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Autorità di villaggio, corruzione, terra e dinamiche di classe

Le cronache politiche di villaggio sono state raccolte nel 2014 nel distret- to di Kilombero, nell’area adiacente a una vasta azienda agricola di circa 5.800 ettari recentemente riattivata. L’azienda agricola, originariamente creata a metà degli anni ’80 da una compagnia parastatale, era stata abban- donata per più di un decennio durante il quale i residenti locali se ne erano riappropriati, la coltivavano, la utilizzavano come pascolo e vi avevano co- struito nuove case. Nel 2006 il governo la vendette a una compagnia privata; i residenti locali furono ricollocati attraverso uno schema volontario di rein- sediamento che causò molte contestazioni nel villaggio (Chachage, 2010). Ai consigli di villaggio nell’area attorno all’azienda agricola non fu lasciata possibilità di scelta sul trasferimento fondiario. Tecnicamente avevano dovu- to riconoscere che il contratto di affitto sulla terra degli anni ’80 aveva posto queste terre al di fuori della giurisdizione delle amministrazioni di villaggio e sotto l’autorità del Ministero della Terra. Successivi dati raccolti nel 2014 mostrano che, dopo la riattivazione di una azienda agricola su larga scala e il reinsediamento dei residenti locali, molti furono espropriati della terra e nell’area si determinò una scarsità di terra.6

6 I dati qualitativi, raccolti a maggio-giugno 2014, comprendono 36 interviste in profondi-

Tale scarsità di terra ha avuto tre conseguenze principali nei villaggi attorno all’azienda agricola. La prima è che i prezzi della terra nel mercato fondiario informale sono aumentati. La seconda è che vi è stata una esca- lation delle dispute sulla terra attorno all’azienda agricola (Greco, 2015b); queste sono di natura diversa, sia individuali (tra singoli contadini, tra un contadino e un pastore, tra un contadino e il consiglio di villaggio) che collettive (tra gruppi di contadini e un singolo contadino, tra gruppi di contadini e il consiglio di villaggio). Le amministrazioni di villaggio sono sommerse dal lavoro causato dalla risoluzione delle dispute sulla terra. La terza conseguenza è che le amministrazioni di villaggio hanno condotto in rapida successione allocazioni della terra di villaggio. In pratica, le restan- ti terre comuni sono state privatizzate attraverso allocazioni di terra indi- viduali per soddisfare le domande di terra dei residenti. I consigli di vil- laggio hanno inoltre stabilito una pratica politica in base alla quale se a un residente è attribuito un campo attraverso una distribuzione di terra del villaggio e non lo coltiva, l’assegnazione è revocata per rendere la terra disponibile a un altro utilizzatore. Le autorità di villaggio sostengono che questa pratica è stata stabilita sulla base di un decreto di villaggio anche se non ci sono prove che il distretto lo abbia approvato, il che è in eviden- te violazione delle Land Laws del 1999. Questa pratica ha spinto molti ad affittare i loro campi affinché siano coltivati per evitare di perderli. Nello stesso tempo, l’espropriazione causata dallo stabilimento della grande azienda agricola ha accelerato il processo di concentrazione della terra a livello locale. I capitalisti rurali hanno beneficiato delle allocazioni di vil- laggio per acquisire terra di villaggio; professionisti urbani, commercianti e impiegati pubblici non residenti hanno ottenuto terra utilizzando presta- nome locali o pagando un parente povero che si stabiliva nel villaggio e utilizzava i suoi diritti di residenza per acquisire il diritto a partecipare al- le distribuzioni di terra.

