I. Proconsoli della provincia d’Asia (138-161 d.C.)
14. P Cluvius Maximus Paullinus
cos. suff. 143 d.C.
Cronologia
158-159 d.C.
565 CIL X 4660 (EDR106625); AE 1929, 166 (EDR073142). 566 CIL X 4639 (AE 2008, 386; EDR131164).
567 Gli Statilii sono assenti nella regio I, acon qualche sporadica apparizione a Ostia (cfr. F.ZEVI, Ancora su T.
Statilius Taurianus e il Serapeo di Ostia, Epigraphica 66 (2004), pp. 95-108; F.ZEVI, Iscrizioni e personaggi nel
Serapeo, in El Santuario de Serapis en Ostia, Documents d’Arqueologia Clàssica 4, Tarragona 2001, pp. 177-187) e
fra I-II secolo d.C. a Puteoli (CIL X, 2973) e nel Latium ad Anagnia (AE 1996, 367). CAMODECA, La carriera di T.
Statilius Severus, p. 293 riconosce tuttavia che il tribunato militare di Statilius Maximus nella legio X Fretensis
Fonti
a. AE 1940, 99 (AE 1946, p. 48 s. n. 168; EDR073438).
Labicum
P(ublio) Cluvio Maximo / Paullino co(n)s(uli), / VIIvir(o) epulonum, // pr[oc]onsuli sortito pro[v]in[c(iae) Asiae], / XV[v]ir(o) sacris faciundis, leg(ato) Aug(usti) [p]r(o) [pr(aetore) provinc(iae)] / Mo[e]siae superioris, curator[i vi]ae F[laminiae], / leg(ato) leg(ionis) XIIII gem(inae), proco(n)s(uli) provin[c(iae) Si]cilia[e, legato] / provinc(iae) Asiae, legato provinc(iae) A[chaia(?)]e, se[vir]o t[ur(mae)] / III eq(uitum) Romanor(um), praefecto fr[ume]nti dan[di], / legato misso a senatu ad Im[p(eratorem) H]adrian[um] / cum ex Africa reverteretur, pra[etor]i, trib(uno) pl(ebis), quaest(ori) / provinc(iae) Achaiae, trib(uno) leg(ionis) V Mac(edoniae), IIIIvir(o) [via]rum curan[dar(um)], / P(ublius) Cluvius Maximus Paulinus patri opt[im]o.
Commentario.
L’unica fonte che attesta P. Cluvius Maximus Paullinus è un’iscrizione proveniente da un edificio sepolcrale, addossato a un muro che delimitava una proprietà, quella di Paullinus assai verosimilmente568.
Origini.
Di M. Cluvius Paullinus sono noti il figlio e il nipote. Al figlio, M. Cluvius Paulinus, dobbiamo oggi queste preziose informazioni sulla carriera di Paullinus, dal momento che fu proprio lui a dedicare il monumento funerario al padre, sul quale è stata apposta l’iscrizione onorifica.
È significativo il fatto che il figlio rivestì il consolato nel 152 d.C.569; a differenza del padre, homo novus, egli ormai apparteneneva ad una famiglia di rango consolare. È grazie alla menzione del collega M. Servilius Silanus, attestato dai Fasti Ostienses come suffectus alla fine del 152 d.C., che si è in grado di datare il consolato di Cluvius figlio.
568 G.CARAFFA, Il monumento sepolcrale di P. Cluvius Maximus Paullinus, Roma 1932; ANDERMAHR,Totus in
praediis, p. 228, n. 158.
569 ECK,Die Fasti Consulares, p. 76; AE 1971, 183: C(aio) Antoni[o -] fil(io) Gal(eria) / Serano Iporcens(i) / flamini
divor(um) Aug(ustorum) provinc(iae) / Baeticae / huic consummato honore flamoni(i) P(ublio) Cluvio Max(im)o / M(arco) Servilio Silano co(n)s(ulibus) consensu concil[i(i) pro]vinc(iae) / Baetic(ae) dec[re]ti sunt honores quantos q[uis]que / maximos c[ons]ecutus est cum statua cu[ius h]onore / [a]ccepto i<m>pensam remi[sit].
