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ORGANICO DI FATTO SULLA BASE DELLE PRESENZE EFFETTIVE

Nel documento Corte d Appello di Napoli (pagine 122-128)

116SETTORE PENALE

ORGANICO DI FATTO SULLA BASE DELLE PRESENZE EFFETTIVE

Funzione Organico In servizio Vacanti

Presidente di Tribunale 1 1 0

Presidente Sezione di Tribunale 29 21 8

Presidente Sezione GIP 1 1 0

Presidente aggiunto sezione GIP 1 1 0

Presidente Sezione Lavoro 3 2 0

Giudice 236 210 26

Giudice Sezione Lavoro 42 38 4

Totale 313 274 38

Giudice onorario di tribunale 156 126 30

IL PERSONALE AMMINISTRATIVO

Sebbene anche nel corso degli ultimi mesi (situazione aggiornata al 1° settembre 2020) vi sia stata l’assunzione presso il Tribunale di Napoli di altre n. 35 unità di personale

(esclu-123

sivamente del profilo professionale di assistente giudiziario rispettivamente il 25 luglio 2019 il 3 febbraio 2020), persiste tuttora la già denunciata carenza di risorse umane a disposizione dell’Ufficio, atteso che l’assegnazione nel corso degli anni di nuovo personale non ha seguito la logica di un sistematico ed organico turn over di tutti i profili professionali presenti in dota-zione organica (specialmente per la figura del funzionario giudiziario e del cancelliere) ed ha sopperito solo parzialmente al crescente fabbisogno di risorse umane.

Se si prendono a riferimento gli ultimi 5 anni, la mobilità del personale in uscita (cessati dal servizio, trasferiti, ecc.) ha interessato in totale ben n. 187 unità di personale, di cui n. 65 unità sono stati funzionari giudiziari a fronte di un assunzione in servizio di n. 157 unità (di cui n. 118 unità di assistenti).

Come è noto, la attuale dotazione organica prevede ben n. 888 posizioni ma nella realtà risultano coperti solo 611 posti (situazione aggiornata al 1° settembre), corrispondenti ad una scopertura organica nominale del 31,20% ed in aumento quasi del 5% rispetto ad analogo dato fornito nella precedente relazione (pari al 26,24%).

Delle 611 unità di personale su menzionate, n. 67 unità (di cui n. 36 da oltre un anno) sono destinatarie di provvedimenti di comando, distacco e applicazione disposti dal superiore Mi-nistero o dalla locale Corte di Appello presso altre Amministrazioni o altri Uffici Giudiziari, a fronte di n. 35 unità assegnate (di cui n. 14 da oltre un anno) temporaneamente all’Ufficio scrivente.

Si evidenzia come siffatti provvedimenti (di mobilità in uscita) hanno interessato soprattut-to quei profili professionali (diretsoprattut-tore, funzionario giudiziario e cancelliere espersoprattut-to), per i quali vi è in organico un maggior fabbisogno.

Allo stato attuale si registra una scopertura reale, rispettivamente del 43%, del 60% e del 37%, la qual cosa, in assenza nell’immediato di assegnazione di nuovo personale o di rientro del personale da tempo distaccato/applicato, potrebbe costituire in futuro un concreto ostaco-lo alla piena attuazione delle strutture organizzative finalizzate al funzionamento dell’ufficio del processo, di cui all’ art. 16 octies del decreto legge n. 179/2012, così come modificato dal decreto legge n. 90/2014.

Non è da sottacere, inoltre, che l’endemica scopertura di organico per il profilo profes-sionale di ausiliario (quasi al 60%) e l’impossibilità di pieno impego della maggioranza del personale attualmente presente (su n. 34 unità di personale ausiliario in servizio n. 25 unità presentano limitazioni lavorative), hanno reso estremamente difficoltoso garantire il regolare espletamento del servizio quotidiano di trasporto e di ritiro dei fascicoli processuali nel Tribu-nale di Napoli.

