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IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE:DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE.IL RUOLO DELLA CONTARP

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ATTI - Volume secondo

DIREZIONE REGIONALE UMBRIA

Via G. Battista Pontani, 12 - 06128 Perugia Tel. 075/50151 - Fax 075/5015201 e-mail: umbria@inail.it

DIREZIONE GENERALE - CONTARP

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Via Roberto Ferruzzi, 40 - 00143 Roma

Tel. 06/54872349 - Fax 06/54872365 e-mail: contarp@inail.it

www.inail.it

DIREZIONE CENTRALE COMUNICAZIONE Piazzale Giulio Pastore, 6 - 00144 Roma Fax 06/54872363

e-mail: dccomunicazione@inail.it

4° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE:

DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE.

IL RUOLO DELLA CONTARP

ASSISI, 22 - 24 NOVEMBRE 2005

4° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP

IL SOS TEGNO DELL ’INAIL ALLE AZIENDE: D ALL ’ASSICUR AZIONE ALL A PREVENZIONE. IL RUOLO DELL A C O NT ARP A TTI -

Volume primo

(2)

CONTARP - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

ATTI - Volume secondo

4° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE:

DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE.

IL RUOLO DELLA CONTARP

ASSISI, 22 - 24 NOVEMBRE 2005

(3)

CCOOMMIITTAATTOOSSCCIIEENNTTIIFFIICCOO

Uberto Verdel - Direzione Generale - CONTARP Piero Altarocca - Direzione Generale - CONTARP

Raffaele d’Angelo - Direzione Regionale Campania - CONTARP Eugenio Davì - Direzione Regionale Sicilia - CONTARP Giuseppe Gargaro - Direzione Generale - CONTARP

Federico Ruspolini - Direzione Regionale Umbria - CONTARP Giuseppe Spada - Direzione Generale - CONTARP

Riccardo Vallerga - Direzione Generale - CONTARP SSEEGGRREETTEERRIIAASSCCIIEENNTTIIFFIICCAA

Maria Ilaria Barra - Direzione Generale - CONTARP Liliana Frusteri - Direzione Generale - CONTARP SSEEGGRREETTEERRIIAAOORRGGAANNIIZZZZAATTIIVVAA

D

DIIRREEZZIIOONNEERREEGGIIOONNAALLEEUUMMBBRRIIAA

Anna Rita Cappabianca Roberto Gori

Carmela Nicolo’

Sergio Spinosi Nicola Semeraro Gioiella Boccolacci D

DIIRREEZZIIOONNEEGGEENNEERRAALLEE-- CCOONNTTAARRPP

Enrica Cicerchia Tiziana Vanzolini Maria Grazia Calvani Paola Pesci

Angelica Schneider Graziosi Antonio Terracina

Donatella Velardi

Per informazioni

INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (CONTARP) Via Roberto Ferruzzi, 40 - 00143 Roma

Tel. 06/54872349 - Fax 06/54872365 e-mail: contarp@inail.it

INAIL - Direzione Centrale Comunicazione Piazzale Giulio Pastore, 6 – 00144 Roma Fax 06/54872363

e-mail: dccomunicazione@inail.it

Foto di copertina realizzata da Roberto Gori della Direzione Regionale Umbria

Questa pubblicazione viene diffusa gratuitamente dall’INAIL. Ne è vietata la vendita

Stampato dalla Tipolitografia INAIL - Milano - Ottobre 2005

(4)

L’INAIL sta vivendo un forte impulso al cambiamento. Ai consolidati processi istituzionali si sono affiancate nuove funzioni volte ad assicurare la tutela globale dei lavoratori. In particolare, è emersa la necessità di soddisfare la richiesta del mondo produttivo di informazione, consulenza e assistenza per il miglioramento degli ambienti di lavoro.

La CONTARP, Consulenza Tecnica dell’INAIL, mette in campo la propria professionalità, un’esperienza di diversi decenni e la sua competenza come interlocutore tecnico dell’Istituto, sulle tematiche più tradizionali così come su quelle più innovative.

Nel corso del 4° Seminario vengono presentati numerosi contributi che nel loro

insieme offrono una panoramica sull’evoluzione dell’igiene industriale e della

sicurezza del lavoro, sul contenuto tecnico dei processi più strettamente

assicurativi, sulle nuove e promettenti frontiere della cultura della prevenzione.

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SOMMARIO

Volume Primo

I SESSIONE “IL FUTURO DELLA PREVENZIONE NEI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA (SGSL) NEL PIÙ VASTO QUADRO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA”

Presentazioni Orali

F. Benedetti: “I sistemi di gestione della sicurezza nella realtà italiana” 15 L. Manfrin, F. Benedetti: “Aiutare le imprese all’implementazione dei SGSL: modelli

applicativi dei SGSL e loro diffusione” 21

R. Nitti, C. Rangoni: “La gestione della sicurezza nelle P.M.I. della provincia di Treviso” 27 L. Mercadante: “Modelli applicativi per una cultura di responsabilità sociale di impresa” 39

Poster

L. Filosa, G. Mancini: “Integrazione e futuro della Responsabilità Sociale di Impresa (RSI)” 47 C. Peroni, G. Ricupero: “Applicazione di un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro

ad attività lavorative particolari” 55

II SESSIONE “STRATEGIE E CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO”

Presentazioni orali

E. Incocciati, P. La Pegna, S. Massera, D. Rughi, U. Verdel: “Accertamento del rischio da silice libera cristallina: le novità introdotte dalle linee guida del

Network Italiano della Silice” 65

L. Nori, U. Caselli, A. Rossi, E. Siciliano, G. Visciotti: ”Recenti tecniche statistiche per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi a fini prevenzionali e

tecnico-assicurativi” 73

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M. Albertazzi, R. Gallanelli, C. Guidi, M. Mattarelli, T. Valente, E. Zunino:

”Valutazione del rischio per gli addetti ai laboratori di analisi e per gli operatori delle

unità operative servizi territoriali dell’ARPAL” 81

Poster

D. Antoni, E. Ferro, S. Nidasio: “Rischi emergenti nelle falegnamerie: dalle polveri di legno

alla formaldeide. La realtà piemontese” 91

L. Argenti, M.I. Barra, S. Di Stefano, E. Incocciati: “La valutazione del rischio chimico

nei laboratori INAIL di sviluppo di lastre radiografiche: considerazioni metodologiche” 99 L. Argenti, S. Di Stefano: “Analisi delle malattie professionali da radiazioni ionizzanti:

verso una valutazione quantitativa del rischio” 107

E. Barbassa, L. Frusteri: “Esposizione professionale a sostanze con potenziale attività

endocrina e valutazione del rischio per la salute” 113

E. Barbassa, G. Gargaro, C. Kunkar, G. Marena, F. Pisanelli, G. Tamigio, L. Tripi:

“Rischi chimici e fisici in serre di floricoltura: valutazione dell’esposizione

all’“iprodione” e studio del microclima” 121

G. Barcellona, S. Di Chiara, E. Nucaro: “Malattie professionali da agenti chimici:

un confronto tra le esperienze della CONTARP Sicilia e della CONTARP Toscana” 129 B. Brunetto, L. Frusteri, R. Giovinazzo, E. Guerrera, P. Iacovacci, M. Mameli, D. Sarto:

“Allergeni indoor: un rischio anche per panifici e falegnamerie?” 137 D. Candido, A. Carella, R. Compagnoni: “Rischio di inquinamento da polveri nel comparto

delle fonderie della regione Marche” 141

D. Candido, A. Carella, R. Compagnoni: “Un esempio di sinergia tra INAIL e Regione Marche:

la mappatura del rischio chimico nel comparto della lavorazione del legno” 147 D. D’Amico, C. Gargano, G. Giaquinta, R. Sciarrino, G. Barcellona, D. Bellomo,

