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UNA “BIBBIA D'ARTE” A PAGAMENTO L'arte non ha prezzo, ma ha un costo Allora pagate.

da “Chiese con il ticket”, settimanale “Donna” di Repubblica, 24 febbraio 1998

L'iniziativa Biblia Pauperum scattò lunedì 2 febbraio 1998, circa otto mesi dopo la costituzione di Chorus (giugno 1997) e circa tre mesi dopo la sua presentazione alla stampa (24 ottobre 1997). Il circuito, con ingresso a pagamento, era formato inizialmente da tredici chiese (S.Maria Gloriosa dei Frari, San Giacomo de l'Orio, San Stae, San Polo, Santo Stefano, Sant'Alvise, Madonna dell'Orto, Santa Maria Formosa, Redentore, San Pietro di Castello, San Sebastiano, Santa Maria del Giglio, Santa Maria dei Miracoli), a cui si aggiungeva il “Tesoro” della Basilica di San Marco. Venne così descritto: In questo museo diffuso, comprendente tredici chiese, si

conservano oltre 400 dipinti e un inestimabile patrimonio di sculture, oreficeria e argenteria sacra, straordinari paramenti liturgici e oggetti di devozione, testimonianza vivente di mille anni di storia veneziana.98

Furono assunti fin da subito 21 addetti alla custodia con contratto a tempo indeterminato. Di

97 Dato non reperibile.

98 Italia Oggi, Chiese aperte al via a Venezia, 3 febbraio 1998

questa iniziativa parleranno i maggiori quotidiani italiani. Le espressioni che verranno usate più frequentemente nei loro articoli per spiegare ai lettori il funzionamento del circuito saranno: “ticket”,99 “biglietto”, “chiese a pagamento”100 e, addirittura, “tassa”.101 Questi i prezzi e le

condizioni applicati all'avvio dell'iniziativa (febbraio 1998):

Biglietto Validità Prezzo

Cumulativo (13 chiese)* Giornaliero (6 chiese) Singola chiesa Orari di apertura: 10-18 da lun a sab 15-18 domenica 3 mesi giorno di validazione 26.000 lire (13,43 euro) 10.000 lire (5,16 euro) 2.000 lire (1,03 euro) 3.000 lire (1,55 euro) Frari*

*a chi acquista un cumulativo veniva garantito l'ingresso

privilegiato in Basilica di San Marco attraverso la Porta di San Pietro (“salta-code”)

*ai Frari esisteva un sistema di bigliettazione precedente

L'esperimento è partito volutamente fuori stagione in modo da poter risolvere con più facilità eventuali problemi, dichiarò Don Aldo Marangoni.102 Ma, secondo lui, il ticket non scoraggia[va] i

turisti.103 Anzi, con titoli come “686 biglietti al debutto”104 e “addio ai turisti maleducati”105 i giornali

decretarono il successo dell'iniziativa. Già nei primi giorni si parlò di una media di 600 presenze giornaliere106 e si legge addirittura che c'era persino chi paga[va] senza entrare, ma solo per

beneficenza.107 Dopo circa un mese, il bilancio era di 36.000 visitatori, di cui la metà riferiti alla

sola Chiesa dei Frari. Per numero di visitatori, il circuito di Chorus diventò il secondo “museo” più importante della città.108 Perfino alcuni veneziani vogliono pagare il ticket.109 In effetti,

99 (Titoli e sottotitoli) La Nuova Venezia, Il ticket non scoraggia i turisti, 3 febbraio 1998; La Repubblica, Un ticket per

entrare nelle chiese, 3 febbraio 1998; il Corriere di Caserta, Per entrare in chiesa di paga il ticket, 3 febbraio 1998; Gazzetta di Parma, Adesso il Belpaese batte cassa, Ticket in tredici chiese di Venezia..., 3 febbraio 1998; La Privincia di Cremona, Per visitare tredici basiliche i turisti da ieri devono pagare il ticket, 3 febbraio 1998; La Stampa, “Chiese aperte ma no ai ticket”, 3 febbraio 1998; Avvenire, Il ticket per tredici chiese, 4 febbraio 1998; Il Gazzettino di Venezia, Nelle chiese è corsa al ticket, 10 febbraio 1998; Stop, Il religioso: In chiesa con il ticket? Stiamo a vedere, 20 febbraio 1998; Donna (Repubblica), Chiese con il ticket, 24 febbraio 1998; Gente Veneta, Perfino alcuni veneziani vogliono pagare il ticket, 14 marzo 1998; La Nuova, Molti parroci vogliono il ticket e Piace il ticket per la chiesa, 25 aprile 1998; Gente Veneta. Qualche problema solo con i turisti italiani non abituati al ticket, 5 settembre 1998; Avvenire, Chiese d'arte, il ticket di solidarietà (lettera al direttore), 2 ottobre 1998.

