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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 17 novembre 2009 Apertura di seduta Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 17 novembre 2009 Apertura di seduta

Presidente

Buona sera. Iniziamo i lavori di questo Consiglio Comunale del 17 novembre 2009. Procediamo immediatamente con l’appello nominale, a norma di Regolamento, a cura del Segretario Generale, a cui do la parola. Prego signor Segretario.

Segretario Generale – appello nominale Presidente

Grazie signor Segretario. Sono presenti 19 Consiglieri Comunali, assenti i Consiglieri D’Auria e Gusmini e quindi è raggiunto il prescritto numero legale, la seduta è legalmente valida alle ore 19,17.

Prima di procedere con l’ordine del giorno abbiamo la richiesta da parte della Consigliera Bussini di una breve comunicazione in merito alla vicina celebrazione della Giornata contro la violenza contro le donne.

Prego Consigliera.

Consigliera Bussini

Grazie Presidente. Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale vuole ricordare attraverso il Consiglio delle donne, organismo istituzionale, la giornata del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La violenza alle donne è un problema che coinvolge sia le donne che gli uomini, la violenza contro le donne costituisce una terribile e sistematica violazione della loro integrità e dignità come persone, è diffusa in tutti i paesi del mondo, con molte forme diverse e si origina dalla differente struttura di potere tra uomo e donna presente nella nostra società.

La Dichiarazione dell’Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 la definisce: la violenza contro le donne comprende ogni atto di violenza alle donne che provoca o potrebbe provocare un danno fisico, sessuale o psicologico o una sofferenza alle donne, incluse le minacce di compiere simili atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che si verificano in pubblico o in privato.

La visibilità di questo fenomeno è notevolmente inferiore alla sua entità e gravità, il motivo di questa invisibilità è dovuto proprio alla sua causa,

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la violenza alle donne è infatti la diretta conseguenza di una cultura di stare al mondo, di un modo di agire da parte degli uomini basato sulla volontà di esercitare potere su altri esseri umani, le donne, che pone gli uomini in una condizione di controllo e superiorità.

Da decenni donne e associazioni, anche a Treviglio, si impegnano in attività di lotta, sensibilizzazione e prevenzione; sono nati numerosi Centri antiviolenza, Sportelli donna, all’interno dei quali le operatrici accolgono ogni giorno, in assoluto anonimato, donne di tutte le età, provenienza ed estrazione sociali. L’obiettivo è quello di accompagnare la donna che ha subito violenza in un percorso personale ed autonomo di uscita dalla violenza, rispettando i suoi tempi e riconoscendo i suoi traumi, garantendole l’esperienza di una relazione con un’altra donna.

Accanto all’impegno delle donne, da alcuni anni anche in Italia diversi uomini hanno cominciamo ad interrogarsi sulla problematica e a sentirsi coinvolti come genere in una pratica della violenza, in un esercizio del potere che non li rispecchia. Importante è il coinvolgimento degli uomini in attività di prevenzione e contrasto a questo tipo di violenza, essa non può essere considerata una questione che riguarda solo le donne, lasciando nell’ombra la cultura diffusa che la genera. Non può essere considerata una mera coincidenza il fatto che gli autori di questa violenza siano immancabilmente appartenenti al genere maschile.

Ciò significa mettere in discussione una certa mentalità maschile, che di fatto considera i bisogni e i diritti di libertà di metà della popolazione, le donne, come una questione di seconda importanza. La violenza sulle donne è il riassunto drammatico ed estremo di una violazione della dignità e della libertà delle donne, che avviene sistematicamente a vari livelli della vita sociale. La questione quindi non riguarda le donne, ma la natura della democrazia stessa, i capisaldi etici e politici della convivenza civile.

La stessa minimizzazione della violenza contribuisce alla sua riproduzione, essa viene spesso considerata una forma di eccesso passionale, di comportamento esagerato, più che un vero e proprio crimine. Nel senso comune e sui media la violenza è trattata continuamente come una sorta di male inevitabile e inalienabile o come un fenomeno che riguarda uomini malati, che quindi non avrebbero nulla da spartire con uomini normali. Non è così, la violenza sulle donne nasce e si alimenta di una mentalità maschile che non è affatto eccentrica o marginale, ma neppure è eterna e naturale, rappresenta piuttosto una costrizione storica e culturale.

Questa mentalità di può cambiare, su questa mentalità si deve lavorare, a partire dalle scuole, dai luoghi di lavoro e dai Consigli Comunali, dai linguaggi della comunicazione e dalle forme e pratiche organizzative.

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Non si tratterà di un lavoro di breve periodo, ogni passo in avanti che sarà fatto in questo senso rappresenterà tuttavia non solo un risultato in termini di prevenzione della violenza, ma una conquista della democrazia tutta, delle donne e degli uomini tutti, della libertà di tutti e di tutte. Per questo troverete sul vostro banco il manifesto di adesione da parte dell’Amministrazione Comunale attraverso il Consiglio delle donne, alla campagna del Fiocco bianco, che invito i signori uomini a portare sulle loro giacche. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Procediamo quindi con l’ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 17 novembre 2009 Punto n. 1)

MOZIONE CONSIGLIERE ZORDAN IN MATERIA DI CONTRASTO DELLA CRISI ECONOMICA SUL TERRITORIO -

Presidente

Consigliere Zordan, vuole illustrare?

Consigliere Zordan

Nonostante ci siano alcuni segnali, abbiamo sentito, positivi, che indicano una ripresa, notizia recente, il prodotto interno lordo ha finito, sembra, la fase discendente e sta leggermente riprendendo anche in Italia, nonostante dunque qualche segnale positivo, il problema, la crisi economica non ha ancora fatto sentire tutte le sue negative influenze nel settore dell’occupazione, anzi il settore dell’occupazione probabilmente non è arrivato, a livello nazionale, non è arrivato alla fase più drammatica e anche qui a Treviglio abbiamo avuto la notizia, abbiamo sentito tutti, delle situazioni di difficoltà alla Same, con i piani di riorganizzazione che l’azienda ha presentato ai Sindacati e soprattutto la situazione di difficoltà di alcune aziende, in particolare, almeno per quanto ho avuto esperienza io, in particolare la Metelli, l’azienda che per conto della Bianchi monta le biciclette.

Ora, sono due emblematici casi, la Same da un lato e la Bianchi, azienda simbolo di Treviglio, dall’altro, però il problema occupazionale è un problema grave, che si fa sentire anche nel nostro territorio. E allora, certo, il Comune, l’Ente locale, non ha strumenti per affrontare temi o problemi di questo genere, però siccome è un problema che dal punto di vista sociale tocca fortemente il tessuto sociale del nostro territorio, l’invito che ho voluto fare con questa mozione all’Amministrazione è quello di interessarsi, seguire e tenere sotto controllo l’andamento occupazionale nel nostro territorio. Certo, grandi strumenti non ne abbiamo, però l’opportunità, la necessità, l’importanza di tenersi informati, di avere il quadro della situazione delle aziende trevigliesi, la situazione occupazionale, è importante.

Questo ragionamento è emerso anche nel Consiglio Provinciale straordinario di giovedì scorso, del 12 novembre, che ha visto il Consiglio Provinciale dibattere animatamente questo tema e che però

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ha concluso rinviando soprattutto alla competenza dei servizi sociali dei singoli Comuni il problema dell’interessamento alle difficoltà che si verificano nelle famiglie, in seguito a questa crisi, a questo problema dell’occupazione. So che l’Amministrazione Provinciale ha indetto o sta per indire per fine mese un incontro con tutti i Sindaci della Provincia, gli Stati generali, per verificare la situazione e le opportunità e le possibilità, pur magre, che hanno le strutture locali di intervenire e di fare qualcosa. Ecco, la mozione si conclude proprio con l’invito all’Amministrazione a seguire questo tema, questo problema e a mettere in atto tutto quanto è possibile, nei limiti delle sue competenze, per affrontare, essere la corrente, avere il quadro della situazione, e seguire la vicenda difficile, per alcune famiglie anche drammatica, del venir meno dell’occupazione e dell’unica fonte di reddito di alcune famiglie, nel nostro territorio per ora alcune famiglie.

