GLI INTERVENTI ATTUATI CON I CONTRIBUTI INAIL M. Gullo *
3. GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE NEL COMPARTO VINIFICAZIONE
Nell’ambito dei finanziamenti in conto interesse, erogati dall’INAIL con bando 2002, sono per-venute complessivamente 36 richieste di finanziamento la cui distribuzione regionale è rap-presentata in Figura 2. Costituiscono lo 0,5 per cento del totale delle richieste pervenute (7.146) e sono rappresentative dello 1,8 per cento delle aziende vinificatrici (calcolato sul valo-re medio delle aziende attive nel periodo 2000-2003) pvalo-resenti nel territorio nazionale e classi-ficate alla voce di tariffa 1413. La ripartizione percentuale del numero di assi di finanziamen-to richiesti, rappresentata in Tabella 2, indica che per la maggior parte le preferenze sono state rivolte all’asse 2.
La tipologia dei rischi lavorativi che si sono intesi eliminare o contenere e gli interventi di attuazione sono sinteticamente rappresentati nella Tabella 3. Il quadro delineato evidenzia una precisa attenzione al contenimento di rischi specifici aziendali, quali il rischio connesso al con-tatto con materiali frangibili, il rischio di cadute dall’alto, il rischio di scivolamento su pavi-menti bagnati. Infatti la presenza di vetro (imbottigliamento), di tini elevati in altezza e di pavimenti spesso interessati da sversamento di mosto sono fattori che tipicamente caratteriz-zano il lavoro in cantina. É stato altresì evidenziato un diffuso interesse al contenimento del rischio chimico attraverso l’installazione di dispositivi di monitoraggio dell’anidride carbonica, del rischio legato all’ergonomia dei luoghi di lavoro attraverso la ristrutturazione degli ambien-ti, e del rischio da esposizione a polveri sclerogene attraverso la sostituzione di filtri a farine fossili con filtri tangenziali.
Sono stati anche oggetto di attenzione rischi che possono essere considerati trasversali a tutti gli ambienti di lavoro quali il rischio elettrico e il rischio incendio. In particolare è stato rile-vato un generalizzato interesse all’eliminazione di un residuale rischio amianto connesso alla presenza di coperture in cemento-amianto negli ambienti di lavoro.
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Figura 2: Distribuzione per regione delle richieste di accesso al finanziamento in conto interesse pervenute nell’ambito del bando 2002.
Tabella 2: Ripartizione percentuale del numero di assi di finanziamento richiesti
Assi richiesti Percentuale di richieste
Asse 1: sostituzione di macchine non marcate CE con macchine marcate CE 31%
Asse 2: installazione e/o modifica di impianti su macchine, attrezzature, dispositivi etc. finalizzati alla riduzione della esposizione dei lavoratori ad agenti chimici, agenti fisici, agenti biologici, all’incremento del livello di sicurezza contro gli infortuni, all’eliminazione o riduzione dell’impiego di sostanze
pericolose dal ciclo produttivo 40%
Asse 3: installazione di dispositivi di monitoraggio dello stato dell’ambiente di lavoro al fine di controllare l’esposizione dei lavoratori ad agenti chimici,
fisici e biologici 4%
Asse 4: ristrutturazione o modifica strutturale degli ambienti di lavoro 18%
Asse 5: l’implementazione di sistemi di gestione aziendale della sicurezza,
secondo parametri conformi alla normativa internazionale 7%
Tabella 3: Quadro riassuntivo dei rischi lavorativi e degli interventi proposti per la loro eliminazione e/o contenimento come rilevati attraverso l’analisi delle domande di accesso ai finanziamenti INAIL.