Il contingente di personale attualmente in servizio presso il Tribunale, sia a causa dei con-tinui pensionamenti (solo nell’ultimo biennio – dal settembre 2018 al settembre 2020 - n. 92 unità sono state collocate a riposo), sia a causa dei distacchi o delle applicazioni perduranti ben oltre l’anno sia, infine, a causa del perdurante blocco del turn-over, si è ridotto a n. 574 unità (scopertura organica effettiva pari al 35,36%, situazione aggiornata al 1° settembre 2020) e, nonostante le recenti assunzioni (le ultime quattro unità di assistente giudiziario sono pro-grammate per il 28 settembre p.v.) e i trasferimenti per mobilità, si ridurrà ulteriormente per la fine dell’anno, per collocamento a riposo di altri 13 dipendenti (n. 1 ausiliario, n. 1 operatore giudiziario, n. 8 assistenti giudiziari, n. 3 funzionari giudiziari) per una carenza finale di perso-nale in percentuale del 36,38 %; sono state, inoltre, già programmate per l’anno 2021 ulteriori 10 uscite dal servizio (n. 3 ausiliari, n. 1 operatori giudiziari, n. 3 assistenti giudiziari, n. 1 can-celliere esperto e n. 2 funzionari giudiziari), per cui si avrà in previsione – rebus sic stantibus - una scopertura media alla fine dell’anno prossimo pari al 37,50 %.

Non è da sottovalutare nemmeno il ridotto apporto partecipativo (in termini quantitativi) nell’attività lavorativa da parte del personale in posizione di part-time (24 unità).

Delle 24 unità attualmente impiegate con orario lavorativo ridotto, 13 unità effettuano una prestazione lavorativa settimanale in media di 26 ore settimanali (pari al 72,22 % dell’orario a tempo pieno, con mancata prestazione lavorativa da parte di ciascun dipendente in media di circa 40 ore mensili), le altre 11 unità non lavorano prevalentemente nei mesi di luglio e/o agosto (con mancata prestazione lavorativa per 240 giornate lavorative pari a di 1.764 ore).

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Ciò si traduce in una minore attività lavorativa nell’anno pari a circa 7.968 ore, cioè a 1.107 giorni lavorativi, corrispondenti alla piena prestazione lavorativa annua di n. 5 unità di perso-nale (se si considera che il numero di giornate lavorative annue per ogni dipendente è pari a circa 220 e l’orario medio della giornata lavorativa è di 7 ore e 12 minuti).

L’invecchiamento del personale (l’età media attualmente registrata è pari a 53 anni e 3 mesi circa), provocato dalla scarsa presenza in passato di meccanismi automatici di ricambio, pesa enormemente sulla attività lavorativa di tutti gli Uffici; inoltre nemmeno il ricorso al mecca-nismo del trasferimento per mobilità e le recenti assunzioni di vincitori di concorso (previste principalmente solo per il profilo di assistente giudiziario) è servito ad agevolare il cd. ricambio generazionale e ad abbassare decisamente l’età media del personale impiegatizio, atteso che buona parte (circa 205 unità) è collocabile nella fascia di età tra i 60 ed i 66 anni, ed è pari al 33,27% di quello previsto in organico, con particolare riferimento ai seguenti profili: n. 10 direttori, n. 37 funzionari giudiziari, n. 14 cancellieri esperti, n.1 contabile, n. 73 assistenti giudiziari, n. 37 operatori giudiziari n. 11 conducenti di automezzi, n. 3 centralinisti telefonici, n. 19 ausiliari.

Nello specifico si evidenzia che n. 61 unità hanno già un’età pari o superiore ad anni 65 anni, per cui se ne prevede il collocamento a riposo nel prossimo biennio; al riguardo la man-canza di un turnover graduale e sistematico comporterà per il Tribunale di Napoli entro la fine del 2020 e per l’intero anno 2021 forti criticità riguardo ai profili professionali del funzionario giudiziario (-14 unità), dell’assistente giudiziario (-17 unità) e dell’ausiliario (-8 unità)

Per quanto concerne le assenze dal servizio, nell’anno 2019 si conferma il trend positivo del decremento del numero delle assenze per malattia (dagli 8.019 giorni del 2017 e 6363 giorni del 2018 ai 5614 giorni del 2019), anche le assenze dovute ai permessi della L. 104/92 hanno subito una leggera diminuzione (nel 2017 giorni 3381, nel 2018 giorni 3485 e nel 2019 n. 3188 pari alla mancata prestazione lavorativa di 14 unità), ciò è dovuto anche a seguito dell’assun-zione di nuovo personale n. 157 unità, di cui n. 118 unità di assistenti dal 1° gennaio 2016 al 1° settembre 2020.