Presidente

Grazie per l’illustrazione, Consigliere Zordan. Dichiaro aperta la discussione. La parola all'Assessore Rigon, prego.

Assessore Rigon

Grazie Presidente. Giusto l’intervento del Consigliere Zordan sulla preoccupazione in merito alla situazione economica del territorio, ed è per questo motivo che già da parecchio tempo noi ci siamo attivati per la costituzione di un Osservatorio dell’economia territoriale, coinvolgendo tutte le parti sociali, coinvolgendo tutti i rappresentanti delle varie categorie e prefiggendoci anche di portare avanti un monitoraggio delle imprese e dell’occupazione sul territorio trevigliese.

Quindi in collaborazione con la Camera di commercio e con il Centro per l’impiego stiamo raccogliendo informazioni e dati e che molto probabilmente sarà interessante riuscire ad analizzare e li abbiamo e adesso ve li distribuiremo, analizzare qual è la situazione territorio, senza escludere chiaramente che questa Amministrazione e sarà senz’altro l’Assessore ai servizi sociali a darne, così, notizia, informazione sulla situazione, di qual è l’intervento che l’Amministrazione sta portando avanti, proprio per sostenere la crisi, soprattutto di famiglie che per effetto di questa situazione si trovano in grandissima difficoltà.

Io leggendo la mozione chiaramente posso dire, Same, Eurogravure, Metelli, sono tutte grandissime, grosse aziende che impiegano un certo numero di dipendenti e che per effetto della crisi in questo momento, per effetto anche della ristrutturazione delle aziende stesse, mettono sul tavolo la discussione con i Sindacati, quale soluzione adottare, però è

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importante, secondo me, come dice giustamente lei, tenere sotto controllo questo andamento delle imprese. A breve noi avremo la possibilità e questo è il carico che si fa l’Amministrazione per poter monitorare il territorio, avremo sul sito internet una situazione trimestrale dell’andamento delle aziende.

Noi abbiamo raccolto già quella che è la situazione a giugno, perché, e in alcuni casi anche a ottobre, è chiaro che il dato puntuale non si riesce ad avere completamente, però ci dà l’idea veramente di qual è l’andamento sul territorio trevigliese e un’analisi e una, non voglio dire una tranquillità, però voglio dire, il nostro territorio, premesso che non ha ancora visto, come in tutta Italia, quello che può essere considerato il fondo di questa crisi, perché lo vedremo a gennaio secondo me, il nostro territorio ha una situazione che nei confronti di altri territori può considerarsi un attimino più tranquilla, non voglio dire che sia tranquilla assolutamente, perché ci sono settori come quello manifatturiero, che sappiamo essere presente anche sul nostro territorio, che ha avuto dei fortissimi contraccolpi, e quindi tutto l’indotto del manifatturiero, le grosse aziende chiaramente sono penalizzate proprio per certe strategie che non hanno trovato poi riscontro in quella che è la crisi che è stata poi globale.

Io vi darei questa relazione, se vogliamo, sulla situazione del territorio, nella quale vengono evidenziate le imprese, le piccole e medie imprese, l’artigianato, il commercio e il quadro che fa riferimento agli ultimi dati che abbiamo avuto la possibilità di raccogliere. Ecco, saranno, questi, penso di averlo detto, sarà poi messa sul sito tutta questa informazione e ci sarà un aggiornamento, come ripeto, trimestrale, perché il nostro intendimento è proprio quello di fare un punto della situazione sulla base di queste informazioni, di questi dati, con uno studio, un’analisi, un dibattito, con tutte le forze sociali in questo Osservatorio, in questo tavolo, Osservatorio dell’economia del territorio.

Ecco, lascerei, proprio per un approfondimento del tema, al nostro amico Giuliani, un po' la lettura di questi dati, che mi sembra veramente interessante approfondire. Nel frattempo li potrete leggere anche…

(interventi in sottofondo) Sindaco

Ho fatto fare una copia per i Capigruppo, poi se qualcuno la vorrà…

(interventi in sottofondo) Sig. Giuliani

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Ma, niente, il significato dell’Osservatorio, quell’iniziativa di cui parlava prima l’Assessore, è proprio quello di riuscire a mettere insieme dati che possono essere interessanti sul versante appunto delle imprese, dell’economia e dell’occupazione, messi lì all’analisi e alla riflessione, diciamo, di soprattutto quanti sono impegnati nella Pubblica Amministrazione, perché da lì la lettura, l’esame e l’analisi dei dati ci consente anche di trarre conseguenze e scelte di carattere politico e amministrativo. Quindi modestamente il compito dell’ufficio è proprio quello, al di là diciamo delle competenze proprie del Comune, di cercare di trovare nelle varie fonti dove sono presenti questi dati, per metterli dentro in questo contenitore, chiamato Osservatorio, che verrà appunto pubblicizzato e reso disponibile a tutti, per queste conseguenti analisi.

Ovviamente io sono stato e non poteva che essere sintetica la mia esposizione, perché poi il materiale è tanto, le tabelle sono alle volte anche complesse o comunque piene di dati, quindi interessava in questa occasione mettere, diciamo, alcuni dati significativi riguardanti lo stato della disoccupazione a Treviglio e la situazione economica delle piccole e medie industrie, artigianato, commercio, eccetera. La difficoltà, una delle difficoltà è anche che non esistono dati, almeno questo nella ricerca che ho fatto, mi sono reso conto bussando a più porte, non esistono dati statisticamente aggiornati riguardanti la struttura occupazionale, non perché non ci sono, ma non esistono a livello locale; infatti sia i dati di fonte Camera di commercio, Istat, che l’Archivio statistico delle imprese attive, è aggiornato al 2007, l’ultimo aggiornamento è arrivato proprio il mese scorso, ma con riferimento al 2007, ma anche questi dati non entrano nel dettaglio sullo stato della occupazione.

Maggiori e più attendibili informazioni analitiche sono invece in possesso dell’Inps, informazioni che però non sono reperibili su scala territoriale ridotta e informazioni fra l’altro difficilmente che si hanno, che è difficile recuperare. Quindi in generale le informazioni sul lato dell’offerta del lavoro, i tassi di occupazione e disoccupazione, sono assenti su scala sub-provinciale, perché oggetto di rilevazioni campionarie, esempio, le forze lavoro dell’Istat. Per cui l’ufficio quale recapito dell’Osservatorio economico di cui si diceva prima, ha a disposizione materiale riguardante le problematiche collegate alla congiuntura economica, l’Osservatorio della crisi, derivante però da studi che sono stati fatti e conferiti su scala provinciale e affidati a specializzati istituti di ricerca, quali l’Irs, il Sistema informatico Excelsior, Unioncamere, eccetera.

Prima il Consigliere Zordan ricordava il dibattito fatto in Provincia, effettivamente la Provincia ha una struttura ben collaudata, proprio di

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Osservatorio economico provinciale, che tra l’altro pubblica degli ottimi lavori, ma li conferisce anche attraverso un finanziamento specifico per questo tipo di ricerche e di analisi. Per cui sono stati richiesti i dati al Centro per l’impiego di Treviglio, questi dati sono molto ricchi ed analitici, ma con limiti di affidabilità statistica; in generale dati statistici certi a livello comunale sono pochi e analisi anche dinamiche del mercato del lavoro riguardano bacini più ampi, come ad esempio i Sistemi locali del lavoro, sempre affidati a ricerche Istat in su. Inoltre la differenza tra i caratteri statistici dei residenti e i caratteri statistici dei posti di lavoro può essere rilevante, ad esempio la stima dei lavoratori in mobilità residenti nella Circoscrizione del Centro per l’impiego di Treviglio non si riferisce alle sole aziende del territorio, cioè non ci dicono lo stato di salute delle aziende del territorio, anche perché un quarto sono dipendenti da aziende del milanese, oppure di altre Province, per cui il problema dell’evasione statistica è ancora più vistoso se ci si limita all’ambito comunale.

