• Non ci sono risultati.

USO DI APPLICATIVI E DI SISTEMI INFORMATICI PER LA GESTIONE DELL’EMER- DELL’EMER-GENZA COVID-19 E RISULTATI CONSEGUITI

Nel documento Corte d Appello di Napoli (pagine 143-148)

TRIBUNALE DI NAPOLI NORD

USO DI APPLICATIVI E DI SISTEMI INFORMATICI PER LA GESTIONE DELL’EMER- DELL’EMER-GENZA COVID-19 E RISULTATI CONSEGUITI

Come innanzi già accennato, il periodo emergenziale da COVID-19, ancora in atto, ha de-terminato una decisa accelerazione sul versante dell’informatizzazione (sia dell’Ufficio nel suo complesso che dei singoli giudici) e ha impresso una decisa spinta all’uso dei sistemi telematici per la gestione del processo civile, il che – si ritiene – abbia determinato lo sviluppo di buone prassi e virtuosi flussi di lavoro che potranno certamente giovare anche per il futuro.

Ed invero, la percentuale di giudici (sia togati che onorari) del settore civile, che fa ordina-rio uso dei software e dei sistemi informatici messi a disposizione del Ministero (già abbastan-za elevata prima ancora dell’inizio dell’emergenabbastan-za) ha subito un ulteriore incremento.

Durante il suddetto periodo i MAGRIF del settore civile hanno diffuso tra i magistrati sva-riato materiale informativo e formativo (costituito da guide pratiche, tutorials, anche audio/

visivi, e istruzioni) finalizzato all’introduzione all’uso dei principali software collaborativi e di audio/video conferenza necessari per la gestione dell’attività lavorativa, anche processuale, a distanza.

In particolare, massiccia è stata l’adozione del software Microsoft Teams (compreso nelle licenze Office 365 ProPlus distribuite dalla DGSIA, ed in precedenza già richiamate), tramite il quale è stato possibile attuare il disposto di cui all’art. 83, comma 7, lett. f), D.L. 18/2020, conv.

in L. 27/2020, per la celebrazione delle udienze civili mediante collegamenti da remoto

Il detto software è stato proficuamente impiegato – soprattutto nel periodo di massima emergenza, quando la portata particolarmente restrittiva delle misure di distanziamento so-ciale e di divieto di assembramento non consentivano pressoché alcuna attività in presen-za – anche per la ordinaria collaborazione interna tra i magistrati delle sezioni civili, per lo svolgimento delle riunioni ex art. 47-quater O.G., nonché per lo svolgimento delle camere di consiglio collegiali (in virtù della copertura normativa assicurata dall’art. 12-quinquies, D.L.

18/2020 cit.).

Nella piena consapevolezza che la proficua gestione delle ordinarie attività processuali at-traverso le inedite forme telematiche e gli strumenti informatici innanzi richiamati (mai prima sperimentati neppure nell’ambito della più spinta implementazione del sistema di P.C.T.) non avrebbe potuto prescindere dall’attivazione di una collaborativa interlocuzione con il neoisti-tuito Consiglio dell’Ordine degli Avvocati locale, sono stati stipulati con i rappresentati dello stesso diversi Protocolli di Intesa per la trattazione delle udienze civili telematiche nelle forme di cui all’art. 83, comma 7, lett. f) e h), D.L. 18/2020 (cfr. Protocolli del 22 e del 29 aprile 2020 per le Sezioni Civili ordinarie, famiglia e lavoro).

Appare utile evidenziare, tuttavia, che gli stessi, lungi dall’aver sortito l’effetto di creare un sottoinsieme particolareggiato di regole sui generis, si sono attenuti (seppur con i necessari adattamenti resisi opportuni per rispondere alle esigenze particolari locali dell’Ufficio) alle linee guida nazionali adottate dal CSM con delibera 186/VV/2020 del 26 marzo 2020 e ai pro-tocolli di intesa sottoscritti già a livello nazionale tra CSM, CNF e DGSIA.

