speciesispiega facilmente don-

de

provenga dall'essere cioèi

movimenti

di elevazione, e di abbassamento prodotti

da

muscoli similiin

ambidue

gliocchi, laddoveimovimentilateralidipendonodall'azionecombinata, e simultaneadell'abduttore di

on

lato, edell*adduttoredell'altro.

Inoovi lumisparsi

da

personaggidi

mente

sagace, e

da

pro- fondi osservatori nellascienzadella fisiologia ubertosa resero quella messe che

non

molto

tempo

addietro inariditalanguiva.

Mirando

, ed aggirandosiquesti specialmente intorno alla pla- sticitàdellamateria organizzata;cioè diquella forza creatrice,

o

vogliamodirmeglioriproduttiva fecero dischiudere

un campo

vastissimodiconoscenze

da

cui utilissime applicazioni siritras-

> scroperilchiaro intendimentodialcuni fenomenifisiologici,per la patologia

feperlachirurgia. Infalliè perqaestaforza

che

(6)

icorpivivisirifannodellamateria

che perdono

convertendo in propria sostanzalecoseesteriori inessiloro introdotte.

È mer- cè

ai essachelaprovvida natura

ricompone

tuttelelesioni di continuità; riordina ogni qualsiasi disorganizzazione per spe- cialicondizioni patologiche, riproduce,e crea organinovelli.

Queste considerazioni quindiaicultori dell'arte salutare, abituati

a

meditarene'recessiarcani dellanatura

medesima,

fecerosorge- reilpensiero diprovocare, e chiedere

con

l'arteilbenefìcio

di 3

nel lasua proprietàriproduttiva

onde

riagiuslare alcuni disor- inidella vita prodotti

o

dal

medesimo

suosvolgersi nellafor-

mazione

degliorgani,o

da

altri accidenti,

a

qualilavita

me*

desima

difrequente èesposta;

come

sono appuntotulle lede- formità congenite, ed acquisite.Gonciosiacbè

ad

ognicolto

me-

dico è

par

troppo nolo

come

ne'tessuti interessali

da una

feri- tapereffettodello stimolo

abnorme

di

ano

strumentoferitore si

promuove

viva irritazione ne*marginirisultantidalla divisione, iqualibentostodiversamentesigonfiano,es'infiammano.

Una

sierositàtrasudada'tessatiinfiammati,esitrovadibollososti- tuita

da

linfa plastica, ecoagulabile. Siffatta materia risulta

dapprima albuminosa

dellanaturadellefalse

membrane

,poisi organizza

mediante

le

medesime

estremitàde* vasi,ede'nervi recisi, iquali soffrendo immantinente

moto

diretroazione, poi sirilasciano,esiallungano,

nnova

cellularesigenera,altriva- sisene impadroniscono,

ed

essa pervieneingrazia dellasud- detta forza riproduttiva, operatrice di moltie gravissimieffet- ti, per

una

serie

non

interrotta di modificazioni

a

ricomporre

e

riunirelaseparazionedell'

organo

disgiunto.

All'intentonostrobasta questo sunto; ilcercar altrosarebbe superfluità,poichésullaenergiadellachirurgiaoperativa,esul- leinnumerevoli guarigioni operatedalla nalura medicatricedi gravissimeferite,digrossie profondivasispecialmente,ed

ove

isoccorsi dell'arte

non

potevano

mica raggiungere

,l'Hogdson, sullefamose sperienzediJones ce ne

ha

somministraloipiùsoli- di, evalidi precelti.

La notomia

patologica

ancora

ce neotfre esempisvariali, ecene convince ogni

giorno

confatti irrefra- gabiliperletantecicatriciche rinveniamoinorgani principalis- simialla vita

come

nelcuore,ne'polmoni,nell'epate, ne' reni,

e

neglialtriorganitutti.

Or

pertanto, starei perdire, lasso scientifico negli attuali Progressidellachirurgia,fattoardire,ichirurghi

hanno

spinto

animo ad

intraprendere

ardue

operazioni

non

solo,

ma son

giunti sinoa correggereimostruosi difetlidellanatura

medesi-

ma

ed amodificarla ne'suoi aberramenli. Perlaqual cosa si trovò

modo

di farnegiusta applicazionealla

outopedia;

slan-

(7)

ehi ormaiienitoridiquesto

ramo

dichirurgiadallepenose,lun-

ghe,^

ben'ancoinfruttuosecure

da

essiloro versato apròdegl'in- felici,affidandosiai solimezziigienici, edalletante e svariate

macchine

inventate

da

Venel,

da

d'Ivernois, dallo

Scarpa me-

>

desi ino,e

da

Delpedi per raddrizzareletortuosedeformitàdella colonna vertebrale, delle costole, delbacino,

e

degliarti. I

primi

a

profittarnefurono Michaelis, e Thilenio,iqualiperla

prima

voltasicimentarono

a

recidereiltendinediAchille spe- cialmentenelladeformitàdettapiede

equino

;in seguito fu pra- ticata

da

Delpcch, ed ora

non

viècultore di

Ortopedia che non

pratichi

con

felicissimosuccessoogni

qualunque miotomia, o

tenotomia.

