I RISULTATI DI UN MONITORAGGIO TERRITORIALE IN TOSCANA
2. IL QUADRO DI RIFERIMENTO IN TOSCANA
Il Portafoglio assicurativo in Toscana comprende, al 31/12/2004, 281.129 PAT; di queste, 32.706, pari all’11,63% del totale, sono relative ad attività complesse così come definite dal-l’art. 6 delle “Modalità per l’applicazione delle tariffe e per il pagamento dei premi assicurati-vi”, adottate con il D.M. 12/12/2000. In Tabella 1 sono riportati, distinti per Gestione, i dati riguardanti le aziende classificate a più voci di tariffa, le relative PAT e i totali delle voci di affe-renti a queste PAT1.
Tabella 1: Attività complesse: il quadro di riferimento in Toscana
GESTIONE
INDUSTRIA ARTIGIANATO TERZIARIO ALTRE ATTIVITÀ
TOTALI
PAT 6.492 9.628 15.859 727 32.706
AZIENDE 5.653 9.350 14.270 540 29.813
VOCI DI TARIFFA 14.019 20.432 32.485 1.685 68.621
Si può notare che quasi la metà (48,5%) delle PAT relative ad attività complesse appartiene alla Gestione Terziario, alla quale però afferisce solo il 38,9% del Portafoglio PAT 20032in Toscana. Il tessuto produttivo regionale risulta invece caratterizzato soprattutto da azien-de le cui posizioni assicurative sono comprese nella Gestione Artigianato (46,2%). Ciò por-terebbe a ritenere che le ditte del Terziario esercitano attività più difficilmente riconduci-bili ad un’unica previsione tariffaria. Inoltre, essendo il rapporto PAT/aziende solo di poco superiore all’unità, la quasi totalità delle aziende in questione ha in essere una sola PAT cui afferiscono più voci di tariffa. Analizzando più in dettaglio la distribuzione per Gestione delle aziende sulla base del numero di voci in cui sono inquadrate (Grafici 1-4), emerge che,
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1 Fonte: INAIL Consulenza Statistica Attuariale
2 Fonte: INAIL, Rapporto Annuale Regionale 2003 Toscana. I dati relativi al 2004 non sono ancora disponibili.
in media, l’82% delle aziende è classificato a due voci di tariffa, con un massimo del 92,76%
nella Gestione Terziario.
La Gestione Altre Attività presenta una percentuale di aziende con attività riconducibili a più di quattro voci di tariffa molto più elevata rispetto alle altre Gestioni; ciò è principalmente dovu-to al fatdovu-to che in essa vengono inquadrati gli enti locali, le cui lavorazioni sono moldovu-to diversi-ficate. Nelle altre Gestioni le aziende con un numero di voci maggiori di quattro non raggiun-gono complessivamente l’1% del totale, ad eccezione dell’Industria, per la quale in ogni caso la percentuale si attesta al 5,5%.
La distribuzione delle lavorazioni afferenti ai diversi grandi gruppi (g.g.)3di ogni Gestione è riportata nei Grafici 5-8 di pagina seguente.
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
3 Sintesi delle definizioni dei dieci grandi gruppi secondo le Tariffe dei premi INAIL: g.g. 0 Attività varie; g.g. 1 Lavorazioni agricole, allevamento, alimenti; g.g. 2 Chimica, carta, pelli; g.g.3 Costruzioni, impiantistica; g.g. 4 Energia elettrica, gas, acqua; g.g. 5 Legno e affini; g.g. 6 Metallurgia, macchine, strumenti; g.g. 7 Mineraria, vetro;
g.g. 8 Tessile e confezioni; g.g. 9 Trasporti, magazzinaggio.
Grafici 1-4: Aziende inquadrate in attività complesse. Distribuzione percentuale per N° di voci di tariffa. In parentesi è ripor-tato il numero di aziende)
Grafico 1: Gestione INDUSTRIA (Aziende totali: 5.652) Grafico 2: Gestione ARTIGIANATO (Aziende totali: 9.350)
Grafico 3: Gestione TERZIARIO (Aziende totali: 14.270) Grafico 4: Gestione ALTRE ATTIVITÀ (Aziende totali: 540)
2.1 Analisi dei dati
L’analisi della distribuzione per grandi gruppi delle aziende complesse evidenzia una significa-tiva presenza di lavorazioni afferenti al g.g. 0 e in particolare alle voci di tariffa 072244 e 07235... Ciò è ancora più vero nella Gestione Industria, dove le aziende sono più strutturate e quindi hanno fasce di dipendenti che svolgono in via esclusiva compiti di tipo amministrativo-gestionale (cfr. Grafici 5 e 6). Oltre alle lavorazioni afferenti al g.g. 0, per quanto concerne le Gestioni Industria e Artigianato risultano rilevanti le percentuali di lavorazioni inquadrate nel g.g. 3 (Industria 14,39%, Artigianato 20,41%) e nel g.g. 6 (Industria 8,60%, Artigianato 18,97%). Tale andamento rispecchia la composizione complessiva del tessuto produttivo regio-nale. Infatti, escludendo il g.g. 0, le realtà aziendali toscane ricadono in questi due grandi gruppi6, che, oltre tutto, comprendono il maggior numero delle voci di tariffa rispetto alla
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4 0722: Personale che per lo svolgimento delle proprie mansioni fa uso diretto di videoterminali e macchine da ufficio; personale addetto a centri di elaborazione dati, a centralini telefonici, a sportelli informatizzati, a registratori di cassa e simili.
