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I SINGOLI SETTORI Dibattimento Penale

Nel documento Corte d Appello di Napoli (pagine 116-119)

116SETTORE PENALE

I SINGOLI SETTORI Dibattimento Penale

Il raffronto tra i periodi 2018-2019 e 2019-2020, evidenzia come vi sia stata una indub-bia contrazione delle sopravvenienze passate dalle 16353 registrate nell’anno precedente alle 15054 dell’anno in corso con una riduzione quantificabile, in termini percentuali, nella mi-sura di poco superiore all’8%, inidonea, per la sua modestia, a determinare – quindi, anche indipendentemente dalle difficoltà connesse all’emergenza sanitaria - apprezzabili effetti sul decremento delle pendenze.

Specificamente, i procedimenti di rito collegiale risultano essere passati da 680 a 564, quelli di rito monocratico da 15.552 a 14.489 e gli appelli dei Giudici di Pace da 121 ad 81.

Peraltro il dato complessivo delle sopravvenienze relativo all’anno 2019/20 risulta - tutto sommato - in linea con quelli dell’ultimo triennio, mentre ciò che stride gravemente con i risul-tati degli scorsi anni è il numero delle definizioni che fanno registrare un netto calo da 15.305 (2017/18), a 15.071 (2018/19) alle attuali 11.013 (2019-2020).

Orbene la più plausibile spiegazione e motivazione di tale aporia non può che rinvenirsi – come del resto rimarcato e sottolineato dai presidenti di sezione nelle loro relazioni – nelle difficoltà conseguenti all’emergenza sanitaria posto che la sospensione delle udienze ed i rinvii ex lege della trattazione dei procedimenti hanno certamente inferto, e non poteva essere diver-samente, un serio colpo alla produttività dell’intero settore dibattimentale tenuto conto che la

“sospensione” ha riguardato una buona parte dell’anno in esame.

Inoltre – ma il dato è notorio e, come anche in questa occasione, reiteratamente segnalato – nelle sezioni dibattimentali vi sono sensibili “scoperture” di organico che non sono affatto mitigate dal ricorso alla magistratura onoraria per i noti limiti legislativi alla possibilità per i GOP di partecipare alle udienze collegiali e con le inevitabili rotazioni tra i magistrati profes-sionali al fine di garantire la funzionalità dei vari collegi.

I ritardi nelle definizioni appaiono l’effetto più immediato e tutto sommato “coerente” e lo-gico di un sistema complessivo oggettivamente “in affanno” alla cui creazione contribuiscono, ed in misura non marginale, anche i ripetuti benché fisiologici trasferimenti dei magistrati i cui effetti sulla continuità delle trattazioni - quantunque la recente pronuncia delle Sezioni Unite (cfr. Cass. Sez. Un. 30 maggio 2019 n.41736) sulla rinnovazione degli atti ne abbia pressoché annullato i risvolti negativi - si fanno necessariamente sentire.

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Per converso va segnalato che i magistrati onorari non possono trattare procedimenti con imputati detenuti per cui anche in quei casi-specialmente per le sezioni che tabellarmente si occupano della trattazione dei delitti contro le cd. fasce deboli nei quali la sottoposizione dell’imputato a misure restrittive è pressocchè generalizzata - è necessario “l’intervento” dei magistrati professionali il cui carico di lavoro può aumentare in modo considerevole.

Estraendo le pendenze dai prospetti statistici dell’Ufficio Innovazione, allegati alla presente relazione, risulta quanto segue:

Processi di rito monocratico per il periodo 01.07.2019/30.06.2020:

Pendenti all’1.7. 2019 Sopravvenuti Definiti Pendenti al 30.6.2020

31401 14489 10366 35160 a seguito di

alline-amento statistico Nel corrispondente periodo dell’anno precedente

Pendenti all’1.7. 2018 Sopravvenuti Definiti Pendenti al 30.6.2019

30704 15552 14282 31401

Processi di rito collegiale per il periodo 01.07.2019/30.06.2020:

Pendenti all’1.7. 2019 Sopravvenuti Definiti Pendenti al 30.6.2020

1.616 564 561 1643 a seguito di

alline-amento statistico Nel corrispondente periodo dell’anno precedente

Pendenti all’1.7.2018 Sopravvenuti Definiti Pendenti al 30.6.2019

1688 680 709 1.616

Conseguenziale ed inevitabile è stato quindi l’incremento delle pendenze che, quan-tunque con significative differenze quantitative tra il settore collegiale e quello mo-nocratico, risulta essere statisticamente nell’ordine di oltre il 10% (segnatamente da 33.167 – inizio periodo - a 36.945 – fine periodo) con i procedimenti di rito collegiale passati, dato ricavabile dopo il riallineamento statistico, da 1616 a 1643, quelli di rito monocratico da 31.401 a 35.160, mentre gli appelli dei Giudici di Pace risultano in con-trotendenza - da 150 a 142.

