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Analisi del campione

3.2 I risultati della ricerca

3.2.1 I percorsi scolastici

3.2.1.1 Analisi del campione

Anche nell'ambito della mia ricerca viene confermato il fatto che i migranti cinesi presenti in Italia abbiano un livello culturale medio-basso, seppure con alcune eccezioni: su venti genitori, solo una madre ha conseguito una laurea in Cina, un'altra è giunta fino agli studi universitari senza tuttavia concluderli, mentre cinque genitori hanno concluso gli studi superiori.

Tabella n. 2 Livello scolastico e occupazionale dei genitori dei giovani intervistati

Per quanto riguarda le professioni dei genitori, è necessario far riferimento alla provincia cinese di arrivo: coloro che provengono dal Zhejiang, in particolare da Wenzhou e Qingtian, sono giunti in Italia nel corso degli anni Novanta e attualmente svolgono attività in proprio soprattutto nell'ambito della ristorazione e del commercio. I genitori di uno dei ragazzi nati in Italia sono immigrati sul nostro territorio nel lontano 1979 e hanno svolto per buona parte della loro vita lavorativa la professione di ristoratori, mentre attualmente ricevono una pensione dallo stato italiano.

I migranti provenienti dalla provincia del Fujian, nella maggior parte dei casi, sono giunti in Italia tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi anni Duemila. All'interno del campione analizzato, nella stragrande maggioranza dei casi questi migranti lavorano come operai all'interno di ditte 21 Antonella CECCAGNO, op. cit., p. 177.

Nome Titolo di studio del padre Lavoro del padre Titolo di studio della madre Lavoro della madre Provenienza Anno di arrivo Luca Licenza media Commerciante (prima ristoratore) Diploma di ragioniera, iscrizione all'università di economia Cameriera ai piani Taiwan PM 1983 Cino Maturità Ristoratore Maturità Ristoratrice Zhejiang P 1990, M 1993 Federica Licenza media Operaio in una ditta canadese in Italia Licenza elementare Disoccupata (in Cina) Fujian P 2003, M 2006 Alessandro Licenza media Pensionato (prima ristoratore) Licenza media Pensionata (prima ristoratrice) Zhejiang P 1979, M 1982

Marco Maturità Ristoratore Laurea in lettere Ristoratrice Zhejiang PM 1985 Céline Licenza media Operaio in una ditta di connazionali Maturità Operaia in una ditta italiana Zhejiang M 1997, P 1999 Xiao Xiao Maturità Disoccupato (prima lavoratore autonomo e ristoratore) Licenza media Barista nell'attività di famiglia Zhejiang M 1996, P 1997 Jie Licenza media Disoccupato (in Cina) Licenza media Operaia in una ditta italiana Fujian M 1991, P 1993 Liping Seconda elementare Operaio in una ditta italiana Seconda elementare Operaia in una ditta italiana Fujian P 1996, M 2003 Maurizio Seconda elementare Operaio specializzato in una ditta italiana Seconda elementare Casalinga Fujian PM 1998

italiane, mentre due di loro hanno deciso di tornare in Cina per cercare lavoro, data la difficoltà ad inserirsi nel mercato italiano.

La differenza tra i flussi migratori provenienti dal Zhejiang e dal Fujian appare netta: come già riportato in precedenza, buona parte dei migranti del Zhejiang sono giunti in Italia negli anni Ottanta e Novanta, mentre quelli del Fujian sono emigrati in un periodo successivo. Anche il periodo di permanenza gioca un ruolo importante sulla professione svolta, oltre certamente alle aspirazioni, alle capacità imprenditoriali e all'ampiezza della propria rete di conoscenze.

L'ipotesi implicita in questa discussione è che anche tra i cinesi il livello culturale della famiglia di origine e, in secondo ordine, lo status occupazionale dei genitori abbiano un impatto sul modo in cui i figli guardano al proprio futuro.

Tabella n. 3 Livello scolastico e occupazionale dei giovani intervistati

Otto dei giovani da me presi in esame hanno frequentato e concluso la scuola superiore, uno di loro sto frequentando la quarta superiore, mentre una ragazza ha abbandonato gli studi in seconda superiore. Tre di loro, inoltre, hanno concluso o stanno per concludere gli studi universitari. Uno di loro sta frequentando una scuola di specializzazione post-universitaria.