Sebbene per questo profilo negli ultimi cinque anni si sia registrato un trend positivo di 57 unità in più in organico (dato al netto dei cessati dal servizio), tale beneficio potrebbe essere ben presto inficiato dal progressivo collocamento a riposo di n. 74 unità, la cui fascia di età si colloca tra i 60 ed i 67 anni

Si rappresenta, altresì, che la compagine degli aventi titolo ai suddetti benefici di legge è aumentata nel 2019 di ben altre 22 unità attestandosi a n. 134 unità (pari al 21,27% della forza lavoro), delle quali 7 unità fruiscono di permessi plurimi; nel primo semestre del 2020 ci sono stati nuovi riconoscimenti de benefici in parola per altre n. 24 unità, che hanno compensato il venir meno dei presupposti per altro personale, per cui il contingente attuale si è stabilizzato intorno alle n. 135 unità. La fruizione costante dei 3 gg. di permesso retribuito mensile (pari a 4.860 giorni lavorativi potenziali annui), potrebbe tradursi alla fine di ogni anno in una man-cata prestazione lavorativa pari a circa 22 unità di personale.

Tale dato andrà rivisto in considerevole aumento, alla luce del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, detto Decreto Rilancio, il quale ha prorogato fino ai mesi di maggio e giugno i be-nefici dei permessi aggiuntivi (12 giorni mensili), originariamente previsti dal Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18.

Nel primo semestre del 2020 si sono, infatti, registrate assenze a tale titolo per 3.556 giorni (pari alla mancata prestazione lavorativa annua di ben 16 unità di personale), con particolare riguardo agli assistenti giudiziari (ben 51 unità) ed ai funzionari giudiziari (ben 24 unità).

A ciò bisogna aggiungere che altre otto unità hanno fruito nel corso dell’anno 2019 per gli stessi motivi di giorni 598 di congedo straordinario ex art. 42 del D. L.vo 151/01.

Nell’anno in corso altre 6 unità hanno beneficiato delle assenze a tale titolo, per cui il con-tingente di personale destinatario di tali benefici è rappresentato da 14 unità e le relative as-senze dal servizio al 31 agosto c.a. sono state n. 841 giorni (corrispondenti al mancato apporto lavorativo annuo pari a 4 unità di personale).

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Sulla base di quanto sopra illustrato, la forza lavoro pienamente e concretamente a di-sposizione di questo Ufficio Giudiziario (a causa delle applicazioni/distacchi/comandi e delle assenze dal servizio a vario titolo, escludendo le assenze determinate dalla contingenza epi-demiologica) è pari 574 unità (cui si devono aggiungere n. 5 unità della sezione distaccata di Ischia, la quale regista anche essa una carenza di organico di oltre il 50% di personale), anziché n. 611 unità.

Da tale contingente deve essere, inoltre, sottratto il personale con assenze “strutturali” dal servizio (per L.104/92 ordinaria, congedo straordinario e part-time corrispondente a n. 31 uni-tà), per cui la forza lavoro di cui si può stabilmente disporre è pari a n. 543 unità (scopertura effettiva pari a quasi il 39%).

Inoltre, le recenti disposizioni normative e le direttive ministeriali, emanate per affrontare l’emergenza coronavirus, hanno accelerato l’introduzione della modalità organizzativa del la-voro agile come modalità primaria con riduzione delle presenze lavorative in ufficio. Questa Amministrazione, considerato il breve lasso di tempo a disposizione, si è adattata con non poca difficoltà a tale nuovo contesto, riuscendo, comunque, a coinvolgere la quasi totalità dei dipendenti nei progetti di lavoro agile pur nella consapevolezza dei limiti delle concrete attivi-tà effettuabili. Con il Decreto Rilancio (D.L. 34/2020 convertito in L. 77/2020) è stata prevista una percentuale pari al 50% dei dipendenti pubblici in lavoro agile fino alla fine dell’anno; ciò impegnerà l’amministrazione per il futuro a riconsiderare le dinamiche gestionali e relazionali dei dipendenti con nuovi modelli di impiego e nuovi modelli organizzativi (fra smart working e lavoro in presenza) e a introdurre nuove modalità, obiettivi, indicatori e sistema dei controlli al fine della verifica della produttività e valutazione della performance lavorativa.

