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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 29 aprile 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 29 aprile 2013 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI

Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano:

PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

MELLI Paolo – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

RISI Oreste - Consigliere Assente

SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Assente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente

BORGHI Ariella – Consigliere Presente

BUSSINI Simona – Consigliere Presente

LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente

CIOCCA Daniela – Consigliere Presente

MERISI Federico – Consigliere Presente

MINUTI Luigi – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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PRESIDENTE PIGNATELLI Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio Comunale del 29 aprile 2013.

Cedo la parola al Segretario Generale per l’appello nominale, come da Regolamento. Prego.

SEGRETARIO COMUNALE Pezzoni; Pignatelli; Risi è assente; Sghirlanzoni; Fumagalli; Melli;

Ciocca Alessandro, non c’è; Giussani; Ferri; Premoli, non c’è; Borghi; Ciocca Daniela; Lingiardi;

Bussini, assente; Minuti; Merisi.

13 presenti, 4 assenti, le Seduta è legale.

Per la Giunta: Vicesindaco Imeri; Nisoli; Mangano; Vailati; Zoccoli in Prandina.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie. La Seduta è legalmente valida alle ore 18.15.

Prima di procedere all’ordine del giorno, concedetemi di riservare un pensiero ai militari che recentemente a Roma sono stati feriti, in un episodio gravissimo, davanti a Montecitorio.

Dedichiamo una riflessione anche al lavoro di tutte le Forze dell’Ordine; anche recentemente un carabiniere è stato ucciso a Maddaloni, sabato scorso, in una rapina in una gioielleria.

Quindi a loro e alle loro famiglie va il pensiero mio, e credo di interpretare anche quello di tutto il Consiglio comunale esprimendo la solidarietà a loro, alle Forze dell’Ordine e alle famiglie.

Punto n. 1 all’ordine del giorno: “Interpellanza presentata dai Consiglieri comunali Borghi e Lingiardi relativa al Piano anticorruzione secondo le Linee Guida, approvate dal Comitato Interministeriale il 12 marzo u.s. per l’elaborazione del Piano nazionale”.

Vi do lettura dell’interpellanza, acclarata al Protocollo in data 19.4.13: “Visto che gli Enti locali avrebbero dovuto dare attuazione ai primi adempimenti in materia di anticorruzione, i Piani triennali anticorruzione, entro il 31.3.13, adempimenti prescritti dalla normativa, legge 190/2012, dalla Circolare ministeriale n. 1/2013 e, in ultimo, delle Linee Guida più recentemente deliberate dalla Commissione indipendente per la valutazione della trasparenza e l’integrità. Precisato che, in sintesi, si deve procedere ad adottare un Piano per la prevenzione della corruzione contenente le misure di carattere generale che si sono adottate e quelle che si intendono adottare per prevenire, appunto, il rischio della corruzione, procedimenti a disciplina rinforzata, controlli specifici, particolari valutazioni ex post dei risultati raggiunti, specifiche misure nell’organizzazione e nella gestione degli Uffici e del personale addetto, particolari misure di trasparenza sulle attività svolte; a specificare i sistemi di verifica interna che si intendono adottare, con particolare riferimento alle aree considerate più a rischio corruttivo; a condividere l’elaborazione del Piano con i dirigenti e tutto il personale impegnato nelle attività più esposte; ad assumere adeguati sistemi di rotazione del personale addetto alle aree a rischio, con l’accortezza di mantenere continuità e coerenza con i compiti e le necessarie competenze delle strutture organizzative e a prevedere strumenti di garanzia del rispetto delle norme e del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici appena approvato e di vigilanza sui problemi inerenti il conferimento di incarichi ai dipendenti.

Evidenziato che gli Enti locali sono stati chiamati, in materia di anticorruzione, ad adempimenti che non hanno un quadro di riferimento chiaro in quanto non risultano ad oggi disponibili né le intese in sede di Conferenza unificata, né il Piano nazionale anticorruzione.

Considerata l’assoluta rilevanza e urgenza di una regolamentazione a livello locale dei contenuti del Piano anticorruzione e condivisa la posizione dell’ANCI, che in un documento del 21.3.2013 suggerisce di adottare comunque prime misure in materia di prevenzione della corruzione per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla legge 190/12; rilevato che la CIVIT ha indicato nel Sindaco l’organo competente, salva diversa decisione dell’Ente, nei Comuni a nominare il responsabile anticorruzione; che la redazione del Piano anticorruzione è posta in capo alla Giunta in base a quanto previsto dal TUEL all’articolo 48, comma 2, che consente di facilitare l’inizio di un percorso di elaborazione del Piano stesso, si interpella il Sindaco: 1) per conoscere in modo preciso e dettagliato le azioni già avviate e quelle da avviare in ordine all’argomento della presente interpellanza; 2) per sapere quali saranno i tempi per concludere gli adempimenti che consentono di formalizzare le prime misure in materia di prevenzione della corruzione, i punti principali del Piano triennale; 3) per capire se il Sindaco, come l’ANCI, ritiene auspicabile che la competenza per la redazione del Piano anticorruzione, oggi in capo alla Giunta, passi interamente, a tante altre competenze residuali,

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ai sensi articolo 48, comma 2, TUEL, all’Organo elettivo, però non esautorarlo di funzioni importantissime di indirizzo e controllo qual’ è quella in argomento; 4) per verificare se il Sindaco, in attesa degli auspicati interventi normativi che modificano il TUEL (dal 2000 ad oggi sono enormemente aumentate le competenze ai Comuni) intende coinvolgere nell’elaborazione del Piano, attraverso le Commissioni consiliari, i Consiglieri comunali, sia in questa fase in cui lo scenario di riferimento non risulta completamente chiaro, sia quando saranno pervenute indicazioni alla Conferenza unificata e, per tutte le Amministrazioni, il Piano nazionale anticorruzione da parte del Dipartimento Funzione Pubblica”.

La parola al Sindaco.

SINDACO PEZZONI Grazie, Presidente. Non do lettura della risposta, che è piuttosto articolata. Riprendo gli spunti più significativi, che sono quelli relativi al fatto che oggi il responsabile è il Segretario, perché la previsione normativa prevede che, se non diversamente nominato, nei Comuni la competenza è del Segretario comunale.

In seconda battuta, sottolineo anch’io che la normativa chiede di rispettare un obbligo alla luce di decreti e di atti normativi che, dall’altra parte, non sono ancora stati emanati, quindi si agisce in questo caso avviando, come si diceva anche nel testo dell’interpellanza, un’azione che ha delle linee strategiche condivise, ma che dall’altra parte non sono definite o definibili puntualmente, in attesa di quelle che sono le previsioni nazionali.

Quello che intendiamo fare è collegare strettamente questa attività all’interno del Piano triennale, così come è previsto dal decreto legislativo 33/2013. Per questo motivo, in attesa del fatto che vengano emanate le Linee Guida… scusate, le disposizioni normative previste dal Piano nazionale anticorruzione, abbiamo avviato comunque una serie di incontri, il primo dei quali il 27 marzo scorso, con tutti i dirigenti, le posizioni organizzative e i responsabili degli Uffici, per illustrare i principi della norma che adesso è vigente, spiegando il contenuto e le finalità del Piano di prevenzione della corruzione.

Seconda cosa, nel Piano generale di sviluppo, che è stato oggetto dell’analisi di questo Consiglio comunale, abbiamo inserito una delle linee strategiche nuove, che è quella della redazione e il monitoraggio del Piano anticorruzione, quindi abbiamo recepito l’obbligo, in maniera tale che diventi azione di Piano, e dall’altra parte, nella relazione previsionale e programmatica del Bilancio che è stato presentato lo scorso 9 aprile e che è oggetto dalla discussione questa sera, c’è anche il potenziamento degli strumenti per assicurare la trasparenza e la partecipazione delle attività amministrative e quindi anche il Piano anticorruzione.