E. Davì, S. Di Chiara, G. Giannettino, R. Li Causi, L. Schifano: “Esposizione ad asbesto per addetti al trattamento di rifiuti contenenti amianto e pagamento del

relativo sovrappremio” 155

E. Della Penda, M. Mecchia: “Esposizione a silice libera cristallina nello scavo di gallerie

stradali in provincia di Perugia” 163

E. Della Penda, F. Ruspolini: “Problematiche di applicazione del sovrappremio silicosi:

l’influenza delle condizioni ambientali meteo-climatiche“ 171

R. Giovinazzo, F. Venanzetti, L. Frusteri, E. Guerrera, D. Sarto, P. Anzidei:

“Il monitoraggio microbiologico degli ambienti di lavoro. Proposta CONTARP di linee guida

per il campionamento e l’analisi” 177

(8)

E. Guerrera, L. Pitzurra: “Le falegnamerie in Umbria: confronto tra metodologie di

campionamento microbico dell’aria” 185

M. Gullo: “Amianto e dintorni: impatto, dimensione e conseguenza del rischio in Valle d’Aosta” 193 E. Incocciati, P. La Pegna, F. Nappi: “Esposizione a radon in ambienti di lavoro sotterranei:

aree caratterizzate da litologia piroclastica” 201

E. Incocciati, S. Massera, F. Nappi: “Fibre vetrose artificiali: quali analisi per la loro

classificazione come agenti cancerogeni?” 209

P. La Pegna, S. Marcellino, A. Schneider Graziosi, S. Severi: “Premio supplementare

silicosi: analisi territoriale per comparto produttivo” 215

C. Peroni, G. Ricupero: “Criteri di classificazione degli agenti chimici pericolosi per una

corretta valutazione e gestione del rischio chimico” 223

L. Taglieri, F. Ruspolini: “Comparto produttivo umbro della seconda lavorazione del legno:

rischio espositivo dovuto a polvere di legno inalabile” 233

L. Taglieri, B. Sebastiani: “Il rischio di esposizione ad idrocarburi policiclici aromatici:

risultati ottenuti con un metodo analitico ad elevata sensibilità” 239 F. Venanzetti, P. Anzidei, E. Guerrera, D. Sarto, R. Giovinazzo: “Identificazione molecolare di miceti ambientali: un utile strumento per l’igiene occupazionale” 247

III SESSIONE “STRATEGIE E CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI FISICI”

Presentazioni orali

P. Panaro, G. Stefani: “Soluzione di alcune problematiche applicative della normativa

vigente in tema di rischio da Whole Body Vibration (W.B.V.) nelle attività della CONTARP” 253 C. Martin, T. Mastromartino, M. Pagliaro, A. Zannier: “Rischio da vibrazioni:

misure sul campo e implementazione di un database per la gestione dei rilievi strumentali” 261 A. Baldacconi, E. Marchesi, G. Rosci: “Il rischio da vibrazioni in attività con esposizioni

prevalentemente discontinue: valutazioni ai fini assicurativi” 269

D. Gilioni, D. Marzano: ”Vibrazioni al corpo intero (WBV) trasmesse dalla guida di veicoli” 277

Poster

A. Baldacconi, P. De Santis: “Il rischio da vibrazioni trasmesse al corpo intero nel settore

degli autotrasporti” 289

(9)

R. Bevilacqua, E.S. Margarese: “Valutazione delle condizioni di benessere termico in ambienti

adibiti ad attività terziarie” 297

A. Bianconi: “Misure di vibrazioni al corpo intero in alcune lavorazioni di cantieristica stradale

e valutazione del rischio per gli addetti” 305

G. Brambilla, P. Nataletti, G. Rosci: “Il taglio silenziato nel comparto lapideo come misura

per la protezione del lavoratore” 313

F. Cavariani, R. Leonori, S. Ponticiello, D. Rughi, G. Stefani, A. Quercia: “Rischio da sovraccarico biomeccanico in ceramica: risultati di uno studio che mette a confronto

rischio e danno” 321

M. Cerioni, F. Renzetti, I. Rinaldini, L. Trimarchi: “Valutazione del rischio da movimenti

e sforzi ripetitivi in una azienda di produzione e lavorazioni carni” 327 P. De Santis, P. Nataletti: “La valutazione del rischio professionale da rumore per operatori muniti di dispositivi di ricetrasmissione: la realtà dei call center e delle centrali telefoniche

di servizio” 313

M. Della Pasqua, R. Armuzzi: “Confronto di vibrazioni di tipo WBV in agricoltura misurate

per attività su terreni pianeggianti e su terreni collinari” 345

C. Esposito, A. Mazzei, N. Mazzei: “Valutazione dei rischi derivati dall'elettricità statica:

individuazione e valutazione delle misure di prevenzione e protezione” 353 D. Ferrante, F. Salierno, M. Casale: “Proposta di un criterio valutativo del rischio da CTD

nelle realtà produttive caratterizzate da cicli complessi” 361

E. Guerrera, M. Giuliani: “La movimentazione manuale dei carichi in Umbria: valutazione del

rischio e protocollo medico-legale” 369

G. Visciotti, L. Nori, A. Rossi, U. Caselli, E. Siciliano, M. Pesolillo: “Rischio da patologie lavoro-correlate agli arti superiori, in uno stabilimento industriale finalizzato alla

macellazione e lavorazione delle carni avicole” 377

(10)

Volume Secondo

IV SESSIONE “STRUMENTI ASSICURATIVI E PREVENZIONE”

Presentazioni orali

R. Vallerga: “Il ruolo dei professionisti CONTARP: una proposta operativa per la gestione degli

strumenti assicurativi e prevenzionali” 399

M.R. Fizzano, A. Schneider Graziosi, S. Toriello: “Instaurazione e gestione del rapporto

assicurativo: gli interventi relativi agli aspetti tecnici” 407

C. Gargano, G. Giaquinta, D. D’Amico, G. Barcellona, D. Bellomo, E. Davì,

S. Di Chiara, G. Giannettino, R. Li Causi, L. Schifano: “Orientamenti classificativi per

strutture eroganti “prestazioni sociosanitarie” 413

A. Iotti, G. Ortolani: “Gli infortuni sul lavoro in Italia: analisi secondo il nuovo

sistema ESAW/3” 421

Poster

C. Breschi, S. D’Agliano, D. Gilioni, M. Mameli, E. Mastrominico, E. Nucaro, F. Pini:

“La classificazione a tariffa delle attività complesse: i risultati di un monitoraggio

territoriale in Toscana” 441

E. Ferro, M.R. Fizzano, G. Zarrelli: “Risultato, formazione, intervento: un nuovo sistema

per la riduzione del premio assicurativo” 449

M.R. Fizzano, A. Schneider Graziosi: “Cento anni di assicurazione per la prevenzione” 455

F. Renzetti: “Il nuovo modello OT24” 463

V SESSIONE “IL SOSTEGNO ALLE PMI IN TEMA DI PREVENZIONE TRA INCENTIVI E ATTIVITÀ CONSULENZIALE”

Presentazioni orali

P. Desideri: “L’analisi delle congruenze organizzative: dall’organizzazione aziendale alla

valutazione dei rischi trasversali nella PMI” 473

L. Frusteri, A. Guercio, L. Quaranta: “Individuazione e diffusione di modelli di buone prassi

e buone tecniche: un supporto per le PMI” 481

(11)

G. Pol, C. Buffa, C. Correzzola, A. Piccioni: “Esperienza dell’AUVA (A), della CNAM (F) e del SUVA (CH): modelli di prevenzione nell’ambito dell’assicurazione contro gli infortuni

sul lavoro” 487

M.I. Barra, L. Filosa, P. Fioretti, G. Mancini, P. Ricciardi, A. Terracina, P. Andriotto:

“L’INAIL verso la consulenza alle aziende: un investimento economico e sociale” 499

Poster

D. Antoni, E. Ferro, S. Nidasio: “Salute e sicurezza nel comparto legno: dati INAIL e

programmi di adeguamento in Piemonte” 507

D. Antoni, E. Ferro, S. Nidasio: “Obiettivo prevenzione in agricoltura: dagli incentivi alle

imprese piemontesi una proposta esportabile?” 513

G. Barcellona, D. Bellomo, D. D’Amico, E. Davì, S. Di Chiara, C. Gargano, G. Giaquinta, M. Montana, R. Li Causi, L. Schifano: “Iniziative per la prevenzione dei rischi sul lavoro:

un’esperienza concreta dell’INAIL Sicilia a favore delle imprese” 521 G. Barcellona, D. Bellomo, D. D’Amico, S. Di Chiara, C. Gargano, G. Giaquinta, E. Davì,

