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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 18 dicembre 2018 RESOCONTO DELLA SEDUTA

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 18 dicembre 2018 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Andrea Cologno Partecipa il Segretario Generale Dr. Giuseppe Mendicino All’appello risultano:

IMERI Juri Fabio – Sindaco Presente

RIGANTI Jacopo Lorenzo Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Monica Consigliere Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

CONTI Maria Adelaide Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

GHIGGINI Marco – Consigliere Assente

FRIGERIO Lorena – Consigliere Presente

MOLTENI Erik - Consigliere Presente

ROSSONI Laura Clementina – Consigliere Presente

SONZOGNI Stefano – Consigliere Presente

RONCHI Cristina – Consigliere Presente

CALVI Emanuele – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – ViceSindaco Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

PEZZONI Giuseppe – Assessore Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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COLOGNO – Presidente del Consiglio Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio.

La parola al Segretario per l’appello, grazie.

MENDICINO – Segretario Generale

Imeri Juri Fabio; Riganti Jacopo Lorenzo; Giussani Francesco; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio;

Premoli Monica; Conti Maria Adelaide; Vigini Marco; Cologno Andrea; Fumagalli Giancarlo;

Frigerio Lorena; Molteni Erik; Rossoni Laura; Sonzogni Stefano; Ronchi Cristina; Calvi Emanuele, assente; Pignatelli Gianluca.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Prima di iniziare i lavori, ricordo ai Consiglieri che al termine, ci sarà lo scambio degli auguri nella sala di fianco alla sala Giunta, per cui vi aspettiamo poi tutti alla fine.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Pezzoni.

PEZZONI – Assessore Grazie, Presidente.

Solo per presentare il volume che viene distribuito ai Consiglieri questa sera, che è frutto di un lavoro in collaborazione con altri cinque Comuni: Caravaggio, Calvenzano, Fornovo, Mozzanica e Pagazzano.

È una raccolta di testimonianze epistolari sulla Grande Guerra: è interessante l’operazione che è stata fatta a cura del professor Francesco Tadini, che cura anche una parte della sezione storica del nostro museo, perché garantisce la possibilità di vedere testimonianze dirette in prima persona di ragazzi, ragazze, e uomini che sono stati chiamati al servizio militare durante il corso del primo conflitto mondiale.

Il volume è stato distribuito e verrà distribuito anche a Treviglio a tutti gli studenti degli anni terminali delle scuole e quindi Elementari, Medie e Superiori: ha avuto un contributo per la stampa da parte della Provincia di Bergamo.

Credo che sia un’operazione interessante, perché non riguarda soltanto la nostra città, ma un territorio che aveva delle caratteristiche socio-morfologiche completamente diverse anni fa e che dall’altra parte ci dà anche la possibilità di vedere il concreto di che cosa è stata la Grande Guerra.

Nell’ambito delle celebrazioni che hanno visto alla fine il 4 novembre ultimo scorso, questo volume vuole essere un modo per perpetuare la memoria di coloro che ci hanno preceduti e hanno combattuto per la nostra libertà.

Mi sembrava doveroso farne omaggio a tutti i Consiglieri comunali, agli Assessori e al Segretario in maniera tale che possa essere, anche da parte vostra, conosciuto e letto durante il corso di queste vacanze. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Mi ha comunicato prima la consigliera Rossoni che intende posticipare la discussione della mozione di cui al punto 10. Consigliera, se vuole. Grazie.

ROSSONI

Innanzitutto ringrazio l’Amministrazione comunale per l’omaggio interessantissimo, che leggerò senz’altro durante le vacanze.

Avevo già anticipato appunto al Presidente l’intenzione di rinviare alla prossima seduta del Consiglio comunale il punto numero 10, quindi confermo questa richiesta. Grazie.

Punto n. 1 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dal consigliere Rossoni in data 07/12/2018 Prot. N. 62664, in merito all'installazione del sistema antifurto presso la Scuola dell'Infanzia Marta – frazione Geromina”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

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Veniamo ora al primo punto, che è l’”Interpellanza presentata dalla consigliera Rossoni in data 7/12 in merito all’installazione del sistema antifurto presso la scuola dell’infanzia Marta, frazione Geromina”.

La sottoscritta Consigliera comunale, premesso che nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2016, la Scuola dell’Infanzia Marta, sita nella frazione Geromina, subì un furto con la sottrazione di 4 pc portatili, un tablet e un mixer utilizzati per l’attività didattica, oltre al denaro contenuto nei distributori automatici.

I genitori dei bambini frequentanti la scuola avviarono una serie di attività di raccolta fondi, grazie alle quali vennero acquistati nuovi computer e tablet in sostituzione di quelli sottratti.

La cerimonia di consegna degli strumenti avvenne in data 20 gennaio 2017 e in tale occasione l’Amministrazione comunale si impegnò a installare un sistema di antifurto a protezione dell’istituto scolastico.

A circa 26 mesi dal furto e 23 dall’impegno assunto dall’Amministrazione comunale, non risulta che a protezione della scuola sia stato installato alcun sistema anti intrusione.

Tutto ciò premesso, chiede di sapere in quale data verrà installato e reso operativo il sistema anti intrusione a protezione edificio della Scuola d’Infanzia Marta.

Risponde l’assessore Mangano, prego Assessore.

MANGANO – Assessore

Risposta velocissima. È stato già fatto l’impegno di spesa, è stato già dato l’ordine alla ditta ed entro gennaio verrà installato.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Prego, Consigliera.

ROSSONI

Grazie. Io ho commentato il deposito di questa interpellanza, dicendo: “Piccole cose importanti”. In realtà, è una cosa piccola solo per quanto riguarda l’impegno e l’impegno di spesa, però si tratta di una cosa importante, nel senso che due anni fa c’è stato questo furto, i genitori dei bambini che frequentano la scuola e anche altre persone della frazione Geromina si sono date da fare, hanno rapidamente raccolto i fondi per riacquistare i beni che sono stati oggetto di furto.

A distanza di due anni l’impegno che è stato preso pubblicamente dall’Amministrazione comunale non è stato ancora onorato; sono contenta che verrà onorato a gennaio, però insomma son passati due anni.

Io credo che a questi gesti così importanti, che i genitori e i cittadini fanno, che dimostrano premura, attenzione, impegno rispetto alla cosa pubblica, l’Amministrazione comunale deve prestare grande attenzione.

Sono cose preziose alle quali credo si debba dare il giusto valore anche onorando gli impegni presi.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliera.

Prego, Assessore.

MANGANO – Assessore

Rammento alla Consigliera che tanti piccoli interventi prioritari l’Amministrazione li ha onorati con tutti gli immobili che ha, per cui questo impegno segue tanti altri che abbiamo con le altre scuole di proprietà comunale, quindi impegno importante, abbiamo ritardato un po’, ma nel frattempo abbiamo fatto anche altri interventi.

Non è che ci siamo addormentati sul resto: abbiamo dato delle risposte.

Questo era un impegno che avevamo assunto, è vero lo facciamo per un po’ di ritardo, ma lo facciamo, tant’è che è stato messo negli impegni di spesa del 2018, ma nel frattempo abbiamo fatto anche tanti altri piccoli importanti interventi. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Grazie. Consigliera si dichiara soddisfatta o meno della risposta dell’Assessore? Per il verbale.

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ROSSONI

Diciamo che sono soddisfatta del fatto che le interpellanze sortiscono degli effetti.

Questo l’ho già detto altre volte e meno male che c’è questo istituto, sono insoddisfatta del fatto che ci vogliono due anni per fare interventi di questo tipo.

Punto n. 2 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai Consiglieri Molteni e Ronchi in data 07/12/2018 Prot. N. 62665 in merito al Piano attuativo in variante al PGT Ambito 10 ex Foro Boario”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 2: “Interpellanza presentata dai consiglieri Molteni e Ronchi in merito al Piano attuativo in variante al PGT Ambito 10 ex Foro Boario”.

I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che, con decisione al Consiglio comunale n. 14 del 26 febbraio 2018, è stato definitivamente approvato il Piano attuativo Ambito 10 ex Foro Boario, in variante al Piano delle Regole del PGT e con esso il documento allegato costituente lo schema di convenzione urbanistica del Piano attuativo in variante al PGT, Ambito di progettazione unitaria 10 ex Foro Boario.

