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Le Campagne

54 km

paesaggio agreste e fluviale

Migliarino FS Cascine Nuove Darsena pisana Idrovora La Vettola Pisa Centrale FS Tombolo FS Villa Medicea Oasi LIPU Lago di Massaciuccoli La Brilla Massarosa FS

San Piero a Grado Scalo San Piero Idrovora Massaciuccoli

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La quarta tipologie invece racchiude le nuove infrastrutture, i nuovi tracciati o le nuove opere che devono essere realizzati per migliorare la percorribilità della greenway. Sia chiaro, questa può esistere e fun- zionare anche a prescindere dalla realizzazione di questi interventi, utilizzando percorsi alternativi, percorrendo tratti stradali pericolosi o semplicemente tornando indietro per la strada appena percorsa tro- vandosi alla fine di un sentiero. Come vedremo fra poco, consentireb- bero però collegamenti interessanti che rispondono alla necessità di realizzare itinerari circolari e connettendo parti del territorio ad oggi non dialoganti. In questa categoria sono inseriti anche delle proposte per migliorare la rete intermodale considerando anche il patrimonio edilizio in stato di abbandono che può essere riqualificato in questa ottica. Visto il carattere accessorio e l’impegno finanziario richiesto, questi interventi sono stati classificati per ultimi. Infine sono stati indi- cati i progetti in fase di delineazione, altri in attesa di finanziamenti ed in alcuni casi anche in corso di realizzazione che interessano l’im- plementazione dei percorsi ciclabili nel territorio. Seguirà la descrizione procedendo per ordine di classe e partendo da nord. Con le lettere vengono indicati gli immobili attlamente in stato di abbandono che in futuro potrebbero essere oggetto di riqualificazioni volte ad imple- mentare i servizi presenti nel territorio.

Interventi necessari per consentire il passaggio della Ciclopista Tirre- nica

4 – Installazione di segnaletica orizzontale e verticale e di dis- suasori di velocità su via del Mare via dei Pini (nei tratti segnati nella tavola 10) per consentire un transito in maggiore sicurezza per l’utenza debole. I tratti hanno andamento prevalentemente rettilineo che por- ta gli autoveicoli a percorrerli in velocità.

5 – Il tragitto della Ciclopista Tirrenica si trova a passare in una zona boscata sulla sponda del fiume Serchio occupata da una fitta vegetazione, da strutture fatiscenti e da un diffuso degrado ambien- tale. Lo stesso tracciato non è ben individuabile. È dunque necessario intervenire per attuare dapprima una bonifica ambientale per poi at- trezzare il passaggio della ciclopista.

6 – Il tracciato passa su un’alzaia del fiume Serchio, con vege- tazione di basso fusto molto rigogliosa e il cui tratto carrabile si limita a quello necessario al passaggio di una bicicletta. Si deve intervenire

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per limitare la presenza di vegetazione aumentando la superficie car- rabile e dare indicazione di utilizzare le strade di campagna adiacenti per i due sensi di marcia.

Interventi atti a garantire la sicurezza degli utenti

1 – Via Pietra a Padule in Quiesa va percorsa per più di un chilo- metro e mezzo sulla stessa corsia destinata agli autoveicoli. Si prevede l’installazione di segnaletica orizzontale e verticale e di dissuasori di velocità (nel tratto segnati nella tavola 10) per consentire un transito in maggiore sicurezza per l’utenza debole. L’andamento della strada è molto tortuoso, ma questo non spinge gli autoveicoli a moderare la velocità.

15 – Passaggio su una strada frequentata dai mezzi pesanti dovuti alla presenza dei cantieri navali. Si prevede l’installazione di se- gnaletica orizzontale e verticale (nel tratto segnati nella tavola 10) per consentire un transito in maggiore sicurezza per l’utenza debole. La il piccolo tratto presenta anche un fondo molto sciupato che necessita un adattamento al tipo di utenza che transiterà.

