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Analisi delle singole configurazioni

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 150-158)

6.6. Analisi dei dati

6.6.1 Le configurazioni familiari

6.6.1.1 Analisi delle singole configurazioni

Attraverso le statistiche descrittive si è proceduto ad un’analisi più dettagliata delle diverse variabili suddivise per le quattro tipologie di configurazioni [(P-B)M; (M-B)P;

(M-P-B); (P-M)B] (in appendice sono riportati i valori delle variabili rilevate, indipendentemente dalle diverse configurazioni).

In primo luogo, per ciascuna configurazione sono state calcolate la Media e la Deviazione Standard per le seguenti categorie di ciascuna configurazione: numero di potenziali di cambiamento, durata della configurazione, sintonizzazione affettiva sia nei momenti di stabilità che nei potenziali di cambiamento, coordinazione nei potenziali di cambiamento (tab. 6.15.). In secondo luogo, si è proceduto ad un confronto tra gruppi dipendenti attraverso un’analisi non parametrica (Test di Friedman) per verificare eventuali differenze tra le configurazioni.

Tabella 6.12. descrizione delle configurazioni. (Media e deviazione standard) Configurazione

(P-B)M

Configurazione (M-B)P

Configurazione (P-M-B)

Configurazione (P-M)B

M DS M DS M DS M DS Sign.

Numero

Potenziali 6,82 5,47 6,63 5,79 0,68 1,41 2,77 1,85

χ2 = 23,59 p= 0,000 Durata

(minuti) 4:36 133,70 5:25 206,83 4:53 197,56 2:01 57,03 χ2 = 15,86 p= 0,001

Sintonizzazione

Affettiva stabilità 2,97 0,73 2,67 0,63 3,15 0,75 2,34 0,47 χ2 =11,35 p= 0,010 Coordinazione

p.d.c. 2,43 0,58 2,35 0,65 2,17 0,93 2,95 0,53 _

Sintonizzazione

Affettiva p.d.c. 2,68 0,55 2,65 0,61 2,57 0,47 2,49 0,44 _

Per quanto riguarda il numero di potenziali di cambiamento, le analisi descrittive mostrano che per ogni configurazione si ha un numero minimo di 0 potenziali di cambiamento, ad indicare la presenza di triadi che non ne effettuano, ad un massimo abbastanza variabile a seconda del tipo di configurazione considerata (20 potenziali di cambiamento nella configurazione (P-B)M, 27 nella configurazione (M-B)P con una media di 7 per entrambe; 5 potenziali di cambiamento per la configurazione (P-M-B), 7 potenziali di cambiamento per la configurazione (P-M)B, con una media rispettivamente di 1 e 3). Il confronto tra configurazioni ha evidenziato alcune

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significatività [χ2 =23,59; df = 3; p = 0,000]. In particolare dalle analisi è emerso che la configurazione caratterizzata dal numero medio di potenziali più elevato è (P-B)M (M = 6,82), mentre quella con il numero di potenziali inferiore è (P-M-B) (M = 0,68). Dai risultati emerge, inoltre, come anche la configurazione (M-B)P abbia un numero di potenziali di cambiamento alto e molto simile a quella (P-B)M (M = 6,63), mentre la configurazione (P-M)B si colloca in una posizione intermedia (M = 2,77).

Anche facendo riferimento alla durata emergono diverse significatività tra le configurazioni [χ2 = 15,86; df = 3; p = 0,001], in particolare la durata maggiore caratterizza la configurazione (M-B)P (M = 5:25) mentre quella risultata mediamente più breve è (P-M)B (M = 2:01). Sia la configurazione (P-B)M che quella (P-M-B) hanno una durata simile (M = 4:36; M = 4:53) che si colloca vicino alla configurazione con durata più elevata.