Villaggio 1. Il funzionario amministrativo del villaggio fu trasferito dopo essere stato accusato di essersi appropriato di parte dei fondi sborsati dalla compagnia agricola al consiglio di villaggio per costruire una scuola e un punto d’acqua. In questo villaggio, molte concessioni di terra a privati non rispettano il limite legale di 50 acri pro capite. Si sa di allocazioni di dimen- sioni fino a 185 acri, con diversi casi di persone che utilizzano dei prestano- me per ottenere allocazioni multiple. Questo processo di concentrazione del-

dei singoli è volutamente omessa, allo scopo di evitare possibili ripercussioni sugli informato- ri, dato che le dispute qui analizzate sono ancora in corso.

la terra sulle aree comuni del villaggio si verifica grazie alla corruzione dei membri della commissione sulla terra del villaggio.

Villaggio 2. Dal 2007 al 2014 si sono avute in rapida successione diverse distribuzioni della terra di villaggio. Nel 2012, a seguito di voci su conces- sioni ottenute con la corruzione da parte di ricchi individui, l’assemblea di villaggio decise di istituire una commissione di revisori dei conti (kamati ya uhakiki) per esaminare questi sospetti. La commissione esaminò una per una le concessioni di terra, visitando i beneficiari per controllare l’autenticità dei certificati di concessione, la localizzazione del campo e i suoi confini. Molte allocazioni furono giudicate irregolari, a causa sia di false ricevute emesse per coprire la corruzione, sia perché i terreni ottenuti superavano i limiti su- periori fissati dalla legge. Dato che le concessioni irregolari furono annulla- te, l’intero esercizio divenne oggetto di contestazioni ed emersero voci a proposito della corruzione di membri della stessa commissione d’inchiesta. Residenti del villaggio, esasperati, organizzarono una protesta guidata da un ex-consigliere di un partito di opposizione; l’agitazione crebbe sino a una manifestazione davanti agli uffici del villaggio di una massa di circa 500 re- sidenti che chiedevano le dimissioni sia del funzionario esecutivo che del presidente del villaggio. I residenti chiusero simbolicamente l’ufficio dell’amministrazione con un lucchetto, tennero le chiavi e dichiararono fuori servizio sia l’amministratore esecutivo che il presidente del villaggio. La commissaria di distretto fu immediatamente chiamata e in un’assemblea d’emergenza del villaggio le fu chiesto di investigare i fatti. Accertato che l’amministratore esecutivo aveva ricevuto bustarelle in cambio di concessio- ni di terra, decise di trasferirlo in un’altra località. Il discreditato presidente del villaggio mantenne la sua posizione ma i residenti rifiutarono di ricono- scere la sua autorità e risposero con la resistenza passiva rifiutandosi di par- tecipare alle assemblee di villaggio.

Villaggio 3. Il presidente del villaggio fu deposto in circostanze simili da una folla di cittadini arrabbiati dopo che era stato accusato di appropriazione di fondi pubblici. Questa volta il villaggio si ritrovò senza un presidente per- ché il commissario di distretto rifiutò di autorizzare nuove elezioni nel vil- laggio. Questo tipo di azione autoritaria da parte del distretto nei confronti di un presidente di villaggio eletto si spiega col fatto che lo stesso presidente apparteneva a un partito di opposizione.

Per concludere, in tutti e tre i casi la corruzione delle autorità di villag- gio appare correlata ai processi di concentrazione della terra da parte di un gruppo di capitalisti rurali che ricorrono alla corruzione per appropriarsi delle terre comuni. La corruzione è in qualche modo incoraggiata dal fatto

che solo l’amministratore esecutivo del villaggio riceve uno stipendio, mentre tutte le altre posizioni non sono retribuite, ma questo non deve por- tare a sottovalutare la conclusione analitica principale: la corruzione è solo una conseguenza e un canale dell’accumulazione primitiva da parte dei ca- pitalisti rurali che sono pronti a corrompere per ottenere la terra di villag- gio.

Tutti e tre i villaggi studiati hanno elaborato nel 2012 i Village Land Use Plans ma questo non sembra aver contribuito a ridurre i conflitti sulla terra. Il processo di redazione dei piani è stato al centro della politica locale sulla terra ed è diventato una fonte di ulteriori conflitti fondiari.

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