Ed

infattioltre alle tantecospicue operazioni

che

inognicoltanazione sipraticano

da

valorosi chirurghi

nume-

rosissimee

maraviglie

sono state quelloeseguitodal

rinoma-

to GuerininFrancia, ilquale

ha

sentitoilcoraggiodi taglia- re sino

a quarantadue

tendini in

nn

solo individuo per raddriz- zarlo felicemente.

La

qua! cosase inaltri tempi V

avrebbe

cer- tamentefattotacciare e tenereper

mago

o stregone,

a

noi

og-

gifasolo

ammirare

Yornano

ingegno

, e pregiaresopra

ogni

altroevenerarl'arte salutare.

E

sedi ciò

a

taluno

cada dub-

bio nelT

animo

, e

non

voglia prestar fedeallerelazioni dipae-

sid'oltremontisi

conduca

nelloSpedalediS.

Maria

diLoreto,

d

cui

mi do

lagloria diappartenere nella qualità di

Medico

or- dinario, fondato e tuttavia con

somma

cura ed-ardore retto dall' illustreefilantropoCav. D. FeliceSantangelo-, e da'chia- rissimi professoriCav. Siellati, e

N

amiladiretto,

agevolmen-

tesene renderà persuaso. Dappoiché- troveràiviilnostroDot- torBruni, il quale giornalmentein

una

salaappositamente as- segnatadal

non mai

abbastanza lodato Cav. Santangelofaope- razioni ditenotomia; ed avrà in tal guisa occasione opportu- nissima di

ammirare

econvincersi con

quanta

destrezzae

mae-

striaildotto prefato professore recide iltendine diAchille non- solo,

ma

quelli dialtri muscoli ancora dipiù profondo attac- co,e

come

felicissimo sia ne'suoi risultamenti, raddrizzando tortuosità di ogni specie.

Premessa

questa breve digressione cheio

non

credo dispara- tadalsoggettodicaisitratta, anziimportantissima perla illu- strazione dellosviluppo progressivode'fastichirurgici allagua- rigione dello sfregio strabico, e quindi ritornando sul nostro proposito cifacciamo

ad

osservare

come

Vintelletto dell*

uomo a

forza d'induzioni positive, fatto

animo

, sia capace dirag- giungere gloriosamente la

meta

delle sue opere belle. In tal

>

guisa quell'ardito

ingegno

di Diedenbacìi, facendo dall'ana- logiade'fatti

ampio

tesoro, dedusse fondato

argomento

diar>

(8)

plicare la(enotomia

medesima anche

allacnradello strabismo; cosa che iodi apoco la estese alla balbuzie, ed ora si

fanno

ardenti voli ,

prendendo

lemosse dagli stessi principi , per curarsi similmente la miopia

ed

altre deformità

ancora

della bocca.

Ed

inveroseper fatto stache la eliologia della defor- mitàde* pieditortiodialtra tortuosità del

corpo

siaquasi

sem-

pre identicamentesimilealladeformitàdegliocchi loschi,simile

dovea

essernelacura; consistendo

sempre

in ultima analisila cagion prossimatanto delleprime chedelle altre nella ratlrazio-

Be de

muscoli.

Laonde

siccome

da

moltissime esvarialecagio- niinterne

che

esterne,dirette

o

indirette, idiopaticheo sim- patiche derivanoquellepatologichemanifestazioniche fanpren- dere

anomala

direzionealleossa diogniqualsiasi parte del cor-

po

; così pure perlecausesuddette avviene che Vocchioresti devialo dalsuoasse visuale.

£

quindiseper opera della mio- fomia

o

tenoforaiasiriordinano assai bene tulle letortuose de- formitàdeltronco

o

degliarti; similmente'larecisione de'

ma-

scolirettointerno

od

esternodell'occhio(secondo

che

conver- gente o divergenlosialostrabismo) dovea certamentefarla

cura

diquesto ec.