In questo modo noi dovremmo ridisegnare quelle che sono le competenze e, dall’altra parte, adeguarci anche agli obblighi di trasparenza, che sono ulteriormente modificati nel corso dell’ultimo periodo.

Quindi ho dato mandato al Segretario di provvedere a redigere la proposta di Piano provvisorio, che sarà approvata al momento insieme al Piano esecutivo di gestione, la cui approvazione è prevista una volta approvato il Bilancio comunale.

La proposta di Piano definitiva, invece, sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale e, prima ancora, all’esame delle Commissioni competenti non appena saranno note le determinazioni della Conferenza unificata e il Piano nazionale.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie. Consigliere Borghi, prego.

CONSIGLIERE BORGHI La ringrazio, signor Sindaco. Sicuramente ho sentito che c’è attenzione su questa tematica e non posso che esprimere, a nome dei Consiglieri PD, apprezzamento, ma la richiesta dell’interpellanza era di dare avvio, magari con una mappatura del rischio, magari dicendo quali sono le azioni già adottate, che quindi andranno reiterate, quali sono le azioni che invece mai si sono sperimentate, perché non si aveva questa indicazione e non ve ne è stata la necessità eccetera eccetera: come si intende far ruotare il personale, quale è il personale che in un’Amministrazione è più soggetto a compiti di contrasto, appunto, della mafie, piuttosto che della corruzione, piuttosto che dell’usura, piuttosto di tutto ciò che va in questa direzione.

Per cui, al di là dell’apprezzamento sull’attenzione che ho sentito porre sull’argomento, non sono soddisfatta perché nulla di tutto ciò che un’Amministrazione può prevedere, anche in attesa di dettagli normativi, non ci è stato, almeno, ho letto molto superficialmente la risposta,

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non ci è stato assolutamente illustrato.

Credo che fosse chiaro che la nostra interpellanza andasse in quella direzione, ecco, almeno la mappatura del rischio. Invece sono soddisfatta per il fatto che verranno coinvolte le Commissioni consiliari e quindi almeno i rappresentanti dei Consiglieri comunali rappresentati nella Commissione Prima, credo, non so quale, credo la Prima. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie, Consigliera.

Il consigliere Merisi si era prenotato, voleva dire qualcosa? Non l’ho vista. Se è attinente?

CONSIGLIERE MERISI Grazie, Presidente. Sì, sarebbe stata attinente prima dell’inizio della discussione. Trenta secondi solamente per ricordare le trecento vittime in Bangladesh, vittime del lavoro, con tutto quello che ci sta dietro, e un augurio, penso a nome di tutti, per il nuovo Governo. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie. Procediamo con il punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interpellanza presentata dal consigliere comunale Borghi, inerente i permessi di accesso alla ZTL”.

In data 19.4.2013 è stata protocollata la seguente interpellanza: “Si interpellano il Sindaco e la Giunta per conoscere dettagliatamente quanti permessi di accesso alla ZTL sono stati concessi, distinti per tipologia (residenti, portatori di handicap o altro) e distinti per anno (2011 e 2012), quanti permessi ulteriori sono stati concessi nei primi mesi del 2013 (gennaio-aprile), quante infrazioni per accesso indebito sono state comminate rispettivamente nel 2011 e nel 2012, quante sanzioni sono state riscosse e quante rimangono pendenti complessivamente, quale introito se ne è tratto per le casse comunali del 2011 e nel 2012 e nei primi mesi del 2013, quale valutazione venga fatta dal trend specifico relativo alla ZTL”.

Risponde il Sindaco, prego.

SINDACO PEZZONI Grazie, Presidente. Nella risposta c’è un allegato del Comandante, il dottor Nocera, che ringrazio, per cui si dà puntuale notizia di tutti i permessi che sono stati rilasciati secondo le richieste, quindi per l’anno 2011, ’12 e ’13: ai residenti 49, 40 e 12 fino al 20 di aprile; ai proprietari di box, 18, 15, 5; a commercianti o artigiani, 43, 53, 10. Permessi per disabili rilasciati complessivamente nel 2011, 94; nel 2012, 116; nel 2013, 32, fino al 20 di aprile. Numero dei verbali per transito nella ZTL senza autorizzazione o senza il rispetto delle prescrizioni previste dal titolo autorizzatorio: nel 2011, 7.113; nel 2012, 5.191; nel 2013, fino al 16 marzo, 1.167.

Importo delle sanzioni del 2011, 540.664 euro, incassati 351.678 al 28 febbraio 2013; importo delle sanzioni al 2012, 394.516 euro, importo incassato al 28 febbraio 299.496; importo delle sanzioni del 2013, fino al 16 marzo, 88.692, incassato fino al 28 febbraio 26.527.

Una considerazione di merito: non ci sono grandi scostamenti, tenendo conto della specificità delle situazioni e del fatto che, appunto, si tratta molto spesso di interventi puntuali.

Incrementale il trend dei permessi per i disabili, mentre molto significativo è il fatto che ci sia un forte decremento delle sanzioni per accessi non autorizzati all’interno della ZTL, che manifesta l’entrata a regime, diciamo, e la conoscenza della struttura operativa e dei limiti che sono imposti al traffico nel centro urbano. D’altra parte, però, il Comandante mi sottolineava questo, ma non l’ha scritto nella relazione, che rilievi diciamo più empirici che scientifici manifestano un calo del traffico intorno al 10 per cento, mi diceva nella città di Treviglio, probabilmente per effetto del costo dei carburanti, che sono aumentati, e per la crisi. Tutto qui.

PRESIDENTE PIGNATELLI Procediamo con il punto n. 3 all’ordine… Se non chiede la parola?

Consigliera Borghi, Prego.

CONSIGLIERE BORGHI Ringrazio per i dati, erano i dati che chiedevo. Il numero dei verbali è comunque alto, al di là della diminuzione del traffico, e a me pare davvero di notare che ci sia molto disordine, come dicevo l’altra volta all’assessore Mangano, quanto a traffico dentro le mura del centro storico, oltre che ai parcheggi abusivi.

Ringrazio, chiedevo i dati e li ho avuti. Mi piacerebbe avere (magari faccio una telefonata al dottor Nocera) il totale dei permessi, se non è scritto da qualche parte. Chiederò qual’ è il

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totale dei permessi. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Punto n. 3 all’ordine del giorno: “Interpellanza presentata dal consigliere comunale Ciocca Daniela, inerente le liquidazioni e i finanziamenti progettazione edificio ex UPIM”.

La Consigliera, in data 19.4.2013, ha protocollato la seguente interpellanza: “Con la presente interpello il Sindaco e la Giunta per conoscere all’oggi: 1) quali spese sono state liquidate e sono in corso di liquidazione da parte di codesta Amministrazione per la progettazione integrativa dell’intervento sull’edificio ex UPIM; 2) quali spese sono state liquidate e sono in corso di liquidazione per la realizzazione degli interventi; 3) quali compensi siano stati dettagliatamente liquidati ai tecnici interni; 4) quali siano le fonti di finanziamento per le spese di cui ai punti 1, 2 e 3”.

Risponde l’assessore Mangano. Prego.

ASSESSORE MANGANO Grazie, Presidente. In relazione ai quattro punti le risposte sono le seguenti. Per quanto riguarda il punto 1, somme liquidate o in corso di liquidazione per la progettazione integrativa, sono stati corrisposti allo Studio Gritti per l’assistenza RUP e l’inserimento auditorium 50.210 euro, impegnati e liquidati per lo stesso importo.

Per quanto riguarda la progettazione e direzione per le opere in variante, abbiamo l’ingegner Moioli, opere strutturali, 67.812 impegnati, liquidati 33.906; ingegner Ornaghi per impianti meccanici, impegnati 17.169; all’ingegner Berdini, impianti elettrici, impegnati 26.388;

all’ingegner Rossi, sicurezza e monitoraggi strutturali, 25.797; alla D.B. Project, relazione acustica, 12.584 impegnati e 12.100 liquidati.

