DALL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI TRASVERSALI NELLA PMI
2. INAIL E PREVENZIONE: LE ATTUALI POTENZIALITA’ DELLA CONTARP 1 Il ruolo e le funzioni: il talento insito nell’autonomia professionale
Il risultato atteso è senza dubbio l’attivazione di sinergie future, sia interne che esterne, a con-figurare l’Istituto come organismo in grado di fornire servizi di formazione, informazione, assi-stenza e consulenza alle PMI, ai Lavoratori ed al Territorio in cui essi operano. Alcune di que-ste attività sono già svolte egregiamente dalla CONTARP, e tra queque-ste la produzione di prodot-ti editoriali e mulprodot-timediali, i corsi di formazione per le figure della prevenzione, studi di com-parto con indagini ambientali sui posti di lavoro nell’ambito delle convenzioni stipulate dall’Istituto, oltre alla tradizionale consulenza al committente interno sui molteplici aspetti del rischio industriale. Allo stato attuale, non è individuabile una uniformità di azione sul territo-rio, in quanto molto è legato all’iniziativa locale di Professionisti e/o Dirigenti. Altre attività sono da organizzare o definire ed in questo nuovo auspicato contesto integrato del mondo della prevenzione occorre privilegiare la realizzazione di interventi calibrati ed improntati agli inderogabili criteri della qualità, nel momento della progettazione e nelle successive fasi di rea-lizzazione, verifica dell’efficacia e rielaborazione migliorativa. Preliminare allo sviluppo di qualsiasi progetto di interrelazione con altri organismi verso gli obiettivi sopra delineati è la verifica di una organizzazione interna adeguata nei ruoli e nelle funzioni ad operare e a sup-portare la necessaria integrazione operativa con altri attori del panorama della prevenzione con cui saremo chiamati a collaborare. I punti di forza utilizzabili nel breve periodo per l’im-pulso iniziale all’attivazione del Sistema Integrato della Prevenzione, come anche le debolez-ze della struttura organizzativa professionale, debbono essere oggetto di attenta riflessione per identificare i settori operativi interni a maggiore impatto verso l’esterno su cui concentra-re le risorse a disposizione per il raggiungimento dell’obiettivo di pieno coinvolgimento nel Sistema Integrato, con azioni e competenze immediatamente realizzabili e fruibili. Un primo passaggio è legato in modo basilare alla piena ricognizione delle competenze tecniche e scien-tifiche interne: i Professionisti sono stati reclutati per concorso pubblico nazionale ed hanno perciò già dimostrato le loro capacità. Molti di essi hanno competenze e professionalità deri-vanti sia dalla loro formazione, sia dall’aver ricoperto incarichi e funzioni anche di rilevante responsabilità professionale presso altri committenti. Ritengo sia altamente strategica per l’o-perato futuro della Consulenza la predisposizione di una banca dati ad uso istituzionale conte-nente i curricula professionali dei Professionisti della CONTARP e delle altre Consulenze, utile per la costituzione dei Gruppi di Lavoro, a garanzia della partecipazione delle competenze e professionalità più attinenti al lavoro da svolgere. Lo strumento è parimenti fruibile e valido per il quotidiano operato dei Professionisti, che possono recuperare utili informazioni e cono-scenze specifiche attraverso uno scambio con il collega più competente nella materia. Infine l’Istituto, in presenza di una particolare attività interna o esterna da svolgere, potrebbe con-tare sulla scelta di una risorsa propria ad alta qualificazione per portarla a compimento.
Sostanziata da motivazioni analoghe, l’istituzione di una banca dati nazionale degli incarichi
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assegnati ai Professionisti è, a mio avviso, ugualmente strategica e funzionalmente utile. Dati questi presupposti di partenza, la realizzazione delle banche dati delle soluzioni, delle buone tecniche e delle buone prassi porterebbe a buon punto la fase costruttiva di solide fondamen-ta interne per costruire poi, con la malfondamen-ta della personale responsabilità e autonomia profes-sionale ed i mattoni di un apporto qualitativamente definito dalla normativa ordinistica, la casa comune del Sistema Integrato della Prevenzione.
