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Le fonti delle immagini vengono elencate in ordine di pagina e numerate procedendo dall’alto verso il basso. Le immagini contrassegnate con un asterisco ( * ) sono su concessione del Ministero dei Beni e delle Atti-
vità Culturali e del Turismo / Archivio di Stato di Firenze; ne è vietata la ulteriore riproduzione o duplicazione con
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Immagine fornita dal Prof. Ing. Dringoli Pag. 39 Come sopra; pp. 148-149* Pag. 41 1 - Come sopra, pp. 162, 163 2 - Come sopra, pp. 165, 164 Pp. 46, 47 www.parcosanrossore.org/amministrazione-trasparen- te Pag. 54
Foto scattate dall’autore Pag. 56
Immagine fornita dall’Ing. Del Santo Pag. 57
Foto scattate dall’autore Pag. 59
1 - Paglialunga Sergio, Gorreri Luca, Il Parco di Mi- gliarino, San Rossore, Massaciuccoli visto dall’Alto, Pisa, Pacini Editore, 2010; pag 113
2 - Come sopra; pag. 160 3 - it.wikipedia.org Pag. 60
1 - Immagine scattata dall’Arch. Riani durante un volo in elicottero su Viareggio
2 - Paglialunga Sergio, Gorreri Luca, Il Parco di Mi- gliarino, San Rossore, Massaciuccoli visto dall’Alto, Pisa, Pacini Editore, 2010; pag 267
Pag. 61
Come sopra; pag. 89 Pp. 64 - 66
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Pag. 90
1 - Immagine fornita dal Prof. Ing. Dringoli 2 - www.regione.toscana.it
Pp. 94 - 95
Elaborazioni grafiche a cura dello studente Pp. 98 - 99
Foto scattate dall’autore Pag. 100
Elaborazione grafica a cura dall’autore Pag. 102
Foto scattate dall’autore Pag. 103
Elaborazione grafica a cura dall’autore Pp. 106 - 107
Foto scattate dall’autore Pp. 108 - 110 - 111
Elaborazioni grafiche a cura dall’autore Pag. 120
1 - Paglialunga Sergio, Gorreri Luca, Il Parco di Mi- gliarino, San Rossore, Massaciuccoli visto dall’Alto, Pisa, Pacini Editore, 2010; pag 119
2 - Foto scattata dall’autore 3 - Foto scattata dall’autore
4 - http://www.comune.vecchiano.pi.it/turismo/il-ma- re/i-pontili-a-bocca-di-serchio/
Pag. 121
Foto scattate dall’autore Pag. 122
1 - Paglialunga Sergio, Gorreri Luca, Il Parco di Mi- gliarino, San Rossore, Massaciuccoli visto dall’Alto, Pisa, Pacini Editore, 2010; pag 120
2 - Foto scattata dall’autore 3 - Foto scattata dall’autore 4 - Foto scattata dall’autore Pag. 123
1 - Foto scattata dall’autore 2 - Foto fornita dall’Arch. Porchera Pag. 125
Elaborazioni grafiche a cura dall’autore Pag. 126
Elaborazioni grafiche a cura dall’autore
Le immagini del capitolo 11 (da pag. 145 a pag.157) costituiscono le tavole presentate in sede di laurea, fanno parte integrante di questo studio e sono state realizzate dall’autore. Nella tavola numero tredici (pag. 157) sono state utilizzate delle immagini prove- nienti dal sito www.skalgubbar.se.
Il primo grazie va al Dr. Andrea Gennai, ormai ex diretto- re del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, al quale ho espresso il mio desiderio di lavorare sul parco, e che mi ha accontentato indirizzandomi verso una strada che ho percorso molto volentieri e che mi ha fatto scoprire molte cose di un territorio tanto vicino quanto sconosciuto. Grazie anche a chi mi ha accompagnato lungo questo cammino, e che ha saputo guidarmi in modo sapiente e con preziosi consigli verso la meta finale: i miei quattro relatori. Un grazie a chi ha saputo raccontarmi qualcosa del Parco, di come è stato, di come è e di come sarà, che ha saputo dirmi se una strada era fruibile, un canale attraversabile, un ostacolo superabile: il Prof. Drin- goli, l’Ing. Del Santo, la signora Monica ed il signor Giovanni, Andrea, Tommaso, Isabella, la Dr.ssa Forestale Logli, l’Arch. Santi del comune di Vecchiano, l’ex sindaco di Vecchiano Lunardi, Giulio ed i numerosi passanti che ho incontrato. Grazie alla mia bici, che in oltre 250 km di sopralluoghi mi ha abbandonato solo una volta, e a Giuseppe, che mi ha accompagnato nelle mie esplorazioni che ci hanno visto perdere più e più volte.
