PROGETTAZIONE DI INTERVENTI MIRATI DI PREVENZIONE C. Breschi*, E. Mastrominico*, F. Pini*
* INAIL - Direzione Regionale Toscana - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione
RIASSUNTO
L’analisi delle malattie professionali denunciate in Toscana nel comparto acconciatori e la constatazione che la corretta applicazione della normativa in materia di valutazione dei rischi lavorativi (D. Lgs. 626/94, D.Lgs. 25/02) risulta per l’attività in questione estrema-mente difficoltosa hanno orientato la CONTARP regionale a progettare interventi di preven-zione mirati alla tutela e alla promopreven-zione della salute dei lavoratori del settore. Il progetto è frutto di una collaborazione con le associazioni datoriali e gli Enti preposti alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente. Il presente lavoro illustra i risultati preliminari delle varie fasi dello studio: per valutare la reale entità del rischio professiona-le relativo alla esposizione dei lavoratori ad agenti chimici, ma anche ad altre tipologie di rischio ancora non approfonditamente studiate, è stato redatto e validato un questionario per gli addetti del settore ed è stato implementato un archivio delle composizioni dei pro-dotti cosmetici impiegati nei saloni.
SUMMARY
The analisys of hairdresser occupational diseases denounced inTuscany to INAIL and the con-trol of application about health and safety working laws, in particular assessment of working risk (D.Lgs. 626/94, D.Lgs. 25/02), show an extremely difficulty to apply them in hairdresser activity.Those features have oriented regional CONTARP to plan interventions aimed to injury prevention, health promotion and working safety for the enterprises of the field. The project is realized in collaboration with enterprises associations and with Public Istitutions devoted to health and environmental protection and to safety at work. It is articulated in more steps; the present job illustrates the results of beginning phases of the plan: in order to estimate the real entity of professional risks due to worker exposure to chemical agents, but also to other pro-fessional risks actually less studied, it has been written and validated a questionnaire for employees of the field and it has been implemented a data-base of the cosmetic products used in the hairdressing salons with their chemical compositions.
1. IL COMPARTO ACCONCIATORI IN TOSCANA
I dati pubblicati dall’ISTAT relativi all’8° censimento generale dell’industria e dei servizi (2001) consentono di cogliere la realtà delle imprese operanti nell’acconciatura maschile e femminile.
Il Grafico 1 si riferisce alla categoria acconciatori nella sua globalità (barbieri e parrucchieri) negli anni 1991, 1996 e 2001.
Infatti, nel censimento ISTAT i dati sono riportati per le due categorie economiche in cui sono inquadrate le aziende del comparto: codici ATECO 93021 (Servizi dei saloni di barbiere) e 93022 (Servizi di parrucchiere). Da un’indagine a campione effettuata sui saloni della provincia di Firenze è emerso che in realtà questa codifica spesso non rispecchia l’effettiva attività svolta (l’attività di barbiere comprende frequentemente quella di parrucchiere anche femminile). Le imprese nel complesso (barbieri e parrucchieri), in calo rispetto agli anni precedenti, sono oltre 101.000, con un numero di addetti pari a circa 170.000, di cui oltre 52.000 dipendenti. Le aziende sono per la quasi totalità artigiane: nel 2001 costituivano infatti il 99,1% del totale.
La percentuale dei lavoratori dipendenti è pressoché costante nei tre anni considerati e pari a circa il 30% degli addetti. Ulteriori analisi dei dati 2001 evidenziano che le aziende di piccola e piccolissima dimensione sono circa 52.000. Il rapporto addetti/imprese rimane in ogni caso sostanzialmente invariato negli anni, e risulta, nel 2001, pari a 1,8 nel settore parrucchieri e a 1,2 in quello dei barbieri. Nel 2004 nella provincia di Firenze le imprese sono 1664, per un tota-le di 2449 addetti, di cui 167 dipendenti1. Il rapporto addetti/imprese per la provincia di Firenze è in linea con il dato nazionale, essendo pari a 1,5; il 64,5% dei saloni (1074) è gesti-to dal solo tigesti-tolare.