In questo contesto eccezionale, maggiori saranno gli obblighi e le responsabilità del datore di lavoro pubblico nel campo della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro; dovranno es-sere implementate e sviluppate sia le misure di sicurezza per il lavoro in sede (soprattutto per cautelare i cd soggetti fragili), che quelle per il lavoro agile, soprattutto per la tutela privacy dei dati sensibili trattati e la cyber security per le attività lavorative espletate da remoto dal personale dipendente.

Per quanto riguarda l’aspetto della possibilità di pieno impiego del personale, occorre poi sottolineare che il contingente con ridotte capacità lavorative – riscontrate dal medico compe-tente - ammonta a n. 117 unità, delle quali un numero considerevole (n. 50 unità) presenta più prescrizioni con limitazioni e, pertanto, il numero complessivo da considerare per tale aspetto ammonta a n. 170 unità, per una percentuale rispetto alla forza lavoro esistente pari al 29,60%.

A seguito di giudizi resi in sede di sorveglianza sanitaria, è emerso in maniera significativa il dato della limitazione dell’esonero dalle udienze che coinvolge n. 61 unità con particolare riguardo a n. 19 cancellieri e a n. 33 assistenti giudiziari.

Appare inoltre sempre più evidente la necessità di sostenere le innovazioni normative e tec-nologiche che si susseguono in ambito lavorativo tramite un’adeguata formazione, anche al fine di evitare l’affiancamento con personale più esperto: tale modo di operare, infatti, distogliendo il personale più esperto dalle attività di diretta competenza, rallenta l’andamento del lavoro.

Nel relazionare alla locale Corte di Appello sulla previsione di spesa per il lavoro straor-dinario dell’anno 2019, con specifico riferimento all’attività di assistenza alle udienze penali (art.11 del D.L. 320/87, processi per particolare rilevanza), questo Ufficio aveva comunicato un’esigenza di budget di € 146.705,40, destinato a retribuire in media 10.896 ore lavorative (importo medio orario € 13,46).

Tale previsione era stata condotta avendo come parametro di riferimento l’andamento in media della spesa negli ultimi cinque anni (considerando la somma da impiegare al lordo de-gli oneri a carico del lavoratore e rideterminandola in base ai nuovi importi orari stabiliti nel nuovo CCNL Funzioni Centrali).

Per quanto riguarda la spesa complessiva dell’Ufficio Giudiziario, le risorse economiche impiegate nel triennio 2016-2018 per finanziare sia le attività di udienza penale e sia quelle del settore civile ed amministrativo, sono state le seguenti:

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1. 2016 € 150.768,34 per le attività connesse alle udienze penali (art. 11 D.L. 320/87); € 5.533,18 particolari progetti (art. 12 D.P.R. 344/83);

Totale € 156.301,52 2. 2017 € 133.421 per le attività connesse alle udienze penali (art. 11 D.L. 320/87); € 11.828 particolari progetti (art. 12 D.P.R. 344/83);

Totale € 145.249 3. 2018 € 134.387 per le attività connesse alle udienze penali (art. 11 D.L. 320/87); € 6.264 particolari progetti (art. 12 D.P.R. 344/83);

Totale € 140.651 Come si può ben notare oltre il 90 % del fabbisogno finanziario ha riguardato ogni anno tutte le attività lavorative necessitate e connesse allo svolgimento delle udienze penali, con carichi di lavoro ed adempimenti lavorativi la cui durata è, pertanto, fisiologicamente variabile nel tempo e dipendente eziologicamente dall’andamento dei procedimenti, per cui è sempre difficile effettuare a priori alcuna programmazione e adottare conseguenti soluzioni organiz-zative al fine del contenimento della spesa.

Ciò nonostante, per l’E.F. anno 2019 si è cercato di razionalizzare l’utilizzo delle risorse assegnate, al fine di destinare parte di esse anche ad altre iniziative lavorative da intraprendere nel settore penale, civile ed amministrativo.

