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MOTIVI ALLA BASE DELL’IMPORTANZA DI UN QUADRO DI RIFERIMENTO EUROPEO PER LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANT

1.2.3. Il DM 249/2010 e i nuovi indirizzi relativi alla formazione iniziale degli insegnant

1.2.3.2. Avvio del primo anno di TFA tra contraddizioni e fasi transitorie

Nell’anno accademico 2012/13, non essendo entrati a regime i nuovi corsi di laurea magistrale per l’insegnamento, il TFA è stato attivato con carattere transitorio65 e ad oggi non è dato di sapere con esattezza quanti cicli saranno ancora attivati prima della messa a regime del nuovo sistema di formazione iniziale tramite specifiche Lauree Magistrali.

L’accesso in deroga è a numero programmato e prevede che invia transitoria sia possibile conseguire l’abilitazione unicamente tramite il TFA. A questo proposito è stato previsto dal MIUR il superamento di una prova di selezione finalizzata a verificare le conoscenze disciplinari relative alle materie oggetto di insegnamento della classe di abilitazione66. Le prove si sono svolte a livello nazionale nel periodo luglio 2012 e si sono articolate secondo quanto individuato dal Decreto Direttoriale 23 aprile 2012 n. 74 in: a. Test preliminare: di contenuto identico su tutto il territorio nazionale per ciascuna

tipologia di percorso, che predisposto dal Miur, si è caratterizzato per la data unica di svolgimento.

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Rispetto ai percorsi attivati nell’ambito delle SSIS, l’impianto delineato dall’attuale riforma evidenzia un orientamento volto a rinforzare – in particolare attraverso il primo biennio di laurea magistrale - la componente culturale e disciplinare dei percorsi. La dimensione socio-psico-pedagogica è affidata più che altro all’anno di tirocinio abilitante.

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Conseguono l’abilitazione mediante il compimento del solo tirocinio formativo attivo: a) i laureati che, alla data di entrata in vigore del Regolamento, sono in possesso dei requisiti stabiliti dal DM n. 22/05 per l’accesso alle SSIS e titoli equiparati ai sensi del DM 26 luglio 2007; b) coloro che per l’anno accademico 2010-2011 sono iscritti a uno dei percorsi finalizzati al conseguimento dei titoli di cui sopra; c) i soggetti in possesso del diploma ISEF già valido per l’accesso all’insegnamento di educazione fisica, relativamente alle classi di concorso A029 e A030.

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Le procedure di selezione, che a livello nazionale si sono svolte indicativamente nel mese di luglio 2012, sono state oggetto di incandescenti polemiche non solo con riferimento alla presunta efficacia delle modalità selettive, ma altresì con riferimento alla struttura dei test preliminari, che per alcune classi di abilitazione sarebbe stata ambigua.

b. Prova scritta: predisposta dalle università e basata su domande a risposta aperta relative alle discipline di insegnamento nelle rispettive classi di concorso.

c. Prova orale: organizzata dalle singole commissioni d’esame tenendo conto delle specificità delle varie classi di concorso.

In generale, l’anno che ha accompagnato l’avvio del TFA si è caratterizzato per i diffusi elementi di criticità emersi a livello nazionale. Nonostante le intrinseche finalità riformatrici, infatti, le nuove disposizioni in materia di formazione iniziale degli insegnanti non solo non hanno trovato un terreno particolarmente fertile e accogliente, ma i primi monitoraggi realizzati a livello nazionale67 hanno rivelato un panorama entro cui il TFA si è configurato come un intervento dal carattere disomogeneo e spesso confuso.

Parte delle responsabilità sono attribuibili ad un inefficace lavoro di coordinamento da parte del Ministero che non ha saputo dirigere l’operazione in modo da armonizzare gli interventi e tale da garantire omogeneità di comportamento da parte degli Atenei italiani che si sono dovuti improvvisare interpreti di disposizioni spesso poco chiare, e in ritardo rispetto alle tappe di sviluppo del percorso. 68

Altre critiche mosse a questo impianto derivano dal fatto che sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente, la formazione iniziale dei docenti continua ad essere finalizzata al solo conseguimento dell'abilitazione e non ha nessun legame diretto con il reclutamento. Già dai percorsi attivati nel 2008/2009, infatti, non è stato più possibile inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento.

