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I principali risultati

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 112-117)

Al fine di presentare una panoramica chiara dei risultati emersi dagli studi citati si è pensato di organizzarli in funzione delle variabili studiate (espressività emotiva genitoriale, reazione genitoriale alle emozioni del bambino, stile interattivo genitoriale). Infine, saranno presentati i risultati delle ricerche con bambini di età scolare.

4.3.1. ESPRESSIVITÀ EMOTIVA GENITORIALE

In relazione all’influenza dell’espressività emotiva genitoriale, i risultati di un primo studio (Cassidy et al., 1992) riportano che l’espressività sia delle madri che dei padri risulta essere predittiva delle relazioni del bambino con i pari in termini di maggiore popolarità. Nello specifico i bambini più scelti dai compagni hanno genitori che risultano più espressivi a livello generale (sia a casa, rilevata attraverso un questionario The Halberstadt Family Expressiveness Questionnaire FEQ, Halberstadt 1986; sia in laboratorio, rilevata attraverso un’osservazione semi-strutturata), durante l’interazione con il bambino (rilevata attraverso un osservazione seni-strutturata di laboratorio). Tali risultati evidenziano come l’espressività emotiva genitoriale di cui il bambino fa esperienza può avere un’importante influenza sulla relazione instaurata con i pari. Non emerge però una relazione tra il grado di comprensione delle emozioni da parte del bambino e l’espressività emotiva dei genitori.

I risultati di un ulteriore studio (Garner, Power, 1996) mostrano che la tristezza riferita dalle madri, rispetto all’espressività emotiva esibita in famiglia, è in relazione inversa con l’espressione di emozioni positive da parte dei bambini rilevate attraverso il paradigma del regalo deludente. Inoltre, le emozioni positive esibite dalle madri nel gioco con i figli risultano essere in relazione inversa con l’esibizione di emozioni negative dei bambini rilevate anch’esse attraverso il paradigma del regalo deludente.

In uno studio longitudinale (Eisensberg, Valiente et al., 2003), su bambini dai 5 ai 7anni, con due rilevazioni avvenute a distanza di due anni quando i bambini avevano un età compresa tra i 7 e i 9 anni, i risultati indicano che l’espressività materna è in relazione alla regolazione emotiva dei bambini e alla loro competenza sociale. Nello specifico la maggiore frequenza di emozioni materne positive, rilevate attraverso un questionario (Halberstadt et al. 1995) è in relazione ad un più alto livello di

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regolazione emotiva nel bambino, al contrario la maggior frequenza di emozioni negative espresse dalle madri è in relazione ad un più basso livello di regolazione emotiva dei bambini. In particolare, i risultati di questa ricerca mostrano che per quanto riguarda le emozioni materne positive questa relazione si stabilisce precocemente e si mantiene per un certo periodo di tempo (relazione stabile in entrambe le rilevazioni); mentre si evidenziano delle differenze per quanto riguarda le emozioni materne negative, infatti tale relazione è significativa solo alla prima rilevazione, ad indicare che tale aspetto cambia con l’aumentare dell’età del bambino.

I risultati di un’altra ricerca (Boyum, Parke, 1995) che si è concentrata sul ruolo delle emozioni espresse dai membri della famiglia e la competenza sociale dei bambini evidenzia anch’essa dati a supporto del legame tra espressività familiare e competenza sociale dei bambini, con un ruolo rilevante del padre, in riferimento a variabili quali frequenza, intensità e chiarezza delle emozioni positive. Per quanto riguarda le espressioni emotive negative, ma soltanto a livello di intensità, vi è una relazione con maggiori comportamenti aggressivi dei bambini, viceversa i genitori ch esprimono le emozioni con più intensità, hanno bambini valutati in modo più favorevole dagli insegnati a livello comportamentale. Bassi livelli di espressività negativa genitoriale sono invece in relazione con un alto status sociale dei bambini con i pari e con la presenza di comportamenti prosociali. I risultati della presente ricerca danno ulteriore enfasi all’importanza di distinguere tra frequenza intensità e chiarezza nella rilevazione delle emozioni.

Inoltre, i risultati di questo studio (Boyum, Parke, 1995), l’unico ad adottare categorie di analisi che contemplino l’influenza sullo sviluppo socio-emotivo del bambino, non soltanto delle interazioni genitore-bambino, ma anche delle interazioni genitore-genitore, suggeriscono che sono entrambe importanti. Nello specifico, le emozioni rilevate nella prima interazione risultano più predittive nella nomina sociometrica dei pari, mentre le seconde sono fortemente in relazione a specifici comportamenti rilevati nei bambini dagli insegnanti. A questo proposito i risultati di un altro studio (Pendry, Adam, 2007) evidenziano che un funzionamento coniugale povero in termini di bassi livelli di soddisfazione coniugale (ENRICH Marital Satisfaction Scale, Fowers, Olson, 1993), un uso frequente di aggressione verbale durante i disaccordi dei genitori e la tendenza a non utilizzare la calma e la discussione nella risoluzione dei disaccordi è associato con alti livelli di cortisolo nel bambino.