G. Giannettino, R. Li Causi, L. Schifano: “Il settore vitivinicolo nella provincia di Trapani.

Analisi e studio dei processi lavorativi ai fini prevenzionali” 529 A. Bianconi, E. Della Penda, E. Guerrera, F. Ruspolini, L. Taglieri: “Valutazione della

politica aziendale nella gestione della sicurezza ed igiene del lavoro” 535 C. Breschi, E. Mastrominico, F. Pini: “Acconciatori e rischio lavorativo in Toscana:

progettazione di interventi mirati di prevenzione” 543

P. Fioretti, A. Guercio, B. Principe, P. Santucciu: “La consulenza alle imprese di gestione

dei rifiuti: metodologia e risultati” 551

M. Gullo: “Rischio e prevenzione nel comparto vinificazione: gli interventi attuati

con i contributi INAIL” 559

L. Mangieri, A. Prezioso, A. Traficante: “Linee guida per un piano regionale di

coordinamento delle attività per coinvolgere le PMI sui problemi della sicurezza” 565 I. Menditti, N. Papapietro: “Regione Puglia: analisi degli incentivi alle imprese

(D.Lgs. 38/2000) nel settore delle costruzioni” 577

F.R. Mignacca: “Incentivi di sostegno alle imprese: monitoraggio relativo al primo bando

in merito all’asse di finanziamento N° 5” 585

L. Quaranta: “Incentivi alle imprese del settore chimico: analisi delle richieste e valutazioni

particolari” 593

(12)

Poster a tema libero

P. Anzidei, R. Giovinazzo, F. Nappi, F. Venanzetti: “Infortuni sul lavoro: nuove tecnologie e

nuovi strumenti di analisi” 599

R. Bevilacqua: “Evoluzione tecnologica nella produzione di fotoceramica e vetro decorato a

scopo funerario: alcuni esempi“ 603

D. Gilioni: “Infortuni stradali in occasione di lavoro: il ruolo del professionista CONTARP

per le azioni di rivalsa” 609

A. Locatelli, A. Prezioso: “Proposta di una procedura per valutare, gestire e migliorare la

sicurezza dell’ambiente nella Pubblica Amministrazione” 617

R. Luzzi: “Il progetto INAIL-Politecnico Torino “L’impiego dell’intelligenza artificiale nella

valutazione del rischio professionale” 629

R. Luzzi: “Le grandi opere in Piemonte: un bilancio finale del fenomeno infortunistico nei

cantieri alta velocità Torino-Milano” 635

G. Mancini, G. Castellet y Ballarà, C. Salvati: “La “Direttiva macchine”. Effetti sulla sicurezza

e salute nei luoghi di lavoro: primi risultati” 643

G. Mazzoli, A. Prezioso: “Orientamenti per la gestione dell’attività di controllo e verifica

degli impianti elettrici nella Pubblica Amministrazione” 651

A. Menicocci, G.B. Perrone, G. Petrozzi, N. Todaro: “Rischi per gli addetti nelle aziende

produttrici di cartoncino” 659

G. Petrozzi, M. Sordilli: “Atmosfere esplosive: quadro normativo e sintesi delle procedure

operative” 665

G. Petrozzi, A. Menicocci, G.B. Perrone, V. Quadrini, N. Todaro: “Cartiere: rischi di

ieri - rischi di oggi” 673

A. Prezioso, F. Spalluto, L. Pantile: “Proposta per una procedura di gestione della sicurezza contro il rischio incendio nell’amministrazione pubblica e nel terziario” 681 C. Resconi: “Per un ospedale più sicuro: il “Progetto ospedali” 687 A. Rossi, E. Siciliano, U. Caselli, L. Nori, G. Visciotti: “Gli infortuni mortali in Abruzzo

nell’anno 2003: sviluppo di una metodica di analisi” 691

E. Siciliano, U. Caselli, L. Nori, A. Rossi, G. Visciotti: “Infortuni mortali in Abruzzo

nell’anno 2003: due “interessanti” casi a confronto” 699

N. Todaro, A. Menicocci, G.B. Perrone, G. Petrozzi: “Mappa del rischio nel comparto

dell’industria cartaria: confronto tra ditte produttrici di cartoncino” 707 S. Tramuto, L. Valori: “La Magona d’Italia: la sicurezza in pratica” 715

(13)
(14)

IV SESSIONE

STRUMENTI ASSICURATIVI E PREVENZIONE

(15)
(16)

IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI CONTARP: UNA PROPOSTA OPERATIVA PER LA GESTIONE DEGLI STRUMENTI ASSICURATIVI E PREVENZIONALI

R. Vallerga*

* INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

RIASSUNTO

Obiettivo dell’articolo è quello di esporre le potenzialità di una maggiore integrazione dei tec- nici CONTARP nelle attività dell’Istituto, sia per quanto concerne gli aspetti gestionali del rap- porto assicurativo (informazione alle aziende, modulistica, banche dati, ecc.), sia per quelli prevenzionali (pubblicistica, forme di incentivazione, ecc.).

A tal fine viene descritto il recente ampliamento dell’ambito operativo della CONTARP a livello centrale e territoriale e vengono analizzati alcuni importanti prodotti della linea premi, relati- vamente ai quali la CONTARP ha fornito un contributo rilevante, ma che in futuro potrà ulterior- mente evolversi anche attraverso l’ampliamento dei prodotti e dei servizi offerti alle aziende.

SUMMARY

This paper explores the possibilities of a better integration of the CONTARP staff in INAIL acti- vities. It is argued that these possibilities will concern both the management of insurance acti- vities (information conveyed to companies, forms, etc.) and the planning of prevention pro- ducts (guidebooks, incentives of any kind, etc.).

With this aim in mind, the author describes the recent widening of the operating range in CON- TARP participation at the central as well as local level. Furthermore, a few important products of the premium line are also analised, for which CONTARP provided a relevant contribution.

Such a contribution in the future could grow even further through a greater widening of the range of products and services offered to companies.

1. LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ DELLA CONTARP ALL’INTERNO DELL’INAIL

Nell’ultimo decennio l’organico dei professionisti tecnici dell’Istituto ha visto un notevole incre- mento, passando dalle 9 unità incardinate presso l’allora Servizio Rischi alle attuali 194 unità ope- ranti presso le Direzioni Regionali e presso l’autonoma sede centrale. Nella prima fase di tale decentramento ai professionisti assunti negli anni dal 1994 al 1996 (circa 50) sono state affidate, senza variazioni di rilievo, le linee di attività storiche della CONTARP Centrale (redazione di pareri tecnici sulla sussistenza delle condizioni di rischio ai fini del riconoscimento di malattie professio- nali, per la classificazione a tariffa e l’effettuazione di indagini ed analisi di igiene industriale).

Successivamente, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 626/94 e del D.Lgs. 242/96, i pro- fessionisti CONTARP sono stati incaricati di svolgere attività anche in campo prevenzionale interno (servizio di prevenzione e protezione) ed esterno (effettuazione di corsi di formazione per altri Enti della PP.AA., predisposizione di opuscoli informativi, ecc.).

(17)

Successivamente, anche grazie all’entrata in servizio di ulteriori risorse a far data dalla fine del 1999 (circa 100 professionisti tecnici), si è assistito ad un progressivo ampliamento dello spet- tro di attività della Consulenza e ad una crescente diversificazione tra quelle svolte nelle dire- zioni regionali e quelle svolte presso la CONTARP Centrale.

Uno schema puramente indicativo delle principali linee di servizio che vedono attualmente impegnati in maniera diversa i professionisti centrali e regionali è visibile in Tabella 1.