2. LE MALATTIE PROFESSIONALI NEL COMPARTO ACCONCIATURA
Il Grafico 2 raccoglie i dati statistici forniti dalla Consulenza Statistico Attuariale (CSA) relati-vi alle malattie professionali denunciate e a quelle indennizzate in Italia e in Toscana nel com-parto acconciatura; il periodo considerato è compreso tra il 19942ed il 2004.
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Grafico 1: Andamento delle imprese di acconciatura in Italia
1 Fonte INAIL.
2 Anno di entrata in vigore del D.P.R. n. 336 del 1994 con le nuove tabelle delle malattie professionali.
Il Grafico evidenzia un andamento decrescente nel corso degli anni, con una inversione netta di tendenza negli anni 2003 e 2004, dovuta probabilmente all’aumento delle richieste di rico-noscimento delle malattie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, che a livello nazionale sono in crescita già a partire dal 2000. Una sommaria e preliminare analisi dei dati per codice nosologico (estratti dalla Banca Dati interna Data-Warehouse) evidenzia il prevalere di malat-tie lavoro correlate oramai note (cutanee e osteoarticolari). Tuttavia, non essendo disponibili per la Toscana dati validati distinti per codice M (nosologico) non è possibile al momento per-venire ad un’analisi più approfondita delle tipologie di malattie professionali verificatesi. Le malattie professionali denunciate in Toscana nel periodo considerato sono, in media, il 15,5%
del totale, con un minimo dell’8% nel 2003 e massimi nell’intorno del 21% negli anni 2000-2002. Le indennizzate sono in media il 16,6 % di quelle a livello nazionale, con dei picchi del 36 e del 34% rispettivamente nel 2001 e nel 2002. Gli addetti del comparto in Toscana (ca.
14400) costituivano nel 2001 quasi l’8,5% degli addetti italiani3. Questi valori percentuali malattie vs addetti, lasciano ipotizzare una maggiore consapevolezza, da parte sia dei lavora-tori sia dei medici che li hanno in cura, dei rischi connessi alla professione.
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
Grafico 2: Andamento delle malattie professionali denunciate e indennizzate per la voce di tariffa “Barbieri, parrucchieri e simili”.
3 Fonte INAIL.
3. IL CICLO LAVORATIVO
Lo schema che segue riassume le varie fasi del ciclo lavorativo dell’acconciatore, descritte sotto più in dettaglio.
3.1 Lavaggio
Questa operazione può essere collocata in momenti diversi del ciclo lavorativo. Il lavaggio è la prima operazione eseguita, nei casi in cui si faccia solo taglio dei capelli e/o messa in piega ed ha come finalità principale quella di pulire il capello e il cuoio capelluto. Nel caso di modifica-zioni del colore e/o della forma dei capelli, il lavaggio viene eseguito dopo le specifiche ope-razioni richieste, con la finalità di rimuovere i residui degli specifici prodotti usati.
3.2 Lavori tecnici
3.2.1 Modifica del colore dei capelli
Le varie tecniche di modifica del colore dei capelli differiscono tra loro per il grado di resistenza nel tempo e per il tipo di colorazione ottenibile. La decolorazione è il processo per cui, median-te un’ossidazione dei pigmenti melaninici del capello, una capigliatura naturale viene schiari-ta o tratschiari-taschiari-ta per eliminare una tintura precedentemente applicaschiari-ta. Per quanto concerne la colorazione, le tinture sono classificate in temporanee, semipermanenti, permanenti. Solo le tinture semipermanenti e permanenti sono significativamente usate dai parrucchieri. Le prime sono in genere usate per effettuare colorazioni di teste con un 20% di capelli grigi; resistono per 6-12 lavaggi e in genere non implicano l’uso di agenti ossidanti né di ammoniaca. Le tin-ture semipermanenti, più versatili, sono costituite da parafenilendiammine. Le tintin-ture perma-nenti, o di ossidazione, sono in grado di colorare in modo permanente il capello, con un otti-mo grado di copertura dei capelli bianchi. Il capello viene tinto attraverso l’ossidazione a mono- o di-immina di un intermedio primario (ammine primarie orto o para sostituite), che reagisce con una sostanza aromatica con almeno un gruppo elettrodonatore (resorcinoli,
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Figura 1: Schema del ciclo lavorativo
amminofenoli, m-fenilendiammine o naftoli) sviluppando quindi il colore, che penetra nelle fibre del capello, dove reagisce col perossido di idrogeno.