In ogni caso dai dati risulta che lo stock iscritti, che in pratica è la fotografia dei disoccupati, a fine ottobre è per il Centro per l’impiego di Treviglio pari a 9.010, di cui 4.829 femmine e 4.181 maschi, su un totale di 53.500 iscritti di tutta la Provincia di Bergamo, qui per stock di iscritti s’intende disoccupati, persone, ricomprende in questo numero anche quei disoccupati che sono persone non in cerca di lavoro, quindi non direttamente conseguenti a stati di crisi delle aziende, ma per esempio, mi diceva il responsabile del Centro per l’impiego, un buon 10% sono iscritti in questo stock perché, per interessi riguardanti esenzioni di ticket, assegnazione graduatoria per alloggi o agevolazioni varie. Il dato di questo stock iscritti, il dato riferito alla sola Città di Treviglio è di 1.778, 959 femmine e 819 maschi.

C’è l’altro dato, che è quello del flusso delle iscrizioni al Centro per l’impiego, che rappresenta i lavoratori che sono passati dal Centro per l’impiego, per confermare il loro stato di disoccupazione; questo è un dato interessante, che si è, diciamo, incrementato nell’ultimo anno.

Infatti per quanto riguarda il Centro per l’impiego di Treviglio a fine ottobre c’è un flusso di 5.101 iscrizioni, su un totale di 32.600 iscrizioni in tutta la Provincia, per la sola Città di Treviglio il flusso di iscrizioni a fine ottobre è stato di 976 iscritti. Il flusso di iscrizioni appunto negli ultimi dieci mesi dell’anno, analizzando questi dieci mesi fino ad ottobre, relativamente appunto al Centro per l’impiego di Treviglio il dato di flusso è pressoché costante, quindi non è variato molto in questi dieci mesi, con un picco di 616 iscrizioni a luglio, che poi dopo è un dato in discesa da agosto sino ad oggi. Negli ultimi cinque anni questo dato di flusso, sempre riferito al Centro di Treviglio, ma che rispecchia sostanzialmente il dato provinciale, mostra una situazione costante

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negli anni 2005 e 2006, un aumento abbastanza critico negli anni 2007 e 2008 e una esplosione, come dicevo prima, nel 2009, con un aumento di oltre il 28% rispetto all’anno prima.

Questo sta a significare la forte precarietà della situazione, per cui gente che va all’ufficio del Centro per l’impiego, si iscrive, poi trova lavoro, lo perde, si riscrive, quindi questo è, diciamo, un movimento che ha incrementato sì il lavoro, notevolmente il lavoro del Centro per l’impiego, ma è segno appunto di grande precarietà, data la situazione.

Da ultimo registriamo il flusso di iscrizioni nella lista di mobilità, cioè dei licenziati dalle aziende, sino ad ottobre del 2009, che è pari, per il Centro per l’impiego di Treviglio, a un totale di 721, 244 femmine e 477 maschi e qui il dato dei maschi rispetto alle femmine è interessante, proprio perché dal punto di vista anche, sotto il profilo sociale, come si diceva prima, molte famiglie monoreddito dipendono proprio dal lavoro diciamo della figura maschile e quindi con ricadute appunto di tipo sociale. Il flusso di iscrizioni nella lista di mobilità per quanto riguarda Treviglio città, il dato è di 92, di cui 39 femmine e 53 maschi.

Peraltro, ma che rispecchia ancora lo stato della crisi, si registra un netto calo delle assunzioni, il 32% in meno rispetto al 2008 per il Centro di Treviglio e il calo però è generalizzato in tutte le zone della Provincia.

Rispetto a un anno fa i rapporti di lavoro a tempo indeterminato perdono più di cinque punti, passando dal 35,4% al 31,1%.

Per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni ordinaria, le ore autorizzate da Inps Bergamo sino a settembre sono più del quadruplo dell’intero 2008 e le ore degli impiegati in particolare aumentano di nove volte, anche la cassa integrazione guadagni straordinaria è aumentata, ma a un ritmo inferiore rispetto a quella ordinaria, comunque quasi il doppio rispetto all’anno precedente, con riferimento ai primi nove mesi sempre del 2009.

La situazione economica delle imprese, qui ho allegato alcune tabelle che ritenevamo significative, ovviamente il materiale, ripeto, è più ampio e verrà tutto messo a disposizione, comunque nella tabella 1 ci offre un quadro generale delle imprese presenti nel Comune dal 2003 al 2008, un quadro che sino al 2008 mostra una situazione di stabilità e progressivo leggero incremento del numero delle imprese, salvo qualche lieve e poco significativo rallentamento in qualche settore manifatturiero.

Anche il primo semestre 2009, che è l’allegato 2, registra un aumento del numero delle imprese, cioè più 36 imprese, questo è il dato di Treviglio, eh, e un totale di 12.892 addetti, che rispetto ai dati Asia del 2007 fanno 1.000 in più. Anche il comparto delle imprese artigiane ha

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retto molto bene sino a fine 2008, con incrementi sia nel numero di imprese attive, di nuove iscrizioni, dove c’è sempre stato un saldo positivo rispetto alle cessazioni e anche al numero degli addetti.

I primi due trimestri del 2009, come si può vedere dall’allegato 3, mostrano invece una leggera flessione del numero delle imprese attive, sono 703 rispetto alle 708 del 2008 e un saldo negativo di sette unità e un saldo negativo di 72 addetti. Infine una parentesi sul settore commerciale, per riferire della sostanziale tenuta del settore, infatti registriamo un consistente saldo positivo del numero delle imprese rispetto al 2008, cioè alla fine di ottobre rispetto al 2008 abbiamo 23 esercizi commerciali in più, anche se è un dato da prendere con le pinze, adesso che siamo a ottobre, perché solitamente è dopo il mese di dicembre che si assesta, diciamo, il numero esatto delle imprese, perché solitamente dicembre rappresenta la data di cessazione delle imprese che intendono cessare l’attività, ma comunque sempre in orientamento positivo.

Io ritengo che questa seconda parte, riguardante il discorso della situazione economica delle imprese, dove sostanzialmente ci fa vedere una tenuta, se non addirittura leggero incremento del numero delle imprese, in confronto al dato analizzato prima, cioè sullo stato di disoccupazione, eccetera, ha un significato, quindi tiene il tessuto economico dal punto di vista diciamo dell’imprenditoria, ma c’è in atto una forte riorganizzazione e razionalizzazione del personale e riduzione di costi, che rispetto ai quali gli effetti sono quelli appunto che prima avevo indicato su meno occupazione, più disoccupati.

Presidente

Grazie. Assessore Lingiardi, prego.

Assessore Lingiardi

Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Zordan perché ha toccato un punto fondamentale di questo periodo, chiaramente come diceva, quell’impatto poi è tutto, in questo momento sui servizi sociali, quando una persona non ha… o ha la cassa integrazione o viene licenziato, il primo ufficio che raggiunge è quello dei servizi sociali e lo stiamo vedendo. A questo proposito io volevo, così, fare un po' il riassunto delle attività appunto che stanno facendo i servizi sociali nell’ambito dei contributi, proprio quelli che sono i primi, quello che è il primo aiuto fondamentale, perché è chiaro che quando ci si trova in queste situazioni la prima questione è la questione economica, poi c’è anche la questione psicologica che è molto importante, che impatta fondamentalmente anche quello sulle famiglie, chiaramente.

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Però volevo darvi un po' il dato di previsione dei contributi ad esempio per i contributi affitto, quindi sulla casa il totale dei contributi affitto sono di circa 510.000 Euro, di questi una gran parte è il contributo regionale dato agli affittuari di case private; noi abbiamo messo un dato di previsione di 350.000 Euro, che era quello dell’anno precedente, per la verità abbiamo dei segnali che non sarà così quest’anno, sarà di meno, purtroppo. La restante parte e sono fondi messi a disposizione dal Comune, 85.000 Euro, in aggiunta a questo, sugli affitti di privati e 75 più 20.000 Euro del Fondo crisi che avevamo stanziato, se vi ricordate, quest’anno, sono contributo affitto per l’edilizia residenziale pubblica, cioè per i cittadini che abitano nelle case comunali; questa è una disposizione della legge 27 del 2007 che ci invita… c’era stato un aumento, se vi ricordate, degli affitti delle case comunali, però la legge stessa diceva che una parte di questi aumenti dovevano essere messi a disposizione a chi ne faceva richiesta.