2.2 L’approccio scientifico: il Metodo delle Congruenze Organizzative
Il Metodo delle Congruenze Organizzative (O.C. = Organizational Congruences) è uno dei pos-sibili strumenti utili nella ricerca delle risposte ai precedenti interrogativi, in quanto consente, attraverso l’analisi della attuale realtà organizzata della Consulenza, di porre in evidenza le costrittività organizzative in essa presenti per il pieno raggiungimento dell’obiettivo desidera-to, la realizzazione di un Sistema Integrato della Prevenzione funzionale al tessuto produttivo italiano, costituito prevalentemente da PMI con numero di occupati inferiore alle dieci unità.
Il Metodo O. C. è affrontato nei suoi presupposti teorici e nei suoi risvolti applicativi al benes-sere del lavoratore nella pubblicazione citata in bibliografia (MAGGI, 1995). L’individuazione degli obiettivi (risultati attesi) dettati dall’azione istituzionale dell’organizzazione, l’insieme delle azioni tecniche volto al loro conseguimento, il controllo e coordinamento (struttura) costituiscono gli elementi componenti del processo organizzativo. In ogni caso obiettivi, tec-niche e struttura sono frutto di scelte, che per i primi due, derivanti dal contesto operativo, sono scelte soggette all’incertezza di contesto. La correlazione individuata dal Metodo O.C.
nelle tre componenti determina come riflesso un grado di incertezza anche nella struttura del-l’organizzazione. L’azione strutturale è lo strumento principale con cui il processo organizzati-vo fronteggia e tenta di ridurre il livello di incertezza delle altre componenti. La presenza di incertezza in ogni componente del processo implica per ognuna di esse il concetto di variabi-lità, intesa come variabilità di specie e variabilità nel tempo, che concorrono a definire la com-plessità del processo e conseguentemente la comcom-plessità dell’azione strutturale della realtà organizzata che contrasta l’incertezza. Gli elementi dell’azione strutturale dell’organizzazione sono la struttura dei compiti, determinata dalle attività che debbono essere condotte, e la struttura sociale, costituita dai soggetti incaricati di compiere le attività; questi elementi sono in relazione tra di loro, in relazione con gli elementi di conoscenza necessari per le azioni tec-niche, con gli elementi alla base della scelta degli obiettivi e con le alternative possibili per la ricerca delle soluzioni. La valutazione del processo organizzativo passa per la determinazione delle congruenze tra le componenti analitiche di scelta dei risultati, scelta tecnica e scelta di strutturazione, reciprocamente influenzabili ma non in stretto rapporto di determinazione.
L’azione organizzativa, forza motrice del processo di organizzazione, comporta inevitabilmen-te costrittività per i soggetti agenti all’ininevitabilmen-terno dell’organizzazione, e perciò la valutazione della congruenza contiene in sé la valutazione delle costrittività organizzative. Riportando l’analisi teorica alle necessità di risposta sulle capacità delle Professionalità di operare entro un Sistema Integrato della Prevenzione, è possibile un approccio procedurale ben definito all’esame del-l’attuale organizzazione della CONTARP, nel quale possono essere individuati tre risultati desi-derati (D.O. = Desired Outcomes), costituiti da:
1. Attività di consulenza erogata direttamente ai Committenti Interni.
2. Attività di consulenza erogata direttamente ai Committenti Esterni (Aziende ed in partico-lare PMI, Lavoratori, Pubblica Amministrazione).
3. Attività di consulenza erogata ai Committenti Esterni in un sistema integrato di prevenzione.
La scelta dell’ordine è volutamente formulata nella direzione di complessità crescente, sulla
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base delle entità coinvolte e considerando che ognuno dei tre obiettivi deve essere perseguito attraverso gli strumenti operativi dell’informazione, della formazione e dell’erogazione di ser-vizi tecnico scientifici, ad ognuno dei quali può essere. La valutazione può essere condotta con il livello di dettaglio desiderato, potendo riguardare ad esempio l’organizzazione dell’intera Consulenza nei suoi rapporti istituzionali con la Direzione Centrale di riferimento o con Istituzioni partner nel sistema integrato, ovvero l’organizzazione della stipula di una conven-zione diretta tra una Consulenza presso una Direconven-zione Regionale ed un’Azienda per la fornitu-ra di prestazioni nel campo delle indagini ambientali, ovvero l’organizzazione delle attività interne alla Consulenza Regionale per lo svolgimento delle stesse indagini.