18 – Transito su via Arnaccio e via Aurelia, attraversamento di via Aurelia. Si prevede l’installazione di segnaletica orizzontale e ver- ticale e di dissuasori di velocità (nel tratto segnati nella tavola 10) per consentire un transito in maggiore sicurezza per l’utenza debole. L’at- traversamento dovrà essere segnalato con particolari colorazioni sul manto stradale e con segnali luminosi.

Interventi di riqualificazione del fondo ciclabile

13 – La pista ciclabile che dal magazzino Ikea corre parallela alla via Aurelia fino alla deviazione per giungere al Canale dei Na- vicelli presenta un fondo in asfalto interessato dall’infestazione di ve- getazione. Il transito in biciletta ne risente notevolmente, essendo la sezione ciclabile ristretta e facilmente causa di forature. Si dovrà inter- venire per ripavimentare nuovamente il tracciato, sperando in futuro in una migliore manutenzione ma anche di un più assiduo utilizzo.

17 – Il tratto terminale della sponda orientale del Canale dei Navicelli e di quella settentrionale della Fossa Chiara presentano un

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fondo stradale molto accidentato, presentando delle buche molto profonde che dopo le piogge diventano pozzanghere difficilmente at- traversabili. Si dovrà intervenire per migliorare le qualità del fondo. Le sponde della fossa Chiara sono anche interessate anche da un diffuso degrado ambientale, costituito da strutture leggere al limite dell’abu- sivismo e da discariche a cielo aperto.

Nuove infrastrutture ed immobili da riqualificare

2 – La Ciclopedonale Puccini si interrompe nei pressi di un can- cello che delimita un sito estrattivo. L’attuale progetto di congiungi- mento con Torre del Lago, così come si vede nei pannelli informativi, prevede il passaggio sulla laguna, attraversando la Riserva Chiusa del Lago-Guisciona. Un’alternativa è costituita dal passaggio all’in- terno della proprietà privata sfruttando sentieri che costeggino la rete autostradale fino al Canale della Bufalina. Qui un piccolo ponte con- sentirebbe di continuare il percorso fino a giungere in viale Giacomo Puccini e raccordarsi al resto della greenway.

3 – Un approdo fluviale sul fiume Serchio costituirebbe una tappa importante per lo sviluppo della rete intermodale nel territo- rio oltre che agevolare lo svilupparsi di attività nautiche per il tempo libero. Parallelamente alla realizzazione di un approdo anche nella Tenuta di San Rossore, si potrebbe realizzare un collegamento fluviale fra le due Tenute prima della realizzazione del ponte ciclopedonale sul Serchio.

A – Ex sede della marina dei M.A.S. Sono presenti degli edifici interessati da un recente intervento di riqualificazione, interrotto dal fallimento della ditta appaltatrice, volto alla realizzazione di servizi turistici. Questi furono sede della caserma degli ufficiali e dei marinai degli Arditi Incursori della Marina durante la seconda guerra mon- diale. Un edificio molto più antico, vincolato dal Ministero per i Beni e attività Culturali, già casa del Guardiacaccia della Tenuta Salviati, ospitò gli “Arditi Incursori” della Marina Militare nello stesso periodo.

7 – Realizzazione di un ponte ciclopedonale sul fiume Serchio nei pressi delle località Isola e il Marmo che consentirà di non transita- re sulla via Aurelia dove è già presente un ponte.

8 – Realizzazione di un ponte ciclopedonale sul Fosso dell’On- cinetto. Più che ponte si potrebbe definire attraversamento, visto la modesta distanza fra le sponde. Tale intervento consentirebbe la cre-

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azione di una strada alternativa a quella che attraversa la Tenuta di San Rossore nella sua parte accessibile solo in determinati giorni e orari.