Or

gli effetti corrispondendofelicemente al

primo

sperimento,altrimolti ripeteronsi coronati

da

ugualsuccesso.Il

primo ad

imitarnel'

esempio

singolare con egual fortunafu il

citato GiulioGuerinin Parigi,sebbenenell'

animo

diluisisvol- gesserogli stessi pensamential

tempo medesimo

cheilDieffen-

back

in Berlino

ne

decise losperimento. Questi fatti

non

po- lendorestarsene celati in

un

balenosidiffusero,ele menti dei dotti enitoridell'artesalutare

da

lunga pezza etinoallora stra- volle dagl'inutili tentativi fatti per la cura dello strabismo in parola,

non

cedendoildifettonèalla

maschera

, nèagliemisfe- ri concavi, nè ai tubi anneriti, nè agli specchi in forma di occhiali, rèai tanti altri begli artifiziosi ingegni dalBuffon, dal

Roox

, dal

Boyer

, edal fiossidiTorinoinventati,

imme-

diatamente nefeceroprofitto.

La

miolomioltica (i) inFrancia specialmente si faceva fre- quentee valorosi chirurghi ne

andavano

ogni dì ripetendo le operazioni ,

mentre ognuno

s'

impegnava

al

tempo

stesso di modificarneil processo

onde

trovar

modo

arenderle

meno

lun-

ghe

,

meno

penose, e

meno ancora

spettacolose. Napoli non»

(I)

Ho

adottatoquesto vocabolo delle Ire radicigreche rhein- dicanoin

una

parola solalaoperazione della sezione de'muscoli dell'occhio.

(9)

9 -

seconda ai cerio fra le colte nazioni , neghittosa ed orni- li spettatrice delle imprese straniere punto

non

rimanevasi.

Lorenzo

Bruni quel valoroso oriopedista , di cui testò Tace-

vamo

onorala menzione, ed al quale mollo facili, pronte, e felici eranoleoperazioni di roiotomia , edi tenolomia

non

lardò

mica

, al pari di celebraliuomini oltramontanidallo spe- rimentarle per laguarigione dello strabismo.

Fu

egli in ondr delveroil

primo che non

stando

da

peregrino in questo

ame- no campo

d' Italia operò

nno

strabismo congenitonel di

4

del

mese

diAprile nella persona di

una

damigella napoletana.

E

quindi connostrodispiacimento

dobbiamo

ricordare che siasi

un

tal fatto taciutot e

messo

in

non

calequesto benemeritofi- gliodiEsculapiodaglialtri scrittori, indetrimentodella gloria di luiedella patria nostra. Per

buona

ventura però l'egre- gio Cavalier Salvatore de Renzi diligentissirao raccoglitore del

%

j,m^lo

e del più utile pe progressi delle scienze salutari, e

geloso insiemedel patrio decoro nelsuo giornale periodi*//^ .\,.,v .i

Filiatre-Sebezio

mese

di

Giugno anno

corrente pag.

4oo

fra le varie operazioni ortopediche ci registrava

anche

quella dello strabismo felicemente eseguitadalDottor Bruninellaprelodata damigella. Ciò

nondimeno

troppo lentamentesi

camminava

ed

iprogressi

non

eranorapidiabbastanza. Questo edaltrifattisi- mili

non

furono

da

tantoavincere i

comnni

pregiudizi,ela re- trosìa de' pusillanimi.V'era d'uopodi

una

forzamorale che

con

la illusione della singolarità colpisseY

animo

delvolgo accostu-

malo

alasciarsiabbacinareda' prestigi della

fama

(i).

Di tantoappunto

siamo

debitorie pur troppotenutiegratial dottoProfessor Furnari, ilquale

memore

delsuolo

ove

ebbe

isuoi natali, erespirò le

prime

aure di vita, si è condotto dalla

Senna

, ove avea succiato il latte della sua educazione scientifica per rivederlo,

ed

offrirgliiltributo della sua filia- legratitudine nelloscuotere, erisvegliarequesto volgodi

Na-

poli

da

quel letargo,

da

cui

non

avea saputo innanzi

tempo

destarsi; Sperimentò subito l'opera snain vari individui, ed

i fatti in vero corrisposero evidentemente all'aspettativa,

ed

allavalentia dilui.

Mi

dispenso peròdal descrivereilsuo pro- cesso operatiyo per essere quello stesso usalodalpiùvolte lo-

fi)Il solo Dottor Dorotea

non

poteva conoscere leoperazioni delBruni pertrovarsi assente,

ma non

ha omesso certamentedi ricordare con moltospirito, e dottrinaifasti, che

han

fattoin tutt itempi segnalare l'Italia, in

una

sua opera suU'obbietto ,

dellaqualepoco appresso

abbiamo

adirepocheparole.

