Capitolo IV: La lotta al finanziamento del terrorismo: Risoluzioni 1267 e 1373 Dalle Sanzioni economiche alle “Sanzioni Smart”.
4.5 Assetto sanzionatorio contro BOKO HARAM e ISIS
“Jama'atu Ahlis Sunna Lidda' Awati Wal-Jihad”, meglio nota come BOKO-HARAM, è il
gruppo terroristico jihadista e sunnita operante in Nigeria (in particolare nel Nord dello Stato Africano) che, presente in loco già dai primi anni Duemila, ha negli ultimi anni (in particolare dal 2009 in poi) intensificato i suoi atti di barbarie e terrorismo nello Stato nigeriano.
Il 22 maggio 2014, l'Al-Qaeda Sanctions Committee, ha approvato l'inserimento del gruppo Boko Haram nella sua lista delle persone ed entità soggette alle sanzioni finanziarie mirate e all'embargo sulle armi per come definito al par. 1 della risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2083(2012), adottata ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, dove:
<<Decides that all States shall take the measures as previously imposed by paragraph 8 (c) of resolution 1333 (2000), paragraphs 1 and 2 of resolution 1390 (2002), and paragraphs 1 and 4 of resolution 1989 (2011), with respect to Al-Qaida and other individuals, groups, undertakings and entities associated with them:
a) Freeze without delay the funds and other financial assets or economic resources of these individuals, groups, undertakings and entities, including funds derived from property owned or controlled directly or indirectly, by them or by persons acting on their behalf or at their direction, and ensure that neither these nor any other funds, financial assets or economic resources are made available, directly or indirectly for such persons’ benefit, by their nationals or by persons within their territory;
b) Prevent the entry into or transit through their territories of these individuals, provided that nothing in this paragraph shall oblige any State to deny entry or require the departure from its territories of its own nationals and this paragraph shall not apply where entry or transit is necessary for the fulfilment of a judicial process or the Committee determines on a case-by-case basis only that entry or transit is justified;
c) Prevent the direct or indirect supply, sale, or transfer to these individuals, groups, undertakings and entities from their territories or by their nationals outside their territories, or using their flag vessels or aircraft, of arms and related materiel of all types including weapons and ammunition, military vehicles and equipment, paramilitary equipment, and spare parts for the aforementioned, and technical advice, assistance or training related to military activities;...>>228.
L'inserimento di Boko Haram all'interno della lista è in piena concordanza con la nuova politica delle sanzioni ONU. E altresì, quale conseguenza del nuovo assetto sanzionatorio perseguito
dalle Nazioni Unite, qualsiasi persona fisica o giuridica che fornisce supporto finanziario o materiale verso Boko Haram, compresa la fornitura di armi o reclute, è idonea a essere aggiunta a sua volta all'Al Qaeda List e divenire soggetto di sanzioni. Riportando fedelmente l'iscrizione alla “lista” si legge:
<<QDe.138 Name: JAMA'ATU AHLIS SUNNA LIDDA'AWATI WAL-JIHAD A.k.a.: a) Jama'atu Ahlus-Sunnah Lidda'Awati Wal Jihad b) Jama'atu Ahlus-Sunna Lidda'Awati Wal Jihad d) Boko Haram e) Western Education is a Sin F.k.a.: na Address: Nigeria Listed on: 22 May 2014 Other Information: Affiliate of Al-Qaida (QDe.004), and the Organization of Al-Qaida in the Islamic Maghreb (AQIM) (QDe.014). Associated with Jama'atu Ansarul Muslimina Fi Biladis-Sudan (Ansaru). The leader is Abubakar Shekau.>>.229
Nel giustificare l'inserimento in lista, il Committee ha spiegato che Jama'atu Ahlus - Sunna Wal Jihad Lidda'Awati (Boko Haram) è stata associata in data 22 maggio 2014 ai sensi dei paragrafi 2 e 3 della risoluzione 2083 (2012), in quanto è stato riscontrato il suo legame associativo con Al-Qaeda nella partecipazione al finanziamento, alla progettazione, alla preparazione e perpetrazione di atti terroristici in collaborazione con o fornendo sostegno ad Al-Qaeda.