Nonostante alcuni genitori partissero da un livello particolarmente basso, i figli hanno comunque concluso gli studi. In riferimento a quei genitori giunti in Italia venti o addirittura trent'anni fa, certamente la loro professione ha presto raggiunto una stabilità e una redditività tale da permettere ai figli di continuare gli studi senza dover contemporaneamente prestare servizio presso l'attività di famiglia, fattore che incide in maniera rilevante sulla riuscita scolastica dei giovani migranti cinesi.22 Quei genitori che avevano raggiunto ottimi livelli formativi in Cina, inoltre, hanno avuto un

occhio di riguardo anche per la scelta della scuola del figlio: si può notare come Marco, i cui genitori hanno raggiunto un livello culturale molto alto, abbia deciso di iscriversi ad una scuola 22 Cfr. Antonella CECCAGNO, op. cit., pp. 99-146.

Nome Scuola superiore Università Professione Luca Liceo Scientifico Laurea Magistrale in Psicologia, Scuola di specializzazione Psicologo, educatore Cino Ragioneria Economia e commercio (titolo non conseguito) Gestore di una sala da poker Federica Due anni di ragioneria No Barista in un locale gestito da connazionali Alessandro Ragioneria Laurea Magistrale in Lingue e Culture dell'Asia Orientale (Cina) Impiegato in una multinazionale italiana

Marco Scuola internazionale Triennale di Ingegneria Studente universitario Céline Ragioneria Laureanda Magistrale in Lingue e Culture dell'Asia Orientale (Cina) Studentessa universitaria Xiao Xiao Ragioneria No Barista nell'attività di famiglia

Jie Ragioneria No Mediatrice linguistico-culturale Liping Istituto tecnico Ind. Chimico No Operaia in una ditta italiana Maurizio Istituo tecnico Ind. Chimico-biologico Quarto anno di scuola superiore Studente di scuola superiore

superiore internazionale in cui tutte le materie venivano affrontate in inglese. Lui stesso ha poi deciso di iscriversi ad un'università tedesca, che in seguito tuttavia ha lasciato per ripredere gli studi vicino a casa. I genitori, seppur non abbiano direttamente incentivato queste scelte perché preferivano che il figlio stesse loro vicino, hanno creato le condizioni culturali e materiali perché il figlio potesse ottenere le migliori qualifiche, imparando una lingua importantissima quale l'inglese. In un solo caso, invece, una delle ragazze intervistate ha abbandonato gli studi al secondo anno di ragioneria, spiegando che il suo livello di italiano era ancora troppo limitato e di essersi iscritta solo per seguire gli amici.

Un'altra questione che salta subito all'occhio guardando la tabella è la scelta della scuola superiore: ben sei ragazzi su dieci hanno frequentato la ragioneria, due hanno optato per un istituto ad indirizzo chimico o biologico mentre soltanto due hanno frequentato un liceo o una scuola similare. Un meccanismo perverso contribuisce a tenere lontani i ragazzi immigrati dai licei. Spesso sono i professori ad indicare agli studenti con cittadinanza straniera di frequentare un istituto professionale o tecnico, convinti che la limitata padronanza della lingua italiana non possa essere sufficiente per un liceo, senza tuttavia rendersi conto che la predominanza di lessico specialistico negli istituti tecnici e professionali può compromettere la riuscita scolastica di questi studenti. Anche i genitori tendono a convincere i figli a non frequentare un liceo, perché potrebbe comportare un impegno di lunga durata rispetto ad un diploma a loro parere più spendibile come quello di ragioniere o perito. Inoltre, ad influire sulla scelta della scuola superiore, spesso incide la presenza o meno di amici e connazionali nella potenziale scuola.23 Infine, sebbene possa sembrare un luogo comune, molti di

loro affermano di avere delle buone competenze nella matematica e in genere nelle materie scientifiche e di prediligere quindi scuole in cui queste materie siano portanti.