Per quanto riguarda la sintonizzazione affettiva media relativa ai momenti di stabilità, il confronto statistico tra le diverse configurazioni risulta essere significativo [χ2 =11,35;

df = 3; p = 0,010]. In modo particolare emerge che la configurazione caratterizzata da sintonizzazione affettiva maggiore nei momenti di stabilità è (P-M-B) che si colloca sul livello “buono” (M = 3,15), mentre quella con il valore minore è quella (P-M)B che risulta “scarsa” (M = 2,34). Le altre due configurazioni, quelle con il genitore periferico, si collocano in una posizione intermedia, con la configurazione (P-B)M con un grado medio di sintonizzazione affettiva leggermente più alto (M =2,97) e tendente a “buono”, rispetto alla configurazione (M-B)P (M = 2,67) che risulta tra “scarso” e “buono”.

Infine, non emergono differenze significative tra la coordinazione e la sintonizzazione affettiva media dei potenziali di cambiamento in relazione alla tipologia di configurazione. Come emerge dai risultati i valori sono molto simili tra loro in tutte le configurazioni ed evidenziano un range di punteggi che si colloca tra “scarso” e

“buono”.

In secondo luogo, è stata realizzata un’analisi, attraverso le statistiche descrittive, sui chi tra padre, madre, bambino mette in atto potenziali di cambiamento in ciascuna configurazione (tab. 6.16.).

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Tabella 6.13 Chi mette in atto potenziali di cambiamento (Frequenza e Percentuale)

Dai risultati emerge che il diverso ruolo previsto per ogni membro nelle configurazioni sembra essere in relazione con il numero di potenziali di cambiamento effettuati. In particolare, il membro con ruolo periferico tende a mettere in atto un numero significativamente maggiore di potenziali di cambiamento rispetto agli altri.

Nello specifico, da un confronto tra gruppi dipendenti attraverso un’analisi non parametrica (Test di Friedman), nella quale sono stati confrontati per ogni configurazione il numero di potenziali di cambiamento di padre, madre e bambino, emergono diverse significatività. Nella configurazione (P-B)M il numero di potenziali di cambiamento di quest’ultima è significativamente maggiore rispetto a quelli di padre e bambino [χ2 =35,23; df = 3; p = 0,000]. Allo stesso modo, nella configurazione (M-B)P il numero di potenziali di cambiamento del padre è significativamente maggiore rispetto a quelli di madre e bambino [χ2 =48,86; df = 3; p = 0,000]. Ancora, nella configurazione (P-M)B il numero di potenziali di cambiamento del bambino è significativamente maggiore rispetto a quelli di madre e padre [χ2 = 21,85; df = 3; p = 0,000]. Per quanto riguarda, infine, la configurazione (P-M-B) non emergono differenze significative rispetto al numero di potenziali di cambiamento messi in atto dai tre membri.

Da un’analisi più approfondita delle singole configurazioni emerge che nelle prime due configurazioni sia il numero di potenziali del membro periferico, ovvero padre e madre, che le relative percentuali sono abbastanza simili (rispettivamente 166=74% e

Configurazione (P-B)M

Configurazione (M-B)P

Configurazione (P-M-B)

Configurazione (P-M)B

F % F % F % F %

Padre 12 6% 183 86% 10 59% 9 14%

Madre 166 74% 13 6% 3 18% 6 9%

Bambino 45 20% 16 8% 4 23% 43 71%

Padre e Madre

insieme 0 - 0 - 0 - 4 6%

TOTALI 223 100% 212 100% 17 100% 62 100%

Significatività χ2 =

35,23 p=

0,000 χ2 =

48,86 p=

0,000 ___ ___ χ2 =

21,85 p=

0,000

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183=86%), così come la frequenza dei potenziali di cambiamento che riguardano madre e padre quando assumono reciprocamente un ruolo attivo (rispettivamente 13=6% e 12=6%). Per quanto riguarda il numero di potenziali di cambiamento messi in atto dal bambino in queste prime due configurazioni emerge, invece, una differenza. In particolare i bambini tendono a mettere in atto un numero di potenziali di cambiamento maggiori nella configurazione in cui interagiscono con il padre (45=20%) rispetto a quando giocano con la madre (16=8%).

La configurazione (P-M-B) si caratterizza per un basso numero di potenziali di cambiamento rispetto alle altre configurazioni. In particolare, in questa situazione risultano i padri i membri che ne mettono in atto in misura maggiore (59%) rispetto alle madri (18%) e ai bambini (23%).