(10)

— io-

dato Guerin e da altridescrìttiin varie gazzetteestere,

e che

in più fiate

avevamo avuto

opportunità dileggeree di

molte

coseistruirci.

Ma

ancora che questo fosse

mancato

avrei do- vuto pure astenermene, perocché

non ha

guariildottoeva- loroso professoreLionardo

Do

rotea, della di cuiamiciziaoltre -

modo

ci

pregiamo

, in

una

sua eruditissima

memoria

stili"og- getto

ha

saputo contanto

ingegno

e

con

tantaesattezza descri- verei vari metoditenuti da'più egregioperatori delle più col- te nazioni edal Dottor Furnari soprattutto, che grandissima- utilità potrebbe recare

a chiunque

fosse

bramoso

difarne spe- ciale studio.

Non appena adunque

ilprelodato Dottor Furnari ebbe ese- guitoiprimi sperimenti, impazienti vari nostri bravi chirur- ghi neripeteronosenzaulterioreritardoleoperazioni.

Fra que-

sti sisono egregiamente distinti, per

quanto è a

nostra cono- scenza. il professoreCavalier Quadri,

Bon

parola, Alessi,

tti^

rXJÌTZtio

fttBèt, eBruni, il(pale ultimo

con sommo

ardore

ed

entusia-

smo,

additandoaglialtri ilsentiero, moltissimeriprese

ad

ese- guirne: e sebbene

non siamo

stati spettatori di alcunedique- ste,acausa d'indisposizione di salute, tuttavia da'felicirisal- tamenti , facciamo fede della felicità delle operazioni.

Ma se

delle altre

mi debbo

tacere

non

possofar di

manco

diparlare diquelle eseguite dalchiarissimoGiuseppe

Gaetano

Ricco

che

si

grandemente

onorail

nome

italiano,

e

Napoli

va

gloriosa di tanto

uomo. E

quici

cade bene

inacconciodidire chesequel- la virtù eh*è tanto bella in se stessa,

ma

che

a

questi na- stri giorni quasi

sempre

ci

nuoce

, la modestia voglio dire, tanto

non

fregiasse questo valente professore , molti

farebbe

tacere diquelli

che

1improntitudine soloelasfacciata ciarla- taneria fa stimar grandi e nell'arte loro peritissimi (i).

Co-

(1)

A

prescinderediessereilsig.Riccoprofessore de' primiSpe- dali civili diquestaMetropoli,

membro

divarie

Accademie

este- re epatrie,ediessereilpiù anticoanatomicoed operatorefra'suoi contemporanei,

non

contando

appena

che

nove

lustri di età, fa egliilprimoafondare

una

scuola dipreparazioni

anatomiche

sta- bilita nelloSpedaledi S.Maria laFede.Questa vedesi con

am-

mirazioneinogni

anno

frequentatadapiù centinaiadigiovani.

Nei

primialbori dellasuascientifica carrierasiportòperla Italiatut- taad oggetto diraccorre ed osservare quantodipiù belloe raa- ravigliosoavevanoperatoipiù famigeratianatomiciitalianiad

og-

gettodi soildidaieY ardente suospiritoperlescienzeanatomiche.

Fu

egliautore, moltianniorsono, oltre adaltre, di un'opera

(11)

11

siili

dunque

fra le molle nel di 3i.

Agosto

esegui special-

mente una

operazionedistrabismo convergente tanto

che

I'iri-

de

perinterasi

nascondeva

di sotto1'arcataorbitale,innanzi

a

grandissimo noverodi egregi professori,

ed

allaqualefui an- cora iospettatore. Illuogo fu nello Spedale centrale dellepri- gionidiNapoli in S.FrancescofuoriPorta

Capuana

nella per- sonadeldetenutoGiovanni

Ronchi

dianni23,diForiad'Ischia, echelosoffrivafin

da bambino

diannitre dietro violente con- vulsioni, figli

a

cui troppo familiarie serve sonole

armi

ana- tomiche e cirusiche

prima

d'incidere la congiuntivaoculare perscovrireilsottopostomuscolo applicòil

frena palpebre

(i) e quindi con la

manco armata

di piccola pinzetta, tenendodi- stesa quellaporzionedicongiuntiva chesiripiega sullacarun- cula lagrimale,

con

l'altrain

un

colpodibistori laincide; ap- plica

immediatamente

1'uncino,afferrailmuscolo, lorecidee

ne

asporta

ona

piccolaporzione aponeurotica; edin

men

cheil

dica l'operazione era già terminata,

e

tutti

facemmo

plauso alveder l'occhio del paziente rimettersi nelsuo asse centrale.