A quanto precede occorre aggiungere l’utile supporto fornito dalla disponibilità di un sito internet del Tribunale (attivo dal 02/07/2015), tramite il quale è stato possibile rendere pubbliche tutte le più rilevanti informazioni e documenti riguardanti l’organizzazione dell’Ufficio (tra cui le modalità di accesso alle Cancellerie del Tribunale, le linee guida predisposte dalla Presidenza per

144

la gestione dell’emergenza e per l’attuazione della normativa di riferimento e, in generale, tutte le misure adottate per la gestione dell’emergenza ed il contenimento del rischio di contagio).

Tramite il sito internet è stato, infatti, possibile raggiungere una gran pletora di utenti; ciò, si ritiene, abbia anche contribuito ad allentare parzialmente la pressione di afflusso di una par-te dell’upar-tenza finalizzata alla semplice richiesta di informazioni, agevolmenpar-te reperibili – come detto – sul sito internet istituzionale di riferimento.

Ed invero, appare opportuno evidenziare come, nel solo periodo che va dal 09 marzo 2020 al 30 giugno 2020, il detto sito ha fatto registrare un totale di 3.563.440 di accessi per 65.372 visitatori, di cui 44.241 visitatori

SETTORE PENALE

Le statistiche allegate consentono di rilevare quanto segue:

Il settore dibattimentale collegiale

Nel settore dibattimentale collegiale si registra una lievissima flessione delle sopravvenien-ze complessive rispetto all’annualità precedente (291 a fronte di 302) cui fa riscontro una fles-sione delle definizioni (176 a fronte di 191), con un conseguente incremento delle pendenze, che passano da 399 a 508.

Il settore dibattimentale monocratico

Analoga situazione si registra nel settore dibattimentale monocratico con una sopravve-nienza di 4012 processi a fronte dei 4761 dell’annualità precedente, una definizione di 2878 processi a fronte di 3642 e un consistente aumento delle pendenze, che passano da 9038 a 10.164.

Il settore Gip/Gup

Nel settore si registra un lieve decremento dei procedimenti a carico di noti (8961 a fronte di 10.553), un lieve decremento delle definizioni (9256 a fronte di 10.557), ma una riduzione delle pendenze, che passano da 3339 a 2956.

Organico dei magistrati e del personale amministrativo

In entrambe le Sezioni dibattimentali sono vacanti i posti di Presidente di sezione ed i po-sti(2) di nuova istituzione.

Nel settore Gip è scoperto, sin dall’istituzione del Tribunale, l’undicesimo posto previsto in organico, nonostante la pressoché totale copertura degli organici dell’Ufficio di Procura.

Quanto al personale amministrativo, sono vistose le carenze numeriche, più volte eviden-ziate anche da ultimo in sede di verifica ispettiva, anche alla luce della comparazione con le dotazioni degli altri Tribunali del distretto. Il rapporto personale amministrativo/magistrati è già in astratto del tutto sottodimensionato, tenuto conto della pianta organica (152 unità) e diventa clamorosamente inadeguato ove si tenga conto delle concrete scoperture.

A ciò va aggiunto che numerose unità di personale risultano essere applicate da altri Uffici giudiziari e dunque destinate, in tempi brevi, a tornare presso la sede di provenienza.

Gran parte del personale amministrativo, poi, proviene da altre amministrazioni e sconta, per questo, un difetto di esperienza e di conoscenza dei servizi di cancelleria solo in parte col-mato con la buona volontà e l’impegno.

Logistica

Evidente e più volte lamentata la carenza di aule, del tutto insufficienti, per numero e dimensioni, rispetto alle udienze da celebrare: invero la seconda udienza monocratica settima-nale pur essendo prevista in tabella non viene di fatto celebrata proprio a causa della insuffi-cienza numerica delle aule

Due sole aule sono dotate di sistema di videoconferenza, pur a fronte della necessaria

ce-145

lebrazione di molti processi con imputati sottoposti al regime di cui all’art. 41 bis ord. pen,. o a programmi di protezione, con la conseguenza di una dilazione dei ritmi delle udienze o di

“trasferte” negli altri Tribunali del distretto, compatibilmente con le disponibilità offerte.