Infatti con O.S. 124/2018 è stata disposta (a valere negli ultimi mesi dell’anno 2018 e a pieno regime nell’anno 2019) la sospensione delle attività di straordinario in riferimento agli adempimenti di post-udienza penale, limitandoli solo alle situazioni urgenti ed indifferibili non procrastinabili al giorno seguente.

Sebbene vi sia stato nel 2019 un sensibile decremento di spesa quasi del 20% (€ 106.545,42 a fronte di € 134.387 dell’anno precedente), si rappresenta che le risorse da destinare per tale ambito di attività non sono in alcun modo ulteriormente comprimibili.

Non è, inoltre, da sottacere che anche la scelta, da parte di alcuni dipendenti, di fruire in taluni casi di riposo compensativo in luogo del pagamento dello straordinario ha contribui-to all’abbassamencontribui-to della spesa, con ripercussioni negative inevitabili sulla funzionalità degli uffici, stante la necessità di garantire al lavoratore la fruizione di corrispondente periodo di assenza dal servizio.

Per l’anno 2019, la Corte di Appello – in controtendenza rispetto agli anni precedenti - ha assegnato un budget di € 162.000 al Tribunale di Napoli (con variazione in aumento di ben

€16.000 rispetto alla media delle risorse stanziate negli ultimi cinque anni), per finanziare le seguenti attività:

1. Art. 37 co.11 D.L.98/11 - imprevedibili esigenze di servizio ivi comprese quelle connesse al riduzione della durata dei procedimenti civili e amministrativi (circolare del 23.07.2019);

Totale € 100.000 2. Art. 11 D.L. 320/87 - per le attività connesse alle udienze penali (circolare del

03.09.2019);

Totale € 48.000 3. Art. 12 D.P.R. 344/1983 – per finanziare particolari progetti finalizzati al raggiungimen-to di ben definiti obiettivi (circolare dell’11.10.2019)

Totale € 14.000 Si evidenzia che il contesto temporale di assegnazione delle singole risorse (oltre il se-mestre dell’anno di riferimento), non ha consentito a questo Ufficio Giudiziario – impegnato ogni anno nella razionalizzare del costo del lavoro e nella graduale riduzione del fabbisogno economico - di prendere in considerazione con congruo anticipo tutte le attività finanziabili con il budget assegnato (€ 162.000), per cui la spesa totale a fine anno è stata pari ad € 144.727, con risparmio per le attività connesse alle udienze penali e con allocazione di maggiori risorse (€ 38.182,52) verso altri settori (amministrativo e civile). Per quanto concerne l’anno 2020, a seguito dell’emergenza epidemiologica e per effetto dell’articolo 83 del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 10, così come prorogato dal decreto legge 8 aprile 2020, n. 23, a partire dal 9

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marzo sino all’11 maggio soso state rinviate d’ufficio le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari con sospensione del decorso dei termini processuali, per cui si è avuto conseguentemente una necessaria contrazione della spesa per le attività di lavoro straordinario, con minore assegnazione di risorse da parte della Corte di Appello pari ad € 100.000 (€ 50.000 ex art. 37 co.11 D.L.98/11 circolare del 28.08.2020, € 50.000 art. 11 D.L.

320/87 circolare del 06/07/2020); ciò non toglie che a seguito della ripresa delle attività giuri-sdizionali, l’amministrazione si troverà a fronteggiare - nel settore penale soprattutto per gli adempimenti connessi alla attività giurisdizionale -l’aumentato carico di lavoro dovuto alla celebrazione delle udienze rinviate.

A riprova di ciò nei mesi di giugno e luglio c.a. – conformemente alle indicazioni contenute nella circolare del 12 giugno 2020 del Ministero della Giustizia circa una maggiore ripresa dell’at-tività lavorativa - la spesa per le prestazioni suddette è ammontata ad € 19.868 (pari a 1.429 ore) in linea con l’andamento medio della spesa degli anni precedenti, con una spesa complessiva al 31.07.2020 di € 56. 203 (fabbisogno, peraltro, superiore rispetto a quanto già assegnato).

