1ÌA RBABIETOLA
Con lavori pro fondi e larga concimazione
Fr u m e n t o
Con aggiunta de! trifoglio seminato in primavera fra
il grano
Tr i f o g l i o Fr u m e n t o
V’ ò poca differenza, come vedete in questi due metodi, amendue qua driennali; in amendue le piante foraggiere figurano in larga p a rte ; sebbe ne 1’ inglese supera il toscano perchè i due cereali non sono gli stessi; nel secondo anno v’ è l’ orzo e l’ avena, nel quarlo il frumento; mentre in quello del Ridolfi figura due volle il grano.
Scientificamente non v’ è che dire contro amendue questi esempii, ma se volessimo accettarli in queste nostre campagne senza punto cambiarli e durante le presenti nostre condizioni, dovremmo subire una diminuzione di rendita, o trasformare da capo a fondo la nostra industria agraria.
Non può negarsi nelle nostre usanze il difetto delle piante foraggiere e l’ eccesso dei cereali, donde la difficoltà di ben nutrire il bestiame e q u in di la scarsezza del letame. 11 che poi spiega i scarsi ricolti in frumento;
di m an iera c h e se noi fa c e ssim o p iù la r g a p a r te «li fo r a g g i a sp e s e d e i c a m p i a c e r ea li, ci a cca d re b b e lo ste ss o c h e a v v e n n e a g l’ i n g l e s i, c io è c h e o tte r r e m mo foraggi e nel tem p o stesso m a g g io r c o p ia di fr u m e n to . C iò è c h ia r o e se noi v o g lia m o d a v v e r o p r o g r ed ir e in a g r ic o ltu r a d o b b ia m o m an m a n o m o difica re iu q u esto sen so la r o ta z io n e . La q u a le r ifo r m a ci sa rà a n c h e più necessa ria tra p o c h i a n n i, q u a n d o le o p e r e d i b o n ific a z io n e in tr a p r e s e n el b a cin o d el S eie tr a sfo rm a n d o in te rr e a r a tiv a la m a g g io r p a rte d e i p a sco li n a tu r a li, noi non p o tr em o p iù o ltr e a p p r o v ig io n a r c i d i fien o per a lim e n ta r e il nostro b e stia m e . Ma cred o più fa c ile m u ta m e n to , e non m en o g io v e v o le q u e llo d i a g g iu n g e r e a lla n ostra c o ltu r a c o n s u e ta la m e d ic a , e fa re c h e q u e s to p ra to p e r m a n e n te c h e p a ò d isfa r si d o p o q u a ttr o o c in q u e a n n i , r ito lg a l a qu arta o q u in ta p arte d i lu tti i p o d e r i a lla r ip e tu ta c o lt iv a z io n e d e i c e r e a l i , a n z ic c h è r in u n z ia r e a lla c o lt iv a z io n e a ssa i sic u r a d e l fr u m e n to n e , c h e d op o una p ia n ta di fo r a g g io in te r c a la ta s o g lia m o far s e g u ir e al g r a n o . N è p er noi r iu s c ir e b b e p r o fittev o le d e s tin a r e P a n n o d i r in n u o v o a lle ra p e s o la m e n t e , p e r c h è il n ostro c lim a ci p e r m e tte d i o t t e n e r le d a ll’ a g o sto a l m arzo fra il fr u m en to ed il g r a n t u r c o , m e n tre in I n g h ilt e r r a le tr a tte n g o n o su l te rr en o o ltr e ad u n in te r o a n n o .
E c c o v i, o S ig n o r i, e s a u r ito l ’ a r g o m e n to d e lle r o ta z io n i a g r a rie. N e l c o n c h iu d e r e la sc ia te c h e io v i fa c cia u n a s p ie g a . S e n tis te da m e , e fo r se r i p e tu ta m e n te , c h e p er q u a n ti p iù a n n i si fr a p p o n g o n o fin o a l r ito r n o d e lla stessa p ia n ta n el te rr en o , ta n to p iù c o m m e n d e v o le ne r is u lta s s e la r o ta zio n e a g r a ria . Q uesta p r o p o s iz io n e è v era , v e r is s im a s p e c ia lm e n t e p er r ig u a r d o a i c e r e a li. P erò non d o v e te d a c iò in f e r ir e e s s e r e u n b u o n siste m a q u e llo d i p r e te n d e r e d a o g n i p a r te d i te rr en o u n a m o lt ip lic it à d i p ro d o tti. Il n o str o d o lc e c lim a ci fa v e d e r e m ir a c o li, m a n on p u ò n e g a r s i a lt r e s ì, c h e non t u lli i terren i v a lg o n o a llo ste ss o g r a d o p er o g n i p r o d o tto . O nd’ è c h e un b u o n a g r o n o m o n e llo s t a b ilir e la r o ta z io n e c h e v u o l a d o tta r e , non d o v r à f o n d a r la se non su q u e lle p ia n te c h e m e g lio p r o s p e r a n o s u l p r o p r io te r r e n o . Le fa v e p er e s e m p io non r ie sc o n o o v u n q u e ; le p a la le non v a n n o se n on in c erti d a ti te r r e n i; le e rb e da f o r a g g io b is o g n a c h e s ia n o b en c o n fa c e n ti a l c lim a ed al te rr en o . L occh è im p o r ta la n e c e s sità d i specializzare la p r o p r ia c o lt iv a z io n e .