Infine, anche la configurazione (P-M)B si caratterizza per un numero totale inferiore di potenziali di cambiamento rispetto alle prime due configurazioni. Nello specifico, il numero di potenziali di cambiamento di padre e madre è abbastanza simile. Inoltre, questa configurazione è l’unica in cui sono presenti potenziali di cambiamento che riguardano contemporaneamente sia la madre che il padre, seppur la frequenza sia molto bassa (4=6%).

È stata inoltre realizzata un’analisi sui tipi di segnali dei vari potenziali di cambiamento in ciascuna configurazione (tab. 6.17.).

Tabella 6.14. Tipo di potenziali di cambiamento per ciascuna configurazione. (Frequenza e percentuale)

Configurazione (P-B)M

Configurazione (M-B)P

Configurazione (P-M-B)

Configurazione (P-M)B

F % F % F % F % Sign.

Partecipazione 0 - 0 - 0 - 0 - /

Organizzazione 182 82% 164 77% 5 29% 45 73% χ2 = 20,76

p= 0,000

Attenzione

focale 28 12% 28 13% 10 59% 1 1% __

Organizzazione/

Attenzione

focale 13 6% 20 10% 2 12% 16 26% __

Partecipazione/

Organizzazione/

Attenzione focale

0 - 0 - 0 - 0 - /

TOTALI 223 100% 212 100% 17 100% 62 100%

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Dai risultati emerge che nessuna famiglia del campione ha realizzato potenziali di Partecipazione e potenziali di cambiamento che comprendano il mancato rispetto di tutte e tre le categorie di analisi dell’interazione (Partecipazione-Organizzazione-Attenzione focale).

Per quanto riguarda le altre tipologie, gli indici sono state confrontate nelle diverse configurazioni, attraverso un’analisi non parametrica per gruppi dipendenti (Test di Friedman). Nei potenziali di Organizzazione emerge una differenza significativa tra le differenti configurazioni [χ2 =20,76; df = 3; p = 0,000]. Nello specifico, tale tipologia di potenziale di cambiamento che prevede il mancato rispetto del proprio ruolo, risulta maggiore nelle configurazioni che prevedono un membro periferico (quali (P-B)M, (M-B)P, (P-M)B) rispetto alla configurazione (P-M-B).

Nei potenziali di Attenzione Focale, che prevedono l’assenza di attenzione all’attività di gioco da parte di un membro, non emergono differenze significative rispetto alla loro frequenza media di comparsa nelle differenti configurazioni.

Infine, nei potenziali combinati di Organizzazione e Attenzione Focale, che prevedono sia il mancato rispetto del proprio ruolo sia l’assenza di attenzione da parte di un membro, non si riscontrano differenze significative rispetto alla loro frequenza media di comparsa nelle differenti configurazioni.

Da un’analisi descrittiva degli indici rilevati per ogni configurazione, emerge che, per quanto riguarda le tre configurazioni che prevedono la presenza di un membro periferico, il tipo di potenziale di cambiamento maggiormente effettuato è quello di Organizzazione, legato quindi ad un mancato rispetto del ruolo, in quella specifica configurazione, da parte di colui che ha realizzato il potenziale. La configurazione con la percentuale di potenziali di cambiamento di Organizzazione in assoluto più elevata è (P-B)M (82%), poi in ordine decrescente si trovano (M-B)P (77%), (P-M)B (73%%).

Nelle prime due configurazioni con madre e padre periferico il secondo tipo di potenziale maggiormente effettuato è risultato essere quello di Attenzione Focale, ovvero una mancata attenzione sulla situazione di gioco in atto; mentre nella configurazione (P-B)M la percentuale di questa categoria è molto bassa (1%) e al contrario sono presenti in misura maggiore (26%) il potenziale di tipo “combinato” di Organizzazione e Attenzione focale, potenziali in cui cioè sono emersi sia un mancato rispetto del proprio ruolo che una mancata attenzione all’attività di gioco o a quella di

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conversazione nel caso della coppia genitoriale. Infine per quanto riguarda la configurazione (P-M-B) il tipo di potenziale di cambiamento maggiormente effettuato è stato quello di Attenzione Focale, ovvero una mancata attenzione sulla situazione di gioco in atto, le altre due tipologie registrano invece percentuali più basse.