Per quanto riguarda invece lo Studio Gritti, sono stati ancora corrisposti, per l’assistenza tecnica ed elaborati architettonici esecutivi, 35.235 euro, impegnati e liquidati; per la redazione elaborati Fondo Kyoto, 11.325 impegnati e liquidati; progettazione esecutiva allestimento auditorium, 22.902 sono impegnati.

Per quanto riguarda la risposta n. 2, spese liquidate o in corso di liquidazione per gli interventi, sono stati liquidati tre SAL: il primo SAL 321.800, 353 compreso di IVA; il secondo SAL 363.100, 3.99 comprensivo di IVA; il terzo SAL 528.900, 581.790 comprensivo di IVA. La somma complessiva sono 1.213.800, 1.335.180 se è comprensiva di IVA.

Per quanto riguarda, invece, i compensi liquidati a personale interno, la progettazione e la direzione lavori interna, cioè l’importo previsto dall’approvazione del progetto, sono stati liquidati 29.085 solo per la fase di progettazione. Non è prevista alcuna integrazione di spesa per le opere di variante architettonica in capo al team interno di progettazione e direzione lavoro. Non si è ancora proceduto a liquidare le quote spettanti per la direzione lavori, erano stati liquidati solo quelli di progettazione.

Per quanto riguarda il punto 4, che sono le fonti di finanziamento, le somme ad oggi utilizzate per opere di variante sono ricomprese nel quadro economico dello stanziamento originale, utilizzando le risorse disponibili a disposizione dell’Amministrazione presenti per imprevisti ed economie.

Per maggior chiarezza abbiamo inserito, sono stati esposti al netto dei 320.000 euro che erano stati già liquidati nella fase della progettazione, i capitoli di spesa, che sono praticamente… cioè le fonti di finanziamento: il mutuo Cassa Depositi e Prestiti, 4.350.000, le alienazioni per un milione, oneri urbanizzativi 330.000, per un importo complessivo di 5.680.000 euro.

PRESIDENTE PIGNATELLI Consigliera Ciocca, prego.

CONSIGLIERE CIOCCA D. Io ringrazio per, diciamo, la sintesi, che corrisponde a quanto richiesto, però non è chiara una cosa, cioè io non riesco a capire se, in merito al punto 4 in particolare, per quanto riguarda le fonti di finanziamento, queste mi pare che siano le fonti di finanziamento individuate.

Quello che io non ho capito è se, per esempio, al mutuo flessibile si è già fatto ricorso oppure no.

ASSESSORE MANGANO Noi fino ad adesso, con il pagamento, noi altri abbiamo proceduto fino ad adesso con… Noi abbiamo anticipato un milione con spese che erano… con risorse della Amministrazione.

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Mentre per quanto riguarda… faremo un ricorso al mutuo, è chiaro che faremo, cioè noi quest’anno finiremo l’intervento e dobbiamo procedere al pagamento dei vari stadi di avanzamento, quindi accederemo al mutuo flessibile.

(Intervento fuori microfono)

No, ancora non li abbiamo, però è programmato, questo l’Assessore ve lo…

(Intervento fuori microfono) Prossimo SAL, per forza.

CONSIGLIERE CIOCCA D. L’altra cosa su cui volevo una precisazione era: redazione elaborati Fondo Kyoto; ma poi il Fondo Kyoto non è stato concesso al…

ASSESSORE MANGANO Sì, noi l’abbiamo fatto, dovevamo fare…

(Intervento fuori microfono)

Esattamente, è stata istruita, c’erano dei contributi e quindi l’Amministrazione, cioè gli Uffici, l’hanno prodotta, e il costo è stato di 11.000 euro.

PRESIDENTE PIGNATELLI Passiamo al punto n. 4 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Adozione Regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi TARES”.

Illustra il provvedimento l’Assessore al Bilancio. Prego.

ASSESSORE VAILATI Grazie, Presidente. Il Consiglio comunale deve approvare le tariffe della TARES entro il termine fissato dalle norme statali per l’approvazione del Bilancio di previsione, in conformità al Piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani. È pertanto necessario, quindi, stabilire con Regolamento quali sono le modalità di applicazione del tributo.

Per predisporre il Regolamento si devono tenere in considerazione le Linee Guida previste dal decreto legge 35 dell’8 aprile 2013, in particolare quanto inserito nell’articolo 10.

L’articolo 10 disciplina alcune parti del Regolamento, in particolare riguarda le scadenze e il numero delle rate di versamento del tributo, che sono stabilite dal Comune con propria delibera e devono essere pubblicate almeno trenta giorni prima della data di versamento. Per quanto riguarda il versamento delle prime due rate, proprio è sempre stabilito dall’articolo 10, i Comuni possono applicare, per quanto riguarda le prime due rate, l’importo relativo al pagamento della TARSU avvenuto l’anno precedente, per poi effettuare un conguaglio sull’ultima rata e applicare la tariffa TARES. E’ prevista anche una maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato, e questa è tutta riservata dello Stato e verrà versata in unica soluzione sull’ultima rata del tributo, quindi sulla rata a saldo, con apposito versamento, si presume con l’F24; il codice tributo al momento ancora non è stato stabilito.

Per quanto riguarda, inoltre, la riscossione del tributo, si può far ricorso ancora ai soggetti affidatari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, quindi può essere gestito anche esternamente.

Ci sono anche alcune esclusioni, infatti sono escluse dalla tassazione le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili e le aree comunali condominiali di cui all’articolo 1117 del Codice civile che non siano detenute o occupate in via esclusiva, mentre sono tassate le aree scoperte operative.

Per quanto riguarda il Regolamento, il Regolamento che andiamo ad approvare entrerà in vigore, con effetto retroattivo, dal primo gennaio 2013. È suddiviso in titoli, al Titolo I vengono definite tutte le classificazioni dei rifiuti, cioè quelli urbani, quelli assimilabili agli urbani e quelli invece che sono considerati rifiuti speciali. Viene stabilito anche il soggetto attivo, cioè colui che paga il contributo in relazione alla superficie dall’immobile occupato. Al Titolo II vengono evidenziati i presupposti per l’applicazione e l’esclusione per inidoneità a produrre rifiuti, rifiuti quindi assimilabili agli urbani, e l’esclusione per produzione di rifiuti non conferibili al pubblico esercizio per utenze non domestiche.

Per quanto riguarda la superficie degli immobili, all’articolo 11 viene specificato che è costituita da quella area calpestabile dei locali e delle aree suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati. La superficie assoggettabile al tributo dell’unità immobiliare è pari all’80 per cento della superficie catastale. In sede di prima applicazione della TARSU, peraltro, vengono utilizzate le superfici già dichiarate o accertate ai fini della TARSU, quindi per la TARES utilizzeremo le superfici dichiarate.

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Per le altre unità immobiliari, invece, la superficie assoggettata al tributo è costituita da quella calpestabile, misurata a filo interno muri, con esclusione di quelle parti che non hanno un’altezza minima di 1,50, di un metro e cinquanta.

Per quanto riguarda, invece, il Titolo III, viene identificato il costo di gestione del servizio, attraverso appunto il Piano finanziario che andremo poi a vedere al punto successivo, e deve avere una copertura integrale al 100 per cento, cioè il costo del servizio dev’essere completamente coperto. Da considerare che comunque fino ad oggi il Comune di Treviglio, sulla base appunto dell’ultimo anno visto, ha coperto comunque il 99,15 per cento del costo.

La determinazione della tariffa è commisurata ad anno solare o a periodi inferiori, in base al periodo effettivo di occupazione. Per quanto riguarda le tariffe per le utenze domestiche, è determinato applicando la tariffa relativamente alla superficie dell’alloggio; oltre a questo parametro, quindi la superficie, si deve aver visione anche di quanti sono gli occupanti dell’abitazione.

Per quanto riguarda, invece, le tariffe per le utenze non domestiche e le relative classificazioni, queste sono suddivise da categorie indicate nell’allegato B, che troverete insieme al Regolamento e che, peraltro, sono stabilite dal Ministero.