3.2.2 Modifica della forma dei capelli
Si tratta della permanente o stiratura, processo per cui si ha l’ondulazione o la stiratura per-manente del capello mediante reazioni di ossidoriduzione (acido tioglicolico e suoi derivati per la riduzione e perossido di idrogeno per l’ossidazione) a carico dei gruppi disolfuro della cisti-na, amminoacido costituente del capello. La reazione avviene in ambiente alcalino per ammo-niaca o monoetanolammina. In passato il trattamento era effettuato a caldo, mentre oggi ven-gono eseguite esclusivamente le “permanenti a freddo”.
3.3 Lavori stilistici
Sono costituiti da taglio, messa in piega, asciugatura ed implicano l’uso di lozioni fissatrici e lacche. Le lozioni fissatrici, a base di polimeri filmogeni, resine copolimeriche, acriliche, poli-meri quaternari, ecc. servono a mantenere più a lungo l’acconciatura desiderata. Le lacche pos-sono essere confezionate sia in contenitori pressurizzati (in presenza di gas propellenti quali propano/butano o dimetiletere) che non; in questo secondo caso le formule sono riconducibi-li a quelle delle lozioni fissatrici.
4. IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Anche gli acconciatori, come tutti i lavoratori e i datori di lavoro, sono soggetti alle norme pre-viste dal D.Lgs. 626/94; in particolare il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi connessi all’attività lavorativa e nella fattispecie il rischio chimico, così come previsto dal D.Lgs. 25/02, che estende tutti gli obblighi previsti precedentemente per gli agenti chimici anche alle sostanze e ai preparati che non rientrano attualmente nel campo specifico di appli-cazione del D.Lgs. 52/974e del D.Lgs. 65/035. E’ quindi sufficiente che un agente chimico cor-risponda ai criteri di classificazione individuati da questi decreti per essere considerato “agen-te chimico pericoloso”. Anche i prodotti cosmetici, pur essendo tuttora non soggetti agli obbli-ghi di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi (il D.Lgs. 65/03 all’art.1 c. 5 li esclude espressamente) devono essere oggetto di indagine relativamente al rischio chimico. I prodotti utilizzati nell’attività di acconciatura professionale rientrano nella definizione di prodotto cosmetico e, come tali, sono disciplinati in Italia dalla L. 713/86 (e suc-cessive integrazioni), recepimento della Dir 76/768/CEE. La normativa in materia è comunque in continua evoluzione, sia in relazione al progresso tecnico della scienza, che aggiunge sem-pre nuove conoscenze circa la tossicità delle sostanze chimiche, sia perché oggi maggiore attenzione viene prestata alla salute e sicurezza dei consumatori e degli addetti ai lavori. Delle 5000 sostanze censite nell’inventario europeo degli ingredienti cosmetici6, dopo il
recepimen-IL SOSTEGNO DELL’INArecepimen-IL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. recepimen-IL RUOLO DELLA CONTARP
4 D.Lgs. 03/02/97 n. 52 Attuazione della dir. 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichet-tatura delle sostanze pericolose.
5 D.Lgs. Governo 14/03/03 n. 65 Attuazione delle dir. 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura dei preparati pericolosi.
6 Decisione CEE/CEEA/CECA n° 335 del 8/05/96 96/335/CE: Decisione della Commissione del 08/05/96 che istituisce l’inventario e la nomenclatura comune degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici
to7delle più recenti Direttive europee, quasi 1500 sono citate nella legge 713/86 e quindi sot-toposte a vincoli. Per altre 1000 sostanze circa è invece esplicitamente proibito l’utilizzo nella formulazione dei cosmetici. 61 sostanze sono autorizzate in via provvisoria fino al 31/12/2005, in attesa che a livello europeo siano portati a termine gli studi tossicologici ed epidemiologi-ci. Tra le innovazioni più significative introdotte dal recente D.Lgs. n. 50 del 15/02/2005, rece-pimento delle Direttive europee n. 15 e n. 80 del 2003, figura la possibilità di accesso del pub-blico alle informazioni sui quantitativi delle sostanze classificate come pericolose presenti nel prodotto cosmetico. Ciò rappresenta un utile strumento a supporto della valutazione del rischio chimico nel comparto acconciatura.