Il giorno 24 settembre 2018 il Comune di Treviglio e la Società Immobiliare Ossidiana, hanno stipulato presso lo studio notarile Consolandi, Prinetti, Venditti, notai associati Milano, la convenzione urbanistica per l’attuazione del piano attuativo Ambito 10 ex Foro Boario, in Comune di Treviglio, Largo Lamarmora in variante al PGT.

A pagina 5 dell’atto notarile su citato è scritto al punto m delle premesse: “Il soggetto attuatore dichiara di acquistare l’area, il Comune prende atto sul presupposto dell’esecutività della legittimità degli atti applicativi del Piano attuativo e al fine di potere eseguire l’intervento oggetto di tale Piano”.

Nello schema di convenzione urbanistica, licenziato dal Consiglio comunale, invece era scritto, lettera i delle premesse: “Con l’approvazione definitiva del Piano, si sono avverate tutte le condizioni sospensiva proposta condizionata di acquisto e con il presente atto si procede quindi anche al trasferimento alle aree costituenti l’Ambito 10 dal Comune al soggetto attuatore, al netto delle aree che sono state individuate nel Piano attuativo per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e delle aree a standard urbanistico che devono comunque rimanere in proprietà al Comune.

La convenzione urbanistica e l’atto di compravendita stipulato sono stati quindi subordinati alla permanenza della legittimità dell’atto di approvazione al Piano attuativo, che è diventato presupposto condizionante negozio.

La legittimità del citato Piano attuativo è al vaglio del TAR Lombardia Brescia. L’eventuale declaratoria di illegittimità del Piano attuativo renderebbe nulla la vendita per mancanza di cause, con conseguenti obblighi di istitutore in capo all’Amministrazione”.

Ciò premesso i sottoscritti Consiglieri comunali chiedono al signor Sindaco alla Giunta di sapere:

1) Perché la convenzione urbanistica sottoscritta in data 24 settembre 2018 dal dirigente comunale competente, ex articolo 107 Testo Unico Enti Locali, non è conforme sul punto indicato nelle premesse allo schema approvato dal Consiglio comunale, con decisione del Consiglio comunale n. 14 del 26 febbraio 2018.

2) Quali altre modifiche aggiunte integrazioni difformità siano contenute nella convenzione urbanistica sottoscritta in data 24 settembre 2018, rispetto allo schema di convenzione approvato dal Consiglio comunale, con decisione del Consiglio comunale n. 14 del 26 febbraio 2018.

3) Se le modifiche aggiunte, integrazioni o difformità di cui sopra, siano coerenti e compatibili con l’indirizzo dato dal Consiglio comunale tramite l’adozione dello schema di convenzione di cui sopra.

4) Se il dirigente comunale competente, ex articolo 107, potesse legittimamente sottoscrive la convenzione urbanistica nonostante le formalità di cui sopra, rispetto allo schema di convenzione approvato dal Consiglio comunale con decisione n. 14 del 26 febbraio 2018.

5) Se sia anche solo teoricamente possibile tenere come il Piano attuativo se annullato dal Giudice amministrativo, il contratto di vendita e la convenzione urbanistica possano essere

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dichiarati nulli con l’obbligo dell’istituzione in capo Amministrazione comunale del corrispettivo alla vendita e dalle somme incassate a titolo di oneri.

6) Con quali criteri contabili devono essere gestite al bilancio comunale le somme incassate all’attuatore acquirente, ove vi sia la possibilità anche solo teorica, al che all’Amministrazione comunale sia fatto obbligo di restituzione e se in concreto essi siano stati applicati.

Risponde l’assessore Nisoli, prego Assessore.

NISOLI – Assessore Grazie, Presidente.

Buonasera Consiglieri.

Il trasferimento delle aree costituenti l’Ambito 10 dal Comune al soggetto attuatore è avvenuto in forza della procedura di vendita dell’area, conclusasi con l’aggiudicazione definitiva, acclarata con determina n. 192 del 23 marzo 2015.

Il soggetto attuatore, società Ossidiana, ha presentato e il Comune ha accettato, la proposta condizionata di acquisto subordinata all’approvazione di un piano attuativo, che consenta l’edificazione di un complesso polifunzionale a destinazione terziaria (lettere b e c delle premesse nell’atto notaio Prinetti di Milano).

La variante urbanistica, presentata dal soggetto attuatore Società Ossidiana, è divenuta efficace in data 9 maggio 2018, in seguito all’avvenuta pubblicazione sul BURL della Regione Lombardia.

Il soggetto attuatore, coerentemente con gli atti propedeutici, dichiara di acquisire l’area dell’Ambito urbanistico 10 sul presupposto di esecutività e legittimità degli atti di approvazione del piano attuativo (lettera m delle premesse nell’atto del notaio Prinetti).

Risposta all’interpellanza:

Punto 1) La formulazione riportata alla lettera m introdotta dal notaio è precisazione conforme alle premesse e conferma la legittimità e l’esecutività dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione comunale, senza aggiungere oneri in capo all’Amministrazione stessa.

Punto 2) Viene precisato inoltre al punto 6 dell’atto che il Comune si impegna a consegnare il fabbricato ora in uso all’Auser, entro 30 giorni dalla consegna al Comune del nuovo spazio socio-aggregativo, che l’attuatore si è impegnato a realizzare nel nuovo complesso.

Punto 3) La precisazione introdotta dal notaio è rivolta a certificare la buona fede contrattuale delle parti, principio fondamentale del nostro ordinamento, Comune venditore, Società Ossidiana acquirente, le quali sono entrambi a conoscenza della pendenza di un ricorso amministrativo avanti il TAR.

Punto 4) Le precisazioni riportate al punto m nell’atto notaio Prinetti riguardano le condizioni accertate di esecutività e legittimità negli atti applicativi del piano attuativo, come riassunte nelle premesse della presente risposta.

Punto 5 e 6) Al momento il permesso di costruire in fase di istruttoria e non vi sono oneri accertati per parte entrata del bilancio; inoltre tutte le opere di urbanizzazione sono realizzate a scomputo, compreso quindi aree di sosta, verde, nuovo edificio di quartiere e nuova sede AUSER, la viabilità, l’adeguamento di Largo Lamarmora e il contributo per la nuova rotatoria viale Piave con via Curlletti, per un importo notevolmente superiore a quello tabellare.

Così come al momento non si ritiene nemmeno teoricamente possibile che l’attuatore venga meno ai suoi impegni sottoscritti e receda dal contratto di vendita dell’area. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie. Consigliere Molteni, prego.

MOLTENI

Grazie, Presidente.

Siamo un po’ alle solite con le non risposte, argomentate con una certa capacità argomentativa, ma siccome non è un tema di scuola, ho fatto delle domande precise a cui chiedevo risposte precise.

La volta scorsa la risposta è stata: passiamo al punto successivo; io invece continuo a non capire, sarò tonto io e me ne assumo la responsabilità.

Il Consiglio comunale ha deliberato una convenzione, ne è stata firmata una che è difforme:

questo è un dato assodato.

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Io chiedevo quindi se il tecnico comunale che è stato delegato - penso con qualcun altro - a firmare questa convenzione che aveva una difformità, è stato autorizzato dalla Giunta o se ha preso in capo sua, la responsabilità per fare questo.

Leggendo così velocemente la risposta, mi sembra che sia stato il notaio a introdurre questa difformità, quindi mi state dicendo che la responsabilità è del notaio? Punto di domanda.

Punto 2, rimango sempre sul punto focale della volta scorsa: beati voi che siete così ottimisti nel sottolineare che nemmeno teoricamente è possibile che l’attuatore venga meno ai suoi impegni sottoscritti.

C’è un ricorso al TAR, ne è già stato perso uno, mi si insegna che di certo non sa nulla e quindi c’è un rischio di poter perdere anche il secondo ricorso; qualora venisse perso il secondo ricorso da parte dell’Amministrazione comunale, questa Amministrazione che intenti ha?

