VIII R ETE TERRITORIALE
VIII.7 Il governo delle liste di attesa
VIII.7.1 Analisi della realtà regionale Aspetti di carattere generale Aspetti di carattere generale
Dall’analisi dei risultati del monitoraggio regionale dei tempi di attesa si evidenzia che per alcuni settori della specialistica ambulatoriale sono rispettati tempi e le performance indicate dall’accordo Stato-Regioni del 11-07-2002. Si nota una attesa di poche settimane per alcune prestazioni ambulatoriali (quali visita oncologica, TAC, gastroscopia) e per alcune tipologie di ricoveri ospedalieri (quali interventi per patologia neoplastica e cardiovascolare). Nella Regione vi è la garanzia diffusa di accesso alle prestazioni urgenti attraverso una rete capillare di punti di primo intervento e Servizi di Pronto Soccorso.
È presente tuttavia una parte consistente di attese che si protraggono oltre i tempi massimi e frequentemente le performance negative sono amplificate da alcuni limiti organizzativi che ancora caratterizzano il sistema (carenza nei processi di informazione e comunicazione).
Consumi
Dall’analisi del sistema informativo della specialistica ambulatoriale (File-C) si evidenzia un trend in aumento dei volumi di produzione delle prestazioni dal 2003 ad oggi. Nel 2005 sono state consumate 23.731.906 (il dato è comprensivo anche della mobilità passiva), pari a 15,63 prestazioni specialistiche/abitante pesato/anno. Il confronto con le altre Regioni del nord Italia evidenzia, come specificato nella tabella, consumi maggiori nella nostra Regione. Il problema prioritario è oggi quello dell’appropriatezza delle prestazioni ovvero dell’utilità dell’esame.
Indice di consumo di prestazioni ambulatoriali su popolazione pesata
Anno 2.002 2.003 2.004
Regione Marche 11,27 12,52 14,57
Nord Italia 9,98 11,67 13,29
Fonte: Ministero della Salute - Flusso EHR in fase di sperimentazione-
( ultimi dati disponibili sul confronto nazionale)
Rapporti con i privati
I contratti di fornitura con le strutture private sono orientati esclusivamente su volumi economici e non sono finalizzati a promuovere forme di integrazione con la produzione delle strutture pubbliche.
Il sistema informativo della specialistica ambulatoriale ed il CUP
Il problema dei flussi informativi della specialistica ambulatoriale è particolarmente importante:
dalla lettura dei dati di attività risulta che il caricamento è disomogeneo e deficitario. La quantificazione corretta e completa delle prestazioni è indispensabile alla programmazione ed organizzazione sia ai fini dell’assegnazione di obiettivi prestazionali che di risorse, sia ai fini della comparazione dell’attività effettivamente erogata con l’attività potenzialmente erogabile per impostare una riprogrammazione dell’organizzazione indirizzata al contenimento dei tempi di attesa. Elemento di grande criticità è l’assenza del CUP regionale.
Rapporti con i professionisti ed i sistemi di garanzia per i cittadini
La sempre maggiore specializzazione e frammentazione degli interventi sanitari richiede una razionalizzazione dei percorsi di cura condivisa tra molteplici attori e una ricostruzione dell'unitarietà d'azione sul singolo paziente. Attualmente i medici dell’Assistenza Primaria, gli Specialisti Ospedalieri, Territoriali e delle strutture accreditate funzionano in maniera indipendente e non hanno ancora strutturato un sistema di “regole comuni” per il governo dei percorsi diagnostico-terapeutici.
Da ciò deriva una mancata percezione del percorso nella sua interezza da parte dell’utente per cui quest’ultimo è molto spesso portato ad avvalersi delle prestazioni in attività libero professionale nel tentativo di diminuire i tempi di attesa. Tale percorso ovviamente genera una disuguaglianza nell’accesso.
