• Non ci sono risultati.

INTORNO ALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA NELLA REVISIONE... Digitized by Google

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "INTORNO ALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA NELLA REVISIONE... Digitized by Google"

Copied!
39
0
0

Testo completo

(1)

INTORNO ALLA DELIBERAZIONE DEL

CONSIGLIO

COMUNALE DI PISA

NELLA REVISIONE...

Digitizedby

Google

(2)
(3)
(4)
(5)

Digitizedby

Google

(6)
(7)

inroBjro

ALLA

DELIBERAZIONE DELCONSIGLIOCOMUNALE

DI PISA

NELLA REVISIONE

DELL'

AMMMSTEÀZIONE BUSCHI

rnsar-»

SCHIARIMENTI

DIMANDATI DA ALCUNI ELETTORI

AIRAPPRESENTANTI MUNICIPALI

FIRENZE,

1867,

Regia Tipografia,

ViaCondotte,11

(8)
(9)

INTORNO

\U\DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIOCOMUNALEDIPISA

NELLA REVISIONE

DELL'AMMINISTRAZIONE RUSCHI

SCHIARIMENTI

DIMANDATI DA ALCUNI ELETTORI

ai

Rappresentanti Municipali

;<>*• o>.

Negli Stati di liberoreggimento l'amministratore della cosa pubblica deve renderne conto airappresentantieletti daicittadini; i quali rappresentantid'altra parte son te- nuti, allalorvolta, a render conto al pubblico del pro- priooperato. In queste attinenze reciproche risiede la mallevadoria necessaria, acciò l'indirizzo dell'opera dei singoli nonabbia per meta il vantaggio privato, non lo sfogo delle private passionisotto coloredipubblico bene,

ma

bensì il vantaggio degli amministrati.

Ora non ha guari è avvenutoin Pisa tal gravissimo fatto chele conseguenze ne perdurano tuttavia e perdu- reranno Dio sa quantotempo ancora. Francesco Ruschi, giàGonfaloniere diPisa,è statoaccusato davanti a questo

(10)

4

Consiglio comunale di avere abusato della pubblica pe- cunia; e cosiffattaaccusa, formulatada

una

Commissione deputataarivedere i conti comunali, venneratificata dal Consiglio medesimonel di 25 luglio ultimo. L'accusato, appartieneafamiglia da benlungotempocospicua pervirtù cittadino. Egli è incanutito nelmaneggio dellecose

ammi-

nistrative;imperciocchéoltre all'essersi trovatopiù voltea capodei

Comuni

diPisa e diVico pisano qual loro

Gon-

faloniere, ha eziandio diretto le amministrazionidi altri pubbliciIstitutie quelledi privatipatrimonipertuteleo per altrititoli; e in tuttiquesti ufficiha mantenuto con pub- blico plauso le tradizioninon solo diremo di esemplare onesta,

ma

altresì dinobiledisinteresse,già antiche equasi ereditarienellasua famiglia. Di qui è chel'enorme ac- cusa portata contro di lui non potea mancardioffendere lacitta intera, laquale in certo

modo

sentivasi moral- menteaccusata ancoressa nella personadi uno dei suoi principali e più stimati cittadini.

Che

cosa infatti deb- bono aver detto fuori della nostracittà i lettori di quei pubblici fogli, dove il fatto dell'accusa era narrato? Quest'una certamente: qual dovrà esser mai la pub- blicamoralità del popolo di Pisase, chi fu più volte suo rappresentante applaudito, viene oggi accusato e con- dannatodi abusodella pubblica pecuniada quellastessa rappresentanza municipale, della quale è àtato ripetuta- mente a capo?

La

commozione,cheneconseguitò, ènota a tutti; edè appunto diquesta pericolosa commozione che noiinfra- scritti elettori della rappresentanza municipale chiediamo oggi conto al Consiglio, chel'haprovocata.Noi nonaccu- siamo nessuno;

ma

al cospetto della pubblica opinione, solo e supremo giudiceinqueste congiunture,diciamoal Consiglio municipale: voi, che abbiamoeletto atutela e incremento degliinteressi municipali,voidovevate bensa-

(11)

5 perechein cima atali interessi sta lapubblicaquiete, la pubblica moralità. Avetevoi, pria diturbar quellaoffen- dendolapubblica moralitànellamoralitàdi uno dei citta- dini più cospicuiedonorati,avete voiponderato l'accusa quanto era mestieri? L'avete voi circondata di tutte quelle guarentigie, che rendevansi di assoluta necessità?

L'avete voi appoggiata a ragionisaldissime e compro- vantisi

mutuamente

in

un

complesso incrollabile? Noi sottoscrittielettori abbiamo considerato attentamente nel giornale

La

Provincia diPisa, fogliodel3 agosto ultimo,

il rendicontoufficiale dell'adunanzaconsiliare,nellaquale venne lettoil rapporto dellaCommissione direvisione, e quindi discusso e deliberato intorno alle conclusioni del rapporto stesso; e con profondo rammarico abbiamove- duto nonsoltanto mancare la ponderatezza ela saldezza delle ragioni; non soltanto mancare le guarentigie del tutto necessarie in caso tanto grave,

ma

abbiamonotato eziandio con grandemeravigliadue altre cose.

La

prima

sièche le diverse parti delrapporto della Commissione contraddicendosi distruggonsi a vicenda; e ciò indipen- dentemente dal giudizio sul grado diassoluta esattezza delle cose,deidocumenti e dei fatti che vi sono esposti e narrati.

E

la secondaconsiste in ciò che ladiscussione, susseguitaalla letturadelrapporto, non poteae non può meritarne il nome.

Con

la presente scrittura noi intendiamo di provare queste affermazioni e dichiedere ragione, secondochè di sopra è detto, al Consiglio comunale davanti al tribunale dellapubblica opinione.

Ai

quale fine sarà divisa in due parti distinte: nell'una desumeremo dal rapporto, e chia-

meremo

a esame, dapprimai motividell'accusa,e quindi

il

modo

del verificarli; e nellaseconda passeremo aras- segna il contegno dal Consiglio tenuto nel discutere c deliberare intorno alle conclusioni del rapporto.

(12)

6

Parte I.

Maravigliata la Commissionedi revisione (secondo che narra il suo citatorapporto) della

mancanza

di giustifica- zione degVimprestiticomunali nel periodo in revisione, la sua, attenzione sifermò su quello diL. 18,000 contratto col

Monte

Pioai

13

dicembre 1862,evolle stabilirel'ines- sere di cassa del dì 1*dicembre di detto anno. Qui il rapportonello esporreil metodo della Commissione per venirne acapo, dice che«

mancando

ogni registro,dacui potessero desumere a colpo d'occhio lostato giornaliero della cassa» dovette ricorrere ai dazzaioli delle contri- buzioni dirette e dellerendite coraunitative.

E

«condotta atermine questalunga ealcertopoco grata operazione»

(aggiungeilrapporto),dovette(la Commissione)fare all'en- tratecertedetrazioni, epoistabilire lespeseusandodel regi- stroMandati.