Le ragioni dell’ incremento dell’arretrato

Le ragioni di un non trascurabile accrescimento dei procedimenti pendenti nel settore dibattimentale, sono, per l’annualità in esame, il frutto dell’insieme di due fattori, uno di “si-stema”, l’altro di natura emergenziale.

Ed invero, da un lato, si registra un incremento dei procedimenti di particolare complessità (procedimenti in materia di criminalità organizzata con molti imputati, sovente tutti sottopo-sti a misura cautelare, procedimenti per reati sessuali o comunque relativi alle cosiddette “fa-sce deboli”, reati in materia di pubblica amministrazione, reati societari e tributari),destinato a sicura implementazione, ove si consideri che la locale Procura, la quale lavora ormai a pieno regime, sta portando a termine indagini vaste e articolate (basti pensare al vorticoso aumento delle richieste in materia di intercettazioni e della domanda cautelare) e che il territorio cui si estende la competenza del Tribunale di Napoli Nord è ad altissima densità camorristica, il che lascia agevolmente prevedere, per gli anni a venire, la futura celebrazione di un sempre più alto numero di dibattimenti per processi di DDA, arginata, per il passato, dalla limitazione della competenza ai soli procedimenti iscritti dopo il 13 settembre del 2013.

Dall’altro, come si diceva, vi sono scoperture, di organico di magistrati e di personale am-ministrativo, con intuibili ricadute sulla produttività (solo per citarne alcune, necessità di rin-novazione dei dibattimenti in caso di trasferimenti di giudici e problematiche connesse ai servizi di cancelleria che rallentano inevitabilmente la trattazione dei giudizi).

Una situazione, per concludere, di evidente sofferenza, che ha portato, nel settore dibat-timentale, a una contrazione delle definizioni e a una dilatazione dei tempi di fissazione dei processi, soprattutto monocratici.

Il settore Gip/Gup è ancora in grado di fronteggiare adeguatamente i carichi in entra-ta, ma vi sono anche qui segnali di inversione del favorevole trend degli anni passati (vedi il decremento delle definizioni) ancora una volta dovuti alla mutata e più impegnativa qualità degli affari e a una domanda, soprattutto in fase cautelare, che è divenuta “assillante” dopo l’introduzione della disciplina del cosiddetto “codice rosso” (legge n. 69/19) e che assorbe, per l’urgenza della materia, gran parte del tempo e delle energie.

Si è aggiunto, a tutto questo, nel periodo in esame, il rallentamento dell’attività giudiziaria imposto dalla emergenza legata al Covid 19.

La disciplina emergenziale ha difatti inciso sulle definizioni in maniera tutt’affatto trascu-rabile, consentendo, com’è noto, solo la celebrazione di un numero limitatissimo di processi e, quindi, prevedendo un contingentamento dei carichi di udienza.

I numeri sono, in proposito, più che eloquenti.

Nello specifico, nel periodo 3.3.2020/31.7.2020 sono stati esauriti:

66 procedimenti collegiali a fronte dei 102 dello stesso periodo dell’anno precedente;

780 procedimenti monocratici a fronte dei 1796 dello stesso periodo dell’anno precedente;

2532 procedimenti in fase Gip/Gup a fronte dei 4824 dello stesso periodo dell’anno prece-dente.

L’incidenza sull’attività giurisdizionale della normativa in materia di tutela delle vit-time di reato e di contrasto alla violenza di genere

Come si accennava l’incidenza dei reati inerenti le cosiddette “fasce deboli”, dopo la rifor-ma del luglio dello scorso anno, è cresciuta in rifor-maniera esponenziale, assorbendo una fetta notevole del lavoro dei giudici monocratici e di quelli della Sezione Gip/Gup.

Più modesta, per ora, l’incidenza sul dibattimento collegiale, destinato a subire le ricadute della nuova disciplina nel periodo a venire, per effetto dell’innalzamento delle soglie delle pene edittali previsto per talune tipologie di delitti.