Volevo poi vedere l’articolo 18, che indica come viene calcolata la tariffa per le utenze non domestiche. Infatti la quota fissa è determinata applicando alla superficie imponibile le tariffe per unità di superficie riferita alla tipologia di attività svolta, calcolata sulla base dei coefficienti di potenziale produzione, secondo le previsioni previste dal decreto. La quota variabile è determinata, perché abbiamo una quota fissa e una quota variabile, la quota variabile è determinata applicando alla superficie imponibile le tariffe per unità di superficie, riferita sempre alla tipologia di attività svolta, e calcolata anche questa sulla base di coefficienti di potenziale produzione, secondo quanto previsto dal decreto.

Per le utenze non domestiche aventi superfici superiori a 15.000 metri quadri tassabili, le cosiddette “macro utenze”, la base di riferimento per la determinazione della tariffa è rappresentata dal MUD, quindi il MUD relativo all’anno precedente.

Vengono poi disciplinate al Titolo IV le riduzioni alle agevolazioni e viene indicato al Titolo V, invece, la maggiorazione per i servizi indivisibili, che è lo 0,30 euro per ogni metro quadro di superficie imponibile, che verrà incassato direttamente dallo Stato, come vi dicevo prima in premessa.

Al Titolo VI viene disciplinato l’obbligo di dichiarazione ai contenuti della dichiarazione stessa, le modalità di accertamento, le sanzioni previste e le riscossioni. Al Titolo VII, invece, le disposizioni transitorie. Infatti indichiamo al Titolo VII le scadenze per l’anno 2013. Siccome vengono previste tre rate, la scadenza che noi abbiamo stabilito è il 31 luglio, sono il 31 luglio, il 31 ottobre e il 16 dicembre. Abbiamo deciso di rinviare al 31 luglio il pagamento della prima rata per evitare che coincidesse, il pagamento della rata della TARES, con quella dell’IMU, in quanto con la pubblicazione di trenta giorni saremmo arrivati alla fine di maggio e potevamo comunque emettere la prima rata già a giugno, ma per evitare che ci si trovasse a pagare sia la rata dell’IMU che la rata della TARES, abbiamo preferito posticipare di un mese, quindi andare al 31 luglio.

Per l’anno 2014, l’anno in cui la TARES invece entrerà a regime, sarà riscossa in due rate, scadenti il mese di aprile e il mese di ottobre; oppure, chi vuole, in unica soluzione entro il mese di giugno.

Volevo dirvi un’ultima cosa. Ho provveduto a far rettificare la cronologia per quanto riguarda i Titoli, perché ho visto che il Titolo III è stato ripetuto due volte: mentre nell’indice è riportato correttamente il Titolo III, IV, V, VI e VII, nel redigere poi invece il Regolamento è stato riportato due volte il Titolo III. Ho già provveduto, comunque, a farlo rettificare. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.

È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà.

CONSIGLIERE LINGIARDI Grazie, Presidente. Sì, è stato visto anche in Commissione questo Regolamento; sinceramente poi, rileggendolo, ho avuto un dubbio sulla questione delle aree a giardino, calpestabili, per la verità. Non so se l’Assessore poi mi può dare una risposta; questo avremmo dovuto sicuramente chiederlo al tecnico che ha stilato il Regolamento, però abbiamo parlato poi di altro, che perché gli argomenti sono stati unificati, questa delibera più le altre due, e quindi si è spaziato forse oltre più sulle tariffe che neanche più sul Regolamento in

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quanto tale.

L’altra questione è la questione dei tre pagamenti delle tre rate, giusto? E l’ultima rate è a conguaglio. Ecco, anche qui c’era stata un po’ una raccomandazione sul fatto che l’ultima rata poi, che contiene, mi sembra, il famoso 0,30 da dare allo Stato, non si debba lasciare il cittadino a pagare… credo che sia un F24, poi alla fine sia una tassa dovuta allo Stato, quindi la raccomandazione è che sia il Comune a farlo per il cittadino, e mi sembra che era stata anche recepita.

L’altra questione che vorrei prendere in considerazione riguarda un po’ le agevolazioni, le riduzioni per le utenze domestiche, perché poi ne parleremo con le tariffe e vediamo che le tariffe sono fatte in parte fissa e in parte variabile, in parte fissa in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare, la parte variabile in funzione, mi sembra, alla metratura dell’abitazione.

Ecco, sulla parte fissa vedevamo diciamo delle quote abbastanza elevate con famiglie numerose. Ecco, su questo io direi di fare un fare un pensiero, magari poi trovando delle soluzioni, magari post tariffa, perché in effetti è vero che è chi ci abita che fa il rifiuto, però certi rifiuti, voglio dire, se prendo un giornale, non ne prendo sei, ne prendo uno e quindi la carta è ridotta. E’ un esempio, magari stupido, ma può calzare in questo senso. Quindi mettere magari delle riduzioni sulle tariffe anche per le famiglie numerose potrebbe essere un’indicazione che può essere data.

Io per ora termino qui, poi vediamo nella discussione. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Vi sono altri interventi? È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MERISI Grazie, Presidente. Avevo già sottolineato in sede di Commissione alcuni dubbi che mi permanevano rispetto all’allegato A. La risposta era stato, giustamente, quanto ci portiamo a casa dalla legge: la legge dice che le sostanze assimilate ai rifiuti urbani sono queste e così vengono riportate in questa tabella. Il dubbio mi rimane comunque al momento della raccolta, quindi un po’ al di là rispetto a quello che è il dettato specifico di questa delibera, e cioè diventa poi probabilmente più facile mettere dentro tutto in un sacchetto per il singolo cittadino e buttare via tutto assieme, per cui magari una raccolta differenziata, mi sembra che il Comune di Treviglio sia particolarmente sensibile e particolarmente avanti rispetto a tanti altri Comuni, possa in qualche modo essere un po’

inficiata.

La seconda osservazione era in merito all’articolo 35, Assessore, e mi riallaccio a quello che diceva il consigliere Lingiardi: potrebbe essere, visto che il Comune riscuote il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi dovuto in base alle dichiarazioni… inviando ai contribuenti inviti di pagamento, questo potrebbe essere l’aggancio per la soluzione proposta dal consigliere Lingiardi prima, e quindi potrebbe essere il Comune; è chiaro, è un appesantimento di quello che è la macchina burocratica lavorativa per il Comune portarsi a casa anche quello in più per poi girarlo, come si dice, allo Stato.

L’ultima cosa, invece, era di tipo pratico. Ben venga, ringrazio l’Assessore e la Giunta per lo spostamento in avanti della prima rata, della scadenza della prima rata. Rimane comunque, se non ho capito male, l’articolo 35, quindi la riscossione avviene, invece che… cioè al cittadino arriva la richiesta di pagamento, magari dico il primo luglio, se non il 15 giugno, con un bollettino, con le forme che poi riterrete migliori, riterrete più opportune, al cittadino arriva precompilato, qualcosa così.

La ringrazio, per il momento.

PRESIDENTE PIGNATELLI Non vi sono altri interventi? Procediamo con le repliche.

La parola Sindaco.

SINDACO PEZZONI Non entro nei tecnicismi, lascio poi la parola all’Assessore.

Io volevo sottolineare soltanto due cose. La prima è che, in relazione alla TARES, noi abbiamo slittato l’approvazione del Bilancio perché la normativa sta cambiando e sta evolvendo e i termini, ad esempio, per la gestione del 2013 sono fissati perentoriamente, con disposizione normativa, e non sono facoltà di questo Comune. Nel Regolamento, per la parte dei margini di manovra che ci è concesso, invece, intendiamo regolare la parte che spero poi diventi ordinaria

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nel momento in cui viene anche superato il prelievo forzoso dei 30 centesimi minimo per metro quadro, che il Comune quest’anno deve chiedere e poi versare allo Stato.