È quello che chiedevo nell’interpellanza e io ancora adesso continuo a chiedermi: qualora il TAR desse ragione ai ricorrenti, l’Amministrazione comunale ha un cosiddetto piano B, come si suol dire? Io a queste domande continuo a non ottenere risposta, quindi la prima è che il Consiglio comunale ha licenziato una convenzione e ne è stata firmata una difforme: questo mi pare un dato di fatto e i documenti sono chiarissimi.

Se sia stato il notaio Prinetti, se sia stato il tecnico o il dirigente comunale, se sia stato Tizio, Caio, Sempronio, questo lo vorrei capire, ma c’è una difformità, che sia nelle premesse, che sia nell’introduzione o nella postfazione, c’è una difformità.

Qui è stato votato un documento che poi è diverso da quello che è stato firmato e al tempo stesso continuo a chiedermi gli exit strategy, il piano B, chiamiamolo come meglio credete, qualora il TAR desse ragione ai ricorrenti, quale è da parte dell’Amministrazione comunale?

La risposta è: “Al momento non si ritiene nemmeno teoricamente possibile che l’attuatore venga meno ai suoi impegni sottoscritti a recedere dal contratto di vendita dell’area”; in base a cosa?

Io non sono assolutamente soddisfatto e penso che nemmeno i cittadini trevigliesi siano soddisfatti di questa risposta, perché continuiamo ad essere in un limbo da cui non ne veniamo fuori penso di aver detto tutto. Grazie.

Punto n. 3 all’o.d.g.: “Interpellanza presentata dai consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni in data 10/12/2018 Prot. N. 62770, in merito ai parcheggi di Piazza Setti”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 3: “Interpellanza presentata dai consiglieri Sonzogni, Molteni e Rossoni, in merito ai parcheggi di Piazza Setti”.

I sottoscritti Stefano Sonzogni, Enrico Molteni e Laura Rossoni in qualità di Consiglieri comunali del Gruppo del Partito Democratico, premesso che la gestione del parcheggio interrato di Piazza Setti è affidata alla società di trasformazione urbana Treviglio Futura S.p.A.

Nel corso della seduta consiliare dello scorso 27 novembre 2018 in risposta all’interpellanza presentata dal consigliere Rossoni nel riferirsi agli incassi del parcheggio, l’Assessore ai Lavori Pubblici ha dichiarato che la somma incassata dalla data di attivazione - 17 luglio 2018 - dal sistema sbarra ed ingresso ad oggi ammonta ad euro 21.374, 55.

Il riferito incasso è molto al di sotto delle stime alla base dei bilanci preventivi di Treviglio Futura S.p.A., approvato dal Consiglio comunale, ove con riferimento al suo parcheggio in Piazza Setti si era previsto di cavare 120.000,00 euro nel 2018 e 130.000,00 nel 2019.

Sotto altro profilo dopo i disservizi del mese di agosto, malfunzionamento indicatori degli stalli liberi e delle sbarre ingresso ed uscita, si stanno ripetutamente verificando blocchi al sistema di pagamento mediante carta, il che contribuisce a scoraggiare l’utilizzo del parcheggio, poiché l’utente è costretto l’impiego di banconote e monete, non sempre a portata di mano. Sono pertanto di tutta evidenza sia notevolissimo scostamento tra incassi previsti ed effettivamente conseguiti, sia i ripetuti malfunzionamenti che penalizzano la regolare fruizione del servizio.

Tutto ciò premesso chiedono all’Assessore competente di riferire in ordine alle ragioni del segnalato elevato scostamento tra gli incassi effettivi e quelli attesi, alla tenuta del piano economico finanziario alla base del progetto di Piazza Setti, alla luce del rilevato scostamento e alle ragioni dei ripetuti malfunzionamenti del sistema di pagamento mediante carte.

Risponde il sindaco Imeri.

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IMERI – Sindaco Grazie, Presidente.

La risposta è orale, quindi cercherò di argomentare in relazione ai vari punti. Innanzitutto nell’interrogazione interpellanza si parte da questo dato di fatto segnalato: elevato scostamento tra gli incassi effettivi e quelli attesi.

Io direi che questa affermazione la si può fare quando i dati sono certificati, a regime, su tutto l’anno e quindi non considerando l’estate, che di per sé rappresenta un calo fisiologico di tutti i parcheggi della città e soprattutto quando il parcheggio di Piazza Setti sarà entrato a regime, nella mentalità perché oggi ancora delle persone pensano che costi di più con l’interrato che quello in superficie, mentre in realtà la scelta è stata proprio diversa.

Nel fatto che basta aver girato a dicembre per la nostra città, il parcheggio sta girando a pieno, i sabati, le domeniche anche negli orari in cui non c’è il pagamento; c’è il quarto d’ora di ripensamento che incide più di quello che si poteva pensare e andremo poi ad analizzare tutti i dati e soprattutto, non dimentichiamoci, che molti si fermano al piano che si vede, ma sotto ci sono i box e posti auto che precedentemente vedevano le auto che oggi sono lì sotto, parcheggiate molto probabilmente sopra.

Noi, da questo punto di vista, riteniamo che vada valutato nel suo complesso l’intervento e sostanzialmente a regime: da questo punto di vista a gennaio, quando arriveremo in Consiglio comunale col business plan e gli scenari futuri, col bilancio anche aggiornato di Treviglio Futura, daremo tutte le risposte in relazione alla tenuta del piano economico, che ovviamente fa riferimento a un bilancio di previsione e quindi i 120.000,00 più i 250.000,00, mi sembra, degli altri parcheggi, sostanzialmente sembrano destinati a tenere.

L’attivazione del piano della sosta al suo regime, che secondo alcuni doveva stravolgere le abitudini, in realtà stiamo verificando che le vie, ad esempio Matteotti, continuano a essere occupate, ma c’è una valutazione maggiore.

L’introduzione del piano della sosta, rispetto al bilancio di previsione e all’effettiva conoscenza e fruibilità del parcheggio, dovranno poi darci, nell’arco dell’anno, quello che è il quadro della situazione; io non darei per certo questo elevato scostamento, ma soprattutto sulla tenuta del Piano economico-finanziario, ricordo che il Piano economico-finanziario deve essere visto nella sua complessità e quindi anche con le entrate di tutti gli altri parcometri.

A gennaio 2019 ci sarà sicuramente modo con l’amministratore della società, chi ne tiene i conti, di entrare nel merito e di approfondire meglio anche la risposta a questa interpellanza, anche perché ovviamente andremo poi a valutare gli scenari futuri, che sono quelli già delineati dalla delibera di indirizzo, quindi l’attuazione della seconda e terza fase del piano della sosta, che riguarda la città, la STU e anche gli scenari della circonvallazione di senso unico.

Dall’altra parte invece, la risposta l’ho chiesta all’amministratore della società Treviglio Futura, in relazione ai ripetuti malfunzionamenti del sistema di pagamento; l’amministratore unico mi scrive: “In merito all’impossibilità di effettuare il pagamento mediante carte, si comunica che l’inconveniente non è dovuto al malfunzionamento del sistema macchina - quindi quella che è stata installata dalla società - bensì è riconducibile a problemi di collegamento all’anello della fibra ottica, danneggiato in conseguenza della tromba d’aria del 29 ottobre”.

È stata attivata subito la procedura per richiedere l’intervento, ma i tempi sono abbastanza lunghi e quindi il malfunzionamento che si è verificato, l’amministratore unico riferisce essere associato prevalentemente a questa dinamica.

Credo di aver risposto a tutti e tre i punti richiesti dagli interpellanti.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Consigliere Sonzogni, prego.

SONZOGNI Grazie, Sindaco.

Io, anche a nome dei colleghi, devo dire che mi ritengo estremamente insoddisfatto, questa volta credo a ben diritto, di dichiararci insoddisfatti per tutta una serie di ragioni.

Partendo dall’ultima questione, cioè dalla questione dell’impossibilità di procedere a pagamenti mediante carte, purtroppo vedo che questo dato è confermato, io a campione avevo provato

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tre volte in tre giorni diversi, in tre orari diversi, ho visto vari utenti in preda al panico, perché quando non ha il contante a quel punto non sai cosa fare, la macchina sostanzialmente è ostaggio del parcheggio e non c’è nessuno avviso, non è che questa cosa è comunicata con un cartello, come accade magari in certi negozi quando il POS non funziona.

