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Analisi delle singole microtransizioni

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 166-174)

6.6. Analisi dei dati

6.6.2 Le microtransizioni familiari

6.6.2.1 Analisi delle singole microtransizioni

Attraverso le statistiche descrittive si è proceduto ad un’analisi dettagliata delle singole microtransizioni.

Per quanto riguarda la durata (espressa in secondi) è stata calcolata la media e la deviazione standard (tab. 6.28., 6.29.).

Tabella 6.25. Durata microtransizioni: media e deviazione standard microtransizione

tipo A microtransizione

tipo B microtransizione tipo C e D

M D.S. M D.S. M D.S.

durata in secondi 48,7 32,15 46,2 42,92 62,55 42,72

Tabella 6.26. Durata microtransizioni: media e deviazione standard microtransizione

tipo A

microtransizione tipo B

microtransizione tipo C

microtransizione tipo D

M D.S. M D.S. M D.S. M D.S.

durata in secondi

48,7 32,15 46,2 42,92 59,7 34,24 94,3 61,31

La durata media delle diverse microtransizioni è in generale nell’ordine di un minuto/minuto e mezzo. Da un confronto tra gruppi dipendenti attraverso un’analisi non parametrica (Test di Friedman), nella quale è stata confrontata la durata delle diverse microtransizioni non emergono differenze significative. Tale confronto è stato possibile, sulla base del numero di microtransizioni presenti in base alla tipologia, soltanto accorpando le microtransizioni di tipo C e D, (pertanto il confronto è avvenuto tra le microtransizioni A, B e C/D).

Successivamente, sono stati descritti, in termini di frequenza, i singoli processi relativi alla dinamica interattiva triadica (tab. 6.30).

Lo svincolo risulta essere sempre necessario per la realizzazione di una nuova configurazione, ad eccezione per il passaggio alla III configurazione (P-M-B) (tipo B) dove il membro periferico può essere in un qualche modo “inglobato” nell’interazione senza necessariamente uno svincolo da parte di uno dei due membri attivi nella precedente interazione.

161

L’affidamento non si rivela essere un processo necessario per il passaggio ad una nuova configurazione. Dai risultati emerge, infatti, che tale processo è tra gli altri il meno frequente ed è più presente nell’ultima microtransizione in cui il bambino viene affidato a sé stesso (tipo C/D).

Il contatto è sempre presente in tutte le microtransizioni e risulta pertanto essere sempre necessario per la realizzazione di una nuova configurazione.

L’accoglienza non si rivela essere un processo necessario per il passaggio ad una nuova configurazione. Dal confronto tra le diverse tipologie di microtransizioni emerge che in generale l’accoglienza è meno presente nel passaggio alla configurazione che prevede il coinvolgimento tra un genitore e il bambino con l’altro genitore in posizione periferica (tipo A).

Tabella 6.27. Presenza dei processi e tipo di microtransizioni microtransizione

tipo A microtransizione

tipo B microtransizione tipo C/D

PROCESSI Frequenza % Frequenza % Frequenza %

svincolo 32/32 100% 15/24 62% 22/22 100%

affidamento 18/32 56% 12/24 50% 20/22 90%

contatto 32/32 100% 24/24 100% 22/22 100%

accoglienza 22/32 68% 21/24 88% 21/22 95%

Per quanto riguarda l’incoerenza dei processi, dai risultati (tab. 6.31) emerge che la microtransizione con una percentuale più alta di processi incoerenti è il tipo A, dove si assiste al passaggio da un genitore con ruolo attivo all’altro (11%). In particolare, i processi che risultano più incoerenti rispetto agli altri sono nell’ordine lo svincolo, l’affidamento e l’accoglienza.

