nobio romano.
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Rinaldis co.
Girolamo morto
nel1803
più che ses-santenne, autore delSaggio
storico dellapittura friulana* !Un
altro AsquiniGirolamo
(1762-1836) antiquarioUn
Comparetti abate Pietro(1759-1835)
lettera-to, legale,
compose
studj sulla selvicoltura e sui fide-comissi.Canciani Paolo
(
1725-1810
) scrittore e forte in-'
gegno.
Politi
Giovanni
(
1738-1815)
latinista, j uriapru-dente, ecclesiastico.Breve
salto ci sarà dalle balze del Friuli portare inostri passi all
1
alpestre Belluno, patria a
Demin,
a Pao-:letti e ad Ippolito Caffi, pittore, poeta, strenuo
campione
1dell’arte e della patria,
morto
a Lissa nel1866
col pen-nello inmano
e l’Italia in core.Non una lunga
filza dinomi
ci dà questa terra,ma
grandi :0 non
basterebbe forseTomaso
Catullo ? . illu-stratore di quelle sue Alpi, sconosciute a tutta Italiaco-me
a semedesime,
e delle viscere delle quali egli,insi-gne
geologo, rilevò preziosi veri?. .Pittori valenti, scienziati veterani
annovera
Bellu-no : di questi ultimi èun
generale Fantuzzi commilitonedi
Cociusko
che nel1795
scrisseuna memoria
storica.Il conte FiorioMiari lasciòbella
fama come
archeo-logo, numismatico, studiatore di cose patrie.Così
un
dottore bellunese è quel Segato (1792-1836) che trovò ilmodo
di perpetuare lapidificando i corpi animali dopo morti.Pur
troppo morìprima
che la sua— 55 —
)riginalissima invenzione fosse sicura e atta a
diffonder-si;
ma
ciònon
togdie che da quel remoto cantucciodel-’ltalia
non
sia venutoun
ingegno, che applicò il suoicume
nella ricerca di cosa, eh’ iomi
sappia, danessuno
tentata, e
eh
1eglicominciava
a svelare dai più remoti segreti di natura, almondo.
Adattatissimo a questo
primo
periodo di classici3 quel conte bellunese
Urbano Pagani
Cesa, nato il1757,
morto
nel1835
che feceun
poemetto IIterremoto liMessina
, famoso pel suoprimo
verso :«Alessandri, Pompei, Cesari, Achilli. ..
Come
proseguisseavendo
preso l1andare di questo trot-to, io
non
lo so.Pare
chenon
ostante il molto ingegno, e la molta cultura, chenon
cene
vuol poca a soste-nersi così alla seicentista,male
si reggesse, perchènon
trovo che 1’ elogio dei biografi corrisponda allemagni-ficenze di quell1impianto.
Colle Francesco (1744-1815) erudito valente.
Dogiioni Lucio (1730-1803) istoriografo, letterato, illustrò la sua patria.
BellatiabateGioachino nel
1803
pubblicòun
sag-gio metafisicoriguardante
la religione.Il conte Francesco
Mengotti
(1749-1830) è
un
di queinomi
in cui si riassume la gloria d1una
provincia.Già
fin dal 1782, si levò in bellafama
colla sua dissertazione intitolata il Colbertismo, premiata dalla So-cietàeconomica
di Firenze.L
1 altra dissertazione:Bel
Commercio
deiRomani
dalla 'prima guerrapunica
a Co-stantino, ottennepùrc ilpremio dell1Accademia
di Pari-gi, quantunque, in onta alprogramma,
fosse scritto in italiano enon
in latino o in francese.Bisogna
dire che— 56 —
la trovassero splendida. ..
Per
quel die posso giudicar ne io di volo,mi
pareun
lavoro( potrei dire col
Men-gotti
un
travaglio, tanto è infrancesato, che adoperi persia la parola azzardo)
un
lavoro a effetto. Ciha
ls disinvoltura che solletica,un
certo brio nell1 andatura, estesa erudizione,ma
si ripete spesso, e quella notizia che 1romani
eran soldati enon
mercanti, la è detta ridetta, fin troppo.Il capolavoro, dice il Dandolo, del conte
Mengotti
è la sua idraulica fisica sperimentale emi
piace colldmia
guida notarecome
dianzi ci avessemesso un
mode-1
sto titolo: Saggiosulleacque correnti.