E

anco inquesta parteecconuovedifficoltà e complicazioni. Il rapporto peròammonisce che quellefu- ronsuperate e queste sciolte; sicché conchiude con le seguenti precise parole: «Di guisa che noi

potemmo

in

«piena convinzione accertare quale era lo stato della

«cassa del

Comune

al 12 dicembre 1862,che,

come

dal-

« l'allegatoprospetto apparisce,sipresentòinL. 60,093. 67.

« Talirisultati furon pei componenti la Commissione di t non poca maraviglia, inquantochè avendo il

Comune,

«

come

sopra è detto,avuto ricorsonel giorno43 dicem-

bre1862 ad

un

imprestito diL. 18,000 col

Monte

Pio,

«i sottoscritti

non

poteanomai aspettarsi di trovarealla

«stessa epoca in tanta floridità lasua cassa ».

Adunque

il rapporto non poteva essere qui nòpiù chiaronè piùesplicitoneiraffermarecon pienaconvinzione faccertamentodello statodi cassa del 12dicembre 1862:

viera dentronè piùnè

meno

diL.60,093 e cent.67.

Or

(13)

7 bene: tutta questa convinzione, tatto questo accertamento sino ai centesimi, già derivati da ricerche moltiplici, e di lungalena, sono distrutti dal susseguente brano del rapporto stesso.'Eccolo:

«

Le

ripetute indagini non valsero che a confermare

«l'esattezza dei resultati ottenuti e ci resero certichese

*nei nostri computi vi era qualche differenza dal vero,

«questa era lievissima.

Le

differenze potevanoinfattide-

* rivare dal non essereancora a quell'epoca stati incas-

« sati tutti gliarretrati dell'anno 1861; ma, anche dedu-

« cendo questo

somma

dallaCommissionevostracalcolata

« benampiamente, la

somma

resultante in cassa erapur

- sempredi assai superiore ai bisogni dell'amministra-

« zione ».

In questo,brano adunqueè dichiarato che,in contrad- dizione di ciò,che più sopra dice ilrapporto intornoallo stato dicassacon convinzione accertato per

mezzo

dido- cumenti e di cifre in L. 60,093. 67, la Commissione ri-

conobbe non essere deltutto esattoil suo conto, perchè non esauriteper l'avanti tutte le fonti di detrazioneda fare; di guisachè ebbe a confessare di aver calcolato e non desunto dai libri di amministrazione un'altra detra- zione, laquale diminuiva l'inessere della cassa; e lo po- teva diminuire di una cifraconsiderevole attesoil suoti- tolo «incassi di arretrati del 1861 >.

E

infatti nella di- scussioneseguita alla lettura del rapporto ilPresidente della Commissione dichiarò ridursi per questa causa a 40,000le L. 60,093. 67,siccome vedremo asuo luogo.

E

senzadire con precisione di questo calcolo nò de'suoi resultamenti, si tieneora in

un

vagoche contrasta singo- larmente conlaprecisa certezza dei paragrafi precedenti.

« Allora i vostri commissari(continua il rapporto) do-

« vettero accorgersi chel'imprestito,cheessiavevanpreso

« ad esame, cessavadi essere

un

fatto amministrativo, e

(14)

8

a diventava un atto di diversa natura.

A

chiarirnequindi

vle ragioni e le conseguenze furon preordinate le suc-

«cessive investigazioni.

Le

quali portaronoprimadi tutto

«ad escludere che tale attofosse da addebitarsi al so-

« stitutoCamarlingo di tale epoca, poiché lo statodella

«cassasi potò appunto desumere dai libri di lui; ed è

cmalagevoleil supporre che dopo aver

commesso

un

« fallo egli stesso ci volesse preparare i mezzi di costa-

« tarlo; e perchè ancora questo imprestito eraeseguito

« in tali forme amministrative da sottrarlo alla di luiin-

« gerenzae responsabilità.

Fu

quindi chiaro che lame-

« desima doveapesareinteramente sul capo dell'ammini- strazionc».

Inprimoluogoèdaosservare,intornoalpassotrascritto del rapporto, che la conseguenza tirata dai suoi autori dalla conchiusione precedente, passatain premessa, non istàper niente in connessione con la medesima ancor quando non fosse statadistrutta dal rapportostesso, sic-

come

or ora abbiamo provato.

E

infatti:

ammesso

per poco chelostatodellacassacomunaleal12dicembre1862 fosso tanto floridoda non aver bisognodell'imprestito del giorno susseguente, potevasi soltantoinferire lanecessitàdi domandarneschiarimenti, e tutto al più, quando puro si fosseavuta soverchiafretta diconchiudere',poteasiandar ad arguirneuna maniera poco commendevolediamministrare.

Ma

la conclusione che l'imprestito indiscorso«cessavadi essere un fatto amministrativo e diventava

un

fatto di diversanatura »,tale conclusione nondiscende per niente da quella premessa.

Noi però siamo ben lungi dall'ammettere il detto sup- posto; e ciò perchè volendo anco concedere per ben ac- certata(e non fu sicuramente) la floridezza della cassa comunale, restava a vedere se stesse in corrispondenza conl'entità degli impegni da mantenere alle respettive

(15)

9 scadenze.

Non

poteasi pertanto limitare la Commissione all'ineBsere menzionato,

ma

doveaporlo a riscontrocon lo inessere degli impegni dell'amministrazione comunale.

E

notisi che se da

un

lato puòdirsi che fosse prossimala scadenzadel bimestre per gli introiti, è certo dall'altro che è da contare troppo più sull'accorrere a tempo dei creditori che dei debitori.

Adunque

sottoogni aspetto

manca

difondamentologicola conseguenzatiratatroppo frettolosamente dallaCommissione.

In secondoluogo non è da reputare valida la ragione addotta dal rapporto pergiustificareilCamarlingo acarico

. delGonfaloniere. Imperciocché a giudicare del dettodella Commissiono cioè « che l'imprestito era eseguito in tali

« forme amministrativeda sottrarlo alladi lui ingerenza

«e responsabilità»,basta ricordareche gli antichi

Camar-

linghi aveano certamente una grande ingerenza negl'im- prestiti comunali; stantechèsi competeva a loro di

mo-

strare aiGonfalonieri i bisognidella cassa, nellaqualealla perfine versar doveasiil denaro preso a prestanza.Ond'è che sele18,000liredel

Monte

Pio entrarono effettivamente nella cassatenuta dalCamarlingo,non si sa vedere

come

quest' imprestitopotesse intendersi sottratto a\Yingerenza e responsabilitàdi lui

Ma

eccocheilrapportosiaccingeaconvalidare ladetta conclusione: vediamo se alleganuove ragioniin prò suo:

«

La

qual cosa(èsempreilrapporto che parla)divenne

ancor più manifesta allorché la Commissione vostra,

«riscontrando il protocollo delle deliberazioni consiliari,

ebbe atrovarne unadel 7 gennaio 1863,conlaquale,

«a proposta del signor Gonfaloniere, losi autorizzavaa

-contrarre per conto del

Comune un

imprestito di lire

« 100,000 all'oggetto disoddisfare deibisogni, fraiquali

«però non trovasi annunziato quellodirestituire al

Monte

Pio le 18,000 lire dalui mutuate. *

(16)