Oltre a questi contributi per la casa abbiamo 350.000 Euro circa di contributi, diciamo, non per la casa, ma contributi ad personam, tra cui ci sono i 90.000 Euro contributi per l’utenza, questo è un bando che si fa una volta all’anno, gli anziani o le persone che ne hanno bisogno presentano la domanda, se ne hanno diritto prendono una quota parte di questi 90.000 Euro, è un’attività che fa ad esempio solo il Comune di Treviglio, io non ho sentito che altri Comuni facciano cose di questo genere, magari lo fanno sotto altre forme, però noi facciamo anche questo. Il resto viene distribuito attraverso varie tipologie di utenza, diciamo, e tra questi, tra la restante parte c’è il famoso Fondo crisi che abbiamo messo a disposizione, 80.000 Euro, perché gli altri 20 erano sul fondo affitto, ecco, di questi posso dirvi che, dato che il conto affitto poi è partito a circa fine maggio mi sembra, perché prima c’è il Bilancio, messa a disposizione, poi c’è stato un Regolamento interno, hanno fatto domanda 47 persone, i contributi erogati sono stati 45, ci sono stati due dinieghi e distribuito fino adesso dei famosi 80 sono circa 50.000 Euro, quindi queste 45 persone sono persone che o sono in cassa integrazione, oppure hanno perso completamente il lavoro, sono venuti, hanno fatto domanda e quindi questo è il risultato, quindi sono stati distribuiti circa 50.000 Euro per 45 persone, chiaramente l’afflusso non è ancora finito, adesso questi sono i dati mi sembra a fine ottobre, quindi ci sono ancora due mesi e speriamo che siano sufficienti quei 30.000 Euro che dicevamo prima. Certo ci aspettiamo che anche sul 2010 purtroppo verranno a fare richieste di questi contributi del Fondo crisi.

Chiaramente questo è un ammortizzatore sociale minimo, l’ammortizzatore sociale vero è la cassa integrazione, quando c’è,

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questo è un aiuto minimo, ma è quello che possono fare i Comuni, oltre a quello che già davano precedentemente. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Consigliere Reduzzi, è iscritto a parlare, prego.

Consigliere Reduzzi

Grazie Presidente. Su questa questione, che sicuramente è di prioritaria importanza per la comunità di Treviglio, io, va be’, ho letto la mozione proposta dal Consigliere Zordan, ho sentito l’intervento, in altra sede magari potrei anche esporre quali sono le mie analisi sulle cause di fondo di questa crisi, che è strutturale, che è di sovrapproduzione, che riguarda la globalizzazione capitalistica, eccetera, ma il momento attuale penso sia quello delle iniziative e allora io ho sentito da un lato un’analisi più o meno dettagliata della situazione per quanto è possibile fare per il comparto manifatturiero, ma faccio presente che anche se la crisi colpisce soprattutto in questo settore, anche nei servizi ci sono dei problemi, anche nel pubblico impiego ci sono dei problemi, nella scuola pure e via dicendo e quindi l’analisi secondo me del problema occupazionale andrebbe fatta a tutto campo, certo privilegiando il settore manifatturiero, che è quello che per adesso sente più di tutti il problema, ma insomma, tenendo presente anche il resto della situazione.

Tra l’altro già i dati che venivano elencati prima, sul rapporto tra imprese e disoccupati, ci sta dicendo appunto che anche se si può, si potrebbe notare una ripresa per quanto riguarda il lato imprenditoriale, non c’è affatto dall’altro punto di vista e in ogni caso il problema sono i ritmi di questa ripresa, perché se anche si è toccato il fondo, ma per recuperare quello che si è perso si impiegano dieci anni è una cosa, se si impiegano dieci mesi è un’altra cosa e qui nessuno ha la sfera di cristallo in mano e tutte le previsioni ottimistiche di volta in volta vengono procrastinate nel tempo, per quanto riguarda la ripresa. Poi si tratta di capire cosa vuol dire ripresa, dal lato del lavoro, perché magari la ripresa dal lato delle imprese c’è, ma dal lato del lavoro invece sembra proprio che non ci sia.

Ho sentito con piacere anche i dati esposti dall'Assessore Lingiardi, io personalmente ero andato a chiedere questi dati ai servizi sociali e mi sono stati forniti, però, voglio dire, l’autorevolezza dell'Assessore è sicuramente superiore alla mia. Però io ho un dubbio, ed è questo, che questo discorso di stasera rischia di essere un discorso per addetto ai lavori e anche il fatto che certi dati non emergano, in particolare a livello locale, a livello di Treviglio, secondo me è significativo, la mia proposta

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è questa, potrebbe essere anche un emendamento aggiuntivo alla mozione proposta dal Consigliere Zordan, se lui fosse d’accordo, e cioè che il Consiglio Comunale di Treviglio si impegni, o entro la fine dell’anno o all’inizio dell’anno prossimo, a tenere un Consiglio Comunale aperto a tutte le forze interessate, da quelle sindacali a quelle imprenditoriali, a quelle degli istituti di credito, magari la Banca di credito cooperativo ha più dati e poi vorrei anche capire come si muove il discorso del credito per quanto riguarda le piccole e medie imprese, che hanno tutte le difficoltà che almeno indirettamente conosciamo;

insomma, se la assunzione di responsabilità da parte dell’organo più importante della comunità di Treviglio fosse quella appunto di un Consiglio Comunale aperto, io penso che anche tutta una serie di dati che adesso non riusciamo a reperire, per i motivi che ci sono stati illustrati, potrebbero arrivare dai diretti interessati.

E d’altra parte l’Amministrazione potrebbe dire, coram populo, davanti a tutti, quali sono i suoi impegni, anche per esempio quello di aumentare gli stanziamenti nel prossimo Bilancio comunale, per quanto riguarda gli ammortizzatori…

(interventi in sottofondo)

… per quanto riguarda gli ammortizzatori, tra virgolette, sociali, che il Comune può mettere in campo.

L'Assessore Lingiardi si faceva già una domanda, insomma, se questi 30.000 Euro basteranno, io direi, siamo prudenti, vediamo di trovare altri soldi, perché io sarò pessimista, ma penso che non ci sarà il 1°

gennaio del 2010 la ripresa dal lato del lavoro e quindi quei problemi che già sono emersi rischiano se non di aggravarsi, perlomeno di non essere risolti.

Ecco, quindi, questa è la proposta che mi sento di fare, perché ripeto, il Consiglio Comunale prenda un’assunzione di responsabilità chiara nei confronti della cittadinanza, sia in termini di analisi del problema, sia in termini di proposte e di impegni che si traducono poi anche in impegni di Bilancio, eccetera. Grazie.

Presidente

Grazie. Consigliera Siliprandi, prego.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Io leggendo la mozione del Consigliere Zordan leggo una, come dire, una sua proposizione che io condivido, che però è ben diversa da tutto quello che è stato detto finora, perché Rigon ha fatto un discorso analitico, tra l’altro abbastanza pessimistico, perché lui dice

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che la crisi non l’abbiamo ancora vista, la vedremo a gennaio e fa una sorta di ricerca, fa una sorta di analisi, parla di un Osservatorio e di un monitoraggio che comunque non è completo, che comunque ancora non c’è e per carità, poi tutto può servire, ma certamente questo non serve ad arrivare a fine alle persone, cioè sapere qual è la situazione è assolutamente, voglio dire, può essere di aiuto, ma certamente non è di un aiuto consistente, non è soprattutto quello che Zordan intende con questa mozione.

Poi, io ringrazio Giuliani, che fa un’analisi senz’altro puntuale, anche se non completa, ma anche questa analisi serve a ben poco. Condivido in parte quello che dice Reduzzi, però Reduzzi, anche Reduzzi fa parole, parole, in realtà procrastinare addirittura a dicembre un Consiglio aperto, che non condivido comunque, non condivido il metodo, a tutte le forze, condivido invece io la proposta che faccio è che l’Amministrazione davvero cerchi una soluzione concreta, perché le parole servono assolutamente a nulla.

