stampe laDissertazione sugli usi dei
Padovani
ai tempili
mezzo
nei loro matrimoni, opera dell’abateGennari
;
|3,
aggiungendovi
noto e prefazione, un’altra Dissertazio-ne sui ss. Felice e Fortunato martiri.Compilò
l’ indice dell’opera del Fidasi.Memorie
storiche sui Veneti primie secondi. Di lui propriamente si nota la storia precisa del viaggio e prigionia di Pio VII,
una
accorta prefazio-ne ad un’opera dinumismatica
e iscrizioni latine delMe-nizzi.
Ma
ciò per cui vien ricordata la sua studiosa e la-boriosa vita è la scoperta dell’ antica cronaca dell’Ano-mimo
Altinate, già fatta di publico diritto nell’ Archiviostorico italiano.
Coletti Gianjacopo (1734-1827).
Uno
deitantiColet-ti celebri. Dotto solennissimo grecista, latinista publicò
io
— 74 —
una
Dissertazione sugli antichiPedagoghi
ed alti lavori di peso, continuandonientemeno
che l’opera de padre Feriali Illiricmi sacrum.Con
questi studi delquali solo i titoli spaventerebbero i nostri giovani, Fa ’ bate Coletti invecchiò fresco e vivace in modo, che d
|
ottantasette anni recitava e publicava
un
elogio, det-tato, dice il Dandolo, col fuoco d’una
vigorosaimma
ivi
ossia l’elogio di 11
Monsignor
BartolomeoZender
(1736-1821) il qua-le, discese dal pulpito pernon
salire in superbia, tantcP piacevano le sue prediche,stampò
quindi molti libret-Pti di orazioni, a cui facea metter analoghi bei santini :P
il tutto con quello spirito d’ordine, di umiltà, di carità!'
che
può
supporsi in taluomo.
iifZendrini
Angelo
(1763-1849) bibliografo,matema-tico, insigne sotto più riguardi. Rivendicò al suo an-|; tenato
Bernardino
Zendrini la gloria d’aver inventate!le dighe,
nominate
i murazzi.Di
luiscrisse il Venanzio,]cheriassunse in
un
felice e significante periodolagloria d’una
vita d’oltre ottantasei anni : ornata di scienze e\di bei costumi,
come prima
avea detto : cieco, ancor giovane, invigorì nella notte dei sensi la luce deir in-telletto.Cimarrosto Sante (1777-1847). Scrisse il
catechi-smo
universale, stampato in100
volumi dal Curti nel-la Biografia Universale, ed altre cose diminor
entità,ma
forsemeno
affrettate e più corrette, a quanto assi-curano i suoi biografi.Erich Capretta
Gaudenzio
(1730-1806). Sostenne con onore ilnome
veneziano aParma.
Frate, professo-re a quella università presentò aGustavo IV
di Sve-zia che la visitavauna
narrazione :Gvstavus IV
Sua-— 75 —
iae Rex, regia potestads restitutor
; ossia 1 particolari ella rivoluzione, operata dal re a favore disè stesso
: delle prerogative della corona, cui la Dieta turbulen-a voleva sopraffare.
Certamente
questa narrazione scrit-a nel senso più codino che si possa ideare, ame
ilei tutto ignota,
come
allamaggior
parte de1 mieilet-;ori, deve essere andata a genio del monarca, perchè
il bel dono di quel
volume
rilegato dal famoso Bodoni, voleva rimunerare regalmente:ma
ilfratenon
accettò, dlegando la severità della regola da lui professata.La
•epublica in particolar
modo
contenta dei suoi sudditi, ricini o lontani che simostravano
alteri conmonarchi
estranei, lo fé’ abate mitrato, e gli assegnò
una
pensio-ne annua. Morì parroco di s. Sofia.In
mezzo
a tutti questi monsignori si trova nella mia rassegnaun uomo
che, se fosse vivo,non
soquan-to ci starebbe contento: egli l’avventuriere galante, egli
il bizzarro
uomo
singolarissimo « per talentinon
comu-ai, per grazie, per vivacità d’affetti, per
un
donneare pro-tervo, per colpe gravissime, anzi per iscandali, per ec-cessi, per traversie evantaggi
al giuoco, per iscienza cabalistica, per temerarieimprudenze
e ribalderie, perSfollìe e sfacciataggini continuate». Tutto questo e di più lo riferisce il suo apologista Mutinelli.
