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GLI INFORTUNI SUL LAVORO IN ITALIA: ANALISI SECONDO IL NUOVO SISTEMA ESAW/3

2. MATERIALI E METODI

Per semplicità di analisi ed economia di esposizione, ci si limita al “gruppo” principale (ossia alla prima cifra) di ciascuna variabile, alcuni dei quali riportati in Tabella 1.

Tabella 1: Gruppi principali delle 3 variabili associate ad Agenti Materiali.

Gruppo ATTIVITA FISICA SPECIFICA DEVIAZIONE CONTATTO

(10) Operazioni di macchina Elettr., esplosione, Con elettricità, incendio temperatura, sostanza (20) Lavoro con utensili a mano Fuoriuscita, emanazione Asfissia, annegamento,

seppell.

(30) Alla guida, a bordo di mezzo Rottura, crollo dell’A.M. Schiacciamento

di trasporto su/contro oggetto

(40) Manipolazione di oggetti Perdita di controllo Urto di oggetto in movimento

(50) Trasporto manuale Caduta Con ag.m. tagliente, duro, ecc.

(60) Movimenti Movimento Incastramento,

(lesione esterna) schiacciamento

(70) Presenza Movimento Sforzo fisico o psichico

(lesione interna)

(80) / Sorpresa, violenza, Morso, calcio, ecc. da

presenza esseri viventi

Tabella 2: Incidenza di casi INDETERMINATI nelle diverse variabili.

INDUSTRIA AGRICOLTURA

TIPO DI LUOGO 30,5% 28,8%

TIPO DI LAVORO 31,1% 29,1%

CONTATTO 31,4% 30,1%

DEVIAZIONE 31,5% 30,0%

ATTIVITA FISICA SPECIFICA 32,0% 30,3%

(TOTALE INFORTUNI) (595.108) (57.827)

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Piuttosto rilevante (Tabella 2) appare la percentuale di eventi in cui una o più variabili risulta-no indeterminate, con distribuzione analoga sia nell’Industria e Servizi che in Agricoltura: si passa da valori minimi per il tipo di Luogo a valori massimi (ma non molto distanti) per l’Attività Fisica Specifica, con valori medi di 31,6% nell’Industria e 29,6% in Agricoltura, ma tali valori comprendono sia i casi indeterminati in senso stretto (variabili non codificate), sia quelli in cui non vi era nessuna informazione disponibile che permettesse di definire la varia-bile (codici di tipo “00”), e, per gli Agenti Materiali, anche i casi in cui di fatto non esiste nes-sun agente materiale.

Le Figure 1 e 2 mostrano le percentuali di casi di Agenti Materiali (AM) indeterminati secondo le tre variabili cui essi sono associati (le categorie in ascissa, del tipo “(10)”, “(20)”…, sono le stes-se identificate in Tabella 1): la situazione è decisamente (e sorprendentemente, dal momento che trattasi del tipo di codifica più difficile) migliore, infatti con le sole eccezioni descritte di segui-to, le percentuali di indeterminatezza non superano il 18% per Industria e Servizi, ed il 23% per l’Agricoltura. Le maggiori quote di AM indeterminati in entrambe le gestioni, si hanno per il grup-po 60 per Attività Fisica Specifica (movimenti) e Deviazione (movimento - lesione esterna), e per il gruppo 70 per il Contatto (sforzo fisico o psichico): è abbastanza comprensibile il caso del-l’attività specifica “movimento”, fra cui la semplice circolazione con o senza mezzi di trasporto, cui spesso non è di fatto associato nessun AM, ed analogamente anche per lesioni causate da semplici sforzi fisici come contatto, quali ad esempio il classico “colpo della strega” oppure uno stiramento muscolare, anch’essi privi di AM associato. Meno giustificabile è invece il caso della deviazione - movimento con lesione esterna, dove nella maggior parte dei casi un AM di fatto esiste ma o non è identificabile o non corrisponde a nessuna delle tipologie comprese nei codi-ci. Per la Deviazione, spicca anche il caso delle cadute (gruppo 50) in Agricoltura, che non trova spiegazione logica immediata e necessita di un’analisi più approfondita.