Allora, soluzione concreta quale potrebbe essere? Quella ad esempio di una richiesta di fido, rendendosi l’Amministrazione stessa garante, per alcuni casi che credo che purtroppo si stiano allargando, questa può essere una soluzione, la butto lì così, però certamente ci sarà, i tecnici più esperti di me che possono arrivare a soluzioni concrete. Perché qui continuare a fare analisi, discorsi, osservatori, costano e non danno nulla. È come, faccio un esempio molto pratico, è come il discorso dell’inquinamento, è inutile sapere quanto PM10 abbiamo piuttosto che quanto cromo esavalente piuttosto che, perché alla fine si fa soltanto analisi, si continuano a dare dati, ma non si fa nulla per bloccare, per frenare, per ridurre l’inquinamento, la stessa cosa è in questa situazione.

Noi abbiamo una situazione di crisi estrema, che probabilmente, ha ragione purtroppo Rigon, non ha ancora toccato il fondo e non facciamo altro che dire, be’, vediamo qual è la situazione! Io non vedo concretamente, forse questo è un po', come dire, il modus operandi della Lega, che è molto molto concreto, poche parole e molti fatti. Io qui i fatti proprio non li vedo, ma non vedo neanche un’ipotesi di fatti.

Grazie.

(interventi in sottofondo) Presidente

Grazie. Nessun altro è iscritto per intervenire? Sì, Consigliere Zordan, ho visto, lei è iscritto, però essendo anche relatore le darei la parola già

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per la replica, per cui se c’è qualche Consigliere che vuole intervenire.

Consigliere Brambilla, prego.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Sarà un intervento un po' a spanne, ma siccome è una problematica superiore, secondo me, a tutte le nostre possibilità e nostre forze, ognuno cercherà di parlare e di dire qualcosa, ma la sostanza del problema, alla fine, voglio ben capire come si potrà risolvere. Perché, al di là dei numeri, eccetera, e al di là delle statistiche che normalmente sono sempre successive al periodo di cui si sta parlando, anzi, voglio dire, al contrario, sono sempre precedenti al periodo in cui si sta parlando, basta avere qualche rapporto di qua e di là, diciamo, delle varie situazioni, per dire, una piccola impresa piuttosto che quella un po' più grossa o per dire, qualche dipendente piuttosto che qualche agenzia interinale, per rendersi conto della gravità della situazione e della difficoltà ad affrontarla.

Perché? Perché la piccola impresa si trova normalmente, parlo della situazione attuale, con gli ordini dimezzati rispetto a, diciamo, al periodo in cui le cose andavano bene, l’Agenzia interinale si trova con il numero di dipendenti dimezzati rispetto a quando le situazioni andavano meglio e con la disoccupazione di persone che non hanno ammortizzatori sociali, o perlomeno, non hanno la garanzia di quelli che invece hanno il posto fisso, di quelli che sono a contratto a tempo indeterminato, che hanno il prepensionamento, la mobilità e la cassa integrazione, eccetera.

Quindi queste sono delle situazioni gravi, che ovviamente coinvolgono anche il problema sociale, in termini anche di sicurezza e di, non so, la prospettiva del futuro per questi lavoratori, che sono più che altro giovani e donne, e quindi è una situazione tale che, non so, io personalmente non vedo come si possa risolvere a livello locale.

Nello stesso tempo guardiamo anche le imprese, perché non si può disconoscere che le imprese, io per esempio l’altro giorno ero dal dentista, c’era un artigiano di Treviglio e mi diceva, guarda, io non so cosa fare, io adesso fra un po' porto i libri dal giudice, perché sono crollate le vendite, non posso licenziare gli operai perché questi operai se li licenzio, poi così capaci e così esperti non li trovo più e quindi aggravo ulteriormente la situazione, però io, al di là dell’indebitamento che mi sto facendo in questo momento qua e che è al di sopra delle mie possibilità di garanzia, quindi non so poi il discorso del fido che faceva la Siliprandi, io quasi quasi chiudo e buona notte al secchio.

Ecco, queste sono le situazioni che da una parte e dall’altra, diciamo, del datore di lavoro, piuttosto che del lavoratore, ci offre in questo

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momento qua, quindi parlare di poterla risolvere, per l’amor di Dio, la mozione di Zordan va benissimo, io la voto con tutto il cuore, però abbiamo, diciamo così, il coraggio di dire che questa situazione qua è di difficile soluzione e che il Comune secondo me non potrà mantenere tutti, sapendo che ci sono gli ammortizzatori, eccetera, ma sapendo anche che parecchia gente non potrà usufruirne e sapendo che comunque questa situazione aumenterà sempre di più.

Faccio un altro esempio, sono andato a trovare una fabbrica che costruisce delle biciclette, questo mi dice, guarda, io tutti gli operai specializzati che prima facevano gli straordinari non posso più fargliele fare e quindi quelli che possono appena appena se ne vanno, assumo della gente nuova che viene, quasi tutti extracomunitari, eccetera, che costano la metà, per cui a questo punto gli ordini sono crollati, ecco, cioè abbiamo una situazione di questo tipo, che dico, in una discussione che stiamo facendo noi stasera, per vedere quali sono i rimedi, parliamoci chiaro, ci giriamo attorno, ma poi alla fine che soluzione abbiamo? Punto di domanda.

Il tavolo più largo naturalmente non può essere a livello locale, secondo me, perché il tavolo più largo a livello locale non risolve niente, il tavolo più largo deve essere a livello sovralocale e magari anche a livello nazionale o mondiale, perché è una situazione che di fatto lascia un punto interrogativo tale che ci preoccupa e che quanto meno raccomanda di rimboccarci le maniche e cercare tutti di andar via più sobriamente, per recuperare una situazione che non lo so quando riusciremo a recuperare. Chiedo scusa del bisticcio della situazione, ma però la mia preoccupazione è di questo tipo. Vi ringrazio.

Presidente

Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere Riganti, ne ha facoltà.

Consigliere Riganti

Posso parlare? Grazie. Allora, ringrazio il Consigliere Zordan, l'Assessore Rigon e il Vice Sindaco, e Giuliani per i dati che hanno dato, avevo fatto anch’io delle richieste di dati, so che mi verranno dati, migliori, comunque già questi sono già qualcosa. Una domanda e poi il mio piccolo intervento, a che pagina, cioè c’è uno spazio su internet dove troviamo questo? E quando esattamente, più o meno, cioè lo troviamo domani o tra un mese, tra 20 giorni?

Poi, il fatto di conoscere la situazione di Treviglio, ecco, noi non siamo qui a, è un nostro dovere, è un nostro dovere e un dovere come

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Consiglieri, cioè come coloro che amministrano la città, conoscere la situazione economica e occupazionale della città. Su alcuni punti convengo anche con il Consigliere Reduzzi, bisogna tenere d’occhio tutto, ecco, io mi sono guardato alcuni settori, che sono quelli più noti sulla stampa, però c’ha ragione, vediamo un momentino un po' tutti gli aspetti della città. E conoscere le previsioni del tempo per uno che va in campagna, per uno che viaggia, per uno che lavora nei cantieri edili, è essenziale.

Perciò penso che un Consigliere Comunale conoscere la situazione occupazionale, il lavoro e quant’altro, in questi momenti di crisi è essenziale, perché se poi qualcuno, dico il Vice Sindaco, ci propone negli stanziamenti di Bilancio qualche intervento, oppure a Treviglio nascono iniziative, oppure l’Amministrazione si fa foriera di aiutare, interventi o qualcosa del genere, è un nostro dovere sapere perché stiamo facendo o perché vogliamo fare queste cose.

Perciò se il compito dei Consiglieri è, qui dissento lievemente dalla signora Siliprandi, sono le parole, il dialogo e l’ascolto, ecco, è compito però dell’amministratore, cioè del Sindaco e degli Assessori, progettare e fare tutto quello che è possibile, nelle loro competenze, per i cittadini trevigliesi. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Pirola, prego.