Il Committee ha ricordato poi come Jama'atu Ahlus-Sunna Wal Jihad Lidda'Awati (Boko Haram), si sia resa responsabile nel 2009 di una serie di attacchi contro Stazioni di polizia e altri edifici governativi a Maiduguri, che ha portato al consequenziale raid del governo nigeriano sulla sede del gruppo terroristico e la morte di Yusuf in quei raid. Da allora, Boko Haram è stato condotto da Abubakar Shekau e ha intrapreso una rivolta violenta che utilizza tattiche terroristiche. Il gruppo ha oggi forte presenza territoriale nel nord-est della Nigeria, ma si ricorda come abbia già operato in Camerun e si sia altresì resa responsabile di attentati e rapimenti sia in Nigeria che in Camerun stesso. Boko Haram è attiva anche in Ciad e Niger. Nella motivazione dell'inserimento emergeva poi il chiaro legame di Boko Haram anche con l'organizzazione di Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM, sempre più presente anche nelle cronache odierne) per scopi di formazione e di supporto materiale dedite all'azioni terroristiche. Boko Haram è poi il colpevole riconosciuto di una serie di gravi attentati terroristici, tra cui un'ondata di attentati a Kano, Nigeria nel gennaio 2012 che si sono conclusi con un triste e pesante bilancio più di 180 morti in un solo giorno. Un altro importante attacco (ricordato anch'esso nelle motivazioni di cui sopra) è stato consumato il 26 agosto, 2011 all'attentato dinamitardo contro il quartier generale delle Nazioni Unite ad Abuja che ha ucciso almeno 21
229 https://www.un.org/sc/suborg/sites/www.un.org.sc.suborg/files/1267.pdf. Lista completa degli individui e delle entità dell’Al-Qaida List.
persone. Tra tutti, l'azione più deplorata e che fortemente motiva la presenza di Boko Haram nel sistema della Lista è la campagna di violenza contro gli studenti posta in essere già dal 2012 dal gruppo. Il già citato rapimento dell'aprile 2014, in cui Boko Haram ha sequestrato circa 300 bambine di una scuola nel nord della Nigeria è probabilmente l'atto più meschino condotto da tali fanatici. Si ricorda come Abubakar Shekau ha rivendicato l'attacco in un video diffuso da Boko Haram e ha minacciato di vendere le ragazze in schiavitù. 230.
Dunque per Boko Haram sono ora previste le condizioni sanzionatorie stabilite ai sensi delle previsioni della “Al-Qaeda List”. Il che significa, come ora ampiamente comprensibile a seguito dei molteplici riferimenti fatti in questo testo, le misure mirate quali congelamento dei beni, embargo sulle armi e simili sono (così come nel caso del terrorismo qaidista) ancora il perno della strategia ONU. Va segnalato in realtà, aprendo così l'ultimo argomento trattato in questo capitolo, che la “lista” finora citata ha cambiato denominazione. Infatti il nome della lista è cambiato il 17 dicembre con l'adozione della risoluzione 2253 (2015), dove al par. 1:
<<1. Decides that, from the date of adoption of this resolution, the 1267/1989 Al-Qaida Sanctions Committee shall henceforth be known as the “1267/1989/2253 ISIL (Da’esh) and Al- Qaida Sanctions Committee” and the Al-Qaida Sanctions List shall henceforth be known as the “ISIL (Da’esh) and Al-Qaida Sanctions List”>>231.
Chiaramente non si tratta di un semplice cambiamento di denominazione formale della lista. Il fenomeno ISIS (noto anche come ISIL o IS) è ormai una triste e consolidata realtà, uno tra i nemici principali al mantenimento della pace mondiale e una minaccia sempre più cupa al raggiungimento di una visione in cui il terrorismo sia effettivamente sconfitto.
Nato come costola di Al-Qaeda, cresciuta negli anni 2000 (come dimostrano i fatti di più recente cronaca) fino ad arrivare a sfidare l'organizzazione qaidista per la leadership nella galassia jihadista e, per molti versi, riuscendo a scalzarla in questo triste primato, l'organizzazione capeggiata da Al-Baghdadi è stata oggetto di sanzioni ONU. Il suo impatto sulla questione terrorismo è stato tale da spingere l'ONU a riformulare la denominazione della Al-Qaida List tramite la Risoluzione di cui sopra, la quale inoltre dispone:
230 Le motivazioni complete: http://www.un.org/sc/committees/1267/NSQE13814E.shtml. 231 http://www.un.org/en/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/RES/2253(2015)
<<2. Decides that all States shall take the following measures as previously imposed by paragraph 8 (c) of resolution 1333 (2000), paragraphs 1 and 2 of resolution 1390 (2002), and paragraphs 1 and 4 of resolution 1989 (2011), with respect to ISIL (also known as Da’esh), Al- Qaida, and associated individuals, groups, undertakings and entities:>>
La Risoluzione fondamentalmente riprende le disposizioni già presenti nell'assetto classico esplicitato più volte, ma fortemente sottolinea la gravità e l'urgenza della questione legata al gruppo ISIS. 232.