L’analisi che segue è stata fatta eliminando i casi indeterminati e riportando al 100% i rimanenti. Infine, per tutte le variabili esiste anche un codice 99 o 999 che indica che l’infor-mazione è nota ma che non vi è un codice corrispondente nell’elenco, cioè si tratta della clas-sica tipologia “altro”, che invece è stata inclusa nei dati che verranno analizzati, e che sarà utile fonte di suggerimenti in fase di aggiornamento delle tabelle del sistema in sede Eurostat.

3. RISULTATI

3.1 Analisi delle singole variabili: tipo di luogo

La Figura 3 riporta una rappresentazione percentuale degli infortuni secondo le principali cate-gorie di luoghi di lavoro in cui è avvenuto l’infortunio. La distribuzione nell’Industria e Servizi è tutto sommato abbastanza simile a quella dell’Agricoltura, con le debite proporzioni, fatta eccezione per i luoghi agricoli.

La maggior parte degli infortuni in Agricoltura avvengono in Luoghi Agricoli (86,5%), che com-prendono anche luoghi in cui sono svolti lavori di natura forestale, ittica, al coperto o no (es.:

stalle, serre, campi, vigne, orti, vivai, giardini). Seguono i luoghi di trasformazione industriale dei prodotti agricoli (quali frantoi o fabbriche di prodotti alimentari, comprese quelle di prodot-ti agricoli, oppure magazzini agricoli o altro) e i Luoghi Pubblici quali le strade e i luoghi ad esse assimilabili ma anche i mezzi di trasporto stessi: se si articola questo dato alla seconda cifra signi-ficativa del codice, si ottiene che la coppia di codici 061- 062 (incidenti stradali nelle loro varie tipologie) assommano una quota superiore al 90% del gruppo stesso mentre la quota residuale riguarda gli infortuni occorsi in aree pubbliche sì, ma riservate all’accesso di personale autoriz-zato. Non molto differente, se non nelle proporzioni e nelle partizioni interne, appare la

situa-IL SOSTEGNO DELL’INAsitua-IL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. situa-IL RUOLO DELLA CONTARP

zione dell’Industria e dei Servizi dove si riscontra come il 44,4% dei casi avvenga in Siti Industriali, che comprendono fabbriche o più in generale luoghi destinati alle operazioni di tra-sformazione di prodotti di qualsiasi genere, tutti i luoghi in cui sono prodotti beni o oggetti, ma anche le aree destinate ad operazioni di manutenzione e riparazione come nel caso di officine di riparazione di motori, di macchine. Una buona parte degli infortuni (22,7%) avviene in Luoghi Pubblici: la percentuale è dovuta all’elevato numero di infortuni stradali che non è possibile evi-denziare se ci si ferma al raggruppamento. Anche qui, si tratta per il 90% circa di infortuni stra-dali e una frangia tutto sommato meno esigua di quanto si sarebbe potuto pensare (0,6%) è rap-presentata da eventi per cui trattasi di luogo diverso da quelli elencati come categorie specifiche, pertanto gli è stato attribuito il codice 069. Va ricordato anche che quasi la metà dei casi morta-li avviene appunto in luoghi pubbmorta-lici ed anche la percentuale di infortuni che provocano meno-mazioni permanenti è piuttosto considerevole (circa il 30%).

Sono abbastanza frequenti anche i luoghi di produzione Terziaria (12,1%), che comprendono luo-ghi in cui viene svolto un lavoro di natura terziaria, intellettuale o di servizio, quali ad esempio gli uffici, i negozi, le lavanderie automatiche, ma anche i luoghi di creazione artistica come gli studi di radiotelevisione e di ripresa cinematografica, i commissariati di polizia, le caserme. Tale dato è comprensibile se si pensa che più della metà della forza lavoro considerata appartiene ai Servizi. Va inoltre sottolineato il fatto che, pur essendo numerosi, tali infortuni presentano gra-vità in media notevolmente più contenuta rispetto a quella che caratterizza l’industria in senso stretto e le costruzioni. Ugualmente rappresentativi (11,8%) sono gli eventi lesivi avvenuti nei Cantieri, che comprendono cantieri di costruzioni nuove e non (rinnovo, manutenzione) e di lavo-ri pubblici, cave, miniere a cielo aperto, cantielavo-ri sotterranei oppure sull'acqua, cantielavo-ri sottoma-rini o sott'acqua; fra questi, una elevata componente è data dai soli infortuni mortali, a riprova della marcatissima gravità media degli infortuni che caratterizzano il settore delle costruzioni.