A

tuttociònuli'altro

aggiunse

se

non

andar sollecitamente fru-

gando con un

isi

romento

detto l'esploratore inquel lato del-

l'orbita per accertarsise altro attacco

o

imbrigliamento vistes- se cheinseguitoinutileoimperfetta

ne

potesserendere laope-

# razione, senza puntofar sciupio, pertaleassicurazione, della

riputataclassicadalleprime Accademiedi

Europa

,laquale por-

tailtitolodineutrouomo.

È

perquesto bellissimoedimportantis- simolavoroscientificocheil

nome

delRicco Iotroviamo citato e ripetuto

come

autoritàdegna nel Dizionarioclassicodellescienze mediche

«promulgato

inFrancia,e tradotto inItalia; nelleope- rediGeoffroy di Saint-Hilaire, diVelpeau, diSedillot, diMi- nichini,e ne'fogli diMedicinapittorescadell' Ippolito.

(I)Vocabolo perla prima volta attribuito con molta saggezza dal lodatoautoresig.Doroteaaquel!'istromento destinatoedatto atener ferme lepalpebre, e tesalacongiuntiva, econseguente-

mente

anchel'occhio. Essoèmolto più acconcio ad esprimerne

I'usoinvece dell'altrosignificato diOphtalmostatusato dalsig.

Furnari, e adottatodall'inventore di essoDottor Giovanni

Nor-

thon

Thompson

diNottingham.

Stimo quindisull'obbietto opportunissima cosa venir dichia- rando che

V

invenzionedell'Ottalmostato è di antichissimo tem- po, etrovasi depositata nel1'arca sacra della scienza, edavasi questo

nome

adalcunistrumenti destinatiafissarl'occhio duran-

-teleoperazionichepraticansi sopradi taleorgano.Sidiede pin e atalistrumenti il

nymc

dispeculimi oculi.

Fra

ilgran

numero

di

(12)

tanta congiunti vae lessalo celluioso,

come

dal

Fumar!

siprati- ca. Ilperchè noi trovando mollo saggio, e

commendevole

il

divisamenlo delRicco,

vogliamo

sperare

che

tutti inappresso vorranno imitarlo, e seguirlo.

E

certamente il

consumo

della molta congiuntiva edel tessa- lo celluiosotoglie all'occhio grandissima parte di quegli usi

,

aiquali quelli tessuti

vengono

dallanatura destinati.

E da

es-.

siche le

membrane

essenziali diquell'organo visivosono vali-

damente

e prossimamente difese.

La

congiuntiva èquella

che

liga lepalpebreall'occhio enestabilisce gì'immediati rappor-

ti, eper questofucontal

nome

appellata.

E

in graziadique- sta

membrana

che liberi , illesi, elimitali al

tempo

stessosi

eseguono

isvariatimovimenti degli occhi.

E

pel tessuto cellu- ioso infinechesiriempetuttoil volo dell'orbita,

onde

rende- re

sempre

piùespressivoquesto bellissimo ed importantissimo senso.

Ed

infatti in più operali, ai quali molta congiuntiva

e

tessuto celluioso fu distrotto,

abbiamo

osservato

nn

talqualvo- to ed infossamentoinquel lato dell'orbila

che

ritornadisgra- to alla vista.

Ma

olireaciò

abbiamo

osservato cheiripetuti tagli, elo strapazzar disoverchio

qae

tessuti

da

luogo asvi-

Oftalmostati ches*inventaronoiprincipalio

meno

difettosi sono senzacontraddizione quelli conosciuti col

nome

didardo opica di

Pamard

cono senza lemodificazioni arrecategli da Casamata, e l'altredi

Demours

ilfiglio. Sirinunciòperò generalmenteall'uso ditalistrumenti, attesocihèessieranoquasi

sempre

nocevoliespes- sopericolosi.

Ma

oggiquesto {'strumento è statodel tutto riforma- to edibelnuovo messoinusodalcitato

Northon Thompson

,

ed

c perciòchea

buon

dirittone

dobbiamo

appropriarealuil'inven- zione. Imperocchénellagazzettamedicadi

Londra

fascicolodi

Ot-

tobre 1810.pag. 51.leggiamo cheilDottor Duffin fra tutti gì'i- strumentipropostiperlaoperazionedellostrabismosiloda moltis- simo dell'Olfalmostato inventato dal prefato autore,

come

il più idoneoa fissare etener discostelepalpebre.