E g ia c c h é h o p r o fe r ita q u esta p a ro la specializzare , n e p r o fitte r ò p er d ir v i c h e la sp e c ia liz z a z io n e la d o b b ia m o te n e r e non so lo c o m e u t ile a n z i n e c essa ria p er farci r in u n z ia r e a c e r t e c o lt iv a z io n i m en o p r o sp e r e p er n o i, m a p u re p er non p r e te n d e r e d a l te r r e n o p a r e c c h ie c o se a s s ie m e ; e rr o re c o testo c h e m u o v e da s o v e r c h ia in g o r d ig ia , e c h e v ie n p u n ito se m p r e col r iu s c ir e a m in o r e u t ile . V o le te te n e r la v i g n a , e s e m in a r e il g ra n o fra i fila r i d i essa ; v o le te c o ltiv a r e il p o m a r io , 1’ o li v e lo , l’ a g r u m e to e se m in a r e a ll’ o m b ra di q u e s t i a lb e r i. Così v o i a v e t e u v a , f r u lla , o lio a ss a i p iù sca rso e d’ in fe r io r q u a lit à , e g r a n o c o sì p o c o c h e è b en lu n g i da c o p r ir e la p e r d ita d e l p r o d o tto p r in c ip a le . In s o m m a a n c h e q u e s to a llr o m o d o d i s p e c ia liz z a z io n e è i n d is p e n s a b il e , c io è d i d e s tin a r e e s c lu s iv a m e n te a g li a lb e r i il te rr en o su c u i li a v e te p i a n t a t i , od a lm e n o se m in a r e so lo n e g l’ in te r m e z z i n on m a i p ia n te v o r a c i, c o m e so n o i c e r e a li, m a p iu tto s to le p ia n te m ig lio r a tr ic i.
SCIENZE NATURALI
1.11 i. i: /. i o \ ; d i u . u s e li n o
XV.
Seguita pure la lettura nel puuto ove 1’ hai lasciata, così disse D. An seimo nel giorno successivo, e bada di pronunziare distintamente le parole ed a voce alta affinchè tutti intendano quel che dici.
La terra è rotonda e ne abbiamo diverse prove; dapprima il mare non
é piano; difatti collocandosi sulla spiaggia e vedendo partire una n a v e , si veggono scomparire gradatamente Ja chiglia, la tolda ed in fine 1’ alberatura; se il mare fosse un piano perfetto, non vi sarebbe ragione perchè le parti anzidette non si dovessero vedere ugualmente ; ma ciò non accade anche col-
1’ aiuto di un buon canocchiale; quindi fa d’ uopo inferire che la sfericità del mare vieti che si possano osservare le parti sottostanti. Inoltre le mon tagne più elevate non s’ innalzano di molto sulla superficie del m a r e , sup ponendo che si prolungasse dentro le t e r r e , ricolmando i siti più bassi ed abbattendo quelli più elevati. Di fatti i monti dell’ Imalaya e delle Audi, i più alti che esistano sul globo, non si elevano più di 8600 m e tri; quindi queste disuguaglianze sono più piccole comparativamente di quelle che si notano sulla corteccia di u n ’ arancia.
Maestro, dove sono questi monti dell'Im alaya e delle Audi dei quali parla il libro? così dimandò un ragazzo.
1 primi sono nell’ Asia e propriamente nel mezzogiorno della Cina; nel- I’ alto piano del Tibet si hanno le vette più elevate. Le Cordigliere delle Audi si trovano nell’ America Meridionale nelle regioni del Chili, della Re pubblica di Bolivia e del Perù.
Un’ altra pruova della rotondità è stata data dai viaggi eseguiti da Ma gellano e dai seguenti; costoro partendo da un punto, e procedendo sempre in un verso sono pervenuti, compiuto il giro, all’ istesso sito dal quale erano p a rtiti, e ciò non potrebbe accadere se la terra fosse piana. Finalmente negli
ecclissi lu n a ri, allorché la terra s’ interpone tra il sole e la luna , 1’ ombro
della terra proiettata sulla luna è di forma circolare ; e questo farebbe a r gomentare che la terra sia un corpo sferico.
Che cosa sono quest’ ombra e questi ecclissi dei quali parla il libro? così dimandò uno degli allievi.
Rispetto all’ ombra è facile di dartene un’ idea; non tutti i corpi lasciano passare la luce , o come si dice sono d ia fa n i o trasparenti ; vi ha ancora molti di essi i quali sono opachi, ossia non sono permeabili alla lu c e , e questi danno dietro a loro u n ’ oscurità che tiene press’ a poco la forma degli stessi, ammettendo che il corpo luminoso e l’ opaco siano nella stessa linea. Hai notato mai nella s e r a , quando si accende il lume, quella specie d’ im magine oscura che dai tu stesso ed i corpi esistenti nella stanza ?