E
se lori-badisce il Dandolo io
non
dirò .... solo voglio scusarmi senon
ho letto lesMémoires
de Jacques Casanova de Seingalt écritspar
luimème
: perchèquantunque
fosse agevolissimo procurarmele, penso che le sianocome
tutte le
memorie
dei giovani d’ingegno
sbrigliato, leoni, Alcibiadi, che corsero vita d’ avventure, e che tal-volta raccontarono orroriimmaginari
per far parlare disè.-- 76 —
Perchè,le scrivesse in francese
non
capisco ; e nès w sunoha
mai capito perchè al suonome
aggiungesse, d1
volontà propria,ilpredicatodinobiltàed
un nome
tedesco Curioso è leggere nella vita diCasanova
dall;raccolta del cav. Tipaldo
un
aneddoto furbesco, anzi doi loso di quel celebre avventuriere.Come
in Parigi uni ; vecchia presadilui e’ persuase d’aver ilsegreto di ridai lagioventù,conducendoleuna
ballerinaadarteinvecchia!ta, e che per via di sortilegi, da
un momento
all’ altro1 rcome
nellaFée aux
roses, ringiovanì.La innamorata
al vedere quel prodigio si fanatizza.'1;mostra al
mago
le sue ricchezze, gliele promette se ope-1 1 ra sopra di lei tale prodigio. Egli F assonna con un1 narcotico potente, poi scappa, facendo, da onesto ladro,metà
colla complice ballerina.La
credulasposaal destarsi, si trovònon
rifiorita a gioventù,ma
del tutto alverde.Del resto
Casanova
scrisseanche
in italianouna
confutazione della storia delGoverno
di Venezia di A-melot de la Houssaye, e tradusse in ottavarima
FIliade d’Omero.Segno
che conservavaamore
alla sua patria ed agli studi dell’antichità,non
del tuttoadunque
corrotto dall’ ignavia e dal vizio.Morì
a78
anni, nel 1803, fuori d’ Italia.Cobalto
Antonio
(
1765-1820
)
caldo cuore di pa-triota, fredda
mente
dimatematico
;amico
diLagran-gia, Elettore del Colleggio dei dotti,
membro
onorario dell’Istituto reale di scienze, lettere ed arti.Uno
deiXL
della Società italiana di
Modena.
Corniani degli Algarotti
(
1768-1845
) d’ illustre fa-miglia, naturalista antiquario scrisse
La
Metallurgia,poema non
finito,ma
in cuinon
potevanon
riuscire,Jerchè in esso
venivano
in certomodo
ariflettersi le sue uè nobili inclinazioni, la scienza e le lettere.Gallicioli G. B. (1733-1806). Prete della chiesa par-Dchiale di s. Cassiano : talmente dotto che
usava
fami-liarmente o dirò più giusto poteva parlarecome
ildia-! ìtto le lingue greca, ebraica, caldaica, siriaca. Per ìm-ìaginarsi cosa sapeva basta leggere i titoli delle sue
1; pere.
Insomma un
altissimo e raro modello del clero eneto per dottrina, per modestia e bontà.De
Martiis abate Antonio(
1772-1850
)
eruditissi-imo
nelle lingue antiche, istitutore, socio della vecchia accademia dei Filareti, e del succedutoleAteneo
vene-iano: poeta, prosatore col Dalmistro fu autore d’un
:anto del