146

La creazione di corsie preferenziali e l’urgenza insita nella materia ha determinato il ri-corso sistematico alle richieste cautelari (una media di due al giorno quelle che giungono alla Sezione Gip), tutte da evadere in tempi brevissimi.

Innumerevoli dunque, le ordinanze coercitive, gli interrogatori di garanzia e, di seguito, i processi con rito abbreviato o ordinario a carico di imputati di regola sottoposti a misura, da celebrarsi, dunque, con celerità.

In materia di stalking, sono pervenuti 391 procedimenti alla Sezione Gip/Gup (con 395 esauriti e conseguente riduzione del numero delle pendenze) e 139 procedimenti al dibatti-mento monocratico (con 108 esauriti), in materia di violenza, 961 procedimenti alla Sezione Gip/Gup (con 967 esauriti e conseguente riduzione del numero delle pendenze) e 383 procedi-menti al dibattimento monocratico (con 303 esauriti).

L’elevata percentuale di definizioni dà la misura della preferenza (obbligata) accordata ai delitti in questione.

L’informatizzazione del settore penale Hardware

Allo stato tutti i magistrati in effettivo servizio presso le sezioni penali sono assegnatari di pc fissi o portatili dotati di apposita docking-station per il collegamento alla rete giustizia e del-le ulteriori periferiche, nonché di uno schermo da 27 pollici, con sistema operativo Windows 7 o, per le forniture più recenti, Windows 10.

Di recente la gran parte dei giudici togati dell’Ufficio ha potuto usufruire anche della distri-buzione delle nuove licenze Office365 ProPlus predisposte dalla D.G.S.I.A. (di cui alle note n.

7048.U del 25 febbraio 2020 e 8661.U del 09/03/2020), necessarie per l’uso di software collabo-rativo e di video-conferenza da remoto ed indispensabili per la gestione dell’attività lavorativa durante il periodo della nota emergenza epidemiologica in atto nel Paese.

Software

Si segnala che sono in uso gli applicativi ministeriali SICP, CONSOLLE, TIAP, SIES e SI-RIS. È, poi, in essere un protocollo di intesa con la locale Procura, con il Tribunale di Napoli ed il Tribunale di S. Maria per l’utilizzo e trasmissione in TIAP delle procedure relative a misure cautelari.

Dal 1 febbraio 2018 è poi operativo e funzionante l’applicativo GIADA2 per l’assegnazione informatizzata degli affari dibattimentali (monocratici e collegiali), con pedissequo protocollo di intesa con la locale Procura per le richieste di assegnazione dei processi a citazione diretta.

Infine, si procede all’inserimento in TIAP di tutti gli atti del fascicolo del dibattimento, me-diante scannerizzazione del cartaceo, in attesa della definizione di un protocollo di intesa con la locale Procura per la digitalizzazione e inserimento in TIAP anche del fascicolo formato ai sensi dell’art. 431 cpp. Invero, ferma restando la necessità del fascicolo cartaceo – non essendo ancora normativamente prevista la fase dibattimentale del Processo Penale Telematico – l’in-serimento in TIAP già consentire, e consentirà ancor più, un più comodo accesso all’Utenza (tramite il front-office, ovvero tramite le postazioni informatiche già realizzate ed in uso) per la consultazione degli atti e la richiesta di copia. Consentirà inoltre una migliore fruibilità degli atti ai Giudici, che potranno portare con se gli atti su supporto informatico, senza necessità di movimentazione del fascicolo cartaceo, che rimarrà custodito in cancelleria e movimentato solo per l’udienza.

È altresì in uso, per gli affari Gip/Gup, un sistema automatico computerizzato per l’asse-gnazione degli affari.