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4.3.2. REAZIONE GENITORIALE ALLE EMOZIONI DEL BAMBINO

Per quanto riguarda la reazione genitoriale alle emozioni del bambino, una ricerca (Denham, 1997) ha indagato la relazione tra socializzazione emotiva genitoriale, la percezione dei bambini rispetto alla reazione genitoriale alle loro emozioni, e la competenza emotiva dei bambini. I risultati principali emersi indicano che i bambini che più frequentemente percepiscono le risposte genitoriali alle loro emozioni come confortevoli o di rispecchiamento (matching) alle loro emozioni positive sono descritti dagli insegnanti come più abili con i pari, più cooperativi e più empatici. I bambini che più frequentemente raffigurano i genitori con risposte di rispecchiamento (matching) alle loro emozioni negative sono descritti dagli insegnanti come meno cooperativi con i pari. Per quanto riguarda la socializzazione emotiva genitoriale una maggiore frequenza di emozioni materne negative è associata in modo negativo a tutti gli indici della competenza emotiva dei bambini, al contrario la maggior frequenza di emozioni positive mostrate dai genitori è associata con tutti gli indici positivi della competenza emotiva dei bambini, rilevati attraverso un questionario rivolto agli insegnanti. Appare interessante che anche la rappresentazione che i bambini hanno della risposta genitoriale alla loro emozioni sia predittiva della competenza emotiva. Nello specifico, tale risultato mette in luce l’importanza della rappresentazione che i bambini costruiscono rispetto al comportamento emotivo genitoriale e all’influenza che questo aspetto ha sul comportamento dei bambini con i pari.

Un’ulteriore ricerca (Denham et al., 1997) che ha valutato il contributo della socializzazione emotiva genitoriale sulla competenza emotiva e sociale dei bambini evidenzia che i bambini con un più alto livello nella comprensione delle emozioni, sono quelli i cui genitori incoraggiano la loro espressività e che esibiscono emozioni più positive. In relazione alla competenza sociale emerge che i bambini con un punteggio più alto in tale dimensione sono quelli che esibiscono minori emozioni negative e i cui genitori allo stesso modo mostrano minori espressioni negative nelle interazioni con i figli. Da un altro studio (Denham, Kochanoff, 2002) che ha indagato l’influenza dei meccanismi di socializzazione parentale sul grado di comprensione delle emozioni da parte dei bambini, emerge invece, a differenza dei precedenti studi (Denham et al., 1997; Boyum, Parke, 1995; Cassidy et al., 1992), come lo stesso comportamento da parte delle madri e dei padri non abbia il medesimo effetto sui bambini, la socializzazione emotiva materna sembra essere più influente, in particolare

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più predittiva di quella paterna rispetto ad un aspetto specifico della competenza emotiva quale la conoscenza dei bambini sulle emozioni.

Infine da uno studio longitudinale (Berlin, Cassidy, 2000) emerge l’associazione tra la socializzazione materna e il tipo di attaccamento madre-bambino. In particolare la ricerca ha esaminato la relazione tra la percezione delle madri rispetto al loro controllo sull’espressività dei loro bambini a 4 anni, attraverso un questionario (PACES, Saarni, 1985) e altri due aspetti chiave del precoce sviluppo socio-emotivo del bambino: la qualità dell’attaccamento madre-bambino rilevato a 15- 18 mesi attraverso il metodo della Strange Situation e la regolazione delle emozioni del bambino a 4 anni, osservata in laboratorio attraverso compito semi-strutturato atto ad elicitare le reazioni emotive del bambino, in presenza della madre (Cassidy et al., 1992). Dai risultati emerge una relazione tra il tipo di attaccamento e la socializzazione materna delle emozioni. Le madri dei bambini sicuri socializzano le emozioni dei loro figli in termini di aiuto a fornire una base sicura da cui esplorare. Emerge l’accettazione sia delle emozioni positive che negative e vi è un moderato controllo dell’espressività del bambino. Le madri dei bambini insicuri-evitanti sembrano promuovere una socializzazione delle emozioni al servizio della minimizzazione del comportamento di attaccamento e massimizzazione dell’indipendenza. Nello specifico, queste madri cercano di sopprimere le emozioni negative del bambino. Infine, le madri dei bambini insicuri-ambivalenti propongono una socializzazione delle emozioni che enfatizza il comportamento di attaccamento e la dipendenza. Queste madri sembrano aumentare l’espressività dei loro bambini, in particolare quella negativa, al fine di incoraggiare il comportamento di attaccamento e di dipendenza dei loro figli. (Cassidy, 1994). Inoltre le madri che riportano un maggior controllo sull’espressività del bambino hanno figli che mostrano con minor frequenza espressioni emotive e condivisone delle stesse, ed una maggiore soppressione immediata delle emozioni.