3.2 Analisi delle singole variabili: tipo di lavoro

Questa variabile rappresenta il lavoro in generale svolto dalla vittima al momento dell’infortu-nio, l’attività reale cui nel momento del trauma il lavoratore era dedito, indipendentemente dalla sua qualifica, dalla sua mansione, dal suo consueto lavoro effettivo giornaliero. Una stes-sa persona può avere, nel corso della sua giornata, mansioni lavorative di vario genere. Sono tali mansioni, nel senso più ampio del termine, a essere qui codificate. Ad esempio, un lavora-tore (edile, carpentiere, addetto ai forni o altro) che stesse sistemando, al momento dell’in-fortunio, un carico di materiale (non importa se di mattoni, legno o altro) in un apposito spa-zio, si stava dedicando ad un “tipo di lavoro” individuabile come “attività di magazzinaggio”

indipendentemente dall’essere, lui, un edile o altro e dalla mansione specifica che contraddi-stinguono la sua normale attività quotidiana.

La Figura 4 rappresenta la distribuzione percentuale delle attività secondo i principali Tipi di Lavoro. Industria e Servizi ed Agricoltura presentano in questo caso una diversa distribuzione: 1) in Agricoltura, la maggior parte degli infortunati al momento dell’evento lesivo svolgeva attività a carattere prettamente agricolo, come facilmente prevedibile, in chiave con le risultanze del “Tipo di luogo”. Il residuo 20% circa è distribuito in attività complementari di installazione, manuten-zione, pulizia, ecc. oppure di produzione e magazzinaggio o di circolamanuten-zione, quest’ultima catego-ria comprendente anche gli infortuni avvenuti come passeggeri o conduttori di mezzi di trasporto.

Sul fronte Industria e Servizi più di un terzo degli infortuni hanno come tipo di lavoro, attivi-tà afferenti alla produzione strettamente industriale (produzione, trasformazione e magazzi-naggio) che raggruppa anche le attività di magazzinaggio di ogni tipo, compresi i carichi e gli scarichi inerenti allo stoccaggio. Segue poi la semplice circolazione, camminando,

spostando-A

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si a piedi o con mezzi di trasporto (20,3%); occorre sottolineare anche in questo caso, in accor-do con i dati rilevati a proposito del “Tipo di luogo”, la gravità del tipo di infortuni, infatti sia la mortalità (oltre il 50% dei casi mortali) che la percentuale di menomazioni permanenti sono elevate. Quasi parimenti rappresentate sono le attività complementari, che comprendono lavori di installazione, manutenzione, sorveglianza e simili e quelle di servizio alle imprese e/o alla persona umana, cioè i lavori di tipo “intellettuale”. Infine, i lavori di edilizia e sterro, che comprendono oltre alla costruzione anche la manutenzione e demolizione edili, temporanee o no, le attività di riparazione e manutenzione di fabbricati e di opere pubbliche: la percentuale (10,8%) è in pieno accordo con quella del relativo Tipo di Luogo.

3.3 Analisi delle singole variabili: attività fisica specifica

Questa variabile, insieme al suo AM, rappresenta l’azione che fotografa il gesto preciso che il lavoratore infortunato stava compiendo al momento dell’infortunio.

In questo caso la distribuzione, visibile in Figura 5, fra Agricoltura e Industria è diversa e la lettura dei dati va fatta considerando anche la distribuzione degli AM nelle due aree (Figure 6 e 7: le frecce in basso a destra stanno ad indicare il senso in cui crescono le percentuali di atti-vità specifica). Si riporta in Tabella 3 l’elenco dei 20 gruppi principali (cioè limitandosi alla prima coppia di cifre, mentre i codici completi sono di 4 coppie di cifre) degli AM per meglio facilitare la comprensione dei grafici.

