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3.2 I risultati della ricerca

3.2.7 La discriminazione

Nel percorso di ricerca identitaria dei giovani di origine straniera, eventuali discriminazioni o la mancanza del riconoscimento degli opportuni diritti sociali potrebbero spingere alcuni di questi ragazzi verso la chiusura etnica e a deviare per sempre la loro volontà di comprensione e di avvicinamento alla cultura del paese ospitante.

3.2.7.1 Analisi del campione

Tra i problemi più comuni incontrati dai giovani nati o arrivati in Italia nel corso dell'infanzia o dell'adolescenza, è emerso innanzitutto il non sempre facile inserimento sociale nella classe scolastica. Alcuni ragazzi dichiarano di aver subito derisioni e prese in giro al momento del primo inserimento per via dell'incapacità di esprimersi in italiano, tuttavia con il passare del tempo la situazione è evoluta in positivo. Un giovane spiega «Alle medie non era come adesso, all'inizio ero

più isolato. Con gli anni adesso sono molto più integrato, adesso sono Maurizio, non il cinese. Oggi è meglio di una volta anche con gli insegnanti.»51

Ben più grave è l'episodio di cui è stata vittima Liping «Nei primi due anni è successa una 49 Intervista n. 4 del 05.03.2013.

50 Intervista n. 10 del 22.03.2013. 51 Intervista n. 10 del 22.03.2013.

polemica, perché gli insegnanti mi trattavano benissimo, però c'erano dei ragazzi che odiavano i cinesi "come i teroni" e hanno fatto un disegno dell'immondizia con scritto "i cinesi puzzano" e l'hanno attaccato vicino alla lavagna.»52

Questo gravissimo atto discriminatorio in sede scolastica ha scatenato una forte polemica in tutto l'istituto.

Nonostante questi passaggi rivelino situazioni in cui la differenza rischia di essere un problema, tra i giovani ben inseriti la discriminazione non sembra essere una minaccia tale da scuotere i loro progetti di vita, soprattutto grazie alla possibilità di contare su di una cerchia amicale in grado di contrastare eventuali momenti di smarrimento. Se al contrario, questi giovani non possono contare su di una rete sociale di protezione, allora la percezione dei limiti generati dalla propria differenza sarà senza dubbio maggiore e potrebbe portare verso tendenze di chiusura culturale. Quando chiedo a Cino se è mai stato vittima di atti discriminatori, ne scaturisce una lunga discussione sulla discriminazione alla quale a suo parere i lavoratori cinesi sono sottoposti quotidianamente, soprattutto dalle autorità giudiziarie. Mi racconta di aver partecipato alle attività di Associna53 ma di essersene poi allontanato per una sorta di sentimento di disillusione e di

impossibilità di cambiare davvero le cose.

All'interno del dialogo, in particolare fa riferimento ad un fatto avvenuto nel Centro Ingrosso Cina54

di Padova, che ha portato alla sospensione delle attività di sessanta giorni per la mancanza dell’autorizzazione di prevenzione incendi.55 Cino ritiene che questa sanzione sia ingiusta perché

metterà in gravi difficoltà le famiglie che per circa due mesi non vedranno entrate nei loro conto correnti ma solo grandi spese. Inoltre dichiara che questa pesante sanzione sia una modalità per mettere i bastoni tra le ruote ai lavoratori cinesi, colpevoli in alcuni casi di vendere merce al dettaglio e senza l'emissione dello scontrino fiscale. Cino incalza dicendo che il problema dell'evasione è certamente presente tra i circuiti lavorativi cinesi e questo perché è il sistema del lavoro italiano che funziona in questo modo.

52 Intervista n. 9 del 21.03.2013.

53 Associna (意大利华裔协会) è la prima e principale associazione delle nuove generazioni italo-cinesi nati o cresciuti in Italia. Nata spontaneamente sul web nel 2005, essa è divenuta nel tempo un’associazione di respiro nazionale. Ad Associna vanno attribuiti l’apertura e la diffusione del dibattito sulle Seconde Generazioni di origine cinese fra le istituzioni, le organizzazioni italiane e le associazione cinesi. http://www.associna.com/it/.

54 Il Centro Ingrosso Cina è una cittadella commerciale per vendite all’ingrosso situata in Italia, nella zona industriale di Padova in Corso Stati Uniti. Il centro offre la possibilità di entrare in contatto con oltre 300 aziende commerciali cinesi che trattano un’ampia e completa gamma di prodotti all’ingrosso, in particolare delle seguenti tipologie: abbigliamento, borse, gioielleria, calzature, giocattoli, apparecchiature elettriche, elettrodomestici.

55 Cfr. http://www.striscialanotizia.mediaset.it/news/2013/02/08/news_7621.shtml,

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/01/02/news/il-centro-ingrosso-cina-una-cittadella-dell-illegalita- 1.6282929.

«Noi Cinesi lavoriamo alla pari dei commercianti italiani, anzi, forse di più. L'evasione in Italia

esiste, non è che non esista, i Cinesi fanno quello che fanno gli Italiani, niente di più. Perché noi Cinesi dobbiamo pagare più tasse degli Italiani? L'evasione in Italia è al 50%. Quindi i Cinesi si stanno adattando alle condizioni italiane...

Non è che facciamo niente di più strano, facciamo quello che fanno gli italiani. Ci dicono “siamo in Italia e dovete rispettare le nostre regole!”, intanto rispettatele voi le vostre leggi.»56

Il ragazzo con fervore sostiene che lo stato italiano sarebbe colpevole di attuare un trattamento discriminatorio nei confronti di quegli immigrati che lavorano con tutte le loro forze sul nostro territorio e che non si vedono riconosciuti pari diritti rispetto ai suoi cittadini. «Perché noi dobbiamo pagare le pensioni ai vostri anziani e i contributi previdenziali che noi

abbiamo pagato non li vedremo mai? Ce ne torniamo in Cina tra qualche anno. Paghiamo le tasse per i vostri vecchi, per le vostre auto blu, per i vostri politici? Noi paghiamo le vostre stesse tasse, poi abbiamo di meno, sicuramente.»57

Come Cino, anche Liping denuncia il fatto che i Cinesi troppo spesso costituiscano il capro espiatorio di quelle persone che li accusano di non pagare le tasse e di occupare i posti di lavoro che altrimenti sarebbero destinati agli autoctoni.

La discriminazione costituisce uno di quei fattori che può mettere seriamente a repentaglio un inserimento armonico all'interno della società italiana. Non a caso, i due giovani più colpiti da questi atti dichiarano un forte scontento nei confronti della società italiana e nelle loro interviste si rintraccia una tendenza ad un “ritorno alle origini” piuttosto che all'apertura verso l'universo italiano.