Distribuzione degli specialisti dipendenti
Dall’analisi della distribuzione degli specialisti per aree vaste e della produzione per abitanti pesati relativa alle prestazioni oggetto di monitoraggio regionale (Visita Oculistica, Visita Fisiatrica, Visita Neurologica, Visita Ortopedica, Visita Oncologica, Visita Cardiologia, Elettromiografia, Eco(color)doppler, Esofagogastroduodenoscopia, Ecografia addominale, TC Cerebrale, TC Addominale, RM Colonna, RM Cerebrale,RM Addominale), pur considerando la incompletezza dell’attuale sistema informativo, risulta una omogeneità distributiva, sia per quanto concerne le risorse umane che i valori di produzione, nell’area vasta Pesaro – Macerata – Ascoli con elementi di differenziazione, per motivazioni opposte, su Ancona e Fermo. E’ evidente che il fattore determinanate dello scostamento verso l’alto dell’area vasta di Ancona è l’inclusione all’interno della stessa dell’Azienda Ospedale Universitaria “Ospedali Riuniti”. Una parte consistente di questa produzione specialistica è fruita da cittadini dell’ambito regionale, ma non è pensabile escluderla dall’analisi in quanto comunque ha un alto valore di produzione per l’area di insistenza.
Scambi interni al sistema: accessibilità / indici di attrazione
Dal sistema informativo che sottende il report regionale della rilevazione dei tempi di attesa, per le prestazioni oggetto di monitoraggio, si evidenzia:
• l’ esaustività dell’area vasta nella risposta alla domanda specialistica, che ha percentuali di soddisfacimento al suo interno con valori che vanno da un minimo del 75% a valori superiori al 90% nelle aree vaste che includono le Aziende Ospedaliere;
• la dinamica di fuga della Zona territoriale 11 – Fermo: le risorse consumate rimangono comunque all’interno del sistema in quanto dai residenti della ZT 11 l’accesso alle strutture extra-regionali appare il più basso (0,70%).
Pur considerando i consumi in area vasta esauriti per più del 75% al suo interno si rileva una mobilità da Zona a Zona e verso le Aziende Ospedaliere di riferimento.
Fuga extraregionale
Le prestazioni che vengono effettuate dai cittadini marchigiani presso le altre regioni hanno inciso nel 2005 per un valore economico pari a € 8.982.1888, dall’esame dei flussi di mobilità si evidenzia che su tale fenomeno incidono prioritariamente le prestazioni di diagnostica per immagini, la diagnostica di laboratorio, le prestazioni di medicina nucleare, le prestazioni radioterapiche e le prestazioni della branca specialistica di urologia. Le regioni verso le quali si orientano maggiormente i cittadini sono in ordine decrescente di volumi economici Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Lazio e Umbria. Per quanto riguarda le prestazioni in mobilità extraregionale si può pensare di intervenire per la diagnostica per immagini e per le prestazioni di laboratorio con logiche di appropriatezza e di governo clinico mentre per le prestazioni ad alta complessità come la radioterapia, la medicina nucleare, la cardiochirurgia bisogna intervenire sulla rimodulazione dell’offerta così che tale riequilibrio interessi maggiormente le aree di confine. Gli accordi di confine, devono diventare degli strumenti con i quali le regioni concordano il livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni da erogare.
Rapporto offerta – risultati: aree di carenza
Dall’analisi dell’offerta si evidenzia che le aree carenti sono prevalentemente quelle dell’alta specializzazione (quali radioterapia, medicina nucleare) ed i fattori che influenzano l’offerta sono dovuti principalmente a:
• squilibrio tra dinamiche di allocazione delle risorse;
• utilizzo improprio della rete ospedaliera;
• inappropriatezza prescrittiva;
• estrema polverizzazione delle strutture di offerta;
• prolungata carenza di investimenti strutturali e tecnologici anche in settori critici;
• frammentazione operativa e organizzativa.
Gli obiettivi che bisogna perseguire per ri-orientare l’offerta devono essere volti al governo della domanda ed alla riqualificazione dell’offerta, altri interventi da attuare sono:
• percorso di budget costruito su obiettivi di qualità e quantità dell’assistenza;
• valorizzazione del personale;
• valorizzazione delle professioni sanitarie;
• percorsi facilitati di accesso ai servizi per i residenti delle aree di confine.
Gli interventi da attuare prioritariamente sono gli investimenti in termini di personale e tecnologie per specifiche aree di bisogno a partire dal settore oncologico.
Vincoli nazionali
Il contenimento delle liste di attesa rappresenta una delle priorità in materia di salute della Regione Marche. In particolare, la Giunta Regionale ha recepito i contenuti del Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per gli anni 2006-08 ed ha dato prime indicazioni sui relativi adempimenti.