A questo proposito sottolineo, appunto, i margini di manovra, quindi estremamente ristretti anche sulla tempistica per il 2013, con qualche margine in più per quel che riguarda il 2014.

Nel 2014 abbiamo inteso garantire il meccanismo del pagamento del servizio durante lo svolgimento dello stesso, quindi le due rate ci consentono di garantire anche la gestione dei flussi di cassa, in maniera tale da non fare esporre il Comune nei confronti di G.ECO per quanto riguarda il discorso del servizio e per chiudere l’annata con il pagamento.

Sulle modalità stiamo riflettendo sia in relazione al riuso, al ripristino del conto corrente postale, che probabilmente ha un tasso di conoscenza maggiore, soprattutto per un’utenza un pochino meno smaliziata sui modelli dei sistemi di pagamento. Il problema di fondo sarebbe che arriviamo comunque sulla fine di quest’anno, nel caso in cui si usasse il bollettino di conto corrente postale, a una richiesta di doppio versamento per lo stesso tributo, perché la parte relativa allo Stato va obbligatoriamente sull’F24.

Per questo motivo con l’Ufficio stavamo ragionando nell’utilizzo dell’F24 semplificato, in maniera tale che possa essere utilizzato o presso gli istituti di credito dove un cittadino ha il conto corrente o anche presso gli uffici postali, che sono adesso abilitati a rilasciarne quietanza, senza oneri per i cittadini da una parte e dall’altra, quindi evitando le commissioni che c’erano sul versamento in conto corrente postale. Quindi dovremmo arrivare, però stiamo vedendo, a una soluzione di spedizione unica della modulistica con l’F24 semplificato, in maniera tale che comunque c’è il modulino che uno poi porta in banca o in posta indifferentemente, in modo da ridurre al minimo il disagio possibile che comunque, ci rendiamo conto, quest’anno ci potrebbe essere. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie. Assessore, voleva replicare? Prego.

ASSESSORE VAILATI Grazie. Allora, consigliere Lingiardi, non so se ho ben capito, lei si riferisce alle aree calpestabili, che in teoria… i giardini, che non dovrebbero essere assoggettate a tributo, perché sembra che siano assoggettate a tributo, ad oggi, solo le aree scoperte operative. Quindi tutte le altre, anche le aree condominiali, pertinenziali eccetera, sono escluse.

L’articolo 6, comma 3, dice che sono escluse dal tributo le aree scoperte, pertinenziale o accessoria a locali tassabili, quali i balconi, le terrazze scoperte, i posti auto scoperti, i cortili, i giardini e i parchi. Quindi è prevista proprio l’esclusione.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie, Assessore. Vi sono repliche da parte dei Capigruppo?

Nessuno chiede la parola?

Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi per dichiarazione di voto. Prego.

Consigliera Borghi, prego.

CONSIGLIERE BORGHI Io non ho potuto essere presente in Commissione e non sono riuscita ad approfondire, come il mio solito, questo tipo di documento.

Vorrei capire se nel Regolamento, perché poi sono domande che farò sulle tariffe, occorre per esempio definire se c’è qualche vantaggio per chi separa, cioè per chi fa la raccolta differenziata; oppure se c’è una qualche differenza tra chi conferisce rifiuti domestici e rifiuti speciali, come quelli dell’ospedale, delle macro utenze, dell’Eurogravure eccetera.

Non so, mi chiedevo se fosse materia del Regolamento, perché credo che i cittadini, rispetto alla tassa sui rifiuti, si aspettino di incentivare grandemente, che venga incentivata grandemente appunto la raccolta differenziata, per raggiungere livelli sempre più elevati.

Ecco, io credo che noi, rispetto a tutte e tre queste delibere, sulle quali non ci vediamo chiaro, credo che voteremo contro, perché ci aspettavamo anche una sorta, e sempre in relazione alle delibere che poi verranno, una sorta di, come si può dire, di previsione o quanto meno di proiezione, attraverso una modellizzazione, di quelli che possono essere gli aumenti per i cittadini, a meno che l’operazione sia così semplice, ma mi sembra strano, tra l’altro poi chiederò, perché c’è una quota fissa e una quota variabile che non riusciamo a capire, che si fa l’operazione matematica e chiunque di noi sa quanto andrà a pagare. Questo volevo dire.

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PRESIDENTE PIGNATELLI Per dichiarazione di voto, nessun altro chiede la parola? Nessun altro.

Pongo quindi in votazione il punto n. quattro all’ordine del giorno, avente ad oggetto:

“Adozione Regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi TARES”.

Procediamo con votazione in forma palese, con sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione. Non mi risultano i voti dei consiglieri Minuti, Ciocca Daniela e Bussini. Consigliere Ciocca, manca lei.

Dichiaro chiusa la votazione. 11 voti a favore, 4 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato no i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. A favore gli altri.

Pongo in votazione anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta. Procediamo con votazione, sempre in forma palese, con sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione. Il consigliere Sghirlanzoni non ha votato.

Dichiaro chiusa la votazione.

10 voti a favore, 4 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato contro i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. A favore gli altri.

Passiamo al punto n. cinque all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Approvazione Piano finanziario tariffa rifiuti anno 2013 – (DPR 27 aprile 1999, n. 158)”.

Illustra il provvedimento l’Assessore all’Ambiente. Prego.

ASSESSORE IMERI Sì, buonasera. Il Piano finanziario ha un doppio ruolo: da una parte quello di definire la strategia della gestione del servizio rifiuti e di igiene ambientale della città e, dall’altra, quella di rendicontare l’anno passato, quindi le spese relative all’anno, in questo caso, 2012, al fine poi anche di definire le tariffe, che quest’anno peraltro è un passaggio particolarmente importante proprio perché c’è l’obbligo di coprire il 100 per cento delle spese.

Il Comune di Treviglio da questo punto di vista è sempre stato molto vicino al 100 per cento, quindi anche in relazione al punto che verrà dopo, delle tariffe, l’impatto che poi si può avere, pur con alcuni aumenti, è ridotto rispetto ad altre realtà che, invece, avranno sicuramente qualche problema in più. Nella redazione del Piano finanziario, che ovviamente è più strettamente di competenza di chi operativamente gestisce questa situazione, si tiene conto di tutte le fatture che il Comune ha avuto dai vari fornitori, ovviamente la quota principale è quella della SABB, che è la società che ancora emette le fatture in attesa che si definisca definitivamente anche la questione di G.ECO, e poi altri fornitori, in particolare Il Gabbiano per quanto riguarda le piattaforme e poi, nell’anno 2012, abbiamo avuto alcuni investimenti per quanto riguarda i cestini e per quanto riguarda i parchi pubblici, abbiamo potenziato e migliorati i servizi di raccolta degli olii esausti nelle piattaforme, quindi il fornitore ad esempio Aglioni, e in riferimento a quello poi la distribuzione dei sacchi, che l’anno scorso è stata tolta dal capitolato di SABB e gestita all’interno dall’Amministrazione comunale, con un significativo risparmio di spesa.

Le fatture di SABB, di cui avete tutto il rendiconto, partono da marzo e terminano a gennaio, ovviamente tutte con competenza sul 2012.

Un altro aspetto importante del Piano finanziario era poi quello di individuare, seguendo le Linee Guida del Ministero, che peraltro sono state emanate abbastanza in ritardo, quindi solo a metà marzo abbiamo avuto la versione definitiva, era importante anche identificare appunto i costi che possono essere considerati relativi alla parte fissa e i costi che, invece, vengono considerati nella parte variabile. E, rispetto allo scorso anno, è stata tolta la spesa dello spazzamento neve, che era di circa 90.000 euro, perché espressamente tolta dalle Linee Guida, appunto, del Ministero.

Quindi nelle varie tabelle ci trovano tutti i riferimenti relativi alla parte fissa, quindi al servizio, di fatto, del personale, ai costi della gestione delle piattaforme ecologiche, che ha la cooperativa Il Gabbiano, per la quale è stata fatta quest’anno la gara, che si è riaggiudicata la cooperativa, il noleggio dei cassoni e, di fatto, l’espletamento del servizio, e quindi il passaggio degli operatori, la raccolta, il trasporto e il conferimento.