Consigliere Pirola

Grazie Presidente. Molto brevemente, va be’, anticipando a nome del gruppo, che sicuramente condividiamo il testo presentato dal Consigliere Zordan, così come anche il suggerimento fornito dal Consigliere Reduzzi, che va be’, poi tecnicamente potrà essere recepito come emendamento vero e proprio, come indirizzo nei tempi e nei modi che si potranno, volevo solo dare, così, qualche spunto di commento, eccetera, riprendendo un po' alcuni passaggi degli interventi che mi hanno preceduto.

Sempre rispetto al tema, ma in fondo cosa può fare un Comune di fronte a questa cosa qui? Allora, un punto che prima toccava Reduzzi, che avevo anch’io in testa, stiamo tutti bene attenti a non confondere la crisi, ci dicono le statistiche, ammesso che il PIL sia l’indicatore della statistica di cui fidarsi, però, voglio dire, quello hanno usato, quello usiamo, un conto è dire che ha ripreso a crescere, un conto è dire che abbiamo recuperato il gap, con questo trend torneremo sui livelli di cui sopra nel giro di 10-12 anni. Allora, per esempio, ammesso e non

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concesso, ripeto, che questo sia un indicatore, per esempio cosa può fare un Comune, può quanto meno aver presente che il piano di recupero è di lungo periodo e quindi se deve pensare a delle misure le deve mettere in… deve ragionare di misure di lungo periodo, perché il recupero dei livelli occupazionali, il recupero del benessere delle famiglie, eccetera, non avverrà dall’oggi al domani e quindi da questo punto di vista forse il chiarirsi su questo concetto poi aiuta a progettare anche dei piani che non si esauriscono nel… vediamo cosa possiamo fare con il Bilancio del 2010, per esempio.

L’altra cosa è anche, e qui non sono totalmente d’accordo con quanto diceva Bruno Brambilla, rispetto a cosa possa mettere in atto un’Amministrazione Comunale rispetto alla mitigazione di certi effetti; è vero che è una crisi di portata mondiale, eccetera, però per esempio da una parte c’è da chiedersi se rispetto all’erogazione del credito, che è uno dei punti cruciali, soprattutto per l’azienda di un certo tipo, medio- piccola, un tavolo di concertazione e di condivisione di certi strumenti tra l’Amministrazione Comunale, le Associazioni di categoria e gli Istituti finanziari, che già è stato fatto partire, non possa e non debba continuare, proprio toccando questo aspetto, perché è evidente che c’è qualcuno che deve aprire i cordoni della borsa, è inutile che ce lo neghiamo, non siamo… cioè, i soggetti coinvolti in questa crisi non sono tutti nella stessa posizione sul tavolo da gioco e non sono tutti neutrali rispetto al rapporto causa-effetto che questa crisi sta avendo. E quindi questa è semplicemente un’indicazione per dire, questo tavolo, questi ragionamenti che sono stati fatti partire devono continuare, perché da lì possono venire degli effetti.

L’altro discorso è invece in prospetti di Bilanci, ripeto, pluriennali, perché da una parte è la crisi intesa come tessuto produttivo locale, però noi abbiamo un sacco di persone, di cittadini, che non afferiscono al sistema produttivo locale e che pagano una crisi di sistemi produttivi localizzati altrove, allora anche qui cosa può fare l’Amministrazione Comunale? Be’, per esempio facendo una riflessione seria su quali sono gli ammortizzatori o i finanziamenti che potrebbe fare, piuttosto che delle scelte, su cui sarà il caso al momento opportuno di confrontarsi non in base a degli schieramenti politici, ma in base alla reale efficacia o meno, per esempio alcune scelte rispetto a dei sistemi tariffari di accesso a certi servizi che il Comune eroga, introducendo anche magari dei criteri di altro tipo, che non sono semplicemente quelli del valore del reddito, ma della situazione occupazionale, presi nell’unità di tempo, perché io posso benissimo aver avuto un reddito misurato nell’anno di un certo tipo, ma avere di fronte magari anni di disoccupazione, perché ho una certa fascia di età, ho una certa composizione del nucleo familiare, eccetera.

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Allora, sicuramente questo non fa scomparire la crisi, però, come dire, aiuta a minimizzare gli impatti sul territorio, così come ragionare di concertazione tra l’Amministrazione Comunale intesa come tale e tutto il sistema del volontariato o il tessuto delle parrocchie, che in questo momento stanno facendo da ammortizzatori, basta andare nelle chiese, laddove lo pubblicano e prendere nota della quantità di, come dire, alimenti, perché questo è il termine esatto, di roba da mangiare che le nostre parrocchie stanno distribuendo. È vero che questo da una parte conferma che il tessuto della solidarietà individuale a Treviglio è forte, perché tutte quelle cose lì non cadono dal cielo, ma dall’altra forse ci si può porre il problema di un coordinamento, di una regia condivisa o quanto meno di momenti di… quindi, questo per dire che forse si può fare, si possono fare molte… Tutto questo può essere, per usare una parola inglese che però usano tutti, l’input o deve essere l’output di un Consiglio Comunale aperto? Non lo so e francamente è un dibattito quello, se fare i fatti o fare le parole mi entusiasma poco, alcune iniziative sono già in corso, altre facciamole partire, secondo me un momento di riflessione comune, pacato, con tutti gli attori attorno, può aiutare.

Presidente

Grazie. Consigliere Manenti, prego.

Consigliere Manenti

Grazie Presidente. Sono d’accordo praticamente con tutti gli interventi, sono d’accordo con l’ordine del giorno Zordan, sono ancora più d’accordo nel dedicare un futuro Consiglio Comunale aperto anche alle altre parti sociali del Comune di Treviglio, imprenditoriali, eccetera e mi riservo un’analisi completa in quel Consiglio Comunale, se poi la Maggioranza e la Giunta dovessero decidere di convocarlo.

La mia breve analisi di questa sera è ancora più pessimistica, vivendo nella realtà imprenditoriale giornalmente, penso e ho segnali sufficienti per ritenere che la crisi non sia ancora cominciata in Italia, la crisi sarà forte nel 2010, sarà ancora più forte nel 2011 e poi vedremo quando si riuscirà ad uscire, è una crisi derivata dalla globalizzazione; il mercato nostro, ricco, il mercato occidentale, deve per forza di cose trovare una perequazione con i mercati poveri, oggi le discrepanze nel mondo sono così elevate che per forza di cose noi dovremo diminuire il nostro tenore di vita e i paesi africani, indiani, cinesi, asiatici, dovranno a loro volta aumentarlo, per trovare poi quel bilanciamento indispensabile perché in futuro il mondo possa continuare su una via di analisi paritetica, per non giungere agli scontri.

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Una volta lo sfogo in queste crisi qua era la guerra, allora arrivava la guerra, noi avevamo ciclicamente le guerre, queste negli ultimi due anni le abbiamo avute cicliche, non siamo mai stati in un periodo superiore ai 50 anni senza guerra, oggi lo strumento della guerra è fortunatamente ripudiato, se non quale strumento, in alcuni Stati, per vendita di armi o per motivi diciamo più contingenti territoriali. La guerra mondiale ormai ci siamo resi conto tutti che sarebbe distruttiva, perciò è preferibile la guerra economica.

La guerra economica è scoppiata, io non so se è la guerra del 2012 di cui si discute in questi giorni di Nostradamus, è effettivamente una grande guerra, è incompatibile con il mondo futuro pensare che il nostro reddito sia superiore a 1.000 Euro al mese, media, e abbiamo degli Stati africani come l’Etiopia dove è un Euro al giorno il reddito medio, perciò 30 Euro al mese. Ci sono delle discrepanze così elevate che non tocca a noi… tocca anche a noi affrontarle, però oggi purtroppo la questione è scappata di mano ai governi, è scappata di mano ai governanti, il mondo viveva sulla carta e non più sul lavoro, tutti avevano i facili guadagni, producendo negli Stati poveri e vendendo negli Stati ricchi, e oggi siamo in questa situazione, che comunque sarebbe venuta a capo.