10

Ma

il rapporto stesso pare che si prenda la cura di distruggere tosto da sè questa sua induzione; perciocché ripigliacosi:

« D'altra parteil movimento continuo di

somme

ira -l'amministrazione del Monte Pio e quelladel

Comune,

-già per noi superiormente constatato, era dinaturatale -da indurre anche i più fiduciosi nel grave dubbio che

« senza autorizzazione del Consiglio e del Magistrato si

« volesse con questo

mezzo

sopperireai bisognidell'ammi-

«nistrazione, cheavessero origine da fatti, che ai Magi-

« strati stessi non potevansipalesare. »

Questo brano del rapporto mostra apertamente che il fatto dell'iraprestito delle lire 18,000, poBtochenonfosse annunciatoal Consiglio, non provava lasua natura par- ticolarmente dolosa; poiché era parte percosì dire diuna consuetudine.

Dunque

è distrutta pertal

modo

la indu- zioneprecedente.Senza dicheèancoradaosservarecome, ponendo cheil fruttopagato al

Monte

Piofosse inferiore al

comune

della piazza, vi sitroverebbelaragione naturale dellaavvertitaomissione nell'esposizione dei vari bisogni delJComune, cui l'imprestito delle 100,000 lire aveva a soddisfare. Inoltre,secondoil rapporto stesso, questofatto doveva indurrenel grave dubbio chesivolesseconquesto mezzo sopperire aibisogni dell''amministrazione, ecc. Ora queste poche parole delrapportodanluogoa dimandare:

Come

mai un dubbiti è allegato a convalidare una cer- tezza?

Sentiamo

come

il rapporto s'industria di sempre più confermare una conchiusione, che, a suo dire, era tanto legìttima:

«

lericerchechedopoiresultati ottenuti dall'esame

« diquest'imprestito abbiamo istituito rapportoagli altri - contratti nello stesso annoci hannodati resultati diversi, -in quanto che al 9 luglio, epocaincui sicontrasse un

(17)

11

« prestito dilire5000circae al 21 agosto, in cuisicon-

«trasse un altro prestito di L.20,000 circa, l'erario co-

«mutiate non era,

come

di leggieri

potremmo

provarvi,

«tanto esausto daabbisognare di

somme

così meschine.»

Noi

domandiamo

al rapporto in discussione:

ma

avete voi messoin sodo,rispetto aquestialtri imprestiti, quali fossero i prossimi bisogni dellacassa?aqualefrutto con- tratti i detti prestiti? Dal confronto dei bisogni, con le risorse per provvedervi, poteansiessi prestitievitarein un tempo prossimo?Il rapportonon dice chelaCommissione siasipostie risolutiidettiproblemi

come

purdovea.

Laonde

questa giunta, che parevadestinata a convalidareuna delle partiprecedenti del rapporto, vi è perlo

meno

del tutto inutile.

E

poiché esso rapporto chiudeconquest'ultimopunto l'esposizionedei motivi, i qualideterminarono ilconcetto chelaCommissionedice essersigiàformato intornoagli usi di alcuni prestiti comunali, noi, prima dipassare oltre e seguirlain altra discussione, crediamo ben fatto di rias- sumere i resultamentidelle cose fin qui ragionate; etali

resultameli si sostanziano inquest'uno: cheil rapporto distruggendo via via se stesso, lascia fin qui l'accusasic-

come

una prettaasserzione senzaprova di sorta veruna.

Ilrapporto riprende:« Di fronte a resultati così fatti

«la Commissionestimòsuodebito invitarenel suo seno

«ilsignor commendatore avvocato Francesco Ruschi ei

«signori

Romani

e Catola, il primo statoGonfaloniere e

«gli altri due succedutisinell'ufficiodi sostituti Camar-

«linghi del

Comune,

onde averea viva voce tutti quelli

« schiarimenti chelagravità del fattourgentementerecìa-

« mava.»

Da

questo brano illettore si accorge che il processo cambia, staremmo per dire, fase; passando così ad una seconda parte. Nellaprima haesposto i motivi del con- cetto dalla Commissione formatosi mediante libri di

(18)

12

amministrazione e calcoli;ora vuolchiarirequesto concetto mediante i deposti dei signori Ruschi,

Romani

e Catola, cioè delGonfaloniere e deisuoiCamarlinghi. Nello accin- gerci a esaminare ancorquestasecondapartedelrapporto, piglieremo intanto atto diduedichiarazioni della

Commis-

sione; vale adire: 1°che essa stimòsuodebito d'invitare nel suo seno anco ilGonfaloniere;2°che lagravità dei fatto reclamava urgentementedegli schiarimenti.

Vedremo

più sotto

come

la Commissione abbiapagato tal debito e cercato di procacciarsi gli schiarimentigià qualificati.

Il rapportoin questa seconda partefaconoscereprima di tutto che invitò il Ruschi, ilquale essendoastrettoper ragioni difamigliaa starsene assente da Pisa(celodice

il rapporto), rispose il dì 11 luglio ultimo(notisi che il

rapporto fu letto nell'adunanza del Consiglio del25 dello stesso mese), che non potevapresentarsi in persona,

ma

che offrivasipronto di dare alla Commissioneper mezzo del computista signor Raffaelb Dinitutti quelli schiari- menti che potessero desiderarsi.

La

Commissione delibe- ravadi volersentire personalmente il signor Ruschi;e di questa deliberazionelo teneva avvertito. Il Ruschi ri-

spondeva con sua lettera datata daibagnidi Lucca del

14

dellostesso mese, aver destinato il signorDini a rap: presentarlodinanziallaCommissione.

La

quale(siconsideri lagran fretta)nella sera del 15 del

medesimo

mesevide presentarsiil signorDini mandatario del signor Ruschi; il quale,domandatosefosse in gradodirispondereainter- rogazioni che investissero fatti e coseal signor Ruschi personali, in sostanza risposedinonpotere(echil'avrebbe potuto?),

ma

«offerivasi prontoa porsiquasi intermedia-

«rio frail signor Ruschi elaCommissione,cosicché egli

«avrebbe presocognizione delle

domande

e dei quesiti

« della Commissione medesima, ne avrebbe riferito al

« signorRuschied avrebbe poi comunicate alla

Commis-

(19)

13

««ionele repliche che dal signor Ruschi medesimo gli

« fossero state suggerite. In questa posizione di cose la

«Commissione credè bene disentireintantoisignoriRo-

«mani e Catolarimettendo alla fine dellasedutail deli-

« berare selapropostadelsignorDinifosse accettabile. »

Dall'anzidetto si argomenta che laCommissionevolesse trarredai deposti dei signori

Romani

e Catolailumine- cessaria benguidarla nella deliberazione,chedovevapren- dere sullaaccettazione della proposta Ruschi.