Non
potendonem-men
persogno
giudicare lavori così seri e così scien-tifici, io devo limitarmianarrarele grandezze dell'uomo, e notareuna
volta di più che la vera e schietta mode-) stia, lanon
pretensione e la lucidità sono essenzialemente
le qualità dei grandi.L
1 opera corrisponde ai suoi titoli per l 1alto
argo-mento
e per la semplicitàcon cui è trattato.Di
Mauro
Cappellaio chefu poi papa e morì piùelidiottantennenel
memorabile
1846, dirò che pubblicava ittrionfo della
Fede
nel1765
con che stile, con quali idee è facile immaginarlo.Ma
di lui trovouna
nota curiosa, che in certomodo
gli toglieun
po’ lafama
dimagno
retrogrado, rimastagli nell
1opinione pubblica, o
almeno
la scusa coi
tempi
in cui visse la suaprima
gioventù.La
nota laconicamente dice «permise Galileo...»Di
Pos Valerio(1740-1822), poeta, contadino, scris-seGiovanni Veludo una
vita nella raccolta di Tipaldo.In essa v1
ha un
bel sonetto dello stesso Valerio,m
cui si dipinge e io lo trascrivo, perchè dice tutto di lui.57
Traente al fosco è il color del mio volto,
Ed è l’aspetto mio truce e severo, Gli occhi internati nella fronte molto,
Il sopracciglio ruvido ed austero.
Ampie le vene e gonfie, e poco sciolte, Il polso e il corpo magro tutto intero, Ispida barba, negro crine involto.
Passo lento e distratto dal pensiero.
Poche ho parole, e aspre queste e dure;
Indole niente affatto mansueta, Nell’ira eccedo tutte le misure.
Sostengo le mie idee come un atleta,
Sono ognora bersaglio alle sventure
E deh! piangete amici!... e son poeta.
Non
moltinomi
raccolgo dalla illustrazione di Pa-dova, nella qualeuno
solo ecclissa ogni altro, Melchiorre Cesarotti.Un Camposampiero
bibliotecario della Università, raccoglitore di classici e di novellieri, correttore della Teseide di Boccaccio.Un
Bella-Bella(1730-1822)
professore di fisica a 'Lisbona ed a Coimbra, il quale in portoghese scrissesulla coltivazione dell
1
olivo.
Un
Antonio Ricci Zanoni geografo(1730-1814)
produsse eccellentiMappe.
Un Bozza
autore d1un
panegirico del conte Bacucco (parodia del falso genere).Nel 1808
ancora viveva.Di
Giovanni
De-Lazzara, cavaliere riputatissimo, vuoisi ricordato ilnome, quantunque
nulla scrisse nella ottuagenaria età,morto
il 1820.Ma
lagran
dottrina di Scese patrie gli dà posto fra gli illustri padovani.Un Bondi
Dall1 Orologio vescovo, naturalista. Si sa che l1 appellativo daffl orologio viene a questafami-8
— 58 —
glia per aver
uu
Dondi, nel 1330, scoperto quellamac dimetta
gentile, ed il suo prezioso impiego.Un
altroDondi
vescovomarchese
Fr. Scipion1 (1756-1816). Più che per lesue dissertazioni sopraristo ria ecclesiastica diPadova
e la serie cronologico-storic' dei canoni diquella chiesa,si distinse per carattere viril e sacerdotale aitempi
napoleonici.Alberto ab. Fortis, naturalista insigne (1741-1803 collaboratore al giornale della
Camminer-Turra.
IlDeni na
lo tiene fra i primi naturalistinon
già d’Italia, m:d’Europa.
Pastrovich
Giovanni
(1775-1835) poeta grazioso: iilui
abbiamo un
altro Melli,non
vernacolo,ma
italia' '
I]
no: se ne riportano alcune strofettc nelle quali, vólto al l’aura, le dice di lasciar 1’ erba ed i fiori per dori, esono
veramente
amabili.Bortoloni Caterina
(1783-1823).
Di questa poe-tessaha
scrittouna
brevenotizia biografica, eh’ èin-sieme