Per il nipote570 si aprirono le fila dei Salii Palatini, uno dei collegi più esclusivi dell’Urbe571: fra i “requisiti di accesso” vi era l’appartenenza al patriziato ed essere patrimi matrimique, cioè con entrambi i genitori in vita.
Carriera.
L’iscrizione, la cui prima edizione venne approntata da Attilio Degrassi nel 1939572, presenta un cursus discendente. Egli ricoprì, in ordine cronologico, il vigintivirato nelle vesti di curator viarum curandarum, svolse funzioni militari come tribunus nella legio V Macedonica, che aveva la sua base nella Moesia inferior, quindi fu quaestor in Achaia, al seguito del governatore provinciale573. In seguito alla pretura del 127 d.C., grazie alla quale entrò fra le fila dell’illustre consesso, nel 128 d.C. Paullinus prese parte all’ambasceria che il senato aveva inviato ad Adriano di ritorno dall’Africa Proconsularis574.
Fra il 129-130 d.C. ottenne il primo incarico pretorio, legato alle distribuzioni annonarie gratuite a Roma – praefectus frumenti dandi –; dopo fu sevir equitum Romanorum, a capo della terza delle sei turmae dei cavalieri sia in occasione della transvectio equitum, la parata dei cavalieri del 15 luglio, dal tempio di Marte al primo miglio della via Appia al tempio dei Dioscuri nel Foro Romano, nel corso dei ludi Martiales del primo agosto.
570 CIL VI, 1979: L(ucius) Antistius Burrus Adventus loc(o) / L(uci) Lolliani Aviti / isdem co(n)[s(ulibus)] / Q(uintus)
Iulius Strabo Tertullus / Firmidianus loco / Caesenni Isaurici / M(arcus) Annius Flavius Libo / loco Tinei Rufi / Imp(eratore) L(ucio) Aurelio Commodo II / P(ublio) Martio Vero II co(n)s(ulibus) / M(arcus) Petronius Sura Septimianus / loco Q(uinti) Munati Prisci / C(aio) Br<u>ttio Praesente II / Sex(to) Quintilio Condiano co(n)s(ulibus) / P(ublius) Martius Sergius Saturninus / loco Corneli Cethegi / Imp(eratore) M(arco) Aurelio Commodo Antonin[o Aug(usto) III] / L(ucio) Antistio Burro [co(n)s(ulibus)] / P(ublius) Cluvius Maximus Paulinus loco M[---] / L(ucius) Cornelius Salvius Tuscus loco St[atili(?) ---] / Cn(aeus) Serius Oppianicus Augurinu[s loco ---] / promoti at [---].
571 J. RÜPKE,A. GLOCK, Fasti sacerdotum. Die Mitglieder der Priesterschaften und das sacrale Funktionspersonal
römischer, griechischer, orientalischer und jüdisch-christlicher Kulte in der Stadt Rom von 300 v. Chr. bis 499 n. Chr.,
Wiesbaden 2005, p. 899, n. 1274.
572 A.DEGRASSI, P. Cluvius Maximus Paullinus, Epigraphica 1 (1939), pp. 307-321, edita successivamente in AE
1940, 99, seguita dall’edizione di H.FUHRMANN, Archäologische Grabungen und Funde in Italien, Albanien und
Libyen, AA 56 (1941), pp. 460-466.
573I governatori della provincia di quel tempo, a cavallo fra il 118-119 d.C. e il 122-123 d.C., erano Clodius
Granianus e T. Prifernius Paetus Rosianus Geminus; cfr. W. ECK, Jahres und Provinzialfasten der senatorischen
Statthalter von 69/70 bis 138/139, Chiron 13 (1983), pp. 147- 237; M.G. GRANINO CECERE, La carriera di T.
Prifernius Paetus Rosianus geminus in un’iscrizione onoraria di Trebula Mutuesca, M.G. ANGELI BERTINELLI,A.
DONATI (a cura di), Usi e abusi epigrafici, Atti Coll. Inter. Epigrafia Latina (Genova, 20-22 settembre 2001), Roma
2003, pp. 12- 14.