Proposte Organizzative

All’evidenza, la più efficace se non l’unica risposta rectius “rimedio” all’incremento delle pendenze così come illustrato appare essere quello dell’aumento - con opportune modifiche tabellari - del numero delle udienze sia di rito monocratico che collegiale onde garantire una potenzialità di smaltimento, almeno in astratto, più incisiva specie in considerazione dei “ri-tardi” determinati dall’emergenza sanitaria.

L’incremento temporaneo delle udienze - peraltro nell’ordine di una udienza mensile ag-giuntiva per il rito collegiale - ha già fatto registrare buoni risultati per l’anno trascorso sicché potrebbe profilarsi come la soluzione più congrua ed idonea per far fronte all’aumento delle pendenze.

A maggior ragione per il rito monocratico potrebbe ipotizzarsi un aumento congruo delle udienze celebrate dai GOP che potrebbero così smaltire con maggiore rapidità i procedimenti che hanno in trattazione.

Ovviamente tutto ciò potrà plausibilmente essere attuato solo a fronte di un robusto po-tenziamento delle coperture dell’organico sia dei magistrati (allo stato risultano 9 scoperture

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al dibattimento al netto delle applicazioni in Corte di Appello e delle varie assenze dovute ad altri incarichi alle quali vanno aggiunte quelle dei Presidenti di sezione in numero di 6) che, soprattutto, del personale amministrativo.

Giova infine evidenziare-ai fini della compiuta e corretta valutazione del “lavoro” delle se-zioni dibattimentali-che non rientrano nelle rilevase-zioni statistiche tutti i procedimenti camera-li (proc. di esecuzione etc.) che pur costituiscono una non trascurabile parte della competenza dei magistrati del dibattimento e che non di rado ineriscono a questioni complesse specie in punto di diritto che richiedono approfondimenti ed attenzione e che, come tali, influiscono per altro aspetto sulla “produttività”.

Giova infine segnalare che nell’analisi partita dei flussi nell’anno in considerazione deve registrarsi – per alcune tipologie di reato maggiormente “significative” – l’armonico andamento tra sopravvenienze e definizioni posto che per i reati di competenza della D.D.A. a fronte di 85 sopravvenienze vi sono state 70 definizioni, per i delitti di stalking 9 definizioni a fronte di 6 nuovi processi, per il delitto ex art. 600 c.p. 9 sopravvenienze ed 8 definizioni e per il delitto ex art. 572 c.p. 33 sopravvenienze a fronte di 36 definizioni.

CORTE DI ASSISE

Allo stato sono operative 3 Sezioni.

L’analisi e la comparazione dei flussi rispetto all’anno precedente evidenziano una secca diminuzione delle sopravvenienze passate da 42 a 23 cui ha fatto riscontro un leggera contra-zione del numero delle definizioni (da 32 a 28) secondo i prospetti statistici elaborati e forniti dall’Ufficio Innovazione poi corretti alla luce delle successive verifiche effettuate dal Presidente Coordinatore della Corte di Assise.

Risultano quindi pendenti n.54 procedimenti con una diminuzione rispetto al perio-do precedente perio-dove si registravano n. 60 pendenze.

Giova evidenziare che, con ogni probabilità, il decremento delle sopravvenienze è da at-tribuirsi-tenuto conto che i flussi per il triennio precedente risultano pressocchè costanti - al rallentamento dell’attività giurisdizionale nel suo complesso conseguente ai provvedimenti adottati per far fronte all’emergenza sanitaria.

RIESAME

I dati statistici di cui dispone l’Ufficio della sezione Riesame non sono distinti per sezioni (8^, 10^ e 12^) ma riguardano il settore Riesame nel suo complesso e, tuttavia, poiché l’asse-gnazione delle procedure alle singole unità operative avviene, in via informatica, alla stregua di un sistema che tende ad assicurare una distribuzione paritaria dei carichi di lavoro, si può affermare che ciascuna delle tre sezioni ha contribuito all’andamento del settore in misura sostanzialmente equivalente.