Una volta scelto il livello di dettaglio, si descrive ed analizza la realtà organizzata secondo le componenti precedentemente indicate e riportate nella Tabella 1:
- la struttura dei compiti, costituita dalle attività caratteristiche del processo, con le relative configurazioni dei compiti e delle relazioni tra i compiti da svolgere (TCC = Tasks’
Coordination and Control); sono compiti da individuare all’interno del processo anche le atti-vità di governo, verifica e regolazione;
- la struttura sociale, definita attraverso gli elementi di strutturazione dello svolgimento delle attività (ICC = Individuals’ Coordination and Control) costituiti dall’attribuzione dei compiti, luoghi, modi e tempi di svolgimento, modalità di coinvolgimento dei soggetti agenti;
- gli elementi di conoscenze tecniche (TK = Technical Knowledge) sull’oggetto dell’attività, sui mezzi con cui essa viene condotta e sul processo in generale che la annovera come parte.
L’approccio si presta ad una rappresentazione tabellare, che può anche contenere ulteriori colon-ne in cui si possono riportare il giudizio sintetico, in termini di costrittività evidenziate, dell’in-terpretazione del processo organizzativo esaminato e le soluzioni individuate per l’eliminazione.
Infatti l’analisi delle soluzioni può essere impiegata sia per attività di comparazione di diversi possibili processi di organizzazione in alternativa all’esistente, sia per vere e proprie attività di progettazione del processo organizzativo più appropriato all’obiettivo desiderato, sia per la valu-tazione delle costrittività per la salute e sicurezza sul lavoro. Il Metodo O. C. consente, nella sua applicazione di dettaglio alle singole fasi di un ciclo produttivo o di una organizzazione azienda-le, l’individuazione delle migliori soluzioni disponibili per la ottimizzazione delle risorse econo-miche ed umane a disposizione. L’aggiunta al prospetto tabellare di colonne relative agli aspetti prevenzionali ed economico finanziari, o alle possibili criticità nella fase di correlazione con gli altri partner del Sistema, porta ad una descrizione della realtà dell’intervento in tutti i suoi aspet-ti, evidenziando anche quei fattori di natura organizzativa e psicosociale che possono influire negativamente nella efficiente ed efficace realizzazione delle attività.
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TCC Tabella 1: Forma tabellare del Metodo delle Congruenze Organizzative
Obiettivi del Processo (DO)
3. INAIL E PREVENZIONE: IPOTESI PER L’ATTIVITA’ DI CONSULENZA ALLE PMI 3.1 L’energia potenziale: l’indirizzo, gli operatori e le risorse attuali
L’indirizzo fornito dal Piano Pluriennale 2005 - 2007 adottato dal Consiglio di Amministrazione dell’INAIL (Delibera n. 33/2005) individua all’Area Tematica F relativa alla Prevenzione obietti-vi strategici ed operatiobietti-vi, eobietti-videnziando per alcuni la natura prioritaria degli interventi da rea-lizzare. In questa griglia di indirizzo nel breve e medio periodo sono collocati i dovuti riferi-menti alle azioni da porre in essere (formazione e qualificazione del personale, redazione di linee guida, sistema delle relazioni con i partners sul territorio) per giungere alla naturale col-locazione dell’Istituto nel panorama della prevenzione, secondo logiche di integrazione tra le diverse parti interessate. L’energia attualmente disponibile e potenzialmente in grado di costi-tuire l’impulso necessario risiede nel patrimonio informativo dell’Istituto e nella sua rapida fruibilità per le componenti specialistiche delle sue risorse umane, che attraverso opportune tecniche di analisi multidimensionale dei dati possono gestire le informazioni disponibili per l’elaborazione di interventi specifici negli ambiti individuati. Medici, Legali Tecnici del Rischio, Informatici, Statistici e le altre professionalità, inquadrate o meno nel Ruolo Professionale, dovranno essere adeguatamente supportate da strumenti e capacità gestionali della Dirigenza per poter pienamente attuare il sistema delle relazioni interne quale fase propedeutica all’in-terazione con i soggetti esterni.