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
TIPOLOGIA DEI RISCHI RILEVATI
rischio macchine (sostituzione di macchine non marcate CE)
rischio da schiacciamento mani e ferimento con cocci di vetro imbottigliatrici, tappatrici, etichettatrici, carrelli elevatori idropulitrice, pompe, dera-spapigiatrice filtri, muletti, sterilizzatrici, pastorizzatore, lavabottiglie, presse di vini-ficazione, compressori, capsulatori, centrifughe, cisterne
installazione di piattaforme idrauliche
Adeguamento impianti elettrici
dispositivi monitoraggio CO2, aspiratori gas, aeratori, installazione serbatoi a bassa emissione, misuratori di ossigeno, eliminazione linee lavamacero (idrossido di sodio), rivetrificazione dei silos
sostituzione di filtri a farine fossili con filtri tagenziali installazione di passarelle con parapetti per l’accesso ai serbatoi
ricopertura piani di calpestio con vernici anti sdrucciolo, ripristino pavimentazione piazzali
automatizzazione lavaggio e sterilizzazione fusti, monitoraggio linee imbottigliamen-to e depallettizzaimbottigliamen-tori auimbottigliamen-tomatici dei palletts bottiglie
monitoraggio radon nei locali in sotterraneo adibiti alla barriccatura bonifica coperture in eternit
implementazione linee guida SGSL (UNI- INAIL-ISPESPEL-PARTI SOCIALI) Adeguamento impianti antincendio, installazione di porte REI cofanatura insonorizzante per presse, insonorizzazione uffici
A tal proposito va rilevato che l’amianto è stato utilizzato anche come elemento accessorio nel ciclo lavorativo della vinificazione. Infatti, sino all’entrata in vigore della L. 257/92 che ha det-tato le norme per la sua dismissione, il minerale era utilizzato come additivo in polvere delle farine fossili attraverso le quali i vini venivano filtrati.
Assume, infine, rilevanza la circostanza che il 14 per cento delle aziende richiedenti ha pre-sentato programmi per l’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza.
4. CONCLUSIONI
Lo studio effettuato ha rivelato come il processo di vinificazione, pur nell’inferiorità numerica che investe l’aspetto occupazionale, meriti una più puntuale attenzione per via dei rischi lavo-rativi sempre più nuovi e diversificati che lo caratterizzano, conseguenza della profonda e con-tinua innovazione tecnologica che ha avuto una forte accelerazione a partire dal secondo dopoguerra e che ha sostituito le tradizionali attrezzature della cantina con un’impiantistica confrontabile a quella utilizzata in alcuni processi chimico-fisici.
I risultati ottenuti attraverso l’analisi delle richieste di accesso ai finanziamenti INAIL perve-nute dalle aziende del comparto vinificazione, pur nella limitata adesione dimostrata all’ini-ziativa, hanno rilevato un’attenzione mirata alla mitigazione dei rischi lavorativi specifici del settore. Ciò indica che in questo settore produttivo, per quanto rappresentato da piccole e pic-colissime aziende, per lo più a conduzione familiare, matura la consapevolezza che l’approfon-dita analisi del ciclo lavorativo e dei rischi connessi siano totalmente fondanti della scelta dei sistemi di prevenzione e delle buone prassi da attuare nel perseguire l’obiettivo dell’abbatti-mento dei costi materiali, sociali e morali che comportano gli infortuni.
Non ultimo, lascia ben sperare la circostanza che una percentuale non del tutto trascurabile delle aziende del comparto che ha presentato istanza ha chiesto l’ammissione al finanziamen-to di programmi mirati all’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza nel sistema di gestione aziendale. Segno questo della crescita della consapevolezza che in una moderna cultura di impresa la gestione della sicurezza sia da considerare un fondamentale complemen-to alla gestione aziendale e non un accessorio collaterale.
BIBLIOGRAFIA Di fonte pubblicistica
G. Banchi, C. Nobler, D. Scala: Cantine Vinicole (produzione vino), 2002, A.R.P.A.T., ricerca finanziata da ISPESL - Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza del Lavoro, 111 p., http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/_cantine_vinicole/, ultima consultazione 28/04/2005.
M. Gullo: Nella terra di Bacco: dimensione e carattere del rischio lavorativo nel comparto vini-ficazione, 2004, Rapporto Annuale Regionale 2003 Piemonte, pp. 63-84.
Di fonte normativa
LEGGE 27 MARZO 1992 N. 257: Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto, in G.U. n. 87 del 13.04.92, S. O.
DECRETO LEGISLATIVO 23 FEBBRAIO 2000 N. 38: Disposizioni in materia di assicurazione con-tro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell’articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144", G. U. n. 50 del 1 marzo 2000.
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