5. LO STUDIO SUL COMPARTO ACCONCIATORI IN TOSCANA 5.1 Genesi del progetto
Molti sono gli studi sul settore, condotti negli Stati Uniti, in Canada e nel nord Europa, che hanno coinvolto popolazioni di lavoratori assai numerose; in Italia, nonostante l’elevato nume-ro di addetti, gli studi epidemiologici sono scarsi. La CONTARP Toscana ha pertanto avviato un progetto di ricerca sul comparto acconciatori volto a valutare l’esposizione dei lavoratori non solo al rischio chimico, ma anche ai rischi di contrarre malattie a carico dell’apparato musco-lo-scheletrico, allo stress psicofisico, ai rischi per la salute riproduttiva; lo studio si propone anche di valutare la percezione che gli addetti hanno dei rischi cui sono esposti, al fine di ren-dere il più possibile efficaci gli interventi formativi. Oltre alle associazioni datoriali (Federacconciatori della CNA Toscana e Confartigianato), l’INAIL Toscana ha coinvolto in que-sto studio altri Enti preposti alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori (anche in quan-to cittadini) e dell’ambiente, quali la ASL 10 di Firenze, l’ARPAT e il Centro Studi Prevenzione Oncologica (CSPO). Lo studio prevede un monitoraggio globale dei rischi nel comparto accon-ciatura ed è articolato in più fasi:
a) Raccolta e analisi di dati di letteratura (studi epidemiologici, ricerche ecc.) per un primo monitoraggio delle evidenze di connessione tra particolari patologie e l’attività di accon-ciatore.
b) Raccolta e catalogazione dei prodotti cosmetici utilizzati, per la realizzazione di un archivio informatico degli ingredienti e per l’individuazione di sostanze da sottoporre ad analisi chi-mica.
c) Preparazione, validazione e somministrazione di un questionario.
5.2 Raccolta e analisi preliminare dei prodotti cosmetici
Sono stati raccolti e catalogati i cosmetici impiegati da alcuni acconciatori. La catalogazione è stata condotta mediante archiviazione informatica degli astucci dei prodotti e registrazione degli ingredienti ivi riportati, cui ha fatto seguito una rielaborazione dei dati per individuare le sostanze chimiche maggiormente presenti, che in una seconda fase del progetto saranno quantificate mediante analisi chimica e, se del caso, monitorate nell’ambiente di lavoro e nei liquidi biologici. Fra gli 80 prodotti catalogati sono state selezionate in particolare le tinture
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7 D.M. 08/02/05, Aggiornamento degli elenchi, allegati alla legge 11/10/86, n. 713, sulla produzione e la ven-dita dei cosmetici, in attuazione della direttiva della Commissione delle Comunità europee 2003/83/CE, del 24/09/03.
(46) ed è stata analizzata la frequenza con cui i diversi componenti sono presenti, indipen-dentemente dalla posizione occupata nell’elenco degli ingredienti sulle etichette, che, ad ecce-zione dei coloranti, riportati in genere alla fine, è un indice relativo della loro concentraecce-zione.
Ciò è in ogni caso utile per indirizzare in via preliminare la ricerca dei composti chimici da determinare quantitativamente. I dati così rielaborati evidenziano che, delle quasi 330 sostan-ze diverse presenti negli 80 prodotti presi in esame, oltre la metà sono costituenti delle tintu-re e che di fatto vi sono dei componenti base validi per tutte o molte formulazioni (es. acqua, alcool cetearilico, idrossido di ammonio, acido ascorbico, profumo). Tra gli intermedi primari, quelli maggiormente presenti risultano la p-fenilendiammina ed il p-amminofenolo; tra i couplers i più rappresentati sono il resorcinolo, il 2-ammino 4-idrossietil ammino anisolo sol-fato, il 2-metilresorcinolo. Per valutare poi la presenza, nelle tinture considerate, di sostanze soggette per legge a limiti quantitativi, gli ingredienti individuati sono stati confrontati con i composti citati nella L. 713/86 e nella Dir 76/768/CE e loro modifiche e integrazioni; da ciò è emerso che, di 158 composti, 26 sono sottoposti a limiti definitivi o temporanei. Gli ingredienti presenti in almeno 10 delle 46 tinture prese in esame sono complessivamente 53. Delle sostan-ze individuate, 9 sono soggette a limiti di concentrazione e per 7 sono state individuate le frasi di rischio ai sensi del D.M. 03/12/1985 e successive modifiche e integrazioni: sei sostanze su sette risultano nocive. Questi composti così individuati saranno sottoposti a indagine quanti-tativa, insieme ad altri i cui metaboliti sono dannosi per la salute umana.