3.2 L’energia cinetica: la rete delle responsabilità
La posizione delle professionalità e dei Professionisti INAIL, e CONTARP in particolare, entro questa rete interna ed esterna da costruire può già essere definita dalle attività caratteristiche che quotidianamente vengono svolte e il passo obbligatorio è la valorizzazione dell’apporto del singolo in una logica di responsabilità personale derivante dall’autonomia professionale, che confluisca e si sostanzi nella responsabilità collettiva di struttura per le risorse che debbono essere messe a disposizione delle varie attività. Possono essere costruite reti operative (Figura 1) dedicate agli strumenti dell’informazione, della formazione e dei servizi di assistenza alle PMI, Lavoratori e Territorio nelle quali l’intersezione tra funzione e competenza rappresenta uno snodo operativo di responsabilità, paritetica alle altre in campo nel concorrere all’obietti-vo di realizzazione del progetto specifico di consulenza richiesto dal contesto. Le funzioni indi-viduabili sono quelle di indirizzo, gestione, azione, verifica dei risultati ed elaborazione delle azioni di miglioramento, mentre le competenze afferiscono alla responsabilità del partecipan-te al progetto, per la professionalità e la specificità del contributo che può apportare. A titolo di esempio, possiamo individuare la funzione di indirizzo nella erogazione di pacchetti forma-tivi nella azione di ricognizione delle dinamiche infortunistiche svolta attraverso la codifica ESAW degli eventi dannosi operata in sede statistica, assegnando l’elaborazione del pacchetto finalizzato alla competenza della Direzione Centrale Prevenzione e la fase di rielaborazione ed adattamento dei contenuti al contesto locale alle strutture e professionalità locali, cui potreb-be essere assegnata la funzione di verifica dei risultate ed elaborazione delle possibili azioni di miglioramento.
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3.3 L’energia applicata: l’azione strutturale dell’organizzazione
Una efficace ed efficiente azione qualificata di elaborazione e realizzazione di interventi inse-rita nel contesto di un Sistema Integrato della Prevenzione deve forzatamente prescindere da strutture organizzative piramidali o ad obelisco, per privilegiare approcci di natura matriciale con responsabilità diffusa su tutti gli snodi operativi, tale da garantire che l’azione struttura-le dell’organizzazione derivante dalla rete operativa e dai livelli di interazione tra snodo ope-rativo e progetto da realizzare sia flessibile ed adattabile alla complessità connessa con le pro-blematiche di natura prevenzionale e con lo scenario operativo di intervento. La responsabili-tà inserita in ciascuno degli snodi della struttura deve essere associata a gradi di liberresponsabili-tà tali da assorbire e superare le costrittività organizzative di volta in volta presentate dal progetto, dalla pianificazione ai meccanismi di retroazione per il miglioramento. La personale assunzione di responsabilità del singolo, intrinseca nell’azione di chi fornisce un apporto professionale, deve trovare il necessario sostegno e riscontro operativo in una struttura professionale deputata alla logistica di supporto, gestita dall’Amministrazione ed in grado di garantire mezzi e strumenti adeguati ed efficaci attraverso logiche gestionali di qualità ed efficienza. Alle Direzioni Centrali il compito di indirizzo generale, finanziamento dei progetti in qualità di sponsor delle azioni locali, monitoraggio dei risultati ottenuti. Alle strutture professionali locali, organizzate in staff multidisciplinare a supporto della Dirigenza Regionale, Provinciale e di Sede Territoriale, il compito di intercettare le esigenze specifiche del Territorio, contestualizzando le linee guida delle strutture professionali centrali. L’autonomia organizzativa delle strutture professionali, centrali e territoriali, nel determinare il loro futuro è e sarà la garanzia di un apporto qualifi-cato, di qualità al Sistema Integrato della Prevenzione.
BIBLIOGRAFIA
Maggi: Razionalità e Benessere - Studio Interdisciplinare dell’organizzazione, 1995, Etas Libri, Milano, pagg. 103 - 178.
IL SOSTEGNO DELL’INAIL ALLE AZIENDE: DALL’ASSICURAZIONE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DELLA CONTARP
Figura 1: Relazioni tra gli elementi dell’azione organizzativa, in termini di competenze e funzioni