Tabella 3: Agenti Materiali - Gruppi principali

CODICE SIGNIFICATO

00 Nessun agente materiale oppure nessuna informazione

01 Edifici, costruzioni, superfici - a livello (interno o esterno, fissi o mobili, temporanei o meno)

02 Edifici, costruzioni, superfici - in altezza (interno o esterno) 03 Edifici, costruzioni, superfici - in profondità (interno o esterno) 04 Dispositivi di distribuzione di sostanze, di alimentazione, canalizzazioni 05 Motori, dispositivi di trasmissione e di stoccaggio di energia

06 Utensili a mano - senza motore

07 Utensili tenuti o manovrati a mano - meccanizzati 08 Utensili a mano - senza precisazione di motorizzazione 09 Macchine e attrezzature - portatili o mobili

10 Macchine e attrezzature - fisse

11 Dispositivi di convogliamento, trasporto e stoccaggio

12 Veicoli terrestri

13 Altri veicoli di trasporto

14 Materiali, oggetti, prodotti, elementi costitutivi di macchine, detriti, polveri 15 Sostanze chimiche, esplosive, radioattive, biologiche

16 Dispositivi e attrezzature di sicurezza

17 Attrezzature per ufficio e personali, attrezzature sportive, armi, apparecchiature domestiche

18 Organismi viventi e esseri umani

19 Residui alla rinfusa

20 Fenomeni fisici e elementi naturali

99 Altri agenti materiali non indicati nella presente nomenclatura

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

In Agricoltura, le attività specifiche più frequenti sono le manipolazioni di oggetti, precisa-mente la manipolazione di oggetti appartenenti per la maggior parte (Figura 7) al gruppo 14 degli AM (“materiali, oggetti, prodotti, …”) oppure al gruppo 18 (“organismi viventi …”, in questo caso ovviamente si tratta per la maggior parte di animali o piante). Seguono poi i movimenti su elementi di edifici (e superfici/pavimenti) sia a livello del suolo (gruppo 01) che in elevazione (gruppo 02) oppure movimenti associati a macchine e attrezzature portati-li o mobiportati-li (gruppo 09; comprese le macchine agricole quaportati-li ad es. trattori, falciatrici, ecc.).

Hanno incidenza significativa anche le attività di lavoro con utensili a mano, che interessano ovviamente soprattutto gli utensili senza motore (gruppo 06) ma anche quelli meccanizzati tenuti o manovrati a mano (gruppo 07).

Nell’Industria e Servizi al primo posto troviamo i movimenti, ma qui sono associati principal-mente (Figura 6) solo ad elementi di edifici (e superfici/pavimenti) sia a livello del suolo (gruppo 01) che in elevazione (gruppo 02). Quasi con la stessa incidenza vi sono le manipola-zioni di oggetti, anche qui soprattutto di oggetti appartenenti per la maggior parte al gruppo 14 degli AM (“materiali, oggetti, prodotti…”) e solo in minor misura al gruppo 11 (“dispo-sitivi di convogliamento, trasporto e stoccaggio”; ad es. ganci, uncini, argani, gru, nastri di trasporto, ecc.). Rispetto all’agricoltura si inserisce al terzo posto l’attività svolta come con-ducente o passeggero di mezzi di trasporto, quasi esclusivamente associata a veicoli terre-stri (gruppo12; comprende automobili, camion, moto, bus, ecc.) e solo in minima parte a di-spositivi di convogliamento, trasporto e stoccaggio (gruppo 11: presumibilmente trattasi di gru, muletti, carrelli, ecc.). Segue quindi il lavoro con utensili a mano, come in Agricoltura associato ad utensili senza motore (gruppo 06) e in minor misura meccanizzati tenuti o manovrati a mano (gruppo 07), ed il trasporto manuale di carichi (gruppo 14). Al momento degli infortuni i lavoratori svolgevano invece solo in minima parte operazioni di macchina quali ad es. avvio, alimentazione, sorveglianza delle stesse. La semplice presenza del lavora-tore al momento sbagliato e nel posto sbagliato, non associata ad alcun agente materiale, ha la stessa bassa incidenza dell’Agricoltura.

3.4 Analisi delle singole variabili: deviazione

La “deviazione” è senza dubbio la variabile più importante, soprattutto per individuare le pos-sibili aree di intervento ai fini preventivi: rappresenta la deviazione dalla normalità, ciò che non ha funzionato, l’evento che porta all’infortunio. Se espressa da più eventi concatenati, viene registrato l’ultimo evento della catena, quello cioè temporalmente più prossimo al con-tatto lesivo.

La distribuzione percentuale nelle diverse categorie principali di Deviazione è riportata in Figura 8.

