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Antonino: nascita e cursus honorum

Nel documento Antonino Pio e la provincia d'Asia (pagine 52-56)

I. I NTRODUZIONE

I.2 Status quaestionis e limiti della ricerca

2.1. Antonino: nascita e cursus honorum

La biografia di Antonino, contenuta nell’Historia Augusta, indica con molta precisione la data e il luogo della nascita del futuro imperatore: nacque il 19 settembre 86 d.C. nella villa fuori Roma di Lanuvium, odierna Civita Lavinia, città antichissima, a sud del lago di Nemi e della via Appia164, da T. Aurelius Fulvus, originario di Nîmes165 e console ordinario

163 IEphesos, 1504 (T77).

nel 89 a.C., a sua volta figlio di un T. Aurelius Fuluus e di una Procilla Boionia, entrambi di origine gallica166, e da Arria Fadilla, figlia di Cn. Arrius Antoninus, di origine incerta167, e di una (Servilia) Plotia Isaurica (parente di Pompeia Plotina, moglie di Traiano, appartenente alla famiglia dei Plotii e dei Pompeii), certamente discendente dei Seruilii Vatiae Isaurici, ramo dei Servilii Caepiones, antica famiglia italica entrata all’inizio del II secolo d.C. in Senato168.

La famiglia di Antonino era riuscita, nel corso di due generazioni, a conseguire una certa notorietà nell’Urbe: il nonno paterno Titus Aurelius Fulvus169, legatus della III legio Gallica170 dal 64 al 69 d.C., si era scontrato contro i Parti agli ordini di Corbulone171 e, nell’inverno del 68-69 d.C., aveva combattuto con la sua legione in Mesia contro i Rossolani. Grazie a questa vittoria era stato insignito nel 69 d.C. degli ornamenta consularia dall’imperatore Otone172; continuò la sua carriera sotto Vespasiano in qualità di legatus Augusti pro praetore173 durante la guerra contro i Germani, nell’85 d.C. fu console iterum e infine nel 92 d.C. è attestato come praefectus urbi.

Il nonno materno Arrius Antoninus, homo sanctus, console ordinario nel 69 d.C. e console iterum nel 97 d.C., fu proconsole d’Asia fra il 77-78 d.C. Sfortunatamente riguardo al proconsolato di Arrius, eccezion fatta per le testimonianze di Plinio e Tacito, non pervengono ulteriori evidenze di natura epigrafica, numismatica o papiracea174.

In generale le fonti sono concordi nel delineare un’immagine positiva del suo operato, tanto in qualità di proconsole d’Asia, quanto come uomo. Plinio, nella corrispondenza con Arrius, unì alle notizie storiche l’elogio delle virtutes che lo avrebbero

165 HA, Pius 1, 1.

166 La famiglia dovette dunque, con molta probabilità, trasferirsi a Roma nella seconda metà del I sec d.C.

quando la città aveva già ricevuto da Augusto lo ius Latinum e sotto Claudio molti oriundi dalla provincia Narbonese erano stati accolti in senato.

167 F. CHAUSSON, Variétés généalogiques. IV - Cohésion, collusions, collisions: une autre dynastie antonine, in

G. BONAMENTE,H. BRANDT (edd.), Historiae Augustae Colloquium Bambergense, X (Bamberg, 2005), Bari 2007,

p. 134 ritiene che la famiglia possa essere originaria della Gallia Narbonense o di origini spagnole (collegamento con gli Vlpii e Aelii o altro Annii è possibile) o italica (la famiglia aveva infatti collegamenti con

Lanuuium e con l'Etruria, in particolare Lorium).