Vediamo

dunque i lumi che ne trasse, e

come

se ne giovò.

« Il signorRanieri

Romani

(ripigliailrapporto)sipre-

« sentavaallaCommissione fornitodi

un

libro dicassa,

« chelaCommissione stessadovèpersuadersi essere accu-

«ratamente ed esattamente tenuto. Interrogato replicata-

«mente sullediversepartidellasua gestionedavapronto,

c soddisfacenteedesattodiscaricodellagestionemedesima.

« Molti e gravi irregolarità furon poste in rilievo perlo tsue dichiarazioni. Tacendo dellealtre importa

somma-

« mente fin d'orail rilevare

come

il signorRanieri

Ro-

«

mani

spiegasseladeficienzadicassaeffettivagiàconsta-

li tata amministrativamente dalla Commissione. Interrogato

« qual fosse lo stato della cassa comunale al 12 dicera-

« bre, col soccorso del suo libro ne davadiscarico facen-

«done ildettaglio, edesponendo cosi, fra le altre cose,

«

come

in cotesto giorno vifossero tantimandatisospesi

« del Gonfaloniereper lire 20,850. 28. »

Soffermiamoci un poco sopraidue periodetti trascritti, e cominciamo dal domandare alrapporto:

come

avvenne che il signor

Romani

spiegò ladeficienzadicassaeffettiva già constatata amministrativamente dalla Commissione quandodi sopra è dichiaratodaessaCommissionediaverla trovatafloridissima con l'esame dei corrispondenti libri?

Se vi era cosa meritevole di spiegazione perla

Com-

missione, doveva logicamente esser quella diconciliare il

(20)

14

fatto della floridezzadellacassa,daleidesunta,conl'altro fatto dell'imprestito delle lire 18,000 contratto nel dì seguente col MontePio.

E

laspiegazionedovevaesser data coi documentialla mano.

Or

ora ritorneremoaciòcheconcerneimentovatimandati sospesi; intanto sentiamo lacontinuazione del rapporto.

«Interrogato (ilsignor Romani) checosa precisamente

«fossero i mandatisospesidelGonfaloniere, risposeessere

«RICEVUTE EMESSEDAL SIGNORRUSCHI PER RENDERNECONTO.

(Notisiche queste parole in diverso carattere veggonsi nel rapporto stampate in corsivo

come

per indicare che sono testuali).

Negò

virilmente e recisamente che tali

sospesi appellassero ad impegni personali tra lui ed il

« signorRuschi; affermò esservistati talisospesisolo dal 1860 in appresso ed essere i medesimi ordini di paga-

« mentodelGonfaloniere a se stesso. »

Ma

se il signor

Romani

definì nel principio delriferito periodo i mandati sospesi, dicui parlava, ricevuteemesse dal signor Ruscìriper renderne conto,

come

va che nella fine egli disse esser tali sospesi, ordini di pagamento del Gonfaloniere asè stesso?

E

giacché l'una cosa è so- stanzialmente diversa dall'altra, chiediamo schiarimento sopraaquestoproposito.

E

poi:perrendernecontoachi, al ft&nmni oad altri? In passatone aveva mairesoconto? Dall'altra parte se il signor Romani,giustailrapporto, negòvirilmente e recisamentechetalisospesiappellassero ad impegni personali tra lui edil signor Ruschi, tanto calore diafférmazione indicavabene chealsignor

Romani

premesse molto che fossecosì per levarsi dalle spalleil peso,che laCommissione voleva porre addossoa luioal Gonfaloniere perl'assertofatto,daleiraccolto, diunprestito contrattoin

un

temponel quale lacassacomunale doveva essere floridissima.

Como

va dunqu« chela Commissionesi contentòdella

(21)

15 negativa

pura

e semplice, sebbene fatta

vilmente

e reci- samente, senza domandarne le prove adeguate?

«Invitato (ilsignor

Romani)

adeporre

come

fossero

«estinti quei sospesi, replicava chelo furono dal signor t Ruschi mediantealtrettanti bigliettidibanca cheilRuschi

« stesso portò nella dilui casa, quandoegliera convale-

« scente, in

un

giornochenon

rammentava

conprecisione,

«

ma

chefu certamente dal 15al

20

febbraio 1863. * Ilsignor Romani, che, adettadel rapporto,teneva il

suo libro dicassaaccuratamenteedesattamente,nonseppe dare conprecisione il giorno delritorno in cassadi più di20,000lire della pecuniacomunale!! Se aveva il libro seco,.non c'era dunquesegnata;e se nonci erasegnata non era comunale.

Ma

torneremo su questo medesimo punto:sentiamoin- tantolacontinuazione del rapporto.

«Nè, a verodire,poteva essere altrimenti,inquantochè

« l'esercizio

Romani

essendosi chiuso con

un

reliquato di

« cassa, mentre,

come

abbiamovisto al 12 dicembre, per

« la

mancanza

dei decori (sic)cagionati dai sospesi del

«Gonfaloniere erastatonecessario ricorreread un impre-

«stito,nonpoteva apparire un reliquato senon dietroIn

«restituzionein effettivo delle

somme

alla cassasottratte.»

Ma, ripigliamo noi, d'onde mai il rapporto tira quella conclusione,conlaqualecominciailperiodooratrascritto?

Potevail fatto dellarestituzione in foglidi bancanarrato dal

Romani

non essere esatto, e intanto il reliquato di cassa provenire dal ritornarvi della pecunia pubblica per altremani che nonquelle delRuschi, postapervera l'as- serta deficienza;cipoteva tornaresotto forma di mandati regolarioaltrimenti:

come

mai dunque, senzaaltre prove, laCommissione si è acquetata in unasoladelle ipotesi, la quale era al deponente

Romani

favorevole e contraria all'assente Gonfaloniere? Oltreché è da notare che la

(22)

16

Commissione ciavea già detto nelrapporto tche idenari

«esistenti in cassa doveano ascendere al 31 dicembre

« a L.98,886. 91 »: senza la pretesa restituzione delle L. 20,850.28 del Gonfaloniere ne dovea sempre restare la bellaquantità di L. 78,836. 63.

Dunque

anche questa conseguenzadellaCommissioneèabbattuta dal suostesso rapporto!

«Dettogli (al Romani)

come

gravissime fosseroledi lui

« dichiarazioni(siamo tornati alle paroletestuali delrap-

porto) per il signor Ruschi,e

come

sirichiedesseroperò

«dette seriegiustificazioni, il signor

Romani

invocava la

« testimonianzadei signori Torri e Fanfani. Di quest'ul-

«timo esibiva una revisionedicassaconladata 19

mag-

« gio 1862, ovei sospesidel signorRuschi erano detta-

« gratamente descritti e raggiungevano la

somma

di

« lire24,290.28 ».

Dunque

laCommissionericonosceva per gravissime contro al signorRuschilecitatedichiarazioni delsignor

Romani

;

riconosceva che sirichiedesseroperò delleserie giustifica- zioni.