In Agricoltura circa un terzo degli infortuni avviene per caduta di persona dovuta a scivola-mento o inciampascivola-mento, incluse le cadute dall’alto, ed associata principalmente (Figura 10) ad elementi di edifici (e superfici/pavimenti) sia a livello del suolo (gruppo 01) che in elevazio-ne (gruppo 02) oppure a macchielevazio-ne e attrezzature portatili o mobili (gruppo 09; comprese le macchine agricole quali ad es. trattori, ecc.). Si tratta di una tipologia in cui i casi di meno-mazione permanente rappresentano una quota numericamente importante ma con una gravità media complessiva piuttosto contenuta. In seconda posizione troviamo le perdite di control-lo, principalmente di utensili senza motore (gruppo 06), di organismi viventi… (gruppo 18:

si tratta per la maggior parte di animali), oppure di macchine e attrezzature portatili o mobi-li (gruppo 09) quamobi-li ad es. trattori (eventi questi caratterizzati da elevata gravità, spesso mor-tali), di materiali, oggetti, prodotti, … (gruppo 14, comprende anche parti di macchina) o di

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veicoli terrestri (gruppo12), molto più raramente di macchine e attrezzature fisse. È però già di per se piuttosto importante poter dire che alla base dell’infortunio c’è stata una perdita di controllo cui si potrebbe porre rimedio, o comunque far diminuire, con un aumento di dimesti-chezza con il proprio lavoro (ovvero formazione adeguata del personale) e consapevolezza dei rischi associati. Al terzo posto vi sono i movimenti del corpo che portano ad una lesione inter-na o esterinter-na (uinter-na ferita, uinter-na contusione ma anche uno strappo). Uinter-na certa frequenza hanno anche le deviazioni dovute a sorpresa, spavento, violenza, aggressione, minaccia, o presen-za, con una significativa associazione ad agenti materiali del gruppo 18, ossia organismi viventi … (principalmente animali).

La situazione per Industria e Servizi differisce per la maggiore incidenza delle perdite di con-trollo: in Figura 9 si osserva la diversa distribuzione degli AM, si vede come una parte prepon-derante, che rappresenta la massima incidenza fra gli agenti materiali, riguarda i mezzi di tra-sporto (veicoli terrestri - gruppo12), seguita dagli oggetti (gruppo 14) e dagli utensili senza motore (gruppo 06). Altra diversità riguarda le cadute di persona, più contenute rispetto all’Agricoltura, anche se ugualmente associate principalmente ad elementi di edifici (e super-fici/pavimenti) sia a livello del suolo (gruppo 01) che in elevazione (gruppo 02) e, al contra-rio, quasi mai invece a macchine e attrezzature portatili o mobili (gruppo 09).

Seguono poi i movimenti associati principalmente ad oggetti (gruppo 14: spesso si tratta di carichi movimentati a mano e comprende anche parti di macchina): anche in questo caso una buona formazione sulla corretta movimentazione dei carichi avrebbe effetti migliorativi. Molto meno significative rispetto all’Agricoltura sono invece le deviazioni dovute a sorpresa, spa-vento, violenza, aggressione, minaccia, o presenza.

3.5 Analisi delle singole variabili: contatto

La Figura 11 riporta le percentuali relative alle diverse tipologie di contatto, mentre nelle Figure 12 e 13 sono rappresentati gli AM. Come nel caso della deviazione, si osserva una dis-tribuzione simile fra Agricoltura e Industria e Servizi, ad eccezione di uno scambio nell’ordine di importanza delle due principali categorie e di una certa quota di infortuni in agricoltura ascrivibili ad aggressione, violenza da parte di esseri viventi - principalmente animali - ed aven-ti pertanto come contatto un morso, un calcio, ecc. da parte degli stessi.

Il tipo di contatto più diffuso in Agricoltura è quello per schiacciamento in movimento verti-cale o orizzontale su/contro oggetti immobili (gruppo 30), individuabili (Figura 13) quasi esclusivamente in elementi di edifici (comprese superfici/pavimenti) a livello del suolo (grup-po 01), ed in macchine e attrezzature (grup-portatili o mobili (grup(grup-po 09), trattori compresi; trat-tasi di contatto con la vittima in movimento che sono la logica conseguenza delle cadute indi-viduate fra i tipi di deviazione. Seguono i contatti lesivi con agenti contundenti (taglienti, appuntiti, duri, abrasivi, gruppo 50), quali elementi di edifici (comprese superfici/pavimenti) a livello del suolo (gruppo 01), oppure (a sorpresa) utensili senza motore (gruppo 06) oppu-re oggetti (gruppo 14, compoppu-rende anche parti di macchina) od anche organismi viventi e esseri umani (gruppo 18: soprattutto animali). Gli urti da parte di oggetti in movimento (con vittima ferma, gruppo 40) sono al terzo posto, si tratta ovviamente di urti con oggetti del gruppo 14, comprese anche le parti di macchina, oppure con organismi viventi (gruppo 18) animali inclusi. Seguono poi gli altri tipi di contatto meno frequenti, con distribuzione analo-ga all’Industria, con unica eccezione, come naturale conseguenza dell’analoanalo-ga eccezione riscontrata per la deviazione da aggressione, per i morsi, calci, ecc. da parte di esseri viven-ti (gruppo 80), ovviamente causaviven-ti in gran parte da animali (gruppo 18).