Tabella 6.28. Incoerenza dei processi e tipo di microtransizione

microtransizione

tipo A microtransizione

tipo B microtransizione tipo C/D

Frequenza % Frequenza % Frequenza %

incoerenza dei

processi 14/128 11% 3/96 3% 4/88 5%

162

Per quanto riguarda il grado di coordinazione e sintonizzazione affettiva delle singole microtransizioni dai risultati (tab. 6.32.) emerge una distribuzione uniforme che si assesta intorno a “scarso-buono”. In particolare, da un confronto tra gruppi dipendenti attraverso un’analisi non parametrica (Test di Friedman), nella quale sono state confrontate coordinazione e sintonizzazione affettiva nelle diverse microtransizione non emergono differenze significative.

Tabella 6.29. Coordinazione e sintonizzazione affettiva e tipo di microtransizione

6.6.2.2. Relazioni tra le variabili:

Dopo una prima descrizione delle variabili considerate per tipo di microtransizione, si è proceduto ad un’analisi correlazionale (attraverso il coefficiente di Spearman (ρ)) della variabili coordinazione e sintonizzazione affettiva. Nello specifico si era interessati a verificare la relazione tra ciascuna di queste variabili nelle diverse microtransizioni e la relazione di queste variabili tra di loro.

- Grado di coordinazione nelle diverse microtransizioni

Dai risultati (tab. 6.33.) emerge una relazione significativa tra il grado di coordinazione di tutte e tre le microtransizioni:

- il grado di coordinazione delle microtransizione A correla positivamente con il grado di coordinazione della microtransizione B (ρ=0,56 p= 0,007) e con il grado di coordinazione della microtransizione C/D (ρ = 0,46 p=0,038);

- il grado di coordinazione della microtransizione B correla positivamente con il grado di coordinazione della microtransizione C/D (ρ= 0,76 p= 0,000)

microtransizione

tipo A microtransizione

tipo B microtransizione tipo C/D

M D.S. M D.S. M D.S.

coordinazione 2,64 0,96 2,52 0,96 2,41 1,01 sintonizzazione

affettiva

2,64 0,93 2,76 0,83 2,52 0,94

163

Tabella 6.30. Correlazione grado di coordinazione nelle diverse microtransizioni

coordinazione microtransizione

A

coordinazione microtransizione

B

coordinazione microtransizione

C/D Spearman's

rho coordinazione

microtransizione A

Correlation

Coefficient 1,000 ,557(**) ,455(*)

Sig. (2-tailed) . ,007 ,038

N 32 22 21

coordinazione microtransizione B

Correlation

Coefficient ,557(**) 1,000 ,757(**)

Sig. (2-tailed) ,007 . ,000

N 22 24 17

coordinazione microtransizione C/D

Correlation

Coefficient ,455(*) ,757(**) 1,000

Sig. (2-tailed) ,038 ,000 .

N 21 17 22

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).

* Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

- Grado di sintonizzazione affettiva nelle diverse microtransizioni

Dai risultati (tab. 6.34.) emerge una relazione significativa tra il grado di sintonizzazione affettiva di tutte e tre le microtransizioni:

- il grado di sintonizzazione affettiva delle microtransizione A correla positivamente con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione B (ρ =0,56 p= 0,007) e con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione C/D (ρ =0,67 p=0,001);

- il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione B correla positivamente con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione C/D (ρ = 0,76 p= 0,017).

Tabella 6.31. Correlazione grado di sintonizzazione affettiva nelle diverse microtransizioni

sintonizzazione microtransizione

A

sintonizzazione microtransizione

B

sintonizzazione microtransizione

C/D Spearman's

rho sintonizzazione microtransizione A

Correlation

Coefficient 1,000 ,559(**) ,677(**)

Sig. (2-tailed) . ,007 ,001

N 32 22 21

sintonizzazione microtransizione B

Correlation

Coefficient ,559(**) 1,000 ,755(**)

Sig. (2-tailed) ,007 . ,000

N 22 24 17

sintonizzazione microtransizione C/D

Correlation

Coefficient ,677(**) ,755(**) 1,000

Sig. (2-tailed) ,001 ,000 .

N 21 17 22

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).