Che

in300.e piùope- razionidiocchi loschidaessoluieseguiteglihareso

sempre

ulili servigisenza aver dovuto

mai

a dolersene orecatoilpiù lieve in- convenientenella operazione,

come

ne'risultamentidi essa.

Ec-

covi

uno

stralcio disueparole: «

È

questoilmigliore^strumento

» di tutti quellicheioabbia veduto,ed hail vantaggiodiassicu-

» rarci ditenerelepalpebreaperte senzaalcun dolore,

malgrado

» ogniequalunquesforzo spasmodico cheil pazientevolesse fare

» perchiuderle. Dinpiù hailvantaggiodipoterci fare avvicinare

» Vocchiocongli altristrumenti senza aver bisogno di altri assi-

»stenti ».

(13)

i3 -

hipparsi

una

intensa irritazione, laqnale poi ècagione di far generare

una

serie di fungosità, che in seguito debbonsi an-

dar

tagliando acolpi di forbice

con

novelle penedel paziente.

Nessuna

diqueste cose però avviene negli operati dalDottor Ricco, edilfatto

non

cifarà mentire: poiché la lievissimafe- rita fatta allacongiuntivanellariferitaoperazionein tregiornisiè

peritamente

cicatrizzala senz'ai traconseguenzadi ottalmite, d'i- pertrofia, dipterigio ec.

Nè tampoco

gì'infermi

han

d'

uopo

di farusodiocchiali anneriti

non rimanendo

nell'occhiooperato de- bolezza veruna,

appunto

perlasciarsiintattiidescritti tessuti.

Lo

scopo chedevesiprefìggere ogni

buon medico ha da

esserequello certamentediapplicareisuoimezzisalutari in quella estensione dicurar bene

non

sololamalattia presente,

ma

diprevenirne

anche

lesuccessive conseguenze. Risparmiar por

deve

, ilpin eh'èpossibile,

tempo

e sofferenze all'infermo;

o menomarne

gliaccidenti; ritardarne1'esito funesto,allorquando

non

puos-

sisperaredi farcose maggiori, « Àsclepiadesolii

cium

esse

Me-

dici dìcìt, Ut

TUTO

« Ut

CELERITER

,Ut

JUCUNDE

curet ».

Che

se

ad

alcunofosse avvisoche questenostre investigazioni desserodisoverchio in minutezze, etornassero

a

niente, basti

memorare

in risposta quella

grave

sentenzadel Vcrulamio, già

abbondevolmenle

verificata dalla storia delpassato,econfermata dalle giornaliere vicendedellescienze sperimentali: e Certissi-

»

mum

est

imperium

in

naturam

,siquishujusmodi rebus, ut

» nirais exilihus et minutis vacarenolit, necobtineri, nec ge-

» riposse(

Nov. Org.

121 ).

E

si vuole

aggiugnere

che nel proposito appuntodiquestenostre apparentementecosìminuzio- seindagini cadrà poco appresso V opportunità di vedere

come

possano tornar conto per utilie concludenti applicazioni.

variecose

adunque

sinora discorsesenza avvedercene ab*

biamo

dimostratosufficientementea qualefastigiosali lachirurgia

moderna,

ed a quale sublime

grado

diperfettibilitàe displendore sia ella pervenuta, e specialmentelachirurgia italiana; nello aver questa

sempre mai

iutraprese

ardue

,enovelleoperazioni

;

dichiaratefin'

anche

impossibilidagli antichi scrittoridichirur- gia, e nelloavermodificalieperfezionatiiprocessi operativi

de-

gli stranieri.

E

sebbene Napoli

non

sisia la

prima

arrischiata all'operazione dell'occhiostrambo,

non

potrà senza dubbio ne- garselelagloria delperfezionamento,

acuì

ilpubblicoesclusiva-

mente

atribuiscelasingutarità e tiene inpregio: che pocoglicale efa sliraadella sublimità delritrovamento, quantevolte glieffetti

non

corrispondono del tutto salutari e benefici(1).

imperocché

(I)

Le

modificazioni ediperfezionamentiarrecatiallaoperazio-

(14)

- a

anche

lepiùfamose ecelebratescoperte

che

vantanoiTastidel- lastoria nelle scienzeenellearti

debbono non

diraroallanatu- ra, all'accidente,

o

allafortunailorotrionfi;

ma

è forza tutta dell'intelletto

umano

, ede* rari ingegni l'apportarvi quelper- fezionamentochelefan salire

a

celebrità.