Se da un lato questo fenomeno è stato la naturale conseguenza della differenziazione dell’in- terlocutore istituzionale (Direzioni Regionali e Direzione Generale) e della necessità di assicu- rare lo svolgimento omogeneo delle attività professionali sul territorio - fatto che richiede il potenziamento a livello centrale dei servizi di formazione e aggiornamento, di supporto anali- tico, ecc. - dall’altro è risultato anche un processo involontario, causato per certi versi sempli- cemente dall’aumento delle risorse, che hanno reso possibile l’apertura di nuovi fronti di atti- vità prima impensabili.

Tabella 1: Linee di servizio differenziate fra CONTARP Regionali e CONTARP Centrale

C. Centrale C. Regionali

Attività analitica limitata

Redazione di pareri tecnici per malattie professionali e infortuni limitata

Revisione dei nomenclatori tariffari -

Revisione dei prodotti interni in tema di tariffe -

(Repertori Analitici, Istruzioni Tecniche, Modulistica OT24, ecc.)

Collaborazione all’aggiornamento di procedure informatiche -

Redazione di opuscoli informativi in tema di prevenzione

Pianificazione e programmazione dell’attività formativa limitata

Redazione di linee guida -

D.Lgs. 626/94: Partecipazione a progetti formativi sul territorio limitata

Attività del Tavolo Ministeriale sull’amianto -

Attività di supporto tecnico alle azioni di regresso promosse - dall’INAIL

Un esempio che vale a chiarire quanto detto è la stretta collaborazione con la Direzione Centrale Rischi per l’effettuazione, da parte dei professionisti del Settore Tariffe della CONTARP Centrale, di monitoraggi sulla corretta applicazione del D.Lgs. 38/2000 e del D.M. 12.12.2000, che nel periodo 2001/2004 ha portato a individuare circa 16.000 aziende suscettibili di appro- fondimenti in merito al corretto inquadramento nella gestione o la classificazione a tariffa (per un rapporto fino al 2003 cfr. FIZZANO & SCHNEIDER, 2004). Tale attività non ha precedenti negli anni passati ed è divenuta non solo possibile, ma è stata istituzionalizzata grazie al mag- gior numero di professionisti dedicati e al miglioramento delle tecnologie informatiche.

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Un altro esempio di nuovo fronte di attività è dato dalla partecipazione dei professionisti alla predisposizione di una parte della modulistica dell’Istituto, come i modelli OT20 e OT24 e il modello di denuncia di nuovo lavoro temporaneo, di cui uno stralcio è riportato in FIGURA 1.

Paradossalmente però, all’ampliamento dello spettro di attività della CONTARP a livello territo- riale e centrale non ha fatto seguito una corrispondente ed adeguata crescita dell’integrazio- ne con le altre strutture dell’Istituto; probabilmente ciò è dovuto, almeno in parte, allo status contrattuale dei professionisti, che vede il loro contributo alle diverse attività istituzionali inquadrato nell’ambito della consulenza interna e non inserito nella “gerarchia” dei diversi procedimenti amministrativi. Altri motivi possono essere dati dal decentramento piuttosto recente della Consulenza e dalla presenza dei tecnici CONTARP nelle Direzioni Regionali, ma non nelle Sedi, vero luogo nevralgico di contatto con le aziende.

Per quanto detto, il principale obiettivo del presente contributo è quello di sensibilizzare i pro- fessionisti e la dirigenza dell’Istituto sulle potenzialità di una maggiore integrazione dei tec- nici CONTARP nelle attività assicurative: sia per i fini strettamente gestionali del rapporto con le aziende (modulistica, banche dati, ecc.), sia per quelli che presentano ricadute prevenzio- nali (oscillazione del tasso di tariffa, informazione, formazione, assistenza e consulenza). A tal fine nel seguito verranno analizzate alcune importanti linee di prodotto, nelle quali l’apporto della CONTARP è divenuto nel tempo più rilevante e ad alto valore aggiunto.

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

Figura 1: Stralcio del Modello INAIL di denuncia di nuovo lavoro temporaneo.

(19)

2. LA REVISIONE DEI NOMENCLATORI TARIFFARI

Le tariffe dei premi costituiscono da sempre lo strumento che traduce sul piano applicativo i princìpi della tecnica assicurativa, così come essi promanano dalle disposizioni legislative vigenti in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL, 2001). Si tratta quindi di uno strumento che garantisce non solo la distribuzione degli oneri sulle diverse “lavorazioni” (Modalità di applicazione delle tariffe allegate al D.M.

12.12.2000) e la discriminazione, ai fini assicurativi, delle aziende in funzione dello specifico andamento infortunistico, ma consente anche di fornire preziose informazioni utilizzabili dalle stesse aziende per migliorare le condizioni di igiene e sicurezza nei propri luoghi di lavoro.

In questo settore il ruolo dei professionisti nel corso degli anni è mutato in maniera significa- tiva, in quanto fino alla revisione della tariffa ‘88 (D.M.18.06.1998) l’ambito di competenza era limitato alla semplice valutazione tecnica delle problematiche di carattere tecnico-assicurativo relative alla rappresentazione dei processi produttivi all’interno del nomenclatore tariffario.

Nel corso della revisione delle tariffe di cui al D.M. 12.12.2000 si è invece ampliato all’analisi delle banche dati dei datori di lavoro, alla ricerca, anche tramite internet, delle aziende aven- ti ciclo produttivo omogeneo e alla definizione di procedure per l’attribuzione, da parte delle altre strutture dell’Istituto, delle posizioni assicurative territoriali (PAT) alle diverse voci.

Anche grazie al netto miglioramento degli strumenti informatici dal 1988 al 2000, è stato poi possibile acquisire più agevolmente i dati relativi alle aziende e procedere alla “migrazione”

dalla Tariffa Unica Industria alle quattro gestioni delle nuove tariffe.

Uno scenario piuttosto prossimo potrebbe vedere i professionisti collaborare ancora più stret- tamente alla realizzazione di una nuova architettura delle tariffe dei premi, più orientata delle precedenti a rappresentare il panorama produttivo italiano, nel quale la continuità del proces- so produttivo è ormai fortemente compromessa dalla frammentazione dovuta alla terziarizza- zione di molte fasi.

3. LE “ULTERIORI SPECIFICHE DI RISCHIO”

Nell’intento di pervenire al prossimo aggiornamento delle tariffe disposto dall’art.3, comma 2, del D.Lgs. 38/2000, la CONTARP fin dal 2000 ha collaborato all’approntamento, nella procedu- ra di gestione del rapporto assicurativo (GRA), di un sistema di sottocodifica delle attività aziendali denominato “Ulteriori specifiche di rischio”1(USR) che, dalle prime risultanze di un monitoraggio condotto nel corso del 2003 (FIORETTI et al. 2004), contiene già dati più detta- gliati sul processo produttivo per circa 350.000 PAT.

Infatti, è importante rilevare come la conoscenza puntuale dei processi produttivi, abbinata ad una parimenti puntuale conoscenza delle modalità di accadimento degli infortuni e delle con- dizioni di insorgenza delle malattie professionali, consenta all’INAIL di condividere con i dato- ri di lavoro gli strumenti primari, i dati statistici, che rappresentano la base per le successive elaborazioni, ad esempio degli interventi prevenzionali specifici da adottare in relazione alle singole realtà operative.

Tutto ciò sembrerebbe una banalità se non si andasse a verificare in concreto la tipologia dei dati statistici attualmente forniti dall’Istituto; dati che sono indissolubilmente legati alla for- mulazione generica delle attività all’interno dei nomenclatori tariffari e che quindi non con- sentono, se non in casi particolari, di associare gli eventi infortunistici ad un singolo processo produttivo.

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1 Per maggiori dettagli si veda SPINELLI et al. 2001.

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Per chiarire quanto detto con un esempio si può osservare che i processi produttivi (per non parlare dei prodotti) sono sicuramente migliaia, mentre le voci delle tariffe dei premi sono meno di 3502; ne consegue che all’interno di ciascuna voce di tariffa vengono rappresentate intere famiglie di processi o servizi, che tra loro differiscono anche in maniera rilevante. Risulta quindi impossibile discriminare, anche mediante elaborazioni statistiche personalizzate, gli eventi infortunistici delle aziende che, ad esempio, effettuano il riciclaggio delle materie pla- stiche rispetto a quelli delle aziende che producono scafi di imbarcazioni in vetroresina, o a quelli delle aziende che impermeabilizzano tessuti e ciò perché queste aziende ricadono tutte nell’ambito della stessa voce di tariffa (2197).