Uno a sua insaputa si ritrova in questa situazione, magari è di fretta: quindi questo sicuramente è un forte disincentivo.

Mi colpisce che, esattamente come gli indicatori del numero di stalli disponibili, che sono rimasti bloccati per, mi pare, una quarantina di giorni quest’estate, però lì c’era il fatto che eravamo in agosto, questa volta siamo in autunno, in un periodo di pieno per l’attività delle aziende: sono passati dalla tromba d’aria quasi cinquanta giorni e il sistema ancora non funziona.

È assolutamente impensabile che si debba attendere 50 giorni per ripristinare un collegamento per un pagamento bancario.

Per cui e non solo questo crea un grave danno dal punto di vista degli introiti, ma crea anche un gravissimo danno a livello di immagine, perché dà un’idea appunto di una scarsa professionalità e soprattutto, ripeto come ho già detto più volte, è un disincentivo all’utilizzo del parcheggio, che sia una comodità proprio quella di poter pagare con le carte.

Per quanto riguarda la tenuta del Piano, noi prendiamo atto di questo ottimismo, però al momento vediamo più ragioni di allarme che di ottimismo: non è solo la questione… sì certo c’è un problema di avviamento della nuova struttura, è chiaro che l’anno prossimo è auspicabile e probabilmente sarà così, ci sarà un maggior numero di utenti e quindi in proporzione, maggiori ricavi, però la distanza è notevolissima tra quanto era stato previsto e quanto è stato effettivamente conseguito.

Tutto questo sta alzando il velo sul vizio di origine di questa opera: quest’opera ha come vizio non tanto, almeno dal mio punto di vista, dell’essere stata realizzata, quindi di non avere realizzato una piazza, laddove c’era un parcheggio ed aver realizzato un parcheggio su due piani, laddove appunto c’era un mero parcheggio a raso.

Il problema è di averlo fatto con uno strumento, che è uno strumento interamente pubblico, in cui il costruttore ha fatto i suoi lavori, ha incassato i suoi quattrini, non è stato sottoposto ad alcun rischio di gestione e adesso sta facendo altre iniziative imprenditoriali, perché il suo compito è finito con la realizzazione del parcheggio.

Chi si gestisce il parcheggio e chi si prende in carico i rischi di questa gestione, che da quanto stiamo vedendo non è proprio ottimale, è in realtà il Comune, che attraverso la sua società al 100 per cento pubblica - in realtà al di là del dato formale - è ancora il Comune, si sta sobbarcando i rischi di questa gestione, che come stiamo vedendo almeno nel primo anno, non è assolutamente una gestione redditizia.

Questo è il problema di fondo, è una scelta vostra, che è stata quella di non utilizzare lo strumento della STU, secondo quella che poteva essere una sua modalità organizzativa, cioè quella di un coinvolgimento, almeno in una certa sua fase, di un socio privato e quindi il caricare i rischi di gestione sul socio privato; è una vostra scelta aver previsto che la gestione sia fatta direttamente dalla STU e non con l’attribuzione di una concessione di gestione da parte della STU tale da collocare il rischio di gestione, ancora una volta, su un privato; la gestione di internalizzare sta comportando questi problemi.

Noi ci auguriamo che, monitorando attentamente la gestione, i ricavi, i costi nel corso del prossimo anno, ci sia una presa di consapevolezza e quindi una maggiore attenzione su un profilo che, alla lunga, rischia di far saltare il Piano finanziario e rischia di creare un buco di gestione, laddove invece ci dovrebbero essere delle opportunità di servizi.

Punto n. 4 all’o.d.g.: “Ratifica variazione d'urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018 - 2020 (art. 175, comma 4, del D.Lgs. N. 267/2000) assunta dalla giunta comunale con deliberazione n. 174 del 30.11.2018”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 4 all’ordine del giorno: “Ratifica variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018 - 2020 assunta dalla Giunta comunale con deliberazione n. 174 del 30 novembre 2018”.

La parola all’assessore Vailati, prego.

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VAILATI – Assessore Grazie, Presidente.

Si è verificata una maggiore ed imprevista entrata relativa ai permessi di costruire per euro 250.000,00: vi era la necessità di stanziare tali somme e di vedere appunto come destinarle.

190.000,00 euro di questi 250 sono stati inseriti per la riqualificazione di via della Pace e via tricolore; 60.000,00 euro per la riqualificazione dell’edificio di via Cavour.

Inoltre abbiamo portato una modifica anche all’esercizio 2019, perché è necessario prevedere l’entrata relativa all’erogazione di un contributo regionale, che abbiamo ottenuto appunto come ente, destinato ad interventi a favore dell’edilizia residenziale pubblica per 115.000,00 euro.

È stato raccolto il parere positivo dell’organo di revisione, sono rispettati gli equilibri di bilancio, vi è il parere di regolarità tecnica e di regolarità contabile. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Dichiaro aperta la discussione.

Consigliere Rossoni, prego.

ROSSONI

Rispetto alla spesa di questi 250.000,00 euro che sono appunto entrati, l’Assessore ci diceva:

“190.000,00 euro vengono utilizzati per la riqualificazione di via della Pace, via Tricolore”.

Io ho letto sulla stampa locale che la riqualificazione significa che verranno abbattuti 51 pini marittimi; ho recuperato la relazione illustrativa della delibera e ho letto che si tratta in realtà di alberi sani, di una specie che appare poco idonea al clima locale per la debolezza della struttura in caso di nevicate.

Mi risulta in realtà che questi pini ci siano da quaranta/cinquant’anni, hanno supportato la nevicata dell’85…

(Intervento fuori microfono)

ROSSONI

Da vent’anni, comunque hanno supportato delle nevicate, sappiamo che il clima e i cambiamenti climatici purtroppo ci indicano che c’è un innalzamento delle temperature, per cui mi pare che questo argomento della difficoltà a reggere le nevicate sia un pochino debole e soprattutto mi pare che siano alberi di pregio, con un viale anche bello da vedersi.

Piuttosto bisognerebbe fare la ricognizione di altri alberi, perché nel caso, ad esempio, dell’evento straordinario che ci ha colpiti, sono caduti altri alberi, anche grandi, che appunto non hanno riguardato però questa tipologia.

Per cui mi domandavo… in più, questo problema delle radici è legato fondamentalmente alla copertura che è stata fatta, che non ha - leggevo sempre nella relazione - che non ha lasciato respirare le radici e quindi hanno cercato di rimanere in superficie per poter crescere.

Noi ci siamo già espressi in altre occasioni, dicendo che secondo noi, proprio per il tema ambientale, per le emissioni di CO2 eccetera, chiedevamo un impegno dell’Amministrazione a mantenere il patrimonio arboreo che c’è, anzi ad incrementarlo. Abbiamo sostenuto questi argomenti con delle mozioni, l’abbiamo fatto anche quando è stato riqualificato appunto Piazza Setti, quindi la domanda che io rivolgo all’assessore Mangano, visto che c’è stata appunto una dichiarazione che ho letto sui giornali, dicendo che verranno abbattuti questi 51 pini, se non ci sono soluzioni alternative che consentano invece di mantenere questo viale così bello.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Prego, assessore Mangano.

MANGANO – Assessore Grazie, Presidente.

Premessa: il Comune di Treviglio ha sempre incrementato il suo patrimonio arboreo, non soltanto lo ha incrementato, ma lo cura, quindi c’è una risposta a questa sua domanda un po’

capziosa, per cui questa Amministrazione ha incrementato fortemente il patrimonio arboreo.

Questa critica è fuori di luogo.

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Secondo: per quanto riguarda lo studio di fattibilità, c’è una perizia dove vengono messe in evidenza delle criticità.

In questo momento via Della Pace ha delle criticità gravi e dalla perizia l’apparato radicale è tale che va in superficie e crea delle forti difficoltà; nello stesso tempo sono state, nel corso degli anni, investiti circa 60/70.000,00 euro è dopo 3 o 4 anni il problema si ripropone.