100 Il Resto del Carlino e la Nazione , A Venezia un “circuito” di chiese a pagamento, 3 febbraio 1998; Il Mattino,

Chiese aperte a pagamento, 3 febbraio 1998

101 Il Corriere della Sera, Firenze, tre euro per entrare a Santa Croce, 3 luglio 2002 102 La Nuova, il ticket non scoraggia i turisti, 3 febbraio 1998

103 Ibidem

104 Avvenire, I parroci della laguna..., 4 febbraio 1998 105 Ibidem

106 Il Gazzettino, Nelle chiese è corsa al ticket, 10 febbraio 1998 107 Il Gazzettino, idem

108 Gente Veneta, Chiese per 36.000, 14 marzo 1998 109 Ibidem

sembrava piacere “il ticket per la chiesa”,110in quanto erano in aumento le visite di «foresti»111 e

pure di veneziani”.112 Nei primi tre mesi si contarono 150.000 visitatori.113 Un successo che Don

Marangoni commentò così:

Abbiamo un patrimonio enorme, che deve essere conservato. I turisti l'hanno capito e apprezzano il fatto di trovare le chiese aperte e le opere adeguatamente illuminate anche (…) nella pausa pranzo.114

Sono questi gli anni in cui i musei italiani cominciano a prolungare l'orario di apertura, e l'iniziativa di Chorus pare inserirsi felicemente in questo trend generale.115 In un articolo di “auto-

promozione” pubblicato nel n. 2 di Tera & Aqua News (settembre 1998), i responsabili dell'Associazione propongono un elenco ragionato dei motivi per cui è nata Chorus:

1. far rivivere le chiese, in quanto “case abitate”, e le loro opere, che nacquero in un'epoca in cui l'iconografia sacra non era materia di studio, ma parte integrante della vita quotidiana, quale messaggio di fede;

2. far conoscere a quanti più possibile le meraviglie che si celano dietro alle porte molto spesso chiuse delle chiese;

3. rendere protagonisti tutti quelli che lo desiderano della più grande iniziativa di salvaguardia e di raccolta fondi mai organizzata a Venezia;

4. creare un fondo a cui attingere per far fronte a quei restauri, spesso urgenti e costosissimi, che le singole parrocchie non possono permettersi;

5. presentare al visitatore e al pellegrino, in vista del Giubileo del Duemila, un volto più accogliente della città e dei suoi monumenti religiosi e affinare il rispetto verso il turista;

6. creare un itinerario-circuito che leghi tra loro alcuni tra i più belli edifici sacri di Venezia, con orari di apertura comuni e continuati, dotati di strumenti museografici opportuni e aggiornati che aiutino il visitatore nella scoperta e comprensione del messaggio;

110 La Nuova, Chiese a pagamento, un boom, 25 aprile 1998 111 Non veneziani.

112 La Nuova, Chiese a pagamento, un boom, 25 aprile 1998

113 La Nuova, Chiese a pagamento, un successo, 9 maggio 1998; Avvenire, Venezia, “chiese aperte” funziona, 14

maggio 1998

114 Donna Moderna, Rubrica “Appuntamenti”, 15 aprile 1998 115 La Nuova, Domenica? Alle Gallerie, 25 aprile 1998

Secondo le dichiarazioni dei responsabili di Chorus, tutto ciò

ha portato, di fatto, alla nascita del primo «museo diffuso» della città (…) un museo diverso da qualsiasi altro sia per la dislocazione che per la collocazione delle opere, che si possono ammirare (cosa rarissima) negli stessi luoghi per i quali gli artisti le avevano pensate, con una possibilità di 'lettura' assolutamente privilegiata.116

Gli stessi responsabili ribadiscono che le chiese sono edifici con una funzione principale, il culto, che mal si sposa con la loro museificazione, ma anche che

(...) è vero che alcuni edifici sacri, a Venezia, sono più ricchi di opere d'arte di un museo e che, inevitabilmente, vengono frequentate anche da quanti, interessati all'arte, non lo sono affatto alla religione. Come armonizzare le due funzioni, spesso antitetiche, senza che l'una, quella museale, impropria, ma sempre più importante, abbia il sopravvento sull'altra? Innanzitutto attraverso la selezione dei visitatori: introducendo il biglietto d'ingresso, per quanto minimo (…) solo le persone realmente interessate decidono di entrare, evitando, così, di vedere la chiesa scambiata per un bivacco (…). La scelta degli edifici sacri coinvolti nel progetto (…) è stata fatta seguendo due criteri principali: da una parte, ovviamente il valore storico-artistico delle chiese, dall'altra la posizione geografica rispetto al centro della città. Vi sono chiese considerate periferiche che conservano capolavori assoluti dell'arte, luoghi nei quali il visitatore raramente si spinge, ma che meritano senz'altro di essere valorizzati (…). L'obiettivo, ambizioso, certo, è quello di far decentrare i flussi turistici, normalmente concentrati attorno a San Marco, anche verso altre zone, ugualmente attraenti e sicuramente meno note. In modo da diversificare l'offerta culturale e turistica da offrire ai visitatori. E' una scommessa.117

4.8

CHIESE APERTE NEL TEMPO ORDINARIO

PREOCCUPAZIONI POST-GIUBILARI