Nella parte variabile, invece, e qui mi riallaccio al discorso anche di prima, di come si possa in qualche modo legare l’aspetto della raccolta differenziata, quindi di una buona raccolta differenziata ad una riduzione dei costi, è chiaro che nella parte variabile entra prepotentemente in gioco il quantitativo di rifiuti prodotti e, in particolare, più rifiuti

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indifferenziati si producono, più ovviamente si spende. Sono ormai pochi i rifiuti per i quali non si spende, in particolare continua ad esistere la carta, mentre ad esempio anche per il legno adesso è previsto un pagamento.

Quindi, di fatto, le tabelle che sono state predisposte tengono conto, in tutte le spese, in tutte le fatture che sono state estrapolate, di questa differenziazione, si arriva alla tabella 7, che era quella per quanto riguarda la parte fissa, nella quale ci sono appunto questi costi che incidono per 1.600.000 euro circa, e poi i costi della parte variabile, che invece sono di fatto la frazione secca, l’organico, tutti i rifiuti speciali (neon, toner, farmaci) e poi l’organico, il verde, la carta, la plastica, i vetri e i metalli.

La somma delle spese porta a un totale di 4.523.000 euro, ai quali si aggiungono i costi, ovviamente previ accertamenti, della riscossione e il contenzioso, dal quale poi è stata redatta la tabella definitiva, dalla quale si evince che con gli introiti dalla TARES dovremmo coprire il 100 per cento della copertura di un servizio che è quantificato in 4.589.000 euro, compresi gli accantonamenti per le insolvenze e poi detratto il contributo del Ministero per le scuole, quindi per gli istituti scolastici.

Va detto che alle tariffe applicate dall’Amministrazione comunale, quindi quelle della delibera successiva, andranno poi aggiunti, e sono riportati nella tabella finale del Piano finanziario, il 5 per cento, che è il tributo provinciale, e poi il famoso 0,30 a metro quadro, che invece sarà di competenza dello Stato.

Poi l’altra parte, invece, del Piano finanziario, di fatto è una emanazione di obiettivi e di principi, tenuto conto della potenziale crescita della popolazione, in relazione anche agli atti del PGT, fermo restando che anche nelle utenze che si vedranno poi nelle tariffe non si deve fare la somma delle utenze, ad esempio per quanto riguarda i singoli nelle famiglie, perché in quello figurano poi anche le cosiddette… i locali a disposizione eccetera eccetera, quindi non è la somma matematica, né tanto meno le previsioni di incremento della popolazione e quindi il numero di rifiuti procapite, la percentuale di raccolta differenziata, incidono sulle tariffe perché queste sono state calcolate in relazione all’anno 2012, che è il punto di partenza del Piano finanziario di quest’anno, come di tutti gli altri anni, con la sola eccezione che quest’anno era fondamentale dividerei la parte variabile dalla parte fissa in relazione alle Linee Guida del Ministero, perché poi avranno, come vedremo dopo, la loro rilevanza nella determinazione delle tariffe.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie per l’illustrazione del provvedimento.

Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.

È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà.

Consigliere Minuti, prego.

CONSIGLIERE MINUTI Grazie, consigliere Lingiardi. Grazie, Presidente. E’ solo per esprimere lo sconcerto, che ho già manifestato anche in sede di Commissione, relativamente ad alcuni numeri che nella corposa relazione son contenuti e che, a mio avviso, non corrispondono alla realtà. Devo dire che, per la verità, più si guardano le carte e più, quando le carte poi sono tante, più si approfondisce, più si riscontrano numeri tra loro fortemente stridenti, e quindi lo sconcerto cresce ancora.

Per esempio, Assessore, ho visto che, siccome lei si è sforzato di fare una relazione previsionale e programmatica più ampia dei suoi colleghi, oggettivamente nella quantità scappano anche delle topiche o comunque degli errori. Per esempio lei a pagina 13 della relazione previsionale e programmatica, descrivendo il ciclo ecologico dinamica quintalato dei rifiuti, dice che i quintali di rifiuti nel 2013 sono 17.132; la relazione che fa SABB è del 60 per cento più bassa, dice che i rifiuti trattati, RD dati aggregati, sono 10.953 quintali, e cioè 10.953.398 chilogrammi.

Avevo annotato questa cosa perché sempre lei, assessore Imeri, nell’esporre la dinamica previsionale dell’andamento dei rifiuti, singolarmente da un lato espone una tendenza all’aumento, infatti nel 2014 ne prevede 17.930, cioè un incremento di un migliaio di tonnellate non è poco, quando l’auspicio di tutti è che le tonnellate di rifiuti, i chili di rifiuti diminuiscano.

E’ a pagina 13, Assessore, a pagina 13, a sinistra, in alto, della sua relazione.

A me piaceva che, se c’è un dato che apparentemente è incongruente, lo si deve spiegare, cioè perché, contro la logica, la quantità dei rifiuti aumenta? E questa è una delle ragioni dello sconcerto. Però, ripeto, quando si mettono tante cifre e tanti dati qualche cosa scappa.

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Quel che invece, a mio avviso, non quadra proprio è la modalità con la quale SABB ha previsionato lo sviluppo delle quantità raccolte e, soprattutto, la suddivisione delle quantità raccolte tra quella raccolta delle famiglie e quella raccolta dalle imprese nei futuri anni, nei prossimi anni, anche qui da un lato evidenziando un discreto ma modesto aumento delle quantità, e questo mi piace, però calcolando lo sviluppo, il trend incrementativo sulla base di una popolazione un po’ fantasiosa, ecco: molto difficilmente la città di Treviglio avrà, nel 2014, 31.214 abitanti; verosimilmente ne avrà 30.000, se ci arriva, noi ci auguriamo di raggiungere la soglia 30.000, ma non 31.

Le famiglie è detto che nel 2012 sono 14.438 e diventeranno, nel 2014, 15.317; le famiglie ad oggi, nell’Anagrafe di Treviglio, sono 12.806. Non è una questione solo di numeri, di statistiche, perché ripeto, i numeri e le statistiche vanno e vengono. Il fatto è che da questi numeri si ricava poi (ciò che abbiamo deliberato prima) il criterio di applicazione della tariffa.

E allora voglio porre in evidenza l’altra disincronia: se le famiglie sono state indicate in eccesso di 2.000 unità e in realtà sono 2.000 di meno, il dubbio che mi era sorto e che ho palesato alla signora Assessora al Bilancio era: ma non vuoi che molte imprese dichiarino l’utenza come domestica, in tal caso pagando un tributo inferiore? La domanda si rafforza quando vado a vedere gli utenti imprese, e gli utenti imprese sono 2.604, che poi arriverebbero nel 2014 a 2.763, giusto l’incremento fisiologico delle impresa nella nostra realtà. Ma è il dato di base che non convince, perché effettivamente le imprese a Treviglio sono di più, perché se fate la somma delle imprese commerciali, delle aziende artigianali, delle aziende industriali, del terziario, delle libere professioni, arriviamo secondo Gigi Giuliani, che è un rilevatore ineccepibile, ma secondo la Camera di Commercio arriviamo vicino alle 4.000 unità. Io posso anche pensare che qualche utenza commerciale sia esattamente simile, o professionale, uno studio professionale, medico, dentistico, sia simile a quella residenziale perché in un appartamento, quindi non sto a sofisticare delle possibilità di permeabilità tra una categoria e un’altra, però quando il dato è macroscopico mi domando due cose. Primo: sulla base di questo dato hanno calcolato poi il costo; siccome sempre lei, Assessore, nella pagina successiva alla pagina 13, mi pare, sotto, quell’altro dato che le ho detto che ritenevo incongruente, cita tra le problematiche quella della rinegoziazione della convenzione per l’assegnazione del servizio, cosa di cui abbiamo discusso, avete discusso anche voi oggi e state discutendo, ma è evidente che la discussione sul merito del costo del servizio non può essere disgiunta dall’accertamento rigoroso di quante sono le qualità; mia opinione, esprimo un’opinione sulla base del… Se si possono esprimere anche delle opinioni. A mio avviso, il contratto di servizio che noi abbiamo con la SABB è più vantaggioso per il Comune di Treviglio che per la… che per l’altra società, perché ricordo che fu un capolavoro, un capolavoro di ebraismo fatto dal dirigente del servizio, architetto Maraniello, che tutti conoscono per il suo rigore e per il suo straordinario attaccamento all’Ente, per cui quando ha fatto quel capitolato di appalto, fece un capitolato dove chi si aggiudicava il servizio, se lo aggiudicava quasi in perdita, salvo magari, per starci dentro, anziché passare in una strada ogni settimana passo ogni quindici giorni, è ovvio, e qui dipende dai controlli e così via.