Or

bene, quali furono legiustificazióni seriepro- dotte dal signor Romani, e di cui si appagò la

Com-

missione, ce lo dice il rapporto nel branoin esame: ti

signor

Romani

invocava la testimonianzadeisignori Torri e Fanfani.

Ma

furon sentiti questi due testimoni?Pare di no, poichéilrapporto non cene narra le deposizioni.

Aggiunge

però: «di quest'ultimo (signor Fanfani) esibiva

«(ilRomani) una revisione di cassa conladata 19

mag-

«gio 1862, ove i sospesi del signorRuschi erano detta-

« gliatamente descritti, e raggiungevano la

somma

di

« lire24,290.28 ».

Ecco cheallaperfinevediamocitatoun documentoscritto, nel quale figurano più volteirammentatimandatisospesi.

Soffermiamoci dunque un poco intomo adessodocumento.

La

prima domanda, checi si affaccia naturalmente, è

(23)

17 laseguente: checosa fu questa revisioneFanfani?

Era

il sig.Fanfani in tale revisioneundelegatodel

Comune,

per cui conto la conduceva?

E

perciò: qual'è lasua entità legale in questa occasione?

In secondo luogo,

come

visono definitie descritti i

suddettimandati?

Come

riconosciuti operadelsignor

Ru-

schi?Niente ditutto ciònel rapporto, chelaCommissione leggeva alConsiglio comunale.D'altraparte,quando pure

si

ammetta

inquesto dibattimentochedalla revisioneFan- fani risulti ciò chea detta delrapporto nefarebberisul- tare il signor

Romani

per accertare lareale esistenza di essi mandati

come

provenienti dal signorRuschi, noido-

mandiamo: come

mai unfattocertificatosolo pel 19

mag-

gio 1862 può essere seria eaccettabile giustificazioneper parte di un Camarlingo adare discaricodiunadeficienza di cassaverificata il 12 dicembre dello stesso anno?

E come

mai si potrebbe un taldocumento allegarein testi- monianzadell'altro deposto del signor

Romani

intornoal

pagamentoin fogli di banca fattogli dal signorRuschiin estinzione precisamente dei suoipretesi mandati, i quali produsserola mentovatadeficienza dicassa?

Ci pare adunque luminosamente provato che le serie giustificazionidalla Commissione reputate necessarie alle gravissime dichiarazioni del

Romani

mancarono comple- tamente.

Qui finisce quella parte dell'interrogatorioRomani, che risguarda l'accusa Ruschi.

E

quanto aquello del signor Catola,esso, alparidella fine dell'interrogatoriodelsig.Ro- mani, nonsi riferisce, secondochè si rileva dalrapporto, all'affare Ruschi.

Vediamo

ora a che deliberazione si ap- piglia laCommissione sopra l'accettazione delmandatario signorDini e intorno allaquale si era riserbataalprin- cipiodella sedutadi risolvere dopo di avere udito i si- gnori

Romani

e Catola.

(24)

18

Qui dobbiamo confessare che lanostra sorpresa, nel leggereladeliberazionedellaCommissione, superò digran lunga le sorprese, cui la lettura del rapporto ci aveva quasi abituati. Imperocché vi sta scritto che:

«Compiutigì'interrogatorii deisignori

Romani

eCatola,

«laCommissione deliberava di respingerelaproposta del

«signor Dinieriteneva fosse inutile sentirepersonalmente

«il signor Ruschi. »

La

Commissione adunque ha cavato dallerisposte del solo signor

Romani

non soltantoquanto siattendeva per rifiutare laproposta Dini,

ma

pergiuntanehatiratora- gioni sufficienti a una risoluzione intorno a tal cosa

,

sulla qualeaveva già giudicato troppo diversamente:vo- gliamo dire intorno allainutilità perfino di sentire per- sonalmente il signorRuschi!

L'attentalettura del rapporto disvela che senzauna efficace causa non potessero tanto

mutamento

e tanta precipitazioneaver luogo. Quale sarà mai stata?

Pur

tuttavia (continua il rapporto) la Commissione

ispirata da un alto senso di giustizia non volle che il

« contegnodelsignor Ruschi rimanesse indifeso. Egli è

« perciòche furono largamente discusse le ipotesi tutte

« che avessero potuto soddisfacentemente spiegare il di

lui operato.

Ad

onta però di uu tale esame la

Com-

« missione ha mantenuto il fermo e concorde convinci*

«mento che ilsignorcommendatore avvocato Francesco

«Ruschi si valesse per usisuoi propri particolari della

«cassa comunale, od inaltriterminiabusasse della cassa

Ci par singolare che iGiudici istruttori di unprocesso si costituiscano solidifensori dell'imputato.

Ma

pur lasciando daparte questa considerazione, non sappiamointendere

come

laCommissioneabbia avuto agio dilargamente discuterele ipotesi tutte ohe avesser potuto

(25)

19 soddisfacentemente spiegarel'operatodei Gonfaloniere; im- perciocchéil rapportostesso ci informa che nella mede- simaadunanza notturna (rammentisicheciòavvenivanelle brevissime nottidi luglio) della Commissione si sentì la proposta Dini; sipassòagl'interrogatorii dei signori

Romani

e Catola, neiquali si procedè a

un

esame tanto minuto e diligente dellibro del sig.

Romani

da farlo giudicare tenutoaccuratamentenon solo,

ma

ancoesattamente,e po- scia ariscontri, calcoliecc.; si discusse quindi e deliberò intorno all'accettazione della proposta Dini; e andando più oltre si discusse poscia e deliberò sulla utilitàdi sentire personalmenteil signor Ruschi, si messeroavanti tutte le dette ipotesi,si discussero largamente esi passò

adeliberare. *-

Oranoi

domandiamo:

dove mai ci erail

tempo

suffi- cientea tuttequeste discussioni, non diciamo già larghe ina appena bastevoli ?

E

poi: quali furono tutte queste ipotesi?

Ed

è egli sicuro che laCommissione le abbia messo in

campo

veramente

UMe

senzachelasciasseluogo all'imputatodi porne avanti alcunaltra, e forse lavera?

Ilrapporto non ci mette in grado di risponderea que- st'ultimo punto, essendoché egli stesso tace intorno ai primi.

«

Ad

onta però di untale esame (dice ilrapporto) la

*Commissione ha mantenuto il fermoe concorde convinci-

« mentó che ilsignor commendatoreavvocato Francesco

«Ruschi si valesse per usi suoi propri particolari della icassacomunale.

In questo luogo il rapporto dichiara apertamente che laCommissione, avanti almeno didiscutere leipotesi di sopra accennate,avea un fermo e concordeconvincimento', poiohè dice d'averlo mantenuto nonostante l'esame.

Ora

è chiaro che in questa disposizione di animo era inutile ogniesame; anzi essa disposizione ci rende ragione del

(26)

20

rigetto della proposta Diniedelladeliberazionedella

Com-

missione intornoalla inutilità disentire personalmente il

signor Ruschi.