Al momento il sistema contiene 2.450 cicli produttivi, definiti “omogenei”dalla CONTARP sulla base delle conoscenze delle attività aziendali, che, per la prima volta, sono riportati per este- so all’interno dei certificati di assicurazione. Il datore di lavoro potendo vedere in che modo l’INAIL ha recepito la sua denuncia di iscrizione ha così la possibilità di proporre modifiche o chiedere chiarimenti all’Istituto. Le funzionalità della procedura sono però piuttosto limitate, poiché non è prevista la possibilità di modificare le USR se non simulando una variazione clas- sificativa, e in questo caso si avrebbero inevitabili e pesanti ricadute economiche per l’azien- da, che - in positivo o in negativo - vedrebbe azzerata la propria oscillazione del tasso per andamento infortunistico.

Non sono inoltre presenti procedure che consentano il controllo della correttezza delle USR attribuite, cosa che a lungo andare potrebbe portare ad una cristallizzazione del sistema.

Per ovviare a questi inconvenienti la CONTARP ha formulato la proposta di rendere modificabi- li le USR attribuite ad un’azienda da parte dei professionisti stessi, attraverso l’introduzione nel GRA di un pacchetto applicativo che salvaguardi comunque le altre tipologie di dati (ana- grafici, classificativi, ecc.), evitandone una modifica anche accidentale.

L’aggiornamento in continuo delle informazioni sul processo produttivo si inserirebbe così in un filone di miglioramento delle banche dati dell’Istituto al quale, per gli aspetti infortunisti- ci, concorre anche la procedura ESAW (IOTTI & ORTOLANI, 2001) e, benché oneroso, potrebbe però costituire la base per una più partecipe collaborazione dei professionisti alla gestione delle banche dati dell’istituto.

4. IL RAPPORTO ASSICURATIVO CON L’AZIENDA

Un altro ambito in cui la CONTARP è stata chiamata a fornire il proprio contributo solo recen- temente, ma che potrebbe rappresentare in futuro un importante filone di attività dei profes- sionisti, è quello della definizione degli aspetti tecnici della modulistica dell’Istituto. Nel corso del 2001 si è iniziato a collaborare con la Direzione Centrale Rischi alla predisposizione dei modelli e delle guide per le istanze di riduzione del tasso di cui all’art.24 delle modalità per l’applicazione delle tariffe (mod. OT20 e OT24); modelli e guide che sono stati recentemente aggiornati. La CONTARP ha inoltre collaborato alla realizzazione di un’applicazione software che, ricalcando la struttura del modello OT24, a breve potrà consentire la rilevazione a livello informatico degli interventi migliorativi delle condizioni di igiene e salute nei luoghi di lavoro attuati dalle aziende. Il database nel quale confluiranno i dati permetterà la valutazione quan- titativa e qualitativa degli interventi e sarà utile al futuro aggiornamento della modulistica, ad esempio attraverso l’eliminazione degli interventi poco o affatto selezionati o l’inserimento di quelli proposti liberamente dalle stesse aziende.

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

2 Tenendo conto che la maggior parte delle voci è formulata in modo simile nelle quattro gestioni, il numero delle voci che rappresentano attività effettivamente diverse è inferiore a 350.

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Su un altro fronte si è poi operato ad un progetto di revisione delle sezioni riguardanti il pro- cesso produttivo all’interno del modulo di denuncia di iscrizione ed è stato completato l’ag- giornamento del modello di denuncia di nuovo lavoro temporaneo riportato in FIGURA 1.

In questo campo, la conoscenza dei processi produttivi abbinata a quella dello strumento tarif- fario ha permesso alla CONTARP di strutturare i campi tecnici contenuti nei modelli in maniera innovativa rispetto al passato, richiedendo alle aziende solo le informazioni strettamente necessarie alla corretta classificazione; si è quindi giunti ad un prodotto che, pur nella sua maggiore semplicità e trasparenza, non ha perso contenuto informativo e, soprattutto, rende più difficile una compilazione superficiale o erronea, salvaguardando così maggiormente l’a- zienda dalle successive conseguenze di carattere economico.

Questo aspetto è particolarmente importante se si considera che il T.U. per l’assicurazione (D.P.R. n.1124/65) dispone che i datori di lavoro debbano denunciare all’Istituto assicuratore le “modificazioni di estensione e di natura del rischio già coperto dall’assicurazione” (art.12),

“sui moduli dallo stesso predisposti” (art.13) e si raffronta il basso numero di denunce di varia- zione con quello complessivo delle PAT gestite dall’INAIL (circa tre milioni e mezzo). Ne emer- ge che un ingente numero di aziende non ha mai aggiornato il proprio rapporto assicurativo ed è quindi potenzialmente esposto ai provvedimenti amministrativi dell’Istituto.

D’altro canto, l’alto numero di PAT gestite in rapporto alle risorse umane a disposizione non consente di effettuare la ricognizione di ogni singolo rapporto assicurativo a cadenza ravvici- nata3(almeno annuale), cosa che garantirebbe maggiormente sia il datore di lavoro nei con- fronti della retroattività dei provvedimenti e dell’eventuale applicazione di interessi e sanzioni civili, che l’Istituto dal versamento di premi inferiori al dovuto.

Potrebbe essere utile, pertanto, fronteggiare le possibili criticità derivanti dalla natura tecnica dell’assicurazione obbligatoria, che richiede la descrizione e la rappresentazione nelle tariffe dei processi produttivi, mediante l’apporto dei professionisti CONTARP, ai quali potrebbe esse- re demandato il compito di elaborare una serie di strumenti, ad esempio una collana di guide tecniche, che mettano i datori di lavoro nelle condizioni di meglio comprendere il tipo di infor- mazioni da fornire al momento dell’instaurazione o dell’aggiornamento del rapporto assicura- tivo. L’apporto del professionista potrebbe essere anche rivolto, in via sperimentale, alla con- sulenza diretta presso gli sportelli delle sedi territoriali riservati ai datori di lavoro.

5. IL MANSIONARIO DEL REGISTRO NAZIONALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI

Con l’istituzione del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro presso la Banca dati dell’INAIL, per il quale è previsto l’accesso da parte di organismi e istituzioni e soggetti con compiti in materia di protezione della salute e di sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, la CONTARP ha avuto l’occasione di collaborare all’elaborazione di un mansionario innovativo rispetto a quello utilizzato a fini interni per la rilevazione degli infortuni e delle malattie pro- fessionali. Il prodotto, che tiene conto anche dei rischi cui sono soggetti i lavoratori non tute- lati dall’INAIL, è stato realizzato prendendo a riferimento la classificazione ISTAT delle qualifi- che professionali, in modo da consentire per quanto possibile l’equiparabilità dei dati ai fini statistici; considerata tuttavia la diversa finalità dei due strumenti, le mansioni individuate sono state definite raggruppando qualifiche professionali ISTAT aventi omogenee condizioni di

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3 Infatti, se anche per ipotesi un funzionario ispettivo definisse compiutamente due incarichi (aziende) al giorno per 220 giorni lavorativi (e ciò è chiaramente un tempo troppo ristretto, per i tempi richiesti dall’ac- cesso in azienda, lo studio della documentazione, il riesame finale, ecc.), occorrerebbero quasi 8000 funzio- nari per monitorare annualmente il sistema produttivo del Paese dal punto di vista assicurativo.

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rischio. E questo anche perché il mantenimento dell’elevato numero delle voci ISTAT (oltre 6.000) avrebbe potuto compromettere la leggibilità e l’effettiva fruibilità dello strumento da parte degli operatori del settore. Inoltre, per facilitarne la consultazione, il mansionario è stato elaborato sia in forma cartacea che in formato elettronico ed è accessibile durante la compilazione del modulo di denuncia/segnalazione ex art.139 T.U. su rete internet, intranet e nelle procedure dell’Istituto.