Io, Assessore, le suggerirei, prima, se mi è consentito, della negoziazione del servizio, della verifica sull’attuazione del servizio, perché sia coerente e non sia poi stato in corso d’opera aggiustato dalla prassi della gestione. Ma ancora dico questo esprimendo un’opinione, oltre che l’esame dei numeri, perché non vorrei che tutti questi dati alterati, che facevano un gran comodo quando si deve fare una gara per affidare il servizio, far credere a chi si deve impegnare a partecipare al capitale della nostra società partecipata, che ci sono tot quintali in più, tot famiglie in più, tot introiti potenziali in più; e poi noi, a cascata, rinegoziamo magari il contratto di servizio, non vorrei sull’onda di questo trend ottimistico. Allora se questo studio della SABB è ad usum delphini, ad usum della gara, problemi suoi: le gare si sono concluse o sono in fase di conclusione, poi quando si ha a che fare con la giustizia non si sa mai quale sarà la conclusione, però il suo effetto l’ha già manifestato lo strumento che è stato prodotto, però almeno nei nostri riguardi non è possibile barare, perché la chiave della serratura ce l’abbiamo noi, i dati li sappiamo noi e quindi il richiamo è quello appunto, Assessore, di una verifica puntuale da un lato dei dati quantitativi; secondo, una verifica complessiva dell’Ente, riguarderà la Ragioneria, del corretto pagamento della tassa, ora della imposta, perché uno paghi secondo ciò che effettivamente… si dovrebbe dire ciò che effettivamente produce. Così non è: ciò che effettivamente gli spetta in base alla norma che ci siamo dati. Da ultimo perché nella negoziazione noi si sia forti di dati assolutamente oggettivi.

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Detto questo e avendo trattato tutti questi numeri, devo riconoscere che insomma, non cambia molto, al di là di queste raccomandazioni e di queste azioni che ritenevo giusto suggerire che si intraprendessero, non cambia molto rispetto al Piano finanziario della tariffa rifiuti, perché dal punto di vista metodologico è assolutamente ineccepibile e corretta, e siccome ho sforato il mio tempo, già per dichiarazione di voto dico che, avute le risposte ai quesiti che ho posto, il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE PIGNATELLI È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà.

CONSIGLIERE LINGIARDI Grazie, Presidente. Per la verità questi tre provvedimenti forse andavano tutti e tre assieme, anche perché si intrecciano, diciamo, gli elementi per poter fare una discussione, perché questo documento che ci è stato consegnato, Piano finanziario servizio igiene ambientale anno 2013, che è un buon documento, io vedo dei dati interessanti, però ha quell’elemento particolare, che diceva prima il consigliere Minuti, nel numero degli abitanti della città di Treviglio che mi lascia veramente perplesso.

Ho fatto una piccola ricerca per i dati che avevo io, però penso che sia il dato corretto: sono andato a guardare il numero degli abitanti della Piano di Governo del Territorio, e il Piano di Governo del Territorio prevedeva 31.475 abitanti nel 2018. Qui, invece, vediamo 31.214 nel 2014, quindi forse c’è un’incongruenza anche rispetto a dati che abbiamo proprio nell’area relativa, appunto, all’urbanistica. Quindi, forse, bisognerebbe dare un’occhiata magari a quello.

Io non so questi dati chi li ha poi sviluppati, però qualche problema c’è, anche per i futuri costi.

Sulla questione, invece, diciamo suddivisione tra costi fissi e costi variabili, mi viene veramente da cominciare a parlare anche della proposta tariffaria di cui discuteremo dopo, perché la base della proposta tariffaria è esattamente questo documento, difatti si suddivide tra utenze domestiche, quindi chilogrammi di utenze domestiche, e utenze non domestiche, che portano difatti a 50,59 per cento la percentuale dei rifiuti delle utenze domestiche, sono 8.747.000 chilogrammi recuperati e il 49,41 per cento, pari a 8.544.000 chilogrammi di utenze non domestiche.

Ecco, io lo lancio qui addirittura, perché poi non voglio… magari interverrà qualcun altro, voglio dire, questo concetto: si suddivide tra costi fissi e costi variabili, tra utenze domestiche e utenze non domestiche, anche nella tariffa, anticipo un po’ il discorso di dopo, quindi poi non interverrò, evidentemente. Mi chiedo se nel futuro non si potrà inserire, rispetto a questa quantità di chilogrammi, anche tutto quello che sarà la raccolta differenziata, cioè quello che si riuscirà a recuperare della raccolta differenziata rispetto alle due quantità in chilogrammi. Cioè se l’utenza domestica riesce a differenziare, è evidente che si avrà un risparmio più dell’utenza domestica, magari, rispetto all’utenza non domestica; magari non è vero, magari è vero il contrario. Però penso che, ad esempio, i costi per lo smaltimento di materiali particolari dell’utenza non domestica, e mi viene in mente la Eurogravure, piuttosto che l’ospedale, piuttosto che la Same, penso che siano tutti, come dire, rifiuti a volte magari anche speciali, penso appunto all’ospedale piuttosto che all’Eurogravure, sulla quale si recupererà, si differenzierà materiali tipo acidi, tipo sostanze di questo tipo.

Allora in futuro, e questa è una raccomandazione, spero che si possa andare a calcolarne il recupero, in termine finanziari, dalla raccolta differenziata, per abbassare i costi o da una parte o dall’altra, perché per ora la differenza tra costo fisso e costo variabile è fatta poi dai vari coefficienti che dà… dalla legge, però la differenza sostanziale è dal numero di chilogrammi raccolti, quindi 50,59 per cento le utenze domestiche, rispetto al 49,41 di utenza non domestica.

Ecco, è questo qui il concetto, non so se mi spiego. Certo, poi il totale tra costi fissi e costi variabili fanno i 4.589.000, più ci sono i costi della Provincia, che solo il 5 per cento, e lo 0,30 di competenza dello Stato. Però se in futuro si potrà andare a individuare chi fa più raccolta differenziata e quindi farà abbassare non tanto i chilogrammi raccolti, ma quanto il costo complessivo di conferimento, penso che si potrà andare verso quello che era il concetto della legge, che era quello di far pagare chi effettivamente produce rifiuti non differenziati, ma comuni. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI Grazie. Vi sono altri interventi? Se non vi sono altri interventi, passiamo alla replica da parte dell’Assessore. Poi, però, interverranno i Capigruppo e basta.

Nessuno chiede la parola?

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Assessore, prego.

ASSESSORE IMERI Mi dispiace che non ci sia il consigliere Minuti, perché le sue obiezioni mi erano state riferite, io non c’ero in Commissione, ma da una parte, sul problema dei numeri, i numeri tornano, nel senso che la somma va fatta tra le tre categorie, quindi tra l’indifferenziato e il differenziato e quindi arriviamo alla stessa cifra, perché sono 10.900, più 5.200, più 1.100, quindi siamo nello stesso ordine di grandezza.