168 CHAUSSON, Variétés généalogiques. IV, p. 135.

169 PIR2 A, 1510. 170 CIL III, 6741. 171 Tac., Ann. 15, 3. 172 Tac., Ann. 11, 23. 173 AE 1952, 122.

174 Tac., Hist. I 77: Sic distractis exercitibus ac provinciis Vitellio quidem ad capessendam principatus fortunam bello

opus erat, Otho ut in multa pace munia imperii obibat, quaedam ex dignitate rei publicae, pleraque contra decus ex praesenti usu properando […] ceteri consulatus ex destinatione Neronis aut Galbae mansere, Caelio ac Flavio Sabinis in Iulias, Arrio Antonino et Mario Celso in Septembris, quorum honoribus ne Vitellius quidem victor intercessit.

contraddistinto175: sanctitas, auctoritas, severitas, iucunditas, gravitas e suavitas sermonum. Egli ci restituisce un medaglione significativo, nonché il più completo, ponendo l’accento non solo sul fatto che Arrio fosse un fine conoscitore della lingua e della cultura greca, ma che fosse anche un compositore di epigrammi e altri componimenti in greco di ottima fattura, al pari addirittura di Callimaco.

Del padre di Antonino, Aurelius Fulvus, anch’egli homo tristis et integer176, si hanno sparute notizie: ebbe accesso al cursus honorum, ricoprendo, fra le cariche, il consolato nell’ 89 d.C., al termine del quale, con ogni probabilità, morì in giovane età; la moglie Arria Fadilla sposò in seconde nozze il consolare Iulius Lupus177. Antonino venne allora affidato prima alle cure del nonno paterno e successivamente al nonno materno Arrius Antoninus178, che si occupò della sua educazione, morale e letteraria, periodo durante il quale risiedette nella villa di Lorium sulla via Aurelia.

Nell’Historia Augusta si legge che sin dalla giovinezza Antonino non fu amante degli spostamenti e dimorò stabilmente nelle ampie tenute familiari, che si estendevano dai dintorni di Roma fino al Lazio e all’Etruria meridionale, dove egli crebbe a stretto contatto con il nonno e, pertanto, immerso in un ambiente profondamente filelleno, impregnato di cultura greca, con la quale dovette avere sin da fanciullo molta dimestichezza.

175 Plin., ep. 4, 3, 1 (T49): Quod semel atque iterum consul fuisti similis antiquis, quod proconsul Asiae qualis ante te

qualis post te vix unus aut alter - non sinit enim me verecundia tua dicere nemo, quod sanctitate quod auctoritate, aetate quoque princeps civitatis, est quidem venerabile et pulchrum; ego tamen te vel magis in remissionibus miror. Nam severitatem istam pari iucunditate condire, summaeque gravitati tantum comitatis adiungere, non minus difficile quam magnum est. Id tu cum incredibili quadam suavitate sermonum, tum vel praecipue stilo assequeris. Plinio

continua delineando il profilo culturale del proconsole, fine conoscitore della lingua e della letteratura greca:

Nam et loquenti tibi illa Homerici senis mella profluere et, quae scribis, complere apes floribus et innectere videntur. Ita certe sum affectus ipse, cum Graeca epigrammata tua, cum mimiambos proxime legerem. Quantum ibi humanitatis venustatis, quam dulcia illa quam amantia quam arguta quam recta! Callimachum me vel Heroden, vel si quid his melius, tenere credebam; quorum tamen neuter utrumque aut absolvit aut attigit. Hominemne Romanum tam Graece loqui? Non medius fidius ipsas Athenas tam Atticas dixerim. Quid multa? Invideo Graecis quod illorum lingua scribere maluisti; H.A., Pius 3, 2.; Aur. Victor, de Caes. 12.

176 HA, Pius 1, 3. 177 HA, Pius 1, 6. 178 HA, Pius 1, 9.

Figura 1: la famiglia di Antonino (CHAUSSON,Variétés généalogiques. IV, p. 134). Antonino percorse un cursus honorum179 abbastanza rapido all’insegna di cariche civili, come ben si confaceva ad un esponente di famiglia senatoria: già nel 106 d.C., a venti anni, ebbe accesso al vigintivirato e a ventisei anni, tra il 5 dicembre 110 d.C. e l’1 dicembre 111 d.C., rivestì la questura. Sposò Annia Galeria Faustina (sorella di Marco Annio Vero180, padre del futuro imperatore Marco Aurelio), di cui tuttavia non si conosce la data del matrimonio: la Vita dell’HA riporta commenti alquanto sarcastici riguardo alla condotta poco esemplare di Faustina, ob nimiam libertatem et vivendi facilitatem181, che

tuttavia Antonino, con ironia e leggerezza, seppe smorzare182.