La rilevazione continua dei dati fornirà quindi a breve utili indicazioni per l’aggiornamento in tempo reale del mansionario.

BIBLIOGRAFIA

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 GIUGNO 1965, n. 1124: Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profes- sionali, Suppl. ord. Alla G.U. n. 257 del 13 ottobre 1965

DECRETO LEGISLATIVO 23 FEBBRAIO 2000, n. 38: Disposizioni in materia di assicurazione con- tro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell’articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, in G.U. n. 50 del 1° marzo 2000

DECRETO MINISTERIALE 18 GIUGNO 1988: Nuova tariffa dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per il settore industriale e relative modalità di applicazione, in G.U. n. 152 del 30.06.1988.

DECRETO MINISTERIALE 12 DICEMBRE 2000: Nuove tariffe dei premi per l’assicurazione con- tro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali delle gestioni industria, artigianato, ter- ziario, altre attività e relative modalità di applicazione, in G.U. n. 17 del 22.01.2001 - S.O. n.15.

P. Fioretti, A. Schneider Graziosi, A. Terracina, N. Todaro: Le ulteriori specifiche di rischio per la classificazione dei processi lavorativi per scopi assicurativi, Atti del 3° Seminario di aggior- namento Contarp, 2004, 93-99.

M.R. Fizzano, A. Schneider Graziosi: L’applicazione del D.Lgs. 38/2000: analisi delle classifi- cazioni tariffarie ai fini dell’ottimizzazione delle tariffe, Atti del 3° Seminario di aggiorna- mento Contarp, 2004, 87-92.

INAIL, Istruzioni tecniche delle tariffe dei premi, 2001, Edizioni INAIL, Roma, 11.

A. Iotti, G. Ortolani: ESAW: Europa e prevenzione infortuni, Atti del 2° Seminario di aggiorna- mento Contarp, 2001.

A.E. Spinelli, P. Fioretti, P. Panaro, A. Terracina, G. Zarrelli, R. Vallerga: Un possibile quadro evolutivo della classificazione dei cicli tecnologici, Atti del 2° Seminario di aggiornamento Contarp, 2001, 85-92.

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

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INSTAURAZIONE E GESTIONE DEL RAPPORTO ASSICURATIVO: GLI INTERVENTI RELATIVI AGLI ASPETTI TECNICI

M.R. Fizzano*, A. Schneider Graziosi*, S. Toriello**

* INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione.

* INAIL - Direzione Generale - Direzione Centrale Rischi

RIASSUNTO

L’INAIL si impegna costantemente ad implementare i servizi mirati allo snellimento delle pro- cedure che regolano il rapporto assicurativo; la CONTARP, in qualità di struttura tecnica, si inse- risce in tali dinamiche fornendo un contributo non solo alla costruzione e all’aggiornamento del nomenclatore tariffario e alla classificazione a tariffa delle attività denunciate ma anche al miglioramento di strumenti, come ad esempio le denunce di esercizio, che sono alla base del rapporto tra Istituto e utenti.

SUMMARY

INAIL, step by step, is building new systems in order to simplify mechanisms of insurance rela- tionship. CONTARP, Technical Advisory Department for Risk Assessment and Prevention, can give a great contribute to these new systems having a part in building and adjourning Tariff Table, classifying employers activities according to the Tariff Table and planning technical parts of institutional forms.

1. PREMESSA

L’INAIL, nell’ottica della semplificazione del rapporto tra cittadini e istituzioni, si impegna costantemente ad implementare i servizi mirati allo snellimento delle procedure che regolano il rapporto con i propri utenti, siano essi lavoratori o datori di lavoro. In particolare, a questi ultimi sono indirizzate molte delle attività istituzionali che riguardano la gestione del rappor- to assicurativo e che, grazie allo sviluppo dei mezzi informatici e telematici, hanno come obiet- tivo una gestione più agile e veloce degli iter burocratici.

Sono proprio tali mezzi che permettono di affrontare processi considerati in genere solo di tipo amministrativo, in modo più puntuale da un punto di vista tecnico.

La CONTARP, quale struttura tecnica dell’INAIL, si inserisce in tali dinamiche di tipo assicurati- vo fornendo un contributo alla costruzione e all’aggiornamento del nomenclatore tariffario ed alla classificazione a tariffa delle attività denunciate. Inoltre la Consulenza può intervenire nella realizzazione di strumenti di tipo comunicativo, volti ad assicurare un miglioramento con- tinuo dei rapporti dell’Istituto con l’utenza.

Per quanto concerne gli aspetti assicurativi, una delle principali fonti di conoscenza è il ricor- so amministrativo, che può essere considerato un indicatore della situazione del mondo lavo- rativo e produttivo. Infatti, proprio tramite il ricorso vengono acquisite informazioni circa nuovi cicli produttivi e nuove tipologie di organizzazione del lavoro e sul grado di conoscenza,

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da parte dei datori di lavoro e dei loro consulenti, dei temi inerenti la tariffa dei premi e le norme di oscillazione del tasso.

2. IL RICORSO AMMINISTRATIVO ALL’INAIL

Il D.P.R. del 14 maggio 2001 n. 314 ha riformato il procedimento per la presentazione dei ricor- si concernenti l’applicazione delle tariffe dei premi e l’oscillazione del tasso.

In particolare vanno presentati al Consiglio di Amministrazione (C.d.A.) i ricorsi riguardanti l’applicazione delle Tariffe dei Premi ed alla Sede territorialmente competente quelli in tema di oscillazione del tasso medio di tariffa .

Il numero totale dei ricorsi presentati all’INAIL si aggira sui 2000 casi l’anno, ossia riguarda una percentuale estremamente limitata dei clienti dell’Istituto, il quale gestisce un totale di oltre tre milioni di posizioni assicurative territoriali (PAT).

L’Istituto, attraverso le proprie banche dati, è in grado di monitorare il numero e la tipologia di tali ricorsi. Oltre che per fini di gestione interna, queste informazioni possono anche esse- re studiate per ricavarne interessanti spunti di riflessione.

Dall’analisi della totalità dei ricorsi presentati nel corso dell’anno 2004 (Figura 1) si evince che la maggior parte del contenzioso amministrativo è rivolto al C.d.A. e quindi di competenza della Direzione Generale (Direzione Centrale Rischi).

L’andamento del contenzioso in funzione della gestione è riportato in Figura 2.

Un’ulteriore analisi degli stessi dati, ripartiti per sede di competenza, suggerisce anche che le Sedi maggiormente interessate dal contenzioso amministrativo sono quelle che fanno capo alle Direzioni Regionali del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Tale dato non deve sor- prendere se si considera la distribuzione geografica dei distretti industriali: è naturale che ad un maggior numero di aziende, e quindi di PAT, corrisponda un maggior numero di ricorsi.

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Figura 1: Competenza del contenzioso amministrativo nell’anno 2004

Figura 2: Contenzioso amministrativo in funzione della gestione

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Un’analisi della tipologia di ricorsi di competenza della Direzione Generale presentati nel corso dell’anno 2004 mostra un quadro interessante, riassunto in Figura 3.

Oggetto del maggiore numero di ricorsi è il DM 12/12/2000, in particolare gli articoli 11, 16, 17 che riguardano rispettivamente le denunce di variazione, la rettifica delle classificazioni d’ufficio e su domanda del datore di lavoro, e gli art. 22 (competenza Sedi) e 24 (competenza C.d.A.) inerenti l’oscillazione del tasso medio rispettivamente per andamento infortunistico e per prevenzione dopo i primi due anni di attività.

Una parte di contenzioso riguarda alcuni articoli del Testo Unico sull’assicurazione obbligato- ria concernenti l’obbligo assicurativo e le omissioni salariali (artt. 12, 16, 28, 29 e 44 del T.U.

1124/65) ed anche la qualificazione e la sussistenza del rapporto di lavoro (D.Lgs 124/2004 art. 17 - razionalizzazione delle funzioni ispettive). In questi casi l’esito è sempre la inammis- sibilità stante l’incompetenza dell’Istituto.