164

- Grado di coordinazione e di sintonizzazione affettiva nelle diverse microtransizioni

Dai risultati (tab. 6.35.) emerge una relazione significativa tra il grado di coordinazione e di sintonizzazione affettiva di tutte e tre le microtransizioni, ad eccezione della relazione tra grado di coordinazione nella microtransizione A e grado di sintonizzazione nella microtransizione B e C/D:

- il grado di coordinazione delle microtransizione A correla positivamente con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione A (ρ =0,77 p= 0,000);

- il grado di coordinazione della microtransizione B correla positivamente con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione A (ρ = 0,71 p= 0,022), B (ρ = 0,89 p=

0,024) e C/D (ρ = 0,72 p= 0,001);

- il grado di coordinazione della microtransizione C/D correla positivamente con il grado di sintonizzazione affettiva della microtransizione A (ρ = 0,50 p= 0,021), B (ρ = 0,71 p= 0,001) e C/D (ρ = 0,72 p= 0,000).

Tabella 6.32. Correlazione coordinazione e sintonizzazione nelle diverse microtransizioni

coordinazione microtransizione

A

coordinazione microtransizione

B

coordinazione microtransizione

C/D Spearman's

rho

sintonizzazione microtransizione A

Correlation

Coefficient ,770(**) ,707(**) ,501(*)

Sig. (2-tailed) ,000 ,000 ,021

N 32 22 21

sintonizzazione

microtransizione B

Correlation

Coefficient ,338 ,891(**) ,711(**)

Sig. (2-tailed) ,124 ,000 ,001

N 22 24 17

sintonizzazione

microtransizione C/D

Correlation

Coefficient ,418 ,722(**) ,722(**)

Sig. (2-tailed) ,059 ,001 ,000

N 21 17 22

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).

* Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Infine da un’analisi della relazione tra grado di coordinazione e sintonizzazione medio, indipendentemente dalla microtransizione emerge una relazione significativa (tab. 6.36):

- il grado di coordinazione medio nelle microtransizione correla con il grado di sintonizzazione affettiva media nelle microtransizioni (ρ=0,79 p=0,000)

165

Tabella 6.33. Correlazione coordinazione e sintonizzazione medio delle microtransizioni

coordinazione media microtransizioni

sintonizzazione media microtransizioni

Spearman's rho coordinazione media

microtransizioni

Correlation Coefficient 1,000 ,785(**)

Sig. (2-tailed) . ,000

N 34 34

sintonizzazione media microtransizioni

Correlation Coefficient ,785(**) 1,000

Sig. (2-tailed) ,000 .

N 34 34

** Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).

* Correlation is significant at the 0.05 level (2-tailed).

Il quadro dei risultati emersi sembrerebbe indicare una regolarità per quanto riguarda lo stile di coordinazione e lo stile di sintonizzazione affettiva adottato dalle famiglie sia nelle singole microtransizioni, sia a livello globale e sia rispetto alla relazione tra coordinazione e sintonizzazione affettiva.

6.6.2.3. Analisi dei potenziali di cambiamento che portano ad una microtransizione Attraverso le statistiche descrittive si è proceduto ad un’analisi dettagliata dei potenziali di cambiamento che portano ad una microtransizione, che non erano per l’appunto contemplati nella precedente analisi. Tali potenziali, sono stati suddivisi per tipologia di microtransizione (cfr. tab. 6.26.)

In primo luogo, si è proceduto ad un’analisi di chi, tra padre madre e bambino, mette in atto i potenziali di cambiamento che conducono ad una microtransizione (tab.

6.37.).

Tabella 6.37. Chi mette in atto p.d.c. che porta alla microtransizione (Frequenza e percentuale).