È un’analisi che potremmo star qua delle ore ad affrontare, siamo Consiglieri Comunali e dobbiamo guardare cosa possiamo fare sul nostro territorio, il nostro territorio è un territorio ricco, è un territorio dove era abituato, è abituato a una vita agiata, la povertà se non in determinati piccoli settori pensavamo di averla emarginata in pochi casi, oggi ci troviamo invece che la povertà è diventata, è uno degli elementi con cui ci dobbiamo confrontare, non dico giornalmente, ma con cui ci dovremo confrontare almeno nei prossimi due o tre anni.

La diminuzione media degli stipendi nell’industria e nel commercio è stata, allo stato attuale, è superiore al 30%, la cassa integrazione, come, diciamo così, allargata, fortunatamente allargata, porta uno stipendio, porta oggi all’erogazione di un sussidio che è a malapena di sussistenza, perché andare da 750 Euro a 1.100 Euro vuol dire oggi sopravvivere, nemmeno vivere, tentare di sopravvivere.

Allora ben venga questo Consiglio Comunale, secondo me, che potrebbe essere propedeutico a quello che potrebbe essere il Bilancio del Comune di Treviglio. Io avevo già fatto degli accenni sullo scorso Bilancio del Comune di Treviglio, dicendo in particolare all’Assessore Lingiardi, che so molto cosciente e molto attento su queste analisi, stiamo mettendo delle cifre rilevanti, mi ricordo i 100.000 Euro in più che avevamo deciso, e ho detto, sono rilevanti, però vedremo che alla

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fine non saranno sufficienti e non bisognava essere profeti per capire che queste somme non sono sufficienti.

Allora io dico, cosa possiamo fare noi? Noi possiamo fare, perché se tutti dobbiamo pensare che dobbiamo delegare ad altri, chi allo Stato, chi all’Europa, chi al mondo, la soluzione di questi problemi, alla fine diventeranno tante parole ma di concreto, come diceva poi la Siliprandi, non giungiamo a niente. Noi possiamo fare un progetto di Bilancio, adesso la Giunta si appresterà a verificare cosa porre sul tavolo del Bilancio, partendo da un concetto, privilegiamo come ha fatto il governo, opinabile in alcune parti, l’investimento, perciò privilegiamo in questo momento il dare lavoro per creare ricchezza, perciò infrastrutture, facciamo l’Upim, vediamo di fare le tangenziali, vediamo di fare queste, perciò incrementiamo il lavoro nella zona, sperando che da questo possiamo poi far ripartire il volano dell’economia, oppure dobbiamo viaggiare più bassi e dire, no, io oggi, città di Treviglio, ho dei problemi nella città e devo affrontare dei problemi specifici? I problemi specifici sono facili da capire, c’è un grosso problema della casa, che non si parla più di investimento di case, perché oggi le case non si vendono neanche più, perciò casa magari anche come investimento, però oggi ci troviamo le banche che finanziano il 40%, un anno e mezzo fa erano il 120%, esagerate, ti regalavano i soldi, oggi siamo scesi al 40% e 72.000 garanzie, perciò il Comune può fare degli accordi con le banche, mi chiedo? Può dire alle banche di farsi intermediario per tornare alla normalità? Forse no o forse sì, forse no a livello di soldi, forse sì a livello di importanza che può avere un Comune, di autorevolezza di un Comune.

Poi c’è il grosso problema affitti, che questo, ha già detto tutto Lingiardi, io penso che oggi almeno il 60% delle persone in affitto a Treviglio sia morosa, 60%, perciò siamo a delle cifre spaventose. Poi c’è un problema, lo diceva Pirola, lo vediamo agli oratori, un problema di sussistenza, oggi la gente con i 700 Euro al mese non ha più i soldi sufficienti per fare la spesa, perciò nel nostro Bilancio dobbiamo pensare a queste situazioni? Mai nessuno le ha pensate, non erano nemmeno nell’ottica, nemmeno nel programma del Sindaco si poteva pensare a una roba simile, nel 2006 vivevamo forse in uno dei periodi più ricchi, poi c’è stato questo tracollo mondiale.

Perciò dobbiamo pensare ai problemi di sussistenza, dobbiamo pensare ai problemi di salute e c’è gente che non ha più i soldi per comprare le medicine, perciò dobbiamo intervenire su questo? Dobbiamo pensare ai problemi della scuola. Ecco, io ho elencato quattro problemi perché ritengo che siano fra i più importanti, casa, mangiare a mezzogiorno, salute e scuola e salvaguardia dei bambini.

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Allora, il pensare a un Bilancio straordinario del Comune di Treviglio dove io accantonerei per ora i grandi investimenti, se io non ho i soldi prima mangio, dopo, fra virgolette, è una battuta né Sindaco, vado a fare l’Upim, però non faccio una cattedrale se ho il cittadino fuori che dice, guarda cosa spende il Comune, io dall’altra parte non ho i soldi per pagare il ticket per comprare le medicine a mio figlio.

Allora, è un piano straordinario questo qua, ben venga questo Consiglio, proprio per metterci tutti, Maggioranza e Opposizione, siamo tutti cittadini di Treviglio, viviamo tutti queste problematiche della città, per sederci a un tavolo e dire, signori, questa crisi, Rigon dice, a gennaio toccheremo il fondo, io dico, non l’abbiamo ancora iniziata, non l’abbiamo ancora iniziata la crisi, perché i segnali che abbiamo tutti i giorni ci rendiamo conto da questi segnali che anche le piccole industrie, il piccolo artigianato sano di Treviglio, quello sano, quello che c’è sulla piazza da 40 anni, che non ha mai avuto problemi, ha problemi, cioè, andiamo al P.I.P. e vediamo le piccole industrie, sanissime di generazioni, oggi hanno problemi.

Allora c’è la via d’uscita da questa crisi? Certo che c’è la via d’uscita, ma questo purtroppo non compete a noi, non compete né al sindacalismo, non compete né a un governo di sinistra né a un governo di destra né a un governo di centro, compete al mondo, i governanti negli ultimi vent’anni hanno fatto forse degli errori e oggi noi siamo la generazione che li paghiamo. Fortunatamente non stiamo subendo una guerra, i nostri padri sono andati in guerra, i nostri nonni anche, noi speriamo di non mandare in guerra i nostri figli e di fargli superare questa grandissima guerra economica. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto? Consigliere Zordan, le do la parola per la replica e anche per quella proposta di emendamento integrativo che è stata sollevata. Prego.

Consigliere Zordan

Be’, innanzitutto sono d’accordo con la proposta di emendamento integrativo, proprio perché abbiamo sentito un po' da tutti, non possiamo, un Ente locale, un Comune, non può fare, risolvere i problemi mondiali, però dimostrare ai cittadini che i rappresentanti eletti da loro si interessano, cercano di capire, seguono e per quanto possono cercano di fare, mettere in atto delle iniziative, mi pare che sia doveroso, quindi in questo senso si sono espressi tutti quanti mi pare e penso che la cosa sia opportuna e eventualmente anche approfondendo

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e allargando il discorso con altri interlocutori, che sono, che hanno la spina inserita tutti i giorni nella situazione occupazionale, delle imprese, eccetera, di Treviglio.

Giusta la prima raccolta di dati che è stata proposta, però è una fase, diciamo, propedeutica a tutto quanto è possibile fare dopo, importante sicuramente è conoscere il quadro, ma le situazioni di crisi stanno maturando adesso, non risultano ancora dai numeri, non risultano molto dai numeri e dalle carte. Ecco ad esempio che è interessante e opportuno prendere contatti con coloro che vivono quotidianamente il problema, ad esempio un incontro con i rappresentanti sindacali, un incontro con… che conoscono la realtà delle aziende, di quelle che cominciano a entrare in crisi, piccolo esempio, la Metelli, quella che monta i contratti con la Bianchi, sta lavorando, però di solito rinnovavano il contratto a settembre, il contratto la Bianchi non l’ha ancora rinnovato per il prossimo anno, e quindi temono che il contratto che scade il 31 dicembre salti e questo qua è uno, ma poi la stessa Bianchi, la Sefi mi pare, che è proprietaria di tutto il complesso immobiliare lì, ha il contratto di affitto all’azienda che scade a giugno dell’anno prossimo, non si è ancora parlato di rinnovare questo contratto di affitto e quindi la prospettiva, questi dati certo non risultano evidentemente dai numeri che si possono raccogliere, però si può percepire la situazione di preoccupazione e le prospettive che si stanno piano piano avvicinando, attraverso contatti diretti e un colloquio e un’attenzione continua a coloro che hanno appunto, dicevo, la spina inserita nella situazione locale.

