VII R ETE SOCIO - SANITARIA
VII.6 Integrazione Sociale e Sanitaria: Interventi di Settore
VII.6.7 Area altre fragilità
Lotta alle diseguaglianze Criticità
Permangono disparità di accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari determinate dalle disuguaglianze che devono essere conosciute in maniera sempre più adeguata e precisa.
Obiettivo
Rafforzamento dell’Osservatorio sulle Disuguaglianze.
Azione
Lo sviluppo di una analisi di dettaglio sulle fragilità, richiede un rafforzamento dell’Osservatorio sulle Disuguaglianze con un rafforzamento del mandato per:
- coordinamento e promozione delle attività indirizzate alla salute delle donne;
- osservazione e monitoraggio della ricerca e delle pratiche sanitarie;
- coordinamento e promozione di esperienze utili all’ampliamento di conoscenze sulla differenza di genere nei campi della cura e del trattamento, della ricerca dei fattori di rischio e della prevenzione a livello della vita quotidiana.
Accompagnamento delle fragilità Criticità
Le fragilità (e soprattutto quelle non “codificate”) rappresentano spesso un ulteriore ostacolo all’accesso ai servizi sociali e sanitari.
Obiettivo
Individuare e sperimentare prassi specifiche di accompagnamento dei soggetti fragili nei servizi sanitari dalla presa in carico alla continuità dell’assistenza.
Azione
- Progettazione e sperimentazione della funzione di “case management”, incardinata nel Distretto Sanitario come supporto all’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) e dialogante con i sistemi valutativi ed assistenziali (quali UVD, MMG, Medicina Legale, Presidi Ospedalieri), utilizzando personale già esistente in particolare delle professioni sociali e sanitarie.
- Promozione della funzione di “tutor” o di “guida” o di “facilitatore” svolta da operatori che siano disponibili a svolgere un ruolo supplementare come “riferimento diretto e più accessibile” per dipanare intoppi, superare incongruenze, tenere conto delle situazioni anche molto concrete per valutare la fattibilità dei percorsi, cercare di rendere coerenti le risposte del sistema, facilitare l’accesso alle informazioni ed alle soluzioni per le persone fragili.
- Promozione di una riflessione sugli strumenti di valutazione utilizzati nel sistema marchigiano per integrarli con accorgimenti particolari destinati alle fragilità.
Contrasto alla violenza sulle donne e al maltrattamento e abuso sessuale dei bambini Criticità
I fenomeni di violenza sulle donne e di maltrattamento e abuso sessuale dei bambini pur presenti nella nostra regione, non sono stati oggetto di intervento sistematico.
Obiettivo
Affrontare i temi della violenza sulle donne e del maltrattamento e abuso sessuale dei bambini in una prospettiva di sistema integrato dei servizi sanitari e sociali, con lo sviluppo di competenze specifiche e di organizzazione di interventi dedicati.
Azione
- Sperimentazione volta ad individuare percorsi integrati di emersione e contrasto della violenza sulle donne all’interno delle mura domestiche nonché di cura delle specifiche patologie da essa determinate (quali sindrome post traumatica da stress, disturbi
psicosomatici) che, centrati sul Distretto/Ambito Territoriale Sociale, coinvolgano il consultorio, i medici di base, i pronto soccorso, i servizi sociali e le associazioni di volontariato presenti sul territorio.
- Individuazione e sperimentazione di un modello di organizzazione e di intervento sul maltrattamento e abuso sessuale dei bambini che tenga conto delle esperienze in atto e degli approfondimenti realizzati dall’ASUR.
Salute degli immigrati Criticità
Per i gruppi vulnerabili della popolazione, cioè quelli con precario accesso alle risorse, e tra questi gli immigrati, il rischio di perdita della salute è maggiore rispetto al resto della popolazione.
La migrazione in se stessa rappresenta un fattore di fragilizzazione. A ciò si aggiunga che gli immigrati sono spesso in condizioni di deprivazione economica, sociale, relazionale e culturale. I dati epidemiologici evidenziano crescenti disuguaglianze nella salute per gli immigrati; essi per di più hanno maggiori difficoltà ad accedere ai servizi socio-sanitari.
1) Aree più critiche per la salute: infortuni sul lavoro; materno-infantile; TBC, AIDS, dipendenze patologiche (alcool), disagio psichico, odontoiatria.
2) Difficile accesso ai servizi sanitari.
3) Carenza di interventi specifici per le comunità zingare, i detenuti, le persone vittime della tratta.
4) Scarsa competenza culturale delle organizzazioni dei servizi e degli operatori.
5) Disomogenea applicazione della normativa relativa all’assistenza sanitaria agli immigrati.
Obiettivo
Garantire risposte specifiche ai bisogni / domanda di salute degli immigrati.
Azioni
1) Adozione ed implementazione di modelli organizzativi sanitari regionali adeguati a garantire pari opportunità nell’accesso, nell’ambito dei servizi territoriali, alla medicina di base e alle cure primarie (salute donna e bambino, salute mentale, dipendenze patologiche, malattie infettive, odontoiatria).
2) Attuazione di iniziative volte a garantire l’accesso informato e facilitato ai servizi sanitari, particolarmente per i migranti irregolari.
3) Piena attuazione della DGR 1516 del 28 dicembre 2006. In tale ottica gli ambulatori STP devono costituire nodi di una rete socio-assistenziale integrata.
4) Adozione di strategie di provata efficacia e di offerta attiva per migliorare l’accesso ai servizi e la fruizione delle cure con particolare riguardo alla salute materno-infantile e alla salute mentale quali:
- formazione interculturale degli operatori socio-sanitari;
- impiego della mediazione interculturale nei servizi;
- attività di mediazione sociale anche in collaborazione con gruppi di immigrati competenti;
- strategie “culturalmente competenti” di informazione e di educazione sanitaria all’utenza basate sulla pratica dell’empowerment del singolo e della comunità. In questa ottica va proseguito il progetto regionale “Promozione della salute materno-infantile della popolazione immigrata nella regione Marche” iniziato nel 2006, vanno avviate campagne interculturali di prevenzione dell’alcoolismo e di prevenzione nei luoghi di lavoro.
5) Realizzazione di interventi specifici: a tutela della salute dei Rom, delle persone che si prostituiscono e che sono vittime della tratta, dei detenuti.
6) Consolidamento dei gruppi di lavoro regionali sulle tematiche della salute degli immigrati e dei Rom e sensibilizzazione degli operatori sui temi del diritto alla salute degli immigrati (audit e formazione, risultati essere strumenti efficaci per migliorare l’accesso ai servizi).
7) Svolgimento da parte del SSR di un ruolo di advocacy nella tutela della salute degli immigrati e dei gruppi vulnerabili, con l’impegno ad implementare modelli assistenziali in grado di garantire una reale integrazione politica, organizzativa e professionale, a stimolare la realizzazione di Centri di prima e seconda accoglienza, politiche della casa che facilitino le soluzioni abitative, politiche del lavoro salutari, piena integrazione scolastica e sociale.