Per quanto riguarda, invece, la valutazione in merito al capitolato e quindi al contratto d’appalto, una precisazione: il Piano finanziario è suddiviso in queste due parti, quindi le obiezioni sul numero di abitanti eccetera le abbiamo recepite, faremo anche con gli Uffici una valutazione, perché poi la valutazione e la predisposizione del documento è stata predisposta tenendo conto di alcune indicazioni e quindi sicuramente andremo a rivalutando, fermo restando che non ha nessun riverbero su quella che è la definizione delle tariffe e dei costi attuali. Mentre, e sono d’accordo, sull’erogazione del servizio, sulla qualità del servizio eccetera eccetera, è chiaro che ci voglia una verifica puntuale che, attraverso l’Ufficio Ambiente viene fatta, peraltro da quest’anno anche, diciamo così, in contenzioso… in contraddittorio, scusate il termine, con la SABB, G.ECO che gestisce il servizio. Quindi alcuni controlli vengono effettuati insieme a Dopini, che è il referente di SABB operativo; altri, invece, in autonomia dall’Ufficio Ambiente.

Mentre per quanto riguarda la verifica effettiva delle destinazioni di locali, quindi uffici che magari sono considerati residenziali e via dicendo, è chiaro che sarà uno degli elementi in cui si continuerà ad andare, perseguendo una strada che, mi diceva Molinai, è già stata comunque intrapresa anche tre anni fa, quindi periodicamente già è in corso una revisione effettiva di quelle che sono le effettive destinazioni dei locali, tenendo conto, come dicevo prima, che i dati che sono inseriti, in particolar modo in riferimento alle utenze domestiche, sono stati frutto di quel lavoro che avevo anticipato nella risposta a un’interpellanza, per il quale si sono agganciati l’archivio dell’Anagrafe con l’archivio della TARSU, quindi si è andati poi, insieme ovviamente anche al Catasto, a definire quello che è il quadro generale e i dati che trovate in relazione alle proposte tariffarie sono aggiornati al primo gennaio 2013 da questo punto di vista.

Per la parte, invece, delle utenze non domestiche, è chiaro che servirà un ulteriore approccio, un ulteriore sforzo in relazione al valutare, andare un po’ più in maniera incisiva a individuare eventuali, diciamo così, “magheggi” o eventuali situazioni poco chiare. Però questo penso che sia già un obiettivo, anzi è già un obiettivo che ci siamo dati, anche in relazione a una delle Direzioni che sono state individuate col nuovo organigramma, e quindi diciamo che è complementare anche al recupero dei crediti.

Da questo punto di vista, poi, è chiaro che il Piano finanziario ci dà anche uno stato di fatto importante e ci permette di fare valutazioni (che stiamo già facendo anche con il gestore, che dal prossimo anno dovrà essere lui in primo luogo a fornirci il Piano finanziario, così dice la normativa) in relazione al fatto di andare a valutare possibili aree di intervento per la riduzione o l’ottimizzazione dei costi, perché per andare poi a tenere le tariffe, come è stato fatto con la TARSU negli ultimi due anni, invariate o per non farle aumentare, è chiaro che si può incidere sui costi.

Da questo punto di vista, penso che anche l’espletamento della gara per il socio privato possa essere un buon aiuto perché, ad esempio sull’indifferenziato, quindi su quello che viene poi smaltito all’inceneritore, sicuramente, se le cose dovessero andare come è oggi, quindi in attesa poi che la giustizia faccia il suo corso e quindi che chiarisca quali sono i termini della gara, se dovesse essere il socio individuato in prima battuta come socio al 40 per cento, è chiaro che già alla fonte i costi del trattamento finale dei rifiuti andrebbero a diminuire.

Quindi da una parte sicuramente bisognerà incidere sulla quantità del rifiuto prodotto, cercando di limitare alla fonte quelli che possono essere i rifiuti prodotti, dall’altra anche sulla qualità, quindi un rifiuto più differenziato, e quello che invece non sarà differenziato, un costo di smaltimento inferiore alla tonnellata.

Quindi questi sono, diciamo, i campi d’azione che ci stiamo dando, insieme ovviamente a SABB e G.ECO, per l’anno in corso e quindi per arrivare poi ad avere un Piano finanziario, l’anno prossimo, che sia leggermente più vantaggioso, anche perché è vero che probabilmente… O meglio, come dice lei probabilmente il contratto è a pari o in qualche modo in perdita per il gestore, ma è chiaro che dobbiamo incidere su questo, poi, per evitare che lievitino le tariffe e

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quindi che non ci sia più questa percezione che differenziando non si ottenga niente in cambio, mentre invece la cosa importante è far capire che riducendo alla fonte i rifiuti e i rifiuti indifferenziati, si possa poi avere un ritorno anche sulla tariffa.

PRESIDENTE PIGNATELLI La parola al Sindaco.

SINDACO PEZZONI In relazione poi alla sottolineatura del Consigliere Lingiardi, credo che sia doveroso far presente appunto questo: che rispetto agli standard precedenti, la normativa prevede una rimodulazione annuale del peso e del riparto delle spese, alla luce dei rilievi che vengono fatti di anno in anno in relazione ai conferimenti.

Quindi quello che stiamo approvando adesso parte dallo storico, in cui un criterio diciamo di peso relativamente alle famiglie è stato stimato utilizzando anche i coefficienti che sono previsti dalla normativa. Quello che dovrebbe andare a regime, poi, è invece una sorta di revisione annuale delle modalità di riparto, alla luce del fatto che le famiglie possono produrre più o meno rifiuti, questo anche per il discorso della raccolta differenziata potenziata, o le aziende possano prevedere auto smaltimento ed altro, per cui di anno in anno i parametri possono essere modificati alla luce dei Piani finanziari che nascono dallo storico di quest’anno.

Quindi va a regime un meccanismo che dovrebbe essere virtuoso, per cui vengono scaricate diciamo sui cittadini, in proporzione alle quantità prodotte, effettivamente misurate anche dal gestore, le quote di competenza. Questo è il regime.

Siamo partiti tenendo conto dei parametri ministeriali e della storia, diciamo, del Comune di Treviglio per come è stata pesata la tariffa; a mano a mano che si andrà avanti potranno anche aversi degli scostamenti significativi in considerazione del fatto che i costi saranno scaricati sulle utenze domestiche o non domestiche, a seconda dell’utilizzo del servizio e della quantità di produzione dei rifiuti da parte di ciascuna delle due categorie come poi sotto articolate.

Quindi lo spirito è proprio quello lì, il problema è che ci si chiede di partire correndo abbastanza in fretta; se ci fosse stata la TIA molto probabilmente le cose sarebbero state più semplici, perché nei Comuni in cui era già attiva, diciamo, una traslazione verso la TARES è stata molto più semplificata; nei Comuni con TARSU la cosa è diventata più difficoltosa proprio perché questo meccanismo non era così codificato come nei Comuni soggetti a TIA.

PRESIDENTE PIGNATELLI Vi sono repliche da parte dei Gruppi? Nessuno chiede la parola?

Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

Nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto?

Pongo quindi in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Approvazione Piano finanziario tariffa rifiuti anno 2013 (DPR 27 aprile 1999, n. 158)”. Procediamo con votazione in forma palese con sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

10 voti a favore, 4 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato no i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. A favore gli altri.

Pongo in votazione anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta. Anche in questo caso procediamo con votazione in forma palese con sistema elettronico.

Dichiara aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

10 voti a favore, 4 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato no i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela. A favore gli altri.

È iscritta al punto n. 6 la seguente proposta di delibera: “Determinazione sulle tariffe per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi TARES per l’anno 2013”.

Illustra il provvedimento l’Assessore al Bilancio. Prego, Assessore.

ASSESSORE VAILATI Sì, grazie Presidente. Allora, dopo aver visto il Regolamento TARES, il Piano finanziario, andiamo ora a determinare le tariffe per l’applicazione del tributo.

Occorre ora stabilire l’incidenza della parte fissa e della parte variabile in riferimento alle

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