12 – Realizzazione di un approdo fluviale sul fiume Arno nei pressi del ponte ciclopedonale previsto nei pressi di Cascine Nuove. Ad oggi esiste già una banchina galleggiante ormeggiata sulla sponda nord del fiume che consente lo sbarco e l’imbarco ai turisti. Nell’ambi- to dei lavori per la realizzazione del ponte si prevede la realizzazione di un approdo meglio attrezzato realizzato sulla sponda meridionale, in modo da poter meglio controllare gli accessi alla Tenuta.

B – Ex base militare NATO.

C – Stazione Radiotelegrafica Giuseppe Marconi. D – Scuola media Diaz.

16 – L’attraversamento della linea ferroviaria può essere reso più sicuro realizzando una corsia ciclabile allargando il rilevato stra- dale già presente, invece di far transitare bici e mezzi a motore sulla stessa corsia. Sempre intervenendo su tale rilevato, si prevede di rea- lizzare un sottopassaggio che possa collegare la stazione ferroviaria di Tombolo con via dell’Idrovora, dall’altra parte della via Aurelia.

19 – Sottopassaggio ferroviario che consentirebbe di collegare i percorsi nella Tenuta di Coltano con quelli della Tenuta di Tombolo.

Progetti in uno stato avanzato

9 – Pista ciclabile sull’alzaia del fiume Arno lungo via delle Len- ze, che consentirà di collegare il ponte del Cep con Cascine Nuove.

10 – Pista ciclabile che collegherà il magazzino Ikea con via Livornese e dunque con la Ciclopista dell’Arno. In attesa che SALT renda disponibili i terreni.

11 – Realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Arno uti- lizzando le pile di un acquedotto dismesso. Progetto nell’ambito della Ciclopista sull’Arno.

14 – Realizzazione del tratto terminale della Ciclopista sull’Arno, dal centro di Pisa fino al mare. Parte del tracciato esiste già, altro è pronto per essere realizzato.

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Un tema che molte volte abbiamo tirato in ballo nel corso del nostro percorso è quello dell’intermobilità; vediamo ora di che cosa si tratta. Con trasposto intermodale si indica una particolare tipologia di trasporto, appunto, che combina differenti mezzi; può essere applica- to sia alle merci che a passeggeri. Quest’ultimo è il nostro caso, che interessa ciò le modalità con cui le persone si spostano verso un deter- minato territorio o all’interno di esso. Il tema del trasporto intermodale sta diventando molto attuale nelle nostre città, dovuto dalla volontà di limitare il traffico e l’inquinamento nei pressi dei centri storici incen- tivando l’utilizzo dei parcheggi scambiatori siti in periferia e favorendo lo svilupparsi di mezzi di trasporto alternativi e green la bicicletta, le auto elettriche o i treni.

Questa filosofia di spostamento, che sta rivoluzionando il modo di organizzare e pensare la mobilità personale, può essere facilmente applicabile anche in un contesto come quello che abbiamo analizzato fino ad ora, in cui, prima che sfruttare la greenway quotidianamente per raggiungere il luogo di lavoro, il fine principale degli utenti è quello di trascorrere del tempo libero svolgendo attività fisica. Le distanze che si possono percorrere all’interno del Parco sono molto ampie, e la possibilità di compiere parte del tragitto non facendo affidamento sul- la propria condizione fisica ma utilizzando altri mezzi facilita l’approc- cio dell’utente al territorio che quindi risulta più fruibile. In più rende possibile sperimentare prospettive ed esperienze nuove, non rimanen- do necessariamente vincolati ai percorsi stradali. Possiamo facilmente immaginare che un abitante di Viareggio voglia spendere una gior- nata in bicicletta dirigendosi verso Bocca di Serchio, poi continuando fino a Calambrone, risalendo fino alla basilica di San Piero a Grado e che a questo punto senta l’esigenza di tornare a casa perché stan- co. Con una rete intermodale ben calibrata ed organizzata potrebbe prendere un autobus, sul quale caricare la propria bici, raggiungere la stazione dei treni di Pisa e tornare a casa in treno, sempre con la sua bicicletta al seguito. Oppure immaginiamo che un turista, partendo da Pisa in bicicletta voglia andare a visitare il Padule di Massaciuccoli. La rete ciclabile progettata gli permetterà di raggiungere il lago, da dove potrà imbarcarsi e navigare per concludere la sua escursione da dove era iniziata, nel centro di Pisa. Pensiamo ai cittadini di Pisa che vogliano andare a passare una giornata sul litorale pisano. Il percorso che la mattina è risultato senz’altro piacevole ed interessante risulterà essere molto impegnativo e stancante dopo una giornata intera pas- sata al mare. Pullman della linea extraurbana attrezzati per il tra-