L’introduzione dello smart working, per le peculiarità del settore giustizia e per le limitazio-ni nel pieno utilizzo da remoto degli applicativi milimitazio-nisteriali, non comporterà nell’immediato un abbattimento dei carichi di lavoro, poiché tale tipologia di lavoro non rappresenta una metodologia lavorativa unica bensì integrativa, di accompagnamento al lavoro tradizionale e concepita per determinate professioni e per realtà sufficientemente elastiche.

Per quanto su esposto, si prevede entro la fine dell’anno e per tutto il 2021 un aumento del numero di udienze (penali o civili) unitamente a tutte le attività amministrative direttamente correlate all’esercizio della funzione giurisdizionale.

Un discorso a parte va fatto per la sede di Ischia, la cui chiusura, inizialmente stabilita per il 31/12/2015, è stata poi prorogata di volta in volta, da ultimo con il cd. Decreto mille proroghe, fino al 31 dicembre 2022.

Rispetto alla pianta organica vigente precedentemente alla chiusura, pari a n. 11 unità, sono attualmente in servizio n. 4 unità (un Direttore, quattro Assistenti giudiziari, di cui due in applicazione da altri Uffici Giudiziari).

In tale situazione è di tutta evidenza che, nella consapevolezza di non poter in alcun modo ripristinare la precedente pianta organica, occorrerà operare delle applicazioni di Personale dalla sede di Napoli a quella di Ischia per la copertura almeno uno dei posti vacanti del funzio-nario giudiziario (3 unità) e/o del cancelliere (1 unità).

[ Infine, in riferimento a quanto sopra accennato in tema di innovazioni tecnologiche, si deve sottolineare che spesso alle stesse corrisponde l’inadeguatezza dei programmi (spesso con architetture complesse che, per converso, non realizzano i risultati auspicati) e delle in-frastrutture della rete digitale in uso, con i conseguenti rallentamenti dell’attività lavorativa:

al riguardo, devo però evidenziare che risultano complessivamente migliorati i programmi in uso ai settori Penali e Civile, anche se ancora rimane la grande difficoltà di adeguarli tempe-stivamente alle modifiche normative che si susseguono sempre più con maggiore frequenza.

Ancora inadeguato appare il SIAMM, programma che gestisce tutte le spese di giustizia, dall’apertura del foglio notizie alla liquidazione delle spese di giustizia al recupero crediti, in particolare perché, a fronte della particolare attenzione posta dal Ministero soprattutto con ri-ferimento alle attività relative al recupero crediti e al foglio notizie, di fatto risultano non chiari ancora alcuni ambiti, quali la reale possibilità di firmare digitalmente il foglio notizie e gli atti allegati, né è prevista alcune attività di formazione in merito.

Come sottolineato, se è di tutta evidenza che le criticità, sia relative alla risorse umane che ai programmi in uso, sono destinate a riflettersi sulla complessiva funzionalità del Tribunale è anche da dire che, grazie ad un accorto utilizzo delle risorse umane disponibili, può essere possibile pensare nuovi moduli organizzativi che permettano all’Ufficio di razionalizzare i pro-cessi lavorativi e mantenere uno standard adeguato nei confronti dell’utenza.

È tuttavia palese che la possibilità di gestire in modo appropriato tutte la attività di suppor-to alla giurisdizione necessiti di un’adeguata pianificazione delle risorse umane e strumentali di cui l’Ufficio periferico potrà disporre: ciò sia per adeguare i piani di competenza di questa Dirigenza ai criteri organizzativi della Presidenza del Tribunale, che riferiscono ad un arco

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temporale triennale, ma anche per verificare la possibilità di adeguamento ai canoni relativi alla performance che provengono direttamente dal Ministero, anch’essi parametrati su un arco di tempo di pari durata.

In assenza di tali condizioni, risulta critico il raggiungimento di obiettivi di razionale ge-stione delle risorse, nonché di utilizzo appropriato degli strumenti di programmazione che la legge mette a disposizione.

Le dotazioni informatiche

Trattandosi di relazione affidata alla responsabilità dei RID, si fa esplicito rimando agli elaborati dei Magrif annessi alla presente relazione

UFFICIO INNOVAZIONE E CONVENZIONI

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