È stata inoltre realizzata un’analisi sul tipo di canale attraverso cui vengono effettuati i vari potenziali di cambiamento in ciascuna configurazione (tab. 6.18.).

Tabella 6.15. Canale del potenziali di cambiamento per ciascuna configurazione (Frequenza e percentuale).

Da un confronto degli indici di ogni tipologia di canale previsto, nelle diverse configurazioni, attraverso un’analisi non parametrica per gruppi dipendenti (Test di Friedman) non emergono differenze significative rispetto alla loro frequenza media di comparsa nelle differenti configurazioni.

Da un’analisi descrittiva delle singole configurazioni emerge che per quanto riguarda le tre configurazioni che prevedono la presenza di un membro periferico, il canale maggiormente utilizzato, attraverso cui viene effettuato, il potenziale di cambiamento è quello verbale. Per quanto riguarda gli altri canali e la combinazione degli stessi le percentuali sembrano suddividersi in modo abbastanza omogeneo. Per quanto riguarda,

Configurazione

(P-B)M Configurazione

(M-B)P Configurazione

(P-M-B) Configurazione (P-M)B

F % F % F % F %

Verbale 73 33% 85 40% 0 - 21 35%

Corporeo 24 11% 32 16% 4 23% 1 2%

Espressivo 15 7% 15 7% 4 23% 3 5%

Verbale-Corporeo 28 13% 20 9% 0 - 8 13%

Verbale-Espressivo 23 10% 18 9% 3 18% 7 11%

Corporeo-Espressivo 21 9% 22 10% 3 18% 11 18%

Verbale-

Corporeo-Espressivo 39 17% 20 9% 3 18% 11 18%

TOTALE 223 100% 212 100% 17 100% 62 100

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infine, la configurazione (P-M-B) i canali più utilizzato sono quello corporeo e quello espressivo, ma anche le altre tipologie di canali registrano una frequenza simile.

Allo stesso modo si è proceduto ad un’analisi delle tipologie di risposta al potenziale di cambiamento attuato (tab. 6.19., 6.20.).

Tabella 6.16. Tipo di risposta ai p.d.c. in ciascuna configurazione (Frequenza e Percentuale).

Prendendo in esame le risposte totali di entrambi i partner (differenti di volta in volta, a seconda di chi mette in atto il potenziale di cambiamento), in ognuna delle quattro configurazioni sono emerse alcune importanti differenze (tab. n°19).

Da un confronto delle medie degli indici, di ogni tipologia di risposta prevista, nelle diverse configurazioni, attraverso un’analisi non parametrica per gruppi dipendenti (Test di Friedman). non emergono differenze significative rispetto alla loro frequenza media di comparsa nelle differenti configurazioni.

Successivamente, sono stati confrontati, per ogni configurazione, le tipologie di risposte fornite dai membri ai potenziali di cambiamento, attraverso un confronto tra gruppi dipendenti con un’analisi non parametrica (Test di Friedman), dalla quale, emergono diverse significatività. Nella configurazione (P-B)M emerge una differenza significativa rispetto al tipo di risposta esibita al potenziale di cambiamento [χ2 =33,30;

df = 2; p = 0,000]. In particolare, il tipo di risposta maggiormente fornita, ai potenziali di cambiamento, è quella di caduta nel vuoto, seguita dalla risposta di assorbimento, mentre con frequenza molto più bassa troviamo la risposta di amplificazione. Allo stesso modo, nella configurazione (M-B)P emerge una differenza significativa rispetto al tipo di risposta data al potenziale di cambiamento [χ2 =36,02; df = 2; p = 0,000].

Configurazione (P-B)M

Configurazione (M-B)P

Configurazione (P-M-B)

Configurazione (P-M)B

F % F % F % F % Sign.