La perizia porta a due opzioni: una è l’abbattimento e la sostituzione, perché non è che vengono abbattuti e non vengono sostituite, ma vengono abbattuti e sostituiti e si mantiene il doppio senso di circolazione, sia in via Tricolore, sia in via della Pace; l’altra opzione è quella di fare il senso unico, di allargare il marciapiede, di mantenerli e quindi di sacrificare il doppio senso.

Lo studio di fattibilità, vista l’urgenza con cui - perché erano inaspettate queste entrate - lo studio di fattibilità prevede l’abbattimento del doppio senso; ciò non significa che si possa fare un ulteriore approfondimento.

Noi in questa fase, lo studio di fattibilità prevede il doppio senso e l’abbattimento; ciò non significa che c’è un’altra opzione, per cui da un ulteriore approfondimento, si può effettivamente vedere, quindi se si trova l’accordo che il senso unico va bene in quella realtà, con un approfondimento, con uno studio, non è scritto sulle tavole di Mosè questo, quindi.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Se ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire, li invito a prenotarsi. Non ci sono altre prenota… no, non ci sono altre prenotazioni, per cui dichiaro chiusa la discussione.

Per dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto, per cui pongo in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno avente ad oggetto: “Ratifica variazione d'urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018 - 2020 (art. 175, comma 4, del D.Lgs. N. 267/2000) assunta dalla giunta comunale con deliberazione n. 174 del 30.11.2018”.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Si è astenuto il consigliere Pignatelli, hanno votato contro il consigliere Calvi, la consigliera Ronchi, il consigliere Molteni, il Consigliera Rossoni, il consigliere Sonzogni, a favore gli altri.

È approvato.

Pongo ora in votazione l’immediata eseguibilità della delibera.

Sono aperte le votazioni.

Consigliera Conti e consigliera Frigerio. Consigliere Giussani, consigliera Rossoni, grazie.

Sono chiuse le votazioni.

Hanno votato contro: il consigliere Calvi, la consigliera Ronchi, il consigliere Molteni, la consigliere Rossoni, il consigliere Sonzogni; a favore gli altri.

È approvata.

Punto n. 5 all’o.d.g.: “Approvazione regolamento di contabilita”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 5: “Approvazione regolamento di contabilità”.

Prego, assessore Vailati, a lei la parola.

VAILATI – Assessore Grazie.

Presentiamo al Consiglio il nuovo regolamento di contabilità, che sostituisce in toto il precedente regolamento, che era stato approvato nel Consiglio comunale n. 18 del 22 marzo 2007.

Non è quindi una modifica del precedente regolamento, ma è un nuovo regolamento a tutti gli effetti; infatti il Decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 ha profondamente riformato la disciplina contabile e gli schemi di bilancio degli enti locali.

Pertanto vi era la necessità appunto di riscrivere il regolamento, inserendo tutte le nuove disposizioni legislative e quindi abbiamo riscritto questo regolamento, che si compone di 72 articoli.

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Le parti che lo compongono riguardano le disposizioni generali, quindi la finalità e la struttura del regolamento, il servizio finanziario, le competenze gestionali in materia contabile, tutta la programmazione che viene prevista nel Titolo Secondo, al Titolo Terzo come vengono normate le variazioni al bilancio e al PEG, al Titolo Quarto la gestione del bilancio, al Titolo Quinto tutti gli articoli che regolano i controlli, al Titolo Sesto la tesoreria, al Titolo Settimo la rilevazione e la dimostrazione dei risultati della gestione, al Titolo Ottavo il patrimonio e gli inventari, al Titolo Nono l’ufficio economato e gli agenti contabili, al Titolo Decimo la revisione, al Titolo Undicesimo abbiamo le norme finali.

Rispetto al precedente regolamento, abbiamo apportato una modifica, oltre come vi dicevo prima, ad aver recepito tutte le nuove norme, abbiamo apportato una modifica all’articolo 7 al comma 7, dove si prevede un termine più lungo, che passa da cinque a sette giorni, per la proposta degli emendamenti sul bilancio di previsione.

Io lo darei per letto; nel momento in cui avete qualche chiarimento, dovete fare qualche domanda, qui con me c’è il dottor Pecoroni ed eventualmente vi può rispondere.

Abbiamo, scusami, ha raccolto il parere dei Revisori, perché il regolamento di contabilità comunque è uno di quei regolamenti che richiede obbligatoriamente il parere dei Revisori e niente, chiudo qui, eventualmente se avete domande, rispondiamo.

Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Assessore.

Dichiaro aperta la discussione, chi vuole intervenire?

Non ci sono Consiglieri che vogliono intervenire, per cui dichiaro chiusa la discussione.

Pongo in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Approvazione regolamento di contabilità”.

Sono aperte le votazioni.

Consigliere Calvi, grazie. Consigliere Giussani, è fuori, togliamo la tessera. Grazie.

Sono chiuse le votazioni.

Si sono astenuti: il consigliere Ronchi, il consigliere Molteni, la consigliera Rossoni, il consigliere Sonzogni; a favore tutti gli altri.

È approvato.

Pongo ora in votazione l’immediata eseguibilità.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Si sono astenuti: la consigliera Ronchi, il consigliere Molteni, la consigliera Rossoni, il consigliere Sonzogni; a favore gli altri.

È approvata.

Punto n. 6 all’o.d.g.: “Modifiche allo Statuto della societa' YGEA S.r.l. a seguito dell'entrata in vigore del Decreto legislativo N. 175/2016”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 6: “Modifiche allo Statuto della società YGEA S.r.l. a seguito dell’entrata in vigore del Decreto legislativo 175/2016”.

Illustra il punto il Segretario comunale, prego Segretario.

MENDICINO – Segretario Generale

I Comuni devono adeguarsi al Testo Unico delle società partecipate del 2016; purtroppo nella delibera consiliare dello scorso anno, ho appurato che non ci sono stati quegli adeguamenti che erano richiesti dal Testo Unico, in particolare per quanto riguarda l’attività prevalente della società a favore degli enti controllati, la necessità del controllo analogo, l’impossibilità per le imprese private di partecipare al capitale di una società in house.

Se si guarda lo Statuto come è stato modificato lo scorso anno, c’è ancora la presenza del privato, non si parla di controllo analogo e quindi ci sono delle lacune che vanno assolutamente colmate; ho guardato anche le parti modificate, erano in rosso, dovevano essere rosso sulla destra, sono finite alcune in rosso sulla sinistra; insomma alla fine, quelle che erano le

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sostanziali imposizioni, prescrizioni del Testo Unico non c’erano e le andiamo adesso a inserire.

Ho preso accordi con il notaio Finardi per quelli che saranno gli adempimenti successivi e quindi l’Assemblea notarile, l’inserimento nella visura camerale di questo nuovo Statuto eccetera.

Adesso ho anche ragionato con il notaio su un punto, che poteva apparentemente destare perplessità: cioè la presenza di un amministratore unico, imposta dall’articolo 11 del Testo Unico può sembrare in contraddizione con la previsione di un Consiglio di Amministrazione composto da più amministratori; in realtà l’articolo 11 al comma 2 dice: “L’organo amministrativo delle società a controllo pubblico è costituito di norma da un amministratore unico”.

Ora questa espressione di norma è terribile, non dovrebbe esistere negli ordinamenti giuridici seri, però purtroppo c’è e quindi l’amministratore unico va previsto.

Il comma successivo però dice: “L’assemblea della società a controllo pubblico, con delibera motivata, con riguardo a specifiche ragioni di adeguamento organizzativo eccetera può disporre che la società sia amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da tre o cinque membri” quindi in uno Statuto che non deve essere soggetto a modifiche continue, vanno previste entrambe le possibilità.

Per cui, se si va a vedere l’articolo 14, abbiamo inserito al comma 1 l’amministratore unico e al comma 2 la possibilità comunque per l’assemblea di regolarsi diversamente nella propria autonomia; l’unico obbligo è quello di comunicazione alla Corte dei Conti.