Microtransizione

A Microtransizione

B Microtransizione

C/D TOTALI

F % F % F % F %

Padre 8 26% 10 34% 9 41% 27 33%

Madre 18 58% 13 43% 11 50% 42 51%

Bambino 5 16% 7 23% 2 9% 14 16%

166

Dai risultati emerge la microtransizione di tipo A, che prevede il passaggio tra le due configurazioni in cui un genitore gioca con il bambino e l’altro assume una posizione periferica, viene attuata principalmente a partire dai potenziali di cambiamento delle madri (58%), a seguire quelli dei padri (26%) e infine dei bambini (16%). Tale risultato però non discrimina tra chi dei genitori è periferico e pertanto non fornisce informazioni precise rispetto alla relazione tra membro periferico e messa in atto di un potenziale di cambiamento che porta alla microtransizione.

Per quanto riguarda la microtransizione di tipo B, che prevede il passaggio da una configurazione con un genitore periferico al gioco a tre, emerge che viene attuata con frequenza simile sia dai potenziali di cambiamento delle madri (43%), sia da quelli dei padri (34%) e in misura minore da quelli dei bambini (23).

Per quanto riguarda, infine, la microtransizione di tipo C/D, che prevede il passaggio alla configurazione con il bambino periferico sia da una configurazione tre insieme sia da una configurazione con un genitore periferico, emerge che viene attuata in misura maggiore dalle madri (51%), seguite dai padri (33%) e infine dai bambini (16%).

In generale, considerando chi mette in atto tali potenziali, indipendentemente dal tipo di microtransizione emerge che le madri sono i membri che mettono in atto maggiori potenziali di cambiamento che conducono ad una microtransizione (51%), seguono quelli messi in atto dai padri (33%) e infine quelli dei bambini (16%).

In secondo luogo, si è proceduto ad un’analisi del tipo di potenziale di cambiamento che porta ad una microtransizione (tab. 6.38.).

Tabella 6.38. Tipo di p.d.c. che porta alla microtransizione. (Frequenza e percentuale) Microtransizione

A Microtransizione

B Micortransizione

C/D TOTALI

F % F % F % F %

Organizzazione 29 94% 27 90% 21 95% 77 93%

Attenzione

focale 1 3% 2 7% 0 - 3 3%

Organizzazione e attenzione focale

1 3% 1 3% 1 5% 3 3%

167

Dai risultati emerge che il potenziale di cambiamento che porta alla microtransizione è prevalentemente e quasi esclusivamente di Organizzazione, che prevede il mancato rispetto del proprio ruolo, in tutte le microtransizioni previste.

Allo stesso modo si è proceduto ad un’analisi dei canali dei potenziali di cambiamento che portano alla microtransizione (tab. 6.39.).

Tabella 6.39. Tipo di canale utilizzato nel p.d.c. che porta alla microtransizione. (Frequenza e percentuale)

Dai risultati emerge un quadro abbastanza omogeneo per tutte le tipologie di microtransizioni. Nello specifico, i potenziali che portano alla microtransizione avvengono prevalentemente attraverso il canale verbale (38%), seguiti dal canale verbale-corporeo-espressivo (23%) e dai canali combinati con quello verbale; mentre il canale corporeo, quello espressivo e la combinazione di questi ultimi due canali risultano poco frequenti tra questi potenziali di cambiamento.

Infine, si è proceduto ad un’analisi delle tipologie di risposta al potenziale di cambiamento che portano ad una microtransizione (tab. 6.40.).

Nello specifico, da un’analisi specifica di ogni triade familiare, in accordo con il costrutto teorico, emerge che ogni potenziale di cambiamento che conduce ad una microtransizione, in quanto tale, prevede almeno una risposta di amplificazione da parte di un membro.

Microtransizione

A Microtransizione

B Micortransizione

C/D TOTALI

F % F % F % F %

Verbale 11 36% 11 37% 9 41% 31 38%

Corporeo 3 10% 1 3% 2 9% 6 7%

Espressivo 1 3% 0 - 0 - 1 1%

Verbale-Corporeo 2 6% 5 17% 4 18% 11 13%

Verbale-Espressivo 6 19% 5 17% 3 14% 14 17%

Corporeo-Espressivo 0 - 0 - 1 4% 1 1%

Verbale-

Corporeo-Espressivo 8 26% 8 26% 3 14 % 19 23%

Nel documento UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 166-174)