La

conchiusiono poi che il Ruschi si valesse per usi suoi propri della cassacomunale, vedesi sorgere tutta a un trattonel rapporto senza prove-, anzi senzache que- sta ipotesi fosse stata una solavolta affacciata.

Quale è dunque il resultamelo di

un

attento esame del rapportodellaCommissione?Quest'uno: chenonsola- mente laconchiusione intorno all'abuso della cassacomu- nale per parte del sig. Ruschi

manca

d'ognifondamento,

ma

eziandioche restanosenza prova adeguata le asser- zioni chevisi rinvengono;e ciòperchèlediverse parti del rapporto si contrastano fra diloro. Passiamo oraadesa- minare quel che avvenne in senoal Consiglio comunale dopo la letturadel rapporto:vedremose il rapportoo le nostre considerazioni riceveranno conferma o smentita.

Parte II.

*Dichiarata aperta la discussione generale dal Presi-

«dente (son parole del rendiconto ufficiale) il Sabatini

«

domanda

se la Commissione per stabilire il suo giudi- t zio siasi valsa dei soli dati che potevanodesumersi dal

alibro di cassa particolare del Romani.Replica il Simo-

« nclli, Presidente della Commissione direvisione,che la

«Commissione ha fatto studi e constatazionidiretteindi-

« pendentementedal libro del Romani.

Lo

stato di cassa

«al 12 dicembre 1862sarebbe statodi lire 60,000;

ma

«la Commissione dietrocalcoli eseguiti, e per la circo-

«« stanza che tutti gli arretrati anteriori al 31 dicembre

«1861 non potevano essere stati incassati credèdi po-

«terlo ridurrea lire 40,000.»

(27)

21 Anzitutto è da meravigliare

come

dopo la lettura del rapportoin caso tanto gravesiastataaperta incontanente ladiscussione. Di grazia: con quale cognizione dicausa potevano i Consiglieri discutere? Perchè mai proprio in questa delicata circostanza fu trascurato ciò cheveniva effettuato incasi di moltominor momento, cioèdi lito- grafare e distribuire il rapporto aiConsiglieri ponendoal tempo medesimo i documenti sotto ai loro occhi per un tempo sufficiente avanti diprocedere alla discussione?

Intorno poialladetta replica del Presidente della

Com-

missione facciamodue osservazioni. In primo luogovisi

conferma quanto abbiamo notato nell'esame del rapporto;

vale a dire che mentre la Commissione aveacreduto di accertare con convinzione lo statodi cassaal 12 dicem- bre 1862in lire 60,093. 67, fu costrettapoi ad aggiun- gere unacausa non primaavvertita di detrazione,mercè laquale allora dicevasi calcolata così in genere unacor- rispondentediminuzione.

Ora

ilPresidentedella

Commis-

sionedichiara che essa credè dipoterloridurre(lo stato di cassa)a lire 40,000.Qui è manifestal'incertezza della Commissiono espressa in questa dichiarazione conlo pa- role credè dipoterlo ridurreecc., e nel rapporto con quella

somma

(da detrarre)calcolataben ampiamente:in- certezza che, ripetiamo,contrasta con

V

accertamento con pienaconduzione del medesimo fatto dello stato di cassa.

Ma

ora sorge un nuovocontrastotraquesta dichiarazione del Presidente dellaCommissione e lecosedettenelrap- porto. Infatti quivi leggemmo: «

Le

ripetuteindagininon

«valsero chea confermare l'esattezzadei resultati otte- nutie ci resero certi che se nei nostri computivi era

qualche differenza dal vero, questa era lievissima. »

Come

lievissima, seda60,093.67èdivenutalacassadi lire 40,000!!

E

quasistaremmo per direcheil rapporto, per pudore, non abbia voluto precisare questa per lui

(28)

22

lievissima,

ma

per chiunqueenormedifferenza;perciocché

si contentò di dire: «

Le

differenze potevano infatti de-

« rivare da nonessereancoraa quell'epocastati incassati

« tuttigli arretrati dell'anno 1861;

ma

anche deducendo

questa

somma

dalla Commissione vostra calcolata ben

«ampuimente

y

la

somma

resultantein cassa erapursem-

«prò diassai superiore aibisogni dell'amministrazione.»

Di guisa che, ripigliamo noi, se ci fosse lecito difare allanostra volta

un

calcoloprobabiledopol'attento esame di tutte lecose finquidette in suquesto proposito, di-

remmo

che le 40,000 lire dopo

un

veroe proprioesame e conteggio potrebberoancheridursi

a

zero.In ogni

modo

la discussione inquesta parte non avvantaggiaper certo

il rapporto; chè anzilo infirma sempre più per le di- chiarazioni del PresidentedellaCommissionedi revisione.

Dei cinque

membri

della Commissione, tutti presenti, parlanosoltanto altri due in favore del rapporto: degli altriconsiglieri,giàinscarso

numero

all'adunanza,lametà deltotale,nissuno parla per appoggiarelaCommissione; e diciamo nissuno perchè ilconsigliere Bartalena sorse sol- tantoa dimandar la chiusuradella discussione.Contro ai commissariparlanoduesoliconsiglieri:ilSabatinientrando nelmerito della quistione, e il Folini per faredifferire la deliberazione onde dar

campo

alladifesa. Orale cose dette dai mentovati due commissarinon adducononissuna novella prova alle asserzioni del rapporto. Infattiil com- missario Moschini dice « che il rapporto di essa

(Com-

missione) contiene elementi di fatto storici,precisi>

;

inanonindica quali sono questi elementiprecisi,mentre noi abbiam veduto laprecisione delle cose affermate nel rapporto argomentandola da altrecosedelrapportostesso.

Egli ha aggiunto: «Certo la Commissione ha dovuto

«prendere a punto di partenza dei criteri

come

daz-

«zaiuoli, copia-mandati, ecc. ed èsu questi chehanotato

(29)

23

econstatato in

modo

certoe sicuroche il signor

Gon-

i faloniere-colmezzo di mandati sospesi si è valsodella

«

somma.

»

Come

ognuu vede sonole soliteasserzioni senza

ombra

diprova;enoisappiamo ormaiche cosasignifichinoquelle parolecertoe sicuro.

Aggiunge: «

La

Commissione si è valsa deidocumenti

« che

ha

trovati: essahapreso perpuntodipartenza dei

« documenticerti e positivi: fra questiècerto larevisione

«

Fan

(ani, laquale oltre aciò porta unadata da escili-

« dere perfinoil dubbio chesiastata fatta a comodo. »

Come

si vede gli aggiuntivi certo, positivo, sono spesso adoperati;

ma

con che ragione? Questarevisione Fanfani perchèmaiè

un

documento certo epositivo?

E

laentità del documentoè forse non dubbiaper pubblicied irrefra- gabili contrassegni?Posto che sì, che cosaprova neldi- battimento attuale? Il commissario nonsi è fatta nessuna di questedomande,eperciònonvirisponde;

ma

conclude:

«lanostra operazione ètutta obbiettiva:chiunquepuòeon-

« vincersene su questecarte. »

Squadernòegliquelle carte enelesse inparteoin tutto ilcontenuto?