La gestione dell’ emergenza Covid-19

La messa in opera e l’utilizzo dei sistemi skype e teams, ha consentito, nel periodo emergen-ziale, anche grazie alla sottoscrizione di protocolli d’intesa con la locale Procura e con il Con-siglio dell’Ordine degli Avvocati e la Camera Penale di Napoli Nord, la celebrazione a distanza delle udienze di convalida di arresto e fermo, lo svolgimento degli interrogatori di garanzia, la celebrazione delle udienze con rito direttissimo, la celebrazione dei giudizi abbreviati e delle udienze preliminari dibattimentali con imputati detenuti.

147

Agli applicativi si è fatto ricorso, di regola, in alternativa ai collegamenti in videoconferen-za, la cui disponibilità è, come detto, limitata a due sole aule.

È stata pure regolamentata con apposito protocollo l’attività di rilascio di copie, gestita informaticamente attraverso richieste e invii a mezzo pec.

Allo stesso modo sono state ricevute le istanze delle parti e trasmessi i relativi provvedi-menti.

Non si sono verificati incidenti non superabili celermente e non si sono registrate difficoltà che abbiano imposto un rinvio delle udienze, né disguidi nella interlocuzione tra le parti.

UFFICI DEL GIUDICE DI PACE

La riforma della Magistratura onoraria di cui alla L.57/2016 ha trasferito, a far data dal 13.5.2016, le funzioni di Coordinamento degli indicati Uffici alla persona del Presidente del Tribunale.

Questo ufficio ha provveduto ad una complessiva ricognizione della situazione per governa-re il passaggio di consegne gestionali,cgoverna-reando una adeguata struttura di Giudici ausiliari al fine di riorganizzare al meglio il settore per quanto possibile con le attuali risorse.

Va preliminarmente evidenziato che le maggiori criticità di tutti gli uffici del GDP riguarda-no il settore civile, essendo meriguarda-no preoccupanti i dati provenienti dal settore penale.

All’interno del Circondario esistono 5 uffici di Giudice di Pace.

Minimo comune denominatore di tutti gli uffici è una insufficiente copertura dell’organico, sia amministrativo che giudiziario, rispetto a quello previsto in pianta, già palesamente inade-guato negli anni precedenti per fronteggiare, sia il carico delle sopravvenienze annuali, che per affrontare il problema dello smaltimento dell’arretrato.

Così, a titolo di esempio, la pianta organica dell’ufficio di Casoria prevede nove sole unità di personale amministrativo a fronte di complessivi 21 Giudici di cui solo 4 sono attualmente in servizio.

Quello di Napoli Nord con sede in Aversa prevede un organico di 28 unità di GDP di cui sono in servizio solo 12 con un tasso di scopertura del 55% mentre le attuali 9 unità ammini-strative sono assolutamente inadeguate al carico di lavoro tenuto conto delle pendenze.

L’ufficio di Frattamaggiore appena aperto non è in grado di funzionare correttamente con le attuali risorse come risulta dimostrato dall’indice di ricambio fortemente negativo nonostante si tratti di ufficio di recentissima istituzione.

Un discorso a parte meritano l’ufficio di Marano che presenta le maggiori criticità, non avendo i comuni consorziati, da anni, adempiuto al proprio impegno di mettere a disposizio-ne risorse di personale adeguate alle dimensioni del carico di lavoro. Inutili sono stati tutti i tentativi effettuati dalla Presidenza per provare a governare l’ufficio per l’assenza di alcuna collaborazione da parte delle Amministrazioni ed il Ministero non ha ancora dato corso alla proposta,più volte reiterata, di chiusura del presidio: la stessa ispezione mirata ha confermato l’assoluta gravità della situazione da tempo denunciata nel settore civile.

CONCLUSIONI

A sostegno di tutto quanto innanzi rappresentato, merita rilievo un’unica determinante conclusione che si sintetizza, perdurando la situazione come sopra descritta, nel timore creto di veder questo Tribunale divenire simbolo di “denegata giustizia” con danno nei con-fronti dell’utenza e di tutta la cittadinanza.

Il Presidente del Tribunale f.f.

Dr.ssa Paola Bonavita

148

M_DG.Tribunale di NOLA - Prot. 27/11/2020.0007859.U

Nel documento Corte d Appello di Napoli (pagine 143-148)