Amplificazione 38 9% 44 10% 5 15% 37 30%

___

Assorbimento 189 42% 141 34% 6 17% 48 39% ___

Caduta nel

vuoto 219 49% 239 56% 23 68% 39 31% ___

TOTALI 446 100% 424 100% 34 100% 124 100%

Significatività χ2 =

33,30 p=

0,000 χ2 =

36,02 p=

0,000 ___ ___ ___ ___

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Anche in questo caso, il tipo di risposta maggiormente fornita, ai potenziali di cambiamento, è quella di caduta nel vuoto, seguita dalla risposta di assorbimento, mentre con frequenza molto più bassa troviamo la risposta di amplificazione.

Per quanto riguarda, la configurazione (P-M-B) e quella con il bambino periferico (P-M)B non emergono differenze significative rispetto al tipo di risposta fornito ai potenziali di cambiamento.

Tabella 6.17. Tipo di risposta di Padre, Madre e Bambino in ogni configurazione (Percentuali)

Suddividendo i tre partner presenti nell’interazione in base al tipo di risposta esibita risulta un quadro più preciso rispetto alle modalità di risposta fornite da padre, madre e bambino ai potenziali di cambiamento nelle diverse configurazioni (tab. n° 20).

Per quanto riguarda le due configurazioni con un genitore periferico è possibile rintracciare alcune similitudini. In particolare il tipo di risposta più esibita dal genitore con ruolo attivo è in entrambi i casi la caduta nel vuoto (padre 48%, madre 53%), seguita dall’assorbimento (padre 8%, madre 9%). Il tipo di risposta data dal membro periferico risulta invece differente: i padri mostrano un alta frequenza di assorbimento (88%), seguite dalle risposte di amplificazione (21%) e una bassissima frequenza di caduta nel vuoto (2%), nelle madri si osserva una maggior frequenza di risposte di caduta nel vuoto (53%), seguite da risposte di assorbimento (38%), mentre le risposte di amplificazione registrano una frequenza bassa (9%). Per quanto riguarda il bambino troviamo frequenze di riposta molto simili nelle due configurazioni in esame, in tutte le tipologie di risposta. In particolare la risposta più frequente risulta essere la caduta nel vuoto (63%, 67%), seguita da assorbimento (27%, 22%) ed infine dall’amplificazione (9%, 11%). Nello specifico, i bambini tendono a fornire maggiori risposte di caduta nel vuoto ai potenziali di cambiamento che riguardano la configurazione in cui gioca con la madre rispetto a quella in cui sono in interazione con il padre e per contro forniscono

Configurazione (P-B)M

Configurazione (M-B)P

Configurazione (P-M-B)

Configurazione (P-M)B

P M B P M B P M B P M B

Amplificazione 8% 9% 9% 21% 9% 11% 57% 8% - 31% 35% 16%

Assorbimento 44% 88% 27% 68% 38% 22% 29% 28% - 38% 40% 26%

Caduta nel

vuoto 48% 2% 63% 11% 53% 67% 14% 64% 100% 31% 25% 58%

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maggiori risposte di assorbimento ai potenziali di cambiamento che riguardano la configurazione in cui sono in interazione con la madre rispetto a quella che prevede il gioco con il padre.

Per quanto riguarda la configurazione con il bambino con ruolo periferico, i risultati mostrano una similitudine tra le tipologie di riposte messe in atto da padre e madre: il tipo di risposta più frequente è l’assorbimento (padre 38%, madre 40%), seguito dall’amplificazione (padre 31%, madre 35%) che per i padri mostra la stessa frequenza della caduta nel vuoto, mentre per le madri questo è il tipo di risposta meno frequente (padre 31%, madre 25%). Il bambino in questa configurazione mette in atto con frequenza maggiore risposte di caduta nel vuoto (58%), seguite da risposte di assorbimento (26%) e infine da risposte di amplificazione (16%).

Infine, per quanto riguarda la configurazione tre insieme dai risultati emerge che i bambini mettono in atto soltanto risposte di caduta nel vuoto. I padri invece sono coloro che mettono in atto maggiori riposte di amplificazione (57%), seguite da risposte di assorbimento (29%) e infine di caduta nel vuoto (14%). Nelle madri si osserva con frequenza maggiore risposte di caduta nel vuoto (64%), seguite da assorbimento (28%) ed infine da amplificazione (8%).

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 150-158)