Ed

infatti

comunque

l'italianaCosa! pino fosse statoloscovritore della circolazione del

sangue

, perlaqualelascienza

medica compiutamente

rivolli

-

zionossi,e

segnò

Vepocadi

Era

novella; rieccitandoal

tempo

slesso neglianimidi tuli'icultori dell'arte salutare queir entu- siasmo per lescienzeanatomiche

dapprima

nellaItaliainspirato

da

quei

sommi

ingegnidi Eustachio, Falloppio,

Colombo, Gui- do

(.unii,Ingrassa, Aranzi, Yarolio,Fabbrigiodi

Acquapen-

dente|Casserio,Piccolominiec.,echedigià

andava

arallen- tarsijed arattiepidirsi

; pur

nondimeno

lastorianeattribuisce (ulta la gloria all'Anglicano Ilarvey, il quale mollo

tempo e

moltafatica

impiegò

perillustrarlae perfezionarla.

E

benesino

a

qui

abbiamo

esaminato

come

lo sfregio dello strabismo vieneora senzafalloesenza

tema

dierrare perfetta-

mente

tolto.L'occhio affetto riprendeilcentro delsuoassevi- suale,eritrovarsi entrambiinperfetto parallelismo.

E a

consi- derarsiperò cheilfinechesiproponelaterapeuticasièquello di opporsialdisordine

morboso

, ediricondurregliorganialloro ritmonaturale e regolare,

da

cuiallontanatosi;

sempre

chela vitalitàdiquestisitrovinellasua piena possanza o

non

visiad'uo-

po

chedi pocoelevarlao abbassarla:

ma

alnostrocasonellau- guaglianzade'datiloscopo

non

cdel lutto soddisfatto,poichéi

movimenti

fisiologicidell'organo

non

piùsicorrispondono; l'oc- chioleso

rimane

tuttora leso, se

non

nello storpio, nellafunzione alcerto. Esso

non

potràpiù aggirarsiinquel canto, oveil

mu-

scolo,e porzionediesso dev'essere asportata:talmentechese

un

individuo,peresempio,soffrisse Iostrabismo convergente,e fosse perciò mestieri distruggersiil

muscolo

rettointerno; ed indi

a

poco perle

medesime o

altre cagioni andasse

a

contrarreildi- vergente,reciso

anche

il

muscolo

rettoesterno, 1'occhioreste- rebbe immobile

come

quelli di

una

statua; ecosi direte delver- ticale ec.

Parmi adunque

doversiconchiudere; ches'egli è ve- ro{

come

le

mie

scarse cognizioni mostrar

mi

permisero)

che

per raddrizzarl'occhio

strambo debbono

distruggersiimuscoli

ne

dellostrabismo dalpiù volte lodatoDottor Ricco, edataluni altri nostri chirurghi frapocositroveranno distintamente descrit- ti in unaapposita

memoria

, di cui egli stessoilBiecosistaora occupando con aggiuntadi figure de* principalistrumentioperativi.

<

(15)

_ ,5 -

e

loro funzioni, laoperazione,

a mio

vedere,ètuttaviaimper- fettae molto ancora

rimane a

farsi, perchèlaguarigione possa dirsi intera,e compiuta;adempitiloti'icanoniterapeutici.

Ma

a

ciò

mi

si potrebbe opporre; che

non

sia in poteredell*arte

*

a lanlo pervenire;

che non

siano que'moti assolutamentene*

cessali allafunzionedella vista; e che in finereali movimenti di adduzione

non

esistono,

come

talunisostengono Questetre obiezioni

m'

ingegnerò confutare inbreve paratamente.

Alla

prima

cominciodal rispondere chein questaparteope- rativasarà oV

uopo

convenire, che siamo tuttora tironi ed infe- riori ai cultori oella ortopedia, dacché lo

strambo

degli arti con lasezione de'muscolisiraddrizzano, elafunzione

non

solo

non rimane

lesa,

ma

siriordiuaperfettamente potendoessi e- Btesamenle muoversi ne pieni sensi fisiologici;ciòche

non

siot- tiene nella operazionedello

slrambo

degli occhi.

All'altra poi

debbo

direche alla perfettibilità della vita tutti gliorgani, etuttele/unzioni

sono

necessarie.

Chè

la natura nulla

ha

falloinvano e!a più piccola

ed

insensibile fibra con- tieneintrinsecamentein se stessala ragion sufficiente del suo

modo

di essere.