Adesso lo Statuto è stato anche verificato dal notaio Finardi, fra altro per le parti modificate, con una ottima precisione e anche collaborazione, non è scontata per i notai, abbiamo visto;

per il resto lo Statuto probabilmente andrebbe anche riletto tutto, anche perché ha un italiano barocco, però quanto meno adesso è completo e corretto e possiamo procedere ad adempimenti conseguenti con il notaio.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Segretario.

Dichiaro aperta la discussione.

Consigliere Sonzogni, prego.

SONZOGNI

Grazie dell’illustrazione, Segretario.

Io, come lei, avevo rilevato questa mancanza di adeguamento dello Statuto l’anno scorso, nel senso che l’anno scorso venne portata la modifica dello Statuto; io ricordo precisamente che feci presente il mancato adeguamento al testo, in particolare l’articolo 11 del 175/2016; ci venne risposto che si riteneva che la società non fosse società in house e quindi, anche per il tipo di servizio che non veniva ritenuto essere un servizio pubblico, questa fu la risposta.

Le farmacie comunali, per quanto sia un po’ controverso, sono da ritenersi servizio pubblico e certamente questa qui è una società in house e senz’altro, a prescindere che sia in house, è a controllo pubblico, quindi erano necessarie sia le modifiche di recepimento delle indicazioni articolo 11, sia quella di recepimento dell’articolo 16 del Testo Unico delle partecipate.

Detto questo, però mi duole rilevare la presenza, nonostante l’intervento di adeguamento, di alcune criticità; anzitutto ci sono, immagino che sia stato un lavoro fatto un po’ al volo, ci sono qua e là alcune sbavature, talvolta si parla di azionisti e di azioni, ma questa è una S.r.l. per cui si dovrebbe parlare di quote; c’è un problema di appunto di pulizia dal punto di vista della esposizione delle clausole riguardanti l’organo amministrativo: io avrei preferito magari la dicitura organo amministrativo, che è neutra, rispetto al fatto di avere l’amministratore unico o il Consiglio di Amministrazione, specificando poi di volta in volta, “qualora ci sia la composizione collegiale, agiremo in questo modo, se c’è la composizione monocratica, in quest’altro”.

Rilevo però due aspetti che secondo me richiedono una maggiore ponderazione, avrebbero richiesto maggiore ponderazione.

Il primo è nell’articolo 21 dello Statuto, laddove al comma 4, vi è un richiamo implicito tralatizio di quella che era una vecchia disciplina della determinazione dei compensi degli amministratori, nel senso che quella era una previsione contenuta nella legge 296 del 2006, che aveva modificato i tetti massimi riconoscibili ai componenti di organi amministrativi, 80 per cento dell’indennità teorica del Sindaco al Presidente, 70 per cento agli altri componenti del collegio, però in realtà questi importi, questi tetti furono modificati a decremento due volte.

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Nel senso che ci fu un primo abbattimento del 10 per cento, poi un ulteriore abbattimento del 10 per cento, quindi in realtà il tetto non sarebbe, a ben vedere, sulla base di quella vecchia normativa 80 e 70, ma sarebbe 63 e 54.

Primo, secondo: tutta questa sistematica, questa normativa riguardante questo questa metodologia di determinazione del tetto ai compensi, è stata superata proprio per mezzo del Testo Unico delle partecipate che, in attesa che venga emanato un decreto previsto all’articolo 11 comma 6, un decreto del Ministero dell’Economia, che andrà a disciplinare i criteri per fasce di determinazione dei compensi degli amministratori, nonché dei dirigenti, in attesa appunto di questo decreto il comma 7 dello stesso articolo 11 della 175/2016 prevede in realtà una norma ponte, che è la prosecuzione, in attesa di questo decreto, di un tetto che è stato previsto invece nel 2012.

Praticamente quello che si vede richiamato è l’articolo 4 comma 4 secondo periodo D.L.

95/2012 come convertito in legge 135 del 2012.

Andando a consultare quella disposizione richiamata, si vede come nelle more di questo nuovo decreto, il tetto in questo momento è l’80 per cento dei compensi applicati nel 2013, cioè si deve andare a prendere i compensi che vennero erogati all’intero organo amministrativo nel 2013 e quello è il tetto.

Per cui io consiglierei, dal punto di vista della scrittura, di essere un po’ più generici e di stabilire che i compensi saranno attribuiti in conformità alle normative applicabili pro-tempore vigenti in materia di società a partecipazione pubblica, a controllo pubblico.

Su questo mi permetto di insistere su una modifica di questo tipo, perché non è coerente.

Il secondo aspetto…

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Consigliere, un po’ più rapido cortesemente, perché ha già sforato di un minuto.

SONZOGNI

Mi scusi, ma è una questione un po’ tecnica e non è semplice da esporre.

Il secondo aspetto riguarda il fatto che non c’è molta coerenza tra quelle che sono le competenze dell’Assemblea e quelle che sono le modalità di funzionamento del controllo analogo, cioè si dice a un certo punto nell’articolo 19 che “l’organo amministrativo, determinate decisioni le può prendere previa autorizzazione dei soci”, ma questo meccanismo dell’autorizzazione non è ripreso tal quale nella disciplina dell’assemblea; in ogni caso sarebbe opportuno esplicitare, visto che poi passa anche sempre in Consiglio comunale, che

“l’Assemblea è competente ad approvare anche il bilancio preventivo e il business plan”, perché nell’articolo 19 tutto questo non compare, però per coerenza dovrebbe comparire. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Consigliere.

Prego, Segretario.

MENDICINO – Segretario Generale

Accolgo sicuramente positivamente i suggerimenti, soprattutto per i compensi, visto che siamo in un momento transitorio, quindi sostituirò i commi 21.4 e anche il 21.5 con una dicitura più generica, che poi - se mi date due minuti - la scrivo.

Riguardo invece l’articolo 19, inserirò la precisazione che l’Assemblea può approvare il bilancio preventivo.

Se mi date due minuti, inserisco entrambi.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Sospendiamo cinque minuti.

Il Presidente sospende i lavori del Consiglio per qualche minuto.

Il Presidente riprende i lavori del Consiglio MENDICINO – Segretario Generale

Per i due commi 21.4 e 21.5 han pensato di non mettere una disciplina transitoria, perché lo

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Statuto è un qualcosa che dovrebbe durare almeno una decina d’anni, quindi mettiamo appunto la frase generica di cui si parlava prima: “I compensi saranno stabiliti in modo conforme al dettato legislativo”. Punto, ecco questa frase.

Riguardo invece il bilancio, se si va all’articolo 31 lettera f, è inserito… articolo 31.5 lettera f, è specificato tra gli adempimenti dell’Assemblea, quindi si ritiene sufficiente questa indicazione del 31, piuttosto che indicare nel 19.

Se va bene.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Segretario.

Altri interventi? Consigliere Sonzogni, vuole intervenire? Non c’è problema, grazie.

Altri interventi? Non ci sono interventi, per cui dichiaro chiusa la discussione.

Pongo in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno… per dichiarazione di voto, chiedo scusa.

Dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto, per cui pongo in votazione il punto n. 6

“Modifiche allo Statuto della società YGEA S.r.l. a seguito dell'entrata in vigore del Decreto legislativo n. 175/2016”, così con le precisazioni messe a verbale dal Segretario in relazione allo Statuto.

Sono aperte le votazioni.

Consigliere Pignatelli, grazie.

Perfetto, sono chiuse le votazioni.

Hanno votato a favore tutti i Consiglieri comunali per cui il punto all’ordine del giorno è approvato all’unanimità.

Punto n. 7 all’o.d.g.: “Piano operativo per la razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dall'ente”.

COLOGNO – Presidente del Consiglio

Veniamo ora al punto n. 7: “Piano operativo per la razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dall’ente”.

La parola al sindaco Imeri. Grazie.

IMERI – Sindaco Grazie, Presidente.

La delibera di oggi si inserisce nel contesto del Decreto legislativo 175/2016, quindi tutto quello che riguarda le società a partecipazione pubblica; l’articolo 20 prevede appunto l’obbligo annuale di analizzare l’assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni dirette o indirette.

