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Il campione della ricerca

3.1 La ricerca

3.1.3 Il campione della ricerca

Se i protagonisti delle ricerche presentate precedentemente appartengono principalmente alla fascia adolescenziale e quindi scolastica, il campione della ricerca da me svolta è compreso nella fascia d'età che va dai 20 ai 29 anni e si tratta quindi di persone che potremmo definire giovani adulti. Il

target da me prescelto include quei giovani con entrambi i genitori cinesi, nati in Italia o qui giunti

durante il periodo scolastico. Tutti loro hanno frequentato almeno due anni di scuola superiore. Studiare esclusivamente la popolazione studentesca implica dei limiti concettuali: significa operare una selezione in positivo perché sono prese in esame unicamente le storie di vita di una parte di universo che gode di una condizioni privilegiata. Coloro che hanno la possibilità di continuare gli studi oltre la scuola dell’obbligo sono, infatti, una minoranza; chi arriva fino a questo punto, nonostante le notevoli difficoltà, ha beneficiato di una "via" preferenziale costituita dal supporto economico e morale della famiglia o da altri tipi di fattori che hanno agevolato il percorso formativo preservandolo dal fenomeno dell’abbandono scolastico. Sono esclusi da questa ricerca i giovani cinesi che arrivano in Italia da soli per essere inseriti nel mondo del lavoro e i giovani di seconda generazione che si ricongiungono ai propri genitori quando hanno già superato l'età della scuola dell'obbligo. Per questi giovani il destino è comune: non avendo modo di imparare la lingua italiana in maniera adeguata, entreranno direttamente nelle maglie dell'economia etnica. Questi giovani non sono visibili in quanto giovani perché non si possono distinguere rispetto al mondo degli adulti che lavorano all'interno dei circuiti etnici.

Antonella Ceccagno sottolinea che «molto divide i due gruppi e in primis le potenzialità: i giovani che crescono a frequentano la scuola in Italia in potenza possono completare la carriera scolastica in questo paese e quindi portare a termine in maniera più o meno compiuta un processo di acculturazione nel paese di approdo; in potenza possono stabilire legami duraturi con coetanei italiani incontrati nel periodo in cui hanno frequentato la scuola; e in potenza possono acquisire una buona competenza in lingua italiana che potrà poi metterli in grado di cogliere opportunità nel paese di approdo al di fuori dell'economia etnica. Tutto questo sembra negato ai giovani che si inseriscono direttamente nel mondo del lavoro»2.

I ragazzi di seconda generazione nati in Italia (generazione 2.0) e attualmente residenti nel nostro territorio non sono molto numerosi. La presenza di ragazzi cinesi o di origine cinese cresce in maniera esponenziale tra le fila di coloro che sono giunti dopo i primi anni di vita e fino ai 17 anni. La volontà di rintracciare dei ragazzi appartenenti a questa fascia d'età fa riferimento alla convinzione che la consapevolezza circa la loro situazione sia per certi versi maggiore rispetto a chi appartiene alla fascia d'età adolescenziale. Inoltre, oltre alla possibilità di operare delle riflessioni profonde in merito a questi argomenti, gli intervistati mi hanno dato modo di raccogliere dei dati reali circa la loro vita attuale nell'ambito delle tematiche riguardanti la famiglia, il lavoro e la cittadinanza, quindi non basati su proiezioni future, come avviene nel caso di ricerche svolte sul

target adolescenziale, ma su esperienze concrete. Ai ragazzi, comunque, sono state sottoposte

alcune domande riguardanti le proprie esperienze scolastiche e le eventuali criticità affrontate in adolescenza, ovvero quel periodo cruciale per la formazione dell'identità. I ragazzi stranieri, in particolare, oltre alla necessità di far fronte ai problemi legati alla crescita fisica e mentale, devono anche gestire le problematiche che nascono dal fatto di trovarsi in un paese diverso da quello dei genitori o da quello di nascita, spesso avendo difficoltà linguistiche e di inserimento nel contesto di immigrazione.

Per quanto riguarda il territorio sul quale ho svolto questa piccola indagine, ho pensato di scegliere la regione Veneto, data la mia provenienza e le mie conoscenze sul territorio. I giovani intervistati sono stati da me rintracciati, in alcuni casi, grazie all'amicizia che mi lega ad alcuni di loro, e in altri casi invece grazie alle segnalazioni fornitemi da conoscenti e da operatori che lavorano all'interno del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia. Il limite del campione da me selezionato è il fatto che comprende giovani cinesi o di origine cinese che in qualche modo hanno contatti pressochè quotidiani con gli Italiani e con i servizi del territorio e va ad escludere quei giovani che 2 Antonella CECCAGNO, Giovani migranti cinesi. La seconda generazione a Prato, Milano, FrancoAngeli, 2004, p.

vivono in uno stato di isolamento totale rispetto al contesto di immigrazione.

Le interviste sono state condotte in italiano, lingua madre di alcuni degli intervistati, proprio perché è la lingua che costoro utilizzano in prevalenza. Inoltre, la capacità stessa di esprimersi nella lingua del paese di accoglienza è un indicatore del loro grado di inserimento nel territorio in cui vivono. Come si può notare dalla tabella sottostante, l'età compresa degli intervistati va dai 20 anni di chi è nato nel 1993 ai 29 anni di chi è nato nel 1984. Il sesso dei partecipanti è omogeneo: ci sono cinque ragazzi e cinque ragazze. Le provenienze variano tra chi è nato in Italia, i cui genitori tuttavia provengono, in due casi dal Zhejiang, in un caso dal Fujian e in un altro da Taiwan, e tra chi invece è nato nel Zhejiang o nel Fujian.

Tabella n.1 Il campione della ricerca

Seguendo la categorizzazione proposta da Rumbaut riferita all'età di arrivo dei migranti nel paese di immigrazione, quattro ragazzi, essendo nati in Italia, appartengono alla generazione 2.0. Tra i restanti, quattro di loro sono giunti in Italia in un periodo compreso tra i 6 e i 13 anni (generazione 1.5), mentre due di loro vi sono arrivati quando avevano già compiuto 13 anni (generazione 1,25). Tra i giovani nati in Italia, tre di loro sono cittadini italiani, mentre uno sta aspettando l'esito della sua richiesta di concessione della cittadinanza. Gli altri, ognuno per motivi diversi, conservano la cittadinanza cinese e risiedono in Italia con regolare permesso di soggiorno.

Alcuni ragazzi hanno richiesto che i loro nomi fossero modificati al fine di preservare la loro

privacy.