4.3.3. STILE INTERATTIVO GENITORIALE ED ETÀ SCOLARE

Per quanto riguarda invece l’influenza più generale dello stile interattivo genitoriale sullo sviluppo socio-emotivo del bambino i risultati di uno studio (MacDonlad, Parke, 1984) mostrano che i genitori dei bambini che ottengono una valutazione più alta in termini di popolarità dall’insegnante e che esibiscono interazioni armoniose con i pari mostravano un maggior coinvolgimento, un maggior utilizzo del linguaggio verbale durante le interazioni con il bambino ed una maggiore

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elicitazione di emozioni positive nel bambino stesso. Allo stesso modo dai risultati di uno studio (Cumberland et al., 2003) che ha messo in relazione il comportamento genitoriale, in termini di espressività emotiva e di funzionamento temperamentale e di personalità, e la competenza socio-emotiva dei bambini emerge che bassi livelli di espressività emotiva negativa delle madri sono in relazione ad un miglior sviluppo nelle capacità dei bambini in termini di competenza sociale e adattamento, e a comportamenti materni positivi, quali presenza di emozioni positive, calore, attenzione condivisa e bassi livelli di frustrazione, rilevati attraverso self-report.

Infine, i risultati delle ricerche avvenute con bambini in età scolare mostrano interessanti similitudini e differenze. Un primo studio (Lunkernheimer et al., 2007) ha osservato le pratiche di socializzazione emotiva parentale positive e negative, durante un compito di interazione familiare (Family Narrative Task, Fivush, 1994). Ne sono stati valutati gli effetti rispetto alla regolazione emotiva dei bambini e ai problemi comportamentali degli stessi nell’infanzia, rilevati attraverso questionari somministrai a madre, padre e insegnante (Emotion regulation ERC, Shields, Cicchetti, 1997;Child behavior checklist 4-18, Achenbach, 1991a). Dai risultati è emerso che la pratica genitoriale dell’emotion dismissing risulta essere un fattore di rischio che contribuisce ad una regolazione emotiva povera e a maggiori problemi comportamentali dei bambini. Seppur emerge che l’emotion coaching genitoriale non offre un contributo di benefico diretto sulla regolazione emotiva e sui comportamenti dei bambini, questo interagisce con l’emotion dismissing come fattore di protezione rispetto ai suoi effetti.

Tale effetto è stato trovato per il coaching genitoriale delle emozioni negative, ma non per quelle positive.

Un secondo studio (Eisensberg, Richard, Murphy, 1996) ha esaminato la relazione tra la socializzazione emotiva genitoriale (CCNES, Fabes et al., 1990) e il funzionamento sociale (Affective Intensity Scale, Fabes et al., 1990; Children's Coping Strategies Checklist, Ayers et al., 1990; Perceived Competence Scale for Children, Harter's 1979) e i comportamenti prosociali dei bambini, questi ultimi rilevati attraverso un’osservazione semi-strutturata avvenuta in laboratorio. I risultati supportano l’ipotesi per cui le pratiche legate alle emozioni dei genitori influenzano il funzionamento sociale e i comportamenti prosociali del bambino. Per quanto riguarda le madri, però, le relazioni sono più forti e numerose rispetto ai padri. Nello specifico la reazione delle madri focalizzata sul problema tende ad essere associata ad un funzionamento più positivo dei bambini riportato sia dalle madri che dagli insegnanti.

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La reazione di minimizzazione delle madri è legata a bassi livelli di competenza sociale dei bambini e a comportamenti evitanti.

Infine, un ulteriore studio (Mc Dowel et al., 2002) ha indagato l’associazione tra l’interazione genitore-bambino, attraverso una discussione interattiva tra i membri della famiglia di una situazione vissuta come difficile, la reattività emotiva (Mc Dowel et al., 2002) e la competenza sociale dei bambini (Cassidy, Asher, 1992; Asher et al., 1979). Dai risultati emerge che per entrambi i genitori una maggiore qualità della relazione, in termini di calore, responsività, ragionamento induttivo e alcune forme dirette di socializzazione emotiva, quali la regolazione genitoriale delle emozioni dei bambini, sono collegate con una maggiore competenza emotiva e sociale dei bambini.

Nello specifico, sembrerebbe che, anche in questo caso, sia soprattutto la qualità della relazione materna con il bambino ad essere in relazione con gli indici del funzionamento emotivo e sociale del bambino.

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 112-117)