5 0723: Personale non previsto in altre voci di tariffa che per lo svolgimento delle proprie mansioni fa uso, in via non occasionale, di veicoli a motore personalmente condotti.
6 Cfr. Nota 1.
Grafici 5-8: Attività complesse:distribuzione percentuale delle voci di tariffa per grande gruppo.
Grafico 5: Gestione INDUSTRIA (N° voci di tariffa totali: 14.019) Grafico 6: Gestione ARTIGIANATO (N° voci di tariffa: 20.432)
Grafico 7: Gestione TERZIARIO (N° voci di tariffa totali: 32.485) Grafico 8: Gestione ALTRE ATTIVITÀ (N° voci di tariffa totali: 1.685)
quasi totalità degli altri; questo fatto rispecchia una più elevata differenziazione delle lavora-zioni dei settori delle costrulavora-zioni e della metalmeccanica. Si può inoltre supporre che in que-sti due settori stesse attrezzature o macchine possano essere impiegate per lavorazioni diffe-renti, con conseguente inquadramento a più voci dello stesso grande gruppo. Ciò può essere plausibile anche per il g.g. 5 della Gestione Artigianato, per il quale una presenza di voci di tariffa pari all’11,81% non è correlabile con il numero di aziende toscane del settore legno e affini, che nel 20027costituivano poco più del 5% delle aziende artigiane. Il Grafico 9 evi-denzia la distribuzione percentuale, per provincia, delle voci di tariffa dei grandi gruppi 3, 5 e 6, nelle Gestioni Industria e Artigianato, mentre nel Grafico 10 è riportato l’andamento per-centuale, per provincia, delle aziende inquadrate nei g.g. 3, 5 e 6, nelle Gestioni Industria e Artigianato.
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
7 Fonte: INAIL, Banca Dati Statistica. I dati relativi al 2004 non sono ancora disponibili.
Grafico 9: Attività complesse: distribuzione percentuale per provincia delle voci di tariffa per i grandi gruppi 3, 5 e 6.
Grafico 10: Attività complesse: distribuzione percentuale per provincia delle aziende inquadrate nei grandi gruppi 3, 5 e 6.
Da un primo confronto emerge che, in generale, per entrambe le Gestioni, i valori percentuali delle voci di tariffa sono sempre inferiori a quelli delle aziende inquadrate nei tre grandi grup-pi considerati; unica eccezione è costituita dalla provincia di Firenze, per la quale, nella Gestione Artigianato, l’attività classificativa ha fatto ricorso ad un numero maggiore di voci.
Sarebbe quindi opportuno verificare se l’attività produttiva dei settori in questione giustifica questa classificazione così articolata. Quanto sopra si evidenzia particolarmente nel grande gruppo 5 della Gestione Industria, per il quale i valori percentuali delle aziende sono circa il doppio di quelli delle voci di tariffa; ciò può essere correlato al fatto che, rispetto agli altri due, il grande gruppo 5 presenta un numero inferiore di voci, ma anche ad una maggiore specializ-zazione dell’attività industriale toscana in questo settore produttivo. Per un’analisi più accura-ta della classificazione delle lavorazioni nei tre grandi gruppi individuati, sarebbe saccura-tato inte-ressante valutare il rapporto tra il numero totale di aziende toscane e il numero di aziende ad attività complesse di questi settori produttivi; i dati relativi alle aziende suddivise per voci di tariffa sono stati estratti dalla Banca Dati Statistica dell’INAIL, che al momento è aggiornata al 2002 e presenta i dati distinti per aziende “a carattere artigianale e non”. Si è pertanto deci-so di estrarre i dati relativi alle deci-sole aziende a carattere artigianale, in modo da poter fare un primo confronto, anche se solo indicativo, con i dati forniti dalla Consulenza Statistico Attuariale (Tabella 2).
Tabella 2: Valori percentuali, per provincia, delle aziende artigiane inquadrate nei g.g. 3, 5 e 6
Sigla provincia AR FI GR LI LU MS PI PO PT SI
Aziende ad attività
complesse (2004)* 79,6 32,0 85,6 82,7 70,1 76,2 50,4 52,5 68,7 78,5
Aziende totali (2002)** 62,9 53,9 60,3 59,4 62,8 59,0 56,9 37,9 52,1 61,6
* Numero totale aziende ad attività complesse, Gestione Artigianato, anno 2004: 9.350.
** Numero totale aziende toscane a carattere artigianale, anno 2002: 124.320.
Fermo restando che il confronto tra i dati riportati in Tabella 2 può fornire solo indicazioni di massima, si può tuttavia sottolineare che la percentuale delle aziende ad attività complesse è quasi sempre più elevata rispetto a quella relativa alle aziende artigianali dei tre comparti presi in considerazione; le sole eccezioni riguardano le province di Firenze, Pistoia e, in misura mino-re, Pisa. Uno sviluppo futuro del presente studio potrebbe di conseguenza approfondire se que-sta situazione è dovuta a peculiarità del tessuto economico provinciale oppure ai diversi crite-ri classificativi adottati.
3. MONITORAGGIO TERRITORIALE