Grazie al Prof. Ing. Bevilacqua, che mi ha sostenuto nel mo- mento più difficile della mia carriera universitaria; al Prof. Pierini, che mi ha dato la preziosa occasione di poterlo accompagnare per alcuni mesi nel fantastico mondo che è l’insegnamento. Spero di essere stato utile e di aver lasciato qualcosa ai miei colleghi più piccoli. Grazie a Camilla, Chiara, Irene e Ovidiu, compagni di studio e non solo, che mi piace definire come genuini, in tutto. Grazie ad Andrea, con il quale ho condiviso ogni attimo dell’esperienza universitaria e ha saputo es- sere un amico prezioso nei momenti più delicati. Grazie anche a Simo- na e a Carlo con i quali ho sempre bisogno di confidarmi e chiedere consiglio, e che hanno sempre saputo come assecondare questa mia necessità.
Un grazie alla mia famiglia, che mi ha supportato e sopportato in tutti questi anni, sperando di aver reso orgogliosi i miei genitori che, per un motivo o per un altro, non hanno mai avuto troppe soddisfa- zioni dai loro figli. Grazie ai miei nonni, quelli che ho conosciuto poco perché, da quanto sento dire, mi hanno trasmesso molto, e quelli che ho incontrato perché mi hanno insegnato altrettanto. Grazie a tutti coloro che mi hanno pensato e cercato di rendermi migliore e che mi/ ci hanno aiutato anche nelle piccole cose: non serve fare nomi, io e voi sappiamo benissimo chi siete.
Ora che è finito tutto posso dire che non è stato semplice.
Non è stato semplice far rientrare la mia vita da studente fra le que- stioni della mia vita privata. Non è stato semplice trovare la forza di svegliarsi la mattina per andare a studiare tutto il giorno dopo non aver dormito la notte. Non è stato semplice Non è stato semplice tornare a casa dopo un’intera giornata di studio come se nulla fosse, e prepararsi ad altre giornate di studio. Non è stato semplice sentirsi dare “dell’handicappato” dai compagni di studio solo perché non ri- uscivo a fare una cosa. È stato facile rimanere in silenzio, pensando che fosse difficile spiegare a quelle persone che, comunque, si stavano rivolgendo alla persona sbagliata. Non è stato semplice far capire ai miei capi scout che era inutile che io occupassi il mio tempo ad aiutare gli altri se nessuno si sforzasse allo stesso tempo di aiutare mio fratello. Non è stato facile e non ci sono mai riuscito. Non è stato facile capire perché parenti abbiano così tanto a cuore le mense dei poveri per avere la parvenza di fare del bene, quando nemmeno ci considerano per gli auguri di Natale. Non è stato semplice abbracciare mia mam- ma in lacrime quando un dente mal curato gli procurò un ascesso che stava per arrivare al cervello. Non è stato facile sentirle dire: “Me lo volevano portare via”. Non è stato facile vederlo sorridere con tre denti in meno. È stato bellissimo vederlo sorridere di nuovo con un sorriso vero. Non è stato facile sgridarlo, non è stato facile capirlo. Non è stato facile sorridere sempre, avere sempre la battuta pronta per re- galare un instante di risata a qualcuno. Non è stato facile spiegare perché quella mattina ero così silenzioso e non facevo battute. Non è stato facile rendersi conto che fra compagni di scuola, di università e fra altre conoscenze, forse in cinque o sei mi abbiano chiesto qualcosa di mio fratello. Non è stato semplice sentirsi normali, perché tanto alla fine i problemi ce li hanno tutti. Non è stato semplice rispondere sempre “tutto bene” alla domanda “come va?”.
Non è stato facile trovare la mia strada in questo labirinto, che diventa sempre più fitto e tortuoso. Non lo è stato, e non lo sarà.