Ne

indicòalmenoiltitoloelanatura? Niente di tutto questo.

Ilcommissario Moschini ripigliando una seconda volta la parola torna ad affermazioni,

ma

senza prove; anzi nelle affermazioni vaal di là del rapporto quando dico cheil

Romani

«hagiustificato

U

momento, in cuiquelle

«

somme

(le supposte prese dal Gonfaloniere) ritornarono

« nellacassadel

Comune

colpagamentodi tanti bigliettidi

t banca. »

Nelrapporto al contrarioè dettocheil

Romani

(invi- tatoadeporre

come

fosseroestintiqueisospesi)«replicava

chelo furono in ungiorno che non

rammenta

con

« precisione,

ma

che fu certamente dal 15al

20

febbraio

(30)

24

c 1863. »

Dove

èdunque lagiustificazione delRomani,e la precisione delmomento, ecc.?

L'altrocommissario Passeri non adduce nessuna prova davanti al Consiglio in confermadelrapporto; perciocché rispondendoad alcune osservazioni del consiglier Sabatini siesprime così: « Sta in fatto, perchè resulta con chia-

«rezza,chequando il Fanfani fecelasua revisione trovò

«imandati sospesi. Se questi avessero appellato a confi-

« denzepersonalifraGonfaloniereeCamarlingononavreb-

«bero potutocomputarsinella revisionodellacassacomu-

« naie.Evidentementedallarevisioneemerge che idenari tsiprendevano dallacassa del

Comune

dachieraacapo

« deiramministrazione. »Oltrea questopoi,egliconclude:

f Se il signor Sabatini intendeassumersilaresponsabilità

«di fattigravissimi, e alloralaCommissione darà repli-

«che vieppiùsoddisfacenti.»

Dopo

lecosedanoiragionatesarebbedel tuttosuperfluo

il notare

come

nella rispostadel commissario Passeri la parte probativa del rapporto non è punto avvantaggiata.

Ma

l'ultimobranettodiessa rispostaattirainsingolar

modo

lanostra attenzione; poiché afferma esplicitamente l'esi- stenza cosìin generedi fattigravissimichepoiglirestano in gola,e chedovrebbero confermarel'accusaportatadalla Commissione.

Ora

nonèchinon veggalaestremagravitadi affermazionesiffatta.Come,sig. commissario! voimostrate divoler tacere questifattigravissimipernon assumere re- sponsabilità mentre con l'affermarne l'esistenzacosìvaga- mentel'assumetedigran trattomaggiore?

E

infattiquelle parolepossono svegliare nellamentedichileodeisupposti più gravichemaisipossanoimmaginare,dove chelaesposi- zione di

un

fatto qualsiasicircostanziato equalificato trat- tiene dalle stranesupposizioni, cui naturalmente conduce una vagaaffermazione.

E

in questa parte dobbiamo rav- vicinare i detti del commissario Passeri agli altri del

(31)

25 commissario Monchinicoiqualiconcordano. Costuidisse, ri- spondendoalconsiglierSabatini«essersiaugurato che non

« si volessetroppo addentrare questa operazione pel ti-

«

more

che non dovesse venirvi sopra il sindacatodi

una

«altraautoritàdiversadaquella innanzi'allaqualehal'o- cnore diparlare. »

Ed

èaquesto proposito singolare il

notare chementre il commissario Moschini avea pronun- ziato le riferite parole avanti a quelle del commissario Passeri, nulla di

meno

non prima questi si tacque, egli sorse «ad avvertire, che quantoquegli (signor Passeri)ha

« asserito non ha alterato minimamente l'operato della

«Commissione: ifatti che potrebbero svelarsi alConsiglio

«sarebberotali da porre più o

meno

in luce l'addebito:

«ciò egli crede opportunodichiarareacciocché non siano

«sinistramente interpretateleparole delPasseri. »

Sono ancora da notareduoaltre cose aben compren- dere l'andamento el'esito della discussione in esame.

La

prima è che il commissario Passeri rispondendo al consiglierFolinidisseconchiudendo: «misipermetta(sono

« paroledi lui (1)) che io dia lettura alConsiglio di una

«partedel rapportoaciò relativo (valea dire alle ipotesi

«messeavantidalla stessaCommissionein difesa,

come

essa

« dice delRuschi) la quale per delicatezza non era stata

«letta.»

Questa affermazione e laparola delicatezzasiaccordano coi riferitidetti dello stesso signor Passeri e del signor Moschini; e achi legge attentamenteil rendiconto della discussionesalta all'occhioquestofatto:checioèleminacce dimetterall'apertofattiscandalosi venivano fuori quando

ilsignor Sabatinie il signor Folinidicevano cose chenon andavano a sangueaicommissari;e fattecon ardimento

(1) Laparentesiconlesueparole trovasi nel rendicontoofficialequasi adavvertire dellasiliimportanzaillettore.

(32)

26

e<lopoche il signor Moschini avea detto: lanostra ope- razione ètutta obbiettiva: chiunque

può

convincersene su questecarte, dovevano rappresentareallaimmaginativadei consiglieri 'ricalcitrantiqualche gran mostroinprocinto di sbucare disotto aquelle carte!!

Infatti al signor Sabatini,

come

piùrecalcitrantee vo- lentediscuter*il merito dellaquistione,ilsignorMoschini diceva pel primo in sostanza: badate bene a non adden- trarvi troppo; chè potreste attiraresulRuschiilsindacato dialtra autorità, ecc.

A

buoniintenditoripocheparole ba- stano.

E

infatti il signorSabatini,non ostante ilsuo co- raggio, restaperplesso(e chiavrebberesistito?).

Non

con- tento però ilMoschini, nel lasciarla parola ribadendo il

chiodoprega isuoionorevolicollegllianonvoler richiamare la Commissionesu coseche hannoillorofondamento negli allegatiprodotti(alludevasenzadubbioalletremendecarte).

Ed

ecco il signor Sabatini farsi mansueto protestando di non aver voluto attaccare

minimamente

la Commissione', ma, riavutosi tostodallasorpresa,tornaallacarica.Allora viene in

campo

il signor Passeri gravando la

mano

e chiedendo al signor Sabatini: .se intende assumersila re- sjìonsabUità difattigravissimi,allora laCommissionedarà repliche viepiù, soddisfacenti.Questocolpo, ed erailterzo, atterrò il fin alloragagliardissimo signor Sabatini.

Come

infatti assumersi tanto mostruosa responsabilità?

E

al signorFolini, il quale chiedevaappena un diffe- rimento di deliberazione,il signor Passeri dice:misiper- metta cheiodialettura alConsiglio diuna partedel rapporto aciò relativo, laqualeper delicatezzanonera stata letta.

Era impossibileche ilsignor Folini, già testimonio dei tre colpi, resistesse aquesto; e infatti interrompendo il

Passeripronunziaparole portanti aritenere ch'è stataben lungi dalla sua intenzione l'idea di censurare l'operato della Commissione,ecc. Allora ilsignor Passeri si placò e

(33)

il mostronon venne fuori. Bisognaconvenireche sotto a quelle carte ci dovesse essere qualcosa di straordinario;

poiché ebbe il potere di far mancare ogni discussione!!