E’ anche interessante individuare le voci di tariffa maggiormente oggetto di ricorso. Esclusi i casi di ponderazione, le polizze artigiane e quelle speciali, le principali voci interessate sono riportate di seguito.

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

Figura 3: Tipologia del contenzioso amministrativo nell’anno 2004

Figura 4: voci di tariffa oggetto di ricorso negli anni 2004

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All’analisi qualitativa delle voci più frequentemente oggetto di ricorso, riportate in Figura 4, non sfugge che alcune di esse sono di nuova istituzione, ad esempio quella dei bar con servizio di cuci- na (0211) o quella della vendita all’ingrosso (0121) che comprende anche la vendita al dettaglio o quella del personale impiegatizio che effettua accessi in cantieri, opifici e simili (0724).

Potrebbe invece sorprendere la presenza delle voci relative all’uso dei videoterminali (0722) e del mezzo privato (0723) che l’esperienza ci dice vengono piuttosto chieste e non contestate.

Tuttavia un simile dato non può essere molto indicativo perché le voci che risultano essere più frequentemente oggetto di ricorso sono anche le più applicate in generale e, quindi, si può dedurre un’informazione più accurata solo rapportando tale dato al numero di PAT per ciascu- na voce (Figura 5).

Pur tenendo presente il valore assoluto del rapporto determinato (0.17 - 2.80), riferendosi a 1000 PAT assicurate in ciascuna voce, si nota come le voci maggiormente oggetto di conten- zioso siano, in realtà, alcune del Grande Gruppo 6, la 0724, la 2197, la 3620, la 9121.

Ciò può essere ricondotto alla molteplicità delle lavorazioni nell’ambito dell’industria dei mate- riali metallici e alla conseguente difficoltà di riferimento ad una unica voce di tariffa. Si nota, invece, come le voci relative all’uso dei videoterminali e all’uso del mezzo privato, non sono particolarmente rappresentate se rapportate al relativo totale di PAT.

4. IL QUADRO SUL CAMPO

Il precedente quadro statistico porta a fare alcune considerazioni di tipo tecnico. La prima è che molte delle voci oggetto di ricorso sono quelle che maggiormente suscitano difficoltà interpretative perché non sempre si hanno precise e complete informazioni sulla struttura della tariffa, sui suoi formalismi e sul significato che certi termini, usati correntemente nella lingua italiana con significato più ampio, assumono nel contesto tecnico.

Altra problematica che si presenta non semplice è quella della definizione della retroattività dei provvedimenti, per la cui decisione, almeno per gli aspetti tecnici, si ricorre all’analisi delle denunce di esercizio presentate dalla ditta.

L’individuazione e la definizione della voce di tariffa passano, infatti, attraverso la valutazio- ne dell’attività svolta dalla azienda e il riferimento di essa ad una o più voci. Talora, ciò non è

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Figura 5: numero di ricorsi per 1000 PAT assicurate in ciascuna voce.

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immediato perché la Tariffa dei Premi è concepita in modo da essere il più rappresentativa pos- sibile ma proprio per questa sua caratteristica spesso, al momento di essere calata nella sin- gola realtà produttiva, risulta generica nelle definizioni.

Spetta allora ai tecnici cercare di trovare la migliore associazione tra attività effettuata e lavo- razione così come descritta nella voce di tariffa e tale compito viene espletato in momenti dif- ferenti: alla presentazione della denuncia di esercizio, se la Sede lo ritiene opportuno, e nel- l’esame dei ricorsi al C.d.A.. Tale tipo di incarico può essere svolto servendosi di vari elementi che hanno in comune la caratteristica di acquisire quanto più possibile informazioni, notizie, testimonianze sulla effettiva attività e anche quelli deducibili dalle denunce di esercizio, di nuovo lavoro, di aggiornamento che la ditta ha precedentemente presentato.

Una così attenta ricerca assicura al datore di lavoro un giudizio non approssimato; tuttavia è importante che al datore di lavoro, o al consulente che ne cura gli interessi, siano chiari alcu- ni passaggi chiave. E’ proprio la Consulenza tecnica che in questo ambito può giocare un ruolo importante, fornendo indicazioni su quali elementi sono importanti nel processo di classifica- zione, a qualunque livello esso si esplichi.

5. IL CONTRIBUTO DELLA CONTARP NELLA CONSULENZA AI DATORI DI LAVORO

Nello svolgimento dei loro compiti istituzionali, i professionisti della CONTARP hanno occasio- ne di prendere contatto con i datori di lavoro, secondo modalità che comportano uno scambio di informazioni a livello tecnico tra le parti. Infatti, in occasione di sopralluoghi per ricorsi e di incontri con le associazioni datoriali, il datore di lavoro, il consulente aziendale o altri che lo rappresentano, forniscono informazioni circa le modalità di svolgimento del ciclo produtti- vo in termini sia tecnici che di organizzazione del lavoro; d’altra parte i rappresentanti del mondo del lavoro chiedono e ottengono informazioni circa le modalità di applicazione della tariffa dei premi, i meccanismi di oscillazione del tasso medio di tariffa e, più in generale, sugli aspetti tecnici del rapporto assicurativo.

Simili processi si configurano, nei confronti dei datori di lavoro, come una sorta di consulenza specifica, anche se di entità piuttosto limitata. Si pensi ad esempio ai sopralluoghi effettuati dai professionisti CONTARP: questi, non essendo delle figure di controllo amministrativo, ma essendo interlocutori tecnici, interessati ai soli aspetti tecnici e tecnologici del ciclo produtti- vo, che spesso costituiscono un vanto per l’azienda, hanno la possibilità di instaurare un rap- porto sereno con la ditta. Ne consegue che possono avere con il datore di lavoro un proficuo scambio di informazioni e quindi anche la possibilità di fornire dettagli su aspetti procedurali per la richiesta di riduzione del tasso.

La stessa opportunità si presenta durante gli incontri con le associazioni datoriali durante i quali vengono esaminate problematiche generali, mutamenti del settore, cambiamenti della tecnologia.

Vi sono, poi, una serie di interventi concretizzati dalla CONTARP che si configurano come una sorta di consulenza indiretta.

Il primo approccio che il datore di lavoro ha con l’INAIL è la denuncia di esercizio. A tal pro- posito la CONTARP può fornire una consulenza interna all’Istituto che si concretizza nel suo inserimento nei processi amministrativi di redazione e aggiornamento dei moduli e delle guide, soprattutto nel momento attuale in cui si stanno anche modificando le modalità di presenta- zione delle denunce stesse.

In particolare, è stata recentemente varata la denuncia on-line, accessibile dal portale INAIL, consistente nella possibilità di compilare il modulo via internet. Nella revisione della guida è stato ampliato lo spazio riservato alla compilazione del quadro C, spazio in cui sinteticamente si è cer-

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cato di chiarire quali elementi è opportuno fornire per assicurare un corretto inquadramento clas- sificativo. Ad esempio, sono stati riportati in modo sintetico i significati di operazioni comple- mentari e sussidiarie ed è stata precisata la necessità di descrivere in modo conciso ma chiaro quanto realizzato e se svolto solo per le necessità aziendali o anche per conto terzi.

Le stesse informazioni sono state specificamente richieste nei moduli di denuncia di nuovo lavoro, attualmente in fase di revisione; infatti, spesso è proprio da questo tipo di denunce che si può desumere se la classificazione attribuita all’azienda è ancora valida.

All’interno dell’obiettivo di diffusione al maggior numero di utenti possibili delle informazioni relative alla stessa Tariffa dei Premi trovano collocazione anche tutte quelle occasioni, quali convegni, workshop, ecc., in cui possono essere illustrati i fondamenti tecnici delle Tariffe dei premi e i meccanismi di oscillazione del tasso anche con esempi concreti di quanto, annual- mente, e non in dipendenza di finanziamenti particolari, un datore di lavoro può risparmiare attuando politiche preventive.

Inoltre trovano collocazione anche quei lavori che tramite prodotti cartacei vogliono informa- re sui meccanismi assicurativi e, a questo proposito, si può citare un progetto che mira alla redazione di una sorta di “Glossario” in cui siano riportati i significati di termini tecnici pre- senti nelle voci di tariffa.