Ora, l’invito è proprio questo, tante cose sono state dette, anche interessanti, questa sera, con proposte concrete ho sentito; vale la pena proprio, ed è l’invito che faccio, che ho fatto con questa mozione, raccogliere tutte queste energie e fare tutto quanto il possibile proprio per affrontare questa situazione. Ecco, era lo scopo di questa mozione e mi pare che gli interventi abbiano sollecitato e abbiano anche dato qualche indicazione. Confermo l’accordo sulla proposta di allargare il dibattito a un incontro generale, attenzione, togliendo quel rischio di fare retorica che può venire in questi casi, bisogna fare incontri con interventi sintetici, rapidi e con dati e con proposte, senza fare grandi excursus sulle prospettive del passato e del futuro, però raccogliendo per quanto possibile proposte concrete e iniziative.

Un dato semplice, una curiosità, il Comune di Alzano, ad esempio, ha fatto una elaborazione con trasformazioni, storni e modifiche di Bilancio, e ha stanziato 500.000, il Comune di Alzano, 500.000 Euro per interventi, il problema della Val Seriana è molto più grave che non quello da noi, come è emerso dai dati e dalle considerazioni fatte, però

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ecco, il Comune di Alzano ha fatto un’operazione di questo genere, almeno così ho avuto notizia, di questo ho avuto notizia. L’ho detto come dato, come si chiama, come notizia, come curiosità per certi aspetti, però ha fatto questa operazione abbastanza straordinaria.

Presidente

Consigliere Zordan, per l'emendamento che andrà formalizzato, va bene se aggiungiamo alla fine della parte dispositiva del suo testo, cioè dopo la parola, sulle famiglie, la seguente espressione: nonché a provvedere alla convocazione di un Consiglio Comunale aperto sul tema in oggetto?

È un emendamento di modesta… se va bene così…

(interventi in sottofondo)

… nonché a provvedere alla convocazione di un Consiglio Comunale aperto sul tema in oggetto. Se va bene, Consigliere Zordan. Va bene, Consigliere Zordan? Va bene.

Consigliera Siliprandi

… (intervento fuori microfono)…

Presidente

Va be’, per replica, Consigliera Siliprandi, prego.

Consigliera Siliprandi

… anche ai cittadini, ma soprattutto invitando i Sindacati, piuttosto che, tutte le forze che possono concorrere a dare un contributo, perché certamente i cittadini faranno un’azione di denuncia, giustamente, però poi ci vuole anche qualcuno che concorra a trovare una soluzione.

Quindi chiaramente vanno invitate tutte quelle forze, compresi gli istituti bancari, che in buona soluzione potrebbero anche concorrere a darla, quindi aggiungerei questo.

Presidente

Consigliere Zordan, credo che i Capigruppo quando si riuniranno per trattare questo argomento faranno queste valutazioni, se ritiene lo aggiungiamo, ma…

(intervento fuori microfono) Consigliere Zordan

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… ritengo anch’io che è un aspetto organizzativo, con queste precisazioni, eccetera, può essere affidato poi alla riunione dei Capigruppo, per adesso affermare il principio della opportunità, della, dell’invito a fare…

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro interviene? Dichiaro chiusa la discussione, invito i Capigruppo a iscriversi per dichiarazione di voto.

Consigliere Guzzetti, prego.

Consigliere Guzzetti

Grazie Presidente. Noi siamo d’accordo sulla proposta del Consigliere Zordan e quindi voteremo a favore. In particolare, va be’, non so dire se, diciamo, l’opportunità migliore di fare un Consiglio aperto su questa cosa sia la cosa migliore in assoluto, sinceramente per quanto mi riguarda su questa problematica ritengo che già si debba muovere subito il Sindaco, la Giunta nei tavoli previsti, mi sembra importante anche quello che ha ricordato Zordan, cioè senza aspettare che la Metelli arrivi a, diciamo, all’ultimo atto di quello prospettato, oppure anche la Bianchi stessa, che già non si capisce bene fino a che punto arriverà. Quindi cercare di prevenire queste cose mi sembra che sia doveroso per quanto riguarda un’Amministrazione Comunale, perché la tematica è talmente importante che sicuramente bisogna fare tutto il possibile.

Detto questo, non solo, il raccordo, un tavolo dove si coinvolga chi rappresenta il credito è determinante, il credito, le categorie degli imprenditori, degli artigiani, dei servizi e quindi mi sembra da subito l’urgenza di fare il possibile, anzi di convocare, di prevenire il più possibile situazioni di non ritorno per quanto riguarda la crisi sociale ed economica. Ecco. Pertanto l’invito, sono d’accordo comunque se si farà un Consiglio aperto, va bene, cioè l’importante che poi non arriviamo lì a un Consiglio aperto dove si perda tempo con le istanze dei cittadini e, quando invece questa tematica richiede un intervento immediato, nei tavoli giusti, anzi un coordinamento dove possibile da parte dell’Amministrazione, questo ci tengo a sollecitarlo. Comunque noi voteremo a favore. Grazie.

Presidente

Grazie. Consigliere D’Auria per dichiarazione di voto, prego.

Consigliere D’Auria

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Sì, dire… perdere tempo con le istanze dei cittadini è una cosa inammissibile, l’efficienza della politica si misura sulla velocità nel cogliere i problemi dei cittadini e nella velocità e nella tempestività di intervenire per risolvere questi problemi. Quindi ben venga un Consiglio Comunale aperto su questa questione, ben venga la possibilità dei cittadini di intervenire e di sentire quelli che sono i loro problemi e quelle che sono le loro idee di risoluzione di questi problemi e poi ben vengano tutti, già le idee che tutti noi abbiamo, di interventi concreti che potrebbero in qualche modo risolvere questo grosso problema della crisi. Il Sindaco di sicuro è un Sindaco che sta tra la gente e avrà già sentito queste istanze, ciascuno di noi pure, ha sentito quelli che sono i problemi e avrà iniziato a pensare a delle possibili soluzioni, condividiamole con lo spirito bipartisan che viene dal Consigliere Zordan e che condividiamo pienamente. Quindi voteremo favorevole al Consiglio Comunale aperto, con possibilità d’intervento di tutti i cittadini.

Presidente

Grazie. Per dichiarazione di voto, Consigliera Siliprandi.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Be’, io sono molto d’accordo col Consigliere Guzzetti, ha proprio centrato. La Lega Nord voterà a favore della mozione Zordan e l'emendamento mi auspico che, senza arrivare poi a formulare un testo in sede di Capigruppo, si possa già adesso semplicemente scrivere, si impegni ad un Consiglio Comunale aperto, ad invito, se poi vogliamo scrivere a chi, alle categorie, ai Sindacati, artigiani, a tutte le categorie, perché è chiaro che non possono parlare tutti i cittadini di Treviglio sennò non si arriva alla fine e soprattutto il Comune, l’Amministrazione dovrà essere intermediario con alcune banche, penso innanzitutto alla Cassa Rurale.

Allora, basterebbe scrivere Consiglio Comunale aperto, ad invito…

(intervento fuori microfono)

… sì, ad invito, ad invito, chiamiamolo come vuoi, ad invito…

(interventi fuori microfono)

… ho capito, ma io ho paura che sia dispersivo, alla fine si parla tanto di, come dire, si mette sul tavolo tutto quello che noi sappiamo purtroppo essere, cioè un periodo di crisi enorme…

(interventi in sottofondo)

… e ma li abbiamo già ascoltati, io li sento tutti i giorni, come tutti voi, il problema è trovare una soluzione e i cittadini purtroppo non hanno la forza di portare una soluzione fattiva, possono avere delle idee, però

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