E

perquesto

appunto

che

ha

situato in quel piccolo

organo

dellocchioseimuscoli etutti

avendo

specialeuf- fizio,epotrei dire

anche

ben grandiin relazionedelsuo

volume.

»

Per

l'opera di questi 1'occhio variamente si

muovo,

ein

un

istantesialza,si abbassa; volgesi

a

destra,

a

sinistra

ed

e- seguisce svariati moti dirolamento. Perlaqual cosa

può

esso

da

ognilatoed inogni senso assorbire e raccogliere, qnanti piùfianpossibili,raggi lumiferi perla rettitudine di queirec- citamentovisivo,

onde

trovar

modo ad

osservare pronlamente

quanto

intorno alla sua

economia

siopera; specialmente in

una

lucelanguida e

smorta

, e

qnando

il

capo

per particolari condizioni

non

possa aggirarsiintorno al tronco.

Ma

chi potrà poi

negarmi

quanto di più bello e di più espressivo si toglie all'occhio con lamulilazione dialcuni de*suoi

movimeoti? Ed a

chi

non

è notoconi' essi

formano

il linguaggio il più

com- movente

epatetico

degV

interni sensidell'

uomo

e dellepiùcupe affezioni del suo cuore?

Troppo

per lelunghe

me

ne andrei

,

setutti qui volessi narrare i negli effetti che risultano dagli svariali

movimenti

diquestiorgani. In similguisa potrebbe

pur

dirsiche

anche

il mutilamento di

un

senso

o

di

un organo

in- tero

non

arreca lesione allaesistenza della vita: io

convengo

secoloro che

non

tutti gli organi, ne tutte le funzioni sono essenzialmente necessarie al sostegno della vita, ed alcunode'

» primi edelle altre potrebbe

anche mancare

senza che la vita

medesima

si

spegna

;

ma

ripetoeconchiudo che alla integrità

(16)

iG

di essatutti gliorgani, tali

1

i sensi, etutte le funzionisono nssolulamenlenecessarie.

Alla terza objezione finalmente rispondo chesiafalsodi

non

esservi speciali

movimenti

di adduzione neh" occhio.

A

quale altro uso avrebbe la natura adibito il muscolo retto interno, il più grosso, sebbeneil piùcorto di tutti gli altri tre

musco-

liretti diquest'organo?

Non

fu per questo chegli anatomici 10 dissero

anche

adducenle? Vorrebbero forsi

negarne

isimul- tanei movimentidi adduzione?

ma

ioinmoltissime persone ho verificato questo fatto, e1'ho trovato in chipiù, inchi

meno sempre mai

costante.

Or

chiperpoco

ha

fior

d'ingegno,

edaffattoscevro

da

qua- lunquespiritodi partevorrà giudicaredi questo

mio

parlamene to, troverà

che

io

non mi

siaafrivolezze appigliato,

ma

che

i miei ragionamel

i

siano stati direttia troncaredeltuttodalla scienza

medica

quel circolo rimproveratole

da Bacone

, circo- lo d'errori e di prestigi, e perchès'inoltria

gran

passi

sem-

pre più nella

genuina

via nel progresso per forza diosserva- zionie di sperimenti;

guida

sicura ad ogni

medico

praticoe specialmente agli anatomici, ed aichirurghi,ed atutticolo- ro checoltivano lafisica animale. Cosicchéla medicina scien-

za come

essa èdi fattied'induzioni

non

devesi farla inogni piccolo branoper

mica

distare

da

quellascuola dieducazione sperimentale,

da

cui tutte le altre scienze

compagne

sue

van

debitricidella etàloroadulta edella

tempra

robusta che acqui- starono.

Senza

che

dunque

più

mi

allarghiinparole,

pongo

fine al

mio ragionamelo, sperando

che dalle poche cose che fino

a

qui

ho

detto , la dotta schiera de'nostri chirurghi voglia ri- volgere il suo

ingegno con

novelle osservazioni e sperimenti

ed

operare in

modo

nelle successive sezioni di muscoli relrat-

11 per togliete ladeformità strabica, che illesa

ne

conservino pure lafunzione. Ilche se un giorno

mi

sarà dato vedere sa-

ranno

fattipaghiidesideridell'

animo mio

;e Napoli

andrà

su- perba d'

aggiungere

nel

gran numero

di coloro,

che

inogni etàlaresero illustre, il

nome

di colui che sarà

primo

arag- giugnere questa

mela

, e peressopiùalta risuoaila

fama

del- ta patria nostra.

i

Fine.

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