8 TRAZIONI CERVICALI, ESERCIZI DI SCARICO E DECOMPRESSIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
8.3 ATTREZZI PER TRAZIONE E DECOMPRESSIONE VERTEBRALE
VERTEBRALE
Uno dei congegni più interessanti per trazionare la regione cervicale è un attrezzo portatile dotato di carrucola con attacco alla porta, mentoniera, archetto per attacco mentoniera, cordoncino in nylon e gancio (fig. 53 ):
Fig.53 Dispositivo medico per trazione cervicale (da: www.almaortopedica.it)
Questo è un dispositivo medico efficace nel creare un’azione di trazione a livello del tratto cervicale e si adopera in posizione seduta con il dorso del soggetto piatto sullo schienale di una sedia ed anche e ginocchia in flessione di 90° e piedi fermi su un apposito supporto; poi viene applicata la mentoniera in modo che la forza di trazione agisca sull’osso occipitale, e dalla parte opposto alla carrucola c’è una sacca che verrà riempita con una quantità di acqua pari al peso che si vuole dare alla trazione. Tali trazioni sono indicate in caso di cervicobrachialgia, artrosi cervicale, discopatie cervicali, riduzione d’ampiezza degli spazi intervertebrali, rettilineizzazione della fisiologica lordosi cervicale.
Altro attrezzo interessante è il piano inclinato (fig.54), che usa un sistema di trazione con lo stesso sistema sospensivo del precedente dispositivo, con mentoniera per il tratto cervicale. È efficace per tutti i disturbi alla colonna: contratture muscolari, artrosi cervicale, rigidità muscolare, sciatica, lesioni
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nervose, discopatie. L’indicazione è quella di posizionarsi sul piano inclinato o su un asse disposto in modo obliquo in modo da formare un angolo di circa 15°; ogni giorno il soggetto deve posizionarsi sul piano inclinato e permanere in questa posizione per almeno 7 minuti.
Fig.54 Piano inclinato con soggetto posizionato a gambe estese e gambe flesse: con gambe estese aumenta l’intensità della trazione, con gambe flesse ai vari gradi si può limitare l’intensità.
L’uso del posizionatore antalgico lombare (PAL) è indicato per la decompressione e idratazione dei dischi intervertebrali della colonna vertebrale nel suo complesso e in particolare per il tratto lombare, a livello di L5-S1.
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Permette di compiere una trazione del bacino verso l’altro portando in scarico la zona lombare della colonna (fig 55).
Si parte dalla posizione supina, braccia lungo il corpo e gambe flesse a 90° sull’attrezzo, quindi, a questa posizione di sicurezza e di scarico per la colonna, si aggiunge una trazione. Questo ci permette di arrivare a valori pressori negativi all’interno del disco intervertebrale e l’acqua da fuori viene richiamata dentro al disco, grazie ad un processo di osmosi.
L’attrezzo può essere usato dai 5 fino ad un massimo di 10 minuti, preferibilmente alla fine della seduta di allenamento, in particolare negli sport in cui si svolgono numerosi salti o nei pesisti.
Fig.55 Posizionatore antalgico lombare
La panca ad inversione gravitazionale, o semplicemente panca ad inversione, permette una decompressione della colonna vertebrale stando sdraiati a testa in giù per un certo tempo, raggiungendo l’inclinazione desiderata gradualmente, riuscendo ad alleggerire o annullare il carico sulla colonna. Può essere utilizzata sia in palestra che a casa (fig.56).
Vi sono alcuni studiosi che la consigliano ed altri no perché non permette di ottenere benefici duraturi nel tempo. Già Ippocrate nel 400 d.C. documenta le prime applicazioni delle terapie ad inversione come trazioni spinali per chi soffriva di patologie al rachide. Coloro che sono a favore di questo attrezzo
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ritengono che sia molto utile per migliorare i problemi da compressione della colonna vertebrale e il sollievo ottenuto da ogni individuo dipende dalla distensione della muscolatura della schiena durante il capovolgimento, ed è altrettanto utile per contrastare gli effetti negativi della gravità sul fisico: gli esercizi di inversione permettono un miglioramento della postura grazie all’allungamento dei muscoli della schiena, e minor disidratazione ed assottigliamento dei dischi intervertebrali.
Fig.56 Panca ad inversione (da: www.pancaadiversione.eu)
Il disco intervertebrale svolge principalmente tre funzioni: separare le vertebre, dare flessibilità alla spina ed assorbire gli urti. La distanza esistente tra i dischi è necessaria affinché la comunicazione tra i centri nervosi del cervello ed il corpo avvenga perfettamente. La parte interna dei dischi è un cuscinetto per la schiena e le conferisce flessibilità.
I sovraccarichi ripetuti, le posture scorrette e la forza di gravità schiacciandoci le vertebre ci fa perdere nel tempo almeno 1-1,5 cm di statura. L'inversione permette di ridurre gli effetti dell’ overuse e dell'età.
È utile anche per migliorare l’equilibrio e l’orientamento nello spazio, per questo viene usata da diversi sportivi come pattinatori, sciatori, piloti e ginnasti.
La panca ad inversione determina un aumento di afflusso sanguigno e quindi di ossigenazione al cervello e della pressione intracranica, e viene sconsigliata ai
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cardiopatici perché, cosi come ogni posizione capovolta, provoca anche un aumento della frequenza cardiaca, della gittata cardiaca, delle resistenze periferiche vascolari, del ritorno venoso e del consumo di ossigeno del miocardio; il cardiopatico sottoporrebbe il proprio apparato cardiovascolare ad uno stress eccessivo e pericoloso.
È utile in caso di lombalgia da compressione per ernia del disco ma è sconsigliata nei casi di traumi del rachide, osteoporosi, recenti fratture o protesi ossee.
Altre controindicazioni per l’utilizzo di questo attrezzo sono le infezioni dell’orecchio medio, obesità, ipertensione, glaucoma, congiuntivite, distacco della retina, ernia iatale, ictus cerebrale o T.I.A. recente, terapia anticoagulante in atto e in gravidanza.
Spesso gli esercizi di inversione vengono proposti in associazione con il metodo Asgard; metodo nato per aumentare la statura e ottenere miglioramenti posturali. Il movimento della panca è fluido, libero e si può selezionare l’angolo di rotazione desiderato agendo sulla cinghia in modo da usare la tavola. Solitamente presenta un telaio in acciaio e uno schienale rigido in tessuto, un poggiapiedi regolabile con numerazione che permette di regolare la panca in base all’altezza del soggetto (da 147 cm a 198 cm) e cavigliere fermapiedi regolabili.
La posizione assunta su panca ad inversione o sul piano inclinato, facilita la distensione della colonna vertebrale e quindi permette il deflusso dei liquidi che si sono qui accumulati a causa delle continue tensioni o per le infiammazioni.
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