Sì, maestro, l’ ho notata bene, ed ho osservato che è lunga lunga, di modo che quasi mi metterebbe paura, se non fossi persuaso che è soltanto un’ apparenza.
Ciò accade p erc h è il lum e è più piccolo degli oggetti illu m in a ti, se s ’am mette il c o n tr a r io , 1’ om bra va restringendosi dietro il corpo opaco.
Ma d item i, che cosa sono gli e c c lissi? così in te rru p p e l ’ altro .
P er dartene u n ’ idea supponi che da u n a parte si abbia u n a candela , quindi un libro e poi un piccolo oggetto , p. es. u n calam aio al di là del libro; l ’ om bra m andata dal libro im pedirà alla luce d ella ca n d ela di g iu n gere sul c a la m a io , pu rch é la distanza non sia grande. L
’ ecclissi
è voce che dinota occultam ento : possiam o avere l’ ecclissi lunare,
allo rc h é la terra si frappone tr a il sole e la lu n a , ed im pedisce ai raggi lu m in o si del sole di pervenire alla lu n a , quindi su ll’ ultim a si vede u n ’ om bra della form a della te rra. N ell’ ecclissi solare è la lu n a c h e si m ette tra il sole e la te rra , q uindi noi notiam o o tutto il sole o p arte di esso nascosto dal disco lu n a re — Cre do che ne abbiate avuto un concetto su fficien te, vediam o ch e cosa dice il libro in appresso.L a te rra non è perfettam en te sferica , essa è sc h iac cia ta : ossia più alta verso la parte del mezzo ed abbassata n elle e stre m ità : m a non bisogna esa gerare questa d e p re ssio n e , poiché appena giunge a 42 ch ilo m e tri a detta di B eudant. Le prove dello sch iacciam en to d ella te rra sono date d alla
forza
centrifuga,
ch e si g en era n ella rotazione di essa in to rn o al suo a sse ...Non co n tin u are la le ttu ra , rag a zzo , so quello ch e il lib ro vuol dire, ma poiché in poche parole a c ce n n a a molti f a t t i , bisogna ch e io com inci com e suol d irsi
ab ovo.
Affinchè in ten d iate quello ch e e s p o n e , è necessario ch e io p arli di cose d iffe ren ti, e d ap p rim a del m oto d ella te rra in to rn o al p ro prio a s s e , o del suo m ovim ento d iurno', poi del ca lo rico p ro p rio della t e r r a , che n elle epoche rim ote d e ll'e s is te n z a su a era così g ran d e da te n erla in f u s io n e , e poi della forza cen trifu g a. Sono tu tte idee c h e si collegano nel fatto dello schiacciam ento della te rra . Ma non potrò dire di tu tte queste m a terie al tem po ste sso , ma ho bisogno ch e stiate a tte n ti p er diversi giorni.Oggi vi dirò soltanto del moto d iu rn o d ella t e r r a ; esso costituisce la notte ed il gio rn o ; 1’ ultim o è q u ell’ in te rv allo di tem po nel quale il sole si v ed e, la notte è il co n tra rio . Come facilm en te p otete n o ta re le stelle ed il sole s’innalzano da oriente e tram o n tan o ad o ccid en te, m a, ieri v i dissi, ch e bisogna piuttosto am m ettere che in vece del sole e delle stelle si m uova r e a l m ente la te rra intorno a se stessa da occidente ad o rien te. Il moto della te r ra into rn o al cielo stellato si fa sem pre nello stesso tem po di 24 o re , e l’ in terv allo ch e in te rced e tra due rotazioni su c ce ssiv e si dice
giorno siderale.
Nel m en tre il m aestro p arla v a , uno degli sc o la ri ch e lo aveva a tte n tam ente s e g u ito , così fecesi ad in terro m p erlo i sa rà vero quello che d i t e , m a a me non p a r e ; e di vero se la te rr a è ton d a e g ir a , com e accade c h e gli uom ini i q u ali si trovano al di sotto di noi non cadono n e l cielo?
E v v iv a I tu h a i fatta u n a b u o n a o sse rv a zio n e, ed io p er risp o n d ere ad essa av rei bisogno di molte e m olte co n sid eraz io n i: ma forse un giorno potrò risp o n d ere a qu esta obbiezione ed a q u elle mosse i e r i , allo rc h é meglio mi in te n d erete. P e r oggi ti farò n otare ch e la te rra è g r a n d e , e che se no n cade un corpuscolo da u n a p a lla col g ira re ch e fa e s s a , con maggior ragione non deve ca d ere u n uom o d alla te rra nel cielo. Ma questa m ia risposta è
troppo grossolana, io lo veggo b e n e , e col tempo cercherò d’ appagare i tuoi desiderii.
Ma basta quello che ho detto, dimani aggiungerò qualche altra c o sa , purché mi sappiate ripetere colle vostre parole quel che avete udito oggi a dichiarare.