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Gli accordi per la formazione e la promozione della cultura della legalità Il protocollo con il MIUR, la DNA e l’ANM: la Carta d’intenti

Nel documento Relazione annuale 2014 (pagine 62-66)

I rapporti istituzionali

2.2 I protocolli di intesa

2.2.2 Gli accordi per la formazione e la promozione della cultura della legalità Il protocollo con il MIUR, la DNA e l’ANM: la Carta d’intenti

Un primo esempio di collaborazione in tale ambito è rappresentato dalla Carta d’intenti sottoscritta in data 5 febbraio 2015 da ANAC, MIUR, DNA, ANM e denominata “Educare alla legalità e alla deterrenza, al controllo e al contrasto dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata”. La scelta di dare risalto a tale iniziativa, tra le numerose forme di collaborazione inter-istituzionale stabilite dall’ANAC nel corso del 2014, risiede nel fatto che rappresenta, in modo emblematico, una delle dimensioni più importanti del ridisegno della mission istituzionale dell’Autorità. La constatazione della natura “sistemica” del fenomeno della corruzione, articolato - a differenza delle organizzazioni criminali “tradizionali”, che hanno una struttura gerarchica -, in network destrutturati, reti di relazioni tra imprenditori, funzionari pubblici, professionisti e politica, richiede che le strategie di contrasto non siano individuate solo nell’intervento repressivo o in misure legislative, ma postula un vero e proprio cambiamento culturale, che renda la legalità - attraverso azioni di sensibilizzazione quali la formazione e, segnatamente, l’educazione delle nuove generazioni -, l’oggetto di un nuovo patto sociale.

Nel disegno delle istituzioni proponenti, la Carta d’intenti vuole offrire alle scuole un idoneo quadro di riferimento all’interno del quale predisporre un’offerta formativa capace di valorizzare l’educazione alla convivenza civile, alla legalità e all’attuazione delle garanzie che la Costituzione della Repubblica Italiana prevede allo scopo di assicurare il pieno sviluppo della persona umana e i diritti di cittadinanza. Tale obiettivo si sostanzia nella promozione di un programma pluriennale di attività, realizzabili nell’ambito dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” (introdotto in tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 (Conversione in

legge, con modificazioni, del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università) e previsto dal Piano di educazione alla legalità del MIUR,

realizzato in collaborazione con le associazioni impegnate sui temi della legalità e della cittadinanza attiva), con particolare riferimento a percorsi di educazione alla legalità e alla deterrenza, al controllo e al contrasto dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata. L’aspetto di maggiore interesse nell’accordo sottoscritto è costituito proprio dalla volontà di identificare una piattaforma per integrare iniziative promosse autonomamente in passato da ciascuna istituzione proponente, attraverso l’organizzazione congiunta di

seminari, convegni e attività di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, che possano costituire un’occasione di confronto tra i giovani, le scuole, le famiglie e le istituzioni.

I protocolli con la SNA e con la SSM

Un altro importante accordo teso alla formazione sulla materia della prevenzione della corruzione è quello stipulato con la SNA nel mese di settembre 2014, dal momento che si inserisce nel quadro giuridico di cooperazione per la formazione comune della PA sui temi citati. Obiettivi della cooperazione alla base dell’accordo sono la formazione iniziale e permanente, tanto di livello generale quanto di livello specifico, lo sviluppo e il coordinamento dei programmi di ricerca in materia di anticorruzione per favorire la crescita delle competenze delle PA e dei relativi dipendenti.

Con le medesime finalità, nel mese di ottobre 2014, l’Autorità ha stipulato un accordo anche con la SSM per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca e studio inerenti il contrasto alla corruzione nelle PA, di cui si parlerà anche nel capitolo 12.

Gli accordi e le interazioni con associazioni della società civile

Le interazioni dell’Autorità nel campo della promozione della cultura della legalità non si limitano alla definizione di accordi con soggetti pubblici ma estendono il loro raggio di azione alle associazioni private, e più in generale, si aprono a soggetti riconosciuti nella società civile e da anni impegnati nella lotta alla criminalità e nella difesa dei valori della legalità e della trasparenza. Ci si riferisce, in particolare, al protocollo con l’Associazione “Libera-Associazioni, nomi, numeri contro le mafie”. L’intesa raggiunta con Libera, in via di formalizzazione, è finalizzata a stabilire un rapporto di collaborazione sia per promuovere la sensibilizzazione della società civile sui temi della legalità e dell’etica pubblica sia per diffondere le informazioni circa il corretto utilizzo degli strumenti messi a disposizione dei cittadini per segnalare condotte illecite. Tra gli ambiti di collaborazione più rilevanti si segnalano la promozione presso enti pubblici ed amministrazioni locali dell’applicazione della normativa in materia di trasparenza e prevenzione dei fenomeni corruttivi e la diffusione di una cultura corretta attorno sul nuovo istituto del c.d. “whistleblowing”. Tra le iniziative in programma è ricompresa la possibilità di istituire la giornata contro la corruzione, da tenersi con cadenza annuale.

Transparency International

Nell’ambito delle relazioni instaurate con attori non governativi si segnala, in ultimo, quella con TI, l’organizzazione internazionale che si occupa della prevenzione della corruzione. Nel mese di dicembre 2014, nell’ambito della presentazione del Corruption

Perceptions Index (IPC dall’acronimo italiano) e del servizio ALAC (Advocacy and Legal Advice Centre) - Allerta Anticorruzione di TI Italia, grazie al quale qualsiasi cittadino può segnalare

fatti di corruzione, mantenendo l’assoluto anonimato, l’Autorità ha partecipato alla tavola rotonda con TI-Italia, Corte dei Conti e Procura di Milano, sulle procedure di gestione e soprattutto di trasmissione delle segnalazioni da parte della stessa TI-Italia alle autorità. L’ANAC ha collaborato al progetto internazionale “Engaging the EU Presidency” ospitando presso la propria sede, il 16 marzo 2015, l’evento in cui TI-Italia ha presentato la valutazione finale della presidenza italiana dell’Unione Europea (UE) in merito alla trasparenza e all’impegno anti-corruzione e, in ultimo, ha preso parte alla giornata di “Formazione dei formatori qualificati” di TI-Italia, tenutasi a Roma il 9 e 10 aprile 2015, illustrando la prospettiva dell’Autorità in ambito di etica pubblica, integrità e prevenzione della corruzione, al fine di diffondere i valori comuni di ANAC e TI-Italia nella PA.

Capitolo 3

Nel documento Relazione annuale 2014 (pagine 62-66)