5.3 Il questionario
Lo strumento individuato per indagare, oltre alle condizioni igienico - sanitarie dei luoghi di lavoro, anche le eventuali problematiche di salute fisica e di stress psicologico degli addetti del settore è costituito da un questionario, i cui contenuti sono riassunti in Tabella 1.
Tabella 1: Schema del questionario
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
Obiettivi
Valutazione generale del luogo di lavoro.
Rischio chimico: individuazione della tipolo-gia e dei quantitativi delle sostanze, nonché della frequenza di utilizzo.
Raccogliere informazioni da poter elaborare per categorie (sesso, età, anzianità lavorati-va ecc.) sull’esposizione professionale a sostanze chimiche, allo stato di salute fisico, agli eventuali disagi psicologici ed all’atteg-giamento verso il lavoro, nonché alla perce-zione del rischio.
Valutare l’importanza effettiva che il datore di lavoro dà alla formazione e informazione dei propri dipendenti
Informazioni richieste Tipo di attività, caratteristiche degli ambienti, degli impianti, postazioni di lavo-ro, attrezzature e sostanze impiegate, numero di clienti Rapporto con i dipendenti sul rispetto della normativa in materia di sicurezza; descrizio-ne delle iniziative specifiche intraprese in materia di sicurezza
Per verificare l’efficacia e la semplicità delle domande, il questionario è stato sottoposto ad un campione significativo di addetti (per età anagrafica, anzianità lavorativa, tipo di salone). Una volta validato, è stata avviata la fase, tuttora in corso, di somministrazione del questionario ad un gruppo di saloni della provincia di Firenze stratificati sulla base del numero di addetti.
E’ in avanzata fase di realizzazione un archivio informatico che consentirà la raccolta e la suc-cessiva elaborazione dei dati.
6. CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI
Il presente lavoro ha descritto la genesi, l’avvio e le fasi preliminari del progetto sul comparto acconciatura avviato dalla CONTARP Toscana. L’obiettivo a lungo termine è quello di offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un valido supporto per affrontare le questioni riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro. Nell’intento di divulgare su vasta scala gli obiettivi del proget-to, sono state coinvolte le associazioni di categoria, che hanno supportato la CONTARP nel con-tattare i lavoratori del comparto tramite mailing, incontri organizzati a livello provinciale, informazioni divulgate sul sito web dell’associazione. Ciò nonostante, la validazione del que-stionario ha evidenziato la reticenza dei datori di lavoro nel fornire alcune informazioni (nume-ro di teste lavorate, quantitativi di sostanze impiegate, malattie pregresse, ecc.) a causa del-l’errato timore che i dati potessero essere utilizzati per accertamenti fiscali. E’ stato realizza-to un archivio informatico per la raccolta e la elaborazione dei dati ottenuti tramite i questio-nari, la cui somministrazione verrà effettuata da personale esperto nell’ambito di una collabo-razione già avviata con il CSPO. Per quanto riguarda più propriamente lo studio dei prodotti uti-lizzati, è in fase di avvio una collaborazione con l’ARPAT per sottoporre ad analisi circa 20 agen-ti chimici presenagen-ti nei cosmeagen-tici, mentre è stata richiesta la collaborazione della ASL 10 di Firenze per le eventuali indagini sui fluidi biologici.
BIBLIOGRAFIA
C. Breschi: Il rischio professionale nel comparto acconciatura: valutazioni preliminari, Tesi del Master Universitario di I livello in Igiene Industriale, Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Chimica e Chimica Ind.le, a.a. 2003-2004.
INAIL: Il rischio chimico nel settore acconciatura, 2004.
L. Quaranta, M.C. Casale, P. La Pegna, P. Ricciardi: Il rischio da utilizzo di sostanze chimiche nell’attività di parrucchiere, Atti del 3° seminario aggiornamento dei professionisti Contarp, Napoli, 2004.
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