Si conclude così la dettagliata panoramica sui meccanismi di lotta al terrorismo ONU. Ciò che si evince, nella mia personale opinione, è ancora una volta la certezza che per il fine preposto dall'ONU siano necessari alcuni elementi fondanti:
- La reale volontà politica degli Stati di cooperare in funzione al raggiungimento di un utile obiettivo comune, che esuli dagli interessi particolaristici degli Stati in sé.
- La strategia ONU, nel tempo, ha sicuramente trovato la capacità di reagire in modo sensibile alle nuove sfide che il terrorismo pone ormai quotidianamente. Basti pensare all'evoluzione delle sanzioni dal modello generico al sistema odierno imperniato sulle risoluzioni 1267 e 1373 ovvero ai molteplici strumenti di cooperazione, studio, monitoraggio e quant'altro di cui l'ONU si è dotata. Ma per alcuni versi tale strategia presenta ancora molti difetti e risulta a volte troppo ancorata all'effettiva volontà degli stati.
232 Si veda Ris. 2253 laddove:
“Listing Criteria 3. Decides that acts or activities indicating that an individual, group, undertaking or entity is associated with ISIL or Al-Qaida and therefore eligible for inclusion in the ISIL (Da’esh) & Al- Qaida Sanctions List include: a) Participating in the financing, planning, facilitating, preparing, or perpetrating of acts or activities by, in conjunction with, under the name of, on behalf of, or in support of; (b) Supplying, selling or transferring arms and related materiel to; (c) Recruiting for; or otherwise supporting acts or activities of Al-Qaida, ISIL, or any cell, affiliate, splinter group or derivative thereof; 5. Confirms that any individual, group, undertaking or entity either owned or controlled, directly or indirectly, by, or otherwise supporting, any individual, group, undertaking or entity associated with Al- Qaida or ISIL, including on the ISIL (Da’esh) & Al-Qaida Sanctions List, shall be eligible for listing; Welcomes the recent FATF reports on the Financing of the Terrorist Organization ISIL (published February 2015) and Emerging Terrorist Financing Risks (published October 2015) that includes discussion of the ISIL threat, welcomes further the FATF clarifications to Interpretive Note to Recommendation 5 on the criminalization of terrorist financing to incorporate the relevant element of resolution 2178 (2014), specifically clarifying that terrorist financing includes the financing of the travel of individuals who travel or attempt to travel to a State other than their States of residence or nationality for the purpose of the perpetration, planning, or preparation of, or participation in, terrorist acts or the providing or receiving of terrorist training, and highlights that FATF Recommendation 5 applies to the financing of terrorist organizations or individual terrorists for any purpose, including but not limited to recruitment, training, or travel, even in the absence of a link to a specific terrorist act; ….”
-Sebbene il contrasto del finanziamento ha visto anch'esso un'evoluzione non indifferente, è palese che i gruppi terroristici riescono ancora abbastanza efficacemente a rifornirsi, ad ottenere fondi e a guadagnare illecitamente le risorse utili al loro scopo.
- In difesa dell'operato ONU, va a mio avviso sottolineato che la strategia della solo ONU non è sufficiente. La globalizzazione del terrorismo impone che anche altre organizzazioni (regionali) riescano ad incidere maggiormente in tal senso.
Sarà proprio questo l'argomento trattato nel capitolo ultimo, (prima di un'analisi conclusiva che si porrà quale obiettivo quella di proporre, nella mia personale opinione, possibili vie alternative al contrasto del terrorismo e del suo finanziamento), dove si cercherà di mettere in luce le strategie dell'Unione Europea e dell'Unione Africana. Due organizzazioni che per lapalissiani motivi geopolitici non possono che essere in prima linea in tale scontro.