Abbiamo avuto dagli Uffici la bozza, la prima scrematura legata ai parametri e ai dati che sono stati richiesti alle varie società in relazione anche all’evoluzione dell’ultimo anno, rispetto al piano approvato lo scorso anno, quindi della revisione straordinaria del 2017 e sulla base di questo è stato predisposto il documento allegato, sulla base delle linee guida del Ministero, che sono arrivate oggettivamente un po’ tardi, però sono arrivati e quindi anche il file l’abbiamo poi compilato nell’ultimo periodo ed è il motivo per cui è arrivato anche più tardi rispetto alle dinamiche della Capigruppo e del Consiglio.

Siamo riusciti comunque a esporla in sede di Capigruppo e vado a riepilogare sostanzialmente, in relazione soprattutto alle partecipazioni dirette.

Per quanto riguarda COGEIDE, che è la prima che viene analizzata, è storia il fatto che la società abbia avuto il riconoscimento da parte del Consiglio di Stato della propria legittimità:

continuerà ad operare e quindi si propone un mantenimento senza interventi, fermo restando che per COGEIDE il termine poi di vita sarà quello legato alla scadenza delle concessioni attualmente in essere, quindi al 2030 e poi rimarrà - quella che io chiamo la mamma - UNIACQUE come destinazione finale.

Discorso un po’ diverso merita invece SABB, che è stata oggetto di ampi dibattiti anche in questa sede consiliare, in relazione non tanto alle sue attività, che a oggi sono sostanzialmente pari a zero, quelle dirette, ma in relazione alle partecipazioni che attraverso SABB abbiamo in varie società.

Le due più significative sono TEAM e GECO.

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Chiaramente la partecipazione in GECO, attraverso SABB, oggi risulta strategica, in quanto oggettivamente pensare a un ingresso diretto del Comune di Treviglio nell’azionariato di GECO, toglierebbe il peso specifico che oggi ha SABB e quindi il percorso ipotetico di dismissione di SABB prevederebbe contestualmente un lavoro di patto di sindacato o qualsiasi altra formula che tuteli i Comuni soci di SABB, che vengono garantiti all’interno di GECO come sostanzialmente ex SABB e quindi con rappresentanti all’interno del Consiglio eccetera eccetera.

Unita a questa c’è la valutazione che è stata effettuata anche lo scorso anno e anche nelle precedenti revisioni, legata a TEAM, nel senso che oggi TEAM è una società in liquidazione;

approfitto per aggiornare il Consiglio sul fatto che il primo liquidatore si è dimesso e c’è adesso un nuovo liquidatore.

La partecipazione in TEAM è sempre stata strategica per la possibilità di monitorare e avere informazioni di prima mano e, per quanto possibile, incidere nelle scelte in relazione alla discarica di cemento e amianto.

Percorso che è naufragato e quindi, grazie al lavoro ha insistito di tecnici, professionisti, avvocati, Consiglio comunale, Giunta e chi più ne ha più ne metta, si è arrivati alla sentenza favorevole del Consiglio di Stato e quindi oggi rimane da definire cosa può essere, cosa ne sarà di TEAM, che è appunto una società in liquidazione, che ha parecchi debiti, che è costata a SABB il milione di euro che ci abbiamo messo fisicamente e che ha sul gobbo il terreno che è contaminato e per il quale si era resa necessaria la bonifica.

Una bonifica che oggi potrebbe potenzialmente pesare su SABB, nel senso che ricorderete, gran parte delle preoccupazioni degli altri soci di SABB che hanno sempre votato favorevoli rispetto alla discarica di cemento e amianto, anche per evitare di sostenere direttamente gli eventuali costi a bonifica, partivano dal dato di fatto dei 3 milioni e mezzo tendenti ai 5 milioni di euro del costo della bonifica, che era il dato che però TEAM forniva all’assemblea dei soci di SABB.

Noi abbiamo sempre sostenuto che ovviamente quella scelta, quella procedura, il tipo di bonifica, il portare via tutto in tempi rapidi era invece strettamente correlato all’attività di discarica che noi abbiamo contrastato.

Approfitto anche dell’occasione, visto che si parla, per chiarire e smentire allo stesso tempo quanto ha riportato un giornale in merito all’approvazione all’unanimità nell’ultima assemblea di SABB di un progetto alternativo di discarica: non è quello il deliberato dell’Assemblea.

Il deliberato dell’Assemblea era in relazione al un incarico a un professionista, che peraltro conosce Treviglio, avendo già lavorato credo nella Giunta Borghi come consulente per un una questione geologica o per il PGT eccetera eccetera: l’incarico, che ha un valore di 4.000,00 euro - quindi già quello che basta per dire che non è un progetto di discarica, ma è un’analisi del sito - è per avere un dato in relazione a una messa in sicurezza dell’area, quindi una sorta di bonifica alternativa, che non prevede l’asportazione di materiale eccetera eccetera, ma che può garantire SABB o TEAM, a seconda poi di chi resterà responsabile di questa bonifica, con costi - ci sono stati esplicitati - in modo nettamente ridotto rispetto a quello che potrebbe essere, che era il progetto di modifiche di TEAM.

Il sottoscritto, che rappresenta l’assemblea, ha votato favorevolmente, anche perché nella discussione ho chiarito che questo dato sarà anche utile per smentire le voci di chi diceva che a oggi abbiamo 3 milioni e mezzo, 4, 4 milioni e mezzo, 5 di bonifica a carico nostro.

Ricordo, come ho sempre detto qui e come ho sempre detto in assemblea di SABB, che la Provincia ha identificato non solo SABB, ma anche altri soggetti come responsabili di quell’inquinamento e quindi approfitto per fare anche questo chiarimento.

La partecipazione in SABB, nonostante le criticità che la società presenta in relazione alla situazione dei dipendenti, oggetto sociale, che oggi e non è quello per la quale era nata eccetera eccetera, la riteniamo opportuna; nell’ultima assemblea, su richiesta specifica nostra e poi approvata da tutti gli altri amministratori presenti, si è fatto presente che è da un anno e mezzo che si sollecita all’amministratore unico, la riorganizzazione - in questo caso si chiamerebbe razionalizzazione - della società, attraverso almeno l’accorpamento con ECOLEGNO, che è detenuta al 100 per cento.

Ci è stata posta una questione operativa, che riguarda il fatto che più che essere SABB ad assorbire ECOLEGNO dovrebbe essere il contrario, perché l’autorizzazione eccetera eccetera, di fatto abbiamo dato mandato pieno di proporre all’assemblea la strada migliore operativa che permette di mantenere le autorizzazioni provinciali, che ECOLEGNO ha per la gestione dei rifiuti, affinché si chiuda.

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ECOLEGNO, che ha un costo e che non rispetta nessuno dei parametri del Testo Unico sulle società partecipate, nella revisione prossima non ci sia ancora in questa condizione, ma si possa supportare - a maggior ragione ancora meglio - il mantenimento della partecipazione.

È chiaro quindi che qui c’è un mix di scelta significativa in relazione al mantenimento della società, della quota di partecipazione, anche legata alle partecipazioni indirette.

Per quanto riguarda ANITA, invece abbiamo già avuto nel corso dell’anno occasione - anche con l’amministratore unico che era venuto a esporre il bilancio - di cogliere l’importanza attuale di mantenere la partecipazione in quanto, per ANITA, UNIGAS e in generale il tema del gas, è un momento particolarmente caldo.

Anche domani avremo un incontro in relazione alla gara d’ambito, di cui Treviglio peraltro è capofila, quindi in questa fase storica e particolarmente delicata, visto che stiamo arrivando a compimento - domani ci sarà un ultimo incontro spero definitivo - per definire i valori in questo caso del Comune di Treviglio, delle sue reti eccetera eccetera da mettere poi a bando; è chiaro che gli scenari sono legati fortemente a queste gare, che continuano a procrastinarsi, ma che dovrebbero poi arrivare a un dunque. ANITA è strategica anche per il possesso delle azioni di UNIGAS, che è chiamata a entrare in gioco nelle partecipazioni, nelle gare d’ambito e, da questo punto di vista, è stata formalizzata una proposta di ASCOPIAVE in relazione alla possibile aggregazione UNIGAS-ASCOPIAVE; a tal proposito ANITA ha pubblicato una manifestazione di interesse che abbiamo richiamato anche a elemento di supporto per il mantenimento della partecipazione, per scegliere l’advisor e la consulenza legale connessi alla valorizzazione delle proprie reti, al supporto da dare ai soci, in vista poi del percorso che potrebbe portare da una parte a questo scenario e poi a indicare il valore della società e delle reti di ogni singolo Comune in relazione alla gara d’ambito, che dovrà essere effettuata.