Nell’Industria e Servizi la situazione è simile, ma con le prime due categorie invertite: al primo

IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP

posto abbiamo qui il gruppo contatti lesivi con agenti contundenti (taglienti, appuntiti, duri, abrasivi, gruppo 50), associati però in minor misura ad elementi di edifici (comprese superfi-ci/pavimenti) a livello del suolo (gruppo 01), assai più spesso invece si tratta di oggetti (grup-po 14, comprende anche parti di macchina), oppure utensili senza motore (grup(grup-po 06), rara-mente di macchine (gruppo 10); al contrario dell’Agricoltura, mancano quasi completarara-mente gli organismi viventi (gruppo 18). Al secondo posto vi sono invece i contatti derivanti dalle cadute (vedi deviazione) e risultanti in schiacciamento in movimento verticale o orizzontale su/contro oggetti immobili (gruppo 30), oggetti che analogamente all’Agricoltura si possono individuare (Figura 10) quasi esclusivamente in elementi di edifici (comprese superfici/pavi-menti) a livello del suolo (gruppo 01) o in altezza (gruppo 02), ma mancano invece le mac-chine mobili del gruppo 9 (leggasi: non ci sono trattori o simili); anche questi contatti preve-dono la vittima in movimento e sono la logica conseguenza delle cadute individuate fra i tipi di deviazione. Quasi in ugual misura incidono gli urti con agenti materiali in movimento con vittima ferma: si tratta sia di oggetti vari del gruppo 14, ma a differenza dell’Agricoltura pre-valgono nettamente i mezzi di trasporto terresti (gruppo 12). Una certa qual rilevanza hanno anche gli sforzi fisici o psichici, cui spesso non è associato alcun agente materiale oppure oggetti (gruppo 14).

3.6 Analisi comparata delle variabili

Delle otto variabili ESAW/3 le prime quattro rappresentano lo scenario dell’infortunio, mentre le seconde quattro ci raccontano l’avvenimento. Il tipo di luogo, l’incombenza svolta o l’esat-to gesl’esat-to che la vittima stava compiendo nel momenl’esat-to dell’evenl’esat-to lesivo, possono concorrere, e di certo concorrono quasi sempre, al determinismo del fatto lesivo ma non ne rappresentano l’accadimento.

Ben altro discorso va fatto per le altre quattro variabili, Deviazione, Contatto e relativi loro AM.

Qui c’è tutto l’evento: la causa prossima, l’impatto lesivo, gli strumenti di cui il caso o chi per lui si sono avvalsi. Fino al 2000, INAIL fondava la sua conoscenza dell’accadimento lesivo solo sul Contatto e quindi, anche a prescindere dalle quinte dello scenario un tempo assolutamente ignote, il quadro che se ne poteva trarre era assai più limitato e parziale: indiretto direi, in quan-to si cercava di apprezzare la causa o le cause dell’impatquan-to lesivo attraverso l’impatquan-to stesso: una sorta di procedimento tautologico. Con ESAW si è cercato di aggirare a monte il problema

Qui c’è tutto l’evento: la causa prossima, l’impatto lesivo, gli strumenti di cui il caso o chi per lui si sono avvalsi. Fino al 2000, INAIL fondava la sua conoscenza dell’accadimento lesivo solo sul Contatto e quindi, anche a prescindere dalle quinte dello scenario un tempo assolutamente ignote, il quadro che se ne poteva trarre era assai più limitato e parziale: indiretto direi, in quan-to si cercava di apprezzare la causa o le cause dell’impatquan-to lesivo attraverso l’impatquan-to stesso: una sorta di procedimento tautologico. Con ESAW si è cercato di aggirare a monte il problema