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano la Dott.ssa Paola Andrei e il sig. Dante Gurrieri della Direzione Centrale Rischi per l’indispensabile contributo nella ricerca dei dati statistici.

BIBLIOGRAFIA

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DECRETO LEGISLATIVO 23 APRILE 2004, N. 124: Razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro, a norma dell’articolo 8 della legge 14 febbraio 2003, n. 30, in G. U. n. 110 del 12/5/2004.

DECRETO MINISTERIALE 12 DICEMBRE 2000: Nuove tariffe dei premi per l’assicurazione con- tro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali delle gestioni: industria, artigianato, ter- ziario, altre attività, e relative modalità di applicazione, in G.U. n. 17 del 22/1/2001.

DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 30 GIUGNO 1965, N. 1124: Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, in G.U. n. 257 del 13/10/1965 - Suppl. ord.

DECRETO DEL 20 GIUGNO 1988: Nuova tabella dei tassi di premio supplementare per l’assicu- razione contro la silicosi e l’asbestosi, e relative modalità di applicazione, in G.U. n. 151 del 29/6/1988.

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ORIENTAMENTI CLASSIFICATIVI PER STRUTTURE EROGANTI “PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE”

C. Gargano*, G. Giaquinta*, D. D’Amico*, G. Barcellona*, D. Bellomo*, E. Davì*, S. Di Chiara*, G. Giannettino*, R. Li Causi*, L. Schifano*

* INAIL - Direzione Regionale Sicilia - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

RIASSUNTO

Il lavoro prende spunto da un’attività di accertamento rischi ai fini classificativi realizzata su varie strutture eroganti “prestazioni sociosanitarie” presenti in Sicilia. Il contesto di riferi- mento vedeva (e vede tuttora), in generale, un certo grado di difficoltà per la classificazione, da parte delle Sedi INAIL, delle attività sopra citate o nella voce relativa alle ”Strutture Assistenziali” - v. 0312 - della gestione Terziario della Tariffa dei Premi (D.M. 12/12/2000) o in quella relativa alle “Strutture Sanitarie” - v. 0311. Di contorno la circostanza secondo cui le strutture eroganti “prestazioni sociosanitarie” espletano attività sia nell’ambito della

“Assistenza” che in quello della “Sanità”.

Attraverso la disamina dell’attività di assistenza e terapie erogate, della tipologia di assistiti, del regime di permanenza nelle strutture e delle figure professionali coinvolte, si prospettano orientamenti classificativi fortemente integrati al complesso quadro normativo di riferimento.

SUMMARY

This paper starts from an assessment risks activity carried out on several “social and health ser- vices” structures in Sicily to obtain correct “Italian Workers Compensation Authority” (INAIL) work classification. At the moment, local INAIL offices have some difficulties to point correct work classification and insurance premium that structures have to pay. Not only do structures have to deal with welfare services but also with sanitary services.

By examining welfare and sanitary services, patients, activity and professional workers, authors provide to suggest work classification guidelines as mirror of national rules.

1. INTRODUZIONE

Con la Tariffa dei Premi approvata con D.M. 12/12/2000 il Legislatore ha proposto, nell’ambi- to del G.G. “0”, il sottogruppo 0310 attraverso cui si prospetta una netta separazione fra le atti- vità relative alle Strutture Sanitarie ed alle Strutture Assistenziali. In funzione di ciò è propo- sta la nuova voce 0312 in cui sono contemplate alcune attività lavorative che, nell’ambito della Tariffa dei Premi approvata con D.M. 18/06/88, erano inquadrate nella v. 0110 assieme ad

“alberghi, locande, pensioni”, ecc.: si tratta degli “ospizi, orfanotrofi, brefotrofi, istituti di cor- rezione”. Alcune attività vengono inserite ex novo nella declaratoria della v. 0312: si tratta dei

“pensionati”, dei “centri di recupero tossicodipendenti e alcolisti e simili”.

Tutte quelle indicate nella voce 0312 sono strutture che operano nel campo dell’assistenza a favore di soggetti con problematiche di tipo sociale/familiare (anziani, bambini, neonati) e/o

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con patologie geriatriche e/o in condizione di disagio psico-fisico (tossicodipendenti e alcoli- sti). Sfuggono, ancora, da un esplicito riferimento tariffario le attività lavorative svolte a van- taggio di soggetti che manifestino condizioni di disabilità fisica, psichica e sensoriale, compre- si coloro che siano affetti da patologie psichiatriche: questi ultimi, infatti, sono un sott’insieme dei soggetti con deficit fisico, psichico e sensoriale ma le problematiche di sicurezza che con- traddistinguono le patologie psichiatriche, le strutture ricettive e l’organizzazione dei Servizi di Tutela della Salute Mentale sono del tutto peculiari. Per le persone che si trovino in tali stati di bisogno la legislazione italiana ha previsto numerosi livelli di assistenza-cura-riabilitazione in funzione della tipologia/gravità della patologia e dell’esistenza o meno di un nucleo familiare in grado di gestire la patologia del congiunto, anche sotto il profilo economico.

In Sicilia sono state analizzate nel dettaglio strutture ospitanti soggetti con problematiche del tipo sù richiamato e se ne sono analizzati gli elementi caratterizzanti in termini di: regime assi- stenziale, qualifica e mansioni dell’organico, attività effettuate. Sono stati ricercati nel com- plesso quadro normativo che regola la materia i riferimenti di legge degli elementi conoscitivi raccolti.

2. ORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE EROGANTI PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE CON RIFERIMENTO ALLE NORME

E’ da premettere che la Legge 23/12/78, n. 833, di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, ha demandato alle Regioni la possibilità di organizzare autonomamente i livelli di assistenza, cura e riabilitazione rivolti ai soggetti affetti da disabilità fisica, psichica e sensoriale, con i dovuti distinguo per quelli affetti da patologie psichiatriche; ciò ha comportato la prolifera- zione di denominazioni diverse relative a strutture analoghe e, conseguentemente, per gli autori, difficoltà nel definire dal punto di vista tecnico assicurativo la tipologia di struttura ricettiva e, contestualmente, l’obbligo di riferirsi ai servizi offerti dalla stessa ed alla tipologia di utenza.

E’ da precisare che il concetto di “disabilità” fa riferimento alla capacità della persona di esple- tare autonomamente (anche se con ausili) le attività fondamentali della vita quotidiana e si riconduce alla legge n. 104 del 1992 (“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”). Spesso, però, si usano impropriamente come sinonimi i termini “invalido”, “handicappato”, “disabile” o “inabile”.

Nel presente lavoro ci si riferisce ai soggetti affetti da minorazioni, singole o plurime, come di seguito definite, ed a soggetti affetti da disturbi psichiatrici. I primi sono coloro i quali abbia- no ridotta l’autonomia personale tanto da rendere necessario un intervento assistenziale per- manente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione: si tratta, com- plessivamente, di soggetti con deficit neurologici congeniti e/o acquisiti (p.es.: questi ultimi sono quelli derivanti da traumi cranioencefalici, stati di coma, malformazioni vascolari, lesio- ni midollari cervicali complete, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, insufficienza respi- ratoria). Fra i secondi valga il seguente, non esaustivo, elenco: disturbi dell’umore, demenze, stati depressivi, episodi maniacali, schizofrenia, psiconevrosi, disturbi della personalità, ecc..

I principi legislativi che regolano gli interventi rivolti ai soggetti affetti da disabilità che assu- mano connotazione di gravità, risalgono già alla metà del 1800 (Legge 753/1862) e si evolvo- no fino alla Legge 05/02/92, n. 104. La Norma risponde ad un criterio rispetto al quale si sta- biliscono tutti i diritti dei disabili portatori di handicap e si delegano le attività legislative di attuazione delle disposizioni generali a livello delle regioni. Nelle regioni, però, la disomogenea produzione di norme e disposizioni rallenta la piena attuazione di quanto delegato dalla Legge- quadro, come accade in materia di prevenzione e servizi per le persone in situazioni di gravità.

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