Ovviamente tutto questo percorso è oggi ipotetico e in fase di valutazione, verrà rimesso alla singola approvazione dei Consigli comunali, come da procedure previste.

YGEA, anche alla luce delle modifiche statutarie deliberate, ovviamente riteniamo assolutamente opportuno il suo mantenimento senza interventi.

Discorso invece diverso è per Autostrade Lombarde, che è l’unica società per la quale proponiamo di razionalizzare, cedendo la partecipazione a titolo oneroso della parte del Comune di Treviglio, che ha lo 0,08 per cento in questa società che sicuramente ha fatto molto per il territorio e continua a fare molto, in particolare l’infrastruttura di riferimento che è Bre.Be.Mi., ma soprattutto la parte diciamo più tecnica di analisi di tutti i parametri e le partecipazione, che è relativamente ridotta allo 0,08 per cento, hanno portato a fare questa valutazione tecnica e politica di sostanzialmente razionalizzazione, attraverso la cessione della partecipazione.

Senza dimenticare due scenari come ho illustrato all’ amministratore della società: da una parte purtroppo per Treviglio, in termini diretti, ha fatto poco e non è colpa della società questo, ma è colpa purtroppo del treno che la nostra città ha perso a suo tempo, dall’altra che sicuramente questa infrastruttura e la società stanno contribuendo, in modo significativo, allo sviluppo del territorio e non parlo solo di Treviglio, perché le notizie di stampa si evincono ormai quotidianamente, in relazione ai player che stanno arrivando sul territorio, alla scelta - anche se vogliamo molto locale - di dare visibilità ai territori, ai prodotti del territorio, anche degli Autogrill e con la segnaletica eccetera eccetera, però in questo caso il Comune deve analizzare il peso specifico della sua partecipazione e la possibilità di incidere.

È chiaro che, se potessimo limitarci ai principi, manterremo questa partecipazione, riconoscendo il ruolo strategico per il territorio; dall’altra parte però abbiamo anche un decreto legge al quale dobbiamo attenerci e quindi nulla legato alla partecipazione di per sé, ma a una valutazione complessiva che porta questa cessione da ipotizzato concludersi, entro il 31 dicembre del 2019.

UNIACQUE è la nostra mamma naturale per quanto riguarda il servizio idrico e quindi è una partecipazione che riteniamo di mantenere senza alcun intervento.

Autostrade Bergamasche invece, rispetto a Autostrade Lombarde che sostanzialmente sta ormai andando a regime e i numeri sono in costante crescita, sia del bilancio che dei mezzi, che delle idee eccetera, Autostrade Bergamasche è una società che a oggi, dopo un periodo di fermo, pare abbia finalmente ripreso vita.

Da parte di questo Consiglio comunale, c’è sempre stato il massimo sostegno all’infrastruttura principale per la quale nasce Autostrade Bergamasche, che è il collegamento veloce Bergamo - Treviglio, quindi autostrada o superstrada sarà da valutare, ma è fondamentale il collegamento veloce; alla luce di due novità significative, quindi il fatto che si sia palesato questo fondo di

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investimenti anche in maniera pubblica, con dichiarazioni sulla stampa, il fatto che la società abbia avuto un riassetto con l’ingresso del gruppo Vitali eccetera e soprattutto - mi permetto di dire - la Provincia ha superato un po’ l’ambiguità di essere socio di maggioranza contrario, almeno nelle intenzioni all’opera; oggi il Presidente provinciale nel primo suo Consiglio, nell’enunciazione di linee di mandato, ha detto che è una delle priorità dell’Amministrazione, è da definire poi la modalità eccetera.

Non vedo, perché in questo momento in cui si andranno a definire anche le scelte che avranno impatto sul territorio e quindi per non ripetere errori del passato, riteniamo opportuno mantenere questa partecipazione.

Come scriviamo nelle note: “Si conferma l’esito della ricognizione straordinaria, la società ha come progetti di maggiore interesse il collegamento Bergamo - Treviglio e dopo il riassetto societario, si è anche palesato un potenziale finanziatore dell’intervento, già approvato - perché ripeto, ricordo che l’intervento di per sé ha un parere positivo della Conferenza dei Servizi del 2012 - il mantenimento alla partecipazione quindi è motivato dall’importanza e dall’esigenza di monitorare l’evoluzione di un progetto rilevante per la comunità”, dove rilevante sta sia per gli scenari futuri - quindi l’effetto BreBeMi auspichiamo che possa avvenire anche sull’asse Nord – Sud - sia perché ovviamente Treviglio, anche in termini di impatto dell’infrastruttura, con tutte le prescrizioni avevamo già dato e chiesto, ovviamente riteniamo che sia più importante stare dentro al procedimento, piuttosto che osservando da fuori.

Treviglio Futura: riteniamo opportuno il mantenimento con una serie poi di azioni che saranno esplicitate nel business plan, perché Piazza Setti ha concluso una sorta di prima fase della società e col nuovo business plan, che approveremo a gennaio, ci sarà poi l’apertura verso la seconda fase della società, che peraltro ha già anticipate le linee di indirizzo, quindi il Piano della sosta e la circonvallazione/anello interno.

Queste sono le partecipazioni dirette, poi ci sono tutte quelle indirette per le quali però ho già in qualche modo anticipato nei commenti a quelle dirette, quali sono le valutazioni; quelle più significative, che sono quelle dirette, hanno queste motivazioni con la proposta quindi di mantenerle tutte, a eccezione della partecipazione in Autostrade Lombarde. Grazie.

COLOGNO – Presidente del Consiglio Grazie, Sindaco.

Dichiaro aperta la discussione. Chi vuole intervenire? Non ci sono Consiglieri che vogliono intervenire, per cui… Consigliere Rossoni, prego.

ROSSONI

Complessivamente, per dirla con una battuta, mi verrebbe da dire che non è mai troppo tardi per fare meglio, nel senso che l’anno scorso era prevista la revisione straordinaria delle partecipate e l’Amministrazione ha confermato tutte le partecipazioni; quest’anno, revisione ordinaria, parità di condizioni su Autostrade Lombarde viene presa una decisione diversa, che noi condividiamo, tant’è che già l’anno scorso avevamo detto che, dal nostro punto di vista, non c’erano i parametri per rimanere in Autostrade Lombarde.

Se si fa una valutazione di quelli che sono i criteri di legge, i criteri del Decreto legislativo bene che venga presa questa decisione; rispetto alle valutazioni di strategicità, che anche qua condividiamo, però vorrei evidenziare che ci sono dei contrasti tra la decisione che è stata presa per Autostrade Lombarde e le decisioni che vengono prese ad esempio per Autostrade Bergamasche: in entrambi i casi la partecipazione societaria non è tale da condizionare o da incidere su una decisione, perché in Autostrade Lombarde Treviglio allo 0,087 per cento, in Autostrade Bergamasche lo 0,055 per cento, quindi comunque non è lì che il Comune può far pesare una decisione.

Tanto più che Autostrade Lombarde ha il 28 per cento di Autostrade Bergamasche, quindi se ragioniamo in termini strettamente societari bisognerebbe fare delle valutazioni anche rispetto a questa partecipazione; dopodiché invece il ragionamento sulla strategicità dell’opera l’abbiamo già fatto in Consiglio comunale e credo che possiamo richiamarlo con tutte anche le compensazioni che in quella sede il Comune di Treviglio giustamente aveva chiesto e dovrà chiedere, perché c’è un tema di collegamento, c’è un tema anche di salvaguardia ambientale, che secondo me in qualche modo questo Consiglio comunale aveva trovato, cioè era riuscito a raggiungere un equilibrio su quello.

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