574 HA, Hadr. 13. 3-5: Post in Siciliam navigavit, in qua Aetnam montem conscendit, ut solis ortum videret arcus
specie, ut dicitur, varium. Inde Romam venit atque ex ea in Africam transiit ac multum beneficiorum provinciis Africanis adtribuit. Nec quisquam fere principum tantum terrarum tantum celeriter peragravit. Il passaggio di
Adriano in Africa è testimoniato da iscrizioni rinvenute a Lambesi: ILS 2487; ILS 2487; ILS, 9133. Su Adriano in Africa cfr. Y.LE BOHEC, Les discourses d’Hadrien à l’armée d’Afrique, Paris 2003.
Quest’ultimo incarico, come ha sottolineato la Granino Cecere575, sulla base di un’osservazione di Eck576, era di norma rivestito agli inizi del cursus honorum dai giovani membri dell’aristocrazia senatoria e non da un senatore di rango pretorio, ragion per cui siamo portati a ipotizzare un andamento piuttosto lento, soprattutto alle prime battute, della carriera di M. Cluvius Paullinus.
Fra il 133-135 d.C. fu legatus rispettivamente provinc(iae) A[chaia(?)]e, o d’Africa, visto che la lacuna alla linea 5 può parimenti essere integrata con Achaia o Africa; è tuttavia da preferirvi la prima in virtù del fatto che Paullinus nel 122 d.C. vi aveva ricoperto la questura577.
Fra il 133 e il 137 d.C. fu governatore della Sicilia (Eck opta per il 133-134; Thomasson preferisce il 135 d.C. e Alföldy il 136-137 d.C.578), comandante della legione XIV Gemina di stanza a Carnuntum (Pannonia Superior) negli anni 138-141, e infine curator viae Flaminiae.
All’indomani dell’avvento di Antonino Pio, M. Cluvius Paullinus è consul suffectus nel 143 d.C.579. La sua carriera culmina con il governo della Moesia superior forse tra il 146 e il 149 d.C. – Paullinus era stato tribunus militum della legio V Macedonica, al tempo di stanza in Moesia –, la cooptazione nel collegium dei XVviri sacris faciundis, il proconsolato della provincia d’Asia.
È da mettere in risalto l’espressione pr[oc]onsuli sortito pro[v]in[c(iae) Asiae], la quale indicherebbe che il proconsole designato mediante sortitio non ha potuto ricoprire l’incarico per sopravvenute cause; è assai probabile che egli possa esser morto prima di partire per l’Asia e, considerando che fra il consolato e proconsolato occorre contare un intervallo di quindici anni, la morte sopraggiunse intorno al 158-159 d.C.
Referenze.
RE Cluvius, Suppl. XIV, p. 105, n. 10b; LP, p. 3 n. 26:18.
575 M.G.GRANINO CECERE, Il sepolcro di un homo novus, P. Cluvius Maximus Paullinus, Monumenta, M.VALENTI
(a cura di), Atti del Convegno di Studi (Monte Porzio Catone, 25 ottobre 2008), Tusculana Quaderni del Museo di Monte Porzio Catone 3, Frascati 2009, pp. 11-26.
576 Cfr. Cluvius in RE. Suppl. XIV, p. 105, n. 10b.
577 A Sparta sono noti un Cluvios Callicrates e un suo omonimo figlio, menzionati in due documenti
epigrafici databili alla metà del II secolo d.C., che sembrano riconnettersi a Paullinus; cfr. A.D.RIZAKIS,S.
ZOUMBAKI, C. LEPENIOTI, Roman Peloponnese II. Roman personal Names in their social Context (Laconia and
Messenia), Athens 2004, pp. 216-218, nn. 337-338.
578 ALFÖLDY, Konsulat und Senatorenstand; W.ECK, Jahres-und Provinzialfasten der senatorischen Statthalter von
69/70 bis 138/139, II in Chiron 13 (1983), p. 147- 237. LP, p. 3, n. 18.
579 Il consolato di P. Cluvius Paullinus non registrato né da Degrassi nei Fasti Consulares, né dalla più recente
edizione di ECK,Die Fasti Consulares; ALFÖLDY, Konsulat und Senatorenstand, p. 146 lo colloca, con buone ragioni, nel 143 d.C.