Esercitò la pretura in un momento non noto e nel 120 d.C., appena trentenne, divenne console insieme a L. Catilius Severus Iulianus Claudius Reginus, bisnonno di Marco Aurelio e uno degli amici più in vista di Adriano.

179 HA, Pius 3, 2 (T30): Fuit quaestor liberalis, praetor splendidus, consul cum Catilio Severo. Hic in omni privata vita

in agris frequentissime vixit, sed clarus in locis omnibus fuit. Ab Hadriano inter quattuor consulares, quibus Italia committebatur, electus est ad eam partem Italiae regendam in qua plurimum possidebat […] proconsulatum Asiae sic egit ut solus avum vinceret.

180 HA, Pius 1, 6; cfr. anche HA, M. Ant. 1, 2 (T29): pater Annius Verus qui in praetura decessit, avus Annius Verus

iterum consul et praefectus Urbi, adscitus in patricios a principibus Vespasiano et Tito censoribus, patruus Annius Libo consul, amita Galeria Faustina Augusta.

181 HA, Pius 3, 7. 182 HA, Pius 3, 8.

Antonin

Après une reconsidération de la rubrique consacrée à la généalogie de ce prince par l’HA24

(fig. 6), nous connaissons les quatre grands-parents d’Anto- nin. Son père, T. Aurelius Fuluus, consul ordinaire en 89, est le fils du Nîmois

T. Aurelius Fuluuset d’une Boionia Procilla dont on a tout lieu de penser qu’el- le était également gauloise (de Narbonnaise? de Nîmes même?). La famille pa- ternelle est donc entièrement gauloise. Quant à sa mère, Arria Fadilla, elle est fille d’un Cn. Arrius Antoninus dont l’origine est incertaine: peu probablement natif de Gaule Narbonnaise, il pourrait être espagnol (dans ce cas un lien avec les Vlpii et les Ælii ou autres Annii serait possible) ou encore, bien plutôt, ita- lien (la famille avait en effet des liens avec Lanuuium et avec l’Étrurie, en par- ticulier Lorium). La grand-mère maternelle d’Antonin, mère d’Arria Fadilla et épouse de Cn. Arrius Antoninus, serait une (Seruilia) Plotia Isaurica. Elle est assurément descendante des Seruilii Vatiae Isaurici, rameau des Seruilii Cae-

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Voir F. Chausson, Variétés généalogiques III cit.

FRANÇOIS CHAUSSON

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H i s t o r i a e Au g u s t a e C o l l o q u i u m B a m b e r g e n s e - © 2 0 0 7 · E d i p u g l i a s . r. l . - w w w. e d i p u g l i a . i t 6. -La famille d’Antonin.

All’indomani del consolato gli venne conferito dall’imperatore l’onore di essere uno tra i quattro iuridici consulares, che avevano il compito di sorveglianza amministrativa e finanziaria del patrimonio delle città in merito a questioni di eredità, di tutela e di fideicommissum, comprese all’interno della circoscrizione territoriale: gli fu attribuita la IV circoscrizione, all’interno della quale ricadevano i territori dell’Aemilia, Liguria, e Tuscia, regioni in cui erano inglobate le sue proprietà183.

Al principio del 135 d.C. soffrì per la perdita della figlia maggiore, Aurelia Fadilla, sposa di Lamia Silvanus184, e nello stesso anno governò, in qualità di proconsole, la provincia d’Asia, carica che aveva rivestito sessanta anni prima suo nonno Arrius e che ricoprì con estremo rigore e, secondo l’HA, superò addirittura l’operato del nonno materno, uomo esemplare e straordinario185.

Nel documento Antonino Pio e la provincia d'Asia (pagine 52-56)