Noi

domandiamo

che quel mostro sia evocato alla pub- blicaluce.

La

seconda cosa, attaachiarire l'esito della discus- sione, ècheilcommissario Moschiniparlando «dell'esame

« deidocumentie degliatti che si erafatto (la

Commis-

«sione)caricodiconsultare per corrisponderealmandato

« affidatole,aggiunge dipoichenoncredecheilConsiglio

« non vogliaprestar fedeaidocumenti della Commissione;

«sarebbe questo

un

caso nuovoe ilConsigliodarebbecon-

« troa sestessodappoichélaCommissioneèpartedilui.»

Ma

non potea egliintendersi, anzi,non dovea, questo linguaggio

come

equivalente al dire:non importache ve- diate i documenti; non importa

nemmeno

che esaminiate

inostri ragionamenti e le nostrededuzioni:velodice la vostraCommissione, che è partedi voi, e deve bastarvi?

E

poichélaCommissione nonsicontentò di fare

un

rap- porto,

ma

vi aggiunse ancora uno schema di delibera- zione consiliare belloe fatto, non era egli lo stesso che direal Consiglio: Approvate tal quale anche questo se non volete dare controa voistesso?\

Certoè cheil commissario Passeri avendodetto: «sì,

« o signori, lodiròfrancamente, coloro chenonhannotro-

«vato il

modo

di venire in mezzo anoi, lo hanno bensì

« trovatoperinsinuarsi allaPrefetturapersobillare gl'ira-

«piegati,acciocchélanostra deliberazionevengacassata»;

e dopodi avere il Folini dichiarato <cheildubbiodalui

<mosso» (che cioèconvenisse a causadellagravità della deliberazionedar

campo

all'imputato digiustificarsi)«era appuntoperevitareche1adeliberazionefosseinfirmata », il Bartalena, asserendo che la discussione prende aspetto personale) in luogodi pregare ilPresidente del Consiglio

(34)

28

a richiamare ladiscussione nei suoi confini, ne

domanda

la chittmra, laquale è appoggiata;e messaincontanente ai voti vieneaccolta.Poscia furonpostiaivotieapprovali

iseguenti paragrafi delloschema dideliberazione risguar- dantiilsig.Ruschi,egiàpreparati dallaCommissione,cioè:

1* «

Lamenta

e deplora(ilConsiglio)lanon buonae

non

-regolare amministrazionedegli interessi comunali nel- cl'anno 1862. » Rispondono di quindici consiglieri e

«uno no. »

2*«

Lamenta

e deplora lanon buona e regolare

am-

t ministrazionedegl'interessicomunalinell'anno1863. >

E

crispondonosì diciassetteeuno no. »

3*«Esprime altamente ilsuo biasimo e censural'ope-

« rato delsignorcommendatore avvocato Francesco

Ru-

< sciti, edinvita il medesimo a pagarealla cassa corau- c naiequel tanto difrutti od interessidi cui siasi inde-

« bitamente locupletato col valersi di

somme

pertinenti al

«

Comune.

»Rispondono diciassette, rispondonono due e uno si astiene.

Per tal

modo

è stato creduto di por termine ad uno degli affari più gravi e delicati, dopo un esame superfi- cialissimo ed una ingiustificabile precipitazione da parte della Commissione; senza previa distribuzione del

Rap-

porto ai consiglieri, senza discussione e sotto l'influenza di manifesta pressura per partedel Consiglio,ilqualeha imitatolaprecipitazionedellaCommissione!!

Manco

male chedeliberazione siffatta fu annullata dall'autorità go- vernativa.

Ci troviamo giàalla finedelnostroesame, del quale vo- gliamo che leconchiusioni, per noi chiarissimeedeviden- tissime, sian tirate dalla pubblica opinione, innanzi al cui tribunale confidiamo che saranno per presentarsi

a

giustificareil propriooperato la Commissione e il resto delConsiglio per laparte cherisguarda quella o questo.

(35)

29 Torniamo intanto a dichiarare che noi vogliamo chela luce sia fatta intorno ad una deliberazione gravissimadi quella stessa Rappresentanza municipale ch'è ordinataa tutela dei pubbliciinteressi; e lovogliamo

come

cittadini o

come

elettori.

Non

accusiamo veruno, giova ripeterlo, nè difendiamo

nemmanco

ilsignorRuschi, malgradol'alta stima che professiamo per lui: egli penserò adifendersi dasè.

Pisa, li 29 settembre 1867.

Centofanti Prof. Silvestro.

Curasi Dottor Tito.

Curini Giuseppe.

Cuppari Prof. Pietro.

Della Santa Dottor Tito.

Duranti Prof. Pietro.

Fedeli Prof. Fedele.

Giorgi Dottor Antonio.

Garzella Sacerdote Priore Giuseppe.

MasiAbate Raimondo.

Mecherini Dottor Niccolò.

NocchiDottorRaffaello.

Palamidessi Prof.Cosmo.

Frinì Cav. Pietro.

Roncioni Camici Avv.Luioi.

Rosini DottorIppolito.

Savi Prof. Paolo.

Savi Prof. Pietro.

Scolari Prof. Saverio.

StudiatiProf. Cesare.

Vannucchi DottorAndrea.

(36)
(37)
(38)
(39)

Riferimenti

Documenti correlati

addotto Autore ) sono indecentilfimc^e grandemente pregiudicia li ad ogni forte digentcj pvche.moÙo poche fono quelle , cho non fieno di cofe lalciuc » c di Amori ditone fti .ili

• II. Après la calcination de cette poudre j’ ai jetté du vinaigre diftille Tur ce qui eft refté , il fi eft fait tout 'a coup une fort ébulition , &amp; a diffous le rcfidu

Il primo volume corrispon- de per lo più al corso del 1833, e contiene dieci lezioni di prolegomeni intorno alle vicende letterarie della Divina Commedia, allo stato poli- tico

cade , di star così dubbiosi su questa pittu- ra ; imperciocché molti ancora de’ paesani non sanno che significhi. Nè già è un’ obla- zione cittadinesca; ma è gran tempo venne

rotti , e Dott. Antonio Frizzi l’esisten- za de’ primi nostri Vescovi per tre se- coli e più nel Vico- Aventino , detto poscia volgarmente Voghenza^ mi cre- dei , che dimostrata

Arturo clic desiderava sapere di questo prin- cipe qualche cosa più di quello che comune- mente aveva inteso , indusse facilmente il co- municativo Provenzale a favellargli del suo

ftruzione la relazione di tutto , e per ogni grado della sfera , Per altro quando fi abbia , come per noi accade efattamente , la vera eflenfione delle parti fuperficiali della

; — se il naso sia conforme a natura , libera l' apertura delle narici c senza Tizio della interna membrana per polipi per ubere per enfiature indizi di ozena ; — se la bocca