Tanto chiarito, va subito rilevato che detti dati attestano, per il periodo di riferimento dell’anno giudiziario 2020, una sensibile flessione del volume di affari rispetto agli anni pre-cedenti.

In particolare, nel periodo in esame, sono state definite 3343 procedure di riesame persona-li e 983 procedure di riesame avverso provvedimenti di sequestro; mentre, quanto agpersona-li appelpersona-li, ne sono stati definiti 2203 personali e 209 reali; complessivamente, quindi, sono state definite 6738 impugnazioni cautelari a fronte delle 7.719 dell’anno precedente (1.7.2018/30.6.2019).

Tale decremento è stato determinato da fattori contingenti e temporanei, quali gli effetti della pandemia e delle misure emergenziali disposte dalle autorità governative.

Invero, occorre considerare che negli oltre due mesi di cd. lockdown, se pure l’attività della Sezione Riesame del Tribunale non ha subito interruzioni, stante l’urgenza delle procedure cautelari e l’interesse delle parti ad una tempestiva definizione delle stesse, vi è stato comunque un calo delle sopravvenienze dovuto a circostanze di evidente rilievo: da un lato, la limitazione della libertà di movimento dei cittadini ha comportato un abbattimento del numero dei reati

“di strada” e di arresti in flagranza; dall’altro le ordinanze cautelari emesse dalle A.G. pro-cedenti hanno ricevuto un comprensibile differimento dell’esecuzione che si è protratto fino alla prima metà di giugno 2020. Tutto ciò, di conseguenza, ha comportato una proporzionale

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diminuzione del numero dei ricorsi ex art. 309 e 324 del codice di rito, siccome monitorato nel periodo di riferimento della presente relazione, ma inevitabilmente ha fatto registrare un decisivo incremento degli affari nel periodo successivo, già a partire dalla fine di giugno 2020.

Quanto sopra evidenziato spiega, dunque, la situazione, del tutto anomala ed eccezionale, di flessione (circa 14%) del numero complessivo di definizioni rispetto a quello dei 12 mesi precedenti, lasciando inalterate alcune valutazioni che è doveroso e giusto fare sul lavoro dei giudici della sezione Riesame del Tribunale di Napoli.

Il numero dei procedimenti -che al Riesame è soggetto a picchi imprevedibili- e la comples-sità di gran parte delle procedure, relative per lo più ad ipotesi associative di stampo camorri-stico e di narcotraffico anche su scala internazionale, nonché ad altre fattispecie che involgono la penetrazione della criminalità organizzata in vari settori dell’economia nazionale e che han-no trovato risposta giudiziaria anche in articolati provvedimenti cautelari reali, danhan-no conto del notevolissimo impegno profuso da tutti i magistrati addetti al riesame.

Né va sottaciuto che le fattispecie riconducibili a reati di criminalità organizzata sono spes-so ricostruite in ponderosi provvedimenti cautelari attraverspes-so la riproduzione di migliaia di intercettazioni che richiedono una doverosa, necessaria ed accurata verifica di rilevanza e di esatta interpretazione dei contenuti dei dialoghi.

Sulla stessa linea di oggettiva complessità si pongono anche quei provvedimenti cautelari reali che raggiungono consistenti beni di persone fisiche o di compagini societarie, dando luo-go, in sede di riesame, ad una verifica che, tenuto conto degli elementi offerti dagli interessati, si estende alla ricostruzione storica e/o contabile dei beni stessi.

A ciò va aggiunto il numero complessivo delle impugnazioni avverso i provvedimenti emessi dal Tribunale del Riesame di Napoli. Trattasi di un dato attestato, alla data del 30.6.2020, in 553 ricorsi di legittimità, inferiore rispetto a quello (682) registrato nello stesso periodo del 2019 e de-cisamente contenuto, ancorché rapportato al minor numero complessivo di procedure definite.

Allo stesso modo, inoltre, va apprezzato il dato relativo agli annullamenti con rinvio dispo-sti dalla Corte di Cassazione in riferimento a provvedimenti emessi dal Tribunale del Riesame di Napoli che nel corso del corrente anno giudiziario sono stati, complessivamente, nelle tre sezioni dell’intero Tribunale del Riesame di Napoli, solo 53.

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