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sporto di biciclette possono essere utili agli utenti in questa occasione, come in altre, oltre ad incentivare l’utilizzo del mezzo a due ruote da parte della cittadinanza. La garanzia infatti di avere un’alternativa alla bicicletta (anche in occasione di una semplice foratura) è uno sti- molo in più ad intraprendere itinerari medio-lunghi con questo tipo di mezzo. Immaginiamo infine un appassionato che voglia andare in canoa senza troppe pretese, e senza avere una forma fisica adat- ta a compiere tragitti lunghi. Sarebbe interessante (e potenzialmente anche remunerativo) poter partire per una gita in canoa dallo Scalo Roncioni nel centro storico di Pisa, sfruttare la direzione della corrente per raggiungere Cascine Nuove in San Rossore, lasciare la canoa e tornare in città in pullman o in bici. Sarebbe una bellissima occasione per far avvicinare più persone a questo tipo di attività, per vivere un rapporto nuovo e diverso con il fiume.

Perché una rete intermodale esista e funzioni sono tre gli attori che devono interagire: una gamma diversificata di percorsi; la presen- za su questi percorsi di mezzi opportunamente attrezzati; la realizza- zione di poli di interscambio dove almeno due tipologie differenti di percorsi si incontrano e che forniscono i servizi necessari. Per quanto riguarda il primo punto, possiamo dire che il territorio ora, quasi alla fine dell’esposizione del progetto, risulta ben attrezzato: percorsi cicla- bili, vie fluviali, linee ferroviarie e strade carrabili orma attraversano in lungo ed in largo il Parco. Per mezzi opportunamente attrezzati si in- tendono pullman, treni ed imbarcazioni con la possibilità di trasporta- re biciclette (obiettivamente il mezzo più facile da poter trasportare e anche il più comune che viene utilizzato). Non tutti i treni sono abilitati a questo tipo di trasporto, per il quale si deve pagare un extra sul bi- glietto, mentre i pullman delle linee extraurbane non prevedono que- sta possibilità. Sarebbe invece molto interessante ed utile, per i motivi già espressi, garantire anche di trasportare biciclette su tali mezzi. At- tualmente le imbarcazioni che navigano sui bacini fluviali non hanno la possibilità di trasportare biciclette, ma si ritiene che l’adattamento a tale evenienza sia alquanto facile e fattibile, trattandosi per lo più di chiatte. Di poli di interscambio, infine, il territorio ne è ben servito in maniera diffusa. In primo luogo possiamo individuare tali polarità nelle stazioni ferroviarie, che già possono presentare un certo livelli di servizi o comunque degli immobili ad oggi non utilizzati destinabili a tale scopo. Riparazione biciclette, parcheggio controllato, noleggio, bike-sharing, sono tutte attività inseribili in questi luoghi che possono anche essere frutto di reddito. Altre polarità sono i parcheggi scam-

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biatori, o gli attracchi fluviali e marittimi, dove per esempio si potrà lasciare la canoa presa a noleggio per proseguire il tragitto in bici.

La fruibilità ciclabile del territorio, che potenzialmente potrà di- ventare la modalità di spostamento preponderante, non può prescin- dere da una corretta “progettazione intermodale”, che non tiene conto soltanto dei tracciati ma anche di una serie non indifferente di servizi accessori che devono lavorare in simbiosi gli uni con gli altri.

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