La Laurea in Scienze della formazione primaria e i Tirocini Formativi Attivi (TFA) non forniscono di fatto alcuna condizione di maggior favore ai fini del reclutamento, ma semplicemente il possesso dell'abilitazione che è titolo necessario per partecipare ai concorsi. In questo senso il TFA offre come unica opportunità di reclutamento l'inclusione

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Il Rapporto ANFIS 2013 è uno dei primi monitoraggi disponibili a livello nazionale riferiti agli esiti del TFA in Italia. http://www.anfis.eu/documenti/Rapporti_ANFIS_TFA/RA_TFA_2013/Rapporto_ANFIS_sul_TFA- primo_ciclo_2013-1_settembre_2013.pdf

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in II fascia delle graduatorie d'istituto e la partecipazione ai futuri concorsi ordinari lasciando praticamente immutato il problema del precariato69.

Sempre dalle prime valutazioni realizzate a livello nazionale relativamente all’accountability dei percorsi emergono tra i maggiori limiti la difficoltà di dare un effettivo taglio professionalizzante ai percorsi, approccio questo che molto spesso entra in antitesi con la tradizione accademica universitaria e che richiama l’urgenza di una maggiore interdipendenza e collaborazione tra i professionisti della scuola e quelli del mondo accademico.

Come già osservato anche per i percorsi SSIS, infatti, si riscontrano degli ostacoli nell’operare una progettazione didattica puntuale e aderente al profilo professionale in uscita, con la preoccupante conseguenza che spesso i contenuti affrontati nei corsi rischiano di essere la riproduzione delle materie trattate durante la formazione universitaria precedente e non hanno il carattere specialistico che invece una formazione professionalizzante dovrebbe garantire.

Questo approccio, come osservato in precedenza, non riguarda unicamente l’Italia, ma interessa la maggior parte dei paesi europei che tendenzialmente non prevedono la formazione di figure professionali specifiche da destinare a questa importante funzione in un ambito che ora è di competenza dell’istruzione terziaria.

Ai fini di contenere questo elemento di criticità potrebbe essere auspicabile prevedere una più stretta collaborazione tra mondo scolastico e mondo accademico anche attraverso la mediazione e l’intervento degli uffici scolastici regionali.

Volendo concludere questa prima rassegna su un anno di sperimentazione – che sarà ripresa e approfondita nell’ambito dei capitoli 3 e 4 – ci si accorge che l’unica attuale prospettiva possibile di formazione iniziale degli insegnanti ha contratto in un unico anno un percorso che nell’impianto originario era complessivamente di 6. Ne deriva che il senso complessivo del curricolo rischia di essere compromesso da una perdita di significato limitando esponenzialmente la possibilità delle varie fasi di impattare in modo significativo e adeguato sul profilo in uscita.

69A norme vigenti, il reclutamento dei docenti, sulla base del contingente autorizzato di anno in anno,

avviene attraverso due diversi canali ad ognuno dei quali è assegnato il 50% dei posti disponibili: i Concorsi ordinari e le Graduatorie ad esaurimento (Art. 399 del Dlgs 297/94 come modificato dalla Legge 124/99).

Il TFA che doveva rappresentare una delle parti qualificanti di un percorso strutturato in modo progressivo e funzionale alla formazione iniziale degli insegnanti ora, di fatto, rappresenta l’unica prospettiva di formazione possibile. È evidente come nel quadro attuale il biennio di laurea magistrale diventi fondamentale e urgente per la formazione dei futuri insegnanti. La scelta della laurea magistrale, nella prospettiva di intraprendere un percorso professionale di insegnamento, risulterebbe in questo modo identificativa e qualificante